"Certaldo...quantunque picciol sia, già di nobil
uomini e d'agiati fu abitato"
(
Decameron VI giornata, X novella - Giovanni Boccaccio)
Certaldo è un borgo medievale
della Valdipesa, a pochi chilometri da Firenze, noto anche per essere la città di Giovanni Boccaccio.
Sicuramente il grande poeta e scrittore italiano visse a Certaldo gli ultimi anni della sua vita e vi morì nel 1375.
Ma andiamo con ordine...
Certaldo significa
"altura ricoperta da cerri": il nome del borgo deriva infatti dal latino "
Cerrus Altus" o dal germanico "
Cerrus Aldo".
I ritrovamenti archeologici della zona testimoniano l'origine etrusco-romana di Certaldo, ma fu la
Via Francigena, l'antica via che collegava Canterbury a Roma, e che passava proprio alla base del colle, a determinarne in epoca alto-medievale l'insediamento abitativo intorno al mastio di origine longobarda o franca.
Fu poi l'imperatore Federico Barbarossa a concedere nel 1164 ai Conti Alberti di Mangona il feudo, e Certaldo divenne un castello fortificato che impediva a Firenze l'accesso alla
Via Francigena e ne limitava l'espansionismo.
Firenze nel 1184 però, dopo aver fatto prigioniero Alberto degli Alberti e la sua famiglia, si fece giurare fedeltà e pretese che fossero abbattute le torri del borgo.
Nel 1202, dopo la distruzione di
Semifonte, città fatta costruire dagli Alberti, anche Certaldo fu ceduto dai Conti Alberti a Firenze, e divenne sede di un Podestà.
Nel 1415 Certaldo diviene sede del vicariato della Val d'Elsa e Val di Pesa.
I Vicari, nominati estraendoli a sorte semestralmente dai nomi delle famiglie fiorentine più rappresentative (Ginori, Pitti, Altoviti, Tebaldi, Medici, Ridolfi), amministrarono nel
Palazzo Pretorio la giustizia sino al 1784.
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Palazzo Pretorio |
Posto sulla sommità del colle, all'incrocio tra i due assi principali del borgo medievale (
Via Boccaccio e
Via Rivellino), il
Palazzo Pretorio è addossato alla cinta muraria e la sua torre merlata fa da sfondo alla via centrale di Certaldo.
L'antico mastio degli Alberti (XII secolo) si trasformò nel
Palazzo Pretorio (XIV secolo) con l'aggiunta della merlatura e della torre campanaria.
L'orologio fu posto sulla torre nel 1484.
La facciata del palazzo, in cortina di mattoni, è aperta da monofore a sesto ribassato (aperte nel secolo scorso).
Originariamente la facciata presentava un unico finestrone.
Tra le finestre si trovano molti stemmi gentilizi, in pietra o terracotta invetriata (provenienti dala bottega dei Della Robbia), dei vicari che avevano esercitato la giustizia a Certaldo.
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Davanti alla facciata si trova una loggia coperta, la cosiddetta
Loggetta del Vicariato: un porticato sorretto da pilastri.
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Loggetta del Vicariato |
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Loggetta del Vicariato |
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Loggetta del Vicariato |
La loggia serviva per i ricevimenti e le parate solenni.
Nel secolo scorso era stata trasformata in abitazione.
Delle sei arcate originali, due vennero distrutte.
Sotto la loggia si trovano alcuni affreschi: una
Vergine con Bambino, la
Giustizia con la data 1506, stemmi tra i quali quello dei Medici (con le chiavi del Triregno e le insegne papali) e il
Marzocco (sulla parete destra).
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Vergine con Bambino |
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la Giustizia |
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stemmi gentilizi di Vicari |
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stemmi gentilizi di Vicari |
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stemmi gentilizi di Vicari |
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Marzocco |
Davanti alla loggetta vi erano due pilastri: su quello in arenaria vi si appendevano i bandi e le leggi, mentre quello in travertino sorreggeva un leone in pietra.
Il palazzo ospitò il governo cittadino, le carceri, il tribunale.
Vi alloggiavano il vicario con la sua famiglia, soldati, ufficiali e funzionari.
Varcando la grande porta del palazzo ci si trova in un
atrio, con volta dipinta da numerose iscrizioni e stemmi.
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atrio del Palazzo Pretorio |
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stemmi dell'atrio |
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stemmi dell'atrio |
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stemmi dell'atrio |
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Sulla sinistra una porta, in pietra serena lavorata, si apre sulla
Camera del Cavaliere.
Era la sala dove avvenivano le istruttorie dei processi.
Quando abbiamo visitato il palazzo era chiusa.
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ingresso alla Sala del Cavaliere (chiusa) |
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Di fronte a questa sala, sempre nell'atrio, si trova la
Sala delle Udienze.
Era questo il luogo dei processi.
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atrio con ingressi alla Sala delle Udienze e alla Cappella |
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Sala delle Udienze |
Una scritta sopra una finestra dice:
"Odi l'altra parte e credi pocho".
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scritta di monito nella Sala delle Udienze |
Si trovano qui due affreschi: una
Pietà tra S.Giovanni Battista e la Maddalena (Pier Francesco Fiorentino 1484) e
Incredulità di S.Tommaso e S.Gerolamo penitente (Pier Francesco Fiorentino 1490).
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Pietà tra S.Giovanni Battista e la Maddalena (Pier Francesco Fiorentino) |
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Incredulità di S.Tommaso e S.Gerolamo penitente (Pier Francesco Fiorentino) |
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particolare dell'Incredulità di S.Tommaso e S.Gerolamo penitente (Pier Francesco Fiorentino) |
Questo affresco si trovava prima nell'atrio ed è stato staccato e qui posizionato per conservarlo meglio.
Nell'atrio rimane la sinopia.
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Si passa direttamente dalla
Sala delle Udienze al
Carcere Civile.
Si possono notare alcuni graffiti fatti dai prigionieri, tra questi anche Giambadia, un artista dell'epoca che aveva frequentato più volte questo carcere.
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disimpegno tra la Sala delle Udienze e il Carcere Civile |
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graffiti nel Carcere Civile |
Sono qui conservati reperti etruschi, romani, urne cinerarie e ceramiche medievali.
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urne cinerarie |
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reperti antichi |
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ceramiche medievali |
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Sempre sulla destra dell'atrio si trova la
Cappella.
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ingresso alla Cappella |
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ingresso della Cappella |
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altare della Cappella |
Era la cappella privata del Vicario, ma era anche il luogo dove i condannati a morte passavano la loro ultima notte, confortati dalla
Confraternita della SS. Annunziata.
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stemmi delle podesterie soggette a Certaldo |
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stemmi delle podesterie soggette a Certaldo |
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decorazione del soffitto della Cappella |
Sulle pareti corrono gli affreschi degli stemmi delle 24 podesterie sotto Certaldo.
Anche l'altare è affrescato.
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Si passa ora nel
Cortile interno, di forma irregolare, con pozzo e loggiato sul fondo.
Anche il
Cortile è decorato con stemmi.
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Cortile interno |
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Cortile interno |
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stemmi sulle pareti del Cortile interno |
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stemmi sulle pareti del Cortile interno |
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pozzo del Cortile interno |
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Sulla destra del
Cortile interno si accede alla
Sala dei Dieci di Balia, dove un tempo si riuniva il Senato della città.
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ingresso alla Sala dei Dieci di Balia |
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Sala dei Dieci di Balia |
Firenze inviava a Certaldo dei magistrati per prendere insieme al Vicario decisioni di una certa importanza.
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scritte sui muri della Sala dei Dieci di Balia |
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scritte sui muri della Sala dei Dieci di Balia |
Si trovano qui esposti il meccanismo antico dell'orologio della torre (XV secolo), e un meccanismo di orologio da torre realizzato nel 1869 e collocato sulla torre del palazzo dal 1916 al 1980.
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resti dell'antico orologio della torre (XV secolo) |
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meccanismo dell'orologio della torre del XX secolo |
Anche l'antico
stemma mediceo che si trovava sulla facciata del palazzo, è ora conservato in questa sala, sostituito da una copia.
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stemma mediceo |
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Da questa sala si accede ad un altro
cortile con giardino, dove si trova il
torrione semicilindrico.
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cortile con giardino del Palazzo Pretorio |
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maschio albertiano |
Scendendo una scaletta e varcando un piccolo arco, si può entrare nella
Chiesa di S.Tommaso e Prospero, posta vicina al
Palazzo Pretorio.
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porta laterale della chiesa di comunicazione col palazzo con archivolto a tutto sesto |
La chiesa del XIII secolo, la più antica del Castello, è oggi sconsacrata.
La sua facciata, in laterizio fiancheggiata da due lesene, si trova su
Via del Rivellino.
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facciata della Chiesa di S.Tommaso e Prosprero |
Il portale, che ha un'architrave monolitico di arenaria, è sormontato da una monofora con strombatura a gradini.
A causa dello smottamento del terreno, già nel XV secolo iniziò ad avere dei problemi di stabilità, e la parte terminale della navata con l'abside franò.
Fu abbandonata nel 1788 e poi affittata ad un commerciante di terraglie, divenendo un magazzino e laboratorio.
Ritornata poi di proprietà pubblica fu restaurata.
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interno della Chiesa di S.Tommaso e Prospero |
La chiesa, a navata unica e con copertura a capriate lignee, è priva di altari.
In una nicchia in muratura della parete, si trova un affresco del Quattrocento: una
Crocifissione con la Maddalena e S.Giovanni.
Aveva probabilmente un crocifisso in legno, andato perduto.
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Crocifissione con la Maddalena e S.Giovanni |
Sulla parete di fronte è affrescata una teoria di
Santi, opera trecentesca, e un
'Annunciazione del Quattrocento, della scuola del Ghirlandaio, che prima era posta sotto la
Loggia esterna del
Palazzo Pretorio.
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teoria di Santi (XIV sec.)
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Annunciazione (XV sec.) |
Al suo interno sono anche conservati alcuni affreschi staccati dal cosiddetto
Tabernacolo dei Giustiziati, opera di Benozzo Gozzoli e collaboratori, affrescato nella seconda metà del Quattrocento.
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Tabernacolo dei Giustiziati |
I condannati a morte venivano portati davanti a questo tabernacolo che in origine si trovava fuori dalle mura cittadine, vicino al fiume Agliena, dove avveniva la pena captale per decollazione.
Il tabernacolo fu portato qui nel 1957 per ragioni conservative.
Sulla parte anteriore si trova un'
Annunciazione, mentre nel sott'arco gli
Evangelisti e il
Padre Eterno.
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Annunciazione |
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nel sott'arco gli Evangelisti e Padre Eterno |
Nelle pareti laterali interne sono raffigurati i
Santi Longino, Giovani Battista, Giacomo e Antonio Abate.
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S.Longino e S.Giovanni Battista |
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S.Giacomo e S.Antonio Abate |
Nella facciata interna si trova una
Deposizione della Croce.
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Deposizione della Croce |
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particolare della Deposizione della Croce |
Nelle pareti esterne sono dipinti il
Martirio di San Sebastiano e la
Crocifissione.
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Martirio di S.Sebastiano |
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Crocifissione |
Sul retro del tabernacolo è dipinta la
Resurrezione.
Gli stemmi sulla facciata attestano la commissione del Vicario.
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stemma del Vicario Niccolò Soderini |
Staccando gli affreschi dal tabernacolo sono apparse le sinopie.
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S.Giacomo e S.Antonio Abate |
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testa di Cristo |
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Annunciazione |
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Evangelista |
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Padre Eterno |
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Evangelista |
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Martirio di S.Sebastiano |
Nella chiesa sono conservati anche altri affreschi di scuola fiorentina del 1400 e un affresco staccato con
Angeli reggicortine attribuito a Pier Francesco Fiorentino.
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S.Girolamo penitente (1400) |
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Arcangelo Raffaele e Tobia |
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Angeli reggicortine (Pier Francesco Fiorentino) |
Sulla parete di fondo della navata è stato riscoperto un portale dipinto seicentesco.
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portale affrescato |
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Ritornati nel
Cortile interno, scendendo qualche gradino ci si trova sotto al loggiato.
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loggiato del Cortile interno |
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loggiato del Cortile interno |
Qui si aprono le porte di alcuni ambienti: partendo da destra vi è l'ingresso alle
prigioni criminali (non visitabili) e alla
Stanza dei Tormenti, poi si trovano le
Cucine e le
prigioni delle donne.
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Cucine e prigioni delle donne |
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accesso all'ambiente seminterrato |
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scala per il seminterrato |
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scala per il seminterrato |
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seminterrato |
Nelle
Cucine le prigioniere aiutavano nella preparazione dei cibi del palazzo, mentre una scaletta portava alle
prigioni vere e proprie nel seminterrato, più tardi adibito a cantina.
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porta della Sala dei Tormenti |
Sopra la porta della
Sala dei Tormenti, dove venivano indotti a confessare gli imputati, vi è la scritta 1601.
La sala, durante la nostra visita al palazzo, era occupata da musicisti...
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...tutta un'altra musica |
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Sulla sinistra del
Cortile interno si può accedere al
giardino tra il palazzo e le mura cittadine, dove è stata istallata una
Casa del Tè donata dalla città giapponese di Karamachi, gemellata con Certaldo.
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Casa del Tè |
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Le scale sulla sinistra del
cortile interno, coperte da una loggia a colonnine con capitelli ionici, conducono agli
appartamenti privati del Vicario.
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scale con loggiato del cortile interno |
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ingresso al primo piano |
In questo piano gli ambienti si susseguono uno dopo l'altro, con pareti decorate da numerosi affreschi.
Il primo ambiente è la cosiddetta
Camera dei Forestieri.
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Camera dei Forestieri |
Di Pier Francesco Fiorentino è la
Madonna col Bambino in Trono (1495).
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Madonna col Bambino in Trono (Pier Francesco Fiorentino - XV sec.) |
Di scuola senese è una
Pietà (1574).
Lo
stemma è mediceo.
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Pietà (scuola senese - XVI sec.) e stemma mediceo |
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Segue l'
Alcova del Vicario e il
quartiere privato del Vicario: oggi è un'unica stanza, ma un tempo era divisa in anticamera, studio e piccola sala di rapppresentanza.
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ingresso all'Alcova del Vicario |
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Quartiere del Vicario |
Resta il camino con stemma del Vicario Giovan Battista Ridolfi (1488) e una
Maddalena penitente rinascimentale (1522).
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Maddalena penitente (XVI sec.) |
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Segue la sala più importante del palazzo: la
Sala del Vicario.
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Sala del Vicario |
Questa alta sala fu divisa da due solai, che hanno tagliato tutti gli affreschi ad una certa altezza.
Gli affreschi furono dipinti nel Quattrocento da Pier Francesco Fiorentino: una
Madonna in Trono tra S.Girolamo e S.Francesco, l'
Elemosina di S.Martino, un
S.Giovanni Battista e una
Crocifissione.
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Madonna in Trono tra S.Girolamo e S.Francesco (Pier Francesco Fiorentino) |
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Elemosina di S.Martino (Pier Francesco Fiorentino) |
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Giovanni Battista (Pier Francesco Fiorentino) |
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Crocifissione (Pier Francesco Fiorentino) |
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Prima di ridiscendere al pian terreno vi consiglio di ammirare il panorama da una delle finestre del palazzo...all'orizzonte si possono vedere le verdi colline e anche le torri della città di S.Gimignano!
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Certaldo Alto si raggiunge facilmente da Certaldo Basso per mezzo della
funicolare (1,50€ A/R - ogni 15') che si trova nella
Piazza Boccaccio, dove troneggia la
statua di Boccaccio.
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Piazza Boccaccio a Certaldo Basso con statua del Boccaccio |
Usciti dalla funicolare, presso la
Porta Alberti, si è subito catapultati nell'atmosfera medievale che a Certaldo è rimasta inalterata nei secoli.
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Certaldo Alta |
La
cinta muraria di Certaldo è stata costruita in età diverse: quella odierna risale al XVI secolo.
E' aperta da tre porte: la
Porta del Rivellino, la
Porta del Sole e la
Porta Alberti.
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Porta del Sole (dall'interno del borgo) |
Il primo palazzo che s'incontra nel borgo uscendo dalla funicolare, oggi trasformato in albergo-ristorante, è il
Palazzo Scoto da Semifonte.
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Palazzo Scoto da Semifonte |
Il palazzo, costruito sulle mura del castello, prende il nome dall'ultimo podestà della città di Semifonte, che era originario dell'Europa del nord, e che trovò ospitalità nel feudo degli Alberti a Certaldo, dopo che la sua città fu distrutta dai Fiorentini nel 1202.
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I due assi viari principali del borgo, lastricati in pietra, sono, come ho già detto,
Via Rivellino (XII secolo) e
Via Boccaccio (XIII/XV secolo).
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Via Boccaccio |
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Via Boccaccio |
Su
Via Boccaccio, la "via-piazza" di Certaldo, l'unica via pavimentata originariamente, si affacciano i principali edifici del borgo:
Palazzo Stiozzi-Ridolfi, la
Casa di Boccaccio,
Palazzo Macchiavelli,
Palazzzo Giannozzi, la
Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo e al suo termine il
Palazzo Pretorio.
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Via Boccaccio |
Imboccando
Via Boccaccio il primo palazzo sulla sinistra è
Palazzo Stiozzi-Ridolfi.
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Palazzo Stiozzi-Ridolfi (facciata e torre su Via Boccaccio) |
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Palazzo Stiozzi-Ridolfi (facciata su Via della Rena) |
Questo palazzo del XIV secolo, dotato di due torri, presenta un cortile porticato con colonne in cotto e capitelli in tufo, e le arcate del
Mercato vecchio inglobate sul fronte stradale.
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finestra della facciata da cui s'intravede il portico interno |
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portico di Palazzo Stiozzi-Ridolfi |
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cortile porticato e torre di Palazzo Stiozzi-Ridolfi |
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Palazzo Stiozzi-Ridolfi (visto dalla torre di Casa di Boccaccio) |
I merli di coronamento, come altri elementi architettonici (bifore con colonnine marmoree e i ferri battuti con draghi), sono stati aggiunti nell'800.
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merli ottocenteschi |
Sull'ampia facciata in mattoni si apre il portone principale cinquecentesco.
Sulla destra si trova una delle due torri e tre archi a sesto acuto ciechi.
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portone cinquecentesco |
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archi a sesto acuto ciechi |
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Davanti all'ingresso principale di
Palazzo Stiozzi-Ridolfi si apre
Piazza della Santissima Annunziata, un tempo occupata da orti.
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Piazza della Santissima Annunziata |
...dove si possono incontrare personaggi d'altri tempi...
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Dopo la
Casa di Boccaccio si trova
Palazzo Macchiavelli, residenza della famiglia Macchiavelli, imparentata con quella del Boccaccio e proprietaria di numerose proprietà del contado.
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Palazzo Macchiavelli |
Si tratta di una casa-torre, alta circa 20m, con monofore ed archi con decorazione a zig-zag, di tradizione pisana.
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torre del Palazzo Macchiavelli (visto dalla torre di Casa di Boccaccio) |
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Dall'altro lato della via si trova
Palazzo Giannozzi.
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ingresso di Palazzo Giannozzi |
Questo palazzo presenta alcune caratteristiche medievali, ma è soprattutto rinascimentale.
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soffitto di una sala di Palazzo Giannozzi |
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decorazioni pittoriche di una sala di Palazzo Giannozzi |
Alcune botteghe artigianali e un museo occupano oggi il pian terreno del palazzo.
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sala espositiva artigianale di Palazzo Giannozzi |
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ceramiche artigianali |
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laboratorio di ceramica |
Ma ora ritorniamo all'inizio del post...a
Giovanni Boccaccio...
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Giovanni Boccaccio (Casa di Boccaccio - Certaldo) |
Gli ultimi studi hanno escluso la nascita a Certaldo del narratore.
Probabilmente nacque nel 1313 a Firenze, da madre ignota e da Boccaccio di Chellino, agente della compagnia commerciale fiorentina dei Bardi, che lo riconobbe.
A Firenze passò l'infanzia e la fanciullezza, insieme al padre e alla matrigna.
Giovanni Boccaccio dimorò a Certaldo nella casa di
Via Boccaccio negli ultimi anni della sua vita e vi morì il 21 dicembre 1375.
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Casa di Boccaccio |
La
Casa del Boccaccio è stata ricostruita dopo che un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale l'aveva distrutta quasi completamente.
Guardando la facciata si possono individuare i mattoni originali che sono di un colore più scuro.
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ingresso a Casa del Boccaccio |
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Casa del Boccaccio con mattoni originali più scuri |
La casa del grande narratore fu lasciata al fratellastro Jacopo e poi comperata, dopo vari passaggi di proprietà, dalla famiglia Medici.
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loggia della Casa di Boccaccio |
La casa, con torre e loggia, venne restaurata dalla Marchesa Carlotta Lenzoni de' Medici, amica di Leopardi, dopo che Byron si era lamentato per lo stato in cui versava l'abitazione del grande poeta.
Venne poi creata una piccola biblioteca con traduzioni delle opere boccaccesche, e ancor oggi, la casa trasformata in
museo, accoglie libri specializzati sulla vita e le opere di Boccaccio.
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biblioteca della Casa di Boccaccio |
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rappresentazioni di novelle del Decameron |
Al pian terreno si trova il bozzetto di Mario Moschi della lastra tombale del poeta fatta rifare nel 1949: l'originale si trova nella vicina
Chiesa dei SS Jacopo e Filippo, dove riposano i resti di Boccaccio.
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bozzetto della lastra tombale del Boccaccio |
Sono conservati in una sala del primo piano, i resti dei mobili dei Seicento recuperati dopo il bombardamento, e un affresco, che non ha fortunatamente riportato danni, raffigurante Boccaccio seduto allo scrittoio, commissionato dalla Marchesa Carlotta Lenzoni de' Medici al pittore Piero Benvenuti nel 1826.
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ritratto di Boccaccio (Piero Benvenuti 1826) e mobili del Seicento |
In una teca della stanza sono esposte sette delle nove scarpe spaiate del 1300 ritrovate in un muro della casa crollato sotto le bombe: sono sei scarpe da donna, una da bambina e due pantofole da uomo.
Si trovavano in uno sgabuzzino murato per la costruzione di un camino, e per secoli sono state dimenticate.
Due esemplari delle scarpe ritrovate sono conservate a Firenze al
Museo di Palazzo Davanzati.
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scarpe e pantofole del 1300 |
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scarpe del 1300 |
Nel museo sono conservate venti medaglie del maestro Bino Bini che rappresentano dieci novelle delle giornate del
Decameron, più una rappresentazione della
Casa di Boccaccio e di Certaldo Alta e un ritratto del poeta.
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Giovanni Boccaccio (XIV secolo) |
Un altro ritratto del poeta è esposto al primo piano: è la copia (l'affresco originale è conservato a Firenze nel
Palazzo dei Giudici e dei Notai), della prima raffigurazione del Boccaccio (XIV secolo).
Salendo sulla torre si può ammirare il panorama su Certaldo Alta e le colline che circondano il borgo.
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panorama dalla terrazza della torre della Casa di Boccaccio (sul fondo la città di S.Gimignano) |
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panorama su Certaldo Alta dalla terrazza della torre della Casa di Boccaccio |
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interno della torre della Casa di Boccaccio |
www.casaboccaccio.it
Orario: novembre/marzo 9.30/13.30 14.30/16.30
martedì chiuso
aprile/ottobre 9.30/13.30 14.30/19.00
lunedì/domenica
Costo: 1€ Casa di Boccaccio
4€ Casa di Boccaccio + Palazzo Pretorio
6€ Casa di Boccaccio + Palazzo Pretorio + Museo di Arte Sacra
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Si può finire la visita del borgo con la
Chiesa dei SS Jacopo e Filippo, dove si trovano appunto le spoglie di Boccaccio.
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Chiesa dei SS Jacopo e Filippo |
La chiesa fu costruita nel XII/XIII secolo interamente in mattoni.
La piazzetta antistante la chiesa era occupata dal cimitero e da un orto.
La porta d'ingresso è del XVI secolo.
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piazza davanti alla chiesa e ingesso al Museo d'Arte Sacra |
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ingressi originali alla Chiesa dei SS Jacopo e Filippo |
I due ingressi originali davano su
Via Boccaccio.
L'abside, coronata da mattoni a dente di sega, è caratterizzata da tre aperture, una a croce e due romboidali, tipiche pisane, con effetto decorativo.
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abside della Chiesa dei SS Jacopo e Filippo |
Dietro al'abside della chiesa si trova un pittoresco pozzo.
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pozzo dietro l'abside |
Nel XX secolo la chiesa fu riportata alle sue sembianze originarie, togliendole gli strati d'intonaco, demolendo la
Cappella della Beata Giulia la cui costruzione aveva diviso il chiostro, ed eliminando il coronamento barocco al campanile.
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campanile della Chiesa dei SS.Jacopo e Filippo |
La chiesa è a navata unica, senza altari laterali ed illuminata da monofore.
Il soffitto è sorretto da capriate in legno.
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navata della Chiesa dei SS Jacopo e Filippo |
Sulla parete sinistra si trova un affresco trecentesco di
Madonna con Bambino in Trono tra i Santi Jacopo e Pietro con donatrice, opera di Memmo di Filippuccio.
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Madonna con Bambino in Trono tra i Santi Jacopo e Pietro con donatrice (Memmo di Filippuccio) |
A metà della stessa parete si trova il cenotafio con il
busto di Giovanni Boccaccio che stringe il
Decameron (opera di Giovan Francesco Rustici del XVI secolo), e l'epitaffio in latino di Coluccio Salutati che riporta i quattro versi dettati dallo stesso Boccaccio.
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cenotafio di Giovanni Boccaccio ed epitaffio |
Al centro della navata si trova la
lastra tombale di Boccaccio in marmo (di cui ho già parlato).
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lastra tombale di Boccaccio |
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iscrizione ai piedi della lastra tombale di Boccaccio con nome dello scultore Moschi |
Il punto sul pavimento, in cui si trova esattamente la tomba del poeta è segnato da una mattonella in marmo.
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mattonella che segna il punto esatto della sepoltura del Boccaccio |
Nel presbiterio trovano posto due
tabernacoli della scuola Robbiana.
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tabernacolo di scuola Robbiana con stemma dei Pucci |
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tabernacolo di scuola Robbiana |
Sull'altare è appeso il cosiddetto
Crocifisso di Petrognano, in quanto proviene dalla
Chiesa di S.Pietro a Petrognano.
Il Cristo, in legno datato 1240/1250, è rappresentato secondo l'iconografia del
Christus Triumphans (cioè Cristo vivo).
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Cristo di Petrognano |
Sulla parete destra si trova una terracotta invetriata della bottega di Giovanni Della Robbia: la
Madonna della Neve tra S.Bartolomeo e S.Domenico (1520 circa).
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Madonna della Neve tra S.Bartolomeo e S.Domenico (bottega di Giovanni Della Robbia - 1520 circa) |
In una nicchia sulla stessa parete si trova custodita l'urna con i resti della Beata Giulia della Rena,patrona di Certaldo.
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Un prodotto tipico di Certaldo è una cipolla che, a seconda del periodo di produzione si chiama
-
statina: raccolta d'estate, relativamente dolce e di colore viola chiaro
-
vernina: raccolta in autunno, dal sapore pungente e di colore rosso intenso.
Con questa cipolla, oltre ad ottime marmellate, si possono realizzare zuppe molto saporite.
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zuppa di cipolle di Certaldo degustata nel ristorante "Da Messer Boccaccio" |
La coltivazione del bulbo della cipolla risale al XII secolo, quando la cipolla fu introdotta nello stemma della città con il motto
"Per natura sono forte e dolce ancora
e piaccio a chi sta e a chi lavora"
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stemma di Certaldo con cipolla |
Boccaccio dedicò a Certaldo una novella del suo
Decameron dove, a proposito di "cipolle", il suo protagonista è "Fra' Cipolla"!
“Certaldo, come voi forse avete potuto udire, è un castello di Val d’Elsa posto nel
nostro contado, il quale, quantunque picciol sia, già di nobil uomini e d’agiati fu abitato.
Nel quale, per ciò che buona pastura vi trovava, usò un lungo tempo d’andare ogn’anno una
volta, a ricogliere le limosine fatte loro dagli sciocchi, un de’frati di Santo Antonio, il cui nome
era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volentieri,
con ciò sia cosa che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana”
(Giovanni Boccaccio,
Decameron - VI, 10)
CONCLUSIONI
Il borgo di Certaldo ha mantenuto nei secoli il suo carattere medievale, e l'atmosfera che ancor oggi colpisce passeggiando per le sue vie e vicoli, è quella che probabilmente respirava Boccaccio e che gli fu ispiratrice.
Credo che per immergerci ancor più in questa magica atmosfera ritorneremo a Certaldo quando, nel mese di luglio, si svolge la
Mercantia, il più grande
Festival Internazionale del teatro di strada in Italia, o anche quando si organizzano grandi cene medievali.
www.mercantiacertaldo.it
www.elitropia.org
2 commenti:
I TUOI POST SONO DAVVERO ECCEZIONALI!!! BRAVA!!
Grazie Maurizia per aver apprezzato il mio lavoro!
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