lunedì 22 settembre 2025

Pisa: il Duomo di Santa Maria Assunta (l'interno)

Dopo aver descritto in un post la storia e l'esterno del Duomo di Santa Maria Assunta, qui mi appresto a narrare l'interno di questo capolavoro del romanico pisano.

Il Duomo di Pisa ha una pianta a croce latina. 

pianta del Duomo di Santa Maria Assunta

La chiesa, rivestita internamente da marmi bianchi e neri, presenta 5 navate con unico abside. 

navata centrale del Duomo di Santa Maria Assunta

La navata centrale è delimitata da due file di colonne monolitiche in granito proveniente dall'Isola d'Elba, alte 7m. Le colonne in granito tra la navata centrale e l'abside provengono invece dalla Moschea di Palermo (bottino della battaglia della Cala dei Pisani del 1063). La navata è costituita da 10 campate, più altre due campate che costituisco il coro.

navata centrale (verso la controfacciata)

colonne della navata centrale

colonne della navata centrale

La navata centrale ha un soffitto ligneo a cassettoni dorati seicentesco, con stemma dei Medici. E' opera di Domenico e Bartolomeo Atticciati ed è andato a sostituire il soffitto originale a capriate lignee a vista.

soffitto ligneo a cassettoni dorati della navata centrale del Duomo

La navata è illuminata da vetrate istoriate colorate del Trecento (una), Quattrocento (tredici - di due rimangono solo frammenti) e Ottocento (due).
Queste quelle della navatella laterale sinistra(partendo dalla controfacciata:

Diluvio Universale / Arca di Noè (1453/1454)

Costruzione dell'Arca di Noè / Lamech uccide Caino (1453/1454)

vetrata ottocentesca

Maledizione dei Progenitori / Caino e Abele offrono sacrifici a Dio e Dio rimprovera Caino (1453/1454)
 
Cacciata dal Paradiso / Tentazione dei Progenitori (1453/1454)

Creazione di Eva / Creazione di Adamo (1453/1454)

Cosmografia Teologica (1453/1454)

Quelle della navatella laterale destra sono (partendo dal presbiterio):

Abramo coi tre visitatori / Sacrificio d'Isacco (1453/1454)

Dio interroga Caino - Caino uccide Abele (1453/1454)

Mosè riceve le tavole della Legge / Giuseppe distribuisce il grano ai fratelli (1453/1454)

Storie di Giuseppe ed Esaù (1453/1454)

vetrata ottocentesca

Storie della Torre di Babele (1453/1454)

Incontro di Giacchino e Anna / Sposalizio della Vergine (1384/1386)


Nella navata centrale, vicino al colonnato sinistro, si trova il Pulpito o Pergamo di Giovanni Pisano, realizzato tra il 1302 e il 1310. Danneggiato nell'incendio del 1595, fu smontato e rimontato nel 1926, con le ricostruzioni delle parti perdute (alcune parti non furono invece rimontate, tra le quali quelle che vengono conservate al Metropolitan Museum of Arts di New York).

Pulpito (Giovanni Pisano - 1302/1310)

Questo pulpito di forma ottagonale, alto più di 4 m e costituito da marmo di Carrara, porfido e marmo africano, sostituì quello originario che Guglielmo aveva realizzato per il Duomo (oggi nella Cattedrale di Santa Maria di Castello a Cagliari). La sua collocazione originaria non si conosce con certezza, forse era posto nel presbiterio, sotto la cupola.

Pulpito (Giovanni Pisano - 1302/1310)
Il pulpito è costituito da tre ordini: sostegni, mensole e plutei. Sopra la balaustra si trova un leggio a forma di Aquila.
i tre ordini del pulpito

Gli 11 sostegni (10 esterni e 1 al centro) sono costituiti da colonne,  leoni stiloforiCariatidi e Telamoni:

leone stiloforo

leone stiloforo

Le Virtù Cardinali (Giustizia, Prudenza, Temperanza e Fortezza) sorreggono la Chiesa, gli Evangelisti sorreggono Cristo. 

Evangelisti

Evangelisti

a sinistra: Evangelisti sorreggono Cristo

Virtù Cardinali sorreggono la Chiesa

Virtù Cardinali (Giustizia e Temperanza)

Virtù Cardinali (Fortezza e Prudenza)

Pilastrini sorreggono Ercole e l'Arcangelo Michele.

Ercole

Arcangelo Michele

Le colonne semplici furono donate da Mussolini perché mancanti, mentre quella rossa dall'Opificio di Firenze.

Al centro della struttura le Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) sono poste sulle Arti del Trivio e del Quadrivio. 

base del sostegno centrale: Arti del Trivio e del Quatrivio

sostegno centrale: Virtù Teologali sulle Arti del Trivio e del Quadrivio

Nelle mensole sono raffigurati Sibille, Profeti e Evangelisti.

Nei plutei (leggermente incurvati) sono raffigurati episodi della Vita e Passione di Cristotra figure di Profeti, Apostoli, Angeli, S.Giovanni Battista e Cristo Giudice.

pluteo del pulpito: Morte della Vergine

pluteo del pulpito: Natività / Annuncio ai Pastori

pluteo del pulpito: Adorazione dei Magi

pluteo del pulpito: Presentazione al Tempio / Fuga in Egitto

pluteo del pulpito: Strage degli Innocenti

pluteo del pulpito: Bacio di Giuda, Incoronazione di spine, Flagellazione

pluteo del pulpito: Crocifissione

pluteo del pulpito: Giudizio Universale (Eletti)

pluteo del pulpito: Giudizio Universale (Dannati)

Dal soffitto della navata centrale, all'altezza del pulpito, pende un lampadario in bronzo che ha sostituito l'originale lampadario chiamato "di Galileo" (oggi esposto nella Cappella Aulla del Camposanto) realizzato da Vincenzo Possenti in ottone e con figure in bronzo nel 1587. Osservando le sue oscillazioni, Galileo Galilei intuì la legge dell'isocronismo del pendolo.

lampadario (Vincenzo Viviani)

ingresso della Cappella Aulla con la cosiddetta Lampada "di Galileo"

La navata centrale è affiancata da quattro navatelle (due per ogni fianco), che sono divise tra loro da colonnati di minori dimensioni, sopra le quali corrono matronei coperti da volte a crociera e affacciati sulla navata centrale con bifore e quadrifore. I matronei proseguono anche nel transetto e nel coro.

quadrifora di un matroneo

Sulle pareti settentrionale e meridionale del coro, i matronei sono stati affrescati da Michelangelo Cinganelli tra il 1597 e il 1604 con Storie di Maria e di Cristo. Sono anche raffigurati San Gerolamo, Sant'Ambrogio e Padri della Chiesa negli archi delle trifore, Angeli e Cherubini, Davide e Salomone, Geremia e Isaia, Giustizia e Fortezza, Prudenza e Temperanza

matronei affrescati (Michelangelo Cinganelli -1597/1604)

Nel Settecento sulle pareti delle navatelle più esterne furono collocati i quadroni, grandi dipinti su tela realizzati dai più bravi artisti di quel periodo.

Eccone alcuni della navatella sinistra (partendo dalla controfacciata):

Martirio del Beato Signoretto Alliata (Pietro Benvenuti - XVIII/XIX sec.)

Pietro Moriconi battezza Lamberto figlio del re delle Baleari (Lorenzo Pecheux - 1784)

Il cardinale Balduino rimprovera il giudice d'Arborea (Giuseppe Colignon - 1812)

Battesimo del figlio di Nazaradeol (Laurent Pecheux - XVIII sec.)

Salvamento della testa di S.Torpè (Giovanni Bettino Cignaroli)

Mirtirio di S.Torpè (Placido Costanzi - Tempesti - 1754/1769)

I quadroni della navatella destra (partendo dalla controfacciata) sono:

Vestizione di Santa Bona (Antonio Cavallucci - 1792)

Miracolo di Sant'Ubaldesca Pisana (Domenico Corvi - 1787)

Riccardo Cuor di Leone concede privilegi ai Pisani (Giuseppe Bezzuoli - 1850)

La mensa di Papa Eugenio III (Giovanni Battista Tempesti)

Il Beato Pietro Gambacorta e Papa Eugenio IV (Sebastiano Conca)

Il Beato Pietro Gambacorta istituisce la sua regola (Francesco Mancini)

Ai quadroni nella navatella sinistra si alternano altari di Stagio Stagi con altre tele. Partendo dalla controfacciata sono:

Esaltazione della Croce e Santi (Giovanni Battista Paggi)

Spirito Santo e Santi Martiri (Passignano - 1603/1620)

Padreterno in Gloria (Ventura Salimbeni - 1609)

Altare di S.Guido della Gherardesca: Vergine che appare a S.Ranieri (Battista Lorenzi - 1592)

Anche nella navatella destra si alternano quadroni ad altari (a partire dalla controfacciata):

Madonna col Bambino in Gloria e Santi (Bronzino - 1602/1626)

Disputa del Sacramento (Francesco Vanni - 1610)

Madonna delle Grazie col Bambino e Santi (Andrea del Sarto - XIV sec.)

Altare dei Santi Abido, Nicodemo e Gamaliele (Stagio Stagi) / lunetta: Padre Eterno (Bartolomeo Ammannati - 1536) 

Lungo i muri perimetrali della chiesa si trovano anche 8 panche con tarsie lignee e intagli realizzate da Bartolomeo Atticciati nel XVII secolo.

panca (Bartolomeo Atticciati - XV sec.) / formella della spalliera: Davide con corona e salterio (Giuliano da Maiano su dis. di Botticelli - 1470/1476)

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Tra le navate e i transetti vi è una cupola ovoidale a base ellittica d'influenza islamica. E' stata pitturata con la tecnica dell'encausto da Orazio e Girolamo Riminaldi tra il 1627 e il 1630 con la Vergine in Gloria e Santi. I Quattro Evangelisti raffigurati nei pennacchi sono opera di Michelangelo Cinghianelli (1596/1597)

cupola: Vergine in gloria e Santi (Riminaldi - 1627/1630) /pennacchi: Evangelisti
 (Michelangelo Cinganelli - 1596/1597)

Sui pilastri che precedono la zona presbiteriale si trovano Sant'Agnese S.CaterinaSanta MargheritaS.Giovanni BattistaS.Pietro, opere di Andrea del Sarto (provenienti dalla distrutta Chiesa di Sant'Agnese) e la Madonna col Bambino di Antonio Sogliani.

Sant'Agnese (Andrea del Sarto - 1527/1528)

Madonna col Bambino (Andrea del Sarto)

Il presbiterio era originariamente delimitato da un recinto in marmo scolpito, un fregio antico rilavorato dalla bottega di Guglielmo. Alcuni plutei di questo recinto sono esposti nel Museo dell'Opera del Duomo.

plutei del recinto presbiteriale (bottega di Guglielmo - XII sec. - Museo dell'Opera del Duomo)

L'antico recinto presbiteriale venne poi sostituito da una transenna rinascimentale realizzata da Scipione Malaspina e da Cosimo e Francesco Cioli, i cui elementi sono conservati oggi al Museo dell'Opera del Duomo.

transenna del presbiterio del Duomo (Scipione Malaspina e Cosimo e Francesco Cioli - XVI sec. - Museo dell'Opera del Duomo

particolare della transenna del presbiterio del Duomo (Scipione Malaspina e Cosimo e Francesco Cioli - XVI sec. - Museo dell'Opera del Duomo

Il presbiterio termina con un'abside curva. 

presbiterio con altare settecentesco e altare novecentesco

L'altare maggiore settecentesco presenta sei Angeli di Ludovico Poliaghi. Davanti a questo è posto un altare più moderno novecentesco di Giuliano Vanghi, artista che ha scolpito anche l'ambone.

altare settecentesco / Angeli (Ludovico Poliaghi) / Crocifisso (Giambologna)

ambone (Giuliano Vanghi - XXI sec.)

Nel Museo dell'Opera del Duomo sono conservati tre plutei realizzati da una bottega di cultura islamica del XII secolo che sono appartenuti forse all'antico altare.

plutei dell'altare antico del Duomo (bottega di cultura islamica - XII sec. - Museo dell'Opera del Duomo)

L'altare è dominato dal Crocifisso bronzeo del Giambologna. Dello stesso artista sono i due Angeli cerofori.

Angelo ceroforo (Giambologna)

Un altro Angelo, posto su una colonna, è opera di Stoldo Lorenzi.

Angelo (Stoldo Lorenzi)

Sul lato destro dell'abside un'altra colonna sorregge un'anfora in porfido (parte del bottino della Prima Crociata) che la tradizione vuole che sia stata usata durante le Nozze di Cana. In realtà è stata realizzata nel IV secolo da bottega italiana.

anfora delle Nozze di Cana

La tribuna ha un coro quattrocentesco ed è rivestita con 27 dipinti raffiguranti Episodi del Vecchio Testamento e Storie Cristologiche, opere realizzate tra il XVII e XVIII secolo da Andrea del Sarto, da Giovanni Antonio Sogliani (Sacrificio di Caino, Sacrificio di Noè, Sacrificio di Abele), da Domenico Beccafumi (2 tavole di Storie di Mosè e 4 di Evangelisti), dal Sodoma (Sacrificio di Abramo), da Orazio Riminaldi (Sansone che uccide i Filistei, Mosè che innalza il serpente di bronzo), da Rutilio Manetti (Elia svegliato dall'Angelo), da Stefano Maruscelli (Il Convito di Abramo), da Ottavio Vannini (Giuditta), da Aurelio Lomi (Moltiplicazione dei pani e dei pesci), da Paolo Guidotti (Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia, Ultima Cena), Cosimo Gamberucci (Convito di Ester e Assuero), da Alessandro Salimbeni (La Caduta della Manna e L'Eterno in Gloria e gli Arcangeli - ora sopra un altare  nella navatella meridionale)...e altri.

dipinti nella tribuna

Mosè che innalza il serpente di bronzo (Orazio Riminaldi - 1623)

Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia (Paolo Guidotti)

Nel catino absidale è raffigurato a mosaico il Cristo Pantocratore in trono tra la Vergine e San GiovanniFrancesco da Pisa realizzò il Cristo Pantocratore e a Cimabue si deve la realizzazione del viso di San Giovanni. Questa costituisce l'unica opera documentata, e anche l'ultima realizzata prima della morte, di Cimabue (1302). Il mosaico fu poi terminato con la Vergine da Vincino da Pistoia nel 1320.

Cristo Pantocratore in trono tra la Vergine e San Giovanni (Cimabue, Francesco da Pisa e Vincino da Pistoia - 1302/1320)

Il mosaico sopravvisse all'incendio del 1595 così come alcuni affreschi: S.Girolamo (su uno dei pilastri centrali), S.Giovanni Battistaun Crocifisso e i Santi Cosimo e Damiano (su un pilastro nei pressi della porta d'uscita).

S.Girolamo (Pietro di Puccio - 1389/1391)

Crocifisso (Francesco d'Antonio da Firenze - XIV sec.))

Medioevali sono anche il pavimento cosmatesco ad opus alexandrinum (XII secolo) posto sotto l'arco trionfale e nel presbiterio, e l'affresco della Vergine col Bambino (XIII/XIV secolo) raffigurato dal Maestro di S.Torpè sull'arco stesso.

pavimento cosmatesco

arco trionfale: Vergine col Bambino (Maestro di S.Torpè - XIII/XIV sec.)

Il transetto è diviso in tre navate costituite da tre campate per lato, e termina in ogni braccio con un'abside.  

Nel transetto sinistro (o settentrionale) si trova la Cappella del SS.Sacramento, costruita tra il 1554 e 1463. 

transetto settentrionale

Cappella del SS.Sacramento

Il soffitto della cappella è a cassettoni lignei dorati come nella navata centrale.

soffitto della Cappella del SS.Sacramento
Le sculture e le decorazioni della cappella sono opera di Giovan Battista Lorenzi, Chiarissimo Fancelli, Giuseppe e Stagio Stagi, Francesco Cioli e Francesco Mosca.
Nella calotta absidale vi sono le statue dell'Angelo Annunciante e dell'Annunciata. opere di Francesco Mosca (1564).

Angelo Annunciante e Annunciata (Francesco Mosca - 1564) / altare e ciborio (Sebastiano Tamburini su dis. di Giovanni Battista Foggini - metà XVII sec.)
L'altare e il ciborio sono attribuiti a Sebastiano Tamburini, su disegno Giovanni Battista Foggini. 

L'altare è costituito da due gradini in bronzo divisi in 16 riquadri in rilievo in argento nei quali sono raffigurate scene della Passione e Risurrezione di Cristo, separate da 18 teste di cherubini. Il paliotto attuale è una copia in bronzo di Bruno del Chiocca (1965) dell'originale in legno realizzato da Giovanni Salghetti (1830). Il ciborio in argento è a forma di tempietto esagonale, sostenuto da tre angeli e con la figura di Cristo Risorto.

In nicchie laterali alla calotta absidale (alla fine delle navatelle del transetto), vi sono le statue di S.Cristina e di S.Maria Maddalena di Chiarissimo Fancelli (1625).

sul fondo della navatella: S.Maria Maddalena (Chiarissimo Fancelli - 1625) /altare: Cristo ridona la vista al cieco nato (Aurelio Lomi) 

sul fondo della navatella: S.Cristina (Chiarissimo Fancelli - 1625)

Lungo le pareti della cappella vi sono tele di Aurelio Lomi (Adorazione dei MagiAdorazione dei PastoriPresentazione al Tempio), realizzate tra il 1588 e il 1594, di Pietro Sorri (Disputa di Gesù con i dottori nel Tempio), realizzata nel XVII secolo, di Domenico Cresti (Madonna in Gloria con Santi Martiri), realizzata nel XVI secolo e di Corrado Giaquinto (Nascita di Maria Vergine), realizzata nel XVIII secolo. Inoltre ci sono altari e monumenti realizzati dal Cinquecento al Settecento.

Nascita di Maria Vergine (Corrado Giaquinto - XVIII sec.)

Originariamente la cappella era stata dedicata all'Annunciazione, ed è per questo che nel catino absidale si trova un'Annunciazione realizzata a mosaico, storicamente attribuiti a Francesco Traini ma più recentemente a Lippo Lemmi (fine XIII secolo). Sopra la calotta absidale vi sono le  raffigurazioni della Carità e della Fede realizzate da Antonio Marini nel 1829.

Annunciazione (Francesco Traini o Lippo Lemmi - fine XII sec.) / Fede e Carità (Antonio Marini - 1829)

Sempre nel braccio sinistro del transetto (quasi vicino all'altare maggiore), si trova l'altare con la Madonna col Bambino attribuita a Berlinghiero Berlinghieri (1226), chiamata anche Madonna di Sotto gli Organi. L'icona è così chiamata per la sua posizione al di sotto degli organi del Duomo.

altare con la Madonna di Sotto gli Organi (attr. Beringhiero Beringhieri - prima del 1226)

Madonna di Sotto gli Organi (attr. Beringhiero Beringhieri - prima del 1226)

La tavola (93 X 55 cm) è di tipo iconografico dell'Hodighitria (Colei che indica la via). In origine si sarebbe trovata nel Castello di Lombrici (presso Camaiore), proprietà della famiglia pisana dei Caetani, ma i soldati pisani l'avrebbero prelevata per salvarla da un incendio o da possibili saccheggi, e la portarono in Duomo nel transetto settentrionale.

L'icona è inquadrata in una grata (realizzata in argento dorato nel XIX secolo da Giovanni Grazzini), nella quale sono raffigurati a sbalzo busti di Santi pisani e stemmi.

grata della Madonna di Sotto gli Organi (Giovanni Grizzini - 1887)

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Anche il transetto destro (o meridionale) è diviso in tre navate e absidato. Nel catino absidale si trova un mosaico con l'Assunzione attribuito a Francesco Traini. Le pareti perimetrali del transetto sono decorate con altari e dipinti di grandi dimensioni che narrano episodi della Vita di San Ranieri.

ingresso del transetto destro

altare con Cristo in Croce (Giovanni Bilivert)

San Ranieri resuscita un fanciullo (Felice Torelli e Lucia Casalina)

altare di San Biagio con Madonna col Bambino (Pandolfo Fancelli e Stagio Stagi - 1528 ca.)

Vestizione di San Ranieri (Benedetto Luti - 1712)

San Ranieri libera un'ossessa (Domenico Muradori - 1715)

altare con La Vergine in Trono (Perin del Vega e Antonio Sogliani)

All'ingresso del transetto destro è posta un'acquasantiera con statua della Madonna col Bambino, realizzata da Girolamo da Carrara nel 1510 ca.

acquasantiera con Madonna col Bambino (Girolamo da Carrara - 1510 ca.)
 

Lungo la navata laterale sinistra del transetto si trova parte del Monumento funebre di Arrigo di Lussemburgo, realizzato tra il 1313 e il 1315 da Tino di Camaino. Nella transetto rimane del monumento il sarcofago con giacente e un affresco che raffigura due Angeli realizzato dal Ghirlandaio.    

Monumento funebre di Arrigo di Lussemburgo (Tino da Camaino - 1313/1315 /  affresco del Ghirlandaio)

Fino al 1494 il monumento dai Pisani per l'imperatore morto a Buonconvento nel 1313 si trovava nell'abside sopra l'Altare di S.Bartolomeo. Dopo essere stato smembrato e spostato più volte, è ora conservato in parte nel Duomo, in parte nel Museo dell'Opera del Duomo (Arrigo VII in trono e 5 dei suoi consiglieri, Angelo Annunziante e Annunziata, due Angeli e due torchi di colonna tortile), mentre altri elementi si trovano all'Albert Museum di Londra (due colonne tortili) e al Museo Nazionale di S.Matteo a Pisa (Madonna col Bambino non finita, S.Bartolomeo, e gli Evangelisti Luca, Marco e Giovanni).

elementi del Monumento funebre di Arrigo di Lussemburgo (Tino di Camaino - 1313/1315 - Museo dell'Opera del Duomo)

Nel 1921 il sarcofago di Arrigo VII fu collocato nel transetto destro. Durante l'apertura del sarcofago avvenuta recentemente si è trovato ed esaminato il corredo funebre che la cassa conteneva: i simboli del potere imperiale (corona, scettro e globo in argento dorato) e un drappo rettangolare in sciamito operato lungo oltre 3 m. Il corredo è ora esposto nel Museo dell'Opera del Duomo.

scettro, corona imperiale, globo e telo funebre di Arrigo VII (XII sec. - Museo dell'Opera del Duomo)

Alla fine del transetto destro si trova la Cappella di San Ranieri (patrono di Pisa), realizzata tra il 1563 e il 1621 al posto della Cappella dell'Incoronata.

Cappella di San Ranieri

Adornano la cappella sculture realizzate da Giovanni Battista Lorenzi, Paolo Guidotti, Francesco Mosca e Stoldo Lorenzi. La balaustra che delimita il presbiterio è stata realizzata da Francesco Cioli (XVII secolo).

Sopra al catino absidale si trova un'edicola con timpano triangolare nella quale è posto il gruppo scultoreo dell'Incoronazione di Maria. Nelle sei formelle in cui è diviso il catino absidale sono stati raffigurati Putti. Nei pennacchi dell'arco del presbiterio vi sono due Angeli.

edicola: Incoronazione di Maria / catino absidale: Putti

Nelle due nicchie dell'abside si trovano due statue di Profeti che affiancano un vano centrale in cui è raffigurata l'Assunzione di Maria.

ProfetiAssunzione di Maria (Francesco Mosca e Stoldo Lorenzi - XVI sec.)

Assunzione di Maria (Francesco Mosca e Stoldo Lorenzi - XVI sec.)

I resti di San Ranieri furono portati nel Duomo dopo pochi anni dalla sua morte (1161), e forse custodite in un antico sarcofago romano. Un nuovo altare fu realizzato da Tino da Camaino all'inizio del transetto settentrionale nel XIII secolo (oggi custodito al Museo dell'Opera del Duomo).
Tomba-Altare di San Ranieri (Tino da Camaino - 1305/1306 - Museo dell'Opera del Duomo)
 
Nel XV secolo Andrea Guardi realizzò un'arcata marmorea con statue e altorilievi, che venne rimossa alla fine del Cinquecento per essere sostituita dal nuovo altare di Giovanni Battista Lorenzi.

Alla fine del Seicento venne realizzato un nuovo sepolcro: una mensa e un'urna di marmo verde poggiante su un basamento di Giovanni Battista Foggini. Per volere di Cosimo de' Medici nel 1688 furono ricongiunte tutte le reliquie di San Ranieri sparse in altre chiese e reliquari. 

altare e urna di San Ranieri

Nelle due edicole marmoree poste a lato dell'abside sono poste le statue di San Potito e di Sant'Efisio realizzate da Giovanni Battista Lorenzi (1592).

San Potito (abbozzato da G.Battista Lorenzi - 1594 / terminata da Paolo Guidotti - 1615)

Sant'Efisio (Giovanni Battista Lorenzi - 1592)

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La controfacciata presenta oltre alle tre porte realizzate dalla scuola del Giambologna alcuni monumenti funebri:

Monumento funebre dell'Arcivescovo Francesco Frosini (Ferdinando Vaccà - XVIII sec.)

Monumento funebre dell'Arcivescovo Matteo Rinucci (Lorenzo Bitozzi - XVII sec.) / Crocifisso (Pietro Tacca - XVII sec.)

Monumento funebre di Giuliano de' Medici con  Resurrezione di Cristo (att. Lorenzo Bitozzi - XVII sec.)

Monumento funebre dell'Arcivescovo Francesco Guidi (dis. Anton Francesco Quarantotti - XVIII sec.)

Sul portale centrale interno della controfacciata si trova lo stemma di Giovanna d'Austria.

stemma di Giovanna d'Austria

Nella navata centrale, in prossimità della controfacciata, si trovano due acquasantiere: una è sormontata dalla statua di S.Giovanni Battista e una sormontata dalla statua di Cristo al Battesimo (opere di Felice Palma).

acquasantiera: San Giovanni Battista (Felice Palma - 1621)

acquasantiera: Cristo al Battesimo (Felice Palma - 1621)

www.opapisa.it

Orario: 10.00/20.00

ATTENZIONE: durante le celebrazioni la visita è ridotta.

Costo: GRATIS 

ATTENZIONE: se si vuole visitare solo il Duomo bisogna in ogni caso munirsi alla biglietteria di un biglietto GRATUITO con limiti d'orario. Se si desidera invece vedere altri monumenti della Piazza dei Miracoli, l'ingresso non è vincolato, e basta mostrare all'ingresso il biglietto cumulativo.

Cattedrale + Museo dell'Opera del Duomo                                                               8 €
Cattedrale + Battistero                                                                                               8 €
Cattedrale + Camposanto                                                                                          8 €
Cattedrale + Museo delle Sinopie                                                                             8 €
Cattedrale + Torre                                                                                                    20 €
Cattedrale + Camposanto + Battistero + Museo Opera + Museo Sinopie               11 €

Cattedrale + Camposanto + Battistero + Museo Opera + Museo Sinopie + Torre  27 € 


CONCLUSIONI                                                                                                                         Il Duomo di Santa Maria Assunta è un vero museo d'arte, ancora di più se si pensa che molti dei suoi capolavori sono esposti nel Museo dell'Opera del Duomo, ma anche in altri musei come il Louvre (a causa dell'espoliazione napoleonica): il Trionfo di S.Tommaso d'Aquino tra i Dottori della Chiesa (di Benozzo Gozzoli), la Morte di S.Bernardo (dell'Orcagna) e il S.Benedetto (di Andrea del Castagno).

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