mercoledì 10 marzo 2021

Firenze: il Battistero di S.Giovanni

Una delle prime tappe del centro storico fiorentino battute dai turisti è la Piazza S.Giovanni con il Complesso del Duomo di Firenze, in cui sono compresi i più importanti monumenti ed edifici religiosi della città: la Cattedrale di S.Maria del Fiore con la sua famosa cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il Museo dell'Opera del Duomo e il Battistero di S.Giovanni

Battistero di S.Giovanni

Il Battistero di S.Giovanni è una delle chiese più antiche di Firenze.

Non si hanno notizie certe sulla data di edificazione del Battistero. C'è chi fa risalire la costruzione ad epoca paleocristiana (IV/V secolo d.C.). Si sa per certo che il Battistero venne consacrato da papa Niccolò II nel 1059.

Inizialmente l'edificio religioso si trovava in un'area posta al di fuori delle mura, ma con la costruzione della IV cerchia muraria fatta costruire da Matilde di Canossa, entrò a far parte della città.

Il Battistero era originariamente elevato su alcuni gradini, ma con il passare del tempo il livello di calpestio si alzò privandolo della sua elevazione.

CURIOSITA': Leonardo da Vinci aveva studiato un sistema per sollevare il Battistero, che però non venne mai messo in opera.

Dagli scavi eseguiti sotto la base del Battistero sono venuti alla luce resti di domus romane risalenti al I secolo d.C. 

Fino al 1113 il Battistero rivestì il ruolo di Cattedrale e invece da 1128 diventò ufficialmente il battistero di Firenze.

Battistero visto dall'alto del Campanile di Giotto

Il Battistero ha una pianta ottagonale. 

L'esterno del Battistero è scandito orizzontalmente da tre fasce decorative a riquadri geometrici formati da lastre di marco bianco di Carrara e verde di Prato, separate da trabeazioni classiche.

lato Ovest del Battistero con la scarsella rettangolare

La fascia inferiore è scandita da lesene.

La fascia mediana è decorata da tre archetti a tutto sesto su ogni lato, in cui sono inserite finestre centinate o sormontate da timpani. Gli archetti sono sorretti da colonnine poligonali a strisce bianche e nere.

Nella fascia superiore troviamo lesene leggere.

I pilastri angolari, realizzati in pietra serena, furono successivamente rivestiti in marmo.

Battistero e Campanile di Giotto

L'edificio è coperto internamente da una cupola a 8 spicchi nascosta esternamente da un attico e da un tetto a piramide schiacciata. 

tetto a piramide schiacciata e lanterna del Battistero

Sul lato Ovest del Battistero si trova l'abside rettangolare (che fino al 1202 era semicircolare), mentre sui lati Nord, Est e Sud si aprono tre porte bronzee, copie di quelle originali conservate oggi dopo un accurato restauro al Museo dell'Opera del Duomo.

Il Battistero di S.Giovanni divenne dal 1150 patronato dell'Arte di Calimala, la potente corporazione di mercanti che commissionò le opere di abbellimento dell'edificio, tra le quali le tre porte in bronzo. 

La prima porta ad essere realizzata è stata la Porta Sud

Porta Sud (copia moderna dell'originale di Andrea Pisano)

Questa porta doveva essere collocata sul lato Est del Battistero, ma venne poi posizionata sul lato Sud per lasciare il posto alla prima porta realizzata da Lorenzo Ghiberti (Porta Nord) e poi alla cosiddetta Porta del Paradiso sempre realizzata dallo stesso artista.

Il compito fu affidato ad Andrea Pisano, chiamato "maestro delle porte", che vi lavorò dal 1330 al 1336.

Le ante pesano insieme 8 tonnellate, e la porta è alta 4,94m e larga 2,95m.

La porta è composta da 28 formelle polilobate disposte su sette file.

Nelle 20 formelle superiori della porta sono raffigurati episodi della Vita di S.Giovanni Battista, patrono del Battistero e di Firenze.

Porta Sud (Andrea Pisano - 1330/1336 - Museo dell'Opera del Duomo)

Nelle rimanenti 8 formelle sono raffigurate Virtù Cristiane: le Tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) più l'Umiltà, e le Quattro Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza). 

anta sinistra (da sinistra a destra, dall'alto in basso): Annuncio dell'Angelo a Zaccaria / Zaccaria ammutito / Visitazione / Natività del Battista / Imposizione del nome al Battista / S.Giovanni fanciullo nel deserto / Predica ai Farisei / Annuncio della venuta di Cristo

anta sinistra (da sinistra a destra, dall'alto al basso): Battesimo dei seguaci / Battesimo di Gesù / Speranza / Fede / Fortezza / Temperanza

anta destra (da sinistra a destra, dall'alto al basso): S.Giovanni rimprovera Erode / Incarcerazione di S.Giovanni / Visita dei discepoli / Visita dei discepoli a Gesù / Danza di Salomè /Decollazione di S.Giovanni / Presentazione della testa ad Erode / Salomè presenta la testa ad Erodiade

anta destra (da sinistra a destra, dall'alto in basso): Trasporto della salma del Santo / Sepoltura di S.Giovanni / Carità /Umiltà / Giustizia / Prudenza

Le dorature delle formelle furono realizzate ad amalgama di mercurio.  

Nella cornice della porta sono state realizzate decorazioni a rosette, piramidi e teste leonine. Nella parte alta della cornice si trova anche la scritta con la firma dell'artista e la data 1330 dell'inizio dei lavori:
"ANDREAS UGOLINI NINI DE PISIS ME FECIT A.D. M.CCC.XXX".

La cornice che inquadra i battenti fu invece realizzata su disegno di Lorenzo Ghiberti dal figlio Vittore Ghiberti (terminata nel 1456). In essa sono raffigurati tra il fogliame animaletti amuletici e talismatici e figure umane (Adamo con attributi che alludono alla fertilità e alla salvezza,  Eva con attributi delle streghe, Putti con cornucopia che alludono al futuro della società fiorentina riposta nei fanciulli battezzati).

Come coronamento alla Porta Sud fu posto un gruppo scultoreo realizzato da Tino di Camaino raffigurante il Battesimo di Cristo

Nel Museo dell'Opera del Duomo si conservano solo due frammenti di questo gruppo scultoreo: la figura del Cristo benedicente (tagliata all'altezza della vita), e la Testa del Battista. La figura dell'Angelo che completava l'opera è andato perduta.

Cristo benedicente (Tino di Camaino - 1320/1334 - Museo dell'Opera del Duomo)

testa del Battista (Tino di Camaino - 1320/1334 - Museo dell'Opera del Duomo)

Nel 1571 il gruppo scultoreo originale fu sostituito da quello realizzato da Vincenzo Danti raffigurante la Decollazione di S.Giovanni Battista, oggi conservato al Museo dell'Opera del Duomo e sostituito in loco da una copia.

Decollazione di S.Giovanni Battista (Vincenzo Danti - 1571 - Museo dell'Opera del Duomo)
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La seconda porta del Battistero ad essere messa in opera fu la Porta Nord.

Porta Nord

Per l'assegnazione della commissione dell'opera l'Arte di Calimala, patrona del Battistero, bandì nel 1401 un concorso. Il vincitore del concorso avrebbe dovuto realizzare nell'arco di un anno la migliore formella in bronzo raffigurante il Sacrificio d'Isacco.

Al concorso parteciparono Filippo Brunelleschi, Simone da Colle, Niccolò di Luca Spinelli da Arezzo, Jacopo della Quercia, Francesco da Valdambrino, Niccolò Lamberti e Lorenzo Ghiberti che lo vinse. Alcune fonti riferiscono che il concorso venne vinto ex aequo da Ghiberti e Brunelleschi, ma che Brunelleschi rifiutò l'incarico perché non voleva lavorare insieme ad un artista distante dal suo stile.
Le formelle del Ghiberti e del Brunelleschi sono le uniche che si sono conservate, e sono esposte al Museo del Bargello.

Sacrificio d'Isacco (Filippo Brunelleschi - 1401 - Museo del Bargello)

Sacrificio d'Isacco (Lorenzo Ghiberti - 1401 - Museo del Bargello)

Ghiberti lavorò alla realizzazione della Porta Nord con il padre e alcuni aiuti (tra i quali anche il giovane Donatello, Paolo Uccello e Michelozzo) dal 1403 al 1424.

Ghiberti firmò la sua opera con le parole "OPVS LAUREN/TII•FLOREN/TINI". 

La porta fu in parte dorata, ma perse molta della sua duratura che recentemente è stata riproposta dal restauro.

Le scene realizzate per le 28 formelle quadrilobate che compongono le ante della porta sono disposte su 7 file di 4.

Porta Nord (Lorenzo Ghiberti - 1403/1424 - Museo dell'Opera del Duomo)

Le 20 formelle superiori raffigurano le Storie del Vecchio Testamento e vanno lette, a partire dalla terza fila dal basso, dal basso verso l'alto, da sinistra a destra.

Nelle altre 8 formelle poste in basso sono raffigurati gli Evangelisti e Quattro Dottori della Chiesa.

battente sinistro (dal basso verso l'alto, da sinistra a destra): Sant'Ambrogio / S.Girolamo / S.Giovanni / S.Matteo / Annunciazione / Natività

battente destro (dal basso verso l'alto, da sinistra verso destra): S.Gregorio / Sant'Agostino / S.Luca / S.Marco /  Adorazione dei Magi / Disputa nel Tempio

battente sinistro (dal basso in alto, da sinistra a destra): Battesimo di Cristo / Tentazione nel deserto / Trasfigurazione / Resurrezione di Lazzaro / Orazione nell'Orto / Cattura di Gesù / Salita al Calvario / Crocifissione

battente destro (dal basso in alto, da sinistra a destra): Cacciata dei mercanti / Gesù cammina sulle acque / Ingresso a Gerusalemme / Ultima Cena / Flagellazione / Gesù davanti a Pilato / Resurrezione / Pentecoste

Nelle cornici che circondano le formelle sono raffigurate 47 piccole teste di Profeti e Sibille, motivi vegetali e animaletti.

Ghiberti ha realizzato il suo Autoritratto in una di queste testine (V fila dall'alto, II da sinistra: indossa un turbante).

Autoritratto di Lorenzo Ghiberti

Sugli stipiti della porta furono realizzate ghirlande con piante e animali.

La porta venne posizionata inizialmente sul lato Est del Battistero, e per questo la porta realizzata da Andrea Pisano venne spostata sul lato Sud. Ma anche questa prima porta realizzata dal Ghiberti fu spostata a sua volta poi sul lato Nord nel 1452 per lasciare posto alla Porta del Paradiso, anch'essa realizzata successivamente dal Ghiberti.

Anche per coronare la Porta Nord Tino di Camaino realizzò un gruppo scultoreo raffigurante la Predica del Battista, di cui si è solo conservata la testa di S.Giovanni Battista, conservata oggi al Museo dell'Opera del Duomo

testa del Battista (Tino di Camaino - 1320/1334 - Museo dell'Opera del Duomo)

Il gruppo scultoreo in marmo di Tino di Camaino fu sostituito da quello in bronzo della Predica del Battista realizzato da Francesco Rustici tra il 1506 e il 1511.

Predica del Battista (Giovanni Francesco Rustici - 1506/1511 - Museo dell'Opera del Duomo)
 

CURIOSITA': guardando il dito alzato del Battista di Giovanni Francesco Rustici a molti verrà alla mente il S.Giovanni Battista dipinto da Leonardo da Vinci (conservato al Musée du Louvre a Parigi).

S.Giovanni Battista (Leonardo da Vinci - 1508/1513 - Musée du Louvre - Parigi)

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Per commissionare ad un artista la realizzazione delle ante della Porta Est, la porta principale rivolta verso la cattedrale, non vi fu bisogno in questo caso di un concorso: il lavoro fu affidato, visti i splendidi risultati della Porta Nord, direttamente a Lorenzo Ghiberti.

Porta Est o Porta del Paradiso (copia moderna della Galleria Frilli di Firenze dell'originale di Lorenzo Ghiberti - 1990)

Ghiberti e aiuti (tra i quali anche Luca Della Robbia, Donatello, Michelozzo, Benozzo Gozzoli, Bernardo Cennini e i figli di Ghiberti Vittore e Tommaso) lavorono a quest'opera dal 1425 al 1452 (ben 27 anni!).

A differenza delle altre due porte del Battistero, questa porta è composta da solo 10 formelle di forma quadrata (e non più quadrilobata) e questa volta completamente dorate. 

Porta Est o Porta del Paradiso (Lorenzo Ghiberti e aiuti - 1425/1452 - Museo dell'Opera del Duomo)

Le formelle (5 su ogni anta, disposte su cinque file) narrano Episodi dell'Antico Testamento, e vanno lette da sinistra a destra, dall'alto verso il basso.

Sono raffigurate più di 50 scene, visto che in ogni formella sono rappresentate più storie bibliche.

battente sinistro (dall'alto in basso): 1) Adamo ed Eva (Creazione di Adamo - Creazione di Eva - Peccato Originale - Cacciata dal Paradiso Terrestre) / 2) Noè / 3) Isacco, Esaù e Giacobbe (Nascita di Esaù e Giacobbe - Esaù parte per la caccia salutato dal padre Isacco - Rebecca e Giacobbe ordiscono l'inganno con la pelle d'agnello - Isacco benedice Giacobbe)

battente sinistro (dall'alto in basso): 1) Mosè / 2) Davide

battente destro (dall'alto in basso): 1) Caino e Abele / 2) Abramo / 3) Giuseppe (Giuseppe gettato dai fratelli nel pozzo - Giuseppe venduto ai mercanti - Consegna di Giuseppe al faraone - Interpretazione del sogno del faraone - Il faraone rende omaggio a Giuseppe - Giacobbe manda i figli in Egitto per prendere il grano - Giuseppe riconosce i fratelli, li perdona e torna a casa dal padre)

battente destro (dall'alto in basso): 1) Giosuè / 2) Salomone e la Regina di Saba

Sulle cornici che circondano le formelle sono stati raffigurati 24 Profeti o figure bibliche sdraiate o posizionate in nicchie, intervallate da 24 testine di Profeti o Sibille.

Tra le teste scolpite si trovano anche l'Autoritratto di Lorenzo Ghiberti e il Ritratto del figlio Vittore. alla stessa altezza (più o meno al centro), si trova la firma dell'artista:"LAUREИTII CIOИIS DE GHIBERTIS"  (battente sinistro) e  "MIRA ARTE FABRICATUM" (battente destro). 
 
Autoritratto di Lorenzo Ghiberti

Ritratto di Vittore Ghiberti

Sull'architrave e sugli stipiti della porta sono raffigurate ghirlande e animali in bronzo dorato.

Questa porta era stata commissionata per essere posta sul lato Nord del Battistero, ma si decise di spostare poi questa pregevole opera sul lato Est al posto della porta realizzata sempre dal Ghiberti.

Durante l'alluvione nel 1966 la Porta Est fu gravemente danneggiata: sei dei dieci pannelli furono strappati dalla forza dell'acqua dell'Arno. Per questo la porta originale venne sostituita in loco da una copia moderna e la porta originale, dopo una ripulitura, è oggi conservata dal 2012 nel Museo dell'Opera del Duomo insieme alle altre porte del Battistero

Noterete che ai lati della Porta Est si trovano due colonne di porfido rosso, spezzate dall'alluvione del 1424.

Queste colonne furono donate dai Pisani ai Fiorentini per ringraziarli del loro appoggio dimostrato nella battaglia nelle Baleari contro gli infedeli (1115).

CURIOSITA': c'è un piccolo aneddoto da raccontare a proposito di queste colonne: siccome secondo una credenza medioevale queste colonne avevano il potere di smascherare i ladri, i falsari e i traditori, riflettendone i visi, i Pisani prima di recapitare il proprio dono le fecero opacizzare con il fuoco.

La Porta Est venne chiamata anche "Porta del Paradiso".

Ma perché questa porta viene detta "Porta del Paradiso"?

Secondo Giorgio Vasari Michelangelo parlando delle ante della Porta Est disse:

"che elle son tanto belle che elle starebbon bene alle porte del Paradiso".

Ma c'è invece chi dice che essendo la porta rivolta verso la cattedrale chiamata "Paradisium" (all'epoca era S.Reparata e non Santa Maria del Fiore), la porta sarebbe stata rivolta verso il Paradiso. Oppure perché lo spazio tra Battistero e cattedrale era all'epoca occupato dal Cimitero, ovvero la porta del Paradiso. Un'altra ipotesi per cui la porta viene così detta è quella che da questo porta facevano ingresso coloro che dovevano essere battezzati, che con il battesimo si vedevano aprire la porta della salvezza e del Paradiso.

CURIOSITA': Sembra che Auguste Rodin si sia ispirato alla Porta del Paradiso e alla Divina Commedia per realizzare la sua Porta dell'Inferno, custodita oggi nel giardino del Musée Rodin a Parigi.

Porta dell'Inferno (Auguste Rodin - Musée Rodin - Parigi)

Come coronamento alla Porta Est originariamente venne posto il gruppo scultoreo raffigurante le tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità), ovvero tre figure muliebri realizzate da Tino di Camaino tra il 1320 e il 1324. Oggi i frammenti di queste sculture sono conservati nel Museo dell'Opera del Duomo.

da sinistra: Carità, Fede e Speranza (Tino di Camaino - 1320/1324 - Museo dell'Opera del Duomo)

S.Giovanni Battista, a cui il Battistero è dedicato, è il primo Santo ad aver esercitato tutte le tre Virtù.

Poi all'inizio del Cinquecento (1502/1505) il gruppo scultoreo venne sostituito da quello del Battesimo di Cristo scolpito da Andrea Sansovino.

Porta Est: copia del Battesimo di Cristo (Andrea Sansovino - 1502/1505 / Vincenzo Danti - 1569 / Innocenzo Spinazzi - 1792)

Battesimo di Cristo (Andrea Sansovino - 1502/1505 / Vincenzo Danti - 1569 / Innocenzo Spinazzi - 1792 - Museo dell'Opera del Duomo)

Cristo e S.Giovanni Battista furono portati a termine da Vincenzo Danti (1569). Innocenzo Spinazzi fu invece l'artefice dell'Angelo realizzato nel 1792.

Anche questo gruppo scultoreo è oggi conservato nel Museo dell'Opera del Duomo.

Durante la seconda guerra mondiale le porte del Battistero, per ripararle dai bombardamenti, furono smontate e portate a Incisa, ricoverate in un tunnel ferroviario non utilizzato. Vennero poi rimesse in sito nel 1948 ed oggi tutte e tre le porte (come già accennato) sono conservate ed esposte al Museo dell'Opera del Duomo.

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Ora varchiamo l'ingresso principale del lato Est, e visitiamo l'interno del Battistero, ispirato ai templi romani. 

Non per niente per lungo tempo si pensò che il Battistero in passato fosse stato un luogo di culto pagano. Gran parte del rivestimento marmoreo inoltre proviene dal riutilizzo di frammenti d'iscrizioni antiche e le colonne che sorreggono la trabeazione interna provengono da rovine della città romana di Florentia.

Anche l'interno è suddiviso in tre fasce orizzontali come l'esterno.

I paramenti murari interni sono costituiti da superfici marmoree (1100 mq), da decorazione musive (200mq) e da doratura (oltre 100mq). 

La fascia inferiore è suddivisa verticalmente da colonne in granito e marmo cipollino con capitelli corinzi. Le paraste con capitelli dorati sono medievali. Marmo bianco di Carrara e marmo verde di Prato costituiscono invece le specchiature marmoree. 

Nella volta della scarsella si trovano i mosaici più antichi del Battistero. Vennero realizzati da Fra' Jacopo dal 1225.

mosaici della volta della scarsella

L'Agnus Dei raffigurato al centro della volta è circondato dagli Apostoli, dalla Madonna e da Profeti. A sinistra è poi raffigurato S.Giovanni Battista in trono, a destra la Madonna in trono col Bambino.

La fascia mediana della spartizione muraria interna è invece occupata dai matronei.

matronei in restauro

matronei

matroneo

I mosaici trecenteschi che ricoprono le pareti dei matronei hanno raffigurazioni di busti di Profeti e Patriarchi

matroneo

matroneo

Nei fregi sono invece rappresentati Teorie di cherubini.

Sui parapetti dell'attico sono stati raffigurati Santi, attribuiti a Lippo di Corso (fine XIV secolo).

parapetto dei matronei: Profeti e Patriarchi  (Gaddo Gaddi e bottega - Andrea Tafi) / parapetto dell'attico: Santi (Lippo di Corso - XIV sec.)

La cupola (25,60m di diametro) fu una delle più grandi al mondo dell'epoca ad essere decorata a mosaico: è ricoperta da 1039 mq di raffigurazioni musive. 

La decorazione a mosaico su fondo dorato ebbe inizio intorno al 1270.

La cupola è divisa in otto spicchi.

cupola del Battistero

Partendo dall'alto, dopo cornici fitomorfe (opera attribuita a fra' Jacopo), si trovano Gerarchie Angeliche corredate dai loro nomi (Troni, Dominazioni, Virtù, Podestà, Principati, Arcangeli e Angeli), e un Cristo Benedicente affiancato da cherubini e serafini.

parte superiore della cupola: cornici fitomorfe, Gerarchie Angeliche e Cristo Benedicente

particolare del mosaico della cupola: Cristo benedicente affiancato da cherubini e serafini

Poi in tre spicchi della cupola sono raffigurati Cristo Giudice e il Giudizio Universale  (a sinistra è rappresentato l'Inferno, a destra Patriarchi biblici accolgono in cielo i giusti).

spicchi della cupola con Cristo Giudice e il Giudizio Universale

particolare del mosaico della cupola: Cristo Giudice

particolare del mosaico della cupola: Inferno (a destra) e Paradiso (a sinistra)

Nei rimanenti cinque spicchi, suddivisi in quattro registri orizzontali, sono stati raffigurati in senso antiorario Storie della Genesi (dalla Creazione degli elementi al Diluvio Universale),Storie di Giuseppe (dal Primo e secondo sogno di Giuseppe all'Incontro di Giacobbe e Giuseppe), Storie di Maria e di Cristo (dall'Annunciazione alle Pie donne al sepolcro) e Storie di S.Giovanni Battista (dall'Annuncio della nascita del Battista a Zaccaria alla Sepoltura di S.Giovanni Battista).

particolare della cupola (da sinistra a destra, dall'alto, sotto le Gerarchie Angeliche): Storie della Genesi (primo registro) / Storie di Giuseppe (secondo registro) / Storie di Maria e di Cristo (terzo registro) / Storie di S.Giovanni Battista (quarto registro nascosto dai ponteggi per il restauro)

I cartoni per il lavoro che eseguirono poi maestranze forse veneziane, vennero forniti da Coppo di Marcovaldo (autore dell'Inferno), Meliore di Jacopo (parte del Paradiso), Maestro della Maddalena e Cimabue (alcune Storie di Giovanni Battista).

Il pavimento è decorato con marmi intarsiati con disegni ispirati all'Oriente che includono animali immaginari e alcuni frammenti originali del 1209.

pavimento intarsiato del Battistero

Nell'XI secolo venne realizzata sul pavimento una meridiana solstiziale: un raggio di sole, che nel giorno del solstizio d'estate a mezzogiorno entrava da un foro realizzato nella cupola, illuminava il centro di uno zodiaco marmoreo posto sul pavimento del Battistero.

pavimento del Battistero: zodiaco marmoreo della meridiana solstiziale

La meridiana andò in disuso quando, due secoli dopo la sua costruzione, fu chiuso il foro d'entrata del raggio solare per la realizzazione della lucerna sulla cupola.

Nell'XI secolo il centro del Battistero con pavimento in cocciopesto era occupato dal fonte battesimale ad immersione, attorniato da una recinzione ottagonale.

Di questo manufatto si conservano alcune formelle del XII/XIII secolo al Museo dell'Opera del Duomo.

formelle provenienti dall'antico fonte battesimale (XII/XIII sec. - Museo dell'Opera del Duomo)

CURIOSITA': In questo fonte battesimale fu battezzato Dante Alighieri il Sabato Santo del 1266. Il Sommo Poeta cita il suo "bel San Giovanni" nel canto XIX dell'Inferno della Divina Commedia, dove sono puniti i simoniaci:

"Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori /che que' che son nel mio bel San Giovanni, /fatti per loco de' battezzatori" (versi 16-18).

Dante ci racconta anche che, per salvare un fanciullo che stava annegando nel fonte battesimale, egli ruppe il bordo della fonte: 

"l'un de li quali, ancor non è molt' anni,
rupp' io per un che dentro v'annegava
" (versi 19-20).

Oggi nel Battistero si trova il fonte battesimale realizzato da un seguace di Andrea Pisano nel 1371  decorato con sei pannelli in marmo raffiguranti Scene di battesimo.

fonte battesimale (scuola di Andrea Pisano - 1371)

Il fonte battesimale medievale fu distrutto e sostituito nel 1576 da quello realizzato da Bernardo Buontalenti in occasione del battesimo del principe Filippo de' Medici, l'erede maschio del Granduca Francesco I e di Giovanna d'Austria.

Nella Sala Lapidarium del Museo dell'Opera del Duomo sono conservate anche alcune formelle che costituivano la transenna del presbiterio del Battistero.

formelle della balaustra del presbiterio del Battistero (Museo dell'Opera del Duomo)

L'antico altare maggiore del Battistero aveva già un dossale d'argento, ma questo venne distrutto e riutilizzato per realizzare un nuovo dossale d'altare argenteo commissionato dall'Arte di Calimala nel 1366.

Dossale d'Altare argenteo di S.Giovanni (1366)

L'altare, capolavoro della scultura e dell'oreficeria fiorentina, è costituito da 1500 pezzi. Vennero utilizzati 200 kg d'argento e vennero applicate 1050 placchette smaltate. 

Le dodici (inizialmente otto) formelle che compongono il dossale d'altare, oggi conservato nella Sala del Tesoro del Museo dell'Opera del Duomo, richiesero oltre 100 anni di lavoro (fu terminato nel 1483) e la partecipazione di molti artisti, tra i quali Leonardo di ser Giovanni, Betto di Geri, Michele di Monte, Antonio del Pollaiolo, Bernardo Cenni, Antonio di Salvi Salvucci e Andrea del Verrocchio (che realizzò l'ultima formella con la Decollazione di S.Giovanni).

particolari del dossale argenteo (da sinistra a destra, dall'alto in basso): S.Giovanni indica Cristo ai suoi discepoli (Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / S.Giovanni battezza Cristo (Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / S.Giovannino si avvia verso il deserto (Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / Predica del Battista alle folle (Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri)

particolari del dossale argenteo (da sinistra a destra, dall'alto in basso): S.Giovanni predica avanti ad Erode (Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / I discepoli di Giovanni chiedono di Gesù
(Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / S.Giovanni nega di essere lui il Cristo
(Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri) / S.Giovanni, in carcere, invia i suoi discepoli da Gesù
(Leonardo di ser Giovanni e Betto Geri)

Nel 1441 venne realizzata da artisti della bottega di Lorenzo Ghiberti la nicchia del dossale che accolse la figura di S.Giovanni Battista realizzata da Michelozzo di Bartolomeo.

particolare del dossale argenteo: S.Giovanni Battista (Michelozzo di Bartolomeo - 1452)

L'altare argenteo di S.Giovanni venne prima posizionato sul lato anteriore dell'altare maggiore, poi divenne un altare mobile posto al centro del Battistero per esporvi il tesoro della chiesa due volte all'anno: il 13 gennaio per ricordare il battesimo di Cristo, e il 24 giugno, festa di S.Giovanni patrono di Firenze.

Nel 1477 il dossale venne dotato di due fianchi per poter essere un altare autonomo, e furono perciò aggiunti altri quattro pannelli in argento. 

Giuliano di Maiano realizzò le due cornice lignee, poste superiormente e inferiormente al dossale (1483).

Era posta sopra questo altare una Croce d'Altare in argento cesellato e smalti (oggi andati in gran parte persi).

Croce d'altare (Betto di Francesco Bitti su dis. Antonio del Pollaiolo  - 1457/1459)

La croce fungeva da reliquiario: vi era custodito un frammento della croce di Cristo che, secondo la tradizione, era stata donata al vescovo di Firenze da Carlo Magno.

La croce, realizzata con 50kg d'argento e alta quasi 2m, è opera di Antonio del Pollaiolo e di Betto di Francesco Betti, e si trova anch'essa conservata nel Museo dell'Opera del Duomo

Sempre nel museo sono conservati i 27 pannelli che decoravano il cosiddetto Parato di S.Giovanni, composto da due dalmatiche, una pianeta e un piviale.

I pannelli, ricamati in sete policrome e filo d'oro, narravano le Storie di S.Giovanni Battista. Furono realizzati tra il 1466 e il 1488 su disegno di Antonio del Pollaiolo


Nel 1732, su commissione dell'Arte di Calimala, l'altare venne ampliato e vennero realizzati, da Girolamo Ticciati, un gruppo scultoreo e la balaustra che lo circondava.

Oggi le aggiunte di quell'altare, in parte ricostruito, sono conservate nel Cortile del Ticciati del Museo dell'Opera del Duomo: l'artista scolpiì un S.Giovanni Battista innalzato in cielo e due Angeli reggicandelabro.

ricostruzione dell'altare settecentesco del Battistero (Girolamo Ticciati - 1732 - Museo dell'Opera del Duomo)


particolare dell'altare: S.Giovanni Battista innalzato in cielo (Girolamo Ticciati - 1732 - Museo dell'Opera del Duomo)

particolare dell'altare: Angelo reggicandelabro (Girolamo Ticciati - 1732 - Museo dell'Opera del Duomo)

 Fu anche scolpito a bassorilievo un pannello con rappresentato il Banchetto di Erode e due Aquile, l'emblema dell'Arte di Calimala o dei Mercatanti.

pannello: Banchetto di Erode / simbolo dell'Arte di Calimala: Aquile
  

L'aquila che tiene tra gli artigli il cosiddetto "torcello", l'antico imballaggio per panni legato con una cordicella, era infatti l'emblema di questa ricca e potente corporazione di arti e mestieri fiorentina che importava ed esportava panni di lana di pregio, e che prendeva il nome dalla strada (Via Calimala) sulla quale esistevano diverse sue botteghe dell'Arte.

Sei Aquile e quattro bassorilievi con Episodi della Vita del Battista (anch'essi esposti nel museo) si alternavano nella balaustra.

bassorilievi con Episodi della Vita del Battista e Aquile della balaustra dell'altare settecentesco del Battistero (Girolamo Ticciati - 1732 - Museo dell'Opera del Duomo)

L'altare settecentesco realizzato dal Ticciati venne poi sostituito agli inizi del Novecento da un altro altare in stile neoromanico, realizzato da Giuseppe Castellucci assemblando frammenti originali dell'antico altare. 

scarsella con altare neoromanico (Giuseppe Castellucci - inizio XIX sec.)

A destra dell'altare si trova, su una colonnina che poggia su una base leonina, un Angelo reggicandela realizzato nel 1320 da Agostino di Jacopo, che realizzò anche il cero pasquale.

Angelo reggicandela (Agostino di Jacopo - 1320)

Lungo la parete Nord-Ovest a destra dell'abside si trova il Sepolcro di Baldassarre Cossa, l'antipapa Giovanni XXIII amico dei Medici.

Sepolcro di Baldassarre Cossa (Donatello - 1421/1427)

Il monumento funebre in marmo e bronzo venne realizzato su incarico di Giovanni di Bicci de' Medici da Donatello con la collaborazione di Michelozzo tra il 1421 e il 1427.

CURIOSITA': l'antipapa Giovanni XXIII donò al Battistero nel 1419 un'importante reliquia: il dito indice di S.Giovanni Battista. La reliquia era stata donata dal patriarca di Costantinopoli Filoteo a papa Urbano V nel 1363, poi trafugata e infine recuperata da Baldassarre Cossa.

Sala Ottagona del Museo dell'Opera del Duomo: Reliquiari di S.Giovanni

Oggi il dito di S.Giovanni è conservato in un reliquiario seicentesco nella Sala ottagonale del Museo dell'Opera del Duomo, insieme ad altri reliquari che contengono reliquie attribuite al Santo: la mascella, un altro dito, e dua falangi di un terzo dito.

Accanto all'altare si trova anche la Tomba del vescovo Ranieri (1113 ca.), antico esempio di arte romanico fiorentina.

Nel 1688 fu inaugurata nel Battistero la statua di S.Giovanni Battista grande più del naturale scolpita da Giuseppe Piamontini e donata da Cosimo III de' Medici.

Ai lati della statua si trovano due sarcofagi di epoca romana riutilizzati: uno è il cosiddetto Sarcofago "della fioraia" (così chiamato per la sua decorazione floreale), nel quale venne sepolto il vescovo Giovanni da Velletri, e l'altro è il sarcofago con scena di caccia al cinghiale riutilizzato per la Sepoltura di Guccio de' Medici (che fu gonfaloniere di giustizia nel 1299), aggiungendo un coperchio cinquecentesco con stemma Medici.

Tra le opere d'arte che si trovavano in passato nel Battistero vi era la famosa Maddalena penitente, la scultura in legno di pioppo, parzialmente dorata, realizzata da Donatello verso la metà degli anni 1450, oggi conservata al Museo dell'Opera del Duomo.

Maddalena penitente (Donatello - XI sec. - Museo dell'Opera del Duomo)

La statua venne realizzata probabilmente per il Battistero e lì rimase dalla fine del Quattrocento fino al 1966.

Sempre nella stessa sala del Museo dell'Opera del Duomo si conserva il Crocifisso ligneo realizzato da Giovanni di Balduccio nel 1330 circa per il Battistero.

Crocifisso (Giovanni di Balduccio - 1330 ca. - Museo dell'Opera del Duomo)

Il Crocifisso era posto sopra un altare posizionato sul lato Nord-Est del Battistero, vicino alla Porta del Paradiso.  

Un ingranaggio a cardine posto sulla schiena del Crocifisso permetteva di far alzare o abbassare le braccia al Cristo, per poter essere esposto "deposto" durante la liturgia del Venerdì Santo.

CURIOSITA': si pensava che il Crocifisso fosse stato ricavato dal legno dell'olmo che era fiorito al passaggio delle reliquie del vescovo Zanobi (vissuto tra il IV e V secolo) in una gelida giornata di gennaio. Se uscite dal Battistero, noterete su Piazza S.Giovanni la colonna in granito che ricorda il miracolo.

Colonna di S.Zanobi

particolare della Colonna di S.Zanobi: l'olmo fiorito


ATTENZIONE: A causa dell'emergenza COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero subire delle variazioni. Vi consiglio di consultare il sito:

https://duomo.firenze.it/it/home/

Costo: Battistero                                                       5€ (solo il primo martedì del mese)              Battistero + Museo dell'Opera del Duomo   10€ (tranne il primo martedì del mese)

 

CONCLUSIONI                                                                                                                      Come vi sarete accorti, questo post è stato scritto rimbalzando, come la pallina sul ping-pong, tra il Battistero di S.Giovanni e il Museo dell'Opera del Duomo che contiene molti degli elementi architettonici e dei manufatti originali pertinenti il battistero stesso. E' quindi importante visitare tutti e due i siti per una comprensione completa delle opere d'arte di questo edificio che è considerato il massimo esempio di classicismo romanico fiorentino. Il Battistero è un luogo importante, oltre che dal punto di vista religioso, anche dal punto di vista storico-sociale: era infatti il luogo dove venivano investiti cavalieri e poeti, e in occasione della festa di S.Giovanni, patrono di Firenze, venivano donate stoffe preziose (i cosiddetti palii) da parte dei magistrati del Comune. Un luogo che ha visto scorrere la vita di questa città per molti secoli, e quindi interessante sotto molti profili.

 

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