sabato 10 maggio 2014

Spoletium: la Spoleto romana


Non ci piace mai viaggiare durante i periodi di festa...amiamo passarli a casa insieme alla famiglia...c'è poi troppa gente che si sposta e tutto diviene più difficile e faticoso...ma quest'anno abbiamo pensato di approffittare delle festività di Pasqua, uno degli ultimi weekends prima della nostra partenza per una nuova avventura all'estero, per visitare Spoleto.

Qualche anno fa eravamo stati in questa città ricca di storia, bellezze architettoniche e naturali ed abbiamo pensato di rivederla con piacere e con più attenzione.
Per questo dedicherò a Spoleto due posts.
Il primo tratterà della Spoleto in età romana.

UFFICIO I.A.T.               Piazza della Libertà 7
SITI TURISTICI             www.spoletoturismo.net
                                       www.myspoleto.it 

Spoleto sorge sul colle Sant'Elia.
Spoletium deriverebbe dalla parola greca Spaolothos, ovvero "pietra spaccata".

La sua prima cinta muraria, le cosiddette "mura ciclopiche", risale al IV secolo a.C. 
Se ne possono vedere alcuni tratti sulla via che parte alla destra della Rocca, in direzione del ponte delle due Torri.

mura ciclopiche
mura ciclopiche
Sono grandi massi poligonali di pietra calcarea assemblati da Pelasgi e Umbri.
La cinta muraria romana era lunga 2 km e le fasi di costruzione  si riconoscono dalla forma dei massi usati: poligonali (arcaica), quadrate (III secolo a.C.), parallelepipedi (I secolo a.C.).
Per vederne alcuni resti bisogna scendere (o salire se si è più atletici!) per la ripida Via delle Mura Ciclopiche (da piazza della Signoria a via della Ponzianina), o percorrere Via Cecili.

Via delle Mura Ciclopiche
Via delle Mura Ciclopiche
All'interno di queste mura si sviluppò dal 241 a.C. la città romana, con la sua tipica urbanizzazione, decumano massimo (oggi via del Municipio, via del Mercato, via Plinio il Giovane) e cardo massimo (oggi via dell'Arco di Druso e via del Palazzo dei Duchi), e i suoi edifici ancora in parte presenti: il teatro, l'anfiteatro, il foro (l'attuale Piazza del Mercato), l'arco di Druso e Germanico, l'arco di Monterone, il Ponte Sanguinario, una domus sotto il Municipio, una casa romana, un tempio...
Fu prima una colonia e poi divenne un municipio (premio per aver mostrato fedeltà a Roma).

Nel 217 a.C. durante le Guerre puniche riesce a respingere Annibale, diretto verso Roma dopo la sua vittoria su Caio Flaminio al Trasimeno.

Torre dell'Olio e Palazzo Vigili
Dall'alto della Torre dell'Olio infatti venne buttato, come anche a Cartagine, olio bollente che fece desistere Annibale.

E' per questo che la torre più alta di Spoleto ha preso questo nome.
L'attuale torre inglobata in Palazzo Vigili (oggi Pompilj) è del XIII secolo.
E' la meglio conservata delle tante torri che un tempo sorgevano in città: per questo Spoleto era chiamata "la città delle cento torri" .

Il Palazzo Vigili appartenne a Fabio Vigili, che fu vescovo di Foligno e di Spoleto (XVI secolo) e il palazzo fu progettato dal famoso architetto Antonio da Sangallo il Giovane.







Per ricordare l'avvenimento legato ad Annibale sull'arco dell'adiacente Porta Fuga vi è scritto in latino:
ANNIBALE, DOPO AVER SCONFITTO I ROMANI AL TRASIMENO, RESPINTO DA SPOLETO CON GRANDE STRAGE DEI SUOI, MENTRE MARCIAVA ALL'ATTACCO DI ROMA. CON LA MEMORABILE FUGA DETTE IL NOME A QUESTA PORTA

Porta Fuga
Porta Fuga verso l'esterno città
Porta Fuga verso la città






















 Nel 1655 la porta fu soprelevata e adornata di finti tendaggi e baldacchini per festeggiare il passaggio della regina Cristina di Svezia.

La fuga di Annibale fu raffigurata anche sul sipario ottocentesco del Teatro Nuovo.

Al lato della porta si trovano i resti di basolati delle'antica Via Flaminia.

resti dell'antica via Flaminia

Ma torniamo ai monumenti di età romana che nei secoli sono stati riutilizzati, perduti e poi riportati alla luce, o persi quasi del tutto.

Il Ponte Sanguinario del I secolo a.C. attraversava il torrente Tessino e permetteva all'antica via Flaminia di condurre in città.
Sembra che il suo nome sia legato al fatto che qui vicino (nell'anfiteatro romano) vennero martirizzati dei cristiani che poi vennero gettati dal ponte nel torrente, oppure il suo nome deriva dalla porta SANDAPILARIUS dell'anfiteatro romano, posto appunto nelle vicinanze.
Oggi appare interrato in quanto il torrente ha deviato il suo corso.
Le sue tre arcate in travertino si possono vedere scendendo alcuni gradini accanto al monumento a Garibaldi su Piazza della Vittoria.

Vicino al ponte sorgono i resti dell'anfiteatro romano.
Non è facile individuarli perché il sito nei secoli ha subito numerose utilizzazioni, stratificazioni e inglobazioni.
cinta muraria trecentesca e perimetro esterno dell'anfiteatro
perimetro dell'anfiteatro
Fu costruito nel I/II secolo d.C. fuori dalle mura, con calcare grigio in opera vittata, a due ordini di arcate.
Aveva una forma ellittica (119m X 90m), poteva contenere 10.000 persone ed era uno dei più grandi dell'Impero.
I Goti poi nel 545 lo trasformarono in fortezza.

Nel XII secolo sopra la cavea fu costruita, forse sul sito del martirio di S.Gregorio, la chiesa di S.Gregorio Minore, a navata unica.

chiesa di S.Gregorio minore

Nel trecento Albornoz ne iniziò lo smantellamento per costruire la Rocca con i materiali di recupero. 
Su parte dell'anfitatro fu costruito il monastero di S.Maria della Stella.
Poi la ex Caserma Minervio ne ha occupato lo spazio.
Oggi si stanno compiendo lavori di restauro e recupero e perciò non è visitabile.

dettagli dei resti delll'anfiteatro
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Il Teatro romano invece si trovava dentro le mura.

Teatro romano e complesso di S.Agata (visto da P.za della Libertà)
Fu costruito nel I secolo a.C. in opera quadrata e poi restaurato in opera reticolata.
poteva contenere 3.000 spettatori.
Aveva una cavea di 70m. di diametro ed era orientata verso oriente in modo che il sole al tramonto illuminasse la scena.
Sotto ad essa correva un corridoio coperto (conformicatio) che collegava i due accessi alla scena.

gradinate e orchestra del Teatro romano e abside della chiesa di S.Agata
resti del Teatro romano
La scena (occupata in parte dall'abside della chiesa di S.Agata) è andata distrutta e le gradinate ricostruite, mentre si conserva in parte il pavimento dell'orchestra, in marmo proveniente da varie parti dell'Impero, sul quale si legge la parola PODIUM.

orchestra del Teatro romano

corridoio coperto
ambulacro del Teatro romano






















 Nell'ambulacro semicircolare si possono vedere tre vomitatoria e i tribunalia destinati ai magistrati.
Qui vennero rinchiusi nel 1320 quattrocento Guelfi che furono poi uccisi.
Inglobato in edifici medioevali (complesso di S.Agata, Palazzo Corvi, Palazzo Ancaiani), il teatro fu riportato alla luce nel 1954.


Si può camminare all'interno del teatro (si può comunque vederlo dall'alto dagli affacci in Piazza della Libertà) visitando il Museo Archeologico Statale ospitato nel complesso di S.Agata, il cui chiostro chiude da un lato il teatro.

via d'ingresso al Museo

Cenacolo del complesso di S.Agata



Il complesso del monastero benedettino sorto nel XIV secolo, di cui la chiesa altomedioevale di S.Agata faceva parte, utilizzò le case medievali della famiglia Corvi, ereditate da una consorella.

La chiesa di S.Agata, una delle più antiche della città, ha una facciata preceduta da un portico con colonne del XI secolo.

facciata della chiesa di S.Agata
abside della chiesa di S.Agata






















Il monastero fu poi convertito in carcere  e oggi ospita il museo che espone materiale archeologico proveniente dalla città e dalla Valnerina.

una vetrina del museo

ricostruzioni di arredi funerari

statuette stilizzate provenienti dalla Rocca

frammenti di tavolo trovato in una tomba

Al piano terra si trovano i resti della decorazione della scena del teatro romano.

ritratto di personaggio locale
statua di bambino


statua greca di Aura - V sec.
Di rilevante importanza sono due cippi della "LEX LUCI SPOLETINA" (III secolo a.C.), scritti in latino arcaico dove si stabilivano le sanzioni contro le profanazioni del bosco sacro a Giove, la statua greca di Aura (brezza leggera) del V secolo a.C. riadattata a Venere in epoca romana, e un ritratto di Augusto.
www.archeopg.arti.beniculturali.it
Orario:   8.30/19.30
Costo 4€
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E' possibile visitare una Casa romana in via Visiale, a sinistra della scalinata del Palazzo Comunale.

Casa romana
L'elegante domus di tipo pompeiano si affacciava sul Foro e sembra sia appartenuta a Vespania Polla, madre dell'imperatore Vespasiano, originaria di Norcia (Nursia).

atrium della Casa romana
Essendo stata distrutta parte della casa, si entra direttamente su un atrium con impluvium (circondato da una lastra bianca con disegni ad onda) dove si affacciavano due cubicula per parte, il triclinium, il tablinum e due ambienti aperti (alae).

impluvium della Casa romana
particolare delle decorazioni dell'impluvium
resti di decorazioni e tablinium (salotto) nella Casa romana
Casa romana
Vi sono anche dei resti di un portico con tracce di peristilio.

resti del peristilio

I pavimenti a tessere bianche e nere a motivi geometrici sono ancora ben conservati.

pavimento a mosaico della Casa romana
pavimento a mosaico
Ancora presenti tracce di decorazioni a encausto, stucchi e di una mensa in marmo.

resti di affreschi nel triclinium (sala da pranzo) nella Casa romana
Orario:  11.00/19.00
Costo 3€
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Di epoca romana a Spoleto si conservano due archi.

L'Arco di Monterone segnava in epoca romana l'entrata della via Flaminia in città da Roma, rappresentando per secoli la principale entrata a Spoleto provenendo da sud.

Arco di Monterone
Quest'arco a tutto sesto in travertino e calcare risale al III secolo a.C. ed ha stipiti inglobati nelle case circostanti, che sono anche interrati per un terzo della loro altezza originale.

Arco di Monterone
Arco di Monterone






















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L'Arco di Druso e Germanico fu innalzato per volere del senato spoletino nel 23 d.C. all'ingresso del Foro.
Se ne legge ancora la dedica nella parte rivolta verso la Piazza del Mercato.

Arco di Druso e Germanico
Rappresenta un arco onorifico per Druso Minore e Germanico (rispettivamente figlio e nipote/figlio adottivo di Tiberio), eredi designati dell'Imperatore e morti prematuramente nel 23 e nel 19 d.C.

Arco di Druso e Germanico
E' un arco in blocchi di calcare locale in parte sepolto, a un solo fornice, con lesene con capitelli corinzi.

L'arco si trova a sinistra della chiesa di S.Ansano.

chiesa di S.Ansano
altare maggiore della chiesa di S.Ansano





Fu costruita nel 1143 su un edificio del VII secolo dedicato ai Santi Isacco e Marziale.
Fu ricostruita interamente nel '700.
Sull'altare maggiore una tela del martirio di S.Ansano di Archita Ricci da Urbino.
La chiesa è a navata unica e conserva un frammento dell'affresco della Madonna con Bambino dello Spagna.










Madonna con Bambino - Spagna
La cripta di S.Isacco del XI/XIII secolo è a tre navatelle con volta a crociera.
E' adorna di colonne di spoglio e capitelli del VIII e IX secolo.
 
cripta di Sant'Isacco
cripta di Sant'Isacco






Il pavimento corrisponde in parte a quello del Foro.
Vi sono resti di affreschi duecenteschi dell'eremita giunto dalla Siria, i più antichi di età romanica presenti a Spoleto.

affresco nella cripta di Sant'Isacco

affresco nella cripta di Sant'Isacco
affresco nella cripta di Sant'Isacco














E' qui presente la copia del sarcofago che ospitò le spoglie del Santo (l'originale è in mostra nel Museo Nazionale del Ducato, nella Rocca).

copia del sarcofago di Sant'Isacco

La cripta inglobò la gradinata di un tempio romano di età augustea, posto nell'angolo sud-est del Foro romano, accanto al cardo massimo.

Il tempio eretto su un pozzo preesistente (ancora visibile all'esterno) dal quale si poteva attingere l'acqua dall'interno del luogo di culto, era composto da un pronao con sei colonne e da una cella, posti su uno podio.
Era lungo 20m e largo 10m.
I materiali utilizzati furono il calcare e il marmo.

entrata al tempio
 
pozzo del tempio

 
perimetro esterno del basamento del tempio
perimetro esterno del basamento del tempio
























blocchi di calcare del tempio
tempio romano
E' stata rinvenuta in questo sito una testa di marmo, di un membro della famiglia giulio-claudia. 

testa di marmo
scala di accesso al tempio
























..Ottaviano passerà per Spoletium nel 43 d.C. prima della battaglia di Modena, e in uno dei templi della città farà un sacrificio...
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Il Foro romano di età repubblicana si trovava nell'attuale Piazza del Mercato.

Piazza del Mercato
Il luogo mantenne anche nei secoli successivi il ruolo di centro cittadino e sede del mercato.
Su uno dei lati corti della piazza si trova la Fonte di Piazza, fontana ottocentesca.
In epoca romana qui si trovava il Capitolium, edificio pubblico.

Fonte di Piazza
Gli stemmi che l'adornano furono realizzati su disegni di Carlo Maderno in onore di Urbano VIII e della famiglia Barberini.

A sinistra della fontana parte Via del Palazzo dei Duchi che ricalca il tracciato del cardo massimo, in prosecuzione di Via dell'Arco di Druso.

Via del Palazzo dei Duchi
Questa breve ma suggestiva via prende il suo nome dalla presunta collocazione in questa zona del palazzo dei Duchi longobardi di Spoleto, che regnarono tra il 570 e il 1276 (ci furono circa 70 duchi!).

bottega medievale in Via dei Duchi



Ai lati della strada nel '500 vennero aperte delle botteghe nelle arcate delle campate della chiesa di S.Donato, che qui vi si trovava.
Ancor oggi alcuni negozi vi trovano posto: sportelloni in legno e davanzali in pietra ricreano un'atmosfera medievale.


Su questa strada si affacciano la trecentesca Casa Spiga e il cavalcavia di Casa Conca.

 





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Via del Municipio era invece anticamente il decumano massimo, che continuava nell'attuale Via del Mercato.

Via del Municipio
Il Municipio o Palazzo Comunale ha due accessi: quello meridionale con facciata sulla Piazza del Municipio con funzioni di rappresentanza dall'età romana, e quello settentrionale su Via Saffi di fronte al Palazzo arcivescovile.

facciata settentrionale del Palazzo Comunale

facciata meridionale del Palazzo Comunale
 
scalinata davanti al Palazzo Comunale























Costruito nel XIII secolo e ampliato nel quattrocento da Nicolò V che qui vi soggiornò, conserva della costruzione originaria solo la torre. 
Sul lato meridionale il palazzo che oggi ha un aspetto settecentesco è preceduto da un'ampia scalinata.

L'ala occidentale (sopra la Casa romana già citata) fu aggiunta nel XX secolo in stile falso-antico.

La facciata settentrionale è ornata dagli stemmi delle famiglie illustri che vi dimorarono.
Inglobato nel palazzo è il Monte di Pietà del XV secolo.

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Quella che in Vicolo della Basilica erroneamente viene chiamata Basilica in realtà doveva essere un sacello pagano del I secolo d.C.

sacello romano nel giardino di un'abitazione

Si trova inglobato in un'abitazione privata e se ne può vedere una parte lungo il vicolo appunto e anche nel giardino della casa stessa di fronte al Municipio.

sacello romano inglobato in edificio civile
E' costruito in blocchi bugnati di travertino e alcune tamponature chiudono gli spazi tra le colonne originali.
sacello romano
E' visibile solo esternamente.
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Sicuramente i romani costruirono un acquedotto per portare l'acqua in città.

Ponte delle Torri
Si pensa che il Ponte delle Torri, uno dei monumenti più rappresentativi della città, anche se di epoca medievale (XIII secolo), si poggi su strutture romane, e siccome nel sito delle fonti che alimentano le città si sono trovate opere idrauliche romane, si pensa che questo ponte fosse in origine un acquedotto.

Ponte delle Torri
 






Questo ponte in calcare collega il colle Sant'Elia con il Monteluco.
E' il ponte antico più alto d'Europa.

Ponte delle Torri
E' lungo 230m ed è alto 80m.
I piloni e le 9 arcate ad ogiva hanno dimensioni diverse.
I due piloni centrali sono vuoti all'interno e probabilmente fungevano da posti di guardia.
La muraglia che lo costeggia e in cui scorre l'acqua è alta 12m.
Al centro del ponte si trova un finestrone con panorama sulla vallata.

panorama dal Ponte delle Torri
Dalla parte dove il ponte si collega a Monteluco si trova una torre di guardia (XIII secolo) e il Fortilizio dei Mulini.

torre del Fortilizio dei Mulini
torre del Fortilizio dei Mulini
























Da qui si poteva osservare chi arrivava da Terni e avvisare in caso di pericolo la Rocca con segnali di fumo.
Il fortilizio prende il nome da due mulini azionati da una cascatella d'acqua, uno per l'olio (quello superiore) e l'altro per il grano (quello inferiore), in uso sino allo scorso secolo.
Fortilizio dei Mulini
All'ingresso del ponte sotto la Rocca un'iscrizione riporta le parole di Goethe scritte nel suo "Viaggio in Italia" riguardanti il Ponte delle Torri.

...parole di Goethe

A completare le architetture di una tipica città romana mancherebbero le terme...
Teatro Nuovo






Anche se esiste in Spoleto Via delle Terme, si tratta di un errore d'interpretazione dell'antiche strutture del Teatro romano, credute inizialmente resti delle terme appunto.
Sono stati invece rinvenuti resti di terme romane sotto il Teatro Nuovo sorto sulla chiesa di S.Andrea.











Termina qui il mio itinerario sui resti romani di Spoletium, alternati alla descrizione di siti e monumenti sorti sulle vestigia romane...



RISTORANTE                            IL TEMPIO DEL GUSTO
                                                    www.iltempiodelgusto.com
                                                    via Arco di Druso 11
                                                    0743 47121

GIUDIZIO
ristorante al Tempio del Gusto e Arco di Druso e Germanico
...per rimanere in tema, anche le cantine di questo ristorante, posto nell'edificio che ingloba uno stipite dell'Arco di Druso, nascondono le pietre millenarie romane.

ingresso del ristorante
Il locale si articola in tre salette, una al piano terra e due al piano rialzato.
L'atmosfera è accogliente e raffinata, con muri in parte originali lasciati a vista. L'arredamento è un po' francese e un po' rustico, curato nei minimi particolari.

la saletta più piccola del ristorante
la sala al piano rialzato
ingresso del locale
Noi siamo stati accolti nella più piccola delle sale (solo due tavoli).
Il menù di piatti della tradizione umbra che esaltano i prodotti del territorio è abilmente rivisitato, ma non mancano piatti che utilizzano i prodotti del mare.

mise en bouche di pappa al pomodoro e piccolo tramezzino
riso Canaroli con capesante e tartufo
carpaccio di carne con parmigiano e tartufo
tartare con ovetto di quaglia e tartufo
contorno di coratella, cavolfiore e patate
Molto ampia la scelta dei piatti che includono il pregiato tartufo Urbani, che viene anche "lamellato" sulle pietanze al tavolo dall'esperto chef Eros Patrizi, che sapientemente risponde alle domande su questo eccellente prodotto da lui incluso e abilmente elaborato nei suoi piatti.

...con lo chef Eros Patrizi
Anche il pane viene fatto in "casa".

crescionda (dolce tipico spoletino) con zucca
croccante alla meringa
La gentilezza del personale e l'affabilità dei padroni di casa aggiunge un bonus in più.
Infine da sottolineare l'ottimo rapporto qualità/prezzo di questo ristorante che merita di essere consigliato.

CONCLUSIONI
Questo post pone l'attenzione sulla Spoleto romana e i monumenti che ancora la ricordano, per poter svolgere un itinerario tematico, ma certamente ci sono altre chiavi di lettura per poter apprezzare questa città ricca di storia.
E' per questa ragione che a Spoleto dedicherò altri post.

SUGGERIMENTO: è molto conveniente per chi vuol visitare più siti di Spoleto la RED CARD
valida 7 giorni
costo di 9,50€
si acquista direttamente nei siti
e comprendente la visita dei seguenti musei e monumenti:

- Rocca Albornoziana e Museo Nazionale del Ducato di Spoleto (7,50€)
- Museo Archeologico Statale e Teatro Romano                           (4€)
- Museo Diocesano e Basilica di S.Eufemia                                   (6€)
- Palazzo Callicola Arti Visive                                                        (6,50€)
- Casa Romana                                                                               (3€)
- Museo del Tessuto e del Costume                                                (3€)
www.spoletocard.it

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