venerdì 26 agosto 2016

"Triumphs and Laments": un murales per ricordare la storia di Roma

Un nuovo murales a Roma...
...il suo titolo è "Triumphs and Laments", il suo autore è il famoso artista sudafricano William Kentridge.

Il 21 aprile di quest'anno Roma ha infatti festeggiato il suo natale (753 a.C.) con l'inaugurazione di un murales che celebra i "trionfi e i lamenti" della "Città eterna".


William Kentridge è nato nel 1955 a Johannesburg, da due celebri avvocati ebrei-lituani difensori delle vittime dell'apartheid.
E' un artista poliedrico: disegnatore, incisore, regista, realizzatore di film d'animazione con disegni a carboncino...
Nelle sue opere si uniscono poesia e denunce politiche. 

William Kentridge nel video in mostra al Museo Macro di Via Nizza
In quest'ultima sua opera Kentridge, come in un teatro della memoria collettiva, ha rappresentato la nostra storia come una storia di violenza, come tutte le storie, con i suoi trionfi e i suoi lamenti, a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda, da vincitori o da vinti.

Come la Colonna di Traiano magicamente srotolata o le nove tele dei Trionfi di Cesare di Andrea Mantegna, vengono raffigurati in quest'opera lunga 500m (6km²), gli episodi che hanno fatto grande la città, ma anche quelli che l'hanno fatta protagonista, e spettatrice al tempo stesso, di fatti incresciosi e dolorosi.

Colonna di Traiano
particolare del fregio della Colonna di Traiano

Le 80 figure fantasmagoriche, che creano una sorta di processione, una Via Crucis pagana, sono state rappresentate lungo il muraglione di Lungotevere Tebaldi, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, in quella che ha preso il nome di Piazza Tevere, uno spazio pubblico all'aperto dedicato all'arte contemporanea, grande quanto il Circo Massimo, promosso dall'associazione "Tevereterno".

Piazza Tevere (verso Ponte Sisto)
Piazza Tevere (verso Ponte Mazzini)
In quest'opera di Street Art sono stati raffigurati, senza una sequenza cronologica, fatti, personaggi, statue, scene cinematografiche, figure del mondo pre-tecnologico (macchina da scrivere, macchina da cucire, biciclette...), dal passato mitologico ad oggi.

Non è facile individuare tutti i personaggi illustrati, contaminati spesso da elementi estranei.
Ognuno può cercare d'interpretare l'episodio storico a cui far riferimento.
Non ho trovato un elenco dettagliato delle singole rappresentazioni, quindi cercherò anch'io di dare la mia versione immaginativa, e dove troverete i puntini di sospensione, proverete voi a trovare ciò che io non ho saputo interpretare...se volete, potrete farmi sapere cosa voi siete riusciti a vedere...una sorta di gioco iconografico.

Apre il corteo il simulacro della Vittoria alata, che come la Vittoria raffigurata al centro del fregio della Colonna di Traiano, scrive su uno scudo ed ha sotto il piede una sfera con l'elmo del nemico.

L'immagine della Vittoria è invece ripetuta nel murales altre tre volte, in tre versioni diverse: integra e intera, frantumata da crepe e ridotta ad un cumulo di macerie.

le tre Vittorie alate del murales
Ecco poi seguire Marco Aurelio a cavallo, lo scheletro di un cavallo che tira una biga vuota sormontata da un braccio che tende una corona d'alloro, la Lupa capitolina con due vasi al posto di Romolo e Remo, tre centurioni portatori di vessilli (il terzo porta una macchina da cucire), lo scheletro della lupa.





Seguono l'Apollo e Dafne di Bernini, il busto di Cicerone su un carretto a due ruote, ... lo stupro di Lucrezia da parte di Tarquinio (tratto da una tela di Tiziano) e la Morte, con tanto di falce su un cavallo in corsa.



E poi la cacciata di Papa Gregorio VII e l'avvento dell'Antipapa Clemente III che, dopo aver incoronato Enrico IV in S.Pietro, dovette fuggire con lui da Roma.
Segue la figura del pompiere che corre in soccorso dopo i bombardamenti a S.Lorenzo del 1943, ...



Dopo una lupa che leva la tiara papale alla figura con un uccello sul capo, la rappresentazione che segue illustra la leggenda del "papa asino" dell'epoca della Riforma luterana.

Apro una parentesi a proposito di questo episodio.

Il 4 dicembre 1495 una piena del Tevere particolarmente copiosa sommerse Roma.
Quando le acque defluirono, si trovò una strana creatura sulla riva del fiume che veniva descritta dal popolo così:

"havea la testa d’asino e ‘l corpo di femina, culla mammilla e ’l pede destro di femina, e ’l sinistro d’aquila, el brazzo destro de femina e ’l sinistro de urso, […] dereto una testa d’huomo vecchio, et alle natiche nude essia un capo di serpente".

La descrizione e rappresentazione della creatura ibrida subì delle modifiche e vennero dati ai suoi attributi, soprattutto nell'ambito del nascente ambiente luterano, delle spiegazioni che rimandassero alla corruzione del Papa e della Chiesa.


Per questo la testa di un asino voleva significare l'idiozia della Curia romana, il ventre rigonfio l’ingordigia del Papa, la zampa destra d’elefante la Chiesa che schiacciava i deboli, l’altra zampa a forma di artiglio rappresentava la rapacità della Chiesa, il braccio destro umano, serviva invece a far passare i misfatti della Chiesa come gesti di carità (nel murales di Kentridge la creatura versa e offre del caffè con una moderna moca).

Chiudo parentesi.



Nell'Immagine seguente l'Arcangelo Michele, come la statua su Castel Sant'Angelo, che rinfodera la sua spada.

S.Michele Arcangelo (Peter Anton van Verschaffelt - Castel Sant'Angelo)
Segue una figura incappucciata su cavallo in corsa, e la R4 trovata in Via Caetani con dentro il cadavere di Aldo Moro.
Accanto i corpi dei barbari in battaglia rappresentati come sul Sarcofago Ludovisi (conservato al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps) e S.Teresa d'Avila scolpita dal Bernini (Chiesa di S.Maria della Vittoria).

S.Teresa d'Avila (Bernini - Chiesa di S.Maria della Vittoria)
ripreso da Kentridge l'angolo in basso a destra del Sarcofago Ludovisi (Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps)
E poi la morte rappresentata sotto forma di fratricidio con Remo ucciso da Romolo (il corpo è a terra senza vita rappresentato come nel quadro Romolo uccide Remo di Augustyn Mirys), Mussolini a cavallo crivellato di colpi, affiancato dal braccio con il saluto fascista, e pi l'altro corpo esanime di Pier Paolo Pasolini riverso come è stato trovato all'Idroscalo di Ostia, a rappresentare la criminalità senza volto (Pasolini è uno dei poeti e degli intellettuali più amati da William Kentridge.)




Dopo le già menzionate tre Vittorie alate, vengono la rappresentazione di Cola di Rienzo e ...


statua di Cola di Rienzo lungo la scalinata per il Campidoglio
 E poi ancora figure che portano il bottino preso dal Tempio di Gerusalemme nel trionfo dell'imperatore Tito (come sono rappresentati sull'Arco di Tito), seguiti da un uomo su di un asino scortato da un uomo incappucciato a piedi.



Poi la scritta "QUELLO CHE NON RICORDO", tra due figure con la faccia al muro (forse alle Fosse Ardeatine), e la marcia di altri partigiani.


Un salto ai giorni nostri con le barche di fortuna, sulle quali salgono gli emigranti nella speranza di un futuro migliore, e i barconi affollati nel Mediterraneo.



Un'altra lupa scheletrica, la Deportazione degli Ebrei del 16 ottobre 1943 accanto alla Crocifissione di S.Pietro a testa in giù, e tre donne velate nordafricane che piangono i loro uomini morti nel tentativo di raggiungere Lampedusa.



Ora sono stati raffigurati il Profeta Geremia affrescato da Michelangelo nella volta della Cappella Sistina, la rappresentazione di Giordano Bruno come appare a Campo de' Fiori, una scritta in latino che riporta l'esondazione del Tevere del 1557, Anita Garibaldi a cavallo seguita da Vittorio Emanuele su un cavallo da palestra e da un cavallo colpito a morte.



Profeta Geremia (Michelangelo - Cappella Sistina)

E poi un omaggio al cinema degli anni Sessanta: mentre Anna Magnani è la stessa Pina, la popolana pianta dal suo bambino in "Roma Città Aperta" di Roberto Rossellini, Marcello Mastroianni bacia Anita Ekberg non nella Fontana di Trevi del film "La Dolce Vita" di Federico Fellini, ma bensì in una vasca da bagno.



Per terminare la figura del primo bersagliere che entra in Roma a Porta Pia e un ultimo cavallo, sempre più scheletrico, che cade a terra.  


Il 9 marzo 2016 hanno avuto inizio i lavori di questa grande opera, terminata appunto il 20 aprile con un'innaugurazione teatrale e musicale proprio sulla banchina dove ha preso vita.

Le figure, alte fino a 10 m, sono state realizzate come con lo stencil.
La tecnica impiegata ha visto infatti l'uso di mascherine: i bianchi sono stati creati togliendo la patina biologica dal travertino dei muraglioni con getti d'acqua (idropulitura).

opera in corso
E' questa un'opera "provvisoria" e svanirà piano piano: in due/tre anni lo smog cancellerà di nuovo il bianco intorno alle figure.

Museo Macro di Via Nizza: "Triumphs and Laments: a project of Rome" (William Kentridge)
Per chi vuole approfondire le conoscenze del lavoro che William Kentridge ha portato avanti, dai bozzetti a carboncino su fogli di libri ottocenteschi contabili, ai disegni ad inchiostro e pastello, deve recarsi al Museo Macro di Via Nizza dove ancora per poco, vi è una mostra dedicata all'artista e alla sua opera.

video: work in progress dell'artista
video: work in progress dell'artista
video: work in progress dell'artista
video: work in progress dell'artista
video. realizzazione dell'opera
video: realizzazione dell'opera
video: realizzazione dell'opera
video: realizzazione dell'opera
video:  realizzazione dell'opera
Ad attendervi vi sono due video preparatori del processo creativo, un fregio su carta lungo 6m dell'intera sequenza dell'opera e bozzetti inediti che sono serviti per la performance dell'inaugurazione.
In più la maquette in dimensioni naturali della figura di Pasolini.

bozzetti inediti
bozzetto inedito
bozzetti inediti
bozzetto ad inchiostro del corpo di Pier Paolo Pasolini
bozzetto ad inchiostro di Remo
particolare del bozzetto di Remo
bozzetto del centurione romano
bozzetti dell'opera
bozzetti dell'opera
bozzetti dell'opera
bozzetti dell'opera
donne velate nordafricane
Affrettatevi, la mostra si chiuderà il 12 ottobre 2016...

fregio cartaceo dell'opera

www.museomacro.org
Orario:    martedì/domenica   10.30/19.30
Costo:      11€
per i cittadini residenti a Roma: 10€  (e GRATIS la prima domenica del mese)

CONCLUSIONI
Un "viaggio" nella millenaria storia della città eterna.
Nel murales realizzato da William Kentridge, dove la caducità della memoria storica è uno dei temi dominanti, si è invece chiamati a ricordare per non dimenticare i fasti e le vittorie, ma soprattutto le violenze e le sconfitte.
Ogni figura sembra infatti gridare:  
"Vieni a vedere la tua Roma
che piange vedova e sola"(Dante - Divina Commedia - Purgatorio - Canto VI) 


Nessun commento:

Posta un commento