a mio padre
Marrakech offre molti spunti di visita, tra i quali un buon numero di musei d'arte e musei tematici (Maison de la Photographie, Musée de la Musique, Musée de l'Art Culinare Marocain, Musée Mohammed VI pur la Civilisation de l'Eau...).
Tra questi ultimi vi è anche il Museo del Profumo (Musèe de Parfum), un museo dedicato a un'arte tanto antica quanto affascinante.
Il Museo del Profumo si trova nella Medina di Marrakech non lontano dalla Medersa Ben Youssef e al museo di Dar El Bacha.
Il museo è allestito in un riad del XIX secolo, che ha ospitato in precedenza il Musée de l'Art de Vivre Marocain.
Il Museo del Profumo è nato dalla volontà di Abdeirrazzak Benchaabane, uno dei "nasi" più famosi al mondo.
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Abdeirrazzak Benchaabane |
Fotografo e professore di etnobotanica ed ecologia vegetale dell'Università di Marrakech, Abdeirrazzak Benchaabane alla fine del secolo scorso rinnovò i Jardin de Majorelle per lo stilista Yves Saint-Laurent che gli chiese anche nel 2002 di realizzare un eau de toilette per la boutique di questo giardino.
"Jardin Majorelle" (oggi non più disponibile perché uscito in edizione limitata) è stato il primo profumo realizzato da Abdeirrazzak Benchaabane, al quale sono seguiti molti altri.
Le piccole sale disposte su due piani di questo particolare museo si articolano intorno al patio centrale del riad piantumato con agrumi e decorato con fontana centrale.
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patio centrale |
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alberi di agrumi del patio |
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fontana del patio |
La visita inizia salendo al primo piano della struttura.
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ingressi alle sale del primo piano |
Aprendo le tende che introducono nella Sala PROFUMI DEL MAROCCO - Un'arte di vivere si entra in un ambiente affascinante dalle pareti color nero dove scoprire il profumo come arte di vivere marocchina.
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sala Profumi del Marocco - L'Arte di vivere marocchina |
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sala Profumi del Marocco - L'Arte di vivere marocchina |
In Marocco il profumo ha un uso sacro e profano e marca i differenti rituali di passaggio dalla nascita alla morte.
I profumi tradizionali marocchini si ottengono con ricette antiche familiari, partendo da oli essenziali, erbe aromatiche, argille (ghassoul), saponi neri e altre fragranze di origine vegetale e animale. Le donne nei patii delle case familiari distillano con alambicchi acqua di fiori d'arancio e di rose.
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preparazione dei profumi |
Aspersori, incensieri, contenitori di khoul per gli occhi e scatole di legno o metallo per contenere la polvere toutia (antenato del deodorante) usata come talco, sono stati il corredo di bellezza e di cura del corpo di ogni donna.
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set di aspersori |
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aspersori |
In questa sala si può intraprendere un'esperienza olfattiva avvicinandosi e annusando gli aspersori pendenti lungo le pareti, ognuno contenente uno dei sette profumi del Marocco utilizzati durante la vita quotidiana, le feste e i riti di passaggio marocchini.
Questi sette profumi sono usati per il corpo e per i capelli negli hammam e si ritrovano nella composizione di ricette di bellezza e nella fabbricazione di cosmetici. Inoltre giocano un ruolo importante nella medicina tradizionale e profumano i piatti della cucina e della pasticceria marocchina.
E quali sono questi profumi? Eccoli:
- I bianchi e profumatissimi Fiori d'arancio crescono sugli arbusti di arancio amaro Citrus Aurantium della famiglia delle Rutacee. Il frutto di Citrus Sinensis è chiamato "arancio dolce", mentre il frutto del Citrus Aurantium è detto "arancio amaro". Alcuni dicono che forse i fiori d'arancio traggono la loro origine in Cina, altri sostengono che provengano dall'India. I fiori d'arancio si diffusero prima in Arabia, poi nel Mediterraneo e in Spagna e poi arrivarono in Europa nell'XI secolo, prima in Sicilia e poi in Provenza. Il profumo del fiore d'arancio amaro "Néroli" è usato dall'antichità per ornare le corone delle giovani spose. Alla fine del XVII secolo la civettuola e mondana Duchessa di Braccio e la principessa di Néroli Anna Maria Orsini si servivano dei fiori d'arancio per profumare il loro bagno e i loro effetti personali. Il profumo di fiori d'arancio è usato in medicina, profumeria, cucina e pasticceria. I fiori d'arancio hanno proprietà antiossidanti, anti-age, tonificanti, sedative e antidepressive. Per i suoi effetti rilassanti il profumo di fiori d'arancio aiuta ad addormentarsi. Il suo olio addolcisce la pelle e la purifica.
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Citrus Aurantium |
- La Rosa di Dades (Rosa Damascena e Rosa Centifolia) appartiene alla famiglia delle Rosacee. Prende il nome dal villaggio (presso Kelaa M'gouna nella regione dell'Alto Atlante) in cui viene coltivata. Occupa i 4.200 km lineari che delimitano le piantagioni agricole (circa il 10% dello spazio agricolo coltivato = 1.000 ettari). Vengono prodotte in media 4.000 tonnellate annue di rose fresche. I fiori vengono raccolti soprattutto nella prima quindicina di maggio, alla mattina. I petali di rosa per idro-distillazione cedono olio essenziale ma non è una produzione molto economica: ci vogliono 5.000 kg di rose fresche per ottenere 1 kg. di olio essenziale di rosa. La maggior parte della quantità di rose viene utilizzata per l'estrazione di solventi volatili. Una piccola quantità viene utilizzata per la produzione di acqua di rose. Vengono prodotti anche boccioli secchi floreali ed estratto e concentrato di rose. La rosa ha un effetto calmante in medicina e cura la pelle e i capelli. E' usato da i profumieri come "nota di cuore".
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rose di Dandes |
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raccoglitrice di rose di Dandes |
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Valle delle Rose |
- Il Gelsomino (Jasminum Grandiflorum), pianta della famiglia delle Oleaceae con grandi fiori dal profumo dolce, floreale, animale, di polvere e fruttato, è chiamato anche "Gelsomino di Spagna". Fu infatti introdotto in Andalusia dal Maghreb nell'XI secolo per usarlo in profumeria. E' prodotto principalmente in India e in Egitto, ma anche in Francia, Marocco, Tunisia e Italia, anche se in proporzioni più ridotte. I fiori vengono raccolti in agosto all'alba e trattati il più rapidamente possibile. Per ottenere 1 kg di essenza ci vogliono almeno 7.000.000 di fiori. Sono fiori impiegati in profumi di lusso.
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Jasminum Grandiflorum |
- La Menta (Mentha spicata var. nanah) è una pianta aromatica e medicinale della famiglia delle Lamiaceae. Il suo nome deriva dal greco "Minthé", ninfa amante di Ade (padre degli Inferi, fratello di Zeus e di Poseidone) che fu tramutata in pianta da Demetra, suocera del dio. La menta era molto apprezzata nell'antico Egitto. E' una pianta largamente coltivata in Marocco (70.000 t / anno) di cui una parte (6.000 t) esportata verso l'Europa. La Menta ha virtù tonificanti, antisettiche e digestive ed è usata quotidianamente in Marocco, aggiunta nel tè.
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Mentha spicata var. nanah |
- La Verbena odorosa (Lippia citriodora) appartenente alla famiglia delle Verbenaceae ed originaria del Cile. Un tipo di Verbena veniva utilizzato dagli Egizi durante i loro riti religiosi. Cresce soprattutto nel bacino del Mediterraneo e in Marocco soprattutto nella regione di Marrakech (circa 1,5/3 tonnellate all'anno). Il primo taglio di raccolta avviene in maggio/giugno e il secondo in luglio/agosto. In Marocco è utilizzata in infusione come digestivo e calmante. L'olio essenziale estratto da questa pianta ha un'azione rilassante, anti-stress e anti-infiammatoria. E' usata nel trattamento dell'insonnia e degli stati ansiosi. Con la Verbena odorosa vengono fabbricati saponi, estratti e sacchetti profumati. In profumeria è utilizzata come "nota di testa". Ha un profumo leggero che ricorda quello della citronella.
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Lippia citriodora |
- Lo Zafferano è una spezia estratta dal fiore del Crocus Sativus della famiglia delle Iridacee. Il suo nome deriva dalla parola persiana "za afran". E' originario dell'Oriente ed è conosciuto sin dall'antichità. Si coltivava a Luxor nel 550 a,C. ed è citato nel Papiro Ebers. Lo commerciavano i Fenici nel Mediterraneo. Era usato dagli Assiri in Mesopotamia. Il re Salomone lo cita nel Cantico dei Cantici per evocare il profumo della donna amata. Gli Indiani lo usavano nelle loro cerimonie religiose. I fiori vengono raccolti da ottobre a fine novembre, al mattino presto, prima che i boccioli si aprano. Per ottenere 1 kg di stigma secco occorrono 750.000 fiori. In Marocco viene considerata una pianta afrodisiaca e medicinale: è un antiossidante, stimola i nervi e le mestruazioni. In piccole quantità aromatizza il tè. I suoi pigmenti sono usati per colorare e come inchiostro per migliorare e abbellire i manoscritti arabi. E' usato nella profumeria orientale come "nota di cuore".
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Crocus Sativus |
- Il Cedro dell'Atlas (Cedrus atlantica) è un albero imponente (sino a 30/40 m d'altezza) che appartiene alla famiglia delle Pinaceae. Vive nelle zone montagnose (tra i 1500 e i 2500 m) e preferisce i versanti Nord e Ovest in quanto più piovosi. E' una pianta longeva (vicino ad Ifrane vi è un esemplare vecchio 800 anni). In Marocco (nel Rif occidentale, nel Medio Atlante e nell'Alto Atlante occidentale) si trova la più grande superficie di cedri del Maghreb occidentale (133.000 ettari). La sua essenza si estrae dalla resina del legno tagliato. In profumeria è usato come "nota di fondo".
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Cedrus atlantica |
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Nella Sala ARGAN - L'olio della provvidenza si raccontano, tramite pannelli, fotografie e l'esposizioni degli utensili che ne permettono la lavorazione, le caratteristiche dell'albero dell'argan, i metodi di lavorazione e i prodotti che dai semi di questa pianta si possono ottenere.
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sala Argan - L'olio della provvidenza |
L'albero dell'argan è una pianta endemica del Sud-Ovest del Marocco. Occupa una zona molto limitata (800.000 ettari), si trova soprattutto tra Essaouira e Agadir, e si estende sino nell'entroterra fino alle montagne dell'Atlante (Regione dell'Arganeraie), considerata una riserva della biosfera dall'Unesco (1998). Costituisce una barriera all'espansione del deserto del Sahara.
L'albero dell'argan è uno dei rari alberi marocchini risalente all'epoca terziaria. Tra l'XI e il XVI secolo veniva chiamato Lux Al-Barabir, ovvero "La mandorla dei Berberi". Nel 1838 Linneo ha classificato l'albero dell'argan nella famiglia delle Sapotacee e gli ha dato il nome scientifico di Argania Spinosa.
L'albero dell'argan è una specie arborescente molto ramificata, rami corti con spine, corteccia rugosa e foglie persistenti. Può raggiungere i 10 m d'altezza, radica fino a 30 m di profondità, la sua chioma può raggiungere i 14 m di diametro e il suo portamento assomiglia a quello dell'ulivo. E' un albero che può vivere anche 400 anni e viene chiamato "albero di ferro" per il suo legno molto resistente e duro. Fiorisce in aprile e fruttifica tra luglio e agosto. Ha frutti carnosi che contengono tre semi saldati.
Dai semi dell'albero di argan si ricava un olio usato nell'alimentazione, nella terapeutica, come cosmetico e per l'illuminazione. Dai semi torrefatti si ottiene olio alimentare, mentre dai semi non torrefatti si ottiene olio cosmetico.
Nel 1219 il medico egiziano Ibn Beithar descrisse tutti i dettagli del modo artigianale di ottenere l'olio di argan, e la sua sua estrazione è ancora fatta a mano secondo una tecnica tradizionale.
Le capre mangiano le foglie, i giovani germogli e i frutti maturi di questo albero. Non è raro vedere esemplari di capre al pascolo arrampicarsi verso e sopra i rami di queste piante per cibarsi di questi frutti. Questi, passando nel loro tubo digerente, vengono depolpati e il nucleo non digerito viene defecato.
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foto del museo: capre su un albero d'argan |
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foto del museo: capre su un albero d'argan
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capre che si arrampicano su albero d'argan (tra Agadir e Taroudant) |
Si può separare la polpa dal nucleo del frutto d'argan anche manualmente: dai frutti essiccati al sole viene rimossa la polpa che viene usata come alimento per il bestiame, mentre i nuclei vengono rotti dall'abilità delle donne (riunite in cooperative). I gusci vengono usati come combustibile mentre le piccole mandorle sono leggermente torrefatte a fuoco lento e schiacciate nella macina manuale.
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semi di argan, macina semi manuale e a forza animale |
Alla pasta ottenuta si addiziona l'acqua tiepida, e da questo miscuglio si separerà un olio di colore giallo dal gusto di noce e dalle virtù dietetiche e cosmetiche.
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cesti di semi di argan e donna che schiaccia i semi in un laboratorio di una cooperativa di Essaouira |
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donne che macinano i semi d'argan |
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donna che macina i semi e donna che aggiunge acqua all'impasto |
Ogni albero può produrre ogni anno tra i 6 e gli 8 kg di frutti. Ci vogliono circa 100 kg di frutti per ottenere 5 kg di semi. Per ottenere un litro di olio di argan bisogna pressare 3 kg di mandorle e s'impiegano 15 ore di lavoro.
L'olio di argan è un olio oleico (45%)-linoleico (35%), ricco di grassi essenziali, di acidi polinsaturi (80%) e di diversi steroidi. E' anche ricco di Vitamina E e di carotene.
E' consigliato per prevenire l'aumento del colesterolo nel sangue, e viene usato nella cura della varicella dei bambini. Combatte le smagliature in gravidanza, attenua le rughe nutrendo la pelle e limita la forfora. Una maschera per capelli a base di olio di argan fortifica e ammorbidisce i capelli. Per le sue caratteristiche quest'olio entra nella composizione di creme e saponi.
Amalgamato a miele e mandorle pestate , l'olio d'argan diviene Amlou, la famosa crema spalmabile marocchina.
Molti canti e poemi berberi celebrano nella tradizione orale della regione di Essaouira le virtù dell'olio d'argan, l' "oro liquido" del Marocco.
In Marocco, oltre all'olio d'argan, si produce l'olio di semi di fico d'India (Figue des Barbarie), chiamato in arabo "Kermus" e in berbero "Tahendit".
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Opuntia ficus-indica |
Quest'olio si ricava dai semi contenuti nel frutto dell'Opuntia ficus-indica (chiamato comunemente "fico d'India"), pianta della famiglia delle Cactacee introdotta in Marocco dal 1492 (dopo la scoperta dell'America).
Ogni frutto contiene numerosi semi piccoli e duri costituiti da 5% di olio. L'estrazione dell'olio dai semi avviene a freddo con macchine e necessitano circa 1 tonnellata di frutti per ottenere 1 litro di olio e per questo motivo è un olio molto prezioso.
L'olio di semi di fico d'India è ricco di Vitamina E (1000 mg/Kg) e steroidi che proteggono la pelle dai radicali liberi. I semi contengono anche acidi grassi essenziali tra cui l'acido linoleico Omega 6 e Omega 9. L'olio di semi di fico d'India è quindi un ottimo addolcente e riparatore cutaneo, ridona tonicità alla pelle del viso, protegge dalla disidratazione, è emolliente, cura le cicatrici, rallenta l'invecchiamento delle cellule e riduce la profondità delle rughe e il loro numero, riduce le borse sotto gli occhi e cancella le occhiaie. E' perciò indicato per le pelli mature e disidratate.
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Nella Sala L'ALAMBICCO - Le magie della distillazione si possono apprendere le antiche tecniche di estrazione e miscelazione degli oli essenziali tramite gli alambicchi.
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sala L'Alambicco - Le magie della distillazione |
La parola "alambicco" deriva dall'arabo "Al'inbiq" come dal greco "ambix" (= "vaso"). La più antica menzione di un alambicco si trova su una tavoletta babilonese scritta in caratteri cuneiformi intorno al 1200 a.C. e che cita Tapputi, un profumiere babilonese considerato il primo chimico. Ma i più antichi alambicchi pervenuti datano 3.500 a.C. e provengono dai siti mesopotamici di Tapegawra nel Nord dell'Iran. Il medico persiano Avicenna ha perfezionato nel X secolo la precedente tecnica di distillazione inventando una spirale che facilita il raffreddamento.
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distillazione |
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esposizione di un antico alambicco e delle materie prime per la distillazione |
L'alambicco è un apparecchio in rame, vetro o acciaio inox la cui invenzione è attribuita agli Arabi e si pensa che Abu Al-Qasim, uno dei più grandi chirurghi arabi, possa esserne stato l'inventore.
E' composto da tre parti (dal basso all'alto):
- il calderone dove si mette l'acqua a bollire
- una parte bucherellata che lascia passare il vapore d'acqua proveniente dal calderone e che attraversa le piante da distillare
- una parte in cui il vapore d'acqua con molecole aromatizzate si condensa passando in una cisterna refrigerante (acqua distillata + olio essenziale).
Il liquido poi passa in un'altra cisterna chiamata essenziere. L'olio è più leggero dell'acqua e fluttua in superficie. Si toglie quindi l'acqua floreale e si recupera l'olio essenziale.
Inizialmente l'alambicco veniva usato per la fabbricazione delle acque floreali, oli essenziali e medicamenti, prima di permettere anche la produzione dell'acquavite per distillazione del succo dei frutti fermentati.
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schema di un alambicco |
La parola "essenza" deriva dal latino "essentia" che vuole dire "natura di una cosa". e gli oli essenziali (o essenze vegetali) sono appunto liquidi concentrati dei composti aromatici, odorifici e volatili di una pianta.
E' un melange di varie molecole.
Gli oli essenziali sono ottenuti da materie prime vegetali botanicamente definite per estrazione attraverso il vapore acqueo o per distillazione secca o con processi meccanici senza calore. L'olio essenziale viene separato dalla fase acquosa attraverso un processo fisico, senza alterarne la sua composizione.
Papiri e geroglifici riportano che 2.800 anni fa gli Egizi usavano gli oli essenziali e i profumi. Scritti di Erodoto, Plinio e Galeno raccontano che gli Egizi li utilizzavano per la farmacologia e per l'imbalsamazione. Più di 4.000 anni fa in Babilonia usavano bruciare il cipresso per purificare dalle epidemie. L'imperatore cinese Chen Ning redasse un trattato di fitoterapia. In India la medicina ayurvedica conosceva più di 700 spezie e utilizzava i profumi a fine terapeutico e liturgico. L'aromaterapia moderna si deve invece al chimico René Maurice Gattefossé (1920).
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Nella quarta e ultima sala del primo piano dal soffitto in legno intarsiato e colorato, sono esposti materiali e pannelli che aiutano ad approfondire la conoscenza di altri aspetti dell'arte del profumo, della farmacologia, dell'aromaterapia e della cultura marocchina.
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quarta sala |
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soffitto in legno intarsiato e colorato della sala |
In Marocco, come in tutto il mondo, le piante medicinali e aromatiche occupano un posto importante nella medicina, nella composizione delle fragranze e in cucina. In questo Paese vi sono più di 4.500 essenze vegetali, di cui 500/600 spezie sono aromatiche e/o medicinali. Per questo la farmacopea marocchina tradizionale, che deriva da un'eredità ebraica, andalusa, berbera, beduina e africana alla quale si aggiunge un sapere ancestrale, è molto ricca di rimedi per guarire le malattie solo con l'uso di piante.
Fa parte della tradizione marocchina l'uso degli incensi da bruciare, resine che trasudano dai tronchi di numerose specie vegetali come la mirra, il benzoino e il legno d'Aloe.
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incensi |
La Mirra, chiamata anche "balsamo della Mecca", è una gomma-resina aromatica prodotta dall'albero Cammiphora myrrha della famiglia delle Burseraceae. E' una pianta originaria dell'Africa orientale e della Penisola Araba (Yemen e Oman). Vive nelle regioni secche del Nord-Est dell'Africa (Etiopia, Sudan, Somalia e Kenya).
Già 4.000 anni fa era conosciuta dagli Egizi ed era uno degli ingredienti del Kyphi, un prodotto aromatico usato nei sacrifici agli dei ma anche come medicamento in forma di bevanda ed usato nell'imbalsamazione. Gli antichi Greci profumavano il loro vino con la mirra. Per gli Ebrei la mirra è uno dei principali componenti di un olio santo. La mirra è menzionata sette volte nel Cantico dei Cantici scritto da re Salomone. I Re Magi portarono la mirra in dono a Gesù Bambino.
Una leggenda greca narra che Myrrha era la figlia di Cinyras, re di Cipro. Le Gorgoni la spinsero ad avere una relazione incestuosa con suo padre e per questo fu trasformata in un albero di mirra la cui corteccia si fessurò per far nascere Adone.
Anticamente la mirra veniva trasportata da carovane di cammelli dai Nabatei, dal luogo di produzione nell'attuale Yemen a Petra, e da qui era ridistribuita nel bacino del Mediterraneo.
La gomma resinosa è raccolta sul tronco dell'albero dove esce naturalmente. A contatto con l'aria la gomma liquida uscita indurisce e forma concrezioni tendenti al rosso che a volte possono pesare più di 200 gr. Questa sostanza viene distillata e si ricava un olio di colore scuro. Era un prodotto assai costoso e si negoziava al prezzo dell'oro.
In aromaterapia la mirra è utilizzata come astringente per trattare le ulcerazioni della bocca e delle gengive. In profumeria è utilizzata come nota di fondo nei profumi di tipo orientale dove aumenta la sensualità delle note della rosa.
L'Oud o legno d'Agar (Aquilara malaccensis) appartiene alla famiglia delle Thymelaeaceae. E' un albero che raggiunge i 40 m d'altezza e i 60 cm di diametro.
L'Oud, chiamato il "re degli incensi" o anche "legno degli dei", è utilizzato da molto tempo. Erodoto racconta che in Egitto veniva utilizzato per l'imbalsamazione. Nel Cantico dei Cantici è l'albero originale del Giardino dell'Eden. Si dice che l'Oud fosse l'incenso offerto dai Re Magi in dono a Gesù Bambino. Budda lo definì l'odore del Nirvana, ma anche uno dei tre incensi con il sandalo e i chiodi di garofano. Il Profeta Maometto situa questo fumo odoroso al centro del Paradiso ed è il profumo preferito da Krishna, divinità indiana.
E' una resina molto preziosa dal profumo potente, misterioso e legnoso, prodotta dal legno malato degli alberi originari dell'Asia appartenenti al genere Aquilarias. Esistono almeno una ventina di specie di Aquilarias ma il più prezioso è fornito dal legno infettato da certi funghi e batteri. Solo il 10% degli alberi viene infettato naturalmente.
Da questa resina trattata si ottiene un ingrediente prezioso e costosissimo per profumi e incensi. All'Oud si attribuiscono poteri di purificazione per il corpo e lo spirito. E' correntemente usato in forma oleosa e nel mondo arabo profuma la pelle. E' considerato un afrodisiaco e un rimedio contro i disturbi nervosi.
Gli Gnawa, come altre confraternite mistiche del Marocco, utilizzano la musica e lo stato di trance nei loro rituali e danno una grande importanza alla fumigazione in quanto gli incensi bruciati liberano lo spirito. Sette differenti profumi vengono bruciati durante le loro notti di trance (Lila) secondo un codice e un simbolismo preciso. Ogni incenso corrisponde a un colore e a un simbolo particolare. I profumi aiutano i danzatori ad entrare in trance stimolando il sistema nervoso.
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profumi per entrare in stato di trance |
In questa sala è inoltre esposto un cosiddetto "organo del profumo", un mobile professionale sul quale sono esposte a semicerchio le principali bottiglie di ingredienti usati dai profumieri. Questo particolare mobile fu creato nel 1884 dallo scrittore francese Joris-Karl Huysmans per il racconto del suo libro "A Rebours". Oggi questo mobile è stato rimpiazzato dal computer e dai suoi programmi.
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organo del profumo |
L' "organo del profumo" ci fa pensare alla Musica, e in realtà il profumo è una "sinfonia di note" aromatiche.
Una piramide olfattiva è la rappresentazione delle "note" che compongono una fragranza. E' una rappresentazione grafica dell'evoluzione di un profumo dal momento che viene vaporizzato ed è utilizzata per gli ingredienti del profumo in base alla loro persistenza nel tempo.
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piramide olfattiva |
La piramide è divisa in tre categorie:
- le "note di testa" = sono le più volatili, che si sentono in primo luogo in un profumo. Non durano che qualche minuto. Sono fresche e toniche, come quelle degli agrumi.
- le "note di cuore" = che si risvegliano a partire da un certo momento, quando le "note di testa" iniziano ad attenuarsi. Sono le note fiorite del gelsomino, di violetta o dei fiori d'arancio, o le note fruttate o le note speziate. Possono durare qualche ora e identificano un profumo.
- le "note di fondo" = sono poco volatili e hanno odore molto persistente, come il sandalo o il patchouli. Servono a fissare le note di testa e di cuore e permettono al profumo di durare più a lungo. Possono rimanere sui vestiti per ore o anche per giorni.
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piramide olfattiva del profumo Chanel N°5 |
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Al piano terra del riad vi sono altre sale da visitare.
Nella sala chiamata IL BOUDOIR di Madame Parfum si potrà vedere una collezione di 600 flaconi di vetro scintillanti dei più conosciuti marchi di profumo al mondo.
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sala IL BOUDOIR di Madame Parfum |
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sala IL BOUDOIR di Madame Parfum |
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collezione di profumi internazionali |
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collezione di profumi internazionali |
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portaprofumi |
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collezione di profumi internazionali |
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collezione di profumi internazionali |
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collezione di profumi internazionali |
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pubblicazioni sul mondo dei profumi |
Alle pareti sono appesi i poster pubblicitari, alcuni che risalgono a molti anni fa, di alcuni dei profumi più noti.
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poster di noti marchi di profumi
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poster di noti marchi di profumi |
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poster di marchi di profumi |
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poster di un noto marchio di profumi |
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poster di noti marchi di profumi |
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Nella sala AROMI E SEMPLICI DEL MAROCCO sono esposti vasi contenenti piante aromatiche e medicinali.
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vasi contenenti spezie |
Da più di 6.000 anni l'uomo non ha potuto fare a meno delle spezie e per poterne avere a disposizione ha affrontato mari in tempesta, attraversato deserti e combattuto la morte e le malattie. Gli antichi Egizi le usavano per imbalsamare i corpi dei defunti, da sempre hanno profumato il cibo, le bevande compreso il vino, ancor prima di essere introdotti in farmacia, medicina e cosmetica. Ancor oggi sono essenziali in profumeria e non esisterebbero i più conosciuti profumi senza la presenza nella loro composizione di alcune spezie.
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spezie |
Tra le spezie più usate e di cui in questa sala se ne può sentire il profumo avvicinandosi agli aspersori che li contengono, ci sono:
- l'Anice stellata è il frutto a stella a 8 punte dell'albero badiano (Illicium Verum) della famiglia delle Illiciaceae , originario della Cina e del Vietnam, portato in Europa da Marco Polo. Nel XVIII secolo l'anice stellata profumò le bevande e speziò i piatti. Il suo olio essenziale ha virtù digestive, stimolanti e aromatiche. Costituisce una delle materie prime dei profumi mascolini e unisex. Nella formulazione dei profumi è utilizzato come "nota di testa".
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aspersorio di Anice stellato |
- le Fave di Tonca sono prodotte principalmente dal Dipteryx Odorosa, un albero della famiglia delle Fabaceae. Le fave di Tonca sono semi color bruno. Grigliate e seccate, vengono poi messe a macerare 24 ore nel Rum, per poi essere essiccate nuovamente. Sulla superficie delle fave di Tonca appaiono così piccoli cristalli di cumarina che emanano un odore talcato. Le fave vengono ridotte in polvere per estrarre l'olio essenziale.
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aspersorio di Fave di Tonca |
- la Vaniglia (Vanilla Planifolia) è una liana originaria del Madagascar e dell'isola di Réunion (area climi caldo-umidi) e appartiene alla famiglia delle Orchidaceae. Il baccello arriva a maturità 9 mesi dopo l'impollinazione. Il suo olio essenziale, appartenente alla categoria dei profumi dolci e sensuali, è ottenuto a partire dai baccelli con estrazione ad alcool. E' un ottimo rigeneratore cutaneo.
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aspersorio di Vaniglia |
- lo Zafferano (Crocus Sativum) appartiene alla famiglia delle Iridacae ed è originario dell'Iran. E' stato considerato la spezia più ricercata e cara dell'antichità. Le donne berbere pongono pistilli essiccati di zafferano nelle fibule traforate in argento dei loro abiti: lo sfregamento delle fibule sul seno lascia una dolce scia dietro di loro. E' un profumo elegante.
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aspersorio di Zafferano |
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L'ultima sala che si visita nel Museo del Profumo è un Bar à Parfum.
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Bar à Parfum |
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Bar à Parfum |
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Bar à Parfum |
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Bar à Parfum |
Partendo da una eau de toilette Soliflore (composta cioè da un'unica nota) preparata a base di fragranze naturali del Marocco e dell'Oriente, si può creare, aiutati da un esperto, un eau de toilette originale secondo il proprio gusto e la propria immaginazione. Se avete intenzione di sperimentare questa attività dovete prenotarvi.
Orario: lunedì/domenica 9.00/17.30
CONCLUSIONI Questo piccolo museo della Medina di Marrakech è il luogo giusto per scoprire o approfondire il mondo dell'arte del profumo, attraverso le fasi della trasformazione delle materie prime che divengono prodotti cosmetici, per la cura del corpo e del benessere, o profumi. Il mondo che gira intorno a questa antica arte di vivere marocchina è affascinante e avvolto da un alone di sensualità, ma è anche un'arte molto precisa perché coadiuvata dalla chimica e dalle antiche tecniche di lavorazione che hanno permesso fin dall'antichità di rendere importante e necessaria la ricerca di prodotti medicinali e curativi elaborati da spezie e piante medicinali.
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un negozio di profumi vicino al Museo del Profumo |