domenica 1 dicembre 2019

La Cattedrale di Vicenza


La Cattedrale di Santa Maria Annunziata è il principale luogo di culto di Vicenza e la più antica chiesa intra moenia della città.

fianco settentrionale della Cattedrale di S.Maria Annunciata
fianco meridionale della Cattedrale di S.Maria Annunciata
cupola e campanile della cattedrale
Dopo il restauro operato a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, oggi la cattedrale appare in forme tardo gotiche.
Ma le sue origini sono molto più antiche.
Nacque nel III secolo come domus ecclesiae, ricavata in una domus romana di I secolo a.C.
Successivamente divenne una basilica paleocristiana.
Saccheggiata dagli Unni nel V secolo.
Fu poi ancora ampliata in età carolingia nel VII/VIII secolo dal vescovo Oronzio, che la trasformò in una basilica a tre navate e a tre absidi, inglobando il nartece della costruzione precedente.
lastra di arredo liturgico della cattedrale (VIII sec. - Museo Diocesano)
Dopo la devastazione degli Ungari fu innalzata in forme romaniche, insieme alla base del campanile.
Fu riedificata nel XII secolo dopo un terremoto, questa volta costruendo una chiesa a cinque navate.
Dopo il saccheggio di Federico II (1236), il vescovo Bartolomeo da Breganze la riportò a tre navate.
capitello di semipilastro con leoni della cattedrale(XI/XII sec. - Museo Diocesano)
particolare della decorazione ad archetti e cornici scolpite dell'architettura esterna della cattedrale
La facciata gotica risale al XV secolo, mentre la realizzazione su progetto di Lorenzo da Bologna dell'abside, come ci appare oggi, risale al 1482.
Del giovane Andrea Palladio sono il tamburo, la cupola, e il portale settentrionale.
Gli sono stati attribuiti anche l'altare maggiore e il Sepolcro di Girolamo Bencucci da Schio vescovo di Vaison.
A metà Ottocento vennero apportati interventi neogotici, e dopo l'ultima guerra mondiale fu iniziato un restauro che è terminato nel 2002.
Purtroppo gli affreschi che decoravano l'interno sono andati perduti.
lacerto di affresco nella cattedrale

La facciata della cattedrale, realizzata nel 1467 per volere del vescovo Marco Barbaro, è attribuita a Domenico da Venezia.

facciata della Cattedrale di S.Maria Annunciata
Si presenta divisa in quattro fasce sovrapposte dal paramento in tarsie di marmo dicrome bianche e rosa.
Nella fascia inferiore vi sono cinque arcate di cui quella centrale è occupata dal portale d'ingresso dalla profonda strombatura, e le due laterali al portale contengono alte e strette bifore.

arcate e portale della cattedrale
portale principale della cattedrale
La seconda fascia è scandita da lesene ed è aperta da un grande oculo, mentre la terza è liscia.
La quarta fascia è caratterizzata dalla presenza di due pinnacoli e cinque statue: la Madonna col Bambino e Santi compatroni della città.

oculo, stemma del vescovo Marco Barbaro, pinnacoli e statue sulla facciata della cattedrale
statue che decoravano la facciata della cattedrale: Sant'Eufemia, Sant'Innocenza, Madonna col Bambino, S.Leonzio e S.Carpoforo (1469 - Angelo di Giovanni da Verona - Museo Diocesano)

Sul fianco sinistro della cattedrale si apre il portale settentrionale attribuito a Palladio.

portale del fianco settentrionale della Cattedrale di S.Maria Annunciata
Questo portale venne commissionato (a sue spese) dal canonico Paolo Almerico (colui per il quale Palladio progettò la famosa Villa Almerico Capra detta la "Rotonda").
Venne progettato dal Palladio nel 1565 e fu aperto al posto di un portale gotico nel 1575. 

portale del fianco settentrionale della Cattedrale di S.Maria Annunciata
Sulla trabeazione, che corona l'intelaiatura ad edicola inquadrata da due lesene corinzie del portale, si legge l'iscrizione.
"DEIPARAE ANNUNCIATIONI ECCLESIAE TITULO PAULUS ALMERICUS.D".
Al suo interno si trova un vano architravato con fregio baulato e cimosa retta da due mensole a voluta.
Anche sull'architrave di questo vano si trova un'iscrizione:
"MATTHAEO PRIOLO ANTISTATE
PAULUS ALMERICUS PORTAM HANC ADAPERUIT".
Tra i capitelli delle lesene si trovano un mascherone e due festoni.
Portale e capitelli sono stati realizzati in pietra di Vicenza.

A causa dell'abbassamento del livello stradale, nell'Ottocento la parte inferiore del portale venne modificata.

Il portale ricorda la porta del Tempio della Fortuna Virile che Palladio aveva riportato nei suoi disegni, e le porte laterali della Cattedrale di S.Pietro di Castello a Venezia.

Andrea Palladio progettò anche la cupola della cattedrale che venne realizzata con un lascito del vescovo Zeno in due fasi.

cupola della Cattedrale di S.Maria Annunciata
 Palladio si è ispirato alla cupola del Pantheon di Roma e di quegli edifici antichi a pianta centrale come il Mausoleo di Romolo sulla Via Appia.

cupola della Cattedrale di S.Maria Annunciata
La cupola venne realizzata vent'anni dopo l'inizio dei lavori dell'abside.
Durante la prima fase (1558/1559) venne impostato il cornicione sopra le finestre e venne realizzato il timpano esodecagonale scandito da paraste angolari.
Nella seconda fase venne realizzata la cupola (1564/1566).

abside e cupola della Cattedrale di S.Maria Annunciata
La cupola è stata costruita in muratura con l'estradosso, la lanterna e il cupolino coperti da lastre di rame.

La lanterna priva di decorazioni verrà ripresa nel progetto della cupola della Chiesa di S.Giorgio Maggiore a Venezia.

La croce metallica posta inizialmente sulla sommità della cupola, fu sostituita da un Angelo ad ali spiegate (1574), che venne abbattuto da un fulmine nel 1620.

Cupola e portale settentrionale della cattedrale sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco, insieme ad altre opere del Palladio.

Al di là della strada che fiancheggia il lato meridionale della cattedrale è posizionato il campanile in laterizio.

campanile della cattedrale
Il basamento a forma di parallelepipedo del campanile risale al X secolo, e apparteneva a una torre difensiva (a quei tempi la Cattedrale ospitava il Consiglio comunale).
I muri di trachite e calcare sono spessi 4 m e misura 11,30 m per lato.
Su questo fu costruito nel XII secolo il campanile in forme romaniche alto 20 m.

Le pareti presentano lesene.
La cella campanaria, posta al di sopra di cinque piani, è aperta da bifore su tutti e quattro lati.
La copertura in cotto è quadrilobata.

Ma ora entriamo nell'interno gotico della chiesa (79 X 18 m), ad unica navata suddivisa in quattro campate.

navata della Cattedrale di S.Maria Annunciata
Le volte a crociera con costolonature bicrome sono sorrette da pilastri polistili.

volte a crociera della navata
Bifore illuminano la navata.

bifore della navata
Le 14 cappelle vennero realizzate tra il XIV e il XV secolo.
Le cappelle di destra sono a pianta rettangolare, mentre quelle di sinistra, più ampie, terminano con absidi poligonali.

Il presbiterio con abside poligonale è posto in posizione sopraelevata.
E' preceduto da una scalinata con balaustra e pulpiti in marmo rosso e da un arco a tutto sesto che lo separa dalla navata.

scalinata del presbiterio con accesso alla cripta
abside della cattedrale
pulpito in marmo nella balaustra della scalinata del presbiterio

Il Paramento Civran decora la parete dell'abside.

presbiterio con Paramento Civran
Questa architettura in stucco e marmorino fu commissionata nella seconda metà del Seicento a Bernardino Belladonna dal vescovo Giuseppe Civran.
Sulla sommità della balaustra che corona l'architettura sono poste dieci statue in legno di Angeli che portano gli strumenti della Passione (alcuni sono opera di Orazio Marinari e bottega).

Paramento Civran con Angeli
All'interno dell'architettura sono poste dodici tele di sette diversi artisti della corrente dei "tenebrosi" che hanno raffigurato scene del Vecchio Testamento (quelle poste a sinistra), e scene della Vera Croce e di Costantino (tele poste sulla destra dell'altare).
Sulla sinistra dell'altare: Mosè sostenuto nella preghiera attribuita a G. B. Minorelli, Il serpente di bronzo di Bartolomeo Cittadella, il Sacrificio di Noè di Pietro Liberi, il Sogno di Giacobbe attribuito a Gianbattista Volpato, il Passaggio del Mar Rosso di Antonio Zanchi.

dipinti con scene del Vecchio Testamento
dipinti con scene del Vecchio Testamento
Sono poi presenti al centro due Annunciazioni di Antonio Zanchi.

Sulla destra dell'altare invece sono poste:l'Apparizione della Croce a Costantino di Antonio Zanchi,  la Vittoria su Massenzio opera di Bartolomeo Cittadella, il Miracolo della vera Croce attribuito al Minorelli, Eraclio si accinge a portare la Croce di Andrea Celesti, San Luigi, re di Francia, dona la reliquia al vescovo Bartolomeo da Breganze di Giovanni Carboncino.

dipinti con  scene della Vera Croce e di Costantino
dipinti con  scene della Vera Croce e di Costantino
Al centro dell'abside è posto l'altare maggiore, chiamato Altare Dall'Acqua dal nome del giureconsulto Aurelio Dall'Acqua che lo commissionò.
Il prezioso altare fu realizzato nel 1535 da due artisti della bottega di Pedemuro (Giovanni di Giacomo da Porlezza e Girolamo Pittoni) con pietre dure e marmi pregiati collezionati dal committente.
L'altare è stato attribuito da alcuni ad Andrea Palladio.

Altare Dall'Acqua (addossato all'abside) e altare moderno del presbiterio
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La Cappella Maggiore s'innesta sopra la cripta.

cripta con altare di S.Dioniso e Madonna Moro (attr.Antonino da Venezia)
 L'altare della cripta è dedicato a S.Dioniso, fatto costruire dal vescovo Dioniso Dolfin (la sua sepoltura si trova sul pavimento) nel XVII secolo. I materiali di questo altare provengono forse dal Teatro Berga,

Sull'altare si trova il gruppo scultoreo in pietra dipinta chiamato della Madonna Moro, dove sono raffigurati la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Giovanni Battista.
L'opera realizzata nel XV secolo è attribuita ad Antonino da Venezia.

Sono qui poste le sepolture di alcuni vescovi.

sepolture di vescovi nella cripta
sepolture di vescovi nella cripta
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Passiamo ora a visitare le cappelle del lato destro della cattedrale, partendo dall'ingresso principale.

La prima cappella è la Cappella del Battistero, prima cappella dedicata a S.Giustina e ai Santi Pietro e Paolo.

Cappella del Battistero
Il fonte battesimale è stato scolpito dai fratelli Sguarise su disegno di Antonio Bernati.
La statuetta raffigurante S.Giovanni Battista posta sul coperchio è opera di Girolamo Albanese (XVII secolo).
Fino al XIX secolo si usava come fonte battesimale un abbeveratoio longobardo fatto costruire dal gastaldo "Radoald" (VIII secolo).

vasca del gastaldo "Radoald" (VIII secolo - Museo Diocesano)
Sulle pareti laterali sono posti un Cristo risorto tra i Santi Sebastiano e Giovanni Battista (il dipinto a lunetta) di anonimo del XVI secolo, e il Battesimo di Gesù.
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La seconda cappella è la Cappella di S.Gaetano.
L'apparato decorativo della cappella è attribuibile agli Albanese.

Cappella di S.Gaetano
Sulle pareti laterali si trovano due dipinti: Sant'Eleuterio (attribuito a Pietro Dalla Vecchia) e S.Nicola di Bari.

S.Nicola di Bari
Sant'Eleuterio (attr.Pietro Dalla Vecchia)
L'altare con tabernacolo barocco risale al XVII secolo.
La pala d'altare raffigura S.Gaetano di Thiene in estasi visitato dall'Angelo opera attribuita a Pietro Dalla Vecchia (XVII secolo).

S.Gaetano di Thiene in estasi visitato dall'Angelo (Pietro Dalla Vecchia - XVII sec.)
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La terza cappella è la Cappella di S.Giuseppe o Cappella della Sacra Famiglia.

Cappella di S.Giuseppe
L'altare è stato realizzato dai fratelli Albanese.
Nella pala d'altare è raffigurata la Sacra Famiglia con la Trinità, proveniente da un oratorio di Cittadella in provincia di Padova.

Sacra Famiglia con la Trinità
La parete destra accoglie l'Adorazione dei Pastori attribuita ad Alessandro Maganza o a un suo allievo.

in basso: Adorazione dei Pastori (attr.Alessandro Maganza) / statue di Sant'Anna e S.Gioacchino (bottega fratelli Albanese) / attico: S.Giuseppe e l'Angelo / Sposalizio della Vergine / S.Giuseppe con la verga fiorita (Francesco Maffei)
Adorazione dei Pastori (attr.Alessandro Maganza)
Sulla parete sinistra si trova invece un'Adorazione dei Magi di Francesco Maffei.

in basso: Adorazione dei Magi (Francesco Maffei) / statue di Santa Elisabetta e di S.Zaccaria (bottega fratelli Albanese) /attico: Sacra Famiglia / Visitazione / S.Giuseppe e l'Angelo (Francesco Maffei)
Adorazione dei Magi (Francesco Maffei)
Un ciclo di sei tele dedicate a S.Giuseppe realizzate da Francesco Maffei (XVI secolo), decorano l'attico della cappella.
Sono raffigurati: una Sacra Famiglia, una Visitazione, due S.Giuseppe e l'Angelo, lo Sposalizio della Vergine, e un S.Giuseppe con la verga fiorita.

Le tre tele superstiti delle cinque che decorano il soffitto della cappella sono state attribuite ad Antonio Cecchini e raffigurano la Fuga in Egitto e due S.Giuseppe e l'Angelo.

soffitto: Fuga in Egitto / S.Giuseppe e l'Angelo (Antonio Cecchini)
Decorano la cappella le statue di S.Gioacchino, di Sant'Anna, di Santa Elisabetta e di S.Zaccaria, realizzate come gli stucchi dalla bottega dei fratelli Albanese.
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La quarta cappella è la Cappella di S.Vincenzo.

Cappella di S.Vincenzo
L'altare realizzato da Girolamo Pittoni proviene dalla controfacciata.
La pala d'altare, opera commissionata dal Comune ad Alessandro Maganza, raffigura I Santi Vincenzo e Marco che presentano alla Madonna la città (XVI secolo)

I Santi Vincenzo e Marco che presentano alla Madonna la città (Alessandro Maganza - XVI secolo)
Sulla parete destra sono posti due medaglioni moderni in bronzo raffiguranti S.Giuseppina Bakhita e Santa Maria Bertilla Boscardin.
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La quinta cappella è la Cappella dei SS.Giacomo e Antonio Abate o Cappella Proti.

Cappella Proti
In questa cappella, sopra l'altare in marmo bianco, è conservato il Polittico della Dormitio Virginis di Lorenzo Veneziano (1366), commissionato da Tommaso de' Proti.

Polittico della Dormitio Verginis (Lorenzo Veneziano - 1366)
E' costituito da 36 tavole in cui, oltre alla Morte della Madonna, sono raffigurati una Crocifissione, l'Adorazione dei Magi, Santi e i committenti Tommaso e Giampietro de' Proti inginocchiati ai piedi di S.Giacomo e di S.Giorgio.

Nella cappella sono anche stati deposti in un'arca gotica i due committenti.
L'arca, posta sulla parete sinistra della cappella, faceva parte di un monumento funebre con affreschi del Montagna, andato distrutto nei bombardamenti.
L'arca è decorata con gli stemmi della famiglia Proti e Anguissola.

arca di Tommaso e Giampietro de' Proti
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A questo punto della navata si apre il portale meridionale della cattedrale, sormontato dall'opera di Pino Cesarini la Resurrezione della Madonna.

portale meridionale: Assunzione della Madonna (Pino Cesarini - 1955)
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La sesta cappella è la Cappella di S.Paolo e S.Gregorio.

Cappella di S.Paolo e S.Gregorio
Sull'altare del XVIII secolo si trova la pala di Giambattista Pittoni che raffigura la Vergine onorata dai Santi Nicola da Tolentino e Nicola di Bari (1744).

Vergine onorata dai Santi Nicola da Tolentino e Nicola di Bari (Giambattista Pittoni - 1744)
Sulle pareti laterali una Deposizione e un'Annunciazione, insieme a uno stemma nobiliare.

Annunciazione
Deposizione / stemma nobiliare
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lato sinistro della cattedrale: Cappella del SS.Sacramento (a sinistra) e Cappella di S.Girolamo con ingresso in Sacrestia (a destra)
Oltrepassando la Cappella Maggiore già descritta ci spostiamo sul lato sinistro della cattedrale dove troviamo la Cappella di S.Girolamo, la più antica delle cappelle, in quanto fu fondata dal vescovo Giovanni de Surdis nel 1383.

Monumento funebre di Giovanni Battista e Girolamo Gualdo (XVI sec.) con busti dei defunti (attr.Alessandro Vittoria - 1574)
Nella cappella sono posti il Monumento funebre di Giovanni Battista Gualdo e il Monumento funebre di Girolamo Gualdo (XVI secolo).
Ad Alessandro Vittoria sono attribuiti i due busti dei defunti (1574).

Sulla parete sinistra della cappella è collocato il Monumento funebre di Valerio Barbarano attribuito alla bottega di Girolamo Pittoni.

Monumento funebre di Valerio Barbarano (attr.bottega di Girolamo Pittoni - XVI sec.)
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La seconda cappella, proseguendo verso l'ingresso principale della cattedrale, è la Cappella del SS.Sacramento.

Cappella del SS.Sacramento
Sull'altare della cappella è posto un tabernacolo ligneo, opera di G.Montecchio realizzato nel 1607.
Il tabernacolo è decorato con piccole pitture di Alessandro Maganza che raffigurano Cristo Risorto, il Padre Eterno e le Allegorie di Fede, Speranza e Carità.

tabernacolo (G.Montecchio - 1607) / dipinti (Alessandro Maganza)
La pala d'altare di Alessandro Maganza rappresenta una Gloria di Angeli.

Gloria di Angeli (Alessandro Maganza)
Sono sempre di Alessandro Maganza i cinque dipinti alle pareti raffiguranti Scene della Passione di Cristo (1600), che vennero nel XVIII secolo incorniciati da stucchi.

Preghiera nell'Orto (Alessandro Maganza)
Gesù cade sotto la Croce (Alessandro Maganza)
Gesù presentato al popolo da Pilato (Alessandro Maganza)
Gesù inchiodato alla croce (Alessandro Maganza)
Ultima Cena (Alessandro Maganza)
La sesta tela del ciclo con la raffigurazione della Flagellazione è andata distrutta nel 1945 e sostituita da un monocromo.

Flagellazione
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lunetta sopra il portale settentrionale: Deposizione di Cristo (Pino Cesarini - 1955)
Dopo aver passato il portale settentrionale della cattedrale con Deposizione di Cristo di Pino Cesarini (1955), la terza cappella è la Cappella dell'Incoronata o Cappella del Gonfalone.

Cappella dell'Incoronata
La cappella costruita nel 1426 dalla Fraglia di S.Maria, che si trasformò poi in Confraternita del Gonfalone (1591).

L'altare è composto da un'urna in cui fu sepolto il beato vescovo Giovanni de Surdis Cacciafronte.

altare con urna con raffigurazione di vescovo beatificato
Di Antonino da Venezia è la pala d'altare, un rilievo policromo in pietra che raffigura l'Incoronazione della Vergine (1448).

Incoronazione della Vergine (Antonino da Venezia - 1448)
Nella predella è rappresentata l'uccisione del beato vescovo Giovanni da Surdis Cacciafronte, avvenuta nel 1184 nella piazza della cattedrale.
Una statua del beato si trova anche sul muro esterno dell'abside.

statua del beato vescovo Giovanni de Surdis Cacciafronte
Sulla parete sinistra si trova il Monumento funebre di Girolamo Bencucci, vescovo di Vaison, attribuito da certi studiosi ad Andrea Palladio.

Monumento funebre di Girolamo Bencucci
Sulla parete destra si trova invece il Monumento funebre di Giuliano Rutilio (1593), opera di Francesco Albanese.

Monumento funebre di Giuliano Rutilio (Francesco Albanese - 1593)
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La quarta cappella sinistra è la Cappella di S.Caterina d'Alessandria.
Questa cappella dall'iconografia al femminile, è appartenuta alla famiglia Barbarano: nel XV/XVI secolo fu rinnovata con tele e affreschi da Montano III Barbarano.

Cappella di S.Caterina d'Alessandria
La pala d'altare, opera di Bartolomeo Montagna, raffigura entro una cornice marmorea la Madonna col Bambino tra le Sante Lucia e Maddalena (dopo il 1520).

Madonna col Bambino tra le Sante Lucia e Maddalena (Bartolomeo Montagna - dopo il 1520)
Sempre di Bartolomeo Montagna sono gli affreschi ai lati dell'altare (danneggiati dai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale): a sinistra è raffigurata S.Caterina d'Alessandria, a destra S.Margherita di Antiochia.

S.Caterina d'Alessandria (Bartolomeo Montagna)
S.Margherita di Antiochia (Bartolomeo Montagna)
Nei medaglioni del registro superiore, oggi non più leggibili, erano individuabili S.Lucia e Sant'Agata.

medaglioni: S.Lucia e Sant'Agata
Sulla parete destra si trova una pala con la Vergine col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Antonio da Padova, opera di Giulio Carpioni.

Vergine col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Antonio da Padova (Giulio Carpioni)
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La quinta cappella è la Cappella di Sant'Antonio da Padova dove si conservano lapidi e monumenti funebri della famiglia Loschi, che iniziarono la cappella nel 1440.

Cappella di Sant'Antonio da Padova
al centro: Monumento funebre di Nicolò Loschi /a destra: Monumento funebre di Alfonso Loschi
al centro: Monumento funebre di Antonio Loschi
Sull'altare una pala che raffigura Sant'Antonio col Bambino.

Sant'Antonio col Bambino
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La sesta cappella è la Cappella della Madonna Pellegrina o Cappella Fioccardo.

Cappella della Madonna Pellegrina
Oggi l'altare di Girolamo Pittoni accoglie una statua della Vergine col Bambino.
L'altare originale avrebbe dovuto accogliere la Trasfigurazione di Cristo di Giovanni Bellini, oggi conservata al Museo di Capodimonte di Napoli, perché passata alla famiglia Farnese.

Trasfigurazione di Cristo (Giovanni Bellini - Museo di Capodimonte - Napoli)
 Sulla parete destra si trova l'Adorazione della Vergine tra Angeli di Alessandro Maganza.
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La settima cappella (la prima dall'ingresso principale), è la Cappella del Crocifisso.
Sull'altare è posto un Crocifisso ligneo di Lucchetta (XIX secolo).

Cappella del Crocifisso
La cappella conserva due monumenti funebri della famiglia Thiene: il Monumento funebre di Lavinia Thiene (parete sinistra) attribuito a Michele Sanmicheli o a Giulio Romano (1544) e il Monumento funebre di Gaetano Thiene, realizzato da Francesco Albanese (1583).


Orari: lunedì/sabato   10.30/11.45   15.30/18.00
           domenica        15.30/17.15   18.00/19.15

CONCLUSIONI
Come ogni cattedrale anche la Cattedrale di S.Maria Annunciata di Vicenza racchiude e conserva opere importanti di artisti conosciuti.
E' un bel percorso tra la scultura, la pittura e la decorazione architettonica vicentina.

2 commenti:

FRANCESCO BIANCO ha detto...

OTTIMA DESCRIZIONE

Raffaella ha detto...

Grazie Francesco!

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