domenica 7 febbraio 2016

Roma: l'Ara Pacis


La scoperta dell'Ara Pacis avvenne nel 1568 sotto Palazzo Peretti (oggi Palazzo Almagià).
All'epoca apparvero solo nove blocchi scolpiti.
Bisognò aspettare tre secoli (1859) per recuperare altre parti decorative del monumento e il 1938 per concludere gli scavi.

"Quando tornai a Roma dalla Spagna e dala Gallia, compiute felicemente le imprese in quelle province, nell'anno del consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, il Senato decretò che in onore del mio ritorno venisse consacrata l'Ara della Pace Augusta presso il Campo Marzio e dispose che i magistrati, i sacerdoti e le vergini vestali vi compissero ogni anno un sacrificio" (Res Gestae 12,2)

Nel 13 a.C., dopo essere stato lontano da Roma tre anni, Augusto fece ritorno nell'Urbe.


L'ara dedicata a Pax, la divinità che Augusto volle valorizzare universalmente e garantire, venne inaugurata il 30 gennaio del 9 a.C.

Il luogo che venne scelto per erigere l'ara fu il Campo Marzio settentrionale, campo per esercitazioni militari e sportive, ampia pianura dove erano stati sepolti gli eroi della Repubblica e i re di Roma.

ricostruzione del Campo Marzio (nel 14 d.C.): in primo piano il Mausoleo di Augusto
In quest'area Augusto  aveva fatto costruire nel 28 a.C. il suo Mausoleo, all'ingresso del quale  aveva fatto affiggere su due pilastri il testo delle Res Gestae scritto su tavole bronzee.

Mausoleo di Augusto
Le tavole bronzee scomparvero, ma il testo è stato recuperato da copie sparse nelle città dell'impero.
Il testo delle Res Gestae è stato iscritto con lettere di bronzo sul muro esterno del padiglione che racchiude l'Ara Pacis.

Res Gestae incise sul muro esterno del padiglione dell'Ara Pacis
Ad est del Mausoleo di Augusto nel 220 a.C. era stata costruita la Via Flaminia (l'attuale Via del Corso), strada a doppia carreggiata con crepidini laterali (marciapiedi).

Sempre in Campo Marzio, in un sito non ancora riconosciuto (forse dove sorge Montecitorio), vi era stato eretto l'Ustrinum dove era stato bruciato il corpo di Augusto.

Dove oggi si trova Montecitorio sorgeva anche l'Horologium, la più grande meridiana del mondo antico, che aveva come gnomone l'obelisco in granito rosso (VI secolo a.C.), fatto giungere a Roma da Eliopoli nel 10 a.C.

Resti della pavimentazione dell'antica piazza (di restauro adrianeo) sono state ritrovate ad una profondità di 6,30m nelle cantine dei palazzi dell'area che circonda il palazzo della Camera dei Deputati, con tracce della linea graduata in bronzo della meridiana (con iscrizioni in greco delle costellazioni zodiacali e del cessare dei venti Etesii), incastonata tra lastre di travertino (Via del Campo Marzio 48).

Questa meridiana segnava il mezzogiorno e il trascorrere delle stagioni, ma soprattutto, il 23 settembre giorno del genetliaco di Augusto, l'ombra che proiettava giungeva quasi all'altare dell'Ara Pacis.

L'obelisco era stato dedicato al Sole, quindi ad Apollo, nume protettore di Augusto, e quindi l'ombra proiettata sull'Ara Pacis simboleggiava la predestinazione celeste di Augusto.

ricostruzione del Campo Marzio: in primo piano il Pantheon e i Septa Iulia
Nella parte meridionale del Campo Marzio si trovavano anche i Septa Iulia e il Pantheon, che erano stati costruiti da Agrippa, il genero di Augusto.

modellino dell'Ara Pacis
L'ara si componeva di un recinto di forma rettangolare (10,6 x 11,6m) posto su un podio, al quale si poteva accedere tramite una scala.

scalini originali per accedere al recinto dell'Ara Pacis
Lungo il recinto si aprivano due porte.

ingresso occidentale dell'Ara Pacis
ingresso orientale del recinto dell'Ara Pacis
Vi era una differenza in quota tra i due fronti dell'Ara Pacis, dovuta al dislivello tra la Via Flaminia e la platea del Campo Marzio.

Il recinto presentava una ricca decorazione scultorea un tempo policroma, sia esternamente che internamente.

Lesene marmoree con candelabri a rilievo e capitelli corinzi, inquadravano esternamente i pannelli figurati.

fregio a girali nella parte inferiore esterna del recito dell'Ara Pacis
Nella parte inferiore è rappresentato su tutti i quattro lati un fregio a girali, un bassorilievo a soggetto vegetale tra i più grandi mai realizzati nel mondo classico.
Da un unico cespo di acanto centrale, prende origine una pianta costituita da decine di piante differenti.
Il fregio termina nella parte alta con palmette (simbolo della vittoria) affiancate da cigni in volo (uccelli sacri ad Apollo, nume tutelare di Augusto).
Questo fregio rappresenta la natura partecipe della nuova età dell'oro e le girali alluderebbero ai rami dell'albero genealogico della stirpe raffigurata nei pannelli superiori del recinto.

Nella parte superiore sono presenti infatti pannelli figurati.

Nel fregio del lato meridionale (uno dei lati corti senza porte del recinto), sono raffigurasti i più importanti personaggi della famiglia imperiale, secondo un ordine gerarchico.

fregio figurato meridionale del recinto (metà sinistra)
fregio figurato meridionale del recinto (metà destra)
individuazione dei personaggi del fregio meridionale (metà sinistra)
individuazione dei personaggi del fregio meridionale (metà destra)
ricostruzione cromatica del fregio meridionale (metà sinistra)
ricostruzione cromatica del fregio meridionale (metà destra)
Il fregio figurato del lato settentrionale è meno conservato.
Quasi tutte le teste furono rifatte nel XVI secolo.
Vi sono anche raffigurate donne vedove della famiglia imperiale con bambini.

fregio figurato settentrionale del recinto
fregio figurato settentrionale del recinto
fregio figurato settentrionale del recinto
individuazione dei personaggi del lato settentrionale del recinto
individuazione dei personaggi del lato settentrionale del recinto
individuazione dei personaggi del lato settentrionale del recinto
ricostruzione cromatica del fregio figurato del lato settentrionale del recinto
ricostruzione cromatica del fregio figurato del lato settentrionale del recinto
Nella parte superiore dei lati con le porte del recinto vi sono invece quattro quadri marmorei con scene mitologiche.

Sul lato occidentale del recinto, a sinistra della porta, è raffigurato il Lupercale, con il ritrovamento di Romolo e Remo alla presenza del padre Marte (quadro conservato in minima parte).

resti del quadro con il Lupercale (anche il sole non aiuta all'identificazione!)
ricostruzione della scena del Lupercale
Sul lato destro della porta invece Enea sacrifica ai Penati la scrofa dai cento porcellini.

quadro con scena del Sacrificio di Enea
ricostruzione della scena del Sacrificio di Enea
Entrambe le scene narrano la fondazione di Roma.

Nel quadro in alto a sinistra della porta del lato orientale del recinto è invece raffigurata la Terra (Tellus o Venere genitrix), rappresentata come una donna fiorente con due bambini.
Le due figure femminili seminude simboleggiano l'acqua (sul mostro marino) e l'aria (sul cigno).

quadro con Tellus o Venere genitrix
ricostruzione della scena con Tellus o Venere genitrix
A destra della porta invece il quadro (quasi del tutto perduto) rappresenta la Dea Roma seduta sulle spoglie dei vinti.

quadro con scena della Dea Roma
ricostruzione della scena con la Dea Roma
Nei quadri di questo lato del recinto viene rappresentata la missione universale di Roma.

Le rappresentazioni decorative dell'Ara Pacis esprimono una propaganda dinastica: Augusto discendeva da antenati divini (Enea e Venere) ed era l'iniziatore di una famiglia destinata a regnare.
Vengono inoltre espresse le linee politiche perseguite da Augusto: la volontà di portare avanti la riforma dei costumi religiosi e civili dei suoi concittadini.

La decorazione interna del recinto è divisa anch'essa in due settori.
Nella parte bassa vi sono listelli verticali in rilievo, a ricordare una staccionata.
 
interno del recinto dell'Ara Pacis
Al di sopra scorre una fascia decorativa a palmette, seguita più in alto da rilievi di festoni, patere e bucrani.

decorazione con festoni, patere e bucrani
particolare della decorazione interna del recinto
Collocato all'interno del recinto vi era l'altare, posto al di sopra tre scalini.

altare e mensa all'interno del recinto dell'Ara Pacis
La superficie dello zoccolo dell'altare è stata lasciata grezza, anche se sono stati ritrovati frammenti di decorazione raffigurante personaggi femminili di probabile carattere allegorico.

altare e mensa sacrificale dell'Ara Pacis
La parte superiore dell'altare è invece decorata sulle fiancate con girali poggianti su leoni alati.

decorazione con girali, leoni alati e fregio della mensa sacrificale
particolare della mensa sacrificale con leone alato
particolare della mensa sacrificale con girali e fregio figurato
La mensa per il sacrificio era poi raggiungibile con altri cinque gradini posti sul lato ovest.
La decorazione della mensa sacrificale è quasi totalmente perduta.
Vi erano forse un fregio figurato diviso in tre ordini: ne rimane nella fiancata di sinistra una parte nella quale è rappresentato il sacrificio annuale di maiali, pecore e tori che veniva compiuto sull'altare alla presenza delle Vestali e del Pontefice Massimo.


Nel 1937 Benito Mussolini decise di far collocare l'Ara Pacis sul Lungotevere, in un padiglione in cemento dipinto a finto travertino.
Il progettista dell'edificio era B.Morpurgo.

Nel 1996 l'architetto americano Richard Meier si occupò dell'adeguare l'edificio all'Ara Pacis creando un nuovo complesso museale, che fu inaugurato nel 2006.



www.arapacis.it
Orario: 9.30/19.30
Costo:  10,50€
              8,50€ per i residenti a Roma
GRATIS la prima domenica del mese per i residenti a Roma
biglietto soggetto a variazioni durante le mostre temporanee
audioguida 4€


CONCLUSIONI
Il Museo dell'Ara Pacis costituisce una tappa importante per il turista a Roma in cerca di "siti dell'antica Roma" e per coloro che vogliano approfondire il messaggio storico lasciato da un grande personaggio quale fu Augusto.
E' quindi una testimonianza del passato da non tralasciare nell'ampio ventaglio di luoghi importanti che l'Urbe conserva.

2 commenti:

Paul J K ha detto...

Complimenti per il blog!!! I tuoi post sono colmi di informazioni ed immagini, una cosa molto rara da vedere.
D'ora in avanti controllero' sempre il tuo blog per nuovi articoli.
Grazie!

Raffaella ha detto...

Mille grazie per i complimenti e l'incoraggiamento a proseguire!

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