martedì 10 dicembre 2019

Vicenza: Villa Valmarana ai Nani


Alle porte di Vicenza, alle pendici del Monte Berico e a poche centinaia di metri dalla più famosa Villa Capra detta "La Rotonda", sorge Villa Valmarana ai Nani.

Villa Valmarana ai Nani
La casa originale, costituita dall'edificio chiamato Palazzina, fu fatta costruire nel 1669 dal giurista Giovanni Maria Bertolo, colui che fonderà la Biblioteca Bertoliana, affidando il progetto a Baldassarre Longhena (allievo di Vincenzo Scamozzi e molto attivo a Venezia, dove realizzò il suo capolavoro, la Chiesa della Salute).
Alla Palazzina si aggiunsero nel 1720 una barchessa e le scuderie.
Alla sua morte Giovanni Maria Bertolo lasciò la proprietà alla figlia Giulia, monaca del Monastero di Ognissanti a Padova.
La villa venne messa all'asta e acquistata nel 1715 da Giustino Valmarana, il quale chiamò nel 1736 Francesco Muttoni per ampliarla e porvi alcune modifiche.
L'architetto infatti trasformò la barchessa in Foresteria per gli ospiti tamponando le arcate di questo edificio, fece realizzare i frontoni triangolari, le scalinate e le torrette su due lati della Palazzina e sviluppò gli ingressi, realizzando un arco trionfale dal quale entravano i carri con i cavalli.

Palazzina e Foresteria
 Varcato quest'arco si viene accolti da aiuole di rose separate da vialetti in ghiaia.

cancellata d'ingresso, portico e giardino
Palazzina e giardino anteriore con aiuole fiorite e rose
Palazzina e giardino anteriore con aiuole fiorite e rose
Sulla sinistra si trova la Foresteria con la biglietteria, mentre sul fondo del giardino vi è la cosiddetta Palazzina
Ed è da questo edificio che inizia il percorso di visita.

La facciata principale della Palazzina si presenta abbastanza semplice, sormontata dal frontone triangolare decorato da tre statue.

facciata principale della Palazzina
frontone con statue della facciata principale della Palazzina
Una stretta scala che si restringe man mano che si sale conduce ad una terrazza ampia come la facciata.

Si ha quindi accesso al piano nobile, entrando nella sala centrale che attraversa tutto l'edificio per concludersi con un'uscita sulla facciata posteriore della Palazzina.

Questa sala centrale è affiancata da alcune sale: ad Est (sulla destra entrando) vi sono due ambienti di uguale dimensione, mentre a Ovest vi sono altre due stanze di dimensioni diverse separate da uno stretto corridoio che conduce alle scale chiuse in un corpo sporgente esternamente, sormontato da una piccola cupola.

sulla destra: corpo delle scale sormontato da cupolino
La villa, ancora oggi abitata dalla famiglia Valmarana, è celebre soprattutto per il ciclo di affreschi realizzato da Giambattista Tiepolo e dal figlio Giandomenico, si dice in soli quattro mesi.
E' l'unico luogo in cui si possono ammirare gli affreschi dei Tiepolo insieme.

Fu Giustino Valmarana che chiamò alla villa i due artisti nel 1757.
Tiepolo padre si occupò soprattutto di affrescare la Palazzina, il figlio Giandomenico invece si occupò della decorazione pittorica della Foresteria, tranne che della Stanza dell'Olimpo opera del padre.

Gli affreschi furono staccati durante la seconda guerra mondiale per essere preservati, e furono rimessi in loco nel 1949.
Fu invece distrutto in parte dalle bombe il soffitto della Sala dell'Eneide.
Si devono invece a Gerolamo Mengozzi Colonna i fregi e le quadrature che circondano gli affreschi nei due edifici.
I temi trattati nella decorazione pittorica della Palazzina sono tratti dai libri amati da Giustino Valmarana: l'Eneide, l'Iliade, la Gerusalemme Liberata e l'Orlando Furioso.
La sala centrale del piano nobile è chiamata Sala di Ifigenia.

Sala di Ifigenia
Sala di Ifigenia (ingresso Nord)
Sala di Ifigenia (ingresso Sud)
Gerolamo Mengozzi Colonna ha dipinto colonne ioniche bianche che oltre a creare uno spazio illusorio, fungono da quinta teatrale.
Sulle pareti e sul soffitto della sala è raffigurato un dramma con lieto fine tratto da una tragedia di Euripide.

parete orientatale della Sala di Ifigenia: il Sacrificio di Ifigenia
Agamennone è pronto per partire con le sue navi per la guerra di Troia, ma non c'è vento per farle salpare.
Avendo il re ucciso la cerbiatta preferita di Diana, deve infatti subire la collera della dea.
Come detto dall'indovino Calcante, l'ira di Diana si placherà se Agamennone sacrificherà la figlia Ifigenia.
Quando il sacerdote è però pronto a pugnalare la ragazza, giungono su una nuvola due amorini con una cerbiatta da immolare al posto di Ifigenia.

L'uomo che sulla destra della scena si cela il volto con il mantello per non vedere il sacrificio è Agamennone.

Su un lato del soffitto è rappresenta Diana in compagnia delle sue ninfe.
Sull'altro lato del soffitto sono raffigurati Zefiro ed Eolo, il dio dei venti, intenti a soffiare per far muovere le navi.

soffitto della Sala di Ifigenia: Eolo e Zefiro / Diana
Sull'altra parete sono raffigurati i soldati che si preparano alla partenza con le navi.

parete occidentale della Sala di Ifigenia
particolare della parete occidentale della Sala di Ifigenia: Soldati che si preparano alla partenza
Un cane compare nella scena: è forse quello di Ulisse che saluta il suo padrone.

particolare della parete occidentale della Sala di Ifigenia: un cane
CURIOSITÀ: il personaggio con la barba dipinto sulla destra tra le colonne è forse il ritratto del committente dell'affresco, Giustino Valmarana.

particolare: forse Giustino Valmarana
Sono raffigurati a monocromo sulle sovrapporte della sala le personificazioni dei Quattro Fiumi più importanti della Terra corrispondenti ai Quattro Continenti conosciuti all'epoca.

Gange / Asia
Il Nilo / Africa
Mississipi / America
Tevere / Europa
______

Si accede quindi ad una delle sale laterali del piano nobile: la Sala dell'Iliade.

Sala dell'Iliade
Sala dell'Iliade
Vengono narrate in questa sala gli episodi tratti dal primo libro dell'Iliade.
Nella prima scena Briseide, schiava amata da Achille, viene prelevata dalla sua tenda per essere condotta da Agamennone che l'ha pretesa.

Agamennone pretende Briseide
 Nella seconda scena Achille vuole aggredire Agamennone per avergli tolto Briseide, ma viene trattenuto per i capelli da Minerva.

a sinistra: Achille si scaglia contro Agamennone ma viene trattenuto da Minerva
Nella terza scena Teti, dea del mare e madre di Achille, esce dalle onde insieme a una Nereide per consolare il figlio che piange seduto sulla riva del mare.

Teti esce dall'acqua per consolare il figlio Achille
 Il paesaggio con veduta veneta è stato realizzato da Giandomenico Tiepolo.

Paesaggio con veduta veneta (Giandomenico Tiepolo)
particolare del Paesaggio con veduta veneta (Giandomenico Tiepolo)
 Sul soffitto è raffigurata Minerva.

soffitto della Sala dell'Iliade: Minerva
soffitto della Sala dell'Iliade: Minerva
______

Segue la Sala dell'Orlando Furioso.

Sala dell'Orlando Furioso
Sala dell'Orlando Furioso
Le scene qui raffigurate sono tratte dall'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
Nella prima scena è raffigurata la principessa Angelica che, rapita dai pirati e incatenata agli scogli, sta per essere divorata da un mostro marino, ma Ruggero sull'ippogrifo la viene a salvare.

Angelica legata agli scogli viene liberata da Ruggero
Nella seconda scena Angelica incontra il soldato moro Medoro ferito, e gli cura le ferite con erbe medicinali.
I due s'innamorano.

Angelica cura le ferite di Medoro
Nella terza scena sono raffigurati Angelica e Medoro ospitati da una coppia di contadini ai quali Medoro regala l'anello donato da Orlando ad Angelica come pegno d'amore.
Le raffigurazioni dei due contadini sono attribuite a Giandomenico Tiepolo. 

Angelica e Medoro accolti in una casa colonica
Nella quarta scena Angelica e Medoro incidono i loro nomi sulla corteccia di un albero.

Angelica incide il suo nome sulla corteccia di un albero
Sul soffitto tra le nuvole Cupido guida un carro, ovvero la cieca Allegoria della passione amorosa.

soffitto della Sala dell'Orlando Furioso
soffitto della Sala dell'Orlando Furioso: Cupido
_____

La successiva sala è la Sala dell'Eneide.

Sala dell'Eneide
Sala dell'Eneide
Le scene rappresentate nella sala sono tratte dall'Eneide di Virgilio.
Nella prima scena sono raffigurati Enea e Acate sbarcati sulle coste dell'Africa dopo una tempesta.
A loro appare Venere, la madre di Enea, che si allontana con Cupido.

Venere appare ad Achille dopo una tempesta
Nella seconda scena Enea presenta alla regina cartaginese Didone il figlioletto Ascanio (Julo), di cui ha preso le sembianze Cupido (lo si riconosce dalle ali, le frecce e il cuore d'oro).

Enea presenta Julo a Didone
Nella terza scena Mercurio appare a Enea e lo sollecita a continuare il viaggio verso l'Italia dove Julo sposerà Lavinia e da loro discenderà la gens Julia e quindi Giulio Cesare.

Mercurio sollecita Enea a partire
Nel quarto affresco della sala è dipinto a chiaroscuro Vulcano che prepara nella sua fucina le armi ad Enea alla presenza di Venere.

Vulcano forgia le armi per Enea
Il soffitto della sala, nel quale era raffigurato il Trionfo di Venere, è andato distrutto durante i bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale, come ho già accennato.

soffitto danneggiato della Sala dell'Eneide
foto dell'affresco che ricopriva il soffitto della Sala dell'Eneide: il Trionfo di Venere
_____

L'ultima sala del percorso di visita nel piano nobile della Palazzina è la Sala della Gerusalemme Liberata.

Sala della Gerusalemme Liberata
Sala della Gerusalemme Liberata
Le scene che raffigurano gli affreschi di questa sala sono tratte dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, e i protagonisti sono Rinaldo, generale dell'esercito cristiano, e la maga Armida.

Nella prima scena Armida con il suo canto addormenta Rinaldo e lo porta nella sua dimora.

Rinaldo addormentato viene rapito da Armida
Qui Rinaldo colpito da un incantesimo s'innamora della maga.

Rinaldo innamorato di Armida
Ma giungono Carlo e Ubaldo, i soldati inviati da Goffredo di Buglione alla ricerca di Rinaldo.
Facendo specchiare Rinaldo in uno scudo magico i due soldati lo fanno rinsavire.

Carlo e Ubaldo fanno specchiare Rinaldo nello scudo magico
Infine nell'ultima scena Rinaldo abbandona Armida.

Rinaldo abbandona Armida
Sul soffitto è raffigurato il Trionfo della virtù sul vizio.

Trionfo della virtù sul vizio
La decorazione di questa sala venne interrotta dal Tiepolo alla morte di Giustino Valmarana, pensando di non essere più ricompensato, ma nel testamento era stato lasciato scritto di elargire i soldi dovuti ai decoratori e quindi il Tiepolo tornerà per terminare la sua opera.
Terminata la visita della Palazzina usciamo dall'ingresso Nord della Sala di Ifigenia per recarci nel giardino posteriore.

giardino posteriore
Anche su questo lato della Palazzina si esci su una terrazza e tramite una scala si raggiunge il livello del giardino.

giardino posteriore e Palazzina
Voltandoci indietro si può notare che anche la facciata posteriore della Palazzina è decorata con un timpano triangolare ornato da tre statue.

facciata posteriore della Palazzina
facciata posteriore della Palazzina
timpano con statue e stemma Valmarana della facciata posteriore della Palazzina
scalinata e terrazza della facciata posteriore della Palazzina
Davanti alla facciata posteriore della villa vi sono due "carpinate" parallele, due tunnel ricoperti di carpini posti ai lati del giardino  che permettono di passeggiare all'ombra.

carpinata
Sul fondo si trova un ninfeo che chiude la prospettiva del giardino posteriore.

Ninfeo con Tritone
Il ninfeo è sormontato da un timpano e in una nicchia, posta sopra ad una fontana a forma di delfino, è posta una statua raffigurante un Tritone con una buccina (conchiglia) in mano.

Nel giardino posteriore si trova un cancello che permette di uscire direttamente sulla strada d'accesso alla villa.

cancello del giardino posteriore (visto dal giardino)
cancello del giardino posteriore (visto dalla strada)
Ritornando sui propri passi si passa esternamente sul lato occidentale della Palazzina dove si trova un giardino all'italiana con aiuole, vialetti,  siepi di bosso e due esemplari di Olea Fragrans.

giardino all'italiana
giardino all'italiana
giardino all'italiana
giardino all'italiana
Su questo versante occidentale della villa si trova una sorta di teatrino all'aperto, una quinta scenica  composta da una struttura verticale con affresco en plain-air di Giandomenico Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna, e delimitata da un basso muretto.

quinta scenica
fontana e affresco della quinta scenica
affresco della quinta scenica (Giandomenico Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna): due Tritoni attorcigliati sostenuti da tre Putti
affresco della quinta scenica (Giandomenico Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna): dama affacciata ad un balcone
affresco della quinta scenica (Giandomenico Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna): architetture
affresco della quinta scenica (Giandomenico Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna): architetture
Di fronte alla quinta scenica si trova un pozzo dove veniva attinta l'acqua.

pozzo
Il giardino come lo vediamo oggi si deve ad Elena Garzadori, moglie di Gaetano Valmarana (figlio di Giustino), che lo fece realizzare a fine Settecento. 
Altre sale affrescate si trovano nella Foresteria.

Foresteria
L'attuale Salone d'ingresso era originariamente un portico aperto costituito da sette archi decorati con sette teste raffiguranti i vizi capitali.
Il grande ambiente che serviva ad accogliere gli ospiti e dove si tenevano feste e riunioni, era originariamente più lungo, ma venne accorciato per crearvi ambienti di servizio.

Foresteria e portico
arcate tamponate della Foresteria con teste dei sette peccati capitali
finestre con balaustre della facciata laterale della Foresteria
Nel Salone d'ingresso trova posto tra i ritratti della famiglia Valmarana anche quello che è considerato il Ritratto di Andrea Palladio, realizzato da Giovan Battista Maganza nel 1576.
Il dipinto fu rubato nel 2014 ma fortunatamente fu ritrovato nel 2015.

Salone d'ingresso della Foresteria
Ritratti della famigia Valmarana
Ritratto di Andrea Palladio (Giovan Battista Maganza - 1576)
_____

Dal Salone d'ingresso si può accedere alle stanze poste sul lato occidentale dell'edificio, disposte "a cannocchiale: da una si entra direttamente nelle altre due adiacenti.

sale a cannocchiale della Foresteria
Le sette stanze erano riservate agli ospiti della villa, ed erano state affrescate (tranne una) da Giandomenico Tiepolo.

La prima sala è la Sala delle Cineserie.

Sala delle Cineserie
Sala delle Cineserie
Qui gli affreschi illustrano la moda del tempo per la Cina e i prodotti commerciali che Venezia importava da questa terra.

Su una parete è raffigurata una sacerdotessa che offre frutti alla dea della Luna.
Il pino dipinto nella scena esce fuori dal riquadro della cornice dando profondità alla raffigurazione.

Sacerdotessa offre frutti alla dea della Luna
In un altro affresco è rappresentata la passeggiata del Mandarino insieme ad alcune donne e a un nanetto di corte.

La passeggiata del Mandarino
particolare de La passeggiata del Mandarino: un nanetto di corte
E poi ancora l'incontro di un principe con un indovino.

Principe a colloquio con un indovino
L'indovino
 In altre scene sono raffigurati i mercanti di stoffe preziose e di spezie.

Mercante di stoffe
L'acquisto di spezie
Sulle sovrapporte sono raffigurati uccelli sproporzionati: Giandomenico non era stato in Cina e dipinse scene di fantasia.
______

La successiva sala è la Sala dei Contadini.

Sala dei Contadini
Sala dei Contadini
Gli affreschi di questa sala illustrano la vita contadina quotidiana della campagna veneta.
In una scena è raffigurato il pranzo all'aperto e l'usanza delle donne di consumare i pasti in piedi.

Pranzo contadino all'aperto
In un'altra rappresentazione si vedono contadini riposarsi sotto gli alberi.

Contadini si riposano sotto gli alberi
Un'anziana contadina con una cesta di uova si riposa sgranando il rosario.

Un'anziana contadina si riposa e prega
In un'altra scena due contadine di spalle si recano al mercato a vendere i loro prodotti.

Contadine che si recano al mercato
Sulle sovrapporte sono raffigurati Satiri e Faunesse.

Satiro e Faunessa
Satiri
_____

La sala seguente è chiamata Sala delle Passeggiate.

Sala delle Passeggiate
decorazione neogotica della Sala delle Passeggiate
particolare della decorazione neogotica della Sala delle Passeggiate
In un ambiente neogotico sono raffigurate le passeggiate dei signori nella stagione estiva e invernale.
Una coppia si ripara dal sole passeggiando con un ombrello.

Passeggiata sotto l'ombrello per ripararsi dal sole
Una coppia di innamorati si scambia una lettera.

Innamorati in vestiti tipici della Croazia
Tre dame sono coperte da abiti pesanti per difendersi dal freddo.

Passeggiata invernale di tre dame
______

Si passa quindi nell'unica sala della Foresteria affrescata da Giambattista Tiepolo: la Sala degli Dei dell'Olimpo.

Sala degli Dei dell'Olimpo
Sala degli Dei dell'Olimpo
Al centro è la figura di Giove assiso su una nuvola con l'aquila, lo scettro e le frecce.

Giove
Ogni divinità è raffigurata con i suoi attributi.

Marte, Venere e Cupido
Mercurio
Saturno
Apollo e Diana
La sala è anche decorata sulle sovrapporte con raffigurazioni a monocromo.

sovrapporta della Sala degli Dei dell'Olimpo
sovrapporta della Sala degli Dei dell'Olimpo: Mosè con le Tavole delle Leggi
sovrapporta della Sala degli Dei dell'Olimpo
______

La prossima sala è chiamata la Sala del Carnevale.
Nel '900 questa sala era usata come sala da pranzo dalla famiglia Valmarana che aveva deciso di abitare nella Foresteria.

Sala del Carnevale
Sala del Carnevale
La sala è così chiamata per tre quadri disegnati negli affreschi raffiguranti il Carnevale veneziano.
In uno di questi è raffigurato un ciarlatano accompagnato da un personaggio mezzo uomo e mezzo donna che suona il mandolino.

Il Ciarlatano
particolare della scena Il Ciarlatano
In un altro quadro è raffigurato un minuetto tra due tipiche maschere veneziane: Pantalone e Colombina.

Minuetto di Pantalone e Colombina
La sala è anche chiamata Sala del Mondo Novo per il terzo quadro che raffigura un uomo che indica a delle persone di spalle vestite in maschera di guardare le immagini in movimento in un diorama (o lanterna magica, il precursore del cinema).

Mondo Novo
particolare della scena del Mondo Novo
Le due scale a trompe l'oeil della sala sono state realizzate da Gerolamo Mengozzi Colonna.
Su una scala penzola una scimmietta, mentre sull'altra sta scendendo un servitore moro con un vassoio per servire la cioccolata: è Alì, il servo dei Tiepolo realmente esistito.
Si attribuisce a Giambattista Tiepolo la realizzazione pittorica di questo personaggio.

trompe l'oeil di scala con scimmietta
trompe l'oeil di scala con il servo Moro Alì
CURIOSITÀ: in questa sala si trova l'unica firma di Giandomenico Tiepolo e la data 1757 scritte nella parte destra della scena de "Il Ciarlatano" .

firma e data sull'affresco (poco leggibile)
firma e data sull'affresco (evidenziata)
_____

La penultima sala è la Sala delle Architetture.
Questa stanza con architetture è attribuita ad Antonio Visentini.

Sala delle Architetture
Sala delle Architetture
Sala delle Architetture
______

L'ultima sala visitabile è la Sala dei Putti.

Sala dei Putti
All'interno di ovali circondati da arabesche sono raffigurati puttini che giocano.

ovali con puttini che giocano
ovale con puttini che giocano
ovale con puttini che giocano
_____

Usciti dalla foresteria e recandoci verso l'uscita della villa si passa sotto un portico con attaccati all'unica parete i fregi del Mausoleo di Marco e Agostino Barbarigo realizzato da Tullio e Pietro Lombardo nel 1488.

fregi del Mausoleo Barbarigo (Tullio e Pietro Lombardo - 1488)
Il mausoleo era posto nella Chiesa di S.Maria della Carità a Venezia, edificio religioso demolito da Napoleone per ingrandire il Museo dell'Accademia.

Accanto al portico vi è una terrazza con vista sulle Scuderie, le quali negli anni '70 del secolo scorso divennero lo studio dell'architetto Carlo Scarpa.

Numerosi sono i personaggi illustri che visitarono la villa, da Johann Wolfgang Goethe (1786), alla Regina madre d'Inghilterra, da Albert Camus a Salvator Dalì, da Cesare Pavese ad Ignazio Silone, da Luchino Visconti a Cesare Zavattini e Frank Sinatra.

Ci furono anche due scrittori che imparentati con la famiglia Valmarana nei loro scritti fecero riferimento alla villa.
Antonio Fogazzaro sposò Margherita Valmarana ed abitò in una villa confinante a Villa Valmarana, che venne distrutta dai bombardamenti aerei del 1944 (oggi sostituita da Villa Ceschi).
Antonio Fogazzaro ambientò nella Palazzina il suo romanzo "Piccolo Mondo Moderno", chiamandola "Villa Diedo" e chiama la Sala del Carnevale la "Sala Darwiniana".
E' lui che appellò "Vallata del Silenzio" la vallata che si vede dalle finestre delle stanze della Foresteria.
"Vallata del Silenzio"
Guido Piovene era invece figlio di Stefania Valmarana e scrisse della villa in un'introduzione dal titolo "La Metamorfosi dei Sensi" sull'opera dei Tiepolo.
Inoltre Goffredo Parise s'ispirò al senatore Giustino Valmarana per il protagonista del suo romanzo "Il Prete bello".

Rimane da spiegare il perché la villa si chiami Villa Valmarana "ai Nani".

statue di Nani sul muro di recinzione
Visitando il giardino della villa si nota che sul muro di recinzione vi sono diciassette statue di Nani in pietra calcarea dei Monti Berici, alte 120cm.
Sono la riproduzione dei personaggi della Commedia dell'Arte: il magistrato, l'avvocato, il dottore, la filatrice, il turco, il guardiano del serraglio, il soldato, il re, il cavalier servente...
Eccoli!


















Originariamente le statue dei Nani erano sparse in giardino e furono poi messe sul muro alla fine del XVIII secolo.

L'esecutore di queste statue si pensa sia stato Francesco Uliaco, forse su disegni preparatori realizzati da Giandomenico Tiepolo.

Ma c'è anche una leggenda che spiega l'appellativo della villa e la presenza di queste statue.
Si narra infatti che qui vi fosse un antico castello nel quale viveva una principessa di nome Layana.
La principessa era nana ed era stata relegata tra le alte mura del castello circondata solo da servitori nani, per non farla soffrire per il suo stato fisico.
Un giorno però lei vide un cavaliere su un cavallo bianco il quale, quando si accorse che la principessa era nana, scappò.
Lei allora si buttò dalle mura del castello, e i suoi servitori nani rimasero pietrificati dal dolore.
Sul muro di cinta di Villa Valmarana ai Nani si trovano anche statue di divinità femminili o ninfe.










https://www.villavalmarana.com/
Orari:    2 marzo/3 novembre 2019   tutti i giorni  10.00/18.00
             4 novembre/1 marzo 2020    tutti i giorni  10.00/16.00    
Costo:  10€
             13€       ingresso + visita guidata (ogni domenica ore 10,30)
             2,50€    Smart guide

CONCLUSIONI
Villa Valmarana ai Nani è un luogo un po' fatato che, tra leggenda e storia, regala al visitatore gioielli della storia dell'arte.
Al di là della bellezza degli affreschi che la villa ancora conserva, si può confrontare la pittura settecentesca nel suo evolversi, grazie alle mani a confronto di due generazioni di artisti, padre e figlio, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, che qui hanno lasciato dei veri capolavori.



Nessun commento:

Posta un commento