"Inventore e luce della buona e vera architettura" S.Serlio
Bramante (pseudonimo di Donato di Pascuccio d'Antonio), è considerato, insieme a Michelangelo e a Raffaello, uno dei maggiori artisti del Rinascimento italiano.
ritratto di Donato Bramante |
Dopo essersi formato artisticamente presso i Montefeltro di Urbino, e aver conosciuto i maggiori artisti del tempo presso questa corte, lavorò a Bergamo e poi a Milano.
Nella città dipinse il Cristo alla Colonna e Uomini d'arme (Pinacoteca di Brera - Milano), e realizzò la tribuna circolare della Basilica di S.Maria delle Grazie.
Quando i Francesi conquistarono il ducato di Milano e il duca Ludovico il Moro fu cacciato, Bramante si trasferì a Roma (1499).
Qui rimase sino alla morte, lavorando come architetto pontificio per Papa Giulio II.
A Roma il Bramante si avvicinò in maniera diretta ai monumenti romani antichi e ne studiò l'architettura, carpendone i segreti di costruzione e proporzione tra pianta, volume e rapporto dell'insieme con le singole parti.
Il suo stile reinterpreta i canoni classici latini di semplicità, simmetria, equilibrio e proporzione, alla luce della sensibilità dell'uomo moderno.
Nella sua arte, tra numeri e divinità, vi erano inoltre richiami ai pitagorici e ai neoplatonici.
La sua mentalità aprirà la strada al più elaborato stile barocco del secolo seguente.
Tra i lavori che il Bramante realizzò nella città papalina vi sono il Chiostro della Chiesa di S.Maria della Pace, il Tempietto di S.Pietro in Montorio e l'abside della Chiesa di S.Maria del Popolo.
Collaborò forse ai lavori del Palazzo della Cancelleria.
Progettò l'incompiuto Palazzo dei Tribunali con la Chiesa di S.Biagio alla Pagnotta in Via Giulia.
Progettò e realizzò i Cortili del Belvedere e una Scala ad elica in Vaticano.
Progettò la nuova Basilica di S.Pietro.
CHIOSTRO DI S.MARIA DELLA PACE
Il chiostro, annesso alla Chiesa di S.Maria della Pace, a pochi passi da Piazza Navona, è la prima opera del Bramante realizzata a Roma.
Fu il Cardinale Oliviero Carafa a commissionare all'architetto il progetto nel 1500 e il chiostro fu terminato nel 1504.
iscrizione dedicatoria sulla trabeazione tra i due ordini del chiostro |
Inoltre sui pilastri del pian terreno e del primo piano si trovano gli emblemi della famiglia del cardinale.
Il chiostro, a pianta quadrata, è circondato al piano terra da un portico con quattro arcate a tutto sesto su ogni lato, che poggiano su 16 pilastri con paraste con capitelli ionici.
cortile del Chiostro del Bramante |
Sul primo ordine del chiostro corre una trabeazione.
monumento funebre |
monumento funebre |
Lungo le pareti del portico vi sono sepolture quattrocentesche.
Nelle lunette sono rappresentate Scene della vita della Vergine e storie legate alla Chiesa di S.Maria della Pace.
lunetta del portico: Scene della vita della Vergine |
lunetta del portico: Scene della vita della Vergine |
lunetta del portico: Scene della vita della Vergine |
lunetta del portico: Scene della vita della Vergine |
lunetta del portico: Scene della vita della Vergine |
Qui la copertura è piana.
loggiato del chiostro |
loggiato del chiostro |
colonne e pilastri del loggiato |
sedili del loggiato |
scala d'accesso al loggiato |
Il chiostro è privo di decorazioni, ma nella sua semplicità esprime raffinatezza.
Quel che regna è l'equilibrio.
E come non sentirsi attratti dalla pace che pervade questo luogo...magari sedendo sui sedili in pietra del loggiato che hanno offerto in passato riposo ai monaci, o degustando qualcosa di buono nella Caffetteria/bistrot all'interno delle celle monastiche che si affacciano al primo piano?
Caffetteria/bistrot |
ingresso alla caffetteria in un ambiente monastico |
ingresso alla caffetteria in un ambiente monastico |
Vi è qui una postazione audio/video che descrive questa magnifica opera.
Sala delle Sibille con postazione audio/video |
Le Sibille (Raffaello - Chiesa di S.Maria della Pace) |
http://chiostrodelbramante.it/
Orario: lunedì/venerdì 10.00/20.00
sabato e domenica 10.00/21.00
Ingresso libero al chiostro
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TEMPIETTO DI S.PIETRO IN MONTORIO
Nel 1502 o forse qualche anno più tardi, Bramante si occupa di progettare e realizzare nel primo chiostro della Chiesa di S.Pietro in Montorio, un piccolo tempio sul luogo in cui la tradizione voleva fosse stato crocifisso a testa in giù l'Apostolo Pietro.
Furono i re spagnoli Ferdinando il Cattolico e Isabella di Castiglia a commissionare l'opera in adempimento di un voto fatto per avere un erede maschio, nato nel 1478.
Tempietto al tramonto |
Nel Rinascimento la pianta centrale rappresentava la realtà divina e il cosmo.
Bramante aveva creato un progetto che prevedeva cerchi concentrici a partire dalla pavimentazione interna del tempio fino al portico del cortile, un chiostro rotondo mai realizzato.
Il tempietto del Bramante è ispirato agli edifici a pianta circolare della Roma antica (Pantheon, Tempio di Minerva Medica, Tempio di Vesta a Tivoli).
Inoltre vi è un chiaro rimando ai "Martyria", le cappelle a forma circolare per il culto dei martiri cristiani, costruite all'inizio dell'era cristiana.
La cella è circondata da 16 colonne doriche tuscaniche in granito grigio che sorreggono un tamburo, che si apre su una balconata, e la cupola emisferica.
tamburo e cupola del Tempietto |
colonne, lesene, nicchie e trabeazione del Tempietto |
trabeazione con triglifi e metope |
Il tamburo ha nicchie rettangolari alternate a nicchie arcuate con conchiglie e a lesene.
soffitto a cassettoni dell'ambulacro esterno del Tempietto |
Costruita in conglomerato cementizio, era rivestita originariamente in piombo.
Nell'Ottocento venne ricoperta da Carlo Fea in cotto con tegole a squama, ma l'originale rivestimento in piombo fu poi riprestinato dal Valadier nel XX secolo.
cupola rivestita in piombo del Tempietto |
cupola vista internamente |
cella del Tempietto |
Lungo le pareti quattro nicchie contengono piccole statue dei quattro Evangelisti.
statua di un Evangelista |
statua di un Evangelista |
altare del Tempietto: Crocifissione di S.Pietro |
statua di S.Pietro (Anonimo lombardo) |
pavimento in stile cosmatesco |
grata dalla quale si poteva scendere nella cripta |
cripta vista dalla cella del Tempietto |
Furono realizzate dal Bernini.
rampa berniniana per accedere alla cripta |
Gli stucchi della volta rappresentano le scene della Vita di S.Pietro e sono un'opera di Giovan Francesco De Rossi (XVII secolo).
cripta del Tempietto |
pavimento della cripta |
decorazione della cripta |
decorazione della cripta: Vita di S.Pietro (Giovan Francesco De Rossi - XVII sec.) |
http://www.accademiaspagna.org
Orario: martedì/domenica 10.00/18.00
Costo: GRATIS
CORO DELLA CHIESA DI S.MARIA DEL POPOLO
Negli stessi anni della costruzione del Chiostro di S.Maria della Pace e del Tempietto di S.Pietro in Montorio, il Bramante si occuperà di ristrutturare e allungare il coro della Chiesa di S.Maria del Popolo, già mausoleo della famiglia Della Rovere (a cui Giulio II appareneva).
Chiesa di S.Maria del Popolo |
Nel 1500 circa il Cadinale Ascanio Sforza commissionò al Bramante la ristrutturazione del coro.
Furono realizzati inizialmente un arcone a lacunari e un prolungamento dell'abside dal catino a conchiglia, con un coro quadrangolare.
arcone del coro |
Tra il 1505 e il 1509 Bramante trasformò la volta a crociera davanti all'atare in una volta a vela, che venne affrescata poi dal Pinturicchio.
Aprì inoltre due finestre a serliana, le prime a Roma dopo quelle che lo stesso architetto aveva realizzato per i Palazzi Vaticani.
finestre laterali a serliana del coro |
volta a vela con gli affreschi del Pinturicchio |
CURIOSITA': Durante i lavori del coro, il Bramante aveva il suo studio nelle sale attigue alla chiesa, che da lui prendono ancor oggi il nome di Sale del Bramante, nelle quali ogni anno vengono esposti 100 presepi provenieti da tutto il mondo.
facciasta ed ingresso alle Sale del Bramante su Piazza del Popolo |
www.santamariadelpopolo.it
Orario: feriali 7.15/12.30 16.00/19.00
venerdì e sabato 7.30/19.00
festivi 7.30/13.30 16.30/19.30
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IL CORTILE DI BELVEDERE E LA SCALA ELICOIDALE
Nel 1505 il Bramante progettò per papa Giulio II i Cortili del Belvedere, un collegamento tra i Palazzi Vaticani e la residenza estiva fatta costruire da Papa Innocenzo VIII, il cosiddetto "Belvedere" (oggi Museo Pio Clementino).
Egli s'ispirò al Santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina e ai giardini delle ville imperiali romane, come quella di Plinio il Giovane in Toscana.
Il terreno racchiuso dal cortile aveva una naturale pendenza, che il Bramante sfruttò aticolando lo spazio su tre terrazze, collegate tra loro da rampe e scalinate.
disegno che documenta lo stato dei lavori nel XVI secolo del Cortile del Belvedere (G.Dosio) |
In questo modo il pontefice poteva raggiungere il Belvedere senza uscire dal palazzo.
Il cortile inferiore (oggi chiamato Cortile del Belvedere) era racchiuso da tre ordini di loggiati diversi: dorico, ionico e corinzio.
Cortile del Belvedere con al centro la fontana di Carlo Maderno |
facciata di un corpo di fabbrica del Cortile del Belvedere |
Il cortile superiore (oggi chiamato Cortile della Pigna) aveva pareti con paraste binate, all'interno delle quali vi erano archi ciechi (ispirazione agli archi trionfali romani).Questo cortile si concludeva con una'esedra, sostituita da una grande nicchia da Pirro Ligorio nel 1565.
Cortile della Pigna (guardando verso la Biblioteca) |
esedra del Cortile della Pigna |
Cortile delle Statue |
Bramante aveva creato un museo all'aperto, accanto al quale egli stesso progettò una scala elicoidale per accedervi direttamente dall'esterno del Vaticano.
scala elcoidale del Bramante (Musei Vaticani) |
Ricordava i monumenti antichi come il Colosseo.
La scala, costruita in una torre quadrata, era percorribile anche a cavallo.
plastico con la torre che contiene la scala elicoidale del Bramante (angolo in basso a sinistra) |
Nel 1817/1822 il cortile venne nuovamente suddiviso dalla costruzione del cosiddetto Braccio Nuovo.
plastico con il Giardino del Belvedere, il Giardino della Biblioteca e il Giardino della Pigna (Musei Vaticani) |
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PROGETTO PER LA NUOVA BISILICA DI S.PIETRO
Papa Giulio II decise intorno al 1505 di demolire l'antica Basilica di S.Pietro costantiniana, divenuta pericolante, e affidò il progetto della nuova costruzione al Bramante.
pianta di Bramante per la nuova Basilica di S.Pietro |
La pianta a croce greca della basilica era iscritta in un quadrato.
progetto di Bramante per la nuova Basilica di S.Petro |
Il progetto bramantesco come era stato ideato inizialmente non fu più portato a termine, e il lavori di costruzione furono portati a termine con modifiche prima da Michelangelo e poi da Carlo Maderno.
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Fontana di Piazza S.Maria in Trastevere
Non si ha la certezza, ma sembra che la fontana che si trova davanti alla Chiesa di S.Maria in Trastevere sia stata restaurata intorno al 1500 dal Bramante.
Questa fontana è considerata la più antica di Roma: nella sua forma originale sembra risalire all'epoca di Augusto ed era alimentata dall'Aqua Alsiatina (acquedotto costruito nel 2 a.C.).
Fu sistemata nella piazza da Nicolò V per il Giubileo del 1450 ma non nella pozione attuale: era sul lato della piazza opposto della chiesa.
In seguito, sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia, il segretario del papa, il Cardinale Giovanni Lopez, ne commissionò al Bramante il restauro.
Fontana di Piazza S.Maria in Trastevere |
Fu Giovanni Fontana che nel XVI secolo trasformò la vasca da quadrata in ottagonale.
Nel 1658 Bernini innalzò su gradini la fontana, aggiunse quattro conchiglie ai lati esterni e spostò la fontana al centro della piazza.
Furono aggiunti gli stemmi di Alessandro VII Chigi e venne alimentata dall'acquedotto Traiano-Paolo.
Carlo Fontana invece nel 1692 sostituì le conchiglie con altre più grandi.
Infine il Comune di Roma nel 1870 ricostruì totalmente la fontan in marmo bardiglio grigio, piuttosto che in travertino, ma su modello del 1692.
Questa fontana fu per lungo tempo l'unica fontana pubblica di Trastevere.
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PALAZZO CAPRINI O CASA DI RAFFAELLO
Tra il 1501 e il 1510 il Bramante fu impegnato nella realizzazione di Palazzo Caprinis, in Borgo.
Il palazzo gli fu commissionato dal protonotario apostolico Adriano de Caprinis.
Il piano inferiore del palazzo era in bugnato e qui si aprivano il portale e negozi.
Il piano superiore era decorato in stile dorico: semicolonne binate, al posto di paraste, sormontate da architrave con fregio con triglifi e metope.
Balaustre eranono inserite tra le campate.
Palazzo Caprini (incisione di A.Lafréry - XVI sec.) |
Il palazzo, che si trovava tra Piazza Scossacavalli e Via Alessandrina, dopo varie trasformazioni e passaggi di proprietà, fu demolito quando tra il 1937 e il 1941 fu realizzata Via della Conciliazione, lungo la quale venne poi ricostruito.
Questo palazzo rappresentò un prototipo rinascimentale di architettura civile, ripreso da Raffaello e dal Palladio.
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PALAZZO DEI TRIBUNALI
Nel piano urbanistico di Papa Giulio II ci fu anche l'idea di far confluire il centro della vita amministrativa cittadina sulla Via Recta, la prima e più lunga strada di Roma a tracciato rettilinio (1km), che da lui prese il nome di Via Giulia.
Nell'area occupata già dalla Cappella di S.Biagio alla Pagnotta, il Papa commissionò al Bramante la costruzione di un edificio che divenisse la sede unica dei vari tribunali civili, ecclesiastici e penali dell'Urbe.
Bramate progettò un edificio che si affacciava su Via Giulia (tra Via dei Bresciani e il Vicolo del Cefalo), si articolava intorno ad un grande cortile porticato su due ordini, e che inglobava una cappella.
La tipologia dell'edificio era quella che Bramante aveva adottato per Palazzo Caprini (anche detta Casa di Raffaello) in Borgo: il piano terra in bugnato al livello più basso e la facciata scandita da colonne in rilievo.
Il piano terra era caratterizzato da bottege e da una lunga panca tra le aperture.
Il piano nobile era dotato di archi.
Agli angoli vi erano una sorta di torrette.
Iniziati nel 1508, i lavori furono interrotti nel 1511, quando era stato costruito parte del piano terra.
Dopo la morte del pontefice e del Bamante il progetto e la costruzione del palazzo furono abbandonati, e vennero poi costruiti sopra edifici privati che utilizzarono le sue fondamenta.
parte del basamento a bugnato del Palazzo dei Tribunali e della panca ("sofà") |
i cosiddetti "sofà" del Palazzo dei Tribunali |
i cosiddetti "sofà" del Palazzo dei Tribunali |
i cosiddetti "sofà" del Palazzo dei Tribunali |
CORTILE DEL PALAZZO DELLA CANCELLERIA
Il cortile del Palazzo della Cancelleria è attribuibile al Bramante, secondo la testimonianza del Vasari e per lo stile architettonico.
I lavori di costruzione del palazzo sull'antica Via Papalis (oggi Corso Vittorio Emanuele II), voluto dal Cardinale Raffaele Riario, nipote di Papa Sisto IV, Camerlengo e titolare della Basilica di S.Lorenzo in Damaso, iniziarono nel 1485 (data in cui il Bramante non era ancora giunto a Roma).
Cortile del Palazzo della Cancelleria |
La precedente Chiesa di S.Lorenzo in Damaso venne distrutta per essere ricostruita e inglobata nel nuovo edificio.
i tre ordini del Cortile del Palazzo della Cancelleria |
I due piani inferiori sono costituiti da logge aperte, formate da 44 colonne porpora di origine egizia, provenienti dal vicino e antico Teatro di Pompeo, con capitelli dorici, e da 4 pilastri di marmo e granito
Il terzo piano è invece costituito da pareti divise da paraste con capitelli compositi e finestre architravate e arcuate.
I lavori del palazzo terminarono tra il 1511 e il 1513 .
Per aver partecipato ad una congiura contro Papa Leone X, il palazzo venne confiscato al Cardinale Raffaele Riario, e tra il 1523 e il 1534 Papa Clemente VII
trasferì qui la Cancelleria Apostolica dal Palazzo Sforza Cesarini in Via dei Banchi Nuovi.
portico del Cortile del Palazzo della Cancelleria |
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CASA DEL BRAMANTE
In Via del Governo Vecchio 123, vicino a Piazza Navona, il palazzetto cinquecentesco chiamato Palazzo Turci (dal nome del suo committente Giovanni Pietro Turci da Novara, segretario delle lettere apostoliche di Leone X) o Piccola Cancelleria (per la sua somiglianza con il Palazzo della Cancelleria), viene detta (per molti erroneamente) Casa del Bramante.
Palazzo Turci cosiddetta Casa del Bramante |
Anche un acquerello di Hector Lefuel conservato al Musée d'Orsay di Parigi, illustra e chiama Alzato della facciata della Casa del Bramante questo palazzetto (1840).
Peccato che oggi questo angolo di Rinascimento sia occupato al pian terreno da un ristorante!
particolare della facciata della Palazzo Turci con lo stemma della famiglia |
ristorante al pian terreno della Casa del Bramante |
CONCLUSIONI
Bramante morì nel 1514 ed fu sepolto nelle Grotte Vaticane.
La genialità del Bramante ha potuto esprimersi a Roma solo per quindici anni, ma ha lasciato a noi posteri veri capolavori d'arte rinascimentale.
La sua arte, rifacendosi a quella classica, è stata al tempo stesso innovativa.
Peccato che parte dei suoi progetti siano rimasti incompiuti o distrutti dagli eventi.
3 commenti:
COMMUNITY ARTISTICA CULTURALE "IL NOSTRO IMMENSO PATRIMONIO ARTISTICO CULTURALE" Google+ connessione profilo personalizzato con tutti i collegamenti: https://plus.google.com/+SusannaGalbariniartista RINGRAZIO PER IL BELLISSIMO ARTICOLO INVITANDO in Allegati : DONTO DI ANGELO DI PASCUCCIO detto IL BRAMANTE Pittore Architetto TRA I MAGGIORI ARTISTI DEL RINASCIMENTO *CELEBRAZION* CINQUECENTENARIO - Buona navigazione pittrice Susanna Galbarini,Sito online http://pitturartistica.it Scheda personale ARTE.IT online MAPPARE L'ARTE IN ITALIA http://www.arte.it/profilo.php
Sintetico ma esaustivo, grazie mille per le informazioni e le belle immagini :D
Grazie a te per averlo letto!
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