giovedì 2 ottobre 2014

Roma: i Musei Capitolini (Museo del Palazzo dei Conservatori)


Per un'introduzione ai Musei Capitolini vi rimando al mio post Roma: Musei Capitolini (Appartamenti dei Conservatori).

Al primo piano del Palazzo dei Conservatori (nelle restanti sale non appartenenti agli Appartamenti dei Conservatori, appunto), continua la visita all'interno dei Musei Capitolini.

Tre sale vengono chiamate Sale Castellani dal donatore delle opere qui esposte, Augusto Castellani, orafo e collezionista romano, e direttore onorario dei Musei Capitolini.

una Sala Castellani
Alla collezione della seconda metà dell'Ottocento composta da 700 pezzi appartengono reperti dell'Etruria, del Lazio e della Magna Grecia (VIII/IV secolo a.C.).

Sala Castellani
Nelle vetrine delle prime due sale sono esposti buccheri e ceramica figurata.

vetrina con buccheri nelle Sale Castellani
Nella terza sala invece si trova la Tensa Capitolina, un carro da parata con rivestimento in bronzo sul quale appaiono scene della vita i Achille, la statuetta di antenato seduta trovata nella Tomba delle Cinque Sedie a Cerveteri e un bassorilievo con cane proveniente dalla Tomba dei Cani a Tolfa (VI secolo a.C.).

terza Sala Castellani
bassorilievo con cane (dalla Tomba dei Cani a Tolfa)
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Nelle Sale degli Horti Lamiani sono esposti i ritrovamenti provenienti dagli Horti del console Elio Lamia, amico di Tiberio, posti sulla parte più alta dell'Esquilino (Piazza Vittorio Emanuele) che passarono con Caligola nelle proprietà imperiali.

Sala degli Horti Lamiani
Erano costituiti da edifici lussuosi, con rivestimenti parietali in rame dorato e gemme preziose (come si ritrova in alcune pitture pompeiane ad Oplontis).

gemme di decorazioni parietali

decorazioni su colonne

raffigurazione di ambiente romano con decorazioni

Rodolfo Lanciani ritrovò nel 1875 anche il pavimento in alabastro di una galleria sotterranea lunga 80m, di cui però solo una parte si è conservata sino ai giorni nostri.

pavimento in alabastro degli Horti Lamiani
In una galleria allestita con alcuni dei reperti provenienti da questi horti si trovano la Venere Esquilina di età imperiale e il Torso di Dioniso Disteso.

particolare della Venere Esquilina
Venere Esquilina
Venere Esquilina


particolare del Torso di Dioniso Disteso
Torso di Dioniso Disteso
L'Apoteosi di Comodo è rappresentata dal busto dell'imperatore come Ercole, che poggia sulla composizione allegorica di due Amazzoni inginocchiate (una sola si è conservata), ai lati di un globo con i segni zosacali, e reggenti cornucopie che incorniciano una pelta, lo scudo tipico delle Amazzoni.
Ercole è poi affiancato da due Tritoni.

gruppo di Comodo come Ercole
Comodo come Ercole
un Tritone
un Tritone






















Una testa di Centauro è di età tiberiana.

Testa di Centauro
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Le Sale degli Horti Tauriani-Vettiani espongono i reperti provenienti dalla residenza di Statilio Tauro (I secolo d.C.) condannato per magia e accusato dall'imperatrice Agrippina per venire in possesso della sua proprietà.
Successivamente la proprietà imperiale fu smembrata e data ai liberti di Claudio e di Nerone (Epaphrodito e Pallante) e poi in parte divenne la residenza di Vettio Agorio Protestato. Infine gli horti riconfluirono negli Horti Liciniani.

Si ritrovarono la Statua di mucca, un Rilievo di paesaggio sacro con santuario, il Rilievo delle Quadrighe di Helios e Selene (il Sole e la Luna), una Statua femminile panneggiata, un Busto di divinità femminile, una Statua di Egea, una Statua femminile panneggiata.

Statua di mucca
Quadrighe di Helios e Silene
Rilievo di paesaggio sacro
Statua di Egea (I sec. a.C.)
Busto di divinità femminile (da un'originale del IV sec.a.C.)
Statua femminile panneggiata
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Le Sale degli Horti di Mecenate custodiscono le opere provenienti dall'horto più antico tra i giardini dell'Esquilino, nato per volere di Mecenate, amico e consigliere di Augusto, bonificando un terreno di un'antica necropoli.

L'unico edificio che è giunto fino a noi è l'Auditorium di Mecenate.
L'horto divenne successivamente del demanio imperiale, costituendo il prolungamento della Domus Aurea.

Tra le opere di maggior spicco: l'Ercole combattente (da un'originale del Iv secolo a.C.), una Testa di Amazzone (copia greca del V secolo a.C.), un Auriga di età imperiale (secondo lo stile del V secolo a.C.), la Statua di Marsia in marmo pavonazzetto.
  
Ercole combattente
particolare di Ercole combattente






Testa di Amazzone
Particolare di Auriga
 
Auriga
particolare della Statua di Marsia
Statua di Marsia






















Ed ancora...una Statua di Cane in marmo screziato d'Egitto e in stile alessandrino, alcune Cariatidi, una Statua di Musa Melpomene e una Statua di Musa seduta tipo Calliope.

Cariatidi
Statua di Cane



Statue delle Muse Melpomene (sinistra) e Calliope seduta (destra)
E poi...Rilievo con iniziazione dionisiaca, una Fontana a forma di corno protorio (di Pontios) neoattica, un Rilievo di Menade danzante (V secolo a.C.), l'Erma di Menandro e un Mosaico di Oreste ed Efigenia.

Rilievo con iniziazione dionisiaca
Rilievo di Menade Danzante
Erma di Menandro (in primo piano)
Mosaico di Oreste ed Efigenia
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La Galleria degli Horti è un corridoio che unisce le varie sale dedicate agli horti, e nella quale tra i vari capolavori si possono notare due grandi Crateri in marmo: un Cratere con scene dionisiache e un Cratere con scene delle nozze di Paride ed Elena.

Cratere con scene dionisiache
Cratere con scene delle nozze di Paride ed Elena






















Tra i ritratti rinvenuti negli Horti dell'Esquilino ci sono i ritratti di Adriano, Sabina e Matidia.

ritratti di Matidia, Adriano e Sabina
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Alla fine della Galleria degli Horti ci si trova nella nuova ala del Musei Capitolini progettata da Carlo Aymomino e inaugurata nel 2005, l'Esedra di Marco Aurelio, una grande aula con copertura in vetro, per ospitare la Statua equestre di Marco Aurelio in bronzo dorato originale e capolavori in bronzo .

Esedra di Marco Aurelio
La statua, dopo essere stata in Laterano al posto dell'attuale obelisco sino al 1536, ed essere stata spostata nel centro della Piazza del Campidoglio dopo la ristrutturazione della piazza voluta da Paolo III Farnese sotto il progetto di Michelangelo, ha ceduto il posto ad una copia, per poter essere restaurata e conservata più a lungo.

Statua equestre di Marco Aurelio
La statua risale al 176 d.C (anno del trionfo dell'imperatore sulle popolazioni germaniche), o al 180 d.C.(dopo la sua morte).

particolare della statua equestre di Marco Aurelio
Nell'esedra, che ha preso il posto del cosiddetto Giardino Romano, trovano posto anche l'Ercole in bronzo dorato proveniente dal Foro Boario (II secolo a.C.), i resti del colosso bronzeo di Costantino del IV secolo d.C. (testa, mano, piede e una parte del braccio), il gruppo scultoreo del Leone che azzanna un cavallo, allegoria del buon governo cittadino, restaurata nel XVI secolo da Ruggero Bascapè che aggiunse al cavallo la testa, la coda e le zampe, e al leone le zampe posteriori.
La statua dopo essere stata al Getty Villa a Malibù è ritornata a Roma.

resti del Colosso di Costantino
resti del Colosso di Costantino
Leone che azzanna un cavallo
Ercole

particolare dell'Ercole

In fondo all'Esedra si possono vedere le fondamenta del Tempio di Giove, Giunone e Minerva (la Triade Capitolina) voluto da Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo nel VI secolo a.C.

resti del Tempio di Giove Capitolino nell'Esedra di Marco Aurelio
Il tempio fu inaugurato il 13 settembre 509a.C. ma fu rimaneggiato più volte e ricostruito in marmo dopo gli incendi del 83 a.C. 69 e 80 d.C.

resti del Tempio di Giove Capitolino
Le fondazioni in blocchi di cappellaccio poggiano su un banco di tufo e il "Muro romano" è l'unica struttura del podio che si è conservata fino alla sommità.
Si saliva sul podio con una scalinata ed aveva un colonnato su tre lati.

resti del Tempio di Giove Capitolino
Il tempio era di grandi dimensioni (62m X 64m) ed aveva un triplice ordine di 6 colonne basse e distanziate sulla facciata.

ricostruzione del Tempio Capitolino
All'interno si trovavano le tre celle delle divinità.
Sul tetto trovava posto una grande quadriga in terracotta opera di Valca di Veio, che successivamente venne sostituita da una in bronzo (III secolo a.C.).

Colle Capitolino in età del bronzo
Colle Capitolino in età arcaica

Trova spazio anche un allestimento con reperti provenienti dall'area di Sant'Omobono, alle pendici del colle Capitolino.

resti rinvenuti nell'area
placchetta d'avorio con scritta etrusca del VI sec.a.C.
antefissa del VI sec.a.C.
antefissa del VI sec.a.C.
























antefissa di testa femminile (VI sec.a.C.)
ricostruzione del frontone del Tempio di Mater Matuta
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Le due Sale dei Fasti Moderni, come nella Sala della Lupa vengono conservati i fasti antichi, raccolgono murate nelle pareti le iscrizioni dei magistrati romani dal 1640 al 1870: Fasti Consulares Capitolini.
Sala dei Fasti Moderni
Sala dei Fasti Moderni
Sala dei Fasti Moderni
Vi sono anche conservate alcune opere scultoree: le due Statue di Atleti (su originale del IV secolo a.C.) provenienti da Velletri e un Sarcofago con Caccia Caledonia sormontato da una coppia di sposi,in marmo proconneso, rappresentante Melangro che caccia il cinghiale caledonio in presenza di Artemide (proveniente da Vicovaro).

Statua di Atleta
statua di Atleta
Sarcofago con Caccia Caledonia
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L'ultima sala di questo piano del palazzo, vicino alle rampe dello Scalone, è la Sala del Medioevo.

Un tempo nel '500 questa sala era l'Archivio Capitolino.
Qui vengono raccolte le opere del Medioevo in Campidoglio.

La Statua di Carlo I d'Angiò faceva parte di un monumento onorario, era un tempo dipinta e dorata, ancorata ad una parete, incorniciata da un arco tribolo e fiancheggiata da due Trombettieri in rilievo.

Statua di Carlo I d'Angiò e rilievo con Trombettiere
L'opera, dedicata al re di Sicilia e Senatore di Roma del XIII secolo, è di Arnolfo di Cambio.

Un altro pezzo importante della sala è una Mensa con sette scene della vita di Achille del IV secolo d.C. utilizzato insieme a marmi cosmateschi per l'ambone della chiesa dell'Aracoeli (pulpito dell'Epistola), opera di Jacopo e Lorenzo di Tebaldo del XIII secolo.

Mensa con sette scene della vita di Achille
Trovano posto anche lo Stendardo di S.Giorgio in seta e cuoio (il più antico in Italia), proveniente dalla chiesa di S.Giorgio al Velabro da poco restaurato, un affresco staccato con Madonna con Bambino in Trono della bottega di Antoniazzo Romano, il globo che un tempo era posto sull'Obelisco di Piazza S.Pietro che si credeva contenesse le ceneri di Giulio Cesare (e per questo "pericolosamente" venerate),e varie misure per olio, vino e aridi del 1200/1300.

Stendardo di S.Giorgio
Madonna con Bambino in Trono
























globo di obelisco
misura per gli aridi






















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La visita del museo prosegue al secondo piano del palazzo.

Era il piano nobile del Palazzo Clementino Caffarelli, che nel XVI secolo era addossato al Palazzo dei Conservatori.

Nella Sala degli Affreschi (o di S.Pietro), sono rimasti i resti di alcuni affreschi delle pareti con scene figurate inquadrate da colonne e cornicioni, e piccoli paesaggi al di sopra delle porte.

Sala degli Affreschi
La sala è anche chiamata Sala di S.Pietro per l'affresco raffigurante la guarigione operata dall'apostolo davanti al Tempio di Gerusalemme.

affresco con Miracolo di S.Pietro
Nella stessa sala vi è un Eros dormiente di età imperiale e un Arazzo con Clorinda e Tancredi (XVII secolo).

Eros dormiente
Arazzo "Clorinda e Tancredi"
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Nella Sala del Frontone ospita la ricostruzione frammentaria del frontone in terracotta di un tempio in via di S.Gregorio risalente al II secolo a.C.

frontone di un tempio in via S.Gregorio
Sono illustrate scene di sacrificio alla presenza di Marte e di due dee, con offerente togato, tre inservienti a torso nudo, e sei animali posti su due file.

alcuni frammenti del frontone di un tempio in via di S.Gregorio
Sulla cornice invece è raffigurato il mito di Eracle ed Esione.

mito di Eracle ed Esione
A questo piano si trovano anche il Medagliere Capitolino con monete, medaglie, gemme, cammei e gioielli, e la Collezione glittica della Fondazione Santarelli, ceduta per dieci anni ai Musei Capitolini.

Sala della Collezione Santarelli
Fanno parte di questa collezione reperti provenienti dall'Egitto e dal Vicino Oriente, dal mondo greco-romano e dall'Europa moderna: scarabei egizi, cammei romani, amuleti di età imperiale.

in alto al centro: scarabeo di Amenhotep III (XVIII dinastia)

Da questo piano, attraversando la Caffetteria, si può accedere alla Terrazza panoramica dalla quale poter godere delle vedute sui tetti e sulle cupole di Roma.

i tetti di Roma dalla Terrazza panoramica
Giardino  e Terrazza panoramica
www.museicapitolini.org
Orario:  martedì/domenica  9.00/20.00
Costo:   9,50€            8,50€  per i residenti a Roma
             11,50€          Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
             10,50€          Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
                                  per i residenti a Roma
             5€                 audioguida

CONCLUSIONI
A questo piano rimarrebbe da visitare la Pinacoteca Capitolina, ma rimando al prossimo post la trattazione di questa sezione dei Musei Capitolini.
Se a questo punto iniziate ad accusare un po' di stanchezza, riposatevi, ma non troppo perché siete solo a circa metà del percorso espositivo: mancano la Pinacoteca, il Tabularium e il Palazzo Nuovo!





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