Il Sito Archeologico di Chellah si trova a circa 3 km dal centro di Rabat. E' posto su una collina verdeggiante sulla riva sinistra del fiume Bouregreg e occupa un'area di 7 ettari.
Il sito archeologico comprende i resti di due momenti storici del Marocco: una città di epoca mauritana/romana e una necropoli dinastica mussulmana medievale.
Dopo aver descritto la città romana di Sala Colonia nel precedente post "Marocco: il Sito Archeologico di Chellah a Rabat (prima parte)", parlerò qui della necropoli racchiusa da mura fortificate, sorta sulle rovine dimenticate di questa città.
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Necropoli dinastica e rovine romane |
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Necropoli dinastica |
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Necropoli dinastica |
Le legioni romani lasciarono Sala Colonia nel IV secolo e a partire dal V secolo il sito fu abbandonato e cadde in rovina. Nel X secolo, con l'arrivo degli Arabi, l'area divenne un Ribat, una piccola fortificazione costruita lungo la frontiera che ospitava volontari militari (murabitun), che combattevano per difendere l'Islam.
Il periodo islamico del sito inizia nel XIII secolo all'epoca della dinastia Merinide (di origine Amazigh) che rimase al potere dal 1269 al 1465.
Le prime costruzioni e tombe reali furono erette nel 1284/1285 sovrapposte o adiacenti ai resti dell'antica città. Il sultano Abu Yusuf Ya'qub decise di seppellire qui la moglie Umm-al'Izz e di costruirvi vicino una piccola moschea. Nel 1286 fu sepolto accanto a lei il sultano, poi suo figlio e in seguito anche il suo successore.
La necropoli dinastica si arricchì di un secondo recinto a forma pentagonale e di mausolei con il sultano Abou al-Hassan (chiamato il "Sultano Nero" per il colore scuro della sua pelle) che fece qui seppellire una delle sue mogli, Shems D'ha (madre del sultano Abou Inan). Era deceduta il 18 settembre 1349.
Il Mausoleo di Shems D'ha è uno spazio quadrato posto nell'angolo Nord-Est della moschea e si apre sulla madrasa tramite un cortile a cielo aperto.
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Mausoleo di Shems D'ha |
All'interno vi sono alcune steli tra le quali quella in marmo banco della moglie del sultano (attualmente conservata nelle riserve della Conservazione del sito). Shems D'ha ("Sole del Mattino") era una donna europea cristiana che si era convertita all'Islam dopo il matrimonio.
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tombe del Mausoleo di Shems D'ha (quella centrale è della moglie del sultano)
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tombe del Mausoleo di Shems D'ha |
All'esterno del mausoleo vi sono altre tombe.
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tombe esterne al Mausoleo di Shems D'ha |
Quando Abou al-Hassan morì in esilio (1351), fu sepolto nella necropoli di Chellah, in un mausoleo da lui fatto costruire vicino a quello della moglie, il più sontuoso e meglio conservato del sito.
Il Mausoleo di Abou al-Hassan è a pianta quadrata (lato 6 m) e tre lati si aprono attraverso campate sul recinto funerario.
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Mausoleo di Abou el-Hassan
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Mausoleo di Abou el-Hassan |
Il quarto lato del mausoleo è ampiamente decorato. All'interno presentava intarsi in ceramica nella parte bassa che erano sormontati da due nicchie ad arco ogivale delimitate da pannelli a motivi geometrici, incorniciati da iscrizioni in corsivo con versetti del Corano. Tre finestre occupano il registro superiore. In alto corre un fregio di stelle a otto punte. Una cupola su pennacchi copriva la cappella funeraria.
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decorazione a zellige |
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nicchie |
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finestre |
La stele di Abou al-Hassan (l'originale si trova nella Conservazione del sito) è in marmo bianco decorato ed è spezzata in due pezzi con iscrizione (riporta che il sultano era morto nei dintorni di Marrakech il 24 maggio 1351). Il sultano, sepolto prima a Marrakech, era stato poi traslato in questa necropoli reale. Sono sepolti ai suoi lati il figlio Abou Malik e forse suo nipote.
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tombe di Abou el-Hassan (al centro), di suo figlio Abou Malik e forse di suo nipote |
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tombe di Abou el-Hassan (al centro), di suo figlio Abou Malik e forse di suo nipote |
Il lato esterno del mausoleo (facciata Sud) che affaccia sul cosiddetto Giardino delle Torri è decorato a bassorilievo in pietra su due registri. Due archi ciechi polilobati sormontati da una decorazione sebka sono incorniciati da due fasce epigrafiche. Un fregio a sbalzo con stalattiti riproduce un porticato. Due mensole angolari sostengono una tettoia.
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facciata Sud del Mausoleo di Abou el-Hassan |
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particolari della facciata: iscrizioni |
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particolari della facciata: colonnine di un porticato |
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particolari della facciata: decorazione sebka |
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particolari della facciata: archi ciechi polilobati |
Accanto al mausoleo vi sono tombe di dignitari.
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tombe di dignitari |
Oltre ai mausolei, nel recinto (54 X 35 m) forato da due porte e posto nella parte inferiore del sito, vi erano anche una moschea con minareto e una medersa (scuola coranica). Questo complesso funerario e religioso chiamato Khalwa era un luogo di culto e meditazione.
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recinto del Khalwa (lato Sud) |
La Moschea Abu Yaq'ub fu costruita nel 1284 e porta il nome del suo costruttore. Non è una moschea molto grande (188 mq).
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muro esterno della Moschea di Abu Yaq'ub rivolto verso i mausolei |
Una porta ad arco a sesto acuto a ferro di cavallo si apre su un cortile aperto (sahn) nel quale si trovano tombe senza epigrafi. Un altro arco conduce dal cortile alla Medersa.
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ingresso al khalwa e al cortile della Moschea di Abu Yaq'ub
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cortile antistante la Moschea di Abu Yaq'ub |
La sala della preghiera è ipostila, è infatti divisa in tre navate da 14 pilastri in mattoni sormontati da archi a tutto sesto a ferro di cavallo. Oggi la copertura della sala di preghiera non esiste più ma si ipotizza che gli archi sorreggessero delle cupole.
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ingresso alla sala di preghiera della Moschea di Abu Yaq'ub |
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capitello della colonna d'ingresso alla sala di preghiera della Moschea di Abu Yaq'ub
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pilastri e archi della sala di preghiera |
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pilastri e archi della sala di preghiera |
Le navate sono parallele al muro della qibla, priva di ornamenti. Il mihrab esagonale che indica la direzione della Mecca è preceduto da una cupola a quattro spioventi. Sotto questo mihrab ne è stato trovato uno precedente.
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mihrab |
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muro esterno della mihrab |
All'angolo Sud-Ovest della moschea si trova un minareto, una torre a pianta quadrata (lato 2,46 m), alta 8,25 m con all'interno una scala. La lanterna è crollata.
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minareto della moschea |
La decorazione di questo minareto è semplice. Sul lato Nord presenta un pannello traforato da un arco ogivale a ferro di cavallo circondato da un secondo arco lobato. Il lato Sud-Ovest era un tempo dipinto.
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arco a ferro di cavallo del minareto della moschea e ingresso laterale alla moschea
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Vicino al minareto vi è un piccolo bacino d'acqua per le abluzioni.
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bacino d'acqua |
Nella parte Nord-Ovest della necropoli si trovava la Medersa (scuola coranica), voluta dal sultano Abou Inan.
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cortile della Medersa |
Vi si poteva accedere tramite due ingressi.
Un arco molto decorato immette dal cortile antistante la moschea nella Medersa. L'arco a ferro di cavallo è incorniciato da un fregio rettangolare (alzif) a zellige con motivi geometrici a stella.
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arco che conduce alla Medersa
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La Medersa era organizzata intorno ad un cortile aperto rettangolare (sahn), che costituiva i 2/3 dell'edificio. Era circondato su quattro lati da un loggiato sorretto da colonne in marmo e pilastri (oggi rimangono solo le basi).
Lungo i lati lunghi del cortile vi erano celle dormitorio rettangolari (2 X 2,5 m) distribuite su due piani. Il piano superiore era raggiungibile tramite due scale (ne rimangono le tracce). Oggi delle celle rimangono solo dei muretti bassi in parte decorati da zellige.
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base di colonna del loggiato |
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base di colonna del loggiato |
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decorazione a zellige |
Al centro del cortile vi era una vasca rettangolare posta lungo il suo asse longitudinale, perpendicolare al muro della qibla della sala di preghiera che si trovava all'estremità del cortile.
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vasca rettangolare del cortile
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vasca rettangolare del cortile |
Alle estremità della vasca vi sono anche due piccole vasche circolari con fontane che alimentavano la vasca rettangolare.
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vasca circolare |
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vasca circolare |
Il cortile era pavimentato in zellige (ne rimangono alcune tracce).
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pavimentazione del cortile |
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pavimentazione del cortile |
La sala di preghiera o oratorio (17,75 X 5,8 m) era divisa da pilastri in mattoni che sostenevano archi ogivali a ferro di cavallo che dividono l'ambiente in tre navate perpendicolari al al muro della qibla (l'ambiente non è visitabile).
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ingresso alla sala di preghiera
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decorazioni dell'ingresso alla sala di preghiera |
La navata assiale più ampia e più lunga porta al mihrab circondato da un deambulatorio ed era considerato un luogo di pellegrinaggio per i poveri che non potevano permettersi di recarsi alla Mecca. I pellegrini compivano il tawaf ovvero 7 giri in senso antiorario di circumambulazione alla Pietra Nera della Mecca.
Della decorazione in gesso di questo oratorio rimangono solo pochi resti.
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oltre il muro mihrab e deambulatorio |
Sul lato opposto del cortile si affacciava uno spazio che poteva fungeva da tribunale o sala di riunione.
Nell'angolo Nord-Ovest della Medrasa si trova un minareto, una torre a pianta quadrata (3,75 m di lato) alta 15 m, provvista di lanterna. E' uno dei pochi minareti associato ad una Medersa.
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minareto della Medersa |
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minareto della Medersa |
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minareto della Medersa |
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minareto della Medersa |
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minareto della Medersa |
Le facciate del minareto sono decorate con archi ciechi polilobati che racchiudono finestre e da una decorazione sebka e a zellige.
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decorazione del minareto
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archi ciechi, zellige e sebka |
La lanterna è decorata con zellige che formano stelle a otto punte, stelle a petali neri e viola e rosette a stella a otto punte. il fregio terminale è in legno intagliato. Come molti edifici della necropoli anche il minareto è sormontato da un nido di cicogne.
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lanterna del minareto con cicogne |
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lanterna del minareto |
Pochi scalini permettono di entrare in uno dei mausolei della necropoli, ancora in parte decorato a zellige.
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mausoleo |
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decorazione del mausoleo |
Al di fuori del recinto che racchiude la khalwa vi sono due strutture coeve alla necropoli.
Una di queste è l'Hammam (bagno islamico) posto a Sud-Est del sito archeologico, vicino al Foro romano.
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coperture dell'Hammam viste dall'alto |
L'Hammam fu costruito tra il 1339 e il 1358 ed è un raro esempio di terme costruite nel XIV secolo (è l'unico bagno termale merinide). La pianta dell'Hammam è rettangolare (28,5 X 10,40 m) e ricalca nella distribuzione degli ambienti un bagno moresco.
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ingresso a gomito dell'Hammam |
Un ingresso a gomito conduceva allo spogliatoio, uno spazio centrale quadrato affiancato da due gallerie rettangolari divise da questo da archi su colonnine (spazi andati distrutti). Lo spogliatoio si apriva su tre ambienti comunicanti (camera fredda, camera calda e una camera calda con nicchia (l'interno dell'hammam non è visitabile). Una piccola stanza fungeva forse da latrina. Le sale avevano tetto a cupola. L'acqua veniva riscaldata con il sistema dell'ipocausto romano.
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galleria e spazio centrale (a destra) dello spogliatoio - ingresso alle altre sale |
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spazio centrale dello spogliatoio |
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spazio centrale dello spogliatoio (a sinistra)e galleria (a destra) |
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possibile latrina |
L'altra struttura di epoca merinide è la cosiddetta Vasca delle anguille (Eel Pond), posta a Sud-Est della khalwa.
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Vasca delle anguille (Eel Pond) |
Questo bacino, collegato alle falde acquifere, era l'antica sala delle abluzioni della Moschea Abou Youssouf. La sala era composta da cinque celle, un cortile e una fontana.
Una volta abbandonata la sua funzione (era stata sommersa durante il periodo del Protettorato francese da infiltrazioni d'acqua), vennero introdotte in questo bacino anguille e tartarughe.
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Vasca delle anguille (Eel Pond)
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Vasca delle anguille (Eel Pond)
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Data la loro vicinanza ai marabutti che vennero poi qui edificati, le anguille vennero santificate e venerate. Assunsero una sacralità nella tradizione popolare: una terribile punizione sarebbe caduta su coloro che facessero loro del male. Chi non riconosceva loro un potere sovrannaturale veniva colpito da forti dolori alle articolazioni. Donne e bambini lanciavano alle anguille uova sode e pane, e le pregavano di allontanare da loro la sfortuna.
Nella parte Sud-occidentale del Sito Archeologico di Chellah furono infatti costruite in un secondo tempo (XIX secolo) alcune tombe di Marabutti.
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rovine romane, Necropoli dinastica e marabutti |
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collina dei marabutti |
Di questi marabutti (vengono così chiamate per estensione anche le loro tombe) tre sono di sante (Lalla Senhaja, Lalla Chama e Lalla Ftima Reguraguia) e tre sono di santi (Sidi Amer el Mesnaoui, Sidi Yahay Ben Younouss e Sidi Lahcen al-Imam).
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marabutto di Lalla Chama e Lalla Ftima Reguraguia |
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marabutto di Sidi Lahcen al-Imam |
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marabutto di Lalla Senhaja |
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marabutto di Sidi Amer al-Masnaoui |
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marabutto di Sidi Yahya Ben Younouss |
La porta d'ingresso principale al Sito Archeologico di Chellah è ricordata anche col nome di uno dei Marabutti sepolti qui (Sidi Yahay Ben Younouss) vissuto nel VII secolo.
Quando presero il potere gli Alawiti si diffuse una nuova ideologia che rispettava e si sottometteva ai discendenti del Profeta. La gente si riuniva intorno ai saggi (discendenti del Profeta) nei santuari o zawiyas dei loro antenati, per ascoltare i loro consigli o pregare insieme. Visitavano i Marabutti per cercare un intermediario tra loro e Dio. Per estensione un "marabutto" è la tomba con copertura a cupola in cui era seppellito e venerato un santo.
Le loro tombe erano oggetto di culto popolare, e nel XIX secolo anche notabili di Rabat si fecero seppellire accanto a loro.
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tombe di notabili vicino a un marabutto |
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tombe di notabili vicino a un marabutto |
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tombe di notabili vicino a un marabutto |
Sulla collina dei marabutti si trova anche una costruzione che è stata nel 1962 la casa e l'atelier del pittore e scultore marocchino Jilili Gharbaoui, pioniere dell'arte modernista in Marocco. E' stato il primo pittore marocchino a laurearsi alla Scuola di Belle Arti di Parigi.
Nella parte Sud-Ovest del sito si trova il Giardino delle Torri, costruito all'inizio del XX secolo dal primo ispettore dei monumenti storici di Rabat, ispirandosi ai tradizionali sistemi d'irrigazione (canali che collegano le diverse aiuole). I giardini, molto piacevoli da percorrere, sono decorati con ruscelli e piccoli stagni. I Giardini delle Torri sono piantumati con più di 80 specie di piante e di fiori differenti.
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Giardini delle Torri |
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Giardini delle Torri
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Giardini delle Torri |
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Giardini delle Torri |
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Giardini delle Torri |
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Giardini delle Torri |
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Giardini delle Torri |
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canali d'irrigazione dei Giardini delle Torri |
Percorrendo il viale d'ingresso troverete altri giardini digradanti verso i resti della città romana e della Necropoli dinastica.
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viale d'ingresso con giardini |
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giardini del Sito Archeologico di Chellah |
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giardini del Sito Archeologico di Chellah |
E' facile incontrare la fauna che abita nel sito come tartarughe o pavoni.
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pavone |
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tartaruga |
Ma i veri abitanti padroni del Sito Archeologico di Chellah sono le cicogne che hanno costruito i loro nidi sugli alberi e sulle rovine. Solo all'interno delle mura si contano circa 75 nidi, mentre altri 25 nelle vicinanze del sito. Esse lasciano il sito ad agosto per poi tornarvi a settembre.
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"condominio" di nidi di cicogna |
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nido di cicogne sulla cupola di un marabutto |
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nidi di cicogne sui muri della Necropoli dinastica
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cicogne sul minareto della Medersa |
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nidi di cicogne sui muri della Necropoli dinastica
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nidi di cicogne sui muri della Necropoli dinastica |
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nidi di cicogne su gli alberi
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"condominio" di nidi di cicogne |
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cicogne a passeggio |
Per proteggere la necropoli dinastica, durante il regno del Sultano Merinide Abu Hassan (1339), venne costruito un muro di cinta in pisé (terra battuta) che racchiudeva un'area a forma pentagonale irregolare con il lato maggiore (Nord-Ovest) lungo 300m. e il lato minore (Sud-Est) 80m. La cinta muraria aveva un'altezza media di 6/9 m e uno spessore di 1,60m.
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cinta muraria |
Sulle mura correva un camminamento continuo largo 1,10 m con parapetto traforato da feritoie ovali che sorreggevano merli in cotto.
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tratto di muro interno della cinta muraria |
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tratto di muro interno della cinta muraria
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Lungo le mura vi erano 23 torri: 20 avevano una base quasi quadrata (2,50 x 2,50 m), una aveva base ettagonale e due torri fiancheggiavano l'ingresso principale. Le torri erano cave e articolate su tre livelli. All'ultimo piano vi era una piattaforma circondata da parapetto merlato. |
torre quadrata |
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torre ottagonale |
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torre lato Est |
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torri lato Ovest |
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torri lato Ovest |
Durante il percorso di visita si può salire sulla torre Sud-Est dalla quale si vede la valle del fiume Bouregreg e l'esterno delle mura.
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vista sulle mura dalla torre Sud-Est |
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vista sulle mura dalla torre Sud-Est
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vista sulla valle dalla torre Sud-Est |
La cinta muraria è apererta da tre porte.
La porta principale (Bab el-Kebir = "la grande porta") è posta sul lato Sud-Ovest delle mura ed è affiancata da due torri ottagonali con piattaforma superiore quadrata.
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ingresso al Sito Archeologico di Chellah |
La porta (alta 9,95 m), costruita in mattoni e pietra tagliata, è consolidata esternamente da due pilastri collegati da una trave. Presenta un unico accesso ad arco ogivale a ferro di cavallo (largo 3,5 m e alto 5,6 m) contornato da un arco polilobato.
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Bab el Kebir |
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Bab el Kebir |
E' riccamente decorata. I pennacchi sono decorati con intrecci floreali e presentano al centro la decorazione di una conchiglia. Il fregio rettangolare che incornicia l'arco (alzif), contiene un'iscrizione a caratteri cufici che informa sul costruttore (Sultano Merinide Abu Hassan) e le date di costruzione e di completamento dell'opera (8 luglio 1339). L'iscrizione è coronata da un fregio muqarnas.
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porta d'ingresso al sito |
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arco ogivale a ferro di cavallo |
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decorazioni dell'arco |
Su due lati di ogni piattaforma delle due torri ci sono quattro medaglioni lobati con elogi in caratteri cufici.
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decorazione delle torri |
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decorazione delle torri |
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decorazione e medaglioni delle torri |
L'interno della porta presenta un passaggio curvo a 90°. La porta interna è meno decorata.
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facciata interna della Bab el Kebir |
Sul lato Nord della cinta muraria, in un punto di grande pendenza del terreno, si apre la Bab Ain Jenna ("la sorgente del cielo"), una semplice porta a gomito. E' costituita da un arco a ferro di cavallo (4,40 x 2,66 m). I suoi 4 portali sono attraversati dal muro di cinta.
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Bab Ain Jenna |
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facciata interna della Bab Ain Jenna |
La Bab Al Bassatine o Cancello del Giardino si trova nella parte inferiore della cinta muraria, sotto la sorgente.
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Bab Al Bassatine |
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facciata interna della Bab Al Bassatine
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La facciata esterna è in pietra squadrata e presenta un arco spezzato (largo 3 m). Il rettangolo che inquadra la porta è delimitato da due lesene in pietra che sorreggono grandi mensole. Venne interrata per l'innalzamento del terreno.
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facciata esterna della Bab Al Bassatine |
Accanto alla facciata interna della porta si trova una fontana con cascata.
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fontana con cascata |
Consiglio di effettuare una passeggiata intorno al sito per vedere le mura esterne, le sue torri, le sue porte e i giardini che li delimitano, frequentati durante il weekend da gente locale che si incontra e si rilassa sui prati limitrofi.
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giardini lungo le mura |
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giardini lungo le mura |
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giardini lungo le mura |
Nel 1755 il terremoto di Lisbona distrusse le strutture di Chellah. I primi scavi furono eseguiti durante il periodo del Protettorato francese (Foro romano e altre strutture), mentre gli ultimi sono stati effettuati nel 2023 portando alla luce l'antico quartiere portuale.
Al Museo di Storia e Civiltà di Rabat sono conservati alcuni reperti trovati nel Sito Archeologico di Chellah. Tra quelli di epoca merinide vi sono una figurina di gazzella in bronzo (XIV secolo), un frammento di piccola giara (XIV secolo), la stele funeraria di Abu Ya'qub Yusuf (1307), una stele dedicata a Abu Ya'qub Yusuf (1307) in marmo scolpito in rilievo con versetti (32,33 e 34) della Sura 31 del Corano, incisi riutilizzando una base romana sulla quale si trova un'iscrizione latina dedicata a A.Caecina Tacitus, governatore dell'Hispania Baetica, e un capitello in marmo scolpito (1331/1348) facente parte di una porta monumentale.
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capitello (XIV sec. - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
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frammento di piccola giara (XIV sec. - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
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stele funeraria Ya'qub Yusuf (1307 - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
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figurina di gazzella (XIV sec. - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
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Stele funeraria dedicata a Ya'qub Yusuf (1307 - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
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retro della Stele funeraria dedicata a Ya'qub Yusuf con iscrizione in latino (1307 - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
Orari: ottobre/marzo 9.00/17.00
aprile/settembre 9.00/19.00
Ramadan 9.00/15.00
Costo: 70 MAD (adulti oltre i 25 anni)
120 MAD ingresso + audioguida (arabo, inglese, francese, spagnolo)
CONCLUSIONI Il Sito Archeologico di Chellah è un sito complesso. Anche se lungo il percorso di visita sono posizionati pannelli esplicativi in francese, inglese, arabo e spagnolo, le notizie che riportano sono molto basiche. Consiglio di visitare il sito con l'aiuto dell'audioguida molto più esaustiva (purtroppo non esistono in italiano). E' questo un luogo affascinante e arricchisce le conoscenze della storia di un Paese così culturalmente interessante.
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