giovedì 1 novembre 2012

L'oro bianco, il sale


Viaggiando per turismo a volte mi viene da pensare a sottili "fil rouge" nascosti nel nostro vagabondare in cerca del nostro passato, del nostro presente o del nostro futuro.

Nei nostri viaggi abbiamo incontrato il SALE in paesi e città di varie nazioni, ed è per questo che in questo mio post a esso dedicato, vorrei infilare come perle, le località da noi visitate che hanno avuto o hanno ancora una relazione con questo composto chimico, in un'immaginaria collana.

Ogni essere vivente proviene dal mare, il cosiddetto "brodo primordiale", costituito principalmente da acqua e sale.

La storia del sale si perde nella notte dei tempi: già nel Neolitico, 10.000 anni fa, s'incominciò ad usarlo per conservare il cibo, ancor prima di metterlo nelle pietanze cucinate.
Nacque infatti dall'esigenza dell'uomo preistorico, nel passaggio da una vita di cacciatore-raccoglitore ad una di allevatore-agricoltore, di conservare inalterato il cibo, soprattutto carne e pesce, nelle stagioni in cui non poteva approvvigionarsene.

Tutte le civiltà della Terra hanno avuto un rapporto più o meno differenziato con questo elemento importantissimo nelle nostre diete alimentari: non possiamo vivere senza il cloruro di sodio, ovvero il comune sale da cucina, in quanto regola molte delle nostre funzioni vitali.
Il sale ha da sempre creato un contatto tra le varie culture: quelle capaci di produrlo potevano offrirlo a quelle carenti, stabilendo rapporti commerciali.
Per questo si crearono delle "vie del sale" tra le quali la più conosciuta è certamente la Via Salaria, che collegava l'Adriatico all'Etruria e alle saline di Ostia e dell'attuale Fiumicino, poste alla foce del Tevere (Campus Salinarum Romanarum).
Le popolazioni antiche s'arricchirono con il commercio del sale, e su questa strada, come sulle altre, si pagava una tassa-obolo per il passaggio, in base al valore della merce trasportata.
E le imposte sul sale vennero sempre versate: in Italia si pagò una imposta sino al 1975.



Fu usato tra primi dai Celti, che lo usavano per conservare il cibo, dato che occupavano le terre comprese tra la Francia meridionale e Salisburgo, che erano ricche di sale.
Per gli Egizi era importante nel processo di mummificazione.
I Maya lo usavano mischiato a miele od olio per preparare medicine.
Gli Ebrei e gli antichi Greci erano soliti adoperarlo durante i sacrifici, come anche le Vestali romane che con la salamoia salavano la "mola" sacrificale.
I Romani e le popolazioni del Salento lo usavano come moneta di scambio.
Nel mondo romano si offriva del sale ai Penati, spiriti protettori della casa e della famiglia, e veniva dato del sale ai soldati come parte della loro paga (da questo deriva la parola "salario").

Il sale ha un potere purificatore in quanto utile per disinfettare.
Nella civiltà cristiana si metteva del sale nella bocca del battezzato.
Gesù nel "Sermone della Montagna" dice ai discepoli di essere il "sale della Terra" intendendo di preservare gli uomini dal peccato.

E' simbolo di saggezza, incorruttibilità, eternità.
Si usa dire "avere sale in zucca" per dire "essere saggio" o "cum grano salis" per dire "con un pizzico di buon senso".

Ha un valore apotropaico: se scagliato porta sfortuna agli altri, se fatto cadere per terra a noi stessi (in quanto era costoso).
Si metteva nelle culle per proteggere i neonati, nella tasca sinistra dello sposo (nei Pirenei), sulle scarpe della sposa (in Germania), sul palcoscenico per proteggere gli attori (in Giappone).

Quante parole latine hanno la stessa radice della parola"SAL": salve (augurare un'ottima salute), salus (salute), salubritas (sanità), salario, salsiccia, salame (dal latino salare) e persino insalata (dall'uso degli antichi romani si salare le verdure per attenuarne il gusto amaro).
Anche il nome della città austriaca di Salisburgo deriva da SAL, per le sue miniere di sale, come anche l'Alsazia che era chiamata "Terra del Sale".

Quanti cibi devono la loro creazione e diffusione grazie al sale, dal Garum degli antichi romani, fatto di interiora di pesce e sale, alla bottarga o al caviale, alla salsa di soia, al merluzzo e all'aringa salata, dal tabasco alla pasta d'acciuga.

In chimica il sale è una sostanza derivante dalla reazione di un acido con una base.
Il cloruro di sodio (NaCl), il comune sale da cucina, è un composto di Cloro e Sodio...non voglio aggiungere altro (non vorrei fare brutte figure, non sono un'esperta in chimica!).


cella elementare di Sodio e Cloro




Ma da dove deriva il sale?
 


Ci sono due modi per estrarre il sale: o dalla cristallizzazione dell'acqua salata del mare
(SALE MARINO) o estraendolo in forma solida dai depositi di salgemma nelle miniere, derivati dalla lenta evaporazione di bacini marini (SALGEMMA).

Le saline sulla riva del mare  sono dei bacini dove l'acqua del mare viene fatta evaporare dall'irraggiamento solare con l'aiuto del vento.
Così si deposita il sale che poi viene raccolto.




La salinità varia da un mare all'altro, e fattori di salinità sono la profondità dell'acqua e il variare delle stagioni: le zone tropicali hanno maggiore salinità per le scarse piogge e la maggiore evaporazione.
 
Il SALE GREZZO viene raffinato, privato degli altri sali (iodio, rame, ecc.), per diventare SALE RAFFINATO.

Esistono in commercio più tipi di sale, dalle caratteristiche differenti quali il colore, la capacità di salare, la percentuale di altri elementi (potassio, magnesio), e dalla provenienza.
I più conosciuti sono quello rosa dell'Himalaya, quello azzurro dell'Iran, quello hawaiano rosso (ALEA ROUGE dal profumo di nocciola) o nero (di origine lavica), quello viola indiano (digestivo) o quello affumicato americano.


Abbiamo sempre comperato il sale delle zone di produzione che abbiamo visitato, da quelli francesi della Camargue, di Guerande o di Sailes-de-Bearn, a quello sloveno o a quello polacco della miniera di Wieliczka, fino a quello italiano di Mozia nelle saline dello Stagnone di Marsala o di Trapani.

Della miniera polacca di Wieliczka c'è già un mio post che ne parla ("Wieliczka: una miniera di sale in Polonia" maggio 2012), in questo voglio descrivere i nostri viaggi a Sailes-de-Bearn, Guerande, e in Camargue.


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SALIES-DE-BEARN


SITO TURISTICO                    www.tourisme-bearn-gaves.com

Salies-de-Béarn si trova nella Francia sud-occidentale, nella regione dell'Aquitania, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici.

In questa zona si estraeva il sale dall'età del bronzo (1500 a.C.), e si è scoperto un forno gallo-romano per la bollitura dell'acqua del I/IV secolo a.C.
La prima testimonianza scritta risale al XI secolo, ma si vuol far risalire la scoperta del sale in età medievale, legandola alla "Leggenda del cinghiale".

La storia racconta che un cinghiale scappato ai suoi inseguitori durante una battuta di caccia, fu trovato qualche giorno più tardi in un acquitrino.
Era agonizzante e coperto di cristalli di sale, e nell'ultimo respiro disse 
                          "Se io non fossi morto qui, nessuno ci vivrebbe".
 

Place du Bayaà

A ricordo del ritrovamento del cinghiale nella Place du Bayaà si trovano una fontana a forma di testa di cinghiale, e una riproduzione del cinghiale cristallizzato messa nel terreno.
La piazza è circondata da case del XVI e XVII secolo.
 
cinghiale cristallizzato
fontana con testa di cinghiale



















Il bacino salato era un tempo all'aperto, ma nel XIX secolo fu ricoperto da una volta. Oggi l'acqua è stata deviata, e la fonte ormai all'asciutto è visitabile.



La città si sviluppò intorno alla fonte salata che aveva conservato la bestia, con una forma a guscio di lumaca.
Il motivo di questo accerchiamento alla fonte di sale ( ma anche fonte di guadagno per i suoi proprietari), si deve alla Corporation des part-prenants de la fontaine salée  del 1587, che stabiliva l'organizzazione e la preservazione della sorgente da parte di chi per diritto di sangue (per coloro che abitavano a Salies prima del 1587 e per le generazioni dei loro discendenti che risiederanno a Salies dopo loro) e per diritto di suolo (vivere dentro le mura fortificate della città) potevano estrarre il sale.
Ancora oggi i discendenti della nobiltà del sale sono i proprietari della fonte (531 persone) e ne dividono i guadagni.

I poteri curativi del sale di Salies-de-Béarn si conoscono sin dal passato, e la regina madre Jeanne d'Albret aveva visitato la città nel 1568, e ancora prima nel 1052 le acque avevano guarito il duca Sanche Guillaume.

passaggio di Jeanne d'Albret nella città

Dopo la Rivoluzione l'abolizione delle tasse sul sale e dei privilegi, oltre alla concorrenza del sale estratto dal mare, fecero diminuire i guadagni.
La crisi economica fece pensare ad un diverso utilizzo del sale: nel XIX secolo Salies-de-Béarn divenne una stazione termale, un centro per la cura della sterilità femminile, dei reumatismi e delle malattie infantili.

Hotel du Parc con casino

Stabilimento termale

Nel 1888 si costruì il primo stabilimento termale in stile moresco spagnolo che attirò l'aristocrazia europea.
Per incrementare il turismo si costruirono hotel, un casinò un chiosco per la musica, ville e palazzi in stile art decò.




Curiosità: il sale di Salies-de-Béarn viene utilizzato per la produzione del famoso prosciutto di Bayonne, nella preparazione dei prodotti a base d'anatra e nella caseificazione del formaggio di pecora. 


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GUERANDE


SITO TURISTICO                         www.ot-guerande.fr
                                                      www.seldeguerande.fr
UFFICIO TURISTICO                  1 Place du Marché au bois

Guerande è una città medievale della regione dei Paesi della Loira, nell'ovest della Francia, nel dipartimento Loira Atlantica.

Guerande si trova in una posizione particolare, dove c'è molta presenza d'acqua: l'Oceano Atlantico, l'estuario della Loira e della Vilaine, e la zona degli acquitrini di Briere.
Per questo la zona viene chiamata "penisola di Guerande".




La sua origine è celtica.
Fu evangelizzata nel III secolo e nel VI secolo fu costruita dai Bretoni la prima chiesa.
La sua età d'oro fu nel basso medioevo.
Intorno all'anno 1000 si costruì una prima cinta muraria, ma non fu sufficiente a frenare nel 1342 Carlo di Blois in lotta contro Jean de Monfort  per la contesa della Bretagna.
Alla fine delle guerre di successione con i trattati del 1365 e del 1381, si costruirono nuove e più solide mura, e s'intensificò il commercio del sale e del vino con una flotta importante, composta da 269 vascelli.
Nel XV secolo Guerande era la seconda città della Contea nantese dopo Nantes.
L'insabbiamento dei siti portuali, e la concorrenza del sale estratto in miniera portarono ad un declino.
Con la Rivoluzione si ebbe la soppressione dei collegi dei canonici e la scomparsa dei lavori nelle vigne.
Guerande infine si riprese con la propaganda del turismo e la raccolta artigianale del sale.


mura di Guerande

Le sue mura sono l'attrattiva che subito arrivati in città ci fa immergere in un'atmosfera medievale.
Sono le meglio conservate in Francia, e le più complete della Bretagna.
Costruite nel XV secolo, hanno una cortina di 1300 m, 6 torri e 4 porte.
Sono un chiaro esempio d'architettura militare adattatasi all'artiglieria.


camminamento lungo le mura

una torre delle mura

giardini lungo le mura


Sono percorribili per un buon tratto che termina sulla Porta S.Michele, del 1450, affiancata da due torri che costituiscono una sorta di castello-residenza, sede e simbolo del potere politico.
Vi abitarono i capitani e poi i governatori della città.
Tra il XIX secolo e il 1954 fu la sede dell'Hotel de Ville.
Oggi ospita il Museo dei Paesi di Guerande.

Torre S.Michele

Orario: aprile/settembre  10.00/12.00  14.30/19.00
             ottobre                 10.00/12.00  14.00/18.00
Costo 4€ biglietti delle mura e del museo all'ufficio del turismo


Collegiata di Saint-Aubin
La Collegiale di Saint-Aubin era in origine una chiesa romanica, incendiata durante il sacco di Guerande nel 1342.
Di questa chiesa rimangono la navata e i pilastri con capitelli intarsiati.
Fu poi ricostruita in stile gotico fiammeggiante nel XV/XVI secolo.
Ha la particolarità di avere un pulpito esterno.




Collegiata di Saint-Aubin

Collegiata di Saint-Aubin

pilastri romanici  della Collegiata

interno della Collegiata di Saint-Aubin

interno di Notre-Dame-la-Blanche


Notre-Dame-la-Blanche è invece l'edificio più antico entro le mura.
E' stato costruito nel XIII secolo, in puro stile gotico con un'unica navata.
Qui fu firmato il II trattato di Guerande nel 1381 che sanciva la pace tra il re di Francia e il duca d Bretagna.








Veniamo a parlare ora del famoso sale prodotto a Guerande.
Guerande in dialetto bretone significa "Paesi bianchi", nome che deriva dall'aspetto che le saline danno a questa zona.


Dall'età del ferro si raccoglie sale in questa penisola: veniva raccolta l'acqua delle sabbie e dell'argilla salata durante l'estate, veniva operata una prima lavatura per estrarre una soluzione acquosa di sale molto concentrata che veniva poi riscaldata in forni fino alla cristallizzazione del sale.
Poi i metodi sono cambiati, e l'acqua non veniva più riscaldata in forni, ma fatta evaporare dall'azione del vento, dell'irraggiamento solare e dal gioco delle maree che hanno un grande coefficiente e che si succedono due volte al giorno.
Nel 945 i monaci dell'abbazia di Landevennec tracciarono le mappe delle saline, studiarono le maree, i venti e l'irraggiamento del sole.
La tecnica attuale è quella di prima del IX secolo, e sono ancora in funzione 5 saline dell'età carolingia.
Filippo VI di Valois mise una tassa sul sale nel 1343 e il sale divenne monopolio di stato fino all'abolizione della tassa nel 1790.



Le "marais salant", come vengono chiamate le saline di Guerande, sono le più settentrionali in Europa.
La raccolta avviene quotidianamente e operata solo da 280/300 uomini (chiamati "paludier") con assenza di meccanizzazione, in bacini a mosaico che costituiscono un'unità di produzione.
Si dà libero accesso all'acqua di penetrare in bacini di "decantazione", poi passa in bacini di "evaporazione" e infine in quelli di "raccolta".



1400 ettari di terreno sono occupati da saline che producono ogni anno 8.000/12.000 tonnellate di sale grosso e 200/300 tonnellate di fleur de sel.

Il sale grosso qui prodotto è di colore grigio per il suo contatto con l'argilla, ed è ricco di magnesio e oligominerali.
E' un sale più dolce di quello prodotto lungo il mediterraneo e più ricco di aromi, adatto alle grigliate e alle cotture in acqua degli alimenti.

Il fleur de sel ha fini cristalli molto bianchi. Il suo sapore è leggermente di violetta.
Viene raccolto di pomeriggio in periodi estivi secchi. Per la difficoltà della raccolta e per la limitata quantità è un prodotto ricercato sul mercato.


Per chi vuole approfondire l'argomento "sale", a Pradel (Route des marais salants), vicino a Guerande, si trova la mostra "Terre de Sel".
www.terredesel.com
Orario: luglio/agosto          9.30/19.30
             primavere estate  10.00/18.00
             inverno                 10.00/12.30  14.00/17.00
Costo 4€


Per un buon posticino dove mangiare le ostriche anch'esse famose nella zona, vi rimando ad un indirizzo di Guerande citato nel mio post "A chi non piacciono le ostriche"marzo 2012.


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CAMARGUE



SITO TURISTICO                         www.camargue.fr

La Camargue è quella zona di 85.000 ettari della Francia meridionale, a sud di Arles, tra il delta del Rodano e il Mediterraneo, tra Provenza e Linguadoca-Rossiglione.




Il suo ambiente naturale si è formato con gli accumuli di sabbia, i sassolini e il limo lasciato dai torrenti.
E' una zona umida, una fusione tra terra, mare e fiume, con dune, stagni, praterie e paludi.
In spazi selvaggi vivono alla stato brado cavalli bianchi, tori neri e fenicotteri rosa, che hanno trovato solo qui il loro unico luogo di riproduzione in Europa.


Il paesaggio è costituito da saline color rosa e porpora e risaie.
Il tutto forma un Parco Naturale, un riserva di 135 kmq di estrema bellezza, caratterizzato da luce intensa e vento.

Il nome Camargue sembra derivi dal latino "Caii Marii Ager" ("il campo di Caio Mario"), dal senatore romano nativo di Arpino vicino Frosinone, che disponendo della Gallia Cisalpina come terra di conquista, la donò al suo paese natale e i proventi servirono a mantenerne templi ed edifici pubblici della sua città.



Nel Parco Naturale della Camargue gli inverni sono leggeri e le estati calde, le precipitazioni sono poche e soffiano il Maestrale e la Tramontana, tutti fattori questi che portano ad una veloce evaporazione.
Le saline della Camargue sono tra le più antiche del Mediterraneo, risalgono al IV secolo a.C.
Fu Peccius, un antico ingegnere romano che organizzò la produzione di sale per il bisogno alimentare del nuovo Impero.
Nel XVII secolo vi erano in questa zona 17 saline.
Dopo l'inondazione del 1842 le saline si associarono fondando ne 1856 la compagnia delle saline del Midi.



La zona si estende per 18 km da nord a sud, e 13 km da est ad ovest.
Il sale viene raccolto tra marzo e settembre, producendone 500.000 tonnellate all'anno.
Il sale viene raccolto manualmente.
Si possono visitare le saline, da marzo a novembre, accompagnati da un piccolo treno che compie un giro di 1 ora e 15', sostando per una visita al Ecomuseo.
www.visitesalinsdecamargue.com
Orario: marzo  visite  11.00 e 15.00
aprile-maggio-giugno-settembre-ottobre
visite  10.30-11.30-14.00-15.00-16.00-17.00
luglio/agosto
visite  10.00-10.30-11.15-11.45-14.00-14.30-15.00-15.30-16.00-16.30-17.00-17.30
           18.00-18.15
Costo 8,50€



Il sale prodotto nella Camargue è quello di tipo grosso a cristalli irregolari, leggermente umidi e ricchi di magnesio. E' adatto a salare l'acqua di cottura, soprattutto per lunghe cotture per la sua progressiva solubilità, per cuocere in crosta di sale, e per la salagione di pesce e carne.
Il sale fino invece, le fleur de sel della Camargue, è chiamato anche "caviale del sale".



Due sono le località più visitate dai turisti e anche da noi: Les Saintes Maries de la Mer per il suo santuario, e Aigues Mortes per le sue fortificazioni.

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LES-SAINTES-MARIES-DE-LA-MER


SITO TURISTICO                           www.saintesmaries.com
                                                         www.saintes-maries-camargue.fr
UFFICIO TURISTICO                     5 avenue Van Gogh

C'è un'atmosfera particolare in questa località posta sul mare.
Ha una cultura gitana chela collega inevitabilmente alla Spagna, mentre per il suo paesaggio piatto con spiagge di sabbia ricorda località atlantiche.





E' famosa perché centro di pellegrinaggio da secoli.
La leggenda vuole che nel 48 d.C. approdarono con una barca senza remi, né vela e né timone, le Sante Marie: Maria Salomè (sorella della Vergine Maria, madre di Giacomo minore e di Massimino), Maria Jacobè (madre degli apostoli Giacomo e Giovanni), e la loro serva Sara, insieme con Maria Maddalena, Marta, Lazzaro e Massimino.
Partirono tutti insieme dalla Palestina, ma a Jaffa furono catturati dagli infedeli che li mandarono alla deriva.
Una volta sbarcati, Lazzaro continuò il suo viaggio verso Marsiglia, Maria Maddalena verso Sainte Beaume dove visse in eremitaggio per 30 anni, Marta verso Tarascon, Massimino per Aix dove divenne il primo vescovo della città, mentre le altre Marie si fermarono qui perché troppo anziane.

chiesa fortificata delle Sainte-Maries


interno della chiesa




In questo villaggio alla foce del Piccolo Rodano, in loro ricordo si costruì la chiesa de Saintes-Maries con campanile romanico.
La chiesa si trasformò in fortezza durante il IX/XII secolo per difendere la popolazione dagli assalti saraceni.
L'interno della chiesa del XII/XV secolo è ad una sola navata senza decorazioni.
Sul tetto si trova un camminamento di ronda con feritoie.


tetto della chiesa delle Saintes-Maries








Il coro e l'abside sono sormontati da un mastio.
La cappella alta fungeva da sala delle guardie, e vi era anche un pozzo d'acqua dolce per garantire alla popolazione sopravvivenza in caso di attacco nemico.
Funzionava come torre d'avvistamento e oggi ci si può salire per ammirare il panorama.












camminamento merlato
panorama dal tetto della chiesa

la statua di Sara nera


Nella cripta si trova la statua nera di Sara, vestita di abiti multicolori e ricoperta da gioielli, ed è un patrimonio dei Gitani.
Ogni anno il 24 maggio la statua viene portata in processione sino al mare con strumenti musicali e il suono delle campane, da Rom, Zingari e Gitani che festeggiano la Santa per 8/10 giorni.
Durante i festeggiamenti vengono battezzati i bambini.



Le reliquie delle Sante Marie furono trovate durante gli scavi sotto il coro ordinati da re Renè nel 1448 ma bruciate durante la Rivoluzione.
Le state delle Sante Marie invece sono portate al mare il 25 maggio da donne arlesiane e uomini in costume, e benedette dal vescovo.
La processione si ripete il 22 ottobre solo per gli abitanti del luogo e in questo giorno si tengono corride senza l'uccisione del toro (Courses Camarguaises).


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AIGUES-MORTES


SITO TURISTICO                       www.ot-aiguesmortes.fr
UFFICIO TURISTICO                 Place Saint-Louis

Aigues Mortes (in latino Aquae Mortuae, in occitano Aigas Mortas), significa acque morte, stagnanti.
Sorge sul canale Sète-Rodano ed è un borgo fortificato medievale.
Fu fondata dal re San Luigi IX di Francia nel XIII secolo e poi ampliata da Filippo III l'Ardito e successivamente da Filippo il Bello.
Fu il porto da dove salparono le 1500 navi dirette in Terra Santa per combattere la VII e la VIII crociata.
Nel XIV il porto iniziò a declinare per l'abbassamento del livello del mare.





cinta muraria


La città è interamente circondata da 1,6 km di mura.
Il quadrilatero che descrive è un esempio dell'architettura militare del XIII secolo.
La cinta muraria ha torri e 10 porte.



cinta muraria
ponte che collegale le mura alla Torre de Constance



La Torre de Constance costruita tra 1240 e il 1249, ha un piccolo fossato.
Di forma cilindrica possente, è separato dalle mura e collegato ad esse tramite un ponte a tre arcate del XVI secolo, ed è sormontato da una torretta terminante a cuspide.



Torre de Constance
interno voltato della torre






panorama dalla torre
 
L'interno a sale voltate ogivali è a due piani e racchiude un'esposizione sulle prigioni protestanti.
In essa furono rinchiuse nel 1685 le donne ugonotte.
Da essa si accede al cammino di ronda delle mura con panorama sulla città.
Orario: settembre/aprile    10.00/17.30   cassa chiusa 13.00/14.00
             maggio/agosto         10.00/19.00
Costo 7.50€
audioguide in italiano 4.50€ singola  6€ doppia


internodellachiesa Notre-Dame-des-Sablons


La chiesa Notre-Dame-des-Sablons prende il nome dalla presenza di paludi sabbiose nella zona.
E' una chiesa gotica del XIII secolo.
Nel 1634 il suo campanile crollò.
Durante la Rivoluzione fu adibita a caserma e a magazzino di sale.
Solo nel 1804 riprese ad essere un luogo di culto.


facciata della chiesa
Il borgo è un dedalo di stradine pittoresche. La piazza St-Louis è il centro della cittadina, con al suo centro la statua del re.



piazza St-Louis

via entro le mura


CONCLUSIONI 
Questa è una breve e incompleta carrellata suoi "luoghi del sale" da noi visitati.
I nostri viaggi in Slovenia e in Sicilia, a Trapani e a Marsala, risalgono ad una decina di anni fa, troppo lontani nel tempo per costruirvi un post aggiornato. Consiglio di visitare in ogni caso le saline dello Stagnone di Marsala sia per avere visione del "mondo del sale", ma anche per visitare l'antica città di Mozia abitata nel V secolo a.C. dai fenici, sull'isola di Pantaleo raggiungibile in barca proprio dalle saline.
Il viaggio nelle saline è un viaggio ricco di colori e sfumature, che regala un mondo nuovo e insolito.


1 commento:

Marty ha detto...

Interessante e approfondito questo "fil rouge"!

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