lunedì 1 dicembre 2025

Pisa: i Bagni di Nerone e il Bastione del Parlascio

Pisa è una città molto antica, ma gli unici resti emergenti della Pisa romana sono i cosiddetti Bagni di Nerone

Bagni di Nerone sono posti a Nord della città, a poca distanza da Piazza Duomo.

Le antiche terme romane risalgono alla fine del I secolo d.C. Sono state datate in base alla tecnica di costruzione romana adottata, ovvero l'Opus Vittatum Mixtum (opera listata mista), caratterizzata da file di laterizi alternate a blocchi di pietra, in uso ai tempi dell'imperatore Domiziano. Le terme furono costruite quindi una ventina d'anni dopo la morte di Nerone. 

Le terme dunque sono state impropriamente chiamate "Bagni di Nerone" forse perché si era pensato che nei pressi ci fosse un palazzo imperiale o associandole alla leggenda di San Torpè, un Santo fatto decapitare da Nerone a cui è dedicata la chiesa posta di fronte al sito archeologico.

La leggenda di San Torpè (Torpete o Tropez in occitano) narra che nel I secolo d.C. il pisano Caius Silvius Torpetium, ufficiale alla corte di Nerone, si convertì al Cristianesimo. Per questo fu catturato e torturato, ma morì solo dopo essere stato decapitato. La sua testa fu gettata nell'Arno, e sepolta dove poi sorse la chiesa a lui dedicata già menzionata. Il suo corpo invece fu abbandonato su un'imbarcazione alla foce dell'Arno, insieme ad un gallo (simbolo di protezione diurna) e un cane (simbolo di protezione notturna). L'imbarcazione approdò sulla costa francese dove sorgeva Athenopolis, un antico emporio fondato dai coloni greci, chiamato in seguito dai romani Heraclea, e ribattezzato poi Saint-Tropez in onore del Santo di cui conserva le spoglie.

I Bagni di Nerone sorgono in Largo del Parlascio. "Parlascio" in germanico significa "luogo di combattimenti di orsi", e probabilmente in questa zona sorgeva un'arena dove in antichità si svolgevano questi giochi venatori.

Come tutte le terme gli ambienti che costituivano i Bagni di Nerone seguivano un circuito anulare.

Largo del Parlascio e Bagni di Nerone

La sala delle terme che si è meglio conservata è il Laconicum (sala per i bagni di aria calda) di cui rimangono i muri in laterizio. La sala era una struttura quadrata all'esterno e ottagonale absidata all'interno. Era coperta da una cupoletta traforata a padiglione (in parte restaurata).

Laconicum dei Bagni di Nerone

Laconicum dei Bagni di Nerone

Destrictarium e ingresso del Laconicum dei Bagni di Nerone

Delle terme si sono conservati anche i muri della Palestra, di un ambiente di passaggio o forse del Destrictarium (sala in cui ci si detergeva raschiando la miscela di olio, sudore e sporcizia della pelle con uno strigile, ovvero un raschietto ricurvo), dell'Apodyterium (spogliatoio) e due pareti del Tepidarium (sala tiepida). Le pareti e i pavimenti dell'Apodyterium e della palestra erano in marmo. Anche la palestra era sormontata da una copertura complessa (una crociera centrale fiancheggiata da volte a botte laterali) come il Frigidarium di Villa Adriana a Tivoli.

in primo piano: Tepidarium / in secondo piano: Palestra (a destra) e Laconinum (a sinistra)

in primo piano: Apodyterium

I Bagni di Nerone erano alimentati dall'acquedotto di Caldaccoli, costruito nel 92 d.C.

Un'epigrafe ritrovata sul sito attesta che vi fu un rifacimento nel secolo successivo alla costruzione finanziato da Lucio Venuleio Aproviano Prisco, colui che fece costruire l'acquedotto che alimentava anche queste terme.

Le terme furono rimesse in evidenza per volere di Cosimo III de' Medici in epoca rinascimentale (XVI/XVII secolo), e successivamente il terreno fu adibito ad orto ed alcune case furono realizzate sulle strutture delle terme. Scavi del sito archeologico furono compiuti nel 1881 e nel 1938, e anche recentemente è stata eseguita una campagna di scavi.

I Bagni di Nerone si trovano presso Porta a Lucca, un'importante porta costruita nel 1546 ad Ovest della più antica Porta del Parlascio costruita nel 1157 lungo le mura cittadine, e facente parte di una serie di strutture difensive costruite nel XII secolo e in parte demolite. 

L'antica porta fu fortificata in epoca medicea e il bastione venne chiamato Bastione del Parlascio, dal nome della porta inglobata in esso. Nel 1435 Filippo Brunelleschi realizzò una controporta interna e ricostruì la torre trecentesca con ponte levatoio (oggi scomparsa). Tra il 1542 e il 1544, sotto il governo del granduca Cosimo I de' Medici, l'architetto Nanni Unghero ricostruì completamente il baluardo in forma pentagonale.

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

interno del Bastione del Parlascio

Dal XVIII al XX secolo la struttura, avendo perso la sua funzione difensiva, fu trasformata in ghiacciaia. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu invece adibita a rifugio antiaereo. Dal 1960 al suo interno fu in attività un'autofficina mentre un bar sorse a ridosso delle mura. Dal 2024 il bastione è stato aperto al pubblico come area museale ed espositiva e come accesso al camminamento delle mura.

ingresso al Bastione del Parlascio e al camminamento delle mura

accesso al camminamento delle mura dal Bastione del Parlascio


CONCLUSIONI                                                                                                                           Se si è in cerca delle antiche tracce del passato di Pisa, i Bagni di Nerone e il Bastione del Parlascio sono sicuramente due siti adiacenti da visitare all'interno delle mura pisane. Inoltre da questi siti parte l'asse pedonale e porticato di Borgo Stretto e Borgo Largo dal quale continuare la visita della città.


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