domenica 20 agosto 2023

Boston: Isabella Stewart Gardner Museum

A Boston si trova una delle collezioni d'arte private più straordinarie al mondo, racchiusa in un palazzo in stile veneziano del XV secolo, costruito appositamente per accoglierla: l'Isabella Stewart Gardner Museum. 

Il museo prende il nome dalla donna che volle fare della sua collezione d'arte un luogo istituito per provvedere...

"all'educazione e al divertimento del pubblico per sempre".

Isabella Stewart Gardner nacque a New York da una famiglia benestante, e studiò arte, musica, danza, francese e italiano. Si traferì a Boston dopo il matrimonio con John Lowell Gardner. Raccolse nei suoi numerosi viaggi oggetti d'arte asiatica, europea e americana. Quando nel 1891 il padre morì lasciandole una cospicua eredità (1,75 milioni di dollari), divenne una vera collezionista, grazie anche all'amicizia con Bernard Berenson, inviato da lei in Europa per cercare e acquistare opere d'arte. 

Nel 1898, dopo la morte del marito, intraprese l'avventura di costruire un vero e proprio palazzo che diventasse anche la sua residenza (visse al quarto piano del palazzo), e al tempo stesso contenesse le innumerevoli opere d'arte fino a quel momento raccolte. 

Per questo acquistò un terreno in una zona paludosa di Boston, e incaricò del progetto strutturale l'architetto Willard T. Sears. Fonte d'ispirazione dello stile architettonico da lei scelto per il suo museo fu il gotico Palazzo Barbaro affacciato sul Canal Grande di Venezia, che i Gardner erano soliti affittare nei mesi estivi.

Il museo venne chiamato inizialmente Fenway Court dal nome del quartiere che lo ospitava, e venne aperto al pubblico nel 1903 quattro giorni al mese. Isabella Stewart Gardner fu anche amica di alcuni artisti e alcuni di loro hanno soggiornato, hanno lavorarono o si sono esibiti nel suo palazzo.

Il museo venne allestito da Isabella Stewart Gardner personalmente, e non volle etichettare gli oggetti. Quando morì nel 1924 lasciò scritto nel testamento che né il palazzo né la disposizione degli oggetti e opere d'arte dovessero subire cambiamenti...così i visitatori possono ancora oggi visitare il museo come lei lo aveva ideato (ed è perciò che non troverete pannelli descrittivi o i nomi e gli autori sotto le singole opere).

Nel 2012 è stata aggiunta al museo un'Ala Nuova progettata dall'architetto Renzo Piano per accogliere una sala per concerti, uffici e nuovi spazi ad uso dei visitatori (un Caffè, uno store, toilettes). 
esterno dell'Ala Nuova dell'Isabella Stewart Gardner Museum
 
Le vetrate di quest'ala creano una continuità con i giardini esterni, voluti anch'essi da Isabella Stewart Gardner (qui lei stessa coltivava piante ornamentali). Lo scalone, anch'esso in vetro, è modellato sulle scale realizzate a Roma e a Firenze da Michelangelo. 

scalone dell'Ala Nuova

Per la costruzione dell'Ala Nuova è stata demolita la rimessa delle carrozze la cui facciata riproduceva una porta del XIII secolo della città pugliese di Altamura.

L'ingresso al museo avviene proprio attraverso l'Ala Nuova

giardini visti dalle vetrate del primo piano dell'Ala Nuova

Percorso un corridoio che attraversa due giardini, si entra nella Galleria Est del Chiostro che circonda il Cortile interno del palazzo ... e si viene catapultati improvvisamente indietro nel tempo e ci si dimentica di essere in America. 

ingresso alla Galleria Est del Chiostro

Le gallerie del Chiostro sono realizzate in stile romanico con mattoni rossi, con soffitto a volta ed arcate poggianti su colonnine con capitelli di differenti stili. 

arcate del Chiostro

arcate del Chiostro viste dal Cortile

colonnine e arcate del Chiostro

Al di là delle arcate del Chiostro si ammira il Cortile, l'area più incantevole del museo.

Cortile

Cortile

Cortile

vegetazione del Cortile

Le mura delle facciate interne del palazzo, alte quattro piani, con i balconi originali dei veneziani Palazzo Cavalli Franchetti (di cui Isabella Stewart Gardner promosse il restauro) e Ca d'Oro, circondano un giardino piantumato con piante stagionali, felci, arbusti e palme, e decorato con sculture romane (a raffigurazioni solo femminili) e frammenti architettonici antichi.

balconi veneziani

balconi veneziani e arcate romaniche del Chiostro

balconi veneziani

facciata interna del palazzo con balconi veneziani

Menade (100 d.C.) / coppia di delfini (da fontana italiana - XVII sec.) / rilievi architettonici

leone con scudo (XIX sec.)

Odisseo (25 a.C. ca.)

Al centro del giardino si trova un mosaico romano con raffigurazione di testa di Medusa del II secolo, ritrovato nel 1892 a Roma non lontano dalla Villa di Livia a Prima Porta.

mosaico romano con testa di Medusa ((117/138 d.C.) / Artemide Amazzone (fine I sec.) / sarcofago con ghirlanda (250 ca.) / trono romano (fine II sec.d.C.)

Durante l'anno si assiste nel Cortile alla rotazione di nove esposizioni stagionali diverse: durante la nostra visita era in piena fioritura la cosiddetta "Campanula del camino" (Campanula Pyramidalis).

Campanule del camino

Per coprire il cortile interno del palazzo è stato istallato un lucernario in vetro termico.

copertura in vetro del Cortile

Sotto le gallerie del Chiostro hanno trovato la loro collocazione sculture provenienti da chiese e monasteri medievali europei e da altri paesi e periodi storici.

sarcofago (III sec.) / elementi architettonici (XVII sec.)

finestra (Italia - XV sec.)

simboli degli Evangelisti (Italia - XIII sec.)

stemma di Carlo V (Spagna - dopo il 1526)

Retabolo con scene della Passione (Francia - 1425 ca.)

tabernacolo in un trittico (Bartolomeo Giolfino - XV sec.)

Il pezzo più importante è posto nella Galleria Ovest del Chiostro ed è il Sarcofago Farnese

sarcofago Farnese (romano - 225 d.C.)

Il sarcofago in marmo con raffigurazioni di Menadi e Satiri, privo di coperchio, risale al 225 d.C. e fu scoperto a Tivoli nel 1535 circa.

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Dalla Galleria Est si può accedere tramite un portale del XII secolo proveniente da una casa privata di Bordeaux al cosiddetto Chiostro Spagnolo

Chiostro Spagnolo

portale di Bordeaux (Francia - XII sec. ca.)

finestra (Spagna - XV sec.)

Le pareti del Chiostro Spagnolo sono decorate con piastrelle colorate e frammenti architettonici.

piastrelle (Messico - XVII sec.)

Il Chiostro Spagnolo è stato costruito appositamente per accogliere sotto un arco moresco il dipinto El Jaleo di John Singer Sargent, realizzato nel 1882 ed esposto allora nel Salon di Parigi. Isabella Stewart Gardner lo ebbe da un cugino del marito che lo aveva acquistato.

El Jaleo (John Singer Sargent - 1882)

Il dipinto, che raffigura una danzatrice andalusa, si riflette nello specchio appeso alla parete a sinistra del quadro, insieme a oggetti di uso quotidiano posti sul pavimento.

ambientazione del dipinto El Jaleo (John Singer Sargent - 1882)
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All'estremità del Chiostro Spagnolo si trova la Cappella Spagnola, chiusa da un cancello in ferro battuto. Sul pavimento poggia una figura tombale di cavaliere proveniente da Salamanca, mentre nella finestra sono inseriti medaglioni di vetro di epoche diverse e provenienti da luoghi diversi.

Cappella Spagnola: figura tombale di cavaliere (Salamanca - 1498/1500) / pannelli di vetro con medaglioni 
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Parallela al Chiostro Spagnolo corre la Loggia Cinese, le cui vetrate permettono di vedere il Monk's Garden, il giardino privato di Isabella Stewart Gardner.

Trovano qui spazio sculture buddiste, tra le quali una stele votiva cinese (l'opera d'arte non occidentale più importante della collezione), ma anche sarcofaghi, urne cinerarie e torsi di epoca romana, e una Madonna col Bambino di provenienza francese.

stele votiva (Cina - 543)

retro della stele votiva (Cina - 543)

Madonna col Bambino ((Francia - XIV sec.) / capitello in bronzo (arte romana - III sec.)
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Riuscendo nella Galleria del Chiostro direttamente dal Chiostro Spagnolo, abbiamo dimenticato di visitare la cosiddetta Sala Gialla, un piccolo ambiente dalle pareti gialle dove sono conservati spartiti musicali e programmi di concerti, lettere, foto e ritratti di musicisti, ed opere moderne di Edgar Degas, Henri Matisse e John Singer Sargent.
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A metà della Galleria Nord del Chiostro si apre un passaggio che costituiva originariamente l'Ingresso Principale del museo. 

Esternamente l'ingresso era segnato da due leoni guardiani in marmo e da un portale con rilievo di S.Giorgio e il drago.

ex Ingresso principale del museo: leoni guardiani (XIX sec.) / portale con rilievo di S.Giorgio e il drago (XV sec.)

Tra le opere d'arte esposte in questa Lobby si trovano le statue in legno policrome del XVI secolo di due Santi cavalieri: S.Floriano e S.Giorgio

Lobby e Ingresso principale al museo - a sinistra: S.Giorgio (1500/1510) /a destra: S.Floriano (1520/1525)
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Dalla Lobby si può accedere alla Stanza Blu, ex area di ricevimento per le Signore.

Stanza Blu / nell'angolo in alto: La Pioggia d'Oro (Howard Gardiner Cushing - 1908)

Stanza Blu / al centro: L'alfiere della festa del raccolto (Antonio Mancini - 1884)

Stanza Blu / in alto, il secondo da sinistra: La Signora Grover Cleveland (Anders Zorn - 1899) / in basso al centro: La tenda nelle Montagne Rocciose (John Singer Sargent - 1816)

Stanza Blu / al centro: Madame Auguste Manet (Edouard Manet - 1863)

Soffitto basso e pareti coperte da tessuto di color blu accolgono dipinti, mobili, libri, custodie e oggetti che ricordano le relazioni personali di Isabella Stewart Gardner con gli artisti della sua cerchia di amici. 
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Sempre nella Lobby si trova l'ingresso al Vatichino, ovvero il "Piccolo Vaticano".
Gli oggetti riuniti in questo piccolo spazio sono opere di arte contemporanea e oggetti raccolti durante i viaggi della collezionista. 
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Accanto al Vatichino si trova la Stanza Macknight, ambiente che prende il nome dagli acquarelli dell'artista Dodge Macknight qui esposti. E' stata questa la stanza in cui Isabella Stewart Gradner ospitava i suoi amici artisti.
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Ultimo ambiente da visitare al piano terra del palazzo è la Lobby Worthing Street che si trova alla fine della Galleria Ovest.

ingresso alla Lobby Worthing Street

sculture in legno cinesi

Questo ambiente, che prendeva nome dalla strada su cui affacciava (oggi chiamata Palace Street), costituiva l'ingresso privato al palazzo di Isabella Stewart Gardner, Sono qui raccolte sculture in legno cinesi.
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Prima di salire al secondo piano del palazzo per continuare la visita, c'è da aprire una parentesi per raccontare ciò che accadde nella notte del 18 marzo 1990 nel palazzo: due uomini travestiti da agenti della polizia ingannarono le guardie del museo ed entrarono per rubare 13 opere d'arte del valore complessivo di 300 milioni di dollari. 
Le opere che i ladri trafugarono erano: 5 disegni di E.Degas, un Autoritratto, La Tempesta sul Mare di Galilea e Signora e Gentiluomo in nero di Rembrandt, Il Concerto di J.Vermeer, Chez Tortoni di E.Manet, Paesaggio con obelisco di G.Flink, un antico bicchiere di bronzo cinese e un'aquila dorata napoleonica realizzata da Pierre Philippe Thomire.
Visto che la refurtiva non è ancora stata recuperata, ancora oggi è disponibile una ricompensa per chi aiuta a ritrovare le opere. Troverete nelle prossime sale delle cornici vuote appese alle pareti nelle posizioni dove prima vi erano le opere che vennero rubate.
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Salendo una scala italiana del XIX secolo, si accede al secondo piano del palazzo. (Il livello dell'ingresso e del chiostro è considerato il primo piano)
 Le pareti sono dipinte in quel tono di colore chiamato "Bardini Blu" dal nome del gallerista fiorentino e più autorevole antiquario italiano Stefano Bardini. 

Salendo si possono osservare alcune opere d'arte come un affresco di Giorgio Vasari raffigurante Musicisti che annunciano l'arrivo dei visitatori, arazzi fiamminghi.

Musicisti (Giorgio Vasari - 1545 ca.)

arazzo fiammingo: Messaggero che consegna una lettera (1675/1700)

pianerottolo del secondo piano

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Il primo ambiente del percorso di visita del secondo piano è chiamato la Sala del Primo Italiano, in quanto sono raccolti in questa stanza opere gotiche e rinascimentali, acquistate in Italia durante i suoi lunghi soggiorni in questo Paese. 

Sala del Primo Italiano

Sala del Primo Italiano

Sant'Antonio Abate (Nicolò di Pietro Gerini - 1675/1700)

Madonna col Bambino (Bernardo Doni - 1345/1348)

Ma sono esposti nella sala anche oggetti provenienti da altre Nazioni.

tegola con Colomba (giapponese - XIX sec.)

sedie dipinte con figure (XVIII sec.)

Nella sala è esposto l'unico affresco di Piero della Francesca conservato fuori dell'Italia. L'affresco raffigura Ercole.

in alto: Ercole (Piero della Francesca - 1470 ca.) / in basso: I Trionfi della Fama (Francesco Pisellino - 1450 ca.)

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Segue la Sala di Raffaello con pareti di tessuto rosso e camino italiano del XV secolo.

Sala di Raffaello

camino (Nord Italia - XV sec.)

Isabella Stewart Gardner acquistò la prima opera di Raffaello nel 1898. Era il ritratto di Tommaso Inghirami detto Fedra di cui Raffaello fece due copie (la seconda copia si trova alla Galleria Palatina a Firenze). La copia qui presente proviene dalla casa del letterato e umanista di Volterra ed è stato la prima opera dell'artista ad entrare in una collezione americana. Il secondo dipinto entrato nella collezione di Isabella Stewart Gardner fu il Compianto sul Cristo morto, parte di una predella.

Tommaso Inghirami (Raffaello - 1510 ca.)

Compianto sul Cristo morto (Raffaello - 1503/1505)

Vengono qui raccolte opere degli artisti del XV e XVI secolo che s'ispirarono all'antica Grecia e all'antica Roma. Tra le opere più importanti vi è Le Storie di Lucrezia, dipinta da Sandro Botticelli per Giovanni Vespucci.

Le Storie di Lucrezia (Sandro Botticelli - 1500)

Vergine col Bambino addormentato (Giovanni Bellini - 1470/1475)

Guerrieri in armatura (Neraccio di Bartolomeo De' Landi - 1500 ca.)

Annunciazione (Piermatteo d'Amelia - 1487 ca.)

a destra: Madonna col Bambino e cardellino (Francesco Francia - 1510/1517)

Adorazione della statua di Nabucodonosor (italiano - 1525/1550)

La sala contiene anche pitture murali, sculture e vasi dell'antica Roma.

ciotola romana (170/210 d.C.) su altare con rilievi di Pan danzante con Menadi (I/III sec.)

Nella sala si trova anche una chitarra battente realizzata dal liutaio Jacopo Mosca Cavelli.

chitarra battente (Jacopo Mosca Cavelli - 1720/1729)
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Accanto alla Sala di Raffaello i trova la Breve Galleria, un ambiente con stampe, libri, tessuti, ritratti di famiglia, disegni di Michelangelo e del Bronzino, opere di Henri Matisse e Anders Zorn.

Breve Galleria

Isabella Stewart Gardner a Venezia (Anders Zorn - 1894)

John Lowell Gardner jr. (Antonio Mancini - 1895)
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Il Piccolo Salone è l'ambiente in stile rococò che segue. 

Piccolo Salone

Qui sono esposti quattro arazzi provenienti dalla Collezione Barberini, dipinti francesi, arredi italiani (specchiere e vetrinette) e sculture tedesche.

vetrinetta italiana (XVIII sec.)/ a destra: Arazzo del castello e del giardino: Amanti passeggianti e seduti (J.Geubels - 1585/1600 ca.)/ a sinistra: Arazzo del castello e del giardino: Una festa musicale (J.Geubels - 1585/1600 ca.)

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Il grande salone che segue è chiamato Sala degli Arazzi, ed è arredato come una sala di un castello del Nord Europa.

Sala degli Arazzi

E' questa la ex sala da concerto del palazzo (ancor oggi si trova qui un pianoforte).

Lungo le pareti sono appesi i dieci arazzi fiamminghi (dai quali la stanza prende il nome), che raffigurano Episodi della vita di Ciro il Grande ed Episodi della vita del Patriarca Abramo.

arazzo: Re Astiage ordina ad Arpago di farla finita con il neonato Ciro (officina di Jan Moy - 1535/1550)

arazzo: La Regina Tomyris apprende che suo figlio Spargapises è stato fatto prigioniero da Ciro (officina di Jan Moy - 1535/1550)

arazzo: La Regina Tomyris riceve il messaggero che porta una proposta di matrimonio di Ciro (officina di Jan Moy - 1535/1550)

arazzo: Un messaggero di Arpago porta a Ciro una lettera nascosta in una lepre (Jan Moy - 1535/1550)

arazzo: Abramo riceve Rebecca (Jan van Tiegen - 1550 ca.)

arazzo: Il servo di Abramo presenta gioielli e abiti a Rebecca (attr.Jan van Tiegen - 1550/1600)

Nel salone si trovano anche mobili, grandi dipinti, frammenti architettonici e un camino medievale francese.

candelabro con Madonna della Misericordia (Italia - 1582)


S.Michele Arcangelo (Pedro Garcia de Benabarre - 1470 ca.)

camino (Francia - 1338/1365)

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Un piccolo Passaggio, in cui sono conservate opere di arte asiatica, introduce all'ultima sala del secondo piano, la Sala Olandese così chiamata perché conserva opere d'arte nordeuropea.

ingresso alla Sala Olandese (dal pianerottolo): portale (Italia - XVI sec.) / a destra: arazzo Primavera (fiammingo - XVI sec.) / sul portale: arazzo Caccia al cinghiale (XVI sec.)

Sala Olandese

Sala Olandese

Sala Olandese

Nella Sala Olandese, utilizzata un tempo per organizzare cene, sono raccolte opere di Rubens, Durer e Holbein. Erano anche qui esposte sei delle opere trafugate.

Thomas Howard conte di Arundel (Peter Paul Rubens - 1629/1630)

Dottore in legge (Francisco de Zurbaran)

Ritratto di dama in bianco e nero (Alessandro Allori - 1590/1599 ca.)

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Proseguiamo la visita salendo la rampa di scale che conduce al terzo piano.
Altri arazzi decorano le pareti anche qui dipinte in "Bardini blue". 

arazzo a sinistra: L'adempimento della maledizione su Achab (Rogier van Weyden - 1460/1470)

arazzo: Proverbi (fiammingo - 1500 ca.)

Anche qui troviamo esposte opere d'arte come il Ritratto di dama in nero di Domenico Tintoretto, elementi architettonici, oggetti di diversi materiali.

vano scala del terzo piano

vano scala del terzo piano

Retablo (Francia - 1507)

capitello con angelo (Italia - XII/XIII sec.)

Retablo della vita della Vergine ((Spagna - XVI sec.)

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Il primo ambiente che si visita al terzo piano è chiamato Sala del Veronese per il dipinto Incoronazione di Ebe attribuito a Veronese.

Sala del Veronese

Incoronazione di Ebe (attr. Veronese - 1580/1589)

Alle pareti troviamo pannelli di pelle stampata e dipinta di provenienza spagnola, italiana e dei Paesi Bassi (XVII/XVIII secolo).

pannelli di pelle alle pareti /tavolo ribaltabile (Italia XVIII sec.)

Molti degli oggetti e mobili qui esposti provengono da Venezia, città molto amata e frequentata da Isabella Stewart Gardner.

camino / in alto a sinistra: Storia di Davide e Betsabea (Herri met de Bles - XVI sec.) /  in basso a sinistra: Nascita di Caterina Cornaro (Venezia - XVI sec.) / in alto a destra: La torre dell'Orologio a Venezia (Francesco Guardi - XVIII/XIX sec.) / in basso a destra: Veduta della Riva degli Schiavoni e della Piazzetta del bacino di S.Marco (Francesco Guardi - 1760/1769)

sedia per calesse o gondola (Italia - XVIII sec.) / scrittoio (tedesco - XVIII sec.)

tovaglia (europea - XIX sec.) / servizio da caffè (francese - XIX sec.)

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La sala seguente è chiamata Sala di Tiziano per la presenza in questo ambiente del dipinto Ratto d'Europa del Tiziano.

Ratto d'Europa (Tiziano - 1559/1562)

Il dipinto è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio venne realizzato da Tiziano per il re di Spagna Filippo II.

E' questo l'ambiente in cui sono esposte le più belle e importanti opere del museo: Cristo che porta la Croce di Giovanni Bellini (l'opera preferita da Isabella Stewart Gardner), il ritratto in bronzo del banchiere e collezionista d'arte Bindo Altoviti di Benvenuto Cellini (uno dei due soli busti scolpiti dall'artista e unica scultura monumentale di Cellini in America), Filippo IV di Spagna di Velasquez (una versione dello stesso soggetto è conservata al Prado di Madrid).

Cristo che porta la Croce (Giovanni Bellini - 1505/1510)

Bindo Altoviti (Benvenuto Cellini - 1549)

Filippo IV di Spagna (Velasquez - 1628/1629)

a destra: Autoritratto di Baccio Bandinelli (Baccio Bandinelli - 1545)

Donna con liuto (Bartolomeo Veneto - 1520)

a sinistra: Venere ferita da una spina (copia di un'opera italiana del XVI sec.) / in alto a destra: Donna con turbante (Francesco Torbido - 1516/1518 ca.) / in basso a destra: Madonna col Bambino e Santi (Bonifazio Veronese - 1520/1525 ca.)

Nella Sala del Veronese si trovano anche mobili rococò e tessuti barocchi.

tavolo da muro (italiano -1780 ca.)

due consolle italiane (1700)

sedia (attr.Antonio Landucci - 1773)

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Su questo piano corre lungo tutto il lato orientale del palazzo la cosiddetta Galleria Lunga.

Galleria Lunga

Oggetti, sculture antiche, arredi sacri, fotografie, libri e dipinti rinascimentali sono disposti lungo le sue pareti. Tra le tante opere vi è un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e un Angelo di Sandro Botticelli (acquistato dal principe Chigi), Una giovane donna alla moda di Paolo Uccello e la pala d'altare Vergine col Bambino tra i Santi di Giuliano da Rimini.

Una giovane donna alla moda (Paolo Uccello - 1460 ca.)

Vergine col Bambino in trono e Santi (Giuliano da Rimini - 1307)

Vergine col Bambino e un Angelo (Sandro Botticelli - 1470/1474)

Vergine col Bambino (imitazione di Antonio Rossellino - prima del 1888)

Vergine adorante il Bambino (Matteo Civitali - 1480 ca.)

Tabernacolo (officina di Andrea della Robbia - 1470)

Compianto sul Cristo morto (Giovanni della Robbia - 1515 ca.)

Vergine col Bambino (Benedetto da Maiano - 1494/1497)

busto di fanciulla (Giovanni Bastianini - 1860 ca.)

Battista Sforza Contessa di Urbino (copia dell'originale di Pietro della Francesca - XVIII/XIX sec.)

teca con arredi sacri (Italia)

in alto: Vergine col Bambino (copia da Bernardino Luini - XVIII/XIX sec.) / in basso: Erma di Dioniso (greco-romana - I sec.)

arazzo: Dio mostra a Noè un arcobaleno (fiammingo - 1650/1675) / banco da sacrestia (italiano - XVII sec.)

coro (Italia - XV e XVI sec.) / arazzo: Melito e Arianna in fuga da Roma (fiammingo - 1675/1710)

Vergine col Bambino (bottega di Benedetto di Maiano - XV sec.)

a sinistra: Madonna col Bambino, Re e Vescovo (tedesco - XVII sec.) / a destra: Santi (Francia - XIX sec.) / coro (italiano)

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All'estremità meridionale della Galleria Lunga si trova la CappellaL'altare è consacrato e veniva usato da Isabella Stewart Gardner. Qui ancor oggi, ad aprile si onora la sua memoria.

Cappella / vetrata (Francia - 1205 ca.)

E' qui presente una vetrata gotica appartenuta alla Cattedrale di Soissons in Francia.

Annunciazione (tedesco - XV sec.) / inginocchiatoio (italiano - XVII sec.)

 a sinistra: Ruth e Boaz / a destra: Giudizio di Salomone (Italia - 1545)

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L'ultimo ambiente visitabile del museo è la Sala Gotica.

Sala Gotica

Sala Gotica

camino (italiano - XVI sec.)

Questa sala era l'ex rifugio privato di Isabella Stewart Gardner e per questo motivo fino alla sua morte non veniva aperta al pubblico.
Gli oggetti e gli arredi in stile gotico riflettono le preferenze della collezionista.

S.Tommaso riceve la cintura dalla Vergine (Italia - 1450/1500)

Vergine col Bambino (Simone Martini - 1325 ca.)

Presentazione di Cristo Bambino al tempio (Giotto - 1320 ca.)

Adamo ed Eva (Lucas Cranach il Vecchio - XVI sec.)

vetrate: 4 del Duomo di Milano (XV sec.) e 2 austriache (XV sec.)/ rosone (Italia - XV sec.)

tambour (schermo per veranda interna o vano scala - Francia - 1500 ca.)

In questa sala è presente anche un ritratto di Isabella Stewart Gardner realizzato da John Singer Sargent. Il ritratto si trova in questa sala perché il marito della collezionista le chiese di non mostrarlo in pubblico per i pettegolezzi sorti intorno all'opera.

Isabella Stewart Gardner (John Singer Sargent - 1888)

E con questo ritratto della collezionista che ci ha accolti nella sua casa-museo finisce la visita del Isabella Stewart Gardner Museum.


Orario: giovedì                   11.00/21.00
             venerdì/martedì     11.00/17.00
             mercoledì               CHIUSO
Costo:   20 $


CONCLUSIONI                                                                                                             L'Isabella Stewart Gardner Museum è un museo che raccoglie 7500 dipinti, 3000 libri, 7000 oggetti antichi. Soffermarsi su ognuno di loro, fotografarli e descriverli tutti sarebbe stata un'impresa titanica, ma per chi volesse approfondire le notizie di tutte le opere, vi rimando al sito ufficiale del museo che egregiamente riporta su ogni singola opera notizie dettagliate e vi aiuterà a trovarla nelle numerose sale del palazzo. La curiosità non è mai troppa! 


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