domenica 4 settembre 2016

Roma: l'Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo


Dopo aver visitato la Galleria Nazionale d'Arte Antica e la Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, ospitate al Piano Nobile di  Palazzo Corsini in Trastevere (se volete potete leggere i miei post che le descrivono), abbiamo potuto partecipare ad una visita guidate della sede della più antica accademia scientifica del mondo: l'Accademia Nazionale dei Lincei.


L'Accademia Nazionale dei Lincei fu fondata il 17 agosto 1603 da Federico Cesi, secondo Duca d'Acquasparta, grande appassionato di scienze naturali, quando aveva appena diciotto anni, insieme a Giovanni Heckius, Francesco Stelluti e Anastasio de Fillis.

Federico Cesi
La prima sede dell'Accademia fu Palazzo Gaddi-Cesi nel rione Ponte, su Via della Maschera d'Oro, nel cui giardino fu creato il primo orto botanico di Roma.
Oggi il palazzo è sede del Consiglio della Magistratura Militare, della Procura Generale Militare della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione e presso la Corte Militare di Appello, della Corte Militare di Appello e del Tribunale Militare di Sorveglianza.

 Palazzo Gaddi-Cesi (sulla destra della foto)
La novità della fondazione di questa accademia risiedette nel fatto che fino ad allora a Roma venivano coltivati solo gli studi storico-antiquari o le esercitazioni poetico-letterarie.

Per i fondatori dell'accademia inoltre la scienza della natura doveva essere indagata con libera osservazione sperimentale, senza vincoli dovuti alla tradizione o all'autorità.

Il motto
"Minima Cura Si Maxima Vis
("prenditi cura delle piccole cose se vuoi ottenere grandi risultati"), venne scelto  dal suo fondatore, insieme alla lince, che doveva simboleggiare lo studioso sagace, per l'acutezza dello sguardo di questo animale.

lince imbalsamata (Sala della Presidenza dell'Accademia Nazionale dei Lincei)
L'idea della lince venne a Federico Cesi vedendone la rappresentazione simbolica sul frontespizio di un'opera scritta da Giovanni Battista Della Porta.


Tra i primi soci dell'accademia ci fu Galileo Galilei (1611), che venne supportato dagli altri membri quando si dovette difendere davanti alla Santa Inquisizione.
Galileo pubblicò con l'Accademia "Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari" (1613) e "Il Saggiatore" (1624).

Ritratto di Galileo Galilei
Federico Cesi introdusse nella ricerca botanica il cosiddetto "occhialino", chiamato poi "microscopio" (su suggerimento di Johann Faber), che gli era stato regalato da Galileo Galilei.

Altro lavoro dell'accademia del periodo d'esordio fu il "Tesoro Messicano", un trattato sulla flora, la fauna e la farmacopea del Nuovo mondo.

Tra i primi soci dell'accademia ci furono anche Giovanni Battista Della Porta e Johann Faber (nominato cancelliere nel 1612).

Dopo la morte di Federico Cesi l'accademia, nonostante i tentativi di tenerla viva, subì una crisi.

Tra il Settecento e l'Ottocento la cultura filosofica-enciclopedica dell'Illuminismo moltiplicò le iniziative scientifiche.

Feliciano Scarpellini
L'Abate Feliciano Scarpellini fece nel periodo della Repubblica romana del 1798/1799 un tentativo di riattivarla, dando vita ad un'accademia filofrancese con l'aiuto di Gaspard Monge, e chiamandola i "Nuovi Lincei".
Ma nel 1800, con la restaurazione pontificia l'accademia venne soppressa.

Papa Pio VII ricostruisce l'accademia nel 1801.
Il ritorno del regime francese portò all'accademia un nuovo periodo di libertà e la sovvenzione di 2.500 franchi da parte del governo napoleonico.

La Restaurazione portò allo stretto controllo pontificio sull'accademia voluto da Papa Leone XII.

Nel 1826 l'accademia venne trasferita nel Palazzo Senatorio al Campidoglio, e sulla Torre di Niccolò V venne allestito un osservatorio astronomico.

Fu poi il progressista Pio IX nel 1847 a dare nuova vita all'accademia chiamandola "Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei".
Divenne un istituto governativo nel disegno di modernizzazione dello Stato Pontificio.

Una nuova vita all'istituzione venne data del 1874 alla "Reale Accademia dei Lincei" dal Presidente Quintino Sella, statista e scienziato, che introdusse le scienze umanistiche tra le scienze dei Lincei.

Quintino Sella
Si formarono così due classi: le scienze fisiche e le scienze morali.
L'accademia doveva contare 540 accademici divisi in 90 Soci Nazionali, 90 Soci Stranieri e 90 Soci Corrispondenti per ognuna delle due classi.

Per ospitare l'accademia lo Stato Italiano comprò nel 1884 Palazzo Corsini con la Biblioteca Corsiniana dal Principe Tommaso Corsini.

Palazzo Corsini
Nel 1934 i soci dell'accademia dovettero giurare fedeltà al fascismo, alcuni di essi vennero esclusi per le leggi razziali.
Nel 1939 l'Accademia dei Lincei fu assorbita dall'Accademia d'Italia (suo contraltare), per legge del Governo Fascista.

Quando cadde il Fascismo l'Accademia d'Italia, sotto pressione di Benedetto Croce, fu soppressa.

Tra i più illustri soci italiani e stranieri dell'Accademia Nazionale dei Lincei ci furono Augusto Righi, Antonio Pacinotti, Enrico Fermi, Louis Pasteur, Wilhelm Roentgen, Albert Einstein, Theodor Mommsen, Charles Darwin, Ulrich von Wilamowitz, Domenico Comparetti, Benedetto Croce e Giovanni Gentile.
Prima donna socia dell'Accademia Nazionale dei Lincei fu la contessa Ersilia Caetani Lovatelli nel 1879.

Ersilia Caetani Lovatelli

Questa prestigiosa accademia è oggi ospitata nelle sale del secondo piano di Palazzo Corsini, quelle che un tempo facevano parte degli appartamenti privati della famiglia Corsini.

corridoio d'ingresso al secondo piano di Palazzo Corsini
ballatoio del secondo piano di Palazzo Corsini
Le sale vennero decorate nel XVIII/XIX secolo da Giovanni Battista Marchetti e da Taddeo Kuntze.
Le tappezzerie sono state ricreate con dettagli delle decorazioni murali.

tappezzerie
decorazione murale



richiamo alla decorazione murale sulla tappezzeria della Sala delle Scienze Morali
Molti ambienti hanno mantenuto i loro originali soffitti affrescati o lignei a cassettoni dipinti.

soffitto ligneo a cassettoni dipinto
particolare della decorazione pittorica di un soffitto ligneo
soffitto ligneo a cassettoni dipinto
soffitto affrescato
particolare di un soffitto affrescato
particolare di un soffitto affrescato
particolare di un soffitto affrescato
soffitto dipinto
La Sala delle Scienze Morali e la Sala delle Scienze Fisiche (quest'ultima ricavata dalla parte superiore della Sala Regia del primo piano del palazzo), accolgono i soci durante le attività accademiche (sedute, congressi internazionali e nazionali, riunioni delle commissioni).

Sala delle Scienze Fisiche
Sala delle Scienze Morali
La Sala della Presidenza, la Sala della Segreteria e la Sala della Cancelleria sono riservate alle funzioni degli organi direttivi.

Sala della Presidenza
Sala della Presidenza
Sala della Presidenza
Le altre sale prendono il nome dal colore delle tappezzerie (la Sala Gialla, la Sala Verde o degli Arazzi, la Sala Rossa), o dallo stile d'arredamento e dal mobilio (la Sala dei Divani, la Sala dell'Orologio, la Sala Impero).

Sala Impero
Sala Impero
Sala dei Divani
Sala dei Divani
Sala dei Divani
La Vecchia Galleria del secondo piano è occupata dalla cosiddetta Sala Dutuit, arredata con mobili e oggetti appartenuti alla Signora Teresa Celli vedova Dutuit (soprattutto porcellane orientali).

Sala Dutuit
soffitto della Sala Dutuit
mobili d'arredo della Sala Dutuit

armadio con porcellane orientali

uno dei piatti appesi alle pareti della Sala Dutuit
Su una delle pareti lunghe della sala è stato affisso il calco d'iscrizione in lingua greca dorica del VI/V secolo a.C. delle Leggi di Gortina (Creta), riguardanti il diritto di famiglia.

iscrizione in lingua greca dorica (VI/V sec.a.C.)
iscrizione in lingua greca dorica (VI/V sec.a.C.)
L'iscrizione cambia direzione ad ogni riga.
Il reperto archeologico fu ritrovato nel 1884/1887 da archeologi italiani diretti dal Socio Federico Halbherr.

Durante la visita si entra anche in sale di studio e biblioteche, e nella saletta del pittore e poeta dialettale Cesare Pascarella, che entrò nella Reale Accademia dei Lincei nel 1930.
Qui sono raccolte alcune delle sue opere, disegni e due suoi ritratti.

Sala Pascarella
Ritratto di Cesare Pascarella (Arturo Rietti)
Cesare Pascarella


opere di Cesare Pascarella
disegni di Cesare Pascarella
Abbiamo visitato anche un'alcova e un salottino, con ricche decorazioni presenti sulle pareti e sui soffitti da poco restaurate, facenti parte degli ambienti privati degli appartamenti di Bartolomeo IV Corsini e di sua moglie Maria Felice Barberini.

Alcova
Alcova
volta dell'Alcova

particolare della volta dell'Alcova

particolare della volta dell'Alcova
soffitto del salottino dell'Alcova
una porta decorata dell'Alcova
Salottino adiacente l'Alcova
Salottino adiacente l'Alcova
decorazione parietale
decorazione parietale


decorazione parietale del Salottino adiacente l'Alcova
soffitto del Salottino adiacente l'Alcova
particolare del soffitto del Salottino adiacente l'Alcova
Durante il restauro si sono scoperti una porta murata nell'intercapedine dei muri e antiche decorazioni murali.

porta trovata murata nelle intercapedini
antiche decorazioni murali
L'Accademia Nazionale dei Lincei, massima istituzione culturale italiana, consulente scientifico e culturale del Presidente della Repubblica, ha la sua sede di rappresentanza nella Villa Farnesina, la villa appertenuta al banchiere fiorentino Agostino Chigi con la celebre loggia decorata da Raffaello, posta proprio davanti all'ingresso di Palazzo Corsini.

Villa Farnesina e giardino
Le sale dell'accademia in Palazzo Corsini sono normalmente chiuse al pubblico, noi le abbiamo visitate durante una prima domenica del mese in coincidenza dell'apertura gratis dei musei.

www.lincei.it

CONCLUSIONI
Non capita spesso di poter varcare così importanti soglie del sapere... poter posare i propri piedi dove sono stati quelli di illustri personaggi intellettuali come quelli che hanno qui presieduto a congressi, conferenze e studi dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
Ma poter visitare il secondo piano di Palazzo Corsini non rappresenta solo la scoperta di ambienti dedicati alla cultura più alta, ma costituisce una vera sorpresa per le decorazioni e le opere d'arte che queste mura custodiscono.


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