domenica 12 settembre 2021

Firenze: la Chiesa di Santa Felicita

La Chiesa di Santa Felicita si trova a Firenze nel quartiere S.Spirito nell'Oltrarno, vicino ad uno dei capi del Ponte Vecchio.

La Chiesa di Santa Felicita, insieme alla Basilica di S.Lorenzo, è il più antico complesso religioso di Firenze.

La basilica paleocristiana costruita in questo luogo (spostata un poco più a Ovest di quella attuale), risale infatti al IV secolo. Fu costruita presso un cimitero paleocristiano di II secolo. La tomba più antica qui ritrovata risale al 405 e un'iscrizione ricorda la sepoltura di una bimba di tre anni morta nel 417.

Qui, sulle rive dell'Arno al di fuori della città, si erano stabiliti i mercanti greco-siriani, sia cristiani che ebrei. Si pensa che fu proprio la comunità siriana a portare a Firenze il culto cristiano.

Secondo la tradizione agiografica, S.Miniato, protomartire di Firenze, che subì il martirio nell'anfiteatro della città nel 250 (durante le persecuzioni di Decio), era un re armeno, e S.Zanobi, vescovo di Firenze nel V secolo, era di famiglia greco-siriana.
Dopo le devastazioni, prima gotiche e poi longobarde, la basilica cimiteriale divenne nel X secolo una chiesa con attiguo convento di monache benedettine. Fu ricostruita in forme romaniche nell'XI secolo. La prima menzione della chiesa romanica (consacrata da papa Niccolò II nel 1059), risale al 1025.

Della chiesa romanica rimangono solo pochi resti nelle case e nei locali di servizio di Piazza Santa Felicita

Abbandonata dopo la peste del 1348, fu poi costruita la chiesa gotica sulla chiesa paleocristiana (verso Nord-Est): una chiesa con pianta a Tau, tetto a campana, unica navata e transetto con cinque cappelle (quella centrale più larga), coperte con volte a crociera costolonate. Questa chiesa fu consacrata tra il 1348 e il 1354.

Di questa chiesa gotica rimane solo la Sala Capitolare trecentesca con affreschi di Niccolò di Pietro Gerini (su una parete una Crocifissione e sul soffitto Redentore e le Sette Virtù - 1387).

Nel XVI secolo la chiesa divenne anche parrocchia granducale. 

Durante la costruzione voluta da Cosimo I de' Medici del Corridoio Vasariano (1565), che collegando Palazzo dei Priori in Piazza della Signoria con Palazzo Pitti passava proprio davanti alla chiesa, venne infatti ricavato da una porzione del corridoio un affaccio sulla navata della chiesa dal quale i granduchi potevano assistere alla Messa: la chiesa divenne così cappella palatina.

Ma l'aspetto attuale della chiesa lo si deve alla ristrutturazione settecentesca attuata da Ferdinando Ruggieri (1736/1739).

pianta della Chiesa di S.Felicita

L'architetto, uno dei protagonisti del periodo barocco fiorentino, s'ispirò ai modelli tardo-cinquecenteschi. 

Nel suo progetto vennero solo risparmiati il coro seicentesco e le due cappelle poste ai due lati della controfacciata, anche se il profilo della Cappella Barbadori-Capponi venne uniformato a quello della Cappella Canigiani

La chiesa venne rialzata (donando così anche più proporzione alla facciata) e la navata ricoperta con una volte a botte. Sfondando i muri laterali della navata vennero realizzate tre cappelle per lato con altari in marmi policromi posti su mensoloni. Coppie di paraste composite con fusto scanalato andarono a sorreggere il cornicione perimetrale.

Ma partiamo dalla descrizione esterna della chiesa.

La facciata è a capanna, con due finestre ad arco ribassato nella parte superiore.

La facciata è preceduta da un portico a tre campate, con archi a tutto sesto con ghiera modanata, posti su pilastri tuscanici a base quadrata realizzati in arenaria. 

Il portico sostiene il Corridoio Vasariano

Corridoio Vasariano: scavalca la via e passa sopra il portico della chiesa

 

Sotto il portico si trovano due sepolture: il Monumento funebre del cardinale Luigi de' Rossi (familiare di Leone X), realizzato da Raffaello da Montelupo nel 1500, e il Monumento funebre di Arcangela Paladini, pittrice, cantante, musicista, poetessa, grande ricamatrice, morta di tisi nel 1622 a soli 23 anni. Inoltre sotto il portico si trovano anche l'epigrafe del Cenotafio di Ferrante di Niccolò Capponi, consigliere di Cosimo III, morto nel 1688, e la lastra tombale di Barduccio Chiericini, mercante morto nel 1416..

in basso: Monumento funebre del cardinal Luigi de' Rossi (Raffaello da Montelupo - 1500) / in alto: targa di Ferrante Capponi

in basso: Monumento funebre di Arcangela Paladini (Agostino Bugiardini e Antonio Novelli - 1622) / in alto: lastra tombale di Barduccio Chiericini (1416)

Arcangela Paladini si esibiva in questa chiesa per la granduchessa Maria Maddalena d'Austria (moglie di Cosimo II de' Medici). Si dice che la giovane artista posò anche per la S.Cecilia di Artemisia Gentileschi.

Il monumento funebre, voluto dalla granduchessa e realizzato da Agostino Bugiardini e Antonio Novelli, è decorato con il busto che ritrae la defunta e con le Allegorie della Pittura e della Musica.

Nell'epitaffio, scritto in latino da Michelangelo Buonarroti il giovane (autore di componimenti musicali), si fa riferimento ad Apelle e ad Atena:

"A Dio Ottimo Massimo Arcangela Paladini, moglie di Giovanni Broomans di Anversa. Cantò per i sovrani di Etruria, ora canta a Dio. Veramente alunna di Pallade, essa che eguagliò Pallade con l'ago,  Apelle con i colori, col canto le Muse. Morì a ventitre anni, il giorno diciotto ottobre milleseicentoventidue. Spargi di rose la lapide. Innocente con il suo canto divino, la Toscana Sirena giace, giace l'Itala Musa".

Il campanile della chiesa, l'antica Torre dei Fifanti, è visibile solo dal Giardino di Boboli.

Campanile della Chiesa di S.Felicita (visto dal Giardino di Boboli)

Il campanile è a base quadrata, rivestito in filaretto di pietre a vista e presenta qualche feritoia. Nella parte alta si aprono quattro coppie di monofore (due per lato) e la costruzione termina con una copertura a piramide. 

Si accede all'interno della chiesa tramite un unico portale affiancato da monofore. 

L'interno della chiesa, con pianta a croce latina presenta un'unica navata coperta da una volta a botte lunettata. Finestre ad arco ribassato illuminano l'aula. 

navata della Chiesa di S.Felicita (verso la controfacciata)

volta a botte e finestre ad arco ribassato della navata

Sopra al portale d'ingresso si trova il già citato palco (o coretto del principe) dal quale la famiglia granducale assisteva alla Messa.

palco o coretto del principe

Sulla controfacciata vi sono due cappelle che affiancano il portale d'ingresso.

A destra si trova la Cappella Barbadori-Capponi, dedicata prima a Maria Annunziata e poi alla Pietà.

Cappella Barbadori-Capponi

La cappella a pianta centrale cupolata venne realizzata nel 1420 dal Brunelleschi, sotto commissione di Bartolomeo Barbadori.

La cappella venne acquistata poi nel 1525 da Ludovico Capponi che commissionò la decorazione pittorica al Pontormo, aiutato dal suo allievo Agnolo Bronzino. 

L'affresco della volta della cappella che raffigurava Dio Padre e i quattro Patriarchi fu distrutto nel Settecento per costruire al di sopra della cupola l'affaccio del coretto del principe. La nuova decorazione architettonica settecentesca della cupola interna venne poi realizzata da Domenico Stagi.

cupola della Cappella Barbadori-Capponi (Domenico Stagi - 1770 ca.)

Rimangono invece la decorazioni delle pareti e le figure dei Quattro Evangelisti dipinti ad olio su tavola e posti nei pennacchi della volta. L'attribuzione dei tondi al maestro o all'allievo è controversa: S.Giovanni Evangelista sembra essere più un'opera del Pontormo, S.Matteo del Bronzino, mentre sull'attribuzione degli altri due tondi ci sono più dubbi.

S.Matteo (Bronzino)

S.Luca (attr.Pontormo)

S.Marco (attr.Pontormo)

Sulla parete Ovest della cappella si trova raffigurata ad affresco un'Annunciazione.

Annunciazione (Pontormo - 1527/1528)
 
particolare dell'Annunciazione: Angelo Annunciante (Pontormo - 1527/1528)

particolare dell'Annunciazione: Maria Annunciata (Pontormo - 1527/1528)

Tra l'Annunciata e l'Angelo Annunciate si trova un tabernacolo in marmi policromi (disegnato da Jacopo Barozzi da Vignola), racchiudente un ritratto di S.Carlo Borromeo.

Sull'altare si trova un capolavoro dell'arte manierista del Pontormo: una Deposizione, che conserva ancor oggi la sua cornice dorata originale di Baccio d'Agnolo.

Deposizione (Pontormo - 1526/1528) / cornice (Baccio d'Agnolo)

particolare della Deposizione (Pontormo - 1526/1528)

CURIOSITA': Giorgio Vasari racconta che il Pontormo non volesse far vedere a nessuno la sua opera mentre la dipingeva.

La vetrata della cappella, nella quale è raffigurato il Trasporto al Sepolcro, è stata realizzata da Guillaume de Marcillat nel 1526. Dalla seconda guerra mondiale l'opera è stata sostituita per sicurezza da una copia.

vetrata: Trasporto al Sepolcro (copia dell'originale di Guillaume de Marcillat - 1526)

Il cancello della cappella con lo stemma della famiglia Capponi è settecentesco.

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La cappella simmetrica posta sul lato sinistro della controfacciata è la Cappella Canigiani, dedicata all'Assunta.

Cappella Canigiani

La cappella fu fondata da Taddeo di Vanni Canigiani nel 1366, ma la decorazione che incornicia la finestra si deve alla mano di Bartolomeo Poccetti che affrescò tra il 1589 e il 1590 il Miracolo di S.Maria della Neve, miracolo avvenuto sull'Esquilino a Roma.

Miracolo di S.Maria della Neve (Bernardino Poccetti - 1589/1590) / pennacchi: i Quattro Giovanni (Bernardino Poccetti - 1589/1590)

Nei pennacchi sono stati dipinti dal Poccetti i quattro Santi che portano il nome di Giovanni, il fondatore della cappella: S.Giovanni Battista, S.Giovanni Evangelista, S.Giovanni Gualberto e S.Giovanni Martire.

Sull'altare si trova un'Assunzione della Vergine e Santi dipinta da Andrea del Minga.

Assunzione della Vergine e Santi (Andrea del Minga - 1589/1590)

Tommaso Gherardino invece affrescò sulla cupola la Santissima Trinità agli inizi del Settecento.

cupola: Santissima Trinità (Tommaso Gherardino - inizi XVIII sec.)
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La navata è a tre campate, alle quali corrispondono tre cappelle.

Sull'altare della prima cappella del fianco destro della navata è posto il dipinto che raffigura S.Felicita esorta i figli al martirio di Giorgio Berti. Al posto di quest'opera vi era prima quella di Neri di Bicci: S.Felicita e i suoi sette figli (oggi conservata in Sacrestia).

S.Felicita esorta i figli al martirio (Giorgio Berti - post 1824)

La cappella (come anche la chiesa) è infatti dedicata a S.Felicita, la Santa vissuta all'epoca di Marco Aurelio (II secolo d.C.), che subì il martirio insieme ai suoi sette figli da parte del prefetto Publio.

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Sull'altare della seconda cappella è posta l'opera di Francesco Villani che rappresenta S.Gregorio Magno compie un miracolo.

S.Gregorio Magno compie un miracolo (Francesco Villani - 1747)
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Nella terza cappella si trova il dipinto S.Felicita e il martirio dei Maccabei, opera di Antonio Ciseri.
 

S.Felicita e il martirio dei Maccabei (Antonio Ciseri - 1863)

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La navata è affiancata da due cantorie (una per lato) con ringhiera curvilinea, che contengono i due organi a canne della chiesa.

in alto: cantoria destra / in basso a sinistra: Monumento funebre di Francesco di Thurn (XVIII sec.) /in basso a destra: Monumento funebre di Silvio Albergati (XVII sec.)

Sotto la cantoria destra si trovano a sinistra il Monumento funebre di Francesco di Thurn (XVIII secolo) e a destra il Monumento funebre di Silvio Albergati (XVII secolo).
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Sulla crociera si trova una cupola a pianta ellittica, mentre i due bracci del transetto sono coperti da una volta a botte. Nel transetto si aprono cinque cappelle.

crociera con cupola ellittica

cupola ellittica e volte a botte del transetto sinistro

Sulla parete di fondo del transetto destro si trova l'Incontro di Sant'Anna e S.Gioacchino attribuita a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.

transetto destro

Incontro di Sant'Anna e S.Gioacchino (attr.Michele di Ridolfo del Ghirlandaio - XVI sec.)

Nel transetto destro vi sono due cappelle che affiancano la Cappella Maggiore.

Cappelle del transetto destro

Dal fondo del transetto, la prima cappella, proprietà della famiglia Pitti, è dedicata a S.Sebastiano e a S.Bartolomeo, conserva sull'altare la pala raffigurante l'Adorazione dei Magi, opera di Nicola Cianfanelli (1830 c.a).

La seconda cappella (vicina alla Cappella Maggiore), essendo intitolata a S.Giovanni Evangelista, conserva sull'altare la pala che raffigura S.Giovanni Evangelista di Leonardo Cambi (1786). E' anche qui posta, sulla parete sinistra, la tela di Vincenzo Dandini che rappresenta la Beata Berta che riceve le chiavi del Monastero di Cavriglia (1671).

La Cappella Maggiore è introdotta da un arco in pietra serena sorretto da colonne e con timpano triangolare spezzato sorretto da due mensole con al centro lo stemma dei Guicciardini, essendo stata di proprietà di questa illustre famiglia fiorentina che aveva il proprio palazzo vicino alla chiesa. 

Cappella Maggiore

Qui, davanti all'altare è sepolto lo storico, scrittore e uomo politico Francesco Guicciardini morto ad Arcetri nel 1540.

stemma Guicciardini nel timpano della Cappella Maggiore

La cappella, progettata dal Cigoli, è a pianta quadrata coperta da una volta a vela. Gli elementi architettonici sulle pareti (lesene corinzie e cornicione) sono stati realizzati in pietra serena.

La volta è stata decorata da Michelangelo Cinganelli nel 1620 circa: al centro è raffigurata l'Incoronazione della Vergine e, intorno a questa, S.Felicita e i figli martiri (sul lato Est), S.Benedetto (sul lato Nord), l'Arcangelo Raffaele e Tobia (sul lato Ovest) e S.Maria Maddalena (sul lato Sud). Nei pennacchi della volta sono dipinte le Virtù.  

volta della Cappella Maggiore (Michelangelo Cinganelli - 1620 ca.): Incoronazione della Vergine (al centro) / S.Felicita e i figli martiri (Est) / S.Benedetto (Nord) / Arcangelo Raffaele e Tobia (Ovest) / S.Maria Maddalena (Sud)

La pala posta sopra l'altare in marmi policromi raffigura l'Adorazione dei pastori ed è attribuita a Lorenzo Sciorina (1587). Sull'altare è anche posto un Crocifisso ligneo.

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Anche nel transetto sinistro si trovano due cappelle. 

Cappelle del transetto sinistro

La prima cappella (subito a sinistra della Cappella Maggiore), è dedicata alla Madonna (già dedicata a S.Caterina d'Alessandria). Sull'altare i trova lo Sposalizio della Vergine, opera di Gasparo Martellini (XIX secolo).

La seconda cappella dedicata a S.Frediano conserva una Trinità realizzata da Carlo Portelli (1540) ampliata da da Ignazio Hugford nel XVIII secolo.

Sulla parete di fondo del transetto sinistro, posti sopra ad un altare in marmi policromi, si trovano un tabernacolo intarsiato e un'opera che raffigura l'Assunzione della Vergine con le Sante Caterina da Siena e Margherita da Cortona, attribuita al Volterrano.

Assunzione della Vergine con le Sante Caterina da Siena e Margherita da Cortona (attr.Volterrano - 1677)

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Percorrendo ora il lato sinistro della navata verso la controfacciata, s'incontra la cantoria sinistra con il suo organo.

in alto: cantoria sinistra e organo / in basso: Crocifisso (Andrea Ferrucci - 1520 ca.)

Sull'altare posto al di sotto della cantoria s trova un Crocifisso realizzato da Andrea Ferrucci nel 1520 circa. 

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Sull'altare della terza cappella, dedicata a S.Luigi IX di Francia e a S.Luca Evangelista, si trova la tavola di Simone Pignoni che raffigura S.Luigi di Francia invita a banchetto i poveri.

S.Luigi di Francia invita a banchetto i poveri (Simone Pignoni - 1682)

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Sull'altare della seconda cappella, dedicata a S.Raffaele Arcangelo e al Santissimo nome di Gesù, è posta l'opera di Ignazio Hugford che rappresenta Tobia in visita al padre.

Tobia in visita al padre (Ignazio Hugford - 1741)

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Sull'altare della prima cappella, dedicata a S.Sebastiano, troviamo la tela del Martirio di S.Sebastiano, realizzata da Fabrizio Boschi.

Martirio di S.Sebastiano (Fabrizio Boschi - 1671)

Nel Convento di S.Felicita si conservava un tempo un'opera attribuita a Sandro Botticelli (o all' "Amico di Sandro" Filippino Lippi): la Madonna del Mare. Oggi l'opera realizzata tra il 1475 e il 1480 è conservata alla Galleria dell'Accademia

Madonna del mare (attr.Sandro Botticelli - 1475/1480 - Galleria dell'Accademia)
 

Orari:  lunedì/sabato 9.30/17.30

CONCLUSIONI                                                                                                                          La visita si potrebbe direbbe completata se comprendesse anche la Sala Capitolare e la Sagrestia, che non abbiamo potuto vedere. Oltre ai già citati affreschi trecenteschi della Sala Capitolare, sono conservate nella Sagrestia altre opere d'arte. In ogni modo, anche solo il soffermarsi all'ingresso della chiesa, per ammirare la Deposizione del Pontormo, varrebbe la visita di questa antica chiesa fiorentina.

 

Uscendo ora sulla piazza della chiesa, non si può non notare la colonna posta proprio davanti a noi: è la cosiddetta Colonna di S.Felicita o Colonna di S.Pietro Martire.

E' una colonna in granito con capitello corinzio del XIV secolo, eretta in epoca medievale in ricordo della battaglia tra i miliziani di S.Pietro Martire da Verona (Cavalieri di S.Maria) e gli eretici patarini (1244).

Come già citato, qui si trovava un cimitero paleocristiano, e sino al 1077 si poteva vedere un mausoleo a forma piramidale, che le monache benedettine del Convento di Santa Felicita presero come emblema.

Demolito il mausoleo, la colonna fu eretta al suo posto nel 1381. Al di sopra di questa venne posta una croce con due palme incrociate alle quali furono poi aggiunte le lettere SF (= Sancta Felicitas). 

Nel 1484 vennero tolte la croce e le palme e al loro posto fu collocato un capitello e la statua in terracotta invetriata di S.Pietro Martire da Verona fatta realizzare a sue spese da Amerigo de' Rossi. La statua si ruppe cadendo nel 1732 e fu sostituita con una realizzata in marmo scolpita da Antonio Montauti, sottratta nell'Ottocento.


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