domenica 4 settembre 2016

Roma: la Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini


Palazzo Corsini si trova a Roma nel quartiere Trastevere, proprio di fronte all'ingresso della Villa Farnesina, dimora un tempo di Agostino Chigi e famosa per la sua loggia dipinta da Raffaello.

Palazzo Corsini
Il palazzo prende il nome dalla famiglia fiorentina dei Corsini, che acquistarono il palazzo cinquecentesco dei Riario dopo l'elezione di Clemente XII (1730), al secolo Lorenzo Corsini.

Nel 1492 il Cardinale Raffaele Sansoni Riario Della Rovere, nipote di Papa Sisto IV Della Rovere, acquistò una vigna fuori Porta Settimiana.

Porta Settimiana
Il Cardinale poi nel 1511 commissionò qui un palazzo, la cui costruzione terminò nel 1518.

CURIOSITÀ: si racconta che i Riario fecero murare nelle fondamenta del palazzo una cassa in legno contenente delle monete d'oro, per scaramanzia.

Il palazzo fu ampliato poi da Giacomo dalla Porta tra il 1590 e il 1594 per volere dell'abate Galeazzo Riario.
Risalgono a questo periodo gli affreschi della Camera dell'Alcova.

Palazzo Corsini
Furono ospiti a Palazzo Riario un giovane Michelangelo ed Erasmo da Rotterdam. 

I Riario, trasferitisi nel loro palazzo nel rione Borgo, concessero in locazione il palazzo a nobili e ambasciatori.

Affittuaria del palazzo fu anche per trent'anni la Regina Cristina di Svezia, a partire dal 1659.

La Regina, che aveva regnato per dieci anni, si era trasferita a Roma nel 1655 dopo aver abdicato in favore del cugino Carlo Gustavo (che divenne re col nome di Carlo X) ed aver abbracciato la religione cattolica.
Era una donna intelligente e colta.
Nella sua residenza romana ospitava incontri di intellettuali e accademici, organizzava concerti e rappresentazioni teatrali, dava feste con effetti a sorpresa scenografici.
Ricostituì a Roma l'Accademia Reale, dopo aver fondato quella di Stoccolma, che accoglieva letterati, scienziati e musicisti.

La Regina Cristina di Svezia lasciò scritto di sé:
"Sono nata libera, vissi libera e morirò liberata".
Una ricca collezione (oggi dispersa) di statue decorava il pian terreno, mentre al primo piano del palazzo si trovava la sua quadreria.

Nel 1736 la famiglia Corsini acquistò per 70.000 scudi romani il palazzo.
I Cardinali Neri e Bartolomeo Corsini incaricarono l'architetto Ferdinando Fuga di rendere degna della loro posizione la loro dimora.

Furono acquistati anche i terreni limitrofi alla proprietà, il bosco e il Casino del Gianicolo, costruito alla fine del XVI secolo dove ora si trova il Monumento di Giuseppe Garibaldi.

Gianicolo e Monumento a Giuseppe Garibaldi
Ferdinando Fuga prima ampliò il Palazzo Riario (1736/1753), poi aggiunse il braccio settentrionale del palazzo, il cosiddetto "braccio nuovo" (1744/1746 ), raddoppiando la facciata (aggiungendo l'ala alla destra dell'ingresso).

parte centrale della facciata di Palazzo Corsini con portale e balcone
La facciata del palazzo è lunga 108m.
Nella parte centrale vi è un portale a tre arcate sormontato da un balcone.
Sul balcone si aprono tre porte-finestre.
E' sormontato dagli stemmi dello Stato Italiano, del Comune di Roma e dell'Accademia dei Lincei.

i tre ordini di finestre nella facciata di Palazzo Corsini
Al pianterreno si aprono 18 finestre inferriate, architravate superiormente su mensole a cimosa.

Al primo piano le finestre hanno invece un coronamento a ghiera d'arco con conchiglia.

finestre del secondo piano e cornicione del Palazzo Corsini
Le finestre del secondo piano hanno timpani triangolari.
Il cornicione presenta mensole tra le quali vi si trovano le finestre del mezzanino.

Infine Ferdinando Fuga unì le due ali del palazzo con lo scalone centrale a doppia rampa, aperto sul giardino con grandi finestroni (1748/1751).

una delle due rampe di scale
una delle grandi finestre sul giardino
Il fronte del palazzo che affaccia sul giardino è costituito da tre corpi di fabbrica paralleli, che s'innestano ad angolo retto sulla facciata principale.

fronte verso il giardino di Palazzo Corsini
Per collegare le due ali furono creati dei porticati terrazzati, che racchiudono due cortili.

uno dei porticati terrazzati di collegamento delle due ali del palazzo
porticato terrazzato e una fontana del giardino
Al Piano Nobile del corpo settentrionale del palazzo venne ospitata la Biblioteca Corsiniana, istituita e aperta al pubblico dal Cardinale Neri Maria Corsini nel 1754 (a cui dedicherò un post a parte), confluita poi nella Biblioteca dei Lincei.

Sulla parte posteriore del palazzo venne creato un giardino ripartito in aiuole con fontane, che arrivava sino alle pendici del Gianicolo dove si trovava un'esedra porticata a siepi d'olmi e di alloro, il cosiddetto Teatro di Verdura.

giardino di Palazzo Corsini oggi
Qui si trova ancor oggi una scala a due rampe (chiamata "delle undici fontane" per le sue  cinque tazze degradanti con undici getti d'acqua), terminante con una nicchia-ninfeo dove era posta una statua classica (andata perduta).

giardino di Palazzo Corsini

Il parco occupava tutta la collina del Gianicolo.
Il Cardinale Neri Corsini diede accesso pubblico al parco, separando il giardino più vicino al palazzo con una cancellata ornata di vasi.

cancellata del giardino di Palazzo Corsini
cancellata con vasi del giardino di Palazzo Corsini
Oggi gran parte del giardino e del parco di Palazzo Corsini costituiscono l'Orto Botanico di Roma.

Durante il periodo napoleonico fu ospite del palazzo Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e ambasciatore del Direttorio, insieme alla madre Letizia Ramolino.

____

Nel 1883 il Principe Tommaso junior Corsini vendette il palazzo al Regno d'Italia, insieme con la collezione d'arte, con la clausola di renderla pubblica.
Venne così costituita la prima Galleria Nazionale d'Arte Italiana.

La Galleria Nazionale d'Arte Antica è ospitata al primo piano dell'ala meridionale di Palazzo Corsini.

E' una delle poche quadrerie settecentesche giunta fino ai nostri giorni intatta.

Era infatti una collezione fidecommissa, era cioè negato agli eredi di alienare le opere d'arte di proprietà della famiglia.
Venne così donata allo Stato Italiano nel 1883 quando il palazzo venne venduto.

La collezione originaria era composta da opere acquistate da Neri Corsini senior nel seicento e da quelle appartenute al Cardinale Lorenzo Corsini, salito al soglio pontificio col nome di Clemente XII.

La collezione passò quindi ai nipoti i cardinali Neri e Bartolomeo Corsini, e successivamente al cardinale Neri junior.

Attraversato l'androne a tre navate del pian terreno del palazzo, per accedere al Piano Nobile si percorre una delle due rampe dello scalone, tra sarcofagi, busti e statue d'arte romana e barocca.

atrio di Palazzo Corsini
doppie rampe di scale
sarcofago romano
sarcofago romano
particolare di sarcofago con Tiaso marino (epoca imperiale)
sarcofago romano
statua lungo le scale

busto lungo le scale





Dopo un corridoio voltato a botte, fiancheggiato da busti di prestigiosi accademici, si accede al vestibolo del primo piano (piano nobile).
 
corridoio d'accesso al vestibolo del primo piano
Il vestibolo a doppia altezza è in comune con il piano superiore, ha un soffitto a cassettoni, un ballatoio mistilineo ed è circondato da sculture del secolo scorso e da busti di imperatori.

vestibolo del primo piano
ballatoio con ringhiera in ferro del secondo piano
soffitto a cassettoni del vestibolo
Igea
Dioniso



Cleopatra (1574 Pietro Paolo Olivieri)
Ninfa con putto

Satiro
Commodo giovane
Qui si trovano l'ingresso della Biblioteca e della Galleria d'Arte Antica.

ingresso alla Galleria Nazionale d'Arte Antica
Nelle otto sale della galleria le opere d'arte (più di 500 dipinti, sculture e oggetti d'arredo) sono ordinate per scuole o nuclei tematici.

La prima sala della galleria, che funge anche da biglietteria, era chiamata in passato "Anticamera dei servitori": un corridoio che la divideva permetteva infatti alla servitù di passare da un ambiente all'altro e da un piano all'altro del palazzo tramite scale nascoste, senza dover passare negli ambienti di rappresentanza.

Anticamera dei servitori
Attira subito l'attenzione il Trittico (Ascensione, Giudizio Universale e Pentecoste) del Beato Angelico.

Trittico (Beato Angelico)
Trittico: Ascensione (Beato Angelico)
particolare dell'Ascensione
particolare dell'Ascensione


Trittico: Giudizio Universale (Beato Angelico)
Trittico: Pentecoste (Beato Angelico)
 Ecco alcune delle altre opere esposte nella sala:

Giuditta e Oloferne (Giovanni Battista Piazzetta)
Sacra Famiglia con S.Giovannino (Girolamo Siciolante da Sermoneta)
Cristo tra i Dottori (Luca Giordano)
Madonna col Bambino (copia dall'originale di Perin del Vaga)
L'Inverno (Eberhard Keilhau detto Monsù Bernardo)
Adorazione dei pastori (Giovanni Battista Passeri)
a sinistra: Paesaggio con contadino che si leva una spina (Crescenzio Onofri) - a destra: Paesaggio con Diana (Crescenzio Onofri)

Tra i dipinti di Paesaggi di Gaspard Dughet qui raccolti spicca il Paesaggio con Rinaldo e Armida .

Paesaggio con Rinaldo e Armida (Gaspard Dughet)
Ettore cattura le cavalle di Diomede (Gaspard Dughet e Francesco Allegrini)
Orfeo ed Euridice (Gaspard Dughet e Francesco Allegrini)
Tempesta di mare (Gaspard Dughet e Francesco Allegrini)
Ercole e Anteo (Gaspard Dughet e Francesco Allegrini)

Un sarcofago con scene allegoriche di vendemmia (III secolo d.C.) si trova incassato sopra la porta d'ingresso della sala.

sarcofago (III sec.d.C.) con scene allegoriche di vendemmia e circo
Accanto al passaggio di accesso alla galleria seguente, si trovano due bronzetti del XVIII secolo copie dell'antico: il Fauno danzante e la Venere Medici.

Fauno danzante (XVIII sec.)
Venere Medici (XVIII sec.)






















Il bronzetto sulla consolle rappresenta Il Tempo rapisce la giovinezza ed è opera di Giovan Battista Foggini.

Il Tempo rapisce la giovinezza (Giovan Battista Foggini)
Sull'altra consolle della sala è collocata una tazza di alabastro del XVIII secolo.

tazza in alabastro (XVIII sec.)
 _____

La seconda sala è chiamata "Prima Galleria".

Prima Galleria
 Nel Settecento era la "Seconda Anticamera", e andò successivamente a far parte dell'appartamento del Cardinale Neri Maria Corsini.

Prima Galleria
Le decorazioni della sala sono state realizzate da Genesio del Barba: nicchie a monocromo con putti, gli strombi delle finestre e il finto marmo che ricopre le mostre delle porte.
Sopra le porte vi sono nicchie nel cui interno sono collocati i busti di sette imperatori romani realizzati in marmi policromi nel Settecento.

finto marmo delle mostre delle porte
nicchie con putti e busti di imperatori
Questi alcuni dei piccoli quadri e delle grandi tele esposte nella sala:

La Lepre (Hans Hoffmann)
S.Pietro (Francesco Solimena)
L'Abbeveratoio (Michelangelo Cerquozzi)
Ritratto di Papa Urbano VIII Barberini (Guido Baldo Abbatini)
Sposalizio mistico di S.Caterina con Sant'Antonio da Padova (Ippolito Scarsella detto Scarsellino)
La scala di Giacobbe (Donato Creti)
Il Trionfo di Ovidio (Nicolas Poussin)
Il Ritrovamento di Mosè (Luigi Garzi)
Giuda e Tamar (Giovanni Lanfranco)
Suplizio di Prometeo (Salvator Rosa)
La Pietà (Francesco Cozza)
Prospettiva architettonica (Viviano Codazzi)
Adorazione dei pastori (Jan Miel)
Sacra Famiglia con S.Anna (Pietro De' Pietri)
Sposalizio mistico di S.Caterina (Carlo Maratta)
Sacra Famiglia (Simone Cantarini)
Ritratto di Filippo II di Spagna (scuola di Tiziano del XVI sec.)
Noraldino e Lucina scoperti dal gigante (Antonio Alberti detto Barbalonga)

Come nella sala precedente, su consolle dorate del XVIII secolo, sono stati posti alcuni bronzetti e piccole sculture in marmo:

Puttino con cestino di rose (XVIII sec.)
Puttino con cestino di cuori (XVIII sec.)
David (da Gian Lorenzo Bernini - XVIII sec.)
Lottatori (copia dall'antico di XVIII sec.)
Laocoonte (copia dall'antico del XVIII sec.)
Battesimo di Cristo (Alessandro Algardi)
Menelao col corpo di Patroclo (Antonio Montanauti)
______

La terza sala è la cosiddetta "Galleria del Cardinale", realizzata alla fine del XVI secolo da Giacomo della Porta per la famiglia Riario durante i lavori d'ampliamento del palazzo.

Galleria del Cardinale
Quando poi la famiglia Corsini acquistò il palazzo, l'architetto Ferdinando Fuga fece divenire questo ambiente la sala di rappresentanza dell'appartamento del cardinale Neri Maria.
Gli ospiti percorrevano questa galleria per recarsi alla successiva sala delle udienze e potevano ammirare la collezione privata di opere d'arte del cardinale qui conservata.

Ginesio del Barba realizzò la decorazione tra gli intradossi delle finestre e la parte inferiore delle pareti (1736/1738).

intradosso di una finestra (Ginesio del Barba)
Le ante delle porte sono decorate con architetture prospettiche realizzate da Pietro Piazza e paesaggi con rovine di Andrea Locatellli.

ante di una porta con architetture prospettiche (Pietro Piazza)
Le quattro colonne in giallo antico che si trovano nella sala erano, al tempo del soggiorno della Regina Cristina di Svezia, collocate al piano terra, nella cosiddetta Sala delle Muse.

colonne in giallo antico della Galleria del Cardinale
Anche qui lungo le pareti sono poste consolle con bronzetti.

Ratto delle Sabine (dal Gianbologna)
Ercole fanciullo che strozza un serpente (Alessandro Algardi)
Perseo (dal Giambologna XVIII sec.)
Faunetti su una capra con pappagallo (Gaspare Bruschi)
S.Sebastiano (XVIII sec.)
Meleagro col cinghiale (XVIII sec.)

Ecco alcune delle importanti opere esposte in questa galleria:

Ecce Homo (Guercino)
Annunciazione (Giovanni Francesco Romanelli)
Adorazione dei pastori (Guercino)
S.Girolamo (Guido Reni)
Martirio di S.Bartolomeo (Emilio Savonazzi)
Festa campestre (Marten Van Cleeve)
Cristo portacroce (Benvenuto Tesi detto Garofalo)
Adorazione dei Magi (Giovanni Francesco Romanelli)
Madonna col Bambino (Francesco Trevisani)
Madonna col Bambino (Francesco Solimena)
Vergine col Bambino e S.Caterina da Siena (Filippo Lauri)
Cristo portacroce (Giorgio Vasari)
La Pittura (Carlo Maratta)
S.Giuseppe (Guido Reni)
Battaglia (Salvator Rosa)
S.Agnese (Carlo Dolci)

...e poi ancora:

La Vanità (Angelo Caroselli)
Lucrezia (Gian Gioseffo Del Sole)
Presepe (Giovanni Lanfranco)
Andromeda (Francesco Furini)
Ritratto di Papa Giulio II Della Rovere (copia da Raffaello)
La Regina Artemisia beve le ceneri del marito (Gian Gioseffo Del Sole)
Giove invia Mercurio ad Apollo (Francesco Albani)
Madonna col Bambino (Andrea del Sarto)
Estasi della Maddalena (Marco Antonio Franceschini)
Riposo durante la fuga in Egitto (scuola parmense del XVI sec.)
Venere e Amorini (Francesco Albani)
Vergine Annunciata (Carlo Maratta)
Arcangelo Gabriele (Carlo Maratta)


Cristo e la Samaritana al pozzo (scuola del Guercino del XVII sec.)
Sacra Famiglia con S.Giovannino (Fra' Bartolomeo)
Madonna col Bambino (Orazio Gentileschi)
Madonna della paglia (Anton Van Dyck)
La Carità (Cesare Gennari)
Sacra Famiglia con S.Giovannino (copia da Barocci)
Veduta fluviale (Paolo Anesi)
Veduta del Porto di Anzio (Paolo Anesi)
Nascita della Vergine (Antonio Carracci)
Calendimaggio (Jacopo Vignali)
Adorazione dei Magi (Sebastiano Conca)
Scena di osteria (David Teniers il Giovane)
Martirio di S.Bartolomeo (Mattia Preti)
Martirio di S.Stefano (Ludovico Carracci)
S.Giovanni Battista (scuola napoletana del XVII sec.)
Madonna col Bambino (Carlo Dolci)
Fuga in Egitto (Carlo Maratta)
Battaglia (Jacques Courtois detto Borgognone)
Visione di S.Girolamo (Cesare Gennari)
S.Pietro cura S.Agata in carcere (Giovanni Lanfranco)
______

Proseguendo la visita della galleria si accede nella quarta sala o "Camera del camino".

Camera del camino
Quando il palazzo era proprietà della famiglia Corsini, vi era in questa sala infatti un camino in porcellana di Ginori.
La sala aveva funzione di sala delle udienze per gli ospiti e veniva anche usata dal cardinale come luogo di studio.

Trono Corsini
Entrando nella sala colpisce l'attenzione il Trono Corsini.
L'opera romana realizzata in marmo e decorata con motivi vegetali, scene di caccia, di lotta, e di riti sacrificali (II/I secolo a.C.), è stato trovata durante i lavori per la realizzazione della cappella della famiglia in Laterano (1732/1734).

particolari della decorazione del Trono Corsini (II/I sec.a.C.)
particolari della decorazione del Trono Corsini (II/I sec.a.C.)
Le sculture in marmo dell'Allegoria della caccia e l'Allegoria della pesca sono opere di Pietro Tenerani (XIX secolo).

Allegoria della caccia e Allegoria della pesca (Pietro Tenerani)
Allegoria della caccia (Pietro Tenerani)
Allegoria della pesca (Pietro Tenerani)

Sulle pareti sono esposti i seguenti dipinti:

Cristo e l'Adultera (Rocco Marconi)
Adorazione dei pastori (Jacopo Da Ponte detto Bassano)
Testa di vecchio (Pieter Paul Rubens)
Salomè con la testa del Battista (Guido Reni)
S.Giovanni Battista (scuola del Guercino del XVII secolo)
Martirio di Sant'Andrea (Carlo Maratta)
Ecce Homo (copia da Guido Reni)
Ritratto del Cardinale Alessandro Farnese (Perin del Vaga)
Testa di vecchio (Pieter Paul Rubens)
Ritratto di dama cosiddetta Fornarina (copia di Sebastiano del Piombo - XVI sec.)
Madonna col Bambino e S.Giovannino (Carlo Maratta)
Madonna col Bambino (Andrea del Sarto)
I maccheronari (Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro)
Madonna col Bambino (Giovanni Battista Salvi detto Sassoferrato)
Maddalena penitente (Carlo Dolci)
Ritratto di Wolfgang Tanveider (Hans Maler Zu Schmarz)
da sinistra: Testa di donna di spalle - Testa di bambina con collare bianco - Testa di donna di profilo (Benedetto Luti)
da sinistra: Testa di donna di tre quarti - Testa di donna che guarda in alto (Benedetto Luti)
S.Rosa da Lima (Agostino Masucci)
Testa di donna con velo (Benedetto Luti)
Deposizione di Cristo nel sepolcro (scuola emiliana del XVI sec.)
Ecce Homo (Orazio De Ferrari)
Arcangelo Gabriele (Sebastiano Ghezzi)
Vergine Annunziata (Sebastiano Ghezzi)


Ritratto del Cardinale Domenico Morone (Scipione Pulzone)
Noli me tangere (copia da Barocci)
S.Girolamo (scuola veneta del 1576)
Sacra Famiglia con S.Elisabetta e S.Giovannino (bottega del Garofalo)
Ritratto di bambina (Giusto Sustermans)
Ritratto del Cardinale Bernardino Clesio (Bartel Bruyn)
Anche in questa sala troviamo due bronzetti:

Adone (Antonio Montauti)
Diana cacciatrice (Antonio Montauti)
______

Si accede quindi alla quinta sala, la cosiddetta "Camera dell'Alcova".
Quell'ambiente, diviso da due colonne rivestite in finto marmo giallo antico, costituiva la camera da letto dell'appartamento abitato dalla Regina Cristina di Svezia.

Camera dell'Alcova
volte della Camera dell'Alcova

Questa camera, dove la Regina svedese morì il 19 aprile del 1689, è l'unico ambiente sopravvissuto all'ampliamento e all'accorporamento della parte cinquecentesca del palazzo operati da Ferdinando Fuga nel Settecento.
Divenne in quel periodo la camera da letto del Cardinale Neri Maria Corsini.

Camera dell'Alcova
Si sono conservati così gli affreschi tardo cinquecenteschi a grottesche delle due volte che coprono la sala, opera della scuola di Federico Zuccari.
Nella volta vicino alle finestre sono raffigurate le Storie di Salomone, mentre in quella sotto la quale vi era posizionato il letto, è decorata con le Storie di Mosè.
Le grottesche sono opera di Ginesio del Barba.

volta della Camera dell'Alcova: Storie di Salomone
volta della Camera dell'Alcova: Storie di Salomone
volta della Camera dell'Alcova: Storie di Salomone
volta della Camera dell'Alcova: Storie di Salomone
volta della Camera dell'Alcova: Storie di Salomone
Insieme alle Storie di Mosè in questa volta sono rappresentate anche le Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) e una Virtù Cardinale (Fortezza).

volta della Camera dell'Alcova: Storie di Mosè - Virtù Teologale: Carità (a sinistra) - Virtù Cardinale: Fortezza (a destra)
volta della Camera dell'Alcova: Storie di Mosè - Virtù Teologali: Fede (a sinistra) e Speranza (a destra)
Il remo con cartiglio e iscrizione "HOC OPUS" e il mazzo di rose con la scritta "SIC PERPETUO" sono motti e simboli araldici della famiglia Riario.
Riportati alla luce durante un ultimo restauro, erano stati sostituiti nel Settecento dai simboli dei Corsini: tre bande oblique.

A ricordare la presenza tra queste mura della Regina Cristina di Svezia, campeggia al centro della parete di fondo il quadro che la raffigura come Diana cacciatrice (Justus van Egmont), donato nel 1991 dallo Stato Svedese insieme a sei medaglie commemorative.

La Regina Cristina di Svezia come Diana (Justus Van Egmont)
medaglie commemorative
Sopra una consolle posta sotto il ritratto della Regina Cristina, vi è il busto in terracotta con il Ritratto di G.B.Blanchis di Fabrizio Arriguzzi.

Ritratto G.B. Blanchis (Fabrizio Arriguzzi)
In questa sala sono presenti due bronzetti e una piccola scultura in marmo:

Venere e Adone (XVII sec.)
Ganimede e l'aquila (Antonio Montauti)
Ercole con il toro (XVI sec.)
Nella parete tra e finestre vi sono tre ovali di Guido Reni: la Vergine Addolorata, il Cristo coronato di spine e S.Giovanni Battista.

Cristo coronato di spine (Guido Reni)
S.Giovanni Battista (Guido Reni)


Vergine Addolorata (Guido Reni)

Sulle altre pareti della camera sono esposte queste opere:

S.Sebastiano liberato dagli Angeli (Pieter Paul Rubens)
Rebecca ed Eliazar alla fonte (Carlo Maratta)
Venditore di frutta (Jacob Van Steverden)
Interno della Cattedrale di Anversa di sera (Pieter Neefs il Giovane e Frans Francken)
Interno della Cattedrale di Anversa di giorno (Pieter Neefs il Giovane e Frans Francken)
Concerto (Theodor Rombouts)
Tempio di Vesta con monumenti romani (Charles Louis Clérisseau)
Pantheon con monumenti romani (Charles Louis Clérisseau)
Sacra Famiglia con S.Giovannino (Marcello Venuti)
Ritratto di Vittoria Della Rovere come Fede (Giusto Sustermans)
La Giustizia (Cesare Gennari)
S.Girolamo (scuola di Ribera)
Ruderi con Terme (Giovanni Paolo Panini)
Sacra Famiglia con S.Giovannino (Bartolomeo Schedoni)
Estasi d S.Francesco (Filippo Lauri)
Madonna col Bambino (Angelo Caroselli)
S.Sebastiano (Anonimo da Palma il Giovane - XVII sec.)
Adorazione dei Pastori (scuola di Jacopo Bassano)
Rovine con pastori (Gian Paolo Panini)
Paesaggio con Satiri (Pietro Testa detto Lucchesino)
Paesaggio con cascata e figure (Pandolfo Reschi)
______

La sesta sala, chiamata "Gabinetto verde", all'epoca del Cardinale Neri Maria Corsini costituiva una delle tre sale (insieme alle due successive) di rappresentanza dell'appartamento.

Gabinetto verde
Quando il palazzo divenne a fine Settecento di proprietà del nipote, il Cardinale Andrea Corsini, la sala venne divisa in tre ambienti più piccoli: venne creata nell'angolo della sala che confina con la prima galleria una piccola cappella (si può vedere la grata dalla quale si poteva assistere alle funzioni religiose qui celebrate dalla Prima Galleria), un locale per accedere agli spogliatoi per la servitù e all'Alcova, e il cosiddetto "salottino verde" dove erano esposti alcuni quadri della collezione d'arte.
L'ambiente riprese le sue dimensioni originali per ragioni espositive nel 1907.

parete della cappellina nel Gabinetto verde con icona originale
grata per assistere alle funzioni dalla Prima Galleria

Sulla parete ortogonale alla grata si trova la Madonna col Bambino ed Angeli di Giovanni Battista Gaulli detto Sassoferrato, che si trovava appunto nella cappellina.

Madonna col Bambino ed Angeli (1609 Giovanni Battista Gaulli detto Sassoferrato)
Trovano posto su una parete della sala anche fondi d'oro con trittici e immagini sacre.

Madonna col Bambino e scene di Vita di Cristo (Giovanni da Milano - XVI sec.)
Trittico (scuola toscana del XIV sec.)
Trittico (Maestro d S.Verdina - XIV sec.)
Incoronazione della Vergine e Santi (Andrea di Cione detto Orcagna)
Madonna col Bambino (scuola fiorentina del XV sec.)
Apostoli (Niccolò di Pietro)
Madonna col Bambino, S.Girolamo e S.Francesco (scuola fiorentina del XIV sec.)

Una Testa di Sileno (I/II sec.d.C.), la Lotta di putti (Anonimo romano del XVII sec.) e la Personificazione del Tevere (copia dall'antico del XVI/XVII sec.) sono le sculture in marmo presenti nella sala.

Personificazione del Tevere (copia dall'antico del XVI/XVII sec.)
Testa di Sileno (I/II sec. d.C.)
Lotta di putti (XVII sec.)
Sulle altre pareti della sala trovano spazio alcuni ritratti, paesaggi e forse il Ritratto di Guercino di Guido Cagnacci.

Ritratto di gentiluomo (scuola veneta del XVI sec.)
Pietà (Francesco Cozza)
Ritratto di Michele Peretti (Pietro Facchetti)
Ritratto del Cardinale Giacomo Savelli (Scipione Pulzone)
Ritratto del Cardinale Neri Corsini senior (Giovan Battista Gaulli detto Baciccio)
Ritratto del Cardinale Ferdinando Medici (Alessandro Allori)
Ritratto del Cardinale Antonio Barberini (Simone Cantarini)
Ritratto di donna (scuola romana del XVI sec.)
Ritratto di monaca (scuola bolognese del XVII sec.)
Ritratto virile (Franz Pourbus il Giovane)
Ritratto di due principini (scuola fiorentina del XVI sec.)
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Agostino Carracci)
Paesaggio (Salvator Rosa)
Paesaggio (Salvator Rosa)
Sant'Antonio Abate (Antonio Allegri detto Correggio)
Ritratto di Guercino (Guido Cagnacci)
_____

La settima sala è chiamata "Camera verde".

Camera verde
La colorazione delle pareti voluta dal Cardinal Andrea Corsini ha dato nome alla sala che divenne la nuova sala delle udienze.
Il rifacimento del pavimento "alla veneziana" risale al 1858.

Danzatrice col dito al mento (copia di Luigi Bienalmé dall'originale del Canova)
particolare della Danzatrice col dito al mento (copia di Luigi Bienalmé dall'originale del Canova)
Le due sculture marmoree della sala sono neoclassiche: la Danzatrice col dito al mento è replica della scultura del Canova realizzata da Luigi Bienalmé, mentre Psiche portata dagli Zefiri è di John Gibson.

Psiche portata dagli Zefiri (John Gibson)
particolare di Psiche portata dagli Zefiri (John Gibson)
Uno dei capolavori custoditi nella galleria è esposto in questa sala: il S.Giovanni Battista nel deserto di Caravaggio.

S.Giovanni Battista nel deserto (Caravaggio)

Anche le altre opere qui riunite sono degne di nota:

Madonna del latte (Bartolomé Esteban Murillo)
Natività (Pompeo Batoni)
Maddalena (Francesco Trevisani)
Ingresso di Cristo a Gerusalemme (Luca Giordano)
Sinite Parvulos (Nicolas Tournier)
Madonna della rosa (Massimo Stanzione)
Il Tributo della moneta (Mattia Preti)
Resurrezione di Lazzaro (Cavalier d'Arpino)
Omero cieco (Pier Francesco Mola)
Giuditta con la testa di Oloferne (Gerard Seghers)
Erodiade con la testa del Battista (Simon Vouet)
Morte di Adone (Jusepe de Ribera detto Spagnoletto)
Incoronazione di spine (copia da Anton Van Dyck - XVII sec.)
S.Antonio resuscita un morto (Andrea Sacchi)
S.Pietro liberato dall'Angelo (Johann Heinrich Schoenfeld)
Madonna col Bambino (scuola umbra del XV sec.)
Annunciazione (Marcello Venusti)
S.Giorgio e il drago (Francesco Raibolini detto Francia)
Pan e Siringa (Karel Philip Spierinx)
in alto: Fiori e Frutta - Inverno e Autunno (Abraham Brueghel) - in basso: Fiori e Frutta - Primavera e Estate (Abraham Brueghel)

Attraggono l'attenzione per la loro ricchezza di particolari, che le rendono molto simili al vero, alcune nature morte di Cristian Berentz, di Jan Decker e di Marco De Caro.

Natura morta - L'Orologio (Cristian Barentz)
Preparativi per un convito (Cristian Barentz)
Natura morta - Lo spuntino elegante (Cristian Barentz)
Casino dell'Aurora (Cristian Barentz)
Natura morta con mascherone (Cristian Barentz)
Natura morta - La mosca (Cristian Barentz)
Natura morta con pesche (Jan Decker)
Natura morta con pesci e crostacei (Marco De Caro)
In questa sala è anche conservata la cosiddetta Coppa Corsini, un kantharos in argento del I secolo d.C. con la raffigurazione del Giudizio di Oreste a bassorilievo.
La coppa fu ritrovata ad Anzio, nei terreni appartenuti alla famiglia Corsini.

Coppa Corsini (I sec.d.C.)
_____

L'ottava sala, l'ultima della galleria, è chiamata "Camera dei dipinti della canonizzazione".

Camera dei dipinti di canonizzazione
Il nome della sala deriva dal collezionismo del Cardinale Neri Maria delle grandi tele donate a Papa Clemente XII Corsini di Santi e Beati canonizzati.
Il Cardinale Neri Maria aveva funzioni di procurator fidei durante le cerimonie di canonizzazione.

Morte di Giuliana Falconieri (Pier Leone Ghezzi)
Estasi di Santa Caterina De' Ricci (Agostino Masucci)
Visione di Santa Caterina Fieschi (Marco Benefial)
Predica di S.Vincenzo de' Paolis (Giacomo Zoboli)
Sant'Andrea Corsini (copia di Agostino Masucci dall'originale di Guido Reni oggi agli Uffizi a Firenze)
Nella sala trova spazio anche un mosaico che raffigura il Ritratto di Clemente XII Corsini e del Cardinale Neri Maria Corsini opera di Pier Paolo Cristofari.

Ritratto di Clemente XII Corsini e del Cardinale Neri Maria Corsini (Pier Paolo Cristofari)

www.galleriacorsini.beniculturali.it
Orario: mercoledì/lunedì 8.30/19.30
             martedì chiuso
Costo:   5€
GRATIS prima domenica del mese


CONCLUSIONI
Palazzo Corsini e la sua Galleria Nazionale d'Arte Antica sono il posto giusto per poter immaginare e rivivere la vita, in lussuosi palazzi e circondate da splendide opere d'arte, che le nobili famiglie conducevano nel Settecento a Roma.
Un palazzo dalla facciata semplice, che racchiude al suo interno una collezione d'arte importante, una biblioteca prestigiosa e un'Accademia storica.
Tre ottimi motivi per visitare questo palazzo.
Consiglio vivamente di visitare anche il sito web della Galleria, dove potrete cercare in maniera interattiva e trovare tutte le opere d'arte esposte...bellissimo!


Nessun commento:

Posta un commento