Palazzo dei Diamanti è uno dei palazzi rinascimentali più famosi al mondo.
Il palazzo è posto all'angolo sud-ovest del
Quadrivio degli Angeli, l'incrocio tra gli antichi cardo e decumano, posto al centro dell
'Addizione Erculea.
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Quadrivio degli Angeli |
Qui s'incrociavano
Via dei Prioni (divisa oggi in
Corso Porta Po, Corso Biagio Rossetti e Corso Porta Mare, che correva da est a ovest, e che collegava
Porta a Mare con
Porta Po), e
Via degli Angeli (l'attuale
Corso Ercole I d'Este), che correva da sud verso nord, e che collegava il
Castello Estense con
Porta degli Angeli).
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Corso Ercole I d'Este |
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Corso Biagio Rossetti |
Sull'incrocio prospettano edifici rappresentativi: il
Palazzo Turchi-di Bagno (opera di Biagio Rossetti del 1493), il
Palazzo Prosperi Sacrati (fatto costruire nel 1493 da Francesco da Castello, medico di Ercole I d'Este), e il
Palazzo dei Diamanti.
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Palazzo Turchi di Bagno (sinistra) e Palazzo dei Diamanti (destra) |
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Palazzo Turchi del Bagno |
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Palazzo Prosperi Sacrati |
Il
Palazzo dei Diamanti, progettato molto probabilmente da Biagio Rossetti, e realizzato tra il 1493 e il 1503, fu commissionato dal duca Ercole I d'Este per il fratello Sigismondo.
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Ercole I d'Este |
“Lampeggia, o palazzo spirituale dei diamanti, e tu, fatta ad
accogliere solo poeti e duchesse, o porta dei Sacrati, sorridi nel
florido arco!”
Queste sono le parole che Giosuè Carducci dedicò al Palazzo dei Diamanti.
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facciata su Corso Ercole I d'Este del Palazzo dei Diamanti |
Il palazzo prende il nome dalle circa 8500 bugne appuntite di marmo bianco venato di rosa, a forma di diamanti appunto, che caratterizzano il rivestimento delle sue facciate.
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bugne di Palazzo dei Diamanti |
Apparentemente sembrano tutte uguali tra loro, ma in realtà sono conformate in maniera da avere i vertici con asse perpendicolare alla facciata solo nella fascia mediana.
Nella zona alta l'asse è rivolto verso l'alto, nel basamento a scarpa invece verso il basso, conferendo alla massa marmorea un valore plastico.
Fu progettato per una visione in diagonale.
Si racconta che una delle bugne contenga un diamante nascosto dal duca Ercole I d'Este, forse facente parte della sua corona.
La storia narra che solo il duca e il suo capomastro sapessero dove fosse stata nascosta la pietra preziosa, e per fare in modo che il capomastro non rivelasse il nascondiglio, il duca lo fece accecare e gli fece tagliare la lingua.
Il diamante era anche una delle imprese del duca.
Le paraste che scandiscono l'edificio furono decorate da Gabriele Frisoni.
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paraste di Palazzo dei Diamanti |
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balconcino e paraste di Palazzo dei Diamanti |
Nel 1594, nell'angolo nord-est dell'edificio, fu costruito un balconcino, che andò a sostituire quello in legno dipinto a finto marmo.
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balconcino e paraste di Palazzo dei Diamanti |
L'ultimo piano del palazzo con finestre ad occhio di bue era costituito da un fascione in cotto, che venne in passato coperto da vernice bianca per simulare il marmo.
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cornicione e finestre a occhio di bue dell'ultimo piano del palazzo |
La posizione del palazzo non è del tutto casuale: secondo alcuni studiosi e astrologhi del tempo (soprattutto Pellegrino Prisciani), all'interno di questo palazzo potevano essere concentrate alcune forze telluriche ed essere attirate le forze dell'Universo.
Il palazzo ha una pianta a U, con ali che racchiudono un cortile rinascimentale con loggia colonnata su tre lati e con al centro un pozzo in marmo.
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cortile interno di Palazzo dei Diamanti |
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pozzo e muro di fondo del cortile di Palazzo Sacrati |
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loggiato |
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loggiato |
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vera del pozzo del cortile |
Nel 1504 i lavori di costruzione furono interrotti.
Furono ripresi in seguito da Cristoforo da Milano e Girolamo da Pasino, fidi collaboratori di Biagio Rossetti, e terminarono nel 1567.
Il
palazzo rimase della famiglia d'Este anche dopo la Devoluzione e loro partenza da
Ferrara (1598).
Nel 1559 fu la residenza del Cardinale Luigi d'Este, figlio di Ercole II d'Este.
A lui si devono lo scalone d'onore e la copertura a cassettoni in legno d'abete del salone del primo piano.
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soffitto in abete del Salone d'Onore |
Nel 1586 il palazzo venne ereditato di Cesare d'Este, cugino di
Alfonso II d'Este (quinto e ultimo duca di Ferrara).
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Cesare d'Este |
Qui Cesare d'Este vi abitò insieme alla moglie Virginia de' Medici, figlia di Cosimo I de' Medici.
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Virginia de' Medici |
Il loro banchetto di nozze venne allestito nel
Salone d'Onore del piano nobile, decorato appositamente per quest'occasione da Giulio Belloni.
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Salone d'Onore |
Il camino del salone ha una bella decorazione rinascimentale.
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camino del Salone d'Onore |
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particolare della decorazione del camino |
Furono decorate anche le
Sale "Benvenuto Tisi" del pian terreno.
Vennero realizzati inoltre i soffitti a cassettoni e i fregi a grottesche della
Sala matrimoniale, della
Sala del Parto e della Sala del Poggiolo (opera di Giulio Belloni), facenti parte dell'
Appartamento di Virginia de' Medici, che si affacciava su Via dei Prioni.
Per la
Sala del Poggiolo vennero commissionate alcune tele realizzate dai Carracci (
Plutone, Venere, Flora, Salacia) e da Gaspare Venturini oggi alla
Galleria Estense di Modena.
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soffitto della Sala del Poggiolo |
Nella
Sala del Parto venne alla luce Alfonso III d'Este (1591).
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Sala del Parto |
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particolare della decorazione del cassettonato e del fregio |
Nella
Sala matrimoniale vi era sul letto un affresco dedicato alla fedeltà amorosa.
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soffitto della Sala Matrimoniale |
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particolare del soffitto della Sala Matrimoniale |
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particolare del soffitto della Sala Matrimoniale |
Nell'
Appartamento di Virginia de' Medici vi è ancora un camino decorato con fregio rinascimentale.
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camino dell'Appartamento di Virginia de' Medici |
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particolare del fregio di un camino |
Gaspare Venturini realizzò anche quattro tele con
Allegorie, destinate al
Camerino dei Libri di Cesare d'Este, che probabilmente si trovava al pian terreno dell'ala sud del palazzo.
Due soffitti del palazzo hanno oggi i quadri centrali, raffiguranti la
Madonna col Bambino e il
Padreterno, provenienti dal
Convento di Sant'Antonio in Polesine.
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soffitto di una sala del piano nobile di Palazzo dei Diamanti: Madonna col Bambino (dal Monastero di Sant'Antonio in Polesine) |
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soffitto di una sala del piano nobile di Palazzo dei Diamanti: Padreterno (dal Monastero di Sant'Antonio in Polesine) |
Fu Francesco I d'Este, nipote di Cesare d'Este, a vendere il palazzo.
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Francesco I d'Este |
Nel
1641 il palazzo fu acquistato infatti dai Marchesi Villa che fecero attuare alcune
trasformazioni, tra le quali l'inserimento del portale decorato con candelabra, opera di Vincenzo Tassoni.
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portale con candelabra del Palazzo dei Diamanti |
Ritratti del '600 della famiglia Villa si trovano appesi al primo piano, nella sala d'ingresso della
Pinacoteca.
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Ritratto di Ghiron Francesco Villa fanciullo |
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Ritratto di Luisa Pico Gonzaga marchesa di Castagnola (Sante Peranda) |
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Ritratto del Marchese Lancillotto Villa |
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Ritratto del Marchese Francesco II Villa |
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Ritratto del Marchese Giovanni Villa a cavallo |
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Ritratto di Guido I Villa fanciullo |
Nel 1832 il palazzo venne acquistato dal Comune.
Nel 1944 fu danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il
Palazzo dei Diamanti ospita nelle sue sale del pian terreno esposizioni
temporanee, mentre in quelle del piano nobile la
Pinacoteca Nazionale
di Ferrara.
www.palazzodiamanti.it
http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/pinacoteca-nazionale/collezioni/
Orario: il Palazzo dei Diamanti è aperto negli orari seguiti dalla Pinacoteca Nazionale:
Orari: martedì/domenica 10.00/17.30
CHIUSO il lunedì
CONCLUSIONI
Palazzo dei Diamanti è un edificio originale, insolito, affascinante, misterioso, che ha ispirato altri palazzi in tutto il mondo.
Un palazzo voluto per testimoniare la grandezza di una potente dinastia, e divenire il centro della città nuova.
E' poi divenuto lo scrigno di altri capolavori d'arte, che con esso rappresentano la giusta motivazione per una visita approfondita, e svolta con tutta quella calma che l'importanza del luogo necessita.
Un luogo per conoscere Ferrara e un'epoca d'oro del suo passato.
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2 commenti:
Gent.ma Raffaella,
gli orari della Pinacoteca sono cambiati e swono i9 seguenti: LUNEDI' chiuso, dal MARTEDI' alla DOMENICA dalle 10.00 alle 17.30.
Grazie
Sara Piagno
Grazie Sara per la comunicazione!Ora modifico i precedenti orari.
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