lunedì 3 marzo 2014

La Valle d'Itria: Martina Franca


SITO TURISTICO                           www.comunemartinafranca.gov.it
UFFICIO TURISTICO                     P.za XX Settembre 3

Martina Franca, comune della provincia di Taranto, è stata nel settecento una delle città più eleganti della Puglia.

barocco a Martina Franca

Il suo centro storico pedonale è un insieme di frammenti medioevali e classicità ottocentesca, ma soprattutto un tripudio di stile barocco e "barocchetto", che si esemplifica nei suoi palazzi e chiese ornate di putti, volute, ghirlande e cariatidi.
Il suo stile architettonico è dovuto al mecenatismo ducale e signorile di cui la cittadina ha potuto godere.

via di Martina Franca

Più di una porta delle antiche mura della città dà accesso al centro storico di Martina Franca.
Uno degli ingressi alla città si trova sulla ottocentesca piazza XX Settembre, antica piazza del mercato, chiusa da un lato dalla chiesa di S.Antonio da Padova.

Piazza XX Settembre e chiesa di S.Antonio da Padova
Porta di S.Stefano (lato P.za Roma)

La Porta di S.Stefano o Arco di S.Antonio (dal nome della chiesa posta appunto di fronte, dedicata a S.Antonio da Padova), venne costruita nel 1764 grazie al denaro pubblico, in onore di S.Martino, patrono della città .

L'arco che introduce al borgo antico barocco ha sulla sua sommità la statua equestre del Santo, che secondo la leggenda apparve con la sua cavalleria sulle mura della città nel 1529 e la liberò dall'assedio dei Cappelletti, soldati mercenari di origine balcanica assoldati dalla Francia per rivendicare le terre del Regno di Napoli, in mano a Carlo V.


porta di S.Stefano (lato P.za XX Settembre)

statua di S.Stefano sulla porta omonima
Varcata la porta ci si trova in piazza Roma.
Su questa piazza di forma triangolare, il cui centro è occupato dalla Fontana dei delfini, si affacciano il Palazzo Ducale e il Palazzo Martucci.

Piazza Roma
Fontana dei delfini
Il Palazzo Martucci, scandito da grandi lesene, ha un aspetto classicheggiante.

Palazzo Martucci
Palazzo Martucci






















Il Palazzo Ducale, ora sede del Municipio, fu costruito tra il 1668 e il 1780 da Petracone V Caracciolo, VIII° duca di Martina Franca, sopra al castello costruito nel 1388 dalla famiglia Orsini, principi di Taranto.
E' tra i palazzi più belli del Sud.

Palazzo ducale
Il progetto del palazzo composto da 300 camere, stalle, cappelle, corte, teatro e foresteria, fu opera di Giovanni Andrea Carducci, e sembra che il disegno sia stato approvato dal Bernini.

ingresso del Palazzo ducale

La facciata è divisa orizzontalmente da una balconata in ferro battuto e verticalmente da lesene.
Il portale è inquadrato da semi colonne con elementi decorativi militari e mascheroni.

L'ampio scalone conduce al portale barocco di stile tardo-rinascimentale.
Ci si trova nel cosiddetto appartamento reale dove porte rococò poste sullo stesso asse danno accesso a sale dipinte a tempera da Domenico Carrella nel 1776.

scalone del palazzo
portale barocco



porta rococò
Le sale sono affrescate con scene bibliche, mitologiche e di vita di corte.

Nella Sala dell'Arcadia è rappresentata la vita agreste con il duca Francesco III.
Negli angoli della sala vi sono dipinte le quattro stagioni, mentre sul soffitto si trova l'"Apoteosi di Ercole", con Apollo che gli dà in sposa Ebe, per rappresentare la gloria e l'immortalità del duca.

Sala dell'Arcadia
Sala dell'Arcadia
"Apoteosi di Ercole"
affresco con scena di vita di corte - Sala dell'Arcadia

Nella Sala del Mito sono stati affrescati "La Fuga di Enea" (simbolo della casata) che rappresenta l'amore filiale, "Apollo e Dafne","Atlante e Ippomene", "Priamo e Tisbe", "Nesso e Deianira", "Narciso alla Fonte" e "Ercole che libera Esione dal Drago".
Sul soffitto vi è invece raffigurato il "Carro del Sole".

Sala del Mito
"La fuga di Enea" - Sala del Mito
"Ercole che libera Esione dal Drago" - Sala del Mito
"Apollo e Dafne" - Sala del Mito
"Carro del Sole" - Sala del Mito
Nella Sala della Bibbia si trovano "Mosè Salvato dalle Acque", "Davide e Abigail", "Salomè", "Storie di Tobiolo"e "Rebecca al Pozzo".

"Storie di Tobiolo" - Sala della Bibbia

"Mosè salvato dalle Acque" - Sala della Bibbia

"Rebecca al Pozzo" - Sala della Bibbia
"Davide e Abigail" - Sala della Bibbia






















Nella cappella dei duchi vi è un altare in pietra policromo. Nei riquadri delle pareti vi sono rappresentate le figure di Santi e arabeschi.

Cappella dei duchi
altare della Cappella dei duchi
Cappella dei duchi
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Percorrendo via Vittorio Emanuele, in dialetto "U'ring", la via principale, elegante e dello shopping, si giunge a Piazza Plebiscito.

Piazza Plebiscito
Qui trova la Basilica di S.Martino.
Fu costruita tra il 1747 e 1763 in stile barocco martinese, al posto di una chiesa romanica, sul progetto dell'ingeniere Giovanni Mariani.

Basilica di S.Martino
La facciata presenta 4 nicchie con Santi: S.Giovanni Battista, S.Pietro, S.Paolo e S.Giuseppe.
In alto vi sono le statue di Santa Martina e di Santa Comasia.

facciata della Basilica di S.Martino
Al centro un altorilievo raffigura S.Martino che taglia il suo mantello per darlo al povero.
altorilievo S.Martino
Al suo interno la basilica a croce latina presenta a sinistra un fonte battesimale commissionato dall'abate Caracciolo.

navata della Basilica di S.Martino
Su ogni lato della navata si aprono due cappelle.
Sul lato sinistro una cappella custodisce il Presepe del XVI secolo, con statue in pietra di Stefano da Putignano, sormontato dal dipinto murale Adorazione dei Pastori di Pietro Cataldo Mauro del XVIII secolo.

"Presepe" e "Adorazione dei Pastori"
Sul lato sinistro del transetto si trovano tre altari settecenteschi.
 
transetto
Su un altare di questi poggia la scultura lignea seicentesca di Cristo alla Colonna

"Cristo alla Colonna" - transetto sinistro
Sul lato destro del transetto invece in altari rococò vi sono le statue lignee di Santa Martina e di Santa Comasia.

altare con Santa transetto destro
altare con Santa transetto destro






















Nell'altare maggiore in marmi policromi di Gennaro Sanmartino (XVIII secolo) con le statue marmoree della Carità e dell'Abbodanza di Giuseppe Sanmartino, campeggia la statua in pietra di S.Martino di Tours di Stefano di Putignano (XVI secolo).

altare maggiore

Nel cappellone del S.S.Sacramento con pareti in stucco policromo si trova su un altare neo-classico con la tela dell'Ultima Cena, ultima opera di Domenico Carella del 1804. 

altare del cappellone
cappellone



"Ultima Cena" - Domenico Carella
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Sulla stessa piazza della Basilica si trovano il Palazzo dell'Università e la Torre Civica.

Palazzo dell'Università e Torre Civica
Il Palazzo dell'Università fu la sede del Parlamento locale detto "universale"(rappresentante di tutti i ceti sociali).
Fu costruito nel 1478 da re Ferdinando d'Aragona.
Un secondo piano fu aggiunto nel XIX secolo.

ingresso del Palazzo dell'Università
La Torre Civica del 1734 ha una cella campanaria aperta sui lati con arcate.

Torre Civica
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Poco più oltre ci si trova in Piazza Maria Immacolata, dalla forma ad emiciclo porticato e dalle forme neoclassiche.  
Fu progettata nel XIX secolo per accogliere il mercato.

Piazza Maria Immacolata e facciata della Basilica di S.Martino
portici di Piazza Maria Immacolata
Piazza Maria Immacolata by night
Da essa si diparte via Cavour, con edifici barocchi.

Palazzo Fanelli (via Cavour 30) fu costruito nel 1748 da Ambrogio Fanelli.
Ha un portale sovrastato da una loggia in ferro battuto.
Ha sei grandi finestre con cornici differentemente scolpite.
 
Palazzo Fanelli
Palazzo Fanelli
Palazzo Magli (via Cavour 25) fu costruito dall'abate Pasquale Magli nel 1748.
Ha un doppio portale: uno dal classico bugnato decorato con un putto nella chiave di volta, e l'altro più esterno inquadrato da colonne con capitelli con piccoli satiri.

Palazzo Magli
Palazzo Magli
chiave di volta del portale
portale Palazzo Magli






















Palazzo Casavola o Palazzo Marinosci (via Cavour, 18) è del 1778.
Ha una grande balconata a colonnine spanciate e al di sopra una balconata a colonnine tornite.
Le mensole sotto le finestre sono decorate con fogliame.

Palazzo Casavola
Palazzo Casavola
Palazzo Casavola
balconata di Palazzo Casavola
Palazzo Maggi è stato costruito nel XVIII secolo.
Ha un portale con amorini e festoni floreali, sovrastato da un'ampia arcata.

Palazzo Maggi
portale di Palazzo Maggi
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Dalla piazza della Basilica di S.Martino, prendendo via Cirillo, s'incontra all'angolo la chiesa e l'oratorio del Monte Purgatorio, del 1649 costruita in uno stile tra il medioevale classicheggiante e il barocco.

Monte Purgatorio
Si giunge poi al Palazzo Recupero o Palazzo Guerra (via Cirillo 4) che spicca per il suo colore rosso e per il suo portale affiancato da colonnine.

Palazzo Recupero
Palazzo Recupero

portone Palazzo recupero
Girando in via Buonarroti si trovano il Palazzo Casavola/Ancona (via Buonarroti 15) con modanature del portale e delle finestre, e il Palazzo Blasi/Colucci (via Buonarroti 10) con mascherone apotropaico in legno sul portone.

Palazzo Casavola/Ancona

Palazzo Casavola/Ancona
Palazzo Casavola/Ancona























Palazzo Blasi/Colucci
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Se invece si entra in città dalla Porta San Nicola, il primo palazzo che s'incontra è Palazzo Blasi, ora Gioia (via Mazzini 3).
Ha un portale a bugnato e le sue finestre hanno ringhiere spanciate in ferro battuto e mensole con motivi floreali.

Palazzo Blasi
Palazzo Blasi






















Vicino si trova il Palazzo Marinosci (via Mazzini 10) del 1744 che prende il nome del medico e botanico Martino Marinosci che qui abitò.
Le sue logge hanno decorazioni antropomorfiche e le balconate hanno colonnine sagomate.

Palazzo Marinosci
Palazzo Marinosci

Il Palazzo Ruggeri o Palazzo Magli/Caroli (via Pietro Cossa 3) ha una facciata semplice con balconi decorati e un cartiglio sul portale rococò.

Palazzo Ruggeri e Palazzo Fighera
Palazzo Ruggeri


Il Palazzo Fighera/Carucci del 1777 ha sul portale un mascherone apotropaico.
 
Il Palazzo Ancona (via Macchiavelli 7) del XVIII secolo si distingue per il suo portale con cariatidi che sembrano sorreggere la balconata sovrastante e per un mascherone apotropaico.
Si dice che l'ultimo piano con finestre moresche,sempre disabitato, sia infestato da fantasmi!

Palazzo Ancona
mascherone apotropaico di Palazzo Ancona

cariatide di Palazzo Ancona
cariatide di Palazzo Ancona






















Palazzo Delfini del 1776 riporta lo stemma araldico della famiglia: un delfino.

Palazzo Delfini
Più avanti (via Mazzini 16) si trova il Palazzo del Cavalier Semeraro, classicheggiante, con due portali uno inserito nell'altro, uno in bugnato e l'altro con cornice rinascimentale.
Curiosi sono gli elementi decorativi a serpentina terminanti con volti umani posti a lato delle modanature del portale.

Palazzo del Cavalier Semeraro
elemento antropomorfo del portale
 Due colonne sorreggono la loggia sopra il portone.

particolare del portone del Palazzo del Cavalier Semeraro
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Sulla strada che parte accanto alla Torre Civica vi è il Palazzo Marino Motolese.
Il suo piano inferiore è del XVI secolo (il portale è del 1567), mentre il piano superiore è del XVIII secolo.

Poco più avanti si trova il Palazzo Domenico Motolese con un imponente portone in legno.

facciata chiesa di S.Domenico

Vicino a questo palazzo si trova la chiesa di S.Domenico, eretta tra il 1746 e il 1750 su progetto del frate domenicano Antonio Cantalupi.

monofora della facciata


La sua facciata, scandita da due ordini, ha uno sviluppo verticale, con capitelli con cariatidi a forma di sirene, con angeli nelle cornici d'angolo e motivi decorativi.
stemma dei Domenicani sulla facciata
Lo stemma dei domenicani è attorniato da un altorilievo con figure angeliche.
Sul portale si trova una monofora con cornice.

interno della chiesa di S.Domenico
Nell'interno a navata unica si trovano altari policromi.

chiostro della chiesa di S.Domenico
Il chiostro della chiesa di forma quadrangolare è caratterizzato da arcate ogivali.
Orario: 7.30/12.30    16.30/20.30

Vicino si trova la piccola chiesa di S.Nicola in Montedoro, una tra le più antiche cappelle della città (1300).
Il tetto è coperto da chiancarelle ed è sormontato da un campanile a vela.
L'interno custodisce dipinti murali.
Orario: 7.30/12.30   16.30/20.30

chiesa di S.Nicola in Montedoro

interno della cappella di S.Nicola in Montedoro

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La Lama
Un altro scorcio suggestivo della città è la Lama, un bianco insieme di architetture spontanee chiamate case a "pignon" in dialetto.
Il termine "lama" indica la parte più bassa del terreno rispetto alla città antica e perciò un tempo più umida e povera.

La Lama
Si trova al limitare del centro storico, su via Mercadante, tra due delle torri bianche che si ergono in questa zona: la Torre dell'Angelucco e la Torre di San Pietro (alta 15 m).
Nella cinta muraria angioina del XIV/XV secolo vi erano inglobate 12 torri cilindriche e 12 torri quadrate, molte delle quali sono andate distrutte          .

Torre S.Pietro
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HOTEL                           RELAIS VILLA SAN MARTINO *****L
                                        www.relaisvillasanmartino.it
                                        via Taranto,59
                                        080 480512
                                        camera Deluxe 139€
                                        colazione inclusa

Villa S.Martino


GIUDIZIO
Una villa dal fascino elegante, immersa nel verde alle porte di Martina Franca.
Noi siamo stati ospiti di amici che hanno festeggiato il loro matrimonio in questa struttura.


giardino di Villa S.Martino
giardino di Villa S.Martino
giardino terrazzato di Villa S.Martino
La struttura principale, con la reception e il ristorante, domina una bella piscina sulla quale si affaccia una struttura collegata alla villa, che ospita la sala della colazione, e un corpo staccato che ospita alcune camere.

Villa S.Martino
piscina di Villa S.Martino
complesso di alcune camere
esterno della sala per la colazione
bar
sala ristorante
salotto di Villa S.Martino
hall
La nostra camera con un piccolo patio affacciava sulla campagna.
Ben arredata con mobili antichi, aveva un letto in una sorta di alcova e pavimento in parquet.

la nostra camera
la nostra camera
























Il bagno in marmo e piastelline a mosaico aveva una vasca idromassaggio.

il nostro bagno
il nostro bagno
























Per il ricevimento di nozze abbiamo pranzato nel giardino e nella sala della villa, dove abitualmente si consuma la colazione, dotata di biliardo.

sala riceviento/sala colazione
sala della colazione
Abbiamo potuto assaggiare piatti molto ben elaborati e presentati, con richiami alla cucina pugliese pur essendo creativi.
Il servizio era impeccabile.

un primo piatto
un secondo di pesce
un secondo di carne
La struttura possiede un parcheggio privato e una Spa.
Non posso che dare a questo hotel e al suo ristorante un ottimo giudizio per l'organizzazione, la recettività e lo charme.

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RISTORANTE                               GARIBALDI BISTROT
                                                      Piazza Plebiscito 13
                                                      080 4837987

Garibaldi Bistrot


GIUDIZIO
Quando a settembre abbiamo visitato questo ristorantino nel pieno centro di Martina Franca, il locale era appena stato inaugurato .


tavoli all'aperto di Garibaldi Bistrot
Un ambiente carino dove domina il bianco, non molto grande ma con tavoli anche all'aperto.
interno del ristorante
I giovani che gestiscono il ristorante, "figli d'arte ", sono molto gentili e premurosi.
Il menù pur non essendo molto esteso offre la possibilità di degustare salumi, latticini e piatti tipici presentati con attenzione.


CONCLUSIONE
Visitare Martina Franca è immergersi in architetture barocche che prendono forma in palazzi e chiese, acquisendo l'identità particolare del luogo.
Perdersi nei vicoli e nelle strade della città è come compiere un viaggio nell'arte del XVIII secolo.
La gastronomia di un luogo rappresenta un viaggio culturale, e Martina Franca fa parte di quelle mete da non perdere in un percorso di questo genere nella Valle d'Itria.
Il suo capocollo è un degno rappresentante della sua "cultura gastronomica".
Per ottenere questo insaccato, simile alla coppa o alla lonza, si prende la carne di maiale tra la costata e il collo.
La carne viene messa sotto sale per 15/20 giorni, poi lavata in una preparazione di vino cotto e spezie, insaccata e messa ad asciugare (10 giorni) .
Poi il capocollo viene affumicato con la corteccia di fragno, un tipo di quercia, compiendo una stagionatura di 90 giorni, per poi divenire questo prodotto tipico meraviglioso.


                     

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