La storia del Foro iniziò con la costruzione della Cloaca Maxima per il drenaggio della valle da parte del re etrusco Tarquinio Prisco, e la pavimentazione più antica in terra battuta di una grande piazza per il mercato e la costruzione del Comizio, la più antica sede della politica a Roma (circa 600 a.C.).
Nel Foro si costruirono templi, basiliche, curie per il Senato, tribunali, portici...
Descrivere i monumenti che fanno parte del Foro Romano in ordine cronologico diventerebbe troppo difficile e tortuoso da ripercorrere.
Verranno descritti quindi nel post tutti quei monumenti che s'incontrano lungo l'antica via che collegava in età regia la residenza dei Re, il Comizio e l'Arx sul Campidoglio, e il cui percorso in età imperiale fu deviato e modificato, ovvero la Via Sacra.
Via Sacra |
Lungo i suoi lati sorsero in età regia le residenze dei re, durante la repubblica le case delle famiglie importanti, e durante l'età imperiale vennero innalzati edifici commerciali e poi monumentali.
Dopo l'incendio del 64 d.C. si prolungò il suo tratto sino all'atrio della Domus Aurea.
Sulla Via Sacra avvenivano i trionfi attribuiti ai generali che avessero vinto una battaglia importante, dall'area dell'Arco di Tito sino al Tempio di Giove Ottimo Massimo, con carri carichi dei bottini preziosi e schiavi trascinati in catene.
Il primo a cui fu attribuito il trionfo e che perciò percorse la Via Sacra fu Romolo che aveva ucciso il re dei Cenicensi.
Arco di Costantino |
Via Sacra verso l'Arco di Tito |
Via Sacra verso il Colosseo |
area di scavo archeologico al lato della Via Sacra |
resti delle fondazioni del portico neroniano |
sostruzioni con ambienti voltati della terrazza della Vigna Barberini e botteghe |
sostruzioni della Vigna Barberini con ambienti voltati a tre piani |
Si conservano ancora mosaici e affreschi di epoca severiana e graffiti di epoca posteriore.
caseggiato del II secolo d.C |
Del IV secolo d.C. è una grande aula absidata.
caseggiato del II secolo d.C. |
caseggiato del II secolo d.C. |
Sulla destra della Via Sacra, andando dal Colosseo verso l'arco di Tito, si trova il Tempio di Venere e Roma.
Tempio di Venere e Roma |
Il tempio fu inaugurato il 21 aprile, giorno del natale di Roma.
Tempio di Venere e Roma |
Il tempio era dedicato alla dea Venere (progenitrice del popolo romano) e alla dea Roma.
Un colonnato di granito grigio percorreva i quattro lati del tempio con dieci colonne sui lati corti (più quattro nei pronai) e venti sui lati lunghi.
colonne del Tempio di Venere e Roma |
Quella rivolta verso il Foro (che custodiva la statua di Roma), fu inglobata nel convento di S.Francesca Romana.
punto di congiunzione tra le due celle del Tempio di Venere e Roma |
volta a botte a cassettoni delle absidi |
Le pareti erano arricchite da nicchie con statue e inquadrate da colonnine in porfido e mensole in marmo.
abside e nicchie nella cella di Venere del tempio |
pianta del Tempio di Venere e Roma |
Continuando il percorso sulla via Sacra, e superato il cancello d'ingresso al sito archeologico, ci si trova davanti l'Arco di Tito.
Il Senato fece costruire l'arco in memoria dell'imperatore Tito dopo la sua morte avvenuta nell'81 d.C.
E' subito evidente che l'arco trionfale mostra parte delle sue fondamenta poggianti sul livello di epoca augustea,dovute ad uno scavo moderno che ha eliminato il livello di calpestio coevo all'arco.
scritta dedicatoria del Senato sull'Arco di Tito: SENATUS POPULUSQUE ROMANUS DIVO TITO DIVI VESPASIANI F(ILIO) VESPASIANO AUGUSTO |
Arco di Tito |
La parte che si è meglio conservata è quella rivolta verso il Foro.
E' rivestito in marmo greco.
L'arco ha solo fornice fiancheggiato da quattro semicolonne con capitelli per lato ed è sormontato sulla trabeazione da un alto attico.
L'arco doveva celebrare le vittorie di Tito contro i Giudei (71 d.C.).
Due episodi di queste vittorie sono riportate in due pannelli a rilievo posti all'interno del fornice: uno rappresenta il corteo che reca trombe d'argento e il candelabro a sette bracci presi al Tempio di Gerusalemme, nell'atto di attraversare la Porta Trionfale (localizzata nel Foro Boario); sull'altro pannello è invece rappresentato Tito sulla quadriga preceduto dai littori, mentre la dea Roma tiene i cavalli per il morso e Vittoria incorona l'imperatore, e figure allegoriche del Popolo e del Senato romano (un giovane e un vecchio) lo seguono.
pannello del fornice con trionfo di Tito |
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Varcato l'arco sulla destra si trova la Basilica di Massenzio, costruita dall'imperatore Massenzio tra il 306 e il 312 d.C. su gran parte della Velia al posto degli Horrea Piperitaria (magazzini dove venivano lavorate e conservate le spezie) .
Dopo la morte dell'imperatore Massenzio prese il nome di Basilica di Costantino, dall'imperatore Costantino che la terminò.
Era la sede della Prefettura Urbana.
Basilica di Massenzio (o Basilica di Costantino) |
La statua aveva le parti nude in marmo, mentre il resto forse in bronzo.
testa, mano e braccio della statua di Costantino (sulla destra della foto - Musei Capitolini) |
Successivamente l'ingresso fu spostato sul lato sud (oggi non esiste più), preceduto da scalinata.
Basilica di Massenzio (lato nord e lato est) |
Basilica di Massenzio (abside settentrionale con volta cassettonata) |
Basilica di Massenzio vista esternamente da Via dei Fori Imperiali |
La volta centrale invece era costituita probabilmente da tre grandi crociere che poggiavano su otto colonne.
Di queste colonne l'unica superstite fu collocata nel XVII secolo davanti alla Basilica di S.Maria Maggiore dal Papa Paolo V.
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Nell'area di fronte alla Basilica di Massenzio, tra la Via Sacra e la Via Nova, da considerarsi in parte facente parte del Palatino, si sono volute localizzare alcune delle domus appartenenti a personaggi famosi dell'epoca repubblicana quali Emilio Scauro, Clodio e Cicerone.
domus di Emilio Scauro |
Horrea Vespasiani |
zona alle pendici del Palatino |
portichetto medievale |
Oggi si è riconosciuto in esso il Tempio di Giove Statore, fondato da Romolo.
Tempio di Romolo |
Tempio di Romolo |
portale del Tempio di Romolo |
porta originale del Tempio di Romolo |
La facciata presenta quattro nicchie nelle quali erano poste statue.
facciata con nicchie e colonna in cipollino del Tempio di Romolo |
Nel fondo della navata della chiesa di Ss Cosma e Damiano (ingresso su Via dei Fori Imperiali), si può vedere dall'alto l'interno del Tempio di Romolo, come anche dall'antica chiesa inferiore, scendendo una scala posta nel vestibolo.
interno del Tempio di Romolo visto dalla vetrata nella chiesa dei Ss Cosma e Damiano |
interno del Tempio di Romolo (visto antica basilica di Ss Cosma e Damiano inferiore) |
cupola del Tempio di Romolo |
lanterna della cupola del Tempio di Romolo |
In un altro ambiente di questo Tempio della Pace scomparso era appesa ad un muro la Forma Urbis, la pianta di Roma fatta disegnare su lastre marmoree da Settimio Severo (ancora sul muro si vedono i buchi dove vi erano le grappe di sostegno delle lastre).
muro dove era appesa la Forma Urbis |
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Sullo stesso lato del Tempio di Romolo si trova a un livello più basso della pavimentazione attuale, un edificio repubblicano denominato Carcer: non è di un carcere che si tratta, e neanche di un lupanare, ma i piccoli ambienti dovrebbero essere il sotterraneo di una bottega o abitazioni di schiavi.
cosiddetto Carcer |
zona del Sepolcreto arcaico |
Solo i bambini al di sotto dei sei anni poterono successivamente essere sepolti nella zona del Foro, divenuta una zona abitata.
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Davanti al Tempio di Romolo si trova la Domus Publica, abitazione del rex sacrorum, e poi del Pontefice Massimo (per questo fu anche l'abitazione di Cesare dal 62 a.C. al 44 a.C).
Quando Augusto trasferì la Domus Pubblica sul Palatino, gli ambienti furono dati alle Vestali.
Domus Publica |
Domus Publica |
Domus Publica |
Il Tempio di Vesta era uno dei templi più antichi e importanti di Roma.
Tempio di Vesta |
Le sacerdotesse, scelte nelle famiglie patrizie quando avevano tra i sei e i dieci anni, rimanevano in servizio per per trent'anni, e dovevano mantenere la loro verginità, pena la morte per seppellimento da vive in una stanzetta sotterranea sul Quirinale.
Le Vestali però avevano in cambio dei privilegi.
Tempio di Vesta (visto dalla terrazza della Domus Tiberiana) |
Tempio di Vesta |
Il tempio posto su di un podio era rivestito in marmo e circondato da 20 colonne corinzie (ne rimangono solo tre).
Nella cella circolare, che non conteneva il simulacro di Vesta, veniva tenuto sempre acceso il fuoco sacro e per questo vi era un'apertura per il fumo nel tetto conico del tempio.
Forse nel basamento del tempio veniva conservato segretamente il Palladio, portato da Enea da Troia.
Tempio di Vesta |
edicola |
Sulla sinistra del tempio vi era un'edicola, uno dei santuari che venivano messi in corrispondenza di incroci, per proteggerli dalle divinità infernali.
Aveva due colonne ioniche (se ne è conservata solo una) ed era stata costruita con il denaro del Senato, come attesta una scritta.
pianta della Casa delle Vestali |
Casa delle Vestali (vista dalla terrazza della Domus Tiberiana) |
Casa delle Vestali |
Casa delle Vestali |
Gli ambienti e i bagni al primo piano erano riscaldati.
lato sud della Casa delle Vestali |
tablinio della Casa delle Vestali |
lato orientale della Casa delle Vestali |
Sul lato settentrionale sono state poste statue rappresentanti Vestali Massime, decane del collegio, trovate in questo sito.
statue di Vestali Massime |
statue di Vestali Massime |
statue di Vestali Massime |
Nel 394 Teodosio I. imperatore cristiano, decretò l'abbandono del sito da parte delle Vestali.
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Tra la Casa delle Vestali, il Tempio di Vesta, il Tempio del Divo Augusto e il Tempio di Antonino e Faustina, si trovava la Regia.
resti della Regia |
Probabilmente il re abitava in questi ambienti, che in età regia dovevano essere estesi anche alla Domus Pubblica e alla Casa delle Vestali.
In età repubblicana poi, le funzioni sacerdotali passarono al rex sacrorum, che non risiedeva qui, ma sul punto più alto della Via Sacra.
Regia (vista dalla terrazza della Domus Tiberiana) |
L'edificio nell'aspetto attuale venne costruito nel VI secolo a.C. (età repubblicana), dopo alcuni incendi.
Di forma irregolare, era costituito da una zona rettangolare suddivisa in tre ambienti (un ingresso, una stanza santuario di Ops Consiva dea dei raccolti e il santuario di Marte con altare circolare), e di una zona trapezoidale con doppio portico e con cisterna.
Nel 36 a.C. Domizio Calvo la rivestì di marmi, lasciando invariata nella sua forma.
resti della Regia |
resti della Regia |
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Ritorniamo sulla Via Sacra per guardare l'ultimo edificio di questa zona del Foro: il Tempio di Antonino e Faustina.
Tempio di Antonino e Faustina |
facciata del Tempio di Antonino e Faustina |
I resti dell'altare in laterizio sono ancora evidenti.
trabeazione e colonne del lato lungo del Tempio di Antonino e Faustina |
La cella in opera quadrata è in peperino.
Sui due lati lunghi corre un fregio in marmo con grifoni affrontati.
Nel tempio nel VII/VIII secolo d.C. si è insediata la chiesa di San Lorenzo in Miranda, di cui si vede la facciata barocca dietro le colonne.
ingresso dei Fori Imperiali della chiesa di San Lorenzo in Miranda |
La chiesa è sotto la giurisdizione dell'Università degli Speziali dall'epoca di Papa Martino V.
Tempio di Antonino e Faustina/chiesa di San Lorenzo in Miranda |
Accanto al Tempio di Antonino e Faustina si trova un altro ingresso al sito del Foro/Palatino.
Orario: ultima domenica di ottobre/15 febbraio 8.30/16.30
16 febbraio/15 marzo 8.30/17.00
16 marzo/ultimo sabato di marzo 8.30/17.30
ultima domenica di marzo/31 agosto 8.30/19.15
settembre 8.30/19.00
1 ottobre/ultimo sabato di ottobre 8.30/18.30
Costo: 12€ biglietto cumulativo (Foro, Palatino e Colosseo) valido 2 giorni
GRATIS ogni prima domenica del mese
CONCLUSIONI
Questo è solo un assaggio dei monumenti che rimangono a raccontare la storia di Roma posti nel Foro Romano.
Altri due post tratteranno la descrizione degli edifici posti nella zona centrale e quelli posti nella zona occidentale di uno dei siti archeologici più antichi, più visitati e più importanti al mondo.
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ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA: Prof.ssa C. Panella, et. alli., "LO SCAVO DELLE PENDICI NORD-ORIENTALI DEL PALATINO TRA DATI ACQUISITI E NUOVE EVIDENZE", SCIENZE DELL’
ANTICHITÀ 20.1 (2014) [PDF], pp. 1-55 | Foto: I Viaggi di Raffaella (05|2015) & (02|2015).
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