martedì 6 aprile 2021

Firenze: la facciata "Arnolfiana" di S.Maria del Fiore

E' impensabile andare a Firenze e non recarsi a visitare il Duomo, il Battistero e il Campanile di Giotto. In una sola piazza, uno vicino all'altro, questi iconici monumenti fiorentini sono meta di tutti i turisti. A questi poi si deve necessariamente aggiungere la visita del Museo dell'Opera del Duomo che raccoglie opere importanti della fabbrica del Duomo e aiuta a comprendere meglio la storia di questo complesso religioso.

Per proporvi i miei post riguardanti il Campanile di Giotto e il Battistero di S.Giovanni mi sono avvalsa dell'aiuto fornitomi dalla visita e dalle foto scattate all'interno di questo museo.

Ancor più per questo post, che descrive la facciata "Arnolfiana" di S.Maria del Fiore, una facciata non più esistente, un valido aiuto mi è stato fornito dalla ricostruzione in scala 1:1 che di questa hanno realizzato nella cosiddetta Sala del Paradiso del Museo dell'Opera del Duomo.

Sala del Paradiso (Museo dell'Opera del Duomo)

ricostruzione in scala 1:1 della Facciata "Arnolfiana" del Duomo (Museo dell'Opera del Duomo)

Quella che noi visitatori oggi vediamo non è la facciata gotica originale della Cattedrale di S.Maria del Fiore, realizzata a partire dal 1296 sotto la direzione di Arnolfo di Cambio. 

Anche se ben armonizzata con la decorazione esterna del Battistero e del Campanile, la facciata attuale è infatti ottocentesca (1876/1886), ed è stata realizzata su progetto di Emilio De Fabris.

Non esistono documenti certi sul disegno della prima facciata duecentesca. Il suo aspetto ci viene tramandato da un disegno ad acquarello realizzato da Bernardino Poccetti prima che la facciata fosse smantellata, oggi conservato al Museo dell'Opera del Duomo. Dello stesso Poccetti è una lunetta del Chiostro di Sant'Antonino del Convento di S.Marco in cui dipinse la facciata "Arnolfiana".

lunetta nel Chiostro di Sant'Antonino del Convento di S.Marco in cui è raffigurata la facciata "Arnolfiana" (Bernardino Poccetti)

Morto nel 1302 Arnolfo di Cambio, la costruzione della facciata s'interruppe a 10 metri d'altezza, poco oltre i portali. 

La facciata rimase incompiuta sino al 1587, anno in cui venne smantellata per volere del Granduca Francesco I de' Medici che, su suggerimento di Bernardo Buontalenti, pensava di far realizzare una facciata in stile rinascimentale.

I tre portali della facciata erano sovrastati da protiri archiacuti e pensili. I gruppi scultorei delle lunette dei portali, dedicati a Maria, vennero realizzati da Arnolfo di Cambio.

ricostruzione del portale centrale (le statue originali sono esposte sotto la lunetta)

Per la lunetta del portale Nord (portale sinistro) Arnolfo di Cambio e la sua bottega scolpirono la Madonna della Natività (ritrovata tra le opere in vendita del collezionista Stefano Bardini) e due Angeli adoranti.

lunetta portale Nord: Madonna della Natività / Angeli adoranti (Arnolfo di Cambio - 1296/1300)

Alle spalle della Madonna nel suo disegno Poccetti aveva raffigurato un rilievo, forse un ipotetico Annuncio ai Pastori di cui rimangono le figure di un gregge di pecore e buoi al pascolo.

lunetta portale sinistro: Gregge di pecore e buoi al pascolo

Per la lunetta del portale centrale Arnolfo di Cambio ha scolpito la Maestà, anche chiamata Madonna dagli occhi di vetro in quanto provvista di occhi in pasta di vetro per permettere alla luce di riflettersi e brillare ai raggi solari.

ricostruzione della lunetta del portale centrale
Dopo lo smantellamento della facciata questa statua fu posta all'interno della cattedrale ma, essendo troppo venerata dai fedeli, si preferì durante il periodo della controriforma spostarla in un deposito.

a sinistra: S.Reparata ((Arnolfo di Cambio - 1300/1310) / al centro: Maestà (Arnolfo di Cambio - 1300/1405) /schienale del trono (maestranze arnolfiane - 1295/1305) / a destra: S.Zanobi (Arnolfo di Cambio e bottega - 1300/1310) / Angeli reggicortina (Arnolfo i Cambio e collaboratore - 1300 ca.) /

Lo Schienale del trono della Madonna è stato realizzato da maestranze arnolfiane in marmo corallino con incrostazioni in mosaico in vetro dorato e policromo.

Affiancano la Maestà nella stessa lunetta San Zanobi, vescovo paleocristiano con mitra gemmata e pianeta, e S.Reparata, Santa alla quale era stata dedicata la chiesa primitiva.

S.Reparata non è qui raffigurata come martire, ma bensì come una Vergine Saggia con lampada ad olio accesa (simbolo di verginità). Venne ritrovata nel 1917 in una nicchia dell'Anfiteatro del Giardino di Boboli perché creduta una statua di epoca romana.

Nella lunetta vi sono anche due Angeli reggicortina in volo realizzati ad altorilievo e un terzo Angelo al fianco di S.Reparata.

Sono anche qui esposte alcune delle sedici statuette degli sguinci del portale raffiguranti Apostoli ed Evangelisti eseguite da seguaci di Arnolfo di Cambio (Piero di Giovanni Tedesco e Francesco del Sellaio).

statuette degli sguinci del portale (ricostruzione e alcuni originali in primo piano): Apostoli ed Evangelisti (Piero di Giovanni Tedesco e Francesco del Sellaio).

Dalla decorazione del portale centrale provengono anche le sei statuette di Angeli Musicanti (con strumenti musicali medievali suonati da menestrelli e trovatori) esposte nel museo: un Angelo con liuto, un Angelo con organo portativo, un Angelo con viella, un Angelo con ribeca, un Angelo con cornamusa e un Angelo con cimbali

da sinistra: Angelo con cimbali (Jacopo di Piero Guidi - 1383) / Angelo con cornamusa (Luca di Giovanni da Siena - 1385/1386) / Angelo con ribeca (Luca di Giovanni da Siena - 1385/1386)

da sinistra: Angelo con liuto (Piero di Giovanni Tedesco - 1387) / Angelo con organo portativo (Piero di Giovanni Tedesco - 1387) / Angelo con viella (Jacopo di Piero Guidi - 1387)

E' conservata nel museo anche la decorazione dell'architrave del portale centrale.

architrave del portale centrale (1290/1310 ca.)

Nella lunetta del Portale Sud (portale destro) era posto il gruppo scultoreo della Dormitio Verginis.

ricostruzione del portale Sud

I frammenti raffigurano la morte della Vergine: assistono al momento del trapasso due Apostoli in lutto. Più in alto un frammento raffigura le teste di altri due Apostoli in lutto e più in alto ancora si trova il frammento della testa di Cristo con animula della Vergine.

da sinistra: Apostolo in lutto (Arnolfo di Cambio - 1300/1310) / Dormitio Verginis con Apostolo in lutto (copia dell'originale di Arnolfo di Cambio - 1300/1310)

a sinistra: teste di due Apostoli (copia dell'originale di Arnolfo di Cambio - 1300/1310) / Cristo con animula della Vergine (copia dell'originale di Arnolfo di Cambio - 1300/1310)

Nel Museo dell'Opera del Duomo sono posti dei calchi realizzati nel XIX secolo perché i suoi frammenti sono oggi conservati . Solo l'Apostolo in piedi è originale ed è stato un'acquisizione recente del museo.

La facciata "Arnolfiana" era ricca di marmi colorati e mosaici cosmateschi, adornata con tabernacoli e nicchioni con statue.

frammenti della decorazione della facciata

frammenti della decorazione della facciata

stipite di un portale
  

Sullo zoccolo del basamento della facciata tra i tre portali erano state realizzate false finestre decorate con mosaici cosmateschi. I frammenti di queste decorazioni vennero riutilizzati per la realizzazione del pavimento del Duomo e ritrovate il secolo scorso al di sotto di alcune lastre marmoree.

Nelle quattro nicchie che affiancano nel registro inferiore il portale centrale furono sistemate tra il 1408 e il 1415 le statue dei Quattro Evangelisti: S.Matteo, opera di Bernardo Ciuffagni, S.Luca, opera di Nanni di Banco, S.Marco, opera di Niccolò di Piero Lamberti e S.Giovanni Evangelista, primo capolavoro di Donatello, che ricorda il Mosè scolpito più tardi da Michelangelo. 

a sinistra: S.Matteo (Bernardo Ciuffagni) / S.Luca (Nanni di Banco)

da sinistra: S.Giovanni Evangelista (Donatello) / S.Marco (Niccolò di Piero Lamberti)

Nel secondo registro accanto al portale centrale furono poste le statue di quattro Santi della diocesi fiorentina: sono esposte nel museo le due statue originali di S.Vittore (acefalo) di Nanni di Banco e di S.Barnaba (acefalo) di Piero di Giovanni Tedesco, mentre le statue originali di S.Lorenzo e S.Stefano  di Piero di Giovanni Tedesco sono esposte al Musèe du Louvre a Parigi. Ogni Santo era affiancato da una coppia di Angeli adoranti.

S.Vittore (Nanni di Banco) / Angeli adoranti

S.Barnaba (Piero di Giovanni Tedesco) / Angeli adoranti
 
S.Lorenzo (copia da Piero di Giovanni Tedesco) /Angelo adorante

S.Stefano (copia da Piero di Giovanni Tedesco) / Angeli adoranti

Per le nicchie ricavate nei contrafforti della facciata vennero scolpite quattro statue raffiguranti quattro Dottori della Chiesa Latina: Sant'Agostino e S.Gregorio, opere di Niccolò di Piero Lamberti, e Sant'Ambrogio e S.Girolamo, opere di Piero di Giovanni Tedesco.

Dottori della Chiesa Latina: Sant'Agostino, S.Gregorio, Sant'Ambrogio e S.Girolamo (Niccolò di Piero Lamberti / Piero di Giovanni Tedesco - 1395/1401)

Queste statue, che dopo lo smantellamento della facciata andarono a decorare giardini di Villa di Poggio Imperiale, vennero scambiate per Omero, Virgilio, Dante e Petrarca, a causa delle corone d'alloro che hanno sopra la testa.

Altre due statue di Profeti, realizzati dalla bottega di Arnolfo di Cambio, sono state sistemate sempre nelle nicchie dei contrafforti che affiancano il portale centrale. Furono rinvenuti negli Orti Oricellari vicino la Basilica di S.Maria Novella.

Profeta (bottega di Arnolfo di Cambio)

Profeta (bottega di Arnolfo di Cambio)

Infine è stata considerata facente parte della facciata anche la statua seduta di Bonifacio VIII, affiancata nel museo da due statue di Profeti.   

al centro: Bonifacio VIII (Arnolfo di Cambio e collaboratore - 1296/1300) / ai lati: Profeti (Arnolfo di Cambio  e collaboratore - 1300/1310)

La statua di Bonifacio VIII, dall'altissima tiara, è composta da 16 pezzi di marmo tenuti insieme da perni metallici stuccati; solo la testa è stata scolpita in un solo pezzo.

Costo Museo dell'Opera del Duomo + Battistero: 10€

ATTENZIONE: a causa dell'emergenza COVID-19 orari e modalità di visita potrebbe subire variazioni. Vi consiglio di consultare il sito:

https://duomo.firenze.it/it/home#times

 

CONCLUSIONI                                                                                                                          Grazie alla ricostruzione della facciata "Arnolfiana" realizzata nel Museo dell'Opera del Duomo possiamo ancor oggi ammirare la composizione gotica del grande architetto ed artista Arnolfo di Cambio. Le sue statue, realizzate per essere viste dal basso, fanno parte di un progetto unitario insieme all'architettura stessa della facciata. Un'opera questa mai portata a termine...chissà, se la facciata "Arnolfiana" fosse stata ultimata, forse non sarebbe stata smantellata e ancor oggi potremmo ammirare questo capolavoro. 

 

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