Sito Archeologico di Chellah |
Sito Archeologico di Chellah |
Il Sito Archeologico di Chellah è dal 2012 nella lista dei Patrimoni dell'Unesco.
La Chellah si trova a circa 3 km dal centro di Rabat. E' posto su una collina verdeggiante sulla riva sinistra del fiume Bouregreg e occupa un'area di 7 ettari.
Il Sito Archelogico di Chellah è una necropoli dinastica mussulmana medievale racchiusa da mura fortificate, sorta sulle rovine dimenticate di una città romana.
Sembra, anche se non sono stati ritrovati reperti che lo possano confermare (quelli trovati potrebbero essere stati importati), che in origine quest'area fosse un emporio commerciale fenicio (VII/VI a.C.). Divenne poi nel II e I secolo a.C. una centro commerciale, ovvero una città mauretana. Lo testimoniano alcuni reperti dell'epoca del regno di Tolomeo ritrovati in sito, come la Statua di Tolomeo, la Testa di Giuba II conservate oggi nel Museo di Storia e Civiltà di Rabat.
Dopo la morte di re Tolomeo (40 d.C.) questa regione fu annessa a Roma e divenne la provincia di Mauretania Tingitana. La città romana venne chiamata Sala Colonia, dal nome a quell'epoca del fiume Bouregreg che scorreva nei pressi del sito. L'occupazione romana del sito durò sino al V secolo d.C. sebbene i Romani si ritirarono dalla Mauretania nel III d.C.
Sala Colonia era una città posta lungo il confine Sud-Ovest dell'Impero Romano ed era protetta da una trincea. Dalla lettura di alcune steli rinvenute nel Foro la città fu attaccata da tribù locali e anche da elefanti.
L'area romana del sito è costituita da 1,2 ettari e fu costruita su più terrazzamenti a causa della pendenza del terreno. Durante il periodo romano furono costruiti monumenti, templi, terme e quartieri abitativi e artigianali.
Nel quartiere monumentale sono stati ritrovati tre Templi mauritani, il Foro, il Campidoglio, una Basilica, una Curia, un Ninfeo, le Terme e un Arco Trionfale.
Sala Colonia aveva, come tutte le città romane, strade acciottolate e piazze pubbliche. Gli assi del Decumano Massimo e del Cardo Massimo si intersecavano nel Foro.
Sul Decumano Massimo si trovano gli edifici meglio conservati della città.
Il Foro, la piazza principale della città accessibile solo ai cittadini romani, era stato costruito durante il regno di Traiano, era di forma trapezoidale ed era ricoperto da grandi lastre di calcare azzurro (in parte ancora in sito).
Il Foro era chiuso da due porte monumentali delle quali rimangono le fondamenta.
Rimangono basi di iscrizioni onorarie dedicate agli imperatori e ai grandi magistrati della città.
Nell'area più antica, a Nord-Ovest del Foro, vi sono tre Templi Mauritani.
Il più grande di questi, costruito nel I secolo a.C., si affaccia sul Foro ed è posto su una terrazza con muro spesso 0,80/1 m e alto 1,90 m. Il pronao misura 23,10 X 5 m. E' costituito da 5 ambienti serviti da un pronao rettangolare. Ogni ambiente (tranne l'ambiente IV), è diviso da un tramezzo interno forato da due ingressi mentre sul lato Nord si trova una nicchia.
Nell'ambiente IV erano probabilmente poste le due statue in marmo rinvenute: una è il ritratto di re Tolomeo (figlio di Giuba II), oggi al Museo di Storia e Civiltà di Rabat.
Di fronte a questo tempio, sul lato Sud del Foro, si trovava un edificio a nove ambienti, forse tabernae, che affacciavano su un'altra strada.
Nell'area Nord-Ovest del quartiere monumentale, si affacciava il Campidoglio dedicato alla triade capitolina di Giove, Giunone e Minerva. Il Campidoglio fu costruito al tempo di Adriano (intorno al 120 d.C.) da C.Hosidius Severus, un notabile dell'ordine equestre. L'edificio è costituito da due terrazzamenti (46 X 26m).
Il tempio era posto sul terrazzo superiore ed era suddiviso in più ambienti: un peribolo (un portico corinzio coperto sui lati Nord-Est e Sud, costituito da 32 colonne), un cortile lastricato con altare, un pronao preceduto da scala e la stanza del tesoro del tempio.
Sulla parte occidentale il tempio aveva un'abside ricoperta di lastre di marmo bianco.
Il portico superiore (lato meridionale del Campidoglio) poggiava sulle volte, oggi scomparse, di nove botteghe che si affacciano sul Decumano Massimo.
botteghe sotto il terrazzamento del Campidoglio |
botteghe sotto il terrazzamento del Campidoglio |
parte di una statua in marmo posta davanti alle botteghe sotto il Campidoglio |
stele posta davanti alle botteghe sotto il Campidoglio |
Di fronte al Campidoglio vi sono dei resti di un edificio a pianta rettangolare, identificato come Curia o Basilica che fungeva da tribunale cittadino. Recentemente si è ipotizzato che fosse in realtà un edificio adibito alla depurazione e alla distribuzione delle acque.
Al centro di questo edificio si trova un Ninfeo costruito tra il I e il II secolo d.C. per alimentare le fontane pubbliche.
Questo raro esempio di architettura romana del Nord Africa si articolava su due livelli (quello superiore è quasi scomparso). Il suo nucleo centrale invece è costituito da tre livelli concentrici (dall'esterno verso il centro): un ottagono regolare con 8 nicchie semicircolari (se ne sono conservate solo 3) per ospitare statue di Ninfe, un ottagono più piccolo e una vasca circolare (diametro 5,5 m) che riceve acqua da un acquedotto sotterraneo. La parte centrale del ninfeo è affiancata da due aule a pianta quadrata e un bacino voltato. Si può identificare anche un cortile all'aperto con probabili vasche. Questa struttura continuò ad essere usata anche in epoca islamica.
Tra la Curia/Basilica e il Campidoglio si trovava un Arco Trionfale. Non sappiamo a chi fosse dedicato o che cosa commemorasse.
Era un arco a tre campate, più grande di quello che si trova a Volubilis. Rimangono oggi solo tre dei quattro blocchi scolpiti e quattro pilastri che sorreggevano i tre archi. Quelo centrale era più largo e più alto di quelli laterali.
Vicino all'Arco di trionfo si trova un edificio che doveva avere funzione di magazzino.
Nell'angolo Nord-Est del quartiere monumentale si trovano i resti delle Terme Pubbliche costituite da frigidarium, tepidarium, calidarium con vasca e una sala senza vasca che precede lo spogliatoio con panchine. Vi era anche una palestra. Le decoravano mosaici bicromi e blocchi scolpiti. Furono riutilizzate durante il Medioevo.
Vicino alle Terme Pubbliche vi è un'area con pianta rettangolare e basi di muri perpendicolari che dovrebbe essere stato un magazzino o una serie di botteghe.
magazzino |
Fa parte del sito archeologico di Sala Colonia anche un quartiere artigianale (1261 mq) posto a Nord del Campidoglio e percorso da un Decumano secondario.
Il quartiere è composto da botteghe, ambienti ad uso privato di artigiani e commercianti, panetterie e tre frantoi con torchi e vasche di decantazione.
In un frantoio un pavimento è ricoperto da un mosaico geometrico grigio e bianco. E' presente anche una zona di pressatura (Maie).
Recentemente alcuni scavi condotti all'esterno delle mura di Chellah hanno portato alla scoperta del distretto portuale della città antica (I/II secolo d.C.), situato nel settore delle Saline (Mlaleh). Questi ritrovamenti hanno condotto a calcolare che la città di Sala Colonia coprisse una superficie di 300 ettari e che quindi fosse più vasta di quella di Volubilis, e fosse cinque volte Pompei. Sono stati ritrovati tratti di mura, il più grande impianto termale della Mauritania Tingitana (2000 mq) e un colombario che fu riutilizzato in epoca medievale. Tra i reperti trovati vi è anche una statua acefala e mutila degli arti, forse una raffigurazione di divinità.
Alcuni reperti di epoca romana ritrovati durante gli scavi passati del Sito Archeologico di Chellah sono esposti al Museo di Storia e Civiltà di Rabat. Tra questi vi è una statua di Tolomeo (I secolo d.C.) ultimo rappresentante della dinastia numide e nipote di Marco Antonio, una scultura in rilievo in osso e un tronco di statua in marmo.
statua di Tolomeo (I sec.d.C. - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
scultura in rilievo (epoca romana - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
tronco di statua (epoca romana - Museo di Storia e Civiltà di Rabat) |
"Chellah" divenne il nome della città dopo che l'autorità romana l'aveva abbandonata (V secolo d.C.). Il sito ricominciò ad essere frequentato durante il XIII secolo....ma di questo si parlerà nella seconda parte del post dedicata al Sito Archeologico di Chellah.
Orari: ottobre/marzo 9.00/17.00
aprile/settembre 9.00/19.00
Ramadan 9.00/15.00
Costo: 70 MAD (adulti oltre i 25 anni)
120 MAD ingresso + audioguida (arabo, inglese, francese, spagnolo)
CONCLUSIONI Questo è solo il primo assaggio di ciò che si può visitare e scoprire nel Sito Archeologico di Chellah. Se proseguirete la lettura della seconda parte del sito avrete la voglia di scoprirne il passato millenario e affascinante di questo Paese.
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