La zona a sud-ovest della Francia posta a cavallo dei monti Pirenei, al confine con la Spagna, è considerata terra basca dal popolo a cui appartiene questa terra.
La forte appartenenza di questa gente alla loro cultura si esplica con le manifestazioni folkloristiche di balli e canti in tipici costumi: il bianco delle vesti, il rosso dei foulard al collo e delle fasce strette in vita, il nero dei cappelli chiamati appunto "baschi", sono i colori che li caratterizzano.
I paesini sui monti e i villaggi dei pescatori sulla costa sono costruiti con le tipiche case basche, imbiancate di calce, con le persiane rosso acceso o verde, in un alternarsi gioioso di questi tre colori, che sono anche i colori della bandiera basca.
I colori dell'Ikurrina, la loro bandiera appunto, sono il rosso del fondo, colore della Biscaglia, il verde della croce di Sant'Andrea, patrono di Biscaglia, e il bianco della seconda croce, simbolo religioso cattolico.

Il peperoncino fu coltivato in questa zona incontrando le condizioni climatiche simili alla sua zona di provenienza.
La cucina basca è saporita, è paesana, è la cucina dei formaggi e della carne dei pastori, è la cucina di pesce dei pescatori.
Ma la cucina basca è anche rappresentata da dolci dal croccante guscio che racchiudono un cuore tenero e dolce. I "gateaux baschi", torte friabili con ripieno di crema o di ciliegie, e i "macaron", sono un po' l'espressione del carattere dei baschi.
venditore di gateaux baschi |
Forte è il carattere della sua gente, che si esprime anche nel suo sport più praticato, la pelota.
Praticato tra gli uomini di ogni età e generazione, insegnato nelle scuole, ha i suoi campi di gioco nella piazza di ogni villaggio.
Esistono tre discipline:
- a "mani nude", che esprime forza,
- la "paleta", che vuole precisione perché vede in gioco 4 giocatori in uno
spazio ristretto,
- la "cesta punta", che necessita agilità.
campo da "pelota" |
Anche la lingua basca ha un carattere forte, e sembra non essere imparentata con nessun'altra lingua, anche se alcune parole derivano dal latino, dallo spagnolo e dal guascone.
Ruvido ma accogliente, il territorio basco è ricco di tinte accese che emanano il calore dei tempi passati e della genuinità di una volta.
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SAINT-JEAN DE LUZ
SITO TURISTICO www.saint-jean-de-luz.com
UFFICIO TURISTICO 20 bd Victor Hugo
Una delle località più pittoresche e conosciute dai turisti è Saint-Jean de Luz, nota soprattutto per essere stata teatro nel 1660 del matrimonio tra Luigi XIV e l'Infanta di Spagna Maria Teresa, figlia di Filippo IV, suggellando la pace tra Francia e Spagna firmata dal cardinal Mazzarino con il Trattato dei Pirenei.
Saint-Jean de Luz si trova nel dipartimento dei Pirenei Atlantici, nella regione dell'Aquitania.
Sorge intorno al suo porto, sulla foce del fiume Nivelle, sul Golfo di Biscaglia.
Nata come villaggio di pescatori, divenne nel XV secolo la sede di armatori arricchitisi con la caccia alle balene, che i pescatori del posto impararono dai vichinghi.
Fu anche un covo di corsari sino alla fine della Guerra dei trent'anni, che facevano razzia delle navi straniere che solcavano il mare davanti alla cittadina, posta in una posizione strategica per questa redditizia attività.
Saint-Jean de Luz ai nostri giorni è una località balneare che attira per le sue amenità villeggianti e turisti.
case lungo la spiaggia |
A partire dalla piazza alberata che si trova ridosso del porto, si dipartono vie e viuzze che portano alla spiaggia gremita da bagnanti, sulla cui riva s'affacciano tipiche case basche collegate all'arenile tramite ponticelli.
Nella piazza principale si trova l'Hotel de ville, costruzione del 1657, e accanto la Maison Louis XIV, appartenuta all'armatore Joannis de Lohobiague, che ospitò il re Luigi XIV nei giorni del suo matrimonio.
facciata della Maison Louis XIV sulla piazza |
L'interno è visitabile con visite guidate della durata di circa 35', per ammirare mobilio e arredi d'epoca (noi non siamo riusciti a visitarlo...il calendario delle visite è un po' complicato!).
www.maison-louis-xiv.fr
Orari: chiuso nella stagione che va dal 6 novembre 2012 al 29 marzo 2013
nel 2013 chiuderà il 12 novembre
martedì chiuso
30 marzo/1 aprile 2013 visite guidate 11.00-15.00-16.00
13 aprile/12 maggio 2013 visite guidate 11.00-15.00-16.00
18 maggio/20 maggio 2013 visite guidate 11.00-15.00-16.00
giugno visite guidate 11.00-15.00-16.00-17.00
luglio/agosto visite guidate 10.30/12.30 14.30/18.30
settembre/14 ottobre visite guidate 11.00-15.00-16.00-17.00
Costo 6€
rue Gambetta |
Non lontana dalla piazza principale, percorrendo Rue Gambetta, si trova la chiesa di St-Jean Baptiste, patrono della città.
E' in questa chiesa che nel giugno 1660 vennero celebrate le nozze tra Luigi XIV e l'Infante di Spagna Maria Teresa.
campanile-portico della chiesa |
La chiesa sorta sulle rovine di un'altra preesistente, è preceduta dal un campanile-portico (XIV/XV secolo) che con alcune finestre sono le parti più antiche che la costituiscono.
La chiesa fu distrutta da alcuni incendi.
Nel 1649 si decise di raddoppiare le sue dimensioni, e del 1680 sono le costruzioni dell'abside e delle cappelle laterali.
Il portale d'accesso del 1666 è ornato dalla statua di S.Giovanni Battista.
portale della chiesa |
portale murato |
Il primitivo portale chiamato "Luigi XIV" si dice che fu murato dopo la celebrazione del matrimonio del re, per suggellare la fine delle ostilità tra i due Paesi, ma in realtà fu chiuso solo perché con la costruzione di un portale nuovo, quello antico era divenuto inutile.
navata della chiesa |
L'interno della chiesa è in stile barocco, con un monumentale altare con statue e oro.
Intorno all'unica navata corrono tribune in legno e una mostra d'organo.
altare barocco |
altare barocco |
mostra d'organo |
particolare delle statue dell'altare |
Orari: lunedì/sabato 9.00/12.00 14.00/18.00
domenica 8.30/12.00 15.00/19.00
Casa dell'Infanta |
In un'altra piazzetta si trova la Maison Joanoenia o "Casa dell'Infanta", un'altra casa di un armatore che ospitò tra il 7 e il 9 giugno del 1660 l'Infanta di Spagna prima delle nozze accompagnata dalla regina madre Anna d'Austria che vi soggiornò per un mese.
targa sulla "Casa dell'infante" |
Lo stile della casa posta di fronte al porto è classico, costruita in mattoni rosa e pietra dall'armatore Joannot de Haraneder.
La facciata è ornata da doppie arcate di gallerie alla veneziana, con torre per sorvegliare le navi che l'armatore possedeva.
All'interno si trovano esposizioni temporanee.
Orari: 1 giugno/15 settembre 2012 e 25 ottobre/11 novembre 2012
11.00/12.30 14.30/18.30
domenica e lunedì mattino chiuso
Costo 2,50€
veduta di Ciboure da Saint-Jean de Luz |
Sull'opposta riva della Nivelle sorge Ciboure, cittadina famosa anche per aver dato i natali al compositore Maurice Ravel.
Si arrampica un po' con piccole stradine sulla collina, mentre lungo il fiume si trovano numerosi ristoranti.
Per quel che riguarda lo lo shopping Saint-Jean de Luz offre numerosi spunti, quali i tessuti e biancheria per la casa nelle tipiche fantasie a righe dagli sgargianti colori, le scarpe espadrillas, i prodotti alimentari della regione come il piment de Espelette e i formaggi di capra e pecora, e i dolci baschi.
vetrina di tipica biancheria della casa |
negozio di prelibatezze locali |
negozio della Maison Adam |
A proposito di dolci baschi, sembra che sia stato il pasticcere della Maison Adam ad aver creato ed offerto i "macaron" in occasione delle nozze di Luigi XIV alla regina madre che li introdusse a corte diffondendone il successo.
Da allora questa pasticceria è apprezzata e frequentata da locali e turisti per degustare il suo buonissimo gateau basco nelle 4 varianti alla crema, alle ciliegie, al cioccolato e alle albicocche, e i suoi macaron di pasta di mandorle, come anche il suo pane e il suo raffinato cioccolato.
MAISON ADAM
www.macarons-adam.com
6 place Louis XIV
49 rue Gambetta
RISTORANTE BODEGA CHEZ KAKO
www.restaurant-kako-saintjeandeluz.com
18 rue du Marechal Harispe
335 05 59 85 10 70
Questo ristorante di cucina tradizionale basca si trova vicino alla piazza del mercato al coperto (les halles).
E' anche un bar per degustare tapas e sidro.
sala ristorante |
L'ambiente è costituito da tavoli e arredi in legno scuro, ravvivato dal rosso delle pareti.
Ai muri sono appesi quadri raffiguranti personaggi tipici baschi e poster del gioco della pelota.
tapas |
La cucina è naturalmente quella basca, con prodotti locali certificati.
Noi abbiamo assaggiato il Menù Cidrerie che prevedeva una selezione di tapas, un piatto di merluzzo cotto alla spagnola porzionato al tavolo e un dessert al quale abbiamo aggiunto un liquore digestivo locale molto gradevole, il Paxtaran (in dialetto basco) o Pacharan (in spagnolo), ricavato dalla macerazione di piccole prugnole o bacche selvatiche in infusione con anice e cannella.
merluzzo alla spagnola |
L'insieme abbondante di piatti e bevande ha soddisfatto la nostra voglia di conoscere la cucina di mare locale.
Il servizio è molto rapido, un po' frenetico ma attento.
L'ambiente è un po' rumoroso, ma mette allegria.
Un buon approccio alla cucina locale.
CONCLUSIONI
Aria vacanziera, vivacità del popolo basco, gastronomia ricca di sapori, e un po' di storia francese, è quel che si respira e si gusta in questa località turistica della costa occidentale francese.
Nonostante d'estate sia un po' troppo caotica, con file per fare qualsiasi cosa, nell'affannosa ricerca di un parcheggio, con una circolazione automobilistica a passo d'uomo, Saint-Jean de Luz regala ugualmente momenti piacevoli.
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