giovedì 4 marzo 2021

Firenze: il Museo di S.Maria Novella

Dopo aver visitato la Basilica di S.Maria Novella, l'itinerario museale continua negli ambienti e nei chiostri del convento.

Lungo il fianco sinistro della basilica, sotto il livello del transetto della chiesa, si trova il più antico dei chiostri del Convento di S.Maria Novella: il Chiostro dei Morti.

accesso al Chiostro dei Morti (dalla basilica)

Costruito tra il XIII e il XIV secolo, questo chiostro ebbe sempre una funzione sepolcrale. 

Sui lati Nord ed Est il chiostro presenta arcate con volte a crociera ribassate sorrette da pilastri ottagonali. Al di sopra di queste gallerie corre un ballatoio.

Chiostro dei Morti

volte e pilastri del Chiostro dei Morti

Le trecentesche cappelle sepolcrali, erette da nobili famiglie, furono affrescate da illustri pittori. Durante le varie epoche hanno trovato posto nelle cappelle numerose lastre tombali.

Chiostro dei Morti: lato Nord

tombe sul lato Ovest del Chiostro dei Morti

lato orientale del Chiostro dei Morti: stemmi nobiliari e Pietà (pittore fiorentino - XV sec.)

Tra le cappelle poste in questo chiostro si trovano la Cappella di S.Paolo, affrescata nella seconda metà del XIV secolo da un seguace di Nardo di Cione, la Cappella di Sant'Anna, affrescata da Nardo di Cione e aiuti, la Cappella di Sant'Antonio Abate, affrescata da pittore fiorentino (poste sul lato Est)

Cappella di Sant'Antonio Abate (pittore fiorentino1337/1349)

Cappella di S.Anna: Incontro alla Porta Aurea / Nascita della Vergine / S.Domenico (Nardo di Cione e aiuto - 13350/1355)

Cappella di S.Anna (da sinistra): Annunciazione di Gioacchino ad Anna /S.Tommaso / Incontro alla Porta Aurea / Nascita della Vergine (Nardo di Cione e aiuto - 13350/1355)

Cappella di S.Paolo: Crocifissione / S.Domenico o S.Tommaso (seguace di Nardo di Cione - seconda metà XIV sec.)

In un angolo del chiostro si trova la Cappella dell'Annunciazione, affrescata da Andrea Orcagna e aiuti. 

La decorazione pittorica venne commissionata da Bice Trinciavelli, vedova di Filippo Strozzi.

Oltre alla Natività e alla Crocifissione, era stata affrescata anche sulla parete del lato settentrionale un'Annunciazione, poi demolita perché deteriorata. Nel sott'arco sono stati raffigurati gli Evangelisti e S.Leonardo e S.Benedetto, Santi protettori dei nipoti della fondatrice.

Cappella dell'Annunciazione: Natività (Andrea Orcagna e aiuti - 1340/1347)

 

Cappella dell'Annunciazione: Crocifissione (Andrea Orcagna e aiuti - 1340/1347)

 

volte della Cappella dell'Annunciazione: Profeti - sott'arco: S.Leonardo, S.Luca. S.Giovanni, S.Matteo, S.Marco, S.Benedetto (Andrea Orcagna e aiuti - 1340/1347)

Sul lato occidentale del chiostro si trova una cappellina con il Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi con la raffigurazione del Noli me tangere, opera della bottega di Giovanni della Robbia.
 

Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi / Noli me tangere (bottega di Giovanni della Robbia)

Una porzione dell'antica struttura fu demolita a metà Ottocento per costruire la piazza della Stazione di S.Maria Novella. L'alluvione del 1966 ha deteriorato molto gli affreschi

Il Chiostro dei Morti è collegato tramite un corridoio al lato settentrionale del Chiostro Verde. Sulle pareti del corridoio ci sono lapidi funerarie ottocentesche e stemmi appartenuti alle sepolture che fino al Settecento si trovavano sul pavimento.

corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde

corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde

corridoio che congiunge il Chiostro dei Morti con il Chiostro Verde

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Il Chiostro Verde si trova affiancato alla navata laterale sinistra. 

Chiostro Verde

Si può accedere alla chiesa dall'angolo Nord-orientale del chiostro, tramite una scalinata.

Il chiostro venne costruito a metà circa del XV secolo su progetto di fra' Giovanni Campi e fra' Jacopo Talenti.

angolo Nord-Ovest del Chiostro Verde

angolo Sud-Ovest del Chiostro Verde

lato occidentale del Chiostro Verde

Risalgono al XIV secolo le decorazioni delle volte con busti di Santi e Beati domenicani in cornici polilobate.

volte con busti di Santi e Beati domenicani del Chiostro Verde (XIV sec.)

Le uniche decorazioni pittoriche del Trecento si trovano nella galleria settentrionale, accanto all'ingresso del Cappellone degli Spagnoli

lato settentrionale del Chiostro Verde

Il chiostro deve il suo nome "Verde" al colore predominante (monocromo "a sugo d'erbe e terra verde") del ciclo di affreschi quattrocenteschi di Paolo Uccello che decora le altre tre gallerie.

Chiostro Verde: lunette con affreschi quattrocenteschi e volte con decorazione trecentesca

La decorazione pittorica è stata finanziata dal lascito di Turino di Baldese

Paolo Uccello ha raffigurato le Storie della Genesi sul lato Est del chiostro, mentre sui lati Sud ed Ovest hanno lavorato pittori minori di cultura ancora tardoantica.

decorazione della lato meridionale del Chiostro Verde: Storie di Giacobbe

Il ciclo inizia con la raffiurazione della Creazione nella campata Nord-Est, e continua con le storie dei Progenitori, di Noè, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, sui lati Est, Sud e Ovest. 

galleria orientale del Chiostro Verde (dove sono stati staccati gli affreschi di Paolo Uccello)

Durante la nostra visita le scene realizzate da Paolo Uccello erano state staccate, restaurate e poste momentaneamente nel Refettorio.

in alto: La creazione degli animali / La creazione di Adamo - in basso: Il Paradiso terrestre / La creazione di Eva / Il peccato originale (Paolo Uccello - 1431/1446)

in alto: La cacciata dal Paradiso Terrestre / Il lavoro dei Progenitori - in basso: Il Sacrificio di Caino e Abele / Caino uccide Abele (cerchia di Paolo Uccello - 1431/1446)

in alto: Lamech uccide un uomo e un giovinetto / L'annuncio del Diluvio Universale e la costruzione dell'arca - in basso: L'ingresso nell'arca degli animali / Noè con la famiglia (cerchia di Paolo Uccello -1431/1446 )

in alto: Il Diluvio Universale / La recessione delle acque - in basso: L'uscita dall'arca / L'ebbrezza di Noè (Paolo Uccello - 1431/1446)

CURIOSITA': le scene dipinte da Paolo Uccello e collaboratori furono ispirate dalla Porta del Paradiso del Battistero, realizzata da Lorenzo Ghiberti.

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Sul lato settentrionale del Chiostro Verde si apre il cosiddetto Cappellone degli Spagnoli, la Sala Capitolare del convento eretta nel XIV secolo da fra' Iacopo da Talenti.

La Sala Capitolare fu poi ceduta nel 1566 alla comunità spagnola arrivata a Firenze al seguito di Eleonora di Toledo, quando nel 1539 la nobildonna spagnola divenne moglie del duca  Cosimo I de' Medici.

Sull'architrave del portale in pietra del Cappellone è scolpito lo stemma della famiglia Guidalotti , il Martirio di S.Pietro da Verona e l'Anima di S.Pietro accolta in cielo da Gesù e S.Pietro Apostolo.

ingresso alla Sala Capitolare/Cappellone degli Spagnoli - architrave: stemma Guidalotti / Martirio di S.Pietro da Verona / Anima di S.Pietro accolta in cielo da Gesù e S.Pietro Apostolo

Illuminano l'ambiente due bifore che affacciano sul Chiostro Verde.

bifora del Cappellone degli Spagnoli

Il Cappellone ha una pianta quadrangolare, con piccola abside nella quale è posto l'altare.

Sui quattro bassi pilastri ottagonali d'angolo poggia la volta a crociera con costoloni bicromi.

Grazie al lascito di Buonamico Guidalotti, tra il 1335 e il 1337 il Cappellone degli Spagnoli fu decorato con un ciclo d'affreschi realizzato da Andrea di Bonaiuto.

Gli affreschi vogliono celebrare in forma allegoria il trionfo della Chiesa cattolica sull'eresia e la vita contemplativa e attiva dell'Ordine domenicano.

La decorazione parte dalle vele della volta per occupare poi le pareti dell'ambiente. 

vele della volta

Nella parete Nord (di fronte all'ingresso) Gesù Cristo, che ha redento l'umanità con il sacrificio sulla Croce, diffonde la sua dottrina attraverso la Chiesa che trova sostegno nell'attività apostolica e intellettuale dell'Ordine domenicano.

parete Nod: La Passione

Intorno all'arco della scarsella è dipinta La Passione: Andata al Calvario, Crocifissione, Discesa al Limbo.

parete Nord: Andata al Calvario

parete Nord: Crocifissione

parete Nord: Discesa al Limbo
Nella corrispondente vela della volta è rappresentata la Resurrezione.

vela: Resurrezione

Nella parete Est è rappresentata la predicazione per la difesa della vera Fede: La Chiesa Militante e Trionfante.

parete Est: La Chiesa Militante e Trionfante
 Si distinguono le seguenti scene:

- in basso a sinistra: la Chiesa Militante

parete Est: Chiesa Militante

Nella scena è raffigurata la Cattedrale di S.Maria del Fiore (che all'epoca della realizzazione degli affreschi era ancora in fase di studio). Sono raffigurati dignitari (tra questi forse riconoscibili papa Benedetto XI, l'imperatore Carlo IV, il cardinale Gil de Albornoz , l'arcivescovo domenicano Simone Santarelli, e il re di Francia), esponenti degli ordini religiosi mendicanti e cavallereschi, e fedeli (tra i personaggi illustri Cimabue, Giotto, Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco, Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Petrarca e Laura, la beata Villana delle Botti). I cani bianchi e neri, simbolo dei Domenicani (Domine canes = cani del Signore), proteggono il gregge dei fedeli.

particolare della Chiesa Militante: cardinale domenicano Gil de Albornoz, papa Benedetto XI, Carlo IV, re di Francia, (seduti) - fedeli e l'arcivescovo domenicano Simone Santarelli (in primo piano in piedi) - cani bianchi e neri

particolare della Chiesa Militante: tra i fedeli Cimabue, Giotto, Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco, Dante e Beatrice, Boccaccio e Fiammetta, Petrarca e Laura, la beata Villana delle Botti

- in basso a destra: l'Apostolato della Chiesa

Apostolato della Chiesa

Tre Santi patroni dell'Ordine domenicano impersonificano la predicazione domenicana: S.Domenico (aizza i Domini canes contro i lupi e le volpi), S.Pietro Martire (confuta le argomentazioni di un gruppo di eretici), S.Tommaso dAquino (che induce gli infedeli ad abiurare la propria fede mostrando loro il Libro della Sapienza).

- al centro: il Sacramento della Penitenza o Confessione

Sacramento della Penitenza o Confessione

Un sacerdote domenicano amministra il Sacramento e benedice un peccatore pentito. S.Domenico guida i pentiti verso le porte del Paradiso, dove vengono accolti da S.Pietro.

- in al centro a destra: Scene di vita mondana

Scene di vita mondana
Sono raffigurate la Superbia, la Lussuria, l'Avarizia, la danza e il raccolta dei frutti proibiti come Vizi di coloro che si allontanano dalla fede cristiana

- in alto: il Regno dei cieli

Regno dei cieli

Verso il Cristo Giudice Supremo, circondato da Angeli e simboli apocalittici, sono rivolte le schiere dei beati.

Nella corrispondente vela sulla volta è raffigurata la Navicella di Pietro.

vela: Navicella di Pietro

Nella parete Ovest è rappresentata la speculazione teologica di S.Tommaso d'Aquino: il Trionfo della Dottrina Cristiana

parete Ovest: Trionfo della Dottrina Cristiana

S.Tommaso d'Aquino (Dottore della Chiesa) domina la scienza e abbatte l'eresia (impersonificata da Nestorio, Ario e Averroè), sostenuto dallo studio dell'Antico e del Nuovo Testamento, dalle Virtù cardinali e dalle Virtù teologali.

- in alto: Virtù teologali e Virtù cardinali (Fede, Carità, Speranza, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza)

Virtù teologali e Virtù cardinali

- al centro: S.Tommaso d'Aquino in trono tra gli autori biblici sconfigge l'eresia (autori biblici: Giobbe, Davide, S.Paolo, S.Marco, S.Giovanni Evangelista, S.Matteo, S.Luca. Mosè, Isaia, Salomone - eretici: Nestore, Ario, Averroè)

S.Tommaso d'Aquino in trono tra gli autori biblici sconfigge l'eresia

- in basso: le Scienze Sacre e le Arti Liberali (figure allegoriche femminili accompagnate da un personaggio storico): Diritto civile (Giustiniano), Diritto canonico (Clemente V), Filosofia (Aristotele), Sacra Scrittura (S.Girolamo), Teologia (S.Giovanni Damasceno), Contemplazione (S.Dionigi Aeropagita), Predicazione (Sant'Agostino), Aritmetica (Pitagora), Geometria (Euclide), Astronomia (Tolomeo), Musica (Tubalcain), Dialettica (forse Pietro Ispano), Retorica (Cicerone), Grammatica (forse Prisciano).

particolare parete Ovest (Scienze Sacre): Diritto civile (Giustiniano), Diritto canonico (Clemente V), Filosofia (Aristotele), Sacra Scrittura (S.Girolamo), Teologia (S.Giovanni Damasceno), Contemplazione (S.Dionigi Aeropagita), Predicazione (Sant'Agostino)

particolare parete Ovest (Arti Liberali): Aritmetica (Pitagora), Geometria (Euclide), Astronomia (Tolomeo), Musica (Tubalcain), Dialettica (forse Pietro Ispano), Retorica (Cicerone), Grammatica (forse Prisciano)

Nella corrispondente vela sulla volta è raffigurata la Pentecoste.

vela: Pentecoste

La decorazione della parete Sud (controfacciata), in parte perduta per la realizzazione di una tribuna nel XVI secolo, è decorata con le Storie di S.Pietro da Verona.

Il Santo domenicano, che combattè l'eresia catara, con il suo martirio (venne ucciso da un sicario delle sette eretiche milanesi) rappresenta La Testimonianza della Fede.

Le scene dipinte sono:
- S.Pietro riceve l'abito religioso da S.Domenico

parete Sud: S.Pietro riceve l'abito religioso da S.Domenico

- Predicazione di S.Pietro

parete Sud: Predicazione di S.Pietro

 - Martirio di S.Pietro

parete Sud: Martirio di S.Pietro
- Venerazione della tomba di S.Pietro in Sant'Eustorgio a Milano
parete Sud: Venerazione della tomba di S.Pietro in Sant'Eustorgio a Milano

- Guarigione della paralitica Agata (miracolo post mortem)

parete Sud: Guarigione della paralitica Agata (miracolo post mortem)

- Apparizione di S.Pietro a Rufino di Canapiccio malato (miracolo post mortem).

parete Sud: Apparizione di S.Pietro a Rufino di Canapiccio malato (miracolo post mortem)

Nella corrispondente vela sulla volta è raffigurata l'Ascensione di Cristo.

vela: Ascensione di Cristo

La scarsella del cappellone era dedicata inizialmente al Corpus Domini, poi quando passò ad uso della comunità spagnola venne dedicata a S.Jacopo Apostolo, patrono della Spagna.

scarsella del Cappellone degli Spagnoli
Le pareti e la volta della scarsella furono affrescate nel 1592 e da Bernardino Poccetti.

Alessandro Allori ha dipinto sulle pareti sei Santi spagnoli (S.Vincenzo Ferreri, Sant'Ermenegildo, S.Lorenzo, S.Domenico, S.Vincenzo Martire e Sant'Isidoro) con scene della loro vita a monocromo (raffigurati al di sopra di questi), e sulla parete destra la Battaglia di Re Ramiro, vinta dagli Spagnoli contro il califfo Abd al-Rahman III per intercessione di S.Jacopo.

La volta con scene della Vita di S.Jacopo, lo stemma di Spagna e le Allegorie della Preghiera, della Fede e dei Quattro Continenti, fu invece affrescata da Bernardino Poccetti. 


parete sinistra della scarsella (da sinistra): S.Vincenzo Ferreri / Sant'Ermenegildo / parete di fondo: S.Lorenzo (Alessandro Allori - 1566) - volta: Vita di S.Jacopo /
stemma di Spagna /Allegorie della Preghiera, della Religione e dei Quattro Continenti
(Bernardino Poccetti - 1566)

parete destra (da sinistra): S.Vincenzo Martire / Battaglia di Re Ramiro / Sant'Isidoro (Alessandro Allori - 1566)

Dall'alto pende un Crocifisso in marmo, opera di Domenico Pieratti, che venne donato dal granduca Giangastone de' Medici nel 1731.

Crocifisso (Domenico Pieratti - inizi XVII sec.) 

La pala d'altare che raffigura S.Jacopo condotto al martirio guarisce un paralitico è sempre opera di Alessandro Allori.

S.Jacopo condotto al martirio guarisce un paralitico (Alessandro Allori - 1584/1587)

Sull'altare si trovava il Polittico della Madonna col Bambino in trono e Santi di Bernardo Daddi che troveremo oggi nel museo.

Polittico della Madonna col Bambino in trono e Santi (Bernardo Daddi - 1334 - Museo di Santa Maria Novella)

Le lastre tombali sul pavimento appartengono a nobiluomini spagnoli vissuti a Firenze.

lastra tombale di Francesco e Andrea Amoneta

lastra tombale pavimentale
Posta davanti all'altare è invece
lastra tombale di Mico Guidalotti, colui che finanziò gli affreschi del Cappellone.
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Sulla sinistra del Cappellone degli Spagnoli si trova un altare con tre affreschi: una Madonna col Bambino, opera di scuola senese, e S.Domenico e S.Pietro Martire, opera di Bernardino Poccetti. 

Madonna col Bambino (scuola senese) / S.Domenico e S.Pietro Martire (Bernardino Poccetti)

Tra il Chiostro Verde e il Chiostro Grande si trova la Cappella degli Ubriachi.

L'ingresso alla cappella avveniva sul lato Est del Chiostro Grande, oggi ci si accede dal passaggio tra il Chiostro Verde e il Chiostro Grande, chiamato Sala delle Quattro Porte, posto all'angolo tra il lato Ovest e Nord del Chiostro Verde.

portale d'ingresso della Cappella degli Ubriachi

Questa cappella prende il nome dalla famiglia degli Umbriachi: fu Baldassarre di Simone degli Umbriachi a farla costruire nel seconda metà del XIV secolo, e a dedicarla ai Re Magi.

Lo stemma della casata si può ancora vedere sulla parete orientale, sui capitelli dei pilastri angolari, sulla chiave di volta e sulla lastra tombale al centro del pavimento.

parete orientale della Cappella degli Ubriachi: arma della famiglia Umbriachi (oca bianca con croce)

lastra tombale con arma della famiglia Umbriachi

CURIOSITA': nell'arma degli Umbriachi, una delle famiglie di banchieri più potenti di Firenze, compare un'oca che Dante Alighieri definì "oca bianca più che burro" nella Divina Commedia (Inferno XVII,63), .

Nel 1436 la famiglia si estinse e dal 1467 al 1785 la cappella divenne la sede della Compagnia dei Santi Innocenti.

La cappella è adibita a museo dal 1983.

Gli arredi sacri e le opere d'arte qui raccolte provengono dai vari ambienti del complesso monumentale di S.Maria Novella.

Sono qui esposti una sinopia degli affreschi con Storie della Genesi di Paolo Uccello provenienti dal Chiostro Verde, si trovano qui 35 affreschi staccati con busti di Profeti e Santi, unici frammenti della decorazione dei costoloni della volta della Cappella Maggiore della basilica, che aveva realizzato Andrea Orcagna nel XIV secolo prima della decorazione del Ghirlandaio, reliquiari, oggetti e paramenti sacri tra i quali il quattrocentesco Paliotto dell'Assunta con scene della Vita della Vergine dell'altare maggiore della basilica, realizzato su disegno di Paolo Schiavo.

sinopia: in alto La creazione degli animali / La creazione di Adamo - in basso: Il Paradiso terrestre / La creazione di Eva / Il peccato originale (Paolo Uccello - 1431/1446)

busti di Profeti e Santi (dall'arcone della Cappella Maggiore della basilica - Andrea Orcagna e bottega - 1340/344)

busto reliquiario di una delle undicimila Vergini di Colonia (scultore senese della fine del XIV sec.)

busto reliquiario di Sant'Orsola (Mariano di Agnolo Romanelli - 1370/1390 ca.)

Reliquiario del Titolo della Croce (orafo veneziano - XIX e XVII sec.)

paliotto dell'Assunta (su dis.Paolo Schiavo - 1466)

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Dalla Cappella degli Ubriachi si accede al Refettorio.

La costruzione di questo vasto ambiente, composto da quattro campate con volte a crociera costolonate, è attribuita a fra' Jacopo Talenti e venne terminata tra il 1353 e il 1354.

Della decorazione trecentesca rimangono pochi frammenti sotto le finestre e, sulla parete dell'attuale ingresso (un tempo parete di fondo del Refettorio), l'affresco trecentesco della Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno, realizzato si pensa da un allievo di Agnolo Gaddi.

Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno (attr. allievo di Agnolo Gaddi - 1369/1396)

A fine Cinquecento venne chiesto ad Alessandro Allori detto il Bronzino di dipingere una tela raffigurante l'Ultima Cena, da porre davanti a questo affresco (oggi, mancante della perduta cornice in legno dorato, è posta sulla parete adiacente).

Ultima Cena (Alessandro Allori - 1584)

Allo stesso Bronzino era stato chiesto di realizzare intorno all'affresco le scene che rappresentano i miracoli attuati da Dio per salvare gli Ebrei in fuga dall'Egitto: L'acqua che scaturisce dalla roccia, L'arrivo delle quaglie e La caduta della manna.

al centro: Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno (attr. allievo di Agnolo Gaddi - 1369/1396) / contorno: L'acqua che scaturisce dalla roccia, L'arrivo delle quaglie e La caduta della manna (Bronzino - 1597)

particolare: Arrivo delle quaglie (Bronzino - 1597)

Oltre ai già citati quattro affreschi staccati con Storie della Genesi di Paolo Uccello del Chiostro Verde e al Polittico di Bernardo Daddi che un tempo si trovava sull'altare del Cappellone degli Spagnoli, sono qui conservati busti reliquiari, arredi e paramenti sacri.

affreschi del ciclo Storie della Genesi (Paolo Uccello - 1431/1446)

affreschi del ciclo Storie della Genesi (Paolo Uccello - 1431/1446)

busto reliquiario di S.Maddalena (Bottega di Matteo Cividali - 1490)

busto reliquiario di Sant'Anastasia (Bottega di Matteo Cividali - 1490)

parato di S.Tommaso di Canterbury (manifattura fiorentina - 1656)

oggetti sacri (da destra): Reliquario di San Rossore (Giovanni Vambrè - 1677) / Madonna del Rosario (orafo fiorentino - 1700/1725) / pace (orafo toscano - 1590/1610) / Croce processionale (Francesco Maringhi - 1550 - Gaetano Guadagni - 1825) / Reliquiario delle spine, della veste e della porpora di Cristo (orafo fiorentino - 1622) / calice (orafo fiorentino - 1729) / Reliquiario di S.Tolomeo (orafo fiorentino - 1612)

oggetti sacri e liturgici: ostensori (XVIII sec.) / Reliquiario di S.Vincenzo Ferrer (orafo fiorentino - 1802) / brocca (orafo toscano - 1700/1750) / bacile (orafo toscano - 1700/1750) / calice (orafo toscano - 1690) / secchiello e aspersorio (Gaetano Guadagni - 1822)

paramenti liturgici

oggetti liturgici (da destra): ampolline e vassoietto (orafo fiorentino - 1450 ca.) / turibulo e navicella (orafo fiorentino - 1450 ca.) / bacile e brocca (Giovanni Stanghi - 1810/1830) / palmatoria (orafo fiorentino - 1820/1830) /
secchiello e aspersorio (Gaetano Guadagni - 1822)
 
paramenti liturgici

Sulle pareti del Refettorio vi sono anche appese due tele di Ranieri del Pace: Miracolo del libro di S.Domenico salvato dalle fiamme e S.Domenico che resuscita Napoleone Orsini.

S.Domenico che resuscita Napoleone Orsini (Ranieri del Pace - 1716)

Miracolo del libro di S.Domenico salvato dalle fiamme (Ranieri del Pace - 1716)

Le due opere erano state dipinte per la Cappella Bardi di Vernio della basilica (la prima cappella del transetto orientale), dedicata a S.Domenico, ma vennero rimosse lo scorso secolo quando si scoprirono le decorazioni ad affresco trecentesche della cappella.

E' anche esposta nel Refettorio un'Ultima Cena di Suor Plautilla Nelli (al secolo Polissena de' Nelli), la prima pittrice fiorentina di cui si conservino le opere. L'opera proviene dal Refettorio del Convento di S.Caterina da Siena.

Ultima Cena (Plautilla Nelli - metà del XVI sec.)
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Usciti dal Refettorio si percorre il quattrocentesco Chiostrino di Padre Dati, dovuto a donazioni di Leonardo Dati, generale e vicario dell'Ordine domenicano e priore di S.Maria Novella, la cui tomba pavimentale si trova nella Cappella Rucellai della basilica.

Chiostrino di Padre Dati

Chiostrino di Padre Dati

Incassato nel muro del chiostro si trova un lavabo in pietra decorato con Putto e protomi leonine scolpite.

lavabo nel Chiostrino di Padre Dati
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Dopo essere passati davanti all'ingresso dell'ex-infermeria del convento, preceduto da una breve scala e contornato da affreschi ormai poco leggibili, si accede al Chiostro Grande.

Chiostro Grande

Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze.

Il chiostro venne costruito tra il 1340 e il 1360.

Lungo i suoi lati corre un doppio ordine di arcate con 56 archi a tutto sesto dipinti a bozze bianche e nere, sorretti da  pilastri in pietra.

Sui pilastri si trovano gli stemmi delle famiglie fiorentine che contribuirono al finanziamento della costruzione.

Chiostro Grande

Decorano il chiostro 52 lunette affrescate con Storie evangeliche (sottarchi degli angoli), Storie dei Santi domenicani e ritratti di esponenti illustri della comunità domenicana di S.Maria Novella.

Le uniche volte decorate del chiostro sono quelle corrispondenti alle campate d'angolo in cui sono raffigurate altre Storie Evangeliche tra decorazioni a grottesche.

Gli affreschi furono realizzati per volere di Cosimo I de' Medici e di alcune famiglie nobili fiorentine tra il 1570 e il 1590.

Il ciclo di affreschi parte dall'angolo Sud del braccio Ovest e procede in senso orario verso Nord.

Nella prima lunetta è raffigurata la Nascita di Gesù, seguita dalle scene raffiguranti la Missione degli Apostoli.

Nelle lunette dei lati Ovest e Nord sono raffigurate scene della Vita di S.Domenico, fondatore dell'Ordine domenicano.

lato Nord: affreschi con la Vita di S.Domenico

Nelle lunette del lato Est del chiostro si trovano rappresentati episodi delle Vite di S.Pietro da Verona, S.Tommaso d'Aquino e S.Vincenzo Ferrer, mentre sul lato Sud sono narrati gli episodi delle Vite di Sant'Antonino da Firenze e di S.Caterina da Siena

lato Est: Battaglia tra cattolici ed eretici (Lorenzo Sciorina - 1581/1584)

lato Est (parte sinistra dell'affresco): Suplizio di S.Pietro Martire
(Lorenzo Sciorina - 1581/1584)

lato Est (parte destra dell'affresco): Suplizio di S.Pietro Martire
(Lorenzo Sciorina - 1581/1584)

lato Nord (sul fondo a sinistra): Trasporto del corpo di Cristo (Alessandro Allori e Giovanni Maria Butteri - 1581/1584) / lato Est (da sinistra): Discesa al Limbo (Cigoli - 1581/1584) / S.Pietro Martire a colloquio con la Vergine (Benedetto Veli - 1581/1584)

Oltre quindici artisti dell'Accademia fiorentina hanno contribuito alla decorazione delle lunette del Chiostro Grande: il Bronzino, il Cosci, il Poccetti, Ludovico Bitti, Santi di Tito, il Cigoli, il Barbiere, Giovanni Maria Butteri, Gregorio Pagani, Alessandro Fei, Giovanni Balducci... 

Gli affreschi vennero molto danneggiati dall'alluvione del Novembre 1966, quando l'acqua dell'Arno arrivò anche a 2,5 m d'altezza.

Gli ambienti che si affacciavano sul Chiostro Grande erano: l'Infermeria e la Spezieria con le Cappella di S.Niccolò (lato Sud), oggi facenti parte dell'Officina Profumo-Farmaceutica di S.Maria Novella (sulla quale ho già pubblicato un post), il Refettorio e la Cappella degli Ubriachi (lato Est), i Dormitori (lati Ovest, Nord e parte del lato Est).

Dei tre dormitori uno era destinato agli ospiti e comprendeva 11 celle, mentre negli altri si contavano 29 celle per i frati.

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Nel percorso di visita si attraversa il Dormitorio Nord, costruito nel Trecento.

Dormitorio Settentrionale

Dormitorio Settentrionale

Il grande ambiente, un tempo ricoperto di affreschi, è suddiviso in tre navate da pilastri monolitici che sorreggono volte a crociera.

volte a crociera del Dormitorio Settentrionale

Tra un pilastro e l'altro vi erano dei bassi muretti che delimitavano le celle.

Questi muretti furono eliminati per realizzare, nella prima metà del Novecento, la sala mensa della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, che ebbe la sua sede nel convento dal 1820 al 2016.

Al di sopra dei lati Nord e Ovest nel 1419 fu ricavato, a spese degli operai di S.Maria del Fiore, un Appartamento destinato ad accogliere papa Martino V (nel viaggio di ritorno da Costanza dove era stato eletto papa) e poi papa Eugenio IV. Qui si tenne nel 1439 il Concilio ecumenico per l'unione della chiesa d'oriente con la chiesa d'occidente.

CURIOSITA': nel Cinquecento il salone in cui si svolsero i lavori del Concilio venne concesso a Leonardo da Vinci per poter realizzare i cartoni preparatori dell'affresco della Battaglia di Anghiari per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

La scala d'accesso all'Appartamento fu disegnata da Lorenzo Ghiliberti. Ai piedi della scala venne posto il Marzocco in pietra scolpito da Donatello, simbolo araldico del dominio fiorentino, successivamente spostato in Piazza della Signoria (oggi al Museo del Bargello). 

Marzocco (Donatello - 1420 - Museo del Bargello)

Di questo appartamento, smantellato nel XVI secolo, rimane solo la cosiddetta Cappella del Papa (nel lato Nord), che accolse l'entrata in Firenze di papa Leone X de' Medici nel 1515.

La decorazione pittorica, affidata al Ghirlandaio, fu portata a termine dal Pontormo. Le decorazioni a grottesche sono opera di Cosimo Feltrini.

Il percorso museale è terminato, ma se si guarda la facciata della basilica, si nota sulla sinistra un altro ingresso al complesso conventuale, un arco detta Porta del Martello.

Porta del Martello / dietro: portale d'accesso al Chiostro della Sindicheria

Subito dopo si trova un portale sormontato da una lunetta in cui è raffigurato l'Abbraccio tra S.Domenico e S.Francesco. Dal portale si può accedere al cinquecentesco Chiostro della Sindicheria.

Infine un ultimo sguardo lo si può rivolgere alla piazza antistante la facciata della Basilica di S.Maria Novella, teatro nel medioevo di festeggiamenti, giostre e gare.

Piazza di S.Maria Novella

I due obelischi di marmo di Serravezza poggianti ciascuno su quattro tartarughe in bronzo (opera del Giambologna) e terminanti con il giglio fiorentino dorato vennero realizzati nel 1570 con la supervisione di Bartolomeo Ammannati.

obelischi nella Piazza di S.Maria Novella

Gli obelischi servivano come mete per il Palio dei Cocchi, istituito da Cosimo I, che si svolse fino al 1852 la vigilia di S.Giovanni.

Quattro cocchi dei quartieri di S.Giovanni, S.Croce, S.Maria Novella e Santo Spirito, ispirati alle antiche bighe romane, dovevano fare tre giri della piazza e il vincitore si aggiudicava un palio in velluto cremisi.

Sulla scalinata dell' Ospedale di S.Paolo (oggi Museo del Novecento), con loggiato realizzato da Michelozzo e decorato con medaglioni in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, veniva posto il baldacchino dove la famiglia de' Medici assisteva allo spettacolo.

Ospedale di S.Paolo

ATTENZIONE: a causa dell'emergenza per il COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero essere soggetti a modifiche. Consultare il sito:

www.smn.it/it/visita/

Costo: 7.50€ 

 

CONCLUSIONI                                                                                                               Visitare il Museo di S.Maria Novella è integrare la conoscenza della storia di questo fantastico sito artistico.

 

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