domenica 5 settembre 2021

Firenze: la Basilica della Santissima Annunziata

La Basilica della Santissima Annunziata, il più importante edificio religioso fiorentino dedicato al culto mariano e il più importante esempio barocco della città, sorge nell'area Nord orientale del centro storico di Firenze, e precisamente sul lato settentrionale dell'omonima piazza accanto allo Spedale degli Innocenti e al Loggiato dei Serviti.

pianta della Basilica della Santissima Annunziata e degli ambienti conventuali

Dal 1081 dove oggi sorge la basilica, all'epoca in un'area fuori dalle mura cittadine vicino a Porta Balla, vi era un oratorio dedicato alla Madonna costruito come ex-voto per la fine dell'assedio posto alla città da Enrico IV di Franconia.

L'oratorio, caduto in abbandono, venne chiesto nel 1233 da sette giovani mercanti fiorentini che avevano fondato l'Ordine dei Servi di Maria a seguito di un'apparizione della Madonna. Nel 1250 fu posta la prima pietra della Chiesa S.Maria dei Servi di Cafaggio (dal nome della zona).

La chiesa prese successivamente il nome dall'affresco di un'Annunciazione che nel 1252 venne richiesto di realizzare nella chiesa a frà Bartolomeo. 

Si racconta che l'artista non riusciva a dipingere il volto di Maria, e stremato per l'impresa cadde addormentato. Al suo risveglio trovò che il volto era stato dipinto da un angelo, e questo fatto miracoloso portò alla venerazione dell'immagine mariana da parte di molti fedeli.
Nel 1280 la chiesa aveva una pianta rettangolare , una piccola abside circolare e una facciata a capanna. La costruzione di cappelle e altari iniziò nei primi anni del XIV secolo.

L'architetto Antonio Pucci nel 1384 si occupò della costruzione della crociera e di due cappelle. La tribuna fu invece realizzata insieme alla Sagrestia, la Cappella Villani, la Cappella della Madonna, il Chiostrino dei Voti, la Cappella di S.Sebastiano e parte della parete sinistra della navata, da Michelozzo di Bartolomeo nel 1444 e i lavori di ampliamento proseguirono poi nel 1460 sotto la direzione di Antonio Manetti, dopo che il progetto era stato modificato da Leon Battista Alberti.

Inaugurata la tribuna nel 1477, la navata centrale fu ultimata nel 1481. All'epoca la navata era scandita da pilastri, archi e cornicioni in pietra serena e presentava un tetto a capriate.

La chiesa venne consacrata il 17 gennaio 1516.

Basilica della Santissima Annunziata

Il portico esterno alla facciata venne realizzato da Giovanni Battista Caccini a fine del XVI secolo, grazie al finanziamento della famiglia Pucci.

portico della facciata della Basilica della Santissima Annunziata

Lo stemma della famiglia Pucci, una testa di Moro, lo si può trovare sul pavimento e sui pilastri d'angolo del portico.

stemma della famiglia Pucci sul pavimento del portico

pilastro d'angolo del portico con stemma della famiglia Pucci

Sopra agli archi corre un'iscrizione i latino che ricorda la costruzione del portico ad opera di Alessandro e Roberto Pucci. 

Nel 1453 Michelozzo aveva realizzato l'arco centrale decorato con un affresco raffigurate Fede e Carità di Pontormo (l'originale si trova al Cenacolo di Andrea del Sarto mentre qui è stato sostituito da una copia), su cui si trova lo stemma di Leone X de' Medici.

arco centrale del portico

arco centrale del portico: copia di Fede e Carità (Jacopo Pontormo - 1513)

Il Caccini realizzò intorno all'arco centrale di Michelozzo un portico con archi in pietra serena il cui livello riprendeva quello dello Spedale degli Innocenti e del Loggiato dei Serviti, facendo costruire colonne più alte per ovviare alla mancanza di una scalinata presente negli altri due edifici.

Loggiato dei Serviti

Spedale degli Innocenti

Sotto il portico si apre sulla destra la porta dell'Oratorio di S.Sebastiano (la cappella della famiglia Pucci realizzata nel 1452 dalla quale proviene il Martirio di S.Sebastiano del Pontormo oggi conservato alla National Gallery di Londra), sulla sinistra quella per il Chiostro Grande, e in centro quella per il Chiostrino dei Voti dal quale accedere all'interno della chiesa.

Sulla porta d'ingresso al Chiostrino dei Voti si trova una lunetta a mosaico raffigurante un'Annunciazione, opera di Davide Ghirlandaio (fratello di Domenico e Benedetto Ghirlandaio).

Annunciazione (Davide Ghirlandaio - 1512)

Varcato il portale centrale sotto il portico della facciata della basilica si entra nel Chiostrino dei Voti.

Chiostrino dei Voti

E' un atrio così chiamato perché, essendo un quadriportico, ha le sembianze di un piccolo chiostro, e perché fu realizzato nel 1447 su disegno di Michelozzo di Bartolomeo per conservare gli ex-voto, quadretti votivi, statue in legno, gesso o cera che lasciavano i fedeli devoti all'immagine della Madonna qui venerata.

Queste immagini votive (più di 600) furono poi distrutte nel 1785. 

Il portico del chiostrino è costituito da colonne di ordine corinzio che reggono archi a tutto sesto, ed è coperto da volte a crociera.

Dodici delle sedici lunette che si trovano sotto il portico furono affrescate da Alessio Baldovinetti, Cosimo Rosselli e da pittori "emergenti" in quel periodo: Pontormo, Rosso Fiorentino, Franciabigio e Andrea del Sarto.

Le lunette dovevano essere pronte per l'8 settembre 1514 giorno in cui ci sarebbe stata la pubblicazione del Giubileo perpetuo concesso da papa Leone X alla chiesa. 

Vennero così affrescate sei lunette con scene della Vita della Madonna e sei lunette con le Storie di S.Filippo Benizzi, il primo frate dell'Ordine dei Servi di Maria ad essere stato canonizzato.

Una volta entrati nel chiostrino si può percorre il portico in senso antiorario partendo dalle lunette poste sotto la galleria del portico alla nostra destra, che illustrano la Vita della Madonna:

- Assunzione della Vergine di Rosso Fiorentino (1513)

Assunzione della Vergine (Rosso Fiorentino - 1513)

- Visitazione di Pontormo (1515)

Visitazione (Pontormo - 1515)

- Sposalizio di Maria di Franciabigio (1514). 

Sposalizio di Maria (Franciabigio - 1514)

CURIOSITA': L'artista rovinò la sua opera per lo sdegno provocato dalla curiosità dei frati committenti. Nel personaggio con il berretto bianco si è voluto riconoscere l'autoritratto dell'artista.

mancanza del volto della Vergine Maria

Autoritratto del Franciabigio

Seguono due lunette non affrescate. Nella prima un tempo vi erano gli sportelli dell'armadio per l'argenteria dipinti dal Beato Angelico (oggi conservati nel Museo di S.Marco); sono stati sostituiti dall'altorilievo della Madonna delle Nevi attribuito a Luca della Robbia.

Madonna delle Nevi (attr.Luca della Robbia)

Al posto dell'altra lunetta si trovano due porte per accedere alla Cappella di S.Sebastiano.

Proseguono le lunette affrescate con:

- Natività della Vergine di Andrea del Sarto (1513/1514).

Natività della Vergine (Andrea del Sarto - 1513/1514)

CURIOSITA': Sul camino raffiguato sulla sinistra dell'affresco il pittore ha dipinto lo stemma dei Serviti e la sua firma.

stemma dei Serviti e firma di Andrea del Sarto

- Corteo dei Magi di Andrea de Sarto (1511).

Corteo dei Magi (Andrea del Sarto - 1511)

CURIOSITA': se si osservano i tre personaggi alla destra dell'affresco, la figura che accenna con la mano si ritiene essere il ritratto dell'amico Jacopo Sansovino, mentre il personaggio che guarda verso di noi dovrebbe essere Francesco d'Agnolo Aiolle, insegnante di canto e composizione di Benvenuto Cellini. Il volto del personaggio dipinto di profilo è invece l'autoritratto di Andrea del Sarto.

ritratti nell'affresco: Jacopo Sansovino, Francesco d'Agnolo Aiolle e Andrea del Sarto

Poi si trovano le due porte che danno accesso alla chiesa.

lato del portico con gli ingressi alla basilica

lunetta della porta principale con stemma Falconieri

Subito dopo si trova la prima lunetta del portico ad essere stata affrescata:

- Adorazione dei pastori di Alessio Baldovinetti (1463). 

Adorazione dei pastori (Alessio Baldovinetti - 1463)

Si procede sul lato sinistro del portico con le Storie di S.Filippo:

- Vestizione religiosa del Santo di Cosimo Rosselli (1475). E' stata la seconda lunetta del portico ad essere stata affrescata (dodici anni dopo la prima).

Vestizione religiosa del Santo (Cosimo Rosselli - 1475)

- S.Filippo risana un lebbroso di Andrea del Sarto (1509/1510)

S.Filippo risana un lebbroso (Andrea del Sarto - 1509/1510)

Tra la precedente e la prossima lunetta si trova il busto in marmo di Andrea del Sarto, opera di Giovanni Caccini.

busto di Andrea del Sarto (Giovanni Caccini - 1606)

Proseguono le lunette:

- Punizione dei Bestemmiatori di Andrea del Sarto (1510)

Punizione dei Bestemmiatori (Andrea del Sarto - 1510)

- Liberazione di un'indemoniata di Andrea del Sarto (1509/1510)

Liberazione di un'indemoniata (Andrea del Sarto - 1509/1510)

- Morte del Santo e resurrezione di un fanciullo di Andrea del Sarto (1510). 

Morte del Santo e resurrezione di un fanciullo (Andrea del sarto - 1510)

CURIOSITA': L'uomo di spalle vestito di rosso sarebbe il ritratto di Girolamo della Robbia.

 

possibile ritratto di Girolamo della Robbia

- Devozione dei Fiorentini alle reliquie di S.Filippo di Andrea del Sarto (1510). 

Devozione dei Fiorentini alle reliquie di S.Filippo (Andrea del Sarto - 1510)

CURIOSITA': All'estrema destra dell'affresco, il vecchio vestito di rosso sarebbe il ritratto di Andrea della Robbia.

Autoritratto di Andrea della Robbia

I pennacchi delle volte sono stati dipinti da Chimenti di Lorenzo, Bechi, Cinelli e da Andrea di Cosimo.

pennacchi delle volte

Sopra le arcate del portico, entro medaglioni, sono stati raffigurati alcuni Personaggi dell'Antico Testamento da Andrea di Cosimo Feltrini. Le due finte finestre dipinte a trompe l'oeil con un frate che legge e un vaso di fiori sono opera di Clemente di Giovanni Rosselli.

medaglioni (Andrea di Cosimo Feltrini): Re David (a sinistra) / Giosuè (a destra)

medaglione (Andrea di Cosimo Feltrini): Isaia / in alto: finte finestre (Clemente di Giovanni Rosselli)

medaglioni (Andrea di Cosimo Feltrini): Giona col pesce (a sinistra) / Noè con l'arca (a destra)

medaglione (Andrea di Cosimo Feltrini): Daniele tra i leoni

Le due acquasantiere in bronzo poste su due colonne del portico in prossimità dell'ingresso alla chiesa sono opera di Francesco Susini.

acquasantiera (Francesco Susini - 1615)

La parte centrale del chiostrino fu fatta coprire con una struttura in ferro e vetro nella seconda metà del XIX secolo da Leopoldo II di Toscana. 

copertura in ferro e vetro del Chiostrino dei Voti

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Entrati nella chiesa si avverte subito il cambiamento di stile: la chiesa deve infatti il suo aspetto attuale prevalentemente barocco alle decorazioni del XVII secolo fatte di marmi, stucchi, elementi floreali e dorati.

navata della Basilica della Santissima Annunziata

cappelle lungo il lato destro della navata

cappelle lungo il lato sinistro della navata

Risale al 1664 il soffitto realizzato su disegno di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, che raffigura la Madonna Assunta. Venne finanziato da Mattia de' Medici, fratello di Cosimo II.

soffitto della Basilica della Santissima Annunziata

particolare del soffitto

soffitto: Madonna Assunta (Baldassarre Franceschini - 1664)

Il pavimento a quadri bianchi e neri fu realizzato tra il 1783 e il 1785.

Nella parte alta delle pareti della navata, tra le finestre, vi sono riquadri dipinti nel 1671  con Miracoli dell'Annunziata da Cosimo Ulivelli, tranne due realizzati uno da Giovanni Fiammingo e l'altro da Ferdinando Folchi.
I sottostanti medaglioni furono realizzati nel Seicento da diversi artisti: Tommaso Redi, Pietro Dandini e Alessandro Gherardi. Gli stucchi sono opera di Vittorio Barbieri, Carlo Marcellini, Giovanni Battista Comasco.

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata (Cosimo Ulivelli - 1671): Resurrezione di Domenico di Pietro dal Casentino (a sinistra) / Neonato nero torna bianco (a destra)

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata (Cosimo Ulivelli - 1671): Antonio Bernardi ha il collo risaldato dopo ingiusta decapitazione (a sinistra) / Foresto Pistoiese ferito minimamente da un assalto col pugnale (a destra)

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata: Angelo dipinge il volto della Vergine Annunciata (a sinistra - Cosimo Ulivelli - 1671) / Miracolo della monaca caduta nel pozzo (a destra - Ferdinando Folchi - 1671)

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata (Cosimo Ulivelli - 1671): Ercole d'Este guarito da una ferita mortale (a sinistra)

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata (Giovanni Fiammingo - 1671): La Madonna dell'Annunziata salva un cavaliere di Malta

Riquadri con i Miracoli dell'Annunziata (Cosimo Ulivelli - 1671): Francesco Ispano innocente liberato (a sinistra) / Bernardo Sardi guarito da una ferita letale (al centro) / Girolamo Grimaldi salvato da un naufragio (a destra)

Riquadro con i Miracoli dell'Annunziata (Cosimo Ulivelli - 1671): Innocenzo VIII guarito da un dolore (a sinistra)

I Cori d'Angeli dipinti sopra agli organi sono opera di Alessandro Nani (parete destra) e di Alessandro Rosi (parete sinistra).

Cori d'Angeli (Alessandro Nani)

Sopra il secondo medaglione della parete destra si trova una grata dorata: è la "finestra dei Principi" così chiamata perché permetteva alla famiglia granducale di assistere alle funzioni liturgiche. 

"finestra dei Principi"

CURIOSITA': L'ambiente privato dietro la grata venne soprattutto utilizzato da Maria Maddalena de' Medici (sorella del granduca Cosimo II), nata malata e deforme, che da Palazzo della Crocetta (oggi Museo Archeologico Nazionale) poteva raggiungere la chiesa tramite un corridoio sorretto da un arco (cavalcavia), senza scendere in strada ed essere vista.

cavalcavia tra la Basilica della Santissima Annunziata e il Palazzo della Crocetta

Iniziando dal lato destro della navata, la prima cappella è la Cappella di S.Nicola da Bari (già della famiglia Palagio).

Vergine con S.Nicola e altri Santi (Iacopo Chimenti detto l'Empoli)

Sull'altare si trova una tavola di Iacopo Chimenti detto l'Empoli raffigurante la Vergine con S.Nicola e altri Santi.

Le pareti della cappella erano state affrescate da Taddeo Gaddi con scene della Vita di S.Nicola, sostituiti poi da affreschi di Matteo Rosselli nel 1623. 

affreschi della parete sinistra (Matteo Rosselli)

affreschi della parete destra (Matteo Rosselli)

Matteo Rosselli ha anche affrescato la volta con i Quattro Evangelisti e le lunette con due episodi della Vita di S.Nicola.

volta: Quattro Evangelisti (Matteo Rossetti)

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La seconda cappella è la Cappella del Beato Giovacchino da Siena (già della famiglia Macinghi). 

Beato Giovacchino (Pier Dandini - 1677)

Sull'altare, fino al 1677 si trovava la tavola della Natività di Nostro Signore dipinta da Lorenzo Credi (oggi esposta alle Gallerie degli Uffizi), sostituita poi da quella del Beato Giovacchino realizzata da Pier Dandini.

Il Crocifisso ligneo posto sulla parete sinistra è stato scolpito da Antonio e Giuliano da Sangallo per l'altare maggiore nel 1483.

Sulla parete destra si trova invece il Monumento funebre del marchese Luigi Tempi, opera di Ulisse Cambi.

Monumento funebre del marchese Luigi Tempi (Ulisse Cambi - 1849)

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La terza cappella è la Cappella dei Sette Fondatori dei Servi di Maria (già dedicata a S.Lucia e luogo di sepoltura della famiglia Cresci). 

Sette Santi Fondatori (Niccolò Nannetti)

Sull'altare si trova la tela che rappresenta i Sette Santi Fondatori, opera di Niccolò Nannetti.

L'architettura della cappella si deve al progetto di Matteo Nigetti (1643).

La cupoletta fu affrescata da Baldassarre Franceschini detto il Volterrano con la raffigurazione di S.Lucia davanti alla Trinità.

Orazio Mochi ha realizzato il Monumento a Fabrizio Colloredo in marmo.
 

Monumento a Fabrizio Colloredo (Orazio Mochi)
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La quarta cappella è la Cappella di S.Pellegrino Laziosi dei Servi di Maria (già intitolata alla Pietà).
 

Il Crocifisso che risana da cancrena S.Pellegrino (Cosimo Ulivelli)

Sull'altare si trova la tela di Cosimo Ulivelli che raffigura Il Crocifisso che risana da cancrena S.Pellegrino. Dietro questa tela è celato un affresco di Bicci di Lorenzo che raffigura un Calvario e una terracotta che rappresenta una Pietà.

Sulla parete destra si trova il marmoreo Monumento in memoria del medico Angelo Nespoli, realizzato da Lorenzo Bartolini.

Monumento in memoria di Angelo Nespoli (Lorenzo Bartolini - 1840)

Il Monumento in memoria dell'incisore Luigi Garavaglia da Pavia posto sulla parete sinistra è invece opera di Lorenzo Nancini.

Monumento in memoria di Luigi Garavaglia da Pavia (Lorenzo Nancini - 1835)

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La quinta cappella è la Cappella dell'Addolorata. Orlando di Gucci de' Medici incaricò Michelozzo di costruire questa cappella nel 1450

Cappella dell'Addolorata

Al posto della statua della Madonna Addolorata si trovava l'ancona con il dipinto di S.Maria Maddalena piangente ai piedi della Croce, opera andata perduta di Andrea del Castagno.

altare con la statua dell'Addolorata

Cosimo Ulivelli ha affrescato la cappella con i Sette Fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria (volta), i Beati Martiri di Praga, il Martirio di B.Benincasa e il Martirio di B.Piriteo Malvezzi (lunette).

Il Monumento funebre di Orlando di Gucci de' Medici, che si trova sulla parete sinistra della cappella, è attribuito a Bernardo Rossellino.

Monumento funebre di Orlando di Gucci de' Medici (attr.Bernardo Rossellino)

Sulla parete destra si trova invece il Monumento funebre di Tommaso de' Medici, ammiraglio della flotta granducale.

Monumento funebre di Tommaso de' Medici (XVI sec.)

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Subito dopo la Cappella dell'Addolorata, sulla parete della navata, si trova la Cappella del Salvatore.

Cappella del Salvatore

Nel 1520, la cappella passò al commerciante Salvator Billi che la fece decorare con marmi, e commissionò per l'altare una tavola a fra' Bartolomeo della Porta raffigurante il Salvator Mundi coi Quattro Evangelisti (oggi conservata alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti), affiancati dai Profeti Isaia e Giobbe (oggi conservati alle Galleria dell'Accademia). Le tavole vennero fatte rimuovere nel 1556 dal cardinale Carlo de' Medici e sostituite da copie realizzate dall'Empoli, anch'esse rimosse e sostituite fino al 1966 da un'Ascensione di Gesù al cielo di Maso di San Friano. 

Salvator Mundi con i Quattro Evangelisti (Fra' Bartolomeo della Porta - 1514/1516 - Galleria Palatina di Palazzo Pitti)
 
Isaia (Fra' Bartolomeo della Porta - 1514/1516 - Galleria dell'Accademia)

Giobbe (Fra' Bartolomeo della Porta - 1514/1516 - Galleria dell'Accademia)

Oggi sull'altare si trova il mosaico di Sant'Antonio Pucci dei Servi di Maria, opera di Anna Brigida. Gli Angeli oranti ai lati sono attribuiti all'Empoli.

Le colonnine che sorreggono la mensa appartenevano all'altare della Cappella dell'Annunziata disegnato da Michelozzo.

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Sopra la Cappella del Salvatore si trova la cantoria dell'organo in cornu Epistolae, l'organo a canne di destra realizzato da Domenico di Lorenzo da Lucca nel 1521.

Cappella del Salvatore e Organo in cornu Epestolae

Basamento e ringhiera in marmo sono stati scolpiti da Piero Rosselli. Il prospetto in legno intagliato e dorato è in parte opera di Giovanni d'Alesso Ungaro.

basamento e ringhiera dell'organo (Piero Rosselli)

organo a canne (Domenico di Lorenzo da Lucca - 1521) / prospetto dell'organo (Giovanni d'Alesso Ungaro)
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Si è ora arrivati alla crociera.

La cappella a destra della crociera è la Cappella di S.Barbara (chiamata in passato anche Cappella degli Sposi).

Cappella di S.Barbara

Sull'altare si trova un dipinto raffigurante S.Barbara, opera di Giuseppe Grisoni.

S.Barbara (Giuseppe Grisoni - 1750)

Nel XV secolo la cappella venne affidata alla Compagnia dei Tedeschi e dei Fiamminghi che ne fece un luogo di sepoltura per i suoi membri.

Una lapide a graffito ricorda l'artista tedesco Arrigo Brunick che realizzò a sbalzo il paliotto in argento dell'altare maggiore.

Lapide a graffito di Arrigo Brunick (bottega di Giovanni Battista Foggini) / Ritratto di Lorenzo Palmieri (1624)

Sul pilastro sinistro della cappella si trova il ritratto in marmo del pittore belga Giovanni Stradano realizzato da Giovanni Caccini, mentre sul lato destro vi è il ritratto di Lorenzo Palmieri.

Ritratto di Giovanni Stradano (Giovanni Caccini - 1605/1606)

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La cappella sul fondo alla crociera è la Cappella del Sacramento o Cappella di S.Giuliana Falconieri (già Cappella di S.Donnino). 

Cappella del Sacramento o Cappella di S.Giuliana Falconieri

Dal 1676 sotto l'altare si trova il corpo della Beata Giuliana Falconieri, fondatrice della Suore Mantellate Serve di Maria e membro della famiglia a cui la cappella apparteneva. L'urna originale della Santa è stata sostituita nel 1957 da una nuova in bronzo realizzata su disegno di Giuseppe Cassioli.

Nel XVIII secolo la cappella venne arricchita con decorazioni marmoree su progetto di Ferdinando Fuga adattato da Filippo Cioceri.

Vincenzo Meucci ha realizzato la decorazione della cupoletta con una Gloria d'Angeli e la tela sull'altare raffigurante la Madonna dei dolori tra S.Giuliana e il beato Alessio Falconieri. Sull'altare si trova anche il Crocifisso delle Misericordie opera dipinta su tavola attribuita ad Alessio Baldovinetti.

Gloria d'Angeli (Vincenzo Meucci - 1764)

Madonna dei dolori tra S.Giuliana e il beato Alessio Falconieri (Vincenzo Meucci - 1764) / Crocifisso delle Misericordie (attr.Alessio Baldovinetti - 1456)

Le due opere poste sulle pareti laterali della cappella sono state realizzate da Giuseppe Grisoni e raffigurano la Morte di S.Giuliana e la Morte del beato Alessio Falconieri.

Morte del beato Alessio Falconieri (Giuseppe Grisoni)

Morte di S.Giuliana (Giuseppe Grisoni)
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Nella crociera troviamo anche la Cappella della Pietà (già cappella della famiglia Pazzi), così chiamata perché, quando lo scultore Baccio Bandinelli ottenne la cappella chiesta a Eleonora di Toledo (moglie di Cosimo I de' Medici), vi fece porre il gruppo scultoreo del Cristo in pietà sorretto da Nicodemo, iniziato dal figlio Clemente e finito da Baccio dopo la morte del figlio. Fu l'ultima opera realizzata dall'artista.

Cristo in pietà sorretto da Nicodemo (Baccio Bandinelli - 1554 ca.)

CURIOSITA': Il ritratto di Baccio Bandinelli e della moglie Jacopa Doni sono effigiati nella parte posteriore del basamento, mentre sembra che il volto di Nicodemo abbia le sembianze dell'artista.
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Si è giunti davanti alla tribuna.

tribuna e altare maggiore

La tribuna, di forma circolare, è stata realizzata da Michelozzo nel 1444 e successivamente coperta da una cupola su progetto di Leon Battista Alberti, che realizzò anche l'arcone che la collega con la navata.

arcone della tribuna

Addossati ai due pilastri dell'arcone, rivolti verso la navata, vi sono due monumenti sepolcrali: il Monumento funebre del monsignor Angelo Marzi-Medici realizzato da Francesco da Sangallo (pilastro sinistro), e il Monumento funebre del senatore Donato dell'Antella opera di Giovan Battista Foggini (pilastro destro). 

Monumento funebre del monsignor Angelo Marzi-Medici (Francesco da Sangallo - 1546)

Monumento funebre del senatore Donato dell'Antella (Giovanni Battista Foggini - 1702)

Sotto due edicole addossate ai pilastri dell'arcone al lato del presbiterio si trovano e statue di S.Pietro e di S.Paolo realizzate da Giovanni Caccini. I Putti che decorano le edicole sono opera di Gherardo Silvani.

S.Pietro (Giovanni Caccini - 1601)

S.Paolo (Giovanni Caccini - 11609/1610)

La cupola con la raffigurazione dell'Assunzione della Vergine fu affrescata dal Volterrano tra il 1680 e il 1683.

Assunzione della Vergine (Volterrano - 1680/1683)

Sulla spalletta del recinto della tribuna vi sono sei statue marmoree: S.Filippo Benizi (opera attribuita a Vincenzo Casali), il Redentore, S.Gaudenzio, il Beato Ubaldo Adimari (opere di Giovanni Angelo Montorsi), l'Addolorata (Alessandro Malavisti), il Beato Lottaringo della Stufa (Agostino Frisson).

Gli stalli in noce del coro sono stati rifatti nel 1846 su modello di quelli originali del 1538 intagliati da Giovanni d'Alesso Ungaro. I due leggii in ottone sono del XIV e XV secolo. Il leggio in noce è stato realizzato nel 1852 da Antonio Rossi.

Giambologna realizzò il gruppo scultoreo in stucco della Carità posto sulla porta centrale.

Sulle due porte del coro si trovano le statue di S.Giuliana Falconieri e di S.Filippo Benizi, realizzate da Giovanni Fortini.

S.Giuliana Falconieri (Giovanni Fortini)

S.Filippo Benizi (Giovanni Fortini)

Non avendo visitato le nove cappelle barocche della tribuna, accenno solo qualche notizia.

Dalla Sagrestia un vestibolo porta al passaggio per la tribuna, creato da Michelozzo e trasformato poi in Cappella della Presentazione. Qui si trova il busto con la vera effige di S.Filippo Benizi

- Si passa quindi alla Cappella della Natività eretta nel XV secolo dalla famiglia dell'Antella, e rimodernata nel XVII secolo. 

Alessandro Allori ha realizzato la tela sull'altare che raffigura la Natività della Vergine (1602). Sulle pareti si trovano quattro dipinti inerenti la vita di Manetto dell'Antella (uno sei sette fondatori dell'Ordine dei servi di Maria): S,Manetto ai piedi di papa Clemente IV (Jacopo Ligozzi), S.Manetto che risana uno storpio (Cristoforo Allori), i Sette Santi Fondatori diretti a Montesenario (Alessandro Allori), S.Manetto eletto generale dell'Ordine (Domenico Cresti detto il Passignano). Bernardo Pocetti ha affrescato il Paradiso nella volta.

- Segue la Cappella di S.Michele Arcangelo.

Simone Pignoni da dipinto sull'altare la Vergine e S.Michele e i dipinti laterali di S.Carlo Borromeo e S.Maria Maddalena de' Pazzi. Cosimo Ulivelli ha affrescato la volta.

- La cappella successiva è la Cappella di Sant'Andrea Apostolo.

Della cerchia del Perugino è la tavola con la Madonna e Santi posta sull'altare. I dipinti laterali raffigurano il Martirio di Sant'Andrea.  

- La Cappella della Resurrezione prende il nome dalla pala della Resurrezione dipinta dal Bronzino nel 1552.

Veit Stoss ha realizzato la statua in legno che raffigura S.Rocco, mentre la statua di S.Francesco da Paola è opera di Giuseppe Piamontini.

- La cappella centrale è la Cappella del Soccorso detta anche Cappella del Giambologna perché passò nel 1559 all'artista dopo essere stata patronato del Marchese di Mantova e poi della famiglia Dolci.

Sono stati realizzati dal Giambologna l'architettura in pietra serena della cappella, il Crocifisso bronzeo e i sei bassorilievi in bronzo che raffigurano scene della Passione. Pietro Grancavilla ha scolpito le due statue in marmo che raffigurano la Vita Attiva e la Vita Contemplativa. Le statue in stucco di Angeli e Apostoli sono opera di Pietro Tacca. Attribuita a Bernardo Daddi è la tavola della Madonna del Soccorso posta sull'altare del 1749 realizzato in marmo e bronzo. Sopra il sarcofago dove vennero sepolti il Giambologna e Pietro Tacca si trova una tela di Jacopo Ligozzi raffigurante una Pietà. La Resurrezione è stata dipinta dal Passignano, mentre la Natività di Cristo è opera di Giovan Battista Paggi.
- Segue la Cappella di Santa Lucia.

Niccolò Nannetti ha affrescato la volta della cappella. Opera di Jacopo Vignali è la Santa Lucia posta sull'altare, mentre di autore ignoto sono la Storia dei Santi Martiri e S.Francesco, le opere poste sulle pareti laterali.

- Sull'altare della Cappella del cieco nato si trova l'opera del Passignano che raffigura il Miracolo operato da Cristo al cieco nato.

Sulla parete destra si trova la Supplica del cieco nato a Cristo realizzato dall'Empoli, mentre il dipinto con lo stesso soggetto posto sulla parete opposta è di Pietro Sorri. Ottaviano Vannini ha affrescato la volta della cappella.

- La Cappella di Santa Caterina appartenne alle faniglie Bardi, poi Accolti e nel XVI secolo Buontalenti ai quali si deve la decorazione attuata da Gherardo Silvani.

Giovanni Bilivert ha realizzato le opere Le nozze mistiche di S.Caterina d'Alessandria  (sull'altare), S.Maria Maddalena e S.Margherita da Cortona (poste sulle pareti laterali). Il Vignali ha affrescato la volta.

- L'ultima cappella della tribuna è la Cappella di Sant'Anna.

Di Antonio Mazzieri è il dipinto di Sant'Anna con i Santi Stefano, Lorenzo, Filippo Benizi e Giuliana Falconieri.

L'altare maggiore fu forse progettato da Leon Battista Alberti (1471).

Altare maggiore

Nel XVI secolo separava l'altare dal coro un'ancona, un arco in legno opera di Baccio d'Agnolo, chiuso da una tavola dipinta sulle due facce: era rivolta verso il coro l'Assunzione (attualmente nella Cappella dell'Assunta), realizzato dal Perugino, e rivolta verso la navata la Deposizione (oggi conservata nella Galleria dell'Accademia), iniziata da Filippino Lippi (parte superiore) e terminata dal Perugino. L'ancona venne smontata nel XVII secolo e al suo posto venne collocato un ciborio in legno di Filippo e Giuliano di Baccio d'Agnolo.

Deposizione (Filippino Lippi/Perugino - 1503/1507 - Galleria dell'Accademia)

L'attuale ciborio d'argento sormontato da una croce in cristallo di rocca, realizzato da Antonio e Giovanni Battista Merlini su disegno di Alfonso Parigi, fu donato alla chiesa da Antonio di Vitale de' Medici nel 1655. 

ciborio (G.Battista e Antonio Merlini su dis. G.Battista Foggini - 1655)

Il paliotto in argento è stato realizzato nel 1682 da Arrigo Brunick su disegno di Giovanni Battista Foggini.

L'altare fu terminato nel 1704 su disegno di Giovacchino Fortini.

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Si continua la visita nella crociera di sinistra dove si trova la Cappella del Crocifisso, ex Sagrestia (prima che Michelozzo realizzasse quella attuale).

Cappella del Crocifisso

Divenne la cappella della famiglia Villani nel 1445 e si devono a Michelozzo i lavori di ristrutturazione di questo periodo.

Sull'altare è posto un Crocifisso in legno (1400), uno di quei Crocifissi detti del Movimento dei Bianchi, ai cui piedi si trovano le statue in terracotta a grandezza naturale raffiguranti i Dolenti (Madonna e S.Giovanni Evangelista) realizzati probabilmente dalla bottega di Luca della Robbia.

paliotto dorato (Luca Boncinelli - 1689) / Crocifisso (1400) / Dolenti (attr.bottega di Luca della Robbia - XV sec.)

Luca Boncinelli ha realizzato il paliotto dorato dell'altare e l'urna con i resti di S.Fiorenzo.

Sulla cappella Giuseppe Sciaman ha realizzato una finta architettura, mentre la volta è stata affrescata da Vincenzo Meucci con l'Esaltazione della Croce.

finte quadrature architettoniche (Giuseppe Sciaman)

volta: Esaltazione della Croce (Vincenzo Meucci)

Lungo la parete destra è posta una statua in terracotta raffigurante S.Giovanni Battista, opera attribuita a Michelozzo che sembra abbia ispirato la statua con lo stesso soggetto del dossale del Battistero (oggi al Museo dell'Opera del Duomo).

S.Giovanni Battista (Michelozzo)

particolare del dossale del Battistero: S.Giovanni Battista (Michelozzo - Museo dell'Opera del Duomo)

 Opera di Giuseppe Cassioli è il fonte battesimale.

fonte battesimale (Giuseppe Cassioli - 1958)
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Sempre nella crociera, sulla destra della Cappella del Crocifisso, si trova la Cappella di S.Biagio o Cappella Grazzi con decorazioni in marmo di Alessandro Malavisti. 

Cappella di S.Biagio

Di pittore ignoto del XV secolo è la tela di S.Biagio e altri Santi Martiri posta sull'altare. Le tele laterali all'altare con S.Pietro e S.Paolo sono di Jacopo Vignali.

S.Biagio e altri Santi Martiri (Pittore ignoto del XV sec.)

Il Volterrano affrescò la volta con Santa Cecilia e Angeli musicanti.

S.Cecilia e Angeli Musicanti (Volterrano)

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Sul lato opposto della crociera si trova la Cappella di S.Filippo.

Cappella di S.Filippo

Sull'altare si trova la tavola raffigurante S.Filippo Benizi in gloria, opera del Volterrano, come anche il S.Giovanni Evangelista

S.Filippo Benizi in gloria (Volterrano - 1671)
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Risalendo il lato sinistro della navata verso la controfacciata, la prima cappella che s'incontra è la Cappella dell'Organo (già Cappella di S.Rocco).

Cappella dell'Organo

La decorazione marmorea della cappella venne fatta realizzare da Bartolomeo Rossi nel XVII secolo dalla famiglia Palli.

decorazione in marmo della cappella con stemma della famiglia Palli

Cesare Dandini è l'artista che ha dipinto l'Assunta che protegge Firenze posta sull'altare. 

Assunta che protegge Firenze (Cesare Dandini)

L'organo in cornu Evangelii che sormonta la cappella venne realizzato nel 1628 da Andrea e Cosimo Ravani da Lucca.

Anche questo organo è posto su una cantoria realizzata da Bartolomeo Rossi (basamento) e da Alessandro Malavisti (ringhiera). La parte in legno è stata intagliata da Benedetto Tarchiani su progetto di Matteo Nigetti.

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Subito dopo si trova la Cappella dell'Assunta.

Cappella dell'Assunta

Sull'altare si trova l'Assunzione di Maria, opera del Perugino, appartenuta (come già accennato) all'ancona dell'altare maggiore.

Assunzione della Vergine (Perugino)

Luigi Ademollo ha dipinto il David e Golia e l'Arca Santa, le due opere poste sulle pareti laterali della cappella.

Davide e Golia (Luigi Ademollo)

Arca Santa (Luigi Ademollo)
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Segue la Cappella della Crocifissione.

La tavola sull'altare raffigurante la Crocifissione è opera di Giovanni Stradano.

Crocifissione (Giovanni Stradano)

Gli affreschi di Isaia e Abacuc son di artista ignoto.

Sulla parete destra Nicola Monti ha rappresentato la Resurrezione di Lazzaro

Resurrezione di Lazzaro (Nicola Monti)

Sulla parete sinistra Alessandro Allori ha realizzato un Giudizio Universale copia di uno realizzato da Michelangelo. E' il primo lavoro conosciuto dell'Allori.

Giudizio Universale (Alessandro Allori - 1564 ca.)

CURIOSITA': tra i personaggi raffigurati l'Allori ha aggiunto un ritratto di Michelangelo.

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La cappella che segue, la Cappella di S.Girolamo (Montauti).

Cappella di S.Girolamo (Montauti)

La cappella era prima detta Cappella del Giudizio Universale perché era conservato il Giudizio Universale di Alessandro Allori appena descritto, rimosso e posto nella Cappella dell'Assunta quando venne alla luce l'affresco di Andrea del Castagno raffigurante la Trinità con S.Girolamo e Santi.

Trinità con S. Girolamo e Santi (Andrea del Castagno - 1453/1454)

Alessandro Allori ha affrescato le pareti con i Profanatori scacciati dal Tempio, Gesù tra i dottori e la volta con il Paradiso terrestre, Profeti e Sibille, Annunciazione, Natività, Presentazione di Gesù al Tempio, Fuga in Egitto.

Gesù tra i Dottori (Alessandro Allori - 1560/1564)

Profanatori scacciati dal Tempio (Alessandro Allori - 1560/1564)

volta (Alessandro Allori - 1560/1564): Paradiso terrestre / Annunciazione / Natività / Presentazione di Gesù al Tempio / Fuga in Egitto / Geremia / Giona / Sibilla Eritrea / Sibilla Tiburtina

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La prima cappella del lato sinistro della navata è la Cappella di S.Giuseppe.

Cappella di S.Giuseppe (Cappella Feroni)

La cappella è anche detta Cappella Feroni perché venne ristrutturata in stile barocco da Francesco Feroni nel 1693 sotto la supervisione di Giovanni Battista Foggini.

Quando precedentemente la cappella era dedicata a S.Giuliano l'Ospitaliere, Andrea del Castagno realizzò l'affresco che raffigurava il Santo, oggi nascosto dalla pala d'altare del Transito di S.Giuseppe, opera di Johann Carl Loth.

Transito di S.Giuseppe (Johann Carl Loth)

La cupola è ellittica con lanterna. nel tamburo della cupola si aprono tre finestre che illuminano la cappella insieme ad un oculo dietro l'altare.

cupola con lanterna della Cappella di S.Giuseppe

Le figure a stucco della cupola alludono all'anima di S.Giuseppe in procinto di salire in cielo dalla pala d'altare dove viene raffigurata la sua morte.

L'altare con le colonne tortili, le volute del timpano e la vetrata della finestra con la colomba dello Spirito Santo con raggi marmorei richiama il baldacchino del Bernini della Basilica di S.Pietro.

altare della Cappella di S.Giuseppe
Gli Angioletti posti sul coronamento dell'altare sono opera di Paolo Monacorti. 

Angioletti (Paolo Monacorti)

I due stemmi della famiglia Feroni posti ai lati dell'altare sono realizzati in pietre dure.  Il pavimento è realizzato con marmi intarsiati.

Sulle pareti laterali si trovano due monumenti sepolcrali con sarcofaghi in marmo di Portovenere, statue in marmo bianco e medaglioni in bronzo dorato (realizzati da Massimiliano Soldano Benzi).

Sulla parete sinistra si trova il Sepolcro di Francesco Feroni con la sua immagine effigiata nel medaglione. Il sarcofago è sormontato dalla statua di S.Francesco (di Giovanni Camillo Cateni), affiancato dalle statue della Diligenza e della Fedeltà (opere di Anton Francesco Andreozzi e Isidoro Franchi). Paolo Monacorb ha realizzato i Putti che reggono lo stemma.

Monumento funebre di Francesco Feroni: S.Francesco (Giovanni Camillo Cateni) - Fedeltà e Diligenza (Anton Francesco Andreazzi e Isidoro Franchi) - medaglione (Massimiliano Soldano Benzi)

Sulla parete destra si trova invece il Sepolcro per i discendenti della famiglia Feroni, decorato con il medaglione con il vascello "S.Giovanni-S.Cosimo". Il sarcofago è sormontato dalla statua di S.Domenico (di Carlo Marcellini), affiancata dalle statue di Pensiero e Fortuna sul mare (di Giuseppe Piamontini). Andrea Vaccà ha realizzato i Putti che reggono lo stemma.

Monumento funebre dei discendenti della famiglia Feroni: S.Domenico (Carlo Marcellini) - Pensiero e Fortuna sul mare (Giuseppe Piamontini) - medaglione (Massimiliano Soldano Benzi)

La grande lampada votiva appesa alla volta è stata disegnata da Giovanni Battista Foggini.

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Rimane da visitare solo la Cappella della Santissima Annunziata, il luogo in cui è conservata e venerata dal 1341 l'immagine miracolosa dell'Annunziata.

durante la nostra visita la cappella era in restauro: questa è la foto dei teli che la ricoprivano

Il tempietto attuale che la conserva è stato eretto nel 1447 da Pagno di Lapo Portigiani su disegno di Michelozzo e grazie all'aiuto di Piero di Cosimo de' Medici. 

La trabeazione intagliata e il fregio con festoni, nastri e medaglioni sono retti da quattro colonne in marmo di Carrara di ordine corinzio.

Dalla bottega di Luca della Robbia proviene forse il soffitto in marmo con dorature e smalti.

Il tempietto è racchiuso da un reticolato bronzeo, opera di Maso di Bartolomeo.

La cuspide barocca in legno intagliato posta al di sopra del tempietto è stata realizzata nel 1674 da Luca Boncinelli su disegno del Volterrano.

Piero de' Medici fece costruire un altare che venne sostituito da uno in argento sbalzato e pietre dure fatto realizzare da Ferdinando de' Medici nel 1600.Egidio Leggi ha raffigurato nel bassorilievo centrale Cosimo, il figlio del granduca, che ringrazia la Vergine per essere stato guarito da una malattia.

La cortina che simula un tendaggio sopra l'Immagine Sacra è opera di Cosimo Merlini realizzata su disegno di Giulio Parigi (1629). Gli Angeli che la sorreggono sono invece stati realizzati da Stefano Ricci e Vincenzo Scheggi (1816).

Intorno alla cappella pendono 19 lampade votive in argento (1799).

Orari: 7.30/12.30   16.00/18.30


CONCLUSIONI                                                                                                                            Purtroppo la nostra visita del Complesso della Basilica della Santissima Annunziata è risultata incompleta a causa dell'emergenza COVID-19 e del restauro della sua cappella più importante. Sono quindi rimasti esclusi ambienti conventuali come il Chiostro grande con la Cappella del Capitolo e la Cappella di S.Luca. Se mi capiterà di visitare ancora questa bella e importante basilica sarà mia cura dedicare un'integrazione a questo post.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Thank you! So detailed and informative! Much appreciated!

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