La più grande, la più famosa e più fotografata fontana di Roma è certamente la Fontana di Trevi.
La fontana prende il nome dalla Regio Trevii o dal triplice sbocco dell'acqua dall'originale fontana.
Fontana di Trevi |
Fu infatti Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, ad aver fatto arrivare l'acqua proveniente da sorgenti vicine al fiume Aniene, fino alle sue Terme, vicine al Pantheon in Campo Marzio.L'acquedotto, lungo circa 20km, prendeva il nome di "Vergine" perché, come racconta Frontino, fu una ragazza ad indicare ai soldati romani il punto in cui scavare per trovare la sorgente acquifera.
L'acquedotto era quasi tutto sotterraneo, tranne che nell'ultimo tratto, ed attraversava varie zona Roma.
In Via del Nazareno si può ancora vedere un tratto delle arcate in travertino e dell'iscrizione che attestava il restauro da parte dell'imperatore Claudio.
resti dell'Aqua Virgo a Via del Nazareno |
La presenza di una fontana in quest'area è documentata già dal medioevo.
Nel 1410 la fontana appariva formata da tre vasche nelle quali si riversava l'acqua da tre bocche.
Le tre vasche vennero sostituite da un unico bacino da Leon Battistia Alberti nel 1453 per volere di Papa Niccolò V.
La fontana posta allora in Piazza de' Crociferi era appoggiata ad una parete in bugnato e l'acqua usciva da tre mascheroni.
incisione della mostra cinquecentesca (1453) |
Nel 1640 fu papa Urbano VIII Barberini ad affidare il progetto di una nuova fontana a Gian Lorenzo Bernini.
Il disegno prevedeva un basamento ad esedra con vasca antistante adossata ad alcuni palazzi che andranno a far parte poi di Palazzo Poli.
La fontana veniva così ribaltata ortogonalmente, e rivolta verso il Palazzo del Quirinale (allora residenza pontificia).
La costruzione di questa fontana venne però bloccata dall'esaurimento dei fondi e dalla morte di Urbano VIII.
Per la costruzione della fontana il Papa Clemente XII Corsini indisse un concorso che venne vinto da Nicola Salvi nel 1732.
La realizzazione fu affidata a Giovanni Battista Maini.
Alla morte del committente, del progettista e dell'esecutore, la fontana non ancora terminata venne affidata prima a Giuseppe Pannini, che portò alcune modifiche al progetto, e poi a Pietro Bracci.
La fontana venne quindi portata a termine nel 1762.
Fontana di Trevi by night |
Come la Fontana dell'Acqua Paola o la Fontana del Mosè, anche la nicchia centrale di questa fontana riecheggia gli antichi archi di trionfo romani.
La decorazione della fontana allude alla storia dell'Acquedotto Vergine e le figure allegriche che la compongono agli effetti benefici dell'acqua.
Una scogliera, con la raffigurazioni di una trentina di piante e alcuni animaletti, degrada verso il bacino.
rappresentazione di piante sulla scogliera della fontana |
Questi cavalli rappresentano il mare, ora agitato, ora calmo.
gruppo scultoreo cenrale della fontana |
particolare del gruppo scultoreo della fontana: Oceano |
particolare del gruppo scultoreo della fontana: il cavallo alato iroso e un tritone |
particolare del gruppo scultoreo della fontana: il cavallo alato placido e un tritone |
Abbondanza |
Salute |
Sopra le due nicchie più piccole si trovano due rilievi: in uno è rappresentato Agrippa che approva la costruzione dell'Aqua Virgo (quello di sinistra), nell'altro la "vergine" che mostra ai soldati dove scavare per trovare le sorgenti d'acqua.
Il prospetto superiore è sorretto da quattro grosse colonne corinzie.
Le quattro statue delle figure allegoriche qui posizionate rappresentano ciò che viene prodotto con l'abbondanza delle acque piovane: l'Abbondanza della frutta, la Fertilità dei campi, la Ricchezza dell'autunno e l'Amenità dei giardini.
figure allegoriche: Abbondanza della frutta e Fertilità dei campi |
figure allegoriche: Ricchezza dell'Autunno e Amenità dei giardini |
Due Fame sorreggono lo stemma di Papa Clemente XII Corsini.
stemma di Clemente XI Corsini retto da Fame e iscrizione dedicatoria della prima inaugurazione |
Accompagna lo stemma un'iscrizione dedicatoria.
L'acqua scaturisce in più punti delle rocce per poi riversarsi in tre vasche (aggiunte da Giuseppe Pannini), che a loro volta fanno cadere l'acqua nel bacino sottostante.
i tre catini che raccolgono l'acqua prima di gettarla nel bacino sottostante |
bacino della fontana (gremito dai turisti!) |
L'espediente di fare il bacino più in basso è servito per compensare i due differenti livelli della piazza: il lato sinistro è infatti più alto.
E per finire alcuni numeri inerenti la fontana: è alta 26,30m, larga 49,15m, emette 80.000m²/giorno.
E a proposito di numeri... i lavori di costruzione della fontana furono sovvenzionati in parte dalla reintroduzione del Gioco del Lotto.
Ci sono alcune leggende e curiosità intorno alla fontana più celebre di Roma.
- Se si osserva il lato sinistro della fontana si può notare che è stato scolpito sulle rocce un vaso dalla forma del "asso di coppe" d elle carte da gioco.
Si racconta che su quel lato della piazza vi fosse la bottega di un barbiere molto critico riguardo la costruzione della fontana, e che il Salvi avesse fatto scolpire lì il vaso per eludergli la visuale sui lavori in corso.
vaso a forma di "asso di coppe" |
In questo modo si sarebbe assicurata la sua fedeltà.
Un tempo l'acqua che alimentava la fontana era considerata buona perché poco calcarea, oggi viene usata solo per l'irrgazione o appunto rifornire le fontane.
Le fontanelle adiacenti erogano invece acqua potabile.
fontanella adiacente Fontana di Trevi |
monetine sul fondo del bacino |
E tutte le monetine raccolte dalla fontana dove finiscono?
Dal 2006 la Caritas diocesana è autorizzata a raccoglierle: si stima che si recuperino 3000 € al giorno.
Fontana di Trevi è stata il set cinematografico di numerosi film tra i quali "Totòtruffa 62" (1961) di Camillo Mastrocinque, nel quale Totò tenta di vendere la fontana ad uno sprovveduto turista, o "C'eravamo tanto amati" (1974) di Ettore Scola con Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefania Sandrelli.
dal film "TotòTruffa 62" |
dal film "La Dolce Vita" |
CONCLUSIONI
Questa fontana dalla maestosa architettura attira grandi folle di turisti, soprattutto dopo il recente restauro finanziato dalla Maison Fendi, e l'innaugurazione dopo 17 mesi di lavoro il 3 novembre 2015.
Purtroppo non tutti quelli che si recano a visitarla hanno abbastanza rispetto del monumento e della sua storia, facendola divenire solo lo sfondo di un selfie e costringendo i vigili urbani ad usare il loro fischetto nel tentativo di tutelarla.
Peccato che l'incanto che una fontana tanto bella può suscitare sia guastato da tanta superficialità!
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