domenica 7 ottobre 2018

La Reggia di Caserta: la Pinacoteca e il Teatro di Corte


Dopo aver visitato gli Appartamenti storici la visita continua nel piano nobile nelle sale che ospitano la Pinacoteca.

particolare dell'Allegoria della Pace e dell'Amicizia (Stefano Pozzi)
La Pinacoteca è posta tra la Sala Ellittica, nella quale è posto il Presepe borbonico, e lo Scalone d'Onore.
Purtroppo al momento della nostra visita erano accessibili al pubblico solo metà delle sale che la compongono.
Si può visitare solo l'ala Nord della Pinacoteca.

La prima sala celebra i "Fasti Farnesiani": sono esposte tele di ritrattistica reale ereditate da Carlo di Borbone dalla madre Elisabetta Farnese.

soffitto prima sala della Pinacoteca
Vi sono i ritratti di Filippo V di Spagna (marito di Elisabetta Farnese e padre di Carlo di Borbone), Carlo di Borbone e dei suoi figli Antonio, Gabriele, Saverio, Antonio Pasquale, Ferdinando e Filippo Pasquale.

da sinistra: Antonio e Gabriele di Borbone (Giuseppe Bonito) / Filippo V (Francesco Solimena) / Saverio e Antonio Pasquale (Giuseppe Bonito)
Filippo V (Giovanni delle Piane)
scultura in bronzo di Carlo di Borbone a cavallo (Giulio e Vincenzo Foggini)
a destra: Trionfo di Carlo di Borbone alla battaglia di Gaeta (Francesco Solimena)
Ferdinando e Filippo Pasquale (Giovanni Bonito)
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La seconda sala è chiamata Sala dei "Borbone di Napoli, di Spagna e di Francia" dove sono esposti i ritratti dei personaggi legati alla casata reale dei Borbone di Napoli con quella spagnola e francese e anche con Maria Teresa d'Austria, madre della regina Maria Carolina (moglie di Ferdinando II) e di Maria Antonietta regina di Francia.

soffitto seconda sala della Pinacoteca
Sono qui esposti i ritratti di Ferdinando IV di Borbone e della moglie Maria Carolina d'Austria, di Luigi XV re di Francia (cognato di Ferdinando IV di Borbone), di Francesco I di Borbone  (figlio di Ferdinando IV) e della cugina/moglie Maria Isabella Infanta di Spagna, di Carlo IV di Spagna (fratello di Ferdinando IV) e della moglie Maria Luisa di Borbone.

Ferdinando IV di Borbone (Giuseppe Guzzardi) / Maria Carolina d'Austria (Filippo Marsigli)
 Luigi XV re di Francia (Michel Luois Vanloo)
Maria Isabella Infanta di Spagna (Pieter van Hanselaere)
Francesco I di Borbone (Pieter van Hanselaere)
Carlo IV di Spagna (Carlos Espinosa) / Maria Luisa di Borbone (Carlos Espinosa)
Ferdinando I di Borbone (ambito italiano) / Maria Teresa d'Austria (Joseph Hickel)
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La terza sala è chiamata Sala di "Francesco I e di Ferdinando II".

soffitto della terza sala
Sono qui esposti nove ovali realizzati da Giuseppe Cammarano che ritraggono Francesco I e i suoi famigliari.
Questi studi dovevano servire alla grande tela La Famiglia Reale di Francesco, duca di Calabria, rende omaggio al busto di Ferdinando I, oggi conservata al Museo di Capodimonte a Napoli.

Ritratti dei figli di Francesco I e Maria Isabella (da sinistra): il principe Carlo, il principe Ferdinando, il principe Leopoldo (Giuseppe Cammarano)
Ritratti dei figli di Francesco I e Maria Isabella (da sinistra): il principe Antonio Pasquale, la principessa Antonetta, la principessa Amalia (Giuseppe Cammarano)
Francesco I (Giuseppe Cammarano)
Maria Isabella (Giuseppe Cammarano)
Principessa Maria Luisa (Giuseppe Cammarano)
Inoltre sono presenti in questa sala  alcuni ritratti di Ferdinando II di Borbone (ritratto in differenti età), il ritratto di Maria Cristina di Savoia (prima moglie di Ferdinando II), di Maria Cristina di Borbone (figlia di Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria), della duchessa di Berry (figlia di Francesco I di Borbone) e di Maria Teresa d'Austria-Lorena.

Maria Teresa d'Austria-Lorena (Francesco Torr)
Maria Cristina di Savoia (autore ignoto)
Maria Cristina di Borbone (F.X.Winterhalter)
Duchessa di Berry (scuola napoletana - XIX sec.)
Ferdinando II di Borbone bambino (autore ignoto)
Ferdinando II di Borbone giovane (autore ignoto)
Ferdinando II di Borbone (autore ignoto)
Ferdinando II di Borbone (F.Martorelli)
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La quarta sala del percorso è la Sala della Pittura di genere.

soffitto della quarta sala
In questa sala sono raccolte pitture di artisti stranieri che hanno raffigurato paesaggi (Vedute dei Porti del Regno) o animali.

a sinistra: Veduta della Marina Piccola di Sorrento (Philipp Hackert)
a sinistra: Elefante (Pellegrino Ronchi)
Veduta di Mola di Gaeta (Philipp Hackert)
Veduta di Castellammare di Stabia (Philipp Hackert)
Anatra (Johann Heinrich Wilhelm Tischbein)
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La quinta sala (ed ultima di questo parziale percorso) è la Sala delle Allegorie.

soffitto della quinta sala
Qui sono raccolti grandi tele che rappresentano i modelli per la fabbricazione di arazzi.

Allegoria della Religione (Girolamo Pompeo Batoni)
Allegoria della Fortezza e dela Vigilanza (Corrado Giaquinto)
Allegoria della Pace e dell'Amicizia (Stefano Pozzi)
Allegoria della Pace e della Giustizia che portano Abbondanza (Giuseppe Bonito)
Un po' delusi per non aver potuto visitare tutte le sale della Pinacoteca ci dirigiamo verso il Teatro di Corte.
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Il Teatro di Corte si trova nel lato occidentale della reggia.

Teatro di Corte
Questo pregevole esempio di architettura settecentesca fu progettata da Luigi Vanvitelli su suggerimento di Carlo III di Borbone in vista delle nozze del figlio Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria.
Il re lo volle all'interno del palazzo, mentre l'architetto aveva pensato di collocarlo all'esterno, nel parco.

I lavori di costruzione iniziarono tre anni dopo quelli della reggia (1756), e furono terminati nel 1768.
Il teatro fu inaugurato durante il carnevale (gennaio 1769) da Ferdinando IV e Maria Carolina.
E' l'unica parte del palazzo progettata da Vanvitelli e da lui completata.
Il Teatro di Corte di Caserta ha avuto come modello per la forma a ferro di cavallo il Teatro S.Carlo di Napoli (prima i teatri erano a pianta rettangolare con gradinate).
A questo teatro, chiamato anche "all'italiana", s'ispirò l'Opera Royal di Versailles.
Questa forma a ferro di cavallo aveva infatto fatto acquistare più visibilità e acustica al teatro.
Il Teatro di Corte di Caserta occupa due piani del palazzo e possiede cinque ordini di palchi, per un totale di 42 palchi, decorati da Gaetano Magri con putti, ghirlande di fiori e conchiglie.
Ogni palco è decorato in maniera differente rispetto a quelli vicini, ma in modo identico a quello che si trova difronte.

palchi
palchi





















 
palchi decorati con putti, ghirlande di fiori e conchiglie
La seconda fila di palchi presenta una balaustra dorata con colonnine intrecciate che circonda la sala intera.

balaustra a colonnine dorate della seconda fila di palchi
I palchi sono delimitati da colonne d'alabastro poste su pilastri in breccia.
Le colonne sono alte quanto quattro file di palchi.
I capitelli d'ordine composito delle colonne sono stati realizzati da Gaetano Navarro, Nicola Cilento e Francesco Bonfantini.Gennaro Amodio e Pietro Ferdecchini realizzarono la decorazione in gesso e le dorature delle cornici in stucco.
Gennaro Amodio e Pietro Ferdecchini realizzarono la decorazione in gesso e le dorature delle cornici in stucco.

 I palchi per il pubblico sono interrotti dal Palco Reale, posto sull'ingresso principale riservato al Re e alla corte.
L'interno del Palco Reale è stato decorato da Gaetano Magri.
Sul soffitto del palco è stata affrescata l'Allegoria della Poesia.

decorazione del Palco Reale con l'Allegoria della Poesia (Gaetano Magri)
soffitto del Palco Reale
decorazione del Palco Reale
Il Palco Reale è alto quanto tre file di palchi.
E' sormontato da una grande corona sostenuta dalla Fama opera di Gaetano Magri.
Il drappeggio di cartapesta azzurro con gigli dorati è invece stato realizzato da Antonio Pittarelli.

Fama con corona e drappeggio del Palco Reale
La volta del teatro è stata affrescata da Crescenzo La Gamba.

volta del Teatro di Corte
La volta è divisa in spicchi, separati da costoloni e decorati con le nove Muse e i quattro Elementi naturali (aria, terra, fuoco e acqua).

Polimnia (Musa della danza rituale e del canto sacro) - (Crescenzo La Gamba)
Urania (Musa delle scienze e degli astri) e Calliope (Musa del canto eroico) - (Crescenzo La Gamba)
Clio (Musa della storia) ed Erato (Musa della poesia amorosa) - (Crescenzo La Gamba)
Talia (Musa della Commedia) e Euterpe (Musa della lirica) - (Crescenzo La Gamba)
Tersicore  (Musa della danza e della musica) e Melpomene (Musa dei canti funebri) - (Crescenzo La Gamba)
Allegoria dell'elemento fuoco (Crescenzo La Gamba)
Allegoria dell'elemento aria (Crescenzo La Gamba)
Allegoria dell'elemento acqua (Crescenzo La Gamba)
Allegoria dell'elemento terra (Crescenzo La Gamba)
Al centro della volta è raffigurato Apollo che schiaccia Pitone (un'allusione a Re Ferdinando che calpesta il Vizio).

Apollo che schiaccia Pitone (Crescenzo La Gamba)
Lo stemma reale rappresentato sulla volta insieme a due figure alate è stato realizzato da Gaetano Magri.
Dal soffitto ad illuminare il teatro scende un lampadario centrale.

stemma reale (Gaetano Magri) e lampadario
Il profondo palcoscenico, che conserva ancora le sue assi originali, ha la particolarità di poter essere aperto e godere del parco come fondale.

palcoscenico con le statue di Orfeo (a sinistra) e Anfione (a destra)
Le statue di Orfeo e Anfione, poste in nicchie laterali al proscenio, sono state realizzate da gli stessi artisti.

L'unica scenografia che si è conservata è quella realizzata da Antonio Joli nella quale è raffigurata in una piazza la statua di Ercole (divinità cara ai Borboni che la consideravano la personificazione del loro capostipite).

scenografia settecentesca con Ercole
Questa scenografia è stata restaurata da Tom Cruise durante le riprese nella reggia del film Mission Impossible III (2013).
Le opere andate in scena al Teatro S.Carlo di Napoli venivano poi replicate nel Teatro di Corte di Caserta.
Nella Biblioteca Palatina sono conservati numerosi libretti d'opera.
Oltre a spettacoli musicali e teatrali in questo teatro si svolgevano anche feste da ballo.

Il Re aveva il suo accesso diretto al palco, mentre il pubblico accedeva al teatro tramite due scale a chiocciola laterali.

corridoio d'accesso al Palco Reale
decorazione deel corridoio
decorazione deel corridoio























Un altro ingresso, posto sul retro del palcoscenico era riservato agli artisti e ai macchinari scenici.


http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it
Orari Appartamenti storici: mercoledì/lunedì 8.30/19.30  (chiusura biglietteria 18.45)
martedì CHIUSO
ATTENZIONE: la visita del Teatro di Corte è possibile solo durante i Weekend, tranne la prima domenica del mese (10.00/13.00)

Orari Parco:
gennaio                                 8.30/16.00    (ultimo ingresso 15.00)
febbraio                                 8.30/16.30    (ultimo ingresso 15.30)
marzo                                    8.30/17.00    (ultimo ingresso 16.00)         
aprile/settembre                    8.30/19.00     (ultimo ingresso 18.00)
ottobre                                   8.30/17.30    (ultimo ingresso 16.30)
novembre/dicembre              8.30/15.30     (ultimo ingresso 14.30)

Orari Giardino Inglese:
gennaio                                 8.30/15.00     (ultimo ingresso 14.00)
febbraio                                8.30/15.30     (ultimo ingresso 14.30)
marzo                                   8.30/16.00     (ultimo ingresso 15.00)  
aprile/settembre                   8.30/18.00      (ultimo ingresso 17.00)
ottobre                                  8.30/17.00     (ultimo ingresso 16.00)
novembre                             8.30/15.00      (ultimo ingresso 14.00)  
dicembre                              8.30/14.30      (ultimo ingresso 13.30)

Costo: 12€  Appartamenti storici + parco + giardino inglese
             9€  quando il parco è chiuso
audioguide 5€
bus trasporto Parco  2,50€ A/R
bici 4€    tandem 7€
Carrozzelle  50€   40'
ATTENZIONE:
la prima domenica del mese GRATIS gli appartamenti storici
5€ il Parco
6€ il Giardino inglese


CONCLUSIONI
Il Teatro di Corte è un vero gioiellino con un grande valore storico.
Essere capitati alla Reggia durante il weekend ci ha dato la possibilità di visitarlo.
Peccato invece che la visita della Pinacoteca sia stata incompleta.
Speriamo che al più presto vengano riaperte le sue sale chiuse e quelle sotto sequestro dell'Appartamento Vecchio.
Già questo varrebbe per rivisitare questo sito così ricco d'arte e di storia.


4 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Filippo de Roberto ha detto...

Mi pare assurdo leggere autore ignoto su alcune opere dove la mano artistica pare proprio quella di Carlo de Falco del quale mi risulta presso la Reggia ci sono diverse opere di questo pittore di corte divenuto ritrattista ufficiale di corte, dopo che si era reso celebre per aver dipinto a grandezza naturale nel 1829 i ritratti dei sovrani del Regno delle due Sicilie Francesco primo di Borbone e Maria Isabella di Spagna che si trovano attualmente esposti in uno dei saloni della Reggia di Caserta.

Raffaella ha detto...

Il pannello presente in quella sala non menzionava l'autore dei quadri che ritraggono "...Ferdinando II in varie età della sua vita".
E' bello che qualcuno più competente di me possa aggiungere ipotesi o notizie fondate al mio testo.
Grazie.

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