Casa Romei è l'unico esempio a Ferrara di dimora signorile che ha mantenuto le sembianze originali dell'epoca di costruzione, dal momento che gli altri palazzi cittadini coevi furono per lo più trasformati nei secoli XVIII e XIX, oppure distrutti.
L'edificio è infatti molto vicino a quello rinascimentale essendosi conservato nell'impianto distributivo, nelle decorazioni e negli elementi architettonici senza interventi successivi.
Questa residenza prende il nome dal suo proprietario, Giovanni Romei, uno dei più influenti personaggi della Ferrara del XV secolo.
Era figlio di un ricco mercante, ma divenuto orfano fu allevato dallo zio Marco e dal notaio Matteo Mercante, che lo aiutarono a divenire un importante uomo d'affari, commerciante di grano e canapa, gabelliere e possidente.
Tutto questo gli permise di entrare in contatto con la corte estense.
Nel 1458 venne nominato fattore generale del marchese Borso d'Este.
Pio II lo creò conte di Bergantino e del
Sacro Palazzo Lateranense.
Prese in moglie Lavinia Baroni, figlia di un uomo di fiducia di Nicolò III d'Este.
Rimasto vedovo, sposò nel 1468 in seconde nozze Polissena d'Este, figlia naturale di Meliaduse (figlio illegittimo di Nocolò III d'Este, costretto a vita ecclesiastica), e nipote di Borso d'Este.
Proprio per queste nozze, Giovanni Romeo decise di far costruire tra il 1440 e il 1450 la sua
Domus Magna, una elegante residenza nel luogo detto Belvedere, nella cosiddetta "
Addizione Adelarda" voluta da Nicolò III.
L'architetto dell'edificio fu forse Pietrobono Brasavola, che seppe coniugare elementi medievali e rinascimentali.
La facciata della casa ha un aspetto semplice.
|
facciata di Casa Romei |
L'ingresso originale era opposto a quello attuale, ovvero era sul lato sud dell'edificio.
La dimora si articolava al pian terreno intorno a due cortili.
Al piano terra, intorno al
Cortile d'Onore, si trovano la cosiddetta
Sala delle Sibille, la
Sala dei Profeti e alcuni ambienti nei quali è stato allestito un
Lapidario.
La prima sala che s'incontra nel percorso di visita è la
Sala dei Profeti.
|
Sala dei Profeti |
|
Sala dei Profeti |
Le pareti sono affrescate con teste aureolate di profeti tra fogliame di alberi di diverse specie, in un giardino recintato da un roseto di rose rosse.
I profeti tengono cartigli con motti biblici e filosofici.
|
decorazione della Sala dei Profeti |
|
particolare della decorazione parietale con teste di Profeti con cartigli |
|
Sala dei Profeti: decorazione |
|
Sala dei Profeti: decorazione |
Una finta modanatura architettonica con rami fioriti e frutti si alterna a tondi che racchiudono angioletti recanti un cartiglio, sul quale è scritto un ammonimento al timor di Dio.
|
Sala dei Profeti: finta modanatura architettonica |
|
Sala dei Profeti: finta modanatura architettonica |
|
Sala dei Profeti: finta modanatura architettonica |
|
Sala dei Profeti: finta modanatura architettonica |
Completavano la decorazione figure femminili, di cui è pervenuta una sola raffigurazione.
|
Sala dei Profeti: figura femminile |
In questa sala si trovava tra le finestre un camino, oggi scomparso.
|
segno del camino sulla parete |
In una nicchia di una parete della sala si trova raffigurata una
Pietà.
|
Sala dei Profeti: Pietà |
Il soffitto della sala è in legno a cassettoni dipinti.
|
soffitto a cassettoni della Sala dei Profeti |
Si passa poi nella
Sala delle Sibille.
|
Sala delle Sibille |
La sala s'affaccia sul
cortile minore della dimora, un tempo affrescato nel loggiato superiore.
|
Sala delle Sibille |
|
Sala delle Sibille |
La sala prende il nome dagli affreschi sulle pareti che raffigurano Sibille recanti nei cartigli, dai caratteri gotici ma in lingua volgare, la profezia della venuta del Salvatore in terra.
|
parete con raffigurazioni di Sibille |
Le dodici profetesse pagane sono rappresentate a ridosso di una siepe di rose bianche (simbolo dell'illibatezza verginale).
I colori delle Sibille sono quasi scomparsi.
Le loro vesti riprendono la moda cinquecentesca di vestire delle dame aristocratiche.
Partendo dalla parete nord, accanto alla porta d'ingresso della
Sala dei Profeti, si trovano in successione la
Persica, la
Libica, la
Delfica (accanto al camino, rappresentata anziana e curva), la
Chimmeria, l'
Eritrea, la
Samia (dal curioso copricapo), la
Cumana, l'
Ellespontina, la
Frigia, la
Tiburtina, l'
Europa e l'
Agrippa.
|
Sibilla Persica |
|
Sibilla Libica |
|
Sibilla Delfica |
|
Sibilla Chimmeria |
|
Sibilla Eritrea |
|
Sibilla Samia |
|
Sibilla Cumana |
|
Sibilla Ellespontina |
|
Sibilla Frigia |
|
Sibilla Tiburtina |
|
Sibilla Europa |
|
Sibilla Agrippa |
Il tema delle
Sibille era stato precedentemente trattato nel 1434 a Roma nel
Palazzo del Monte Giordano (l'attuale
Palazzo Taverna), per il cardinale Giordano Orsini, e nel 1447 da Nicolò Palizzato nella "delizia" estese di Belriguardo (a circa 15km da Ferrara).
La decorazione pittorica venne eseguita su intonaco mediante una preparazione di calce e gesso, ed è per questo molto friabile.
Nel 1950 gli affreschi furono quindi strappati dalle pareti e messi su pannelli.
I diciassette riquadri del fregio al di sotto del soffitto sono decorati con rami di frutti e di fiori, presi da erbari o raffigurati dal vivo.
|
fregio della Sala delle Sibille |
|
fregio della Sala delle Sibille |
|
fregio della Sala delle Sibille |
|
fregio della Sala delle Sibille |
|
fregio della Sala delle Sibille |
|
fregio della Sala delle Sibille |
La zoccolatura dipinta della sala è andata invece perduta.
Sul soffitto ligneo quattrocentesco sono raffigurati lo stemma dei Romei (un cane rampante e un cimiero), fiori stilizzati,
Amore bendato e una giovane vergine che accarezza un unicorno.
Riscaldava la sala un grande camino con fregio in cotto di gusto gotico, e con cappa poligonale decorata con lo stemma di Giovanni Romei: un cane rampante e le iniziali
çR (= Zoanne Romio).
Per le sue forme questo camino rappresenta un
unicum a Ferrara.
|
camino con cappa poligonale della Sala delle Sibille |
|
stemma della famiglia Romei sulla cappa del camino |
In una nicchia sulla parete sud della sala si trova raffigurata una
Natività circondata da un fregio che simula una stoffa gialla damascata.
|
nicchia della Sala delle Sibille: Natività |
Le decorazioni di questa sala sembrano voler celebrare le virtù del matrimonio e le virtù della dama casta e pura che avrebbe dovuto essere la giovane sposa di Giovanni Romei.
Si passa quindi nel
Cortile d'Onore.
|
Cortile d'Onore |
|
Cortile d'Onore |
|
Cortile d'Onore |
Il cortile a doppio loggiato presenta baldresche, mensole con funzione di sostegno (loggia est).
|
doppio loggiato del Cortile d'Onore |
|
baldresche del Cortile d'Onore |
Al centro del cortile si trova un pozzo con stemma della famiglia Romei.
|
pozzo del Cortile d'Onore |
La
loggia grande ha un soffitto ligneo e un fregio affrescato con decori scompartati da lesene dipinte e puttini.
|
grande loggia del Cortile d'Onore |
|
affreschi della grande loggia del Cortile d'Onore (parete est) |
|
affreschi della grande loggia del Cortile d'Onore (parete sud) |
|
colonne della loggia grande del Cortile d'Onore |
Sotto la
loggia grande sono conservati una
coppia di leoni del XIV secolo che un tempo si trovavano ai lati del portale del cinquecentesco
Palazzo Sacrati (o
Palazzo dei due leoni - Corso Ercole I d'Este).
|
coppia di leoni di Palazzo Sacrati nella loggia grande di Casa Romei |
Nella parete sovrastante la grande loggia si trova un grande
monogramma di Cristo in cotto con le iniziali IHS, circondato da sei medaglioni un tempo affrescati e da angeli.
|
parete sud del Cortile d'Onore |
|
monogramma di Cristo in cotto e un medaglione affrescato |
E' questo un inserimento successivo risalente all'epoca in cui la casa era parte del convento del
Corpus Domini.
Il
loggiato superiore è ancora in parte affrescato.
|
loggiato superiore del Cortile d'Onore |
|
loggiato superiore affrescato del Cortile d'Onore |
|
loggiato superiore affrescato del Cortile d'Onore |
Un tempo le imposte dipinte completavano l'unità figurativa.
|
affreschi del loggiato superiore |
|
affreschi del loggiato superiore |
|
affreschi del loggiato superiore |
Si può notare lo stemma di Giovanni Romei incorniciato da tralci fioriti effigiato più volte.
|
stemma della famiglia Romei affrescato sul loggiato superiore |
|
stemma della famiglia Romei affrescato sul loggiato superiore |
In tre sale del lato ovest del
Cortile d'Onore è allestito un
Lapidario.
|
Lapidario |
|
Lapidario |
Sono qui raccolte lapidi, frammenti architettonici, monumenti funerari ed elementi decorativi in pietra e cotto di varia provenienza (chiese distrutte, edifici rinascimentali cittadini, ritrovamenti casuali), databili tra il XV e il XIX secolo.
|
lapidi, stemmi ed elementi architettonici |
|
piccolo campionario delle decorazioni architettoniche in cotto |
|
cimiero della famiglia Turchi, emblema della città di Ferrara, busti virili, fregio a festone, aquile araldiche della famiglia d'Este, ritratto di profilo di Borso d'Este (Ambrogio Zuffi) |
Nel 1735 il giudice dei Savi Ercole Bevilacqua li aveva riuniti nel cortile del
Palazzo Paradiso (oggi
Biblioteca Ariostea), ma venero spostati successivamente in varie altre sedi.
Nel 1955 furono infine spostati a
Casa Romei.
|
frontale di camino (1400/1500) |
|
fregi decorativi (dalla Certosa - XV/XVI sec.) |
|
capitelli con lesena frammentaria e stemma estense detto "del fuoco" (Certosa XV/XVI sec.) |
|
Madonna col Bambino (XV sec.) |
|
tabernacolo (Alfonso Lombardi XVI sec.) |
|
S.Michele Arcangelo (Chiesa di S.Andrea - Andrea Ferreri XVIII sec.) |
|
stemma di Urbano VIII Barberini (Porta Catena) |
Tra i pezzi esposti più importanti:
- il
monumento funebre di Tomasina Gruamonte Estense, moglie di Azzo X
d'Este (in origine nella distrutta
Chiesa di Sant'Andrea, poi spostato al
Cimitero della Certosa), opera di Alvise Lamberti da Montagnana (1498)
|
lapide sepolcrale del monumento funebre di Tomasina Gruamonte d'Este (Alvise Lamberti da Montagnana - 1498) |
|
Putto alato del monumento funebre di Tomasina Gruamonte d'Este (Alvise Lamberti da Montagnana - 1498) |
|
tondo con ritratto della defunta del monumento funebre di Tomasina Gruamonte d'Este (Alvise Lamberti da Montagnana - 1498) |
-
pulpito del refettorio della Certosa (XVI secolo)
|
pulpito del refettorio della Certosa (XVI secolo) |
-
resti (testa e mano)
della statua di Napoleone Bonaparte (un tempo
collocata in
Piazza Ariostea dove oggi si trova la statua di Ariosto), opera di
Giacomo De Maria.
|
testa e mano della statua di Napoleone Bonaparte (Giacomo De Maria) |
In questi ambenti è stata ritrovata nel pavimento una
vasca di un impianto termale, ritenuto il più antico bagno di Ferrara.
|
vasca termale |
In una saletta attigua al
Lapidario, dal soffitto ligneo a cassettoni dipinti e con fregio decorativo affrescato, sono esposti oggetti rari e stoviglie italiane e d'importazione del XV/XVI secolo.
|
particolare del soffitto in legno dipinto e del fregio della sala espositiva |
|
camino in pietra della sala |
|
ceramiche smaltate spagnole e italiane e vetri veneziani (XV/XVI sec.) |
|
ceramiche graffite e vetri (XVI sec.) |
|
ceramiche smaltate faentine (XV/XVI sec.) |
La visita prosegue salendo dal
Cortile d'Onore al suo loggiato superiore.
Le sale del piano nobile furono decorate a grottesche intorno alla metà del '500 dalla bottega dei Filippi per volontà del cardinale Ippolito II d'Este (figlio di Alfonso I d'Este e di Lucrezia Borgia), frequentatore assiduo del
Convento del Corpus Domini.
Alla morte di Giovanni Romei questa dimora fu lasciata infatti alle clarisse del confinante convento.
La
prima saletta ha un soffitto a riquadri lignei e un fascione affrescato.
|
prima saletta del piano nobile |
|
soffitto ligneo a riquadri e fregio affrescato della prima saletta del piano nobile |
Sono qui riunite testimonianze artistiche del XIV/XV secolo che comprendono frammenti di affreschi staccati da chiese di Ferrara andate distrutte.
|
Storie di un Santo vescovo: Guerrieri a cavallo e uomini inginocchiati (dal sacello alla base del campanile della Chiesa di Santo Stefano - 1380) |
|
Storie di un Santo vescovo: Castello con mura merlate (dal sacello alla base del campanile della Chiesa di Santo Stefano - 1380) |
|
Storie di un Santo vescovo: Santo vescovo e frati (dal sacello alla base del campanile della Chiesa di Santo Stefano - 1380) |
|
Madonna col Bambino (XV sec. - Chiesa di Santa Maria Nuova) |
|
Dormitio Verginis (XV secolo - sinopia di affresco murale del portale della Chiesa di Santa Maria Nuova) |
In un piccolo vano di passaggio si trova la statua di
S.Nicola da Tolentino, opera di Alfonso Lombardi (XVI secolo -
Chiesa di S.Andrea).
|
S.Nicola da Tolentino (Alfonso Lombardi - XVI sec. - Chiesa di S.Andrea) |
Accanto vi è il piccolo vano della
Cappella, con pareti bianche delimitate da arcate a tutto sesto e da lesene in cotto.
Il pavimento è a riquadri in marmo bianco e rosa di Verona.
|
Cappella |
|
arcate e lesene in cotto della Cappella |
Qui si trovano una
Crocifissione (XVI secolo - affresco staccato della distrutta
Chiesa di S. Guglielmo) e una
Madonna col Bambino proveniente dalla
Cappella ducale o
Chiesa di S.Maurelio (XV secolo).
|
Crocifissione (XVI sec. - Chiesa di S.Guglielmo) |
|
Madonna col Bambino (1408 - Cappella ducale o Chiesa di S.Maurelio) |
La sala seguente è chiamata
Sala di Tobiolo e l'Angelo, per il quadro centrale del soffitto che li raffigura.
|
Sala di Tobiolo e l'Angelo |
Sebastiano Filippi detto il Bastianino è l'autore de riquadro.
|
Tobiolo e l'Angelo (Bastianino) |
La volta centinata è divisa in quattro spicchi da montanti ornati a grottesche, come il fascione sormontato da una cornice lignea.
|
volta centina e fascione con grottesche della Sala di Tobiolo e l'Angelo |
|
particolare delle grottesche della Sala di Tobiolo e l'Angelo |
Il questa sala vi sono raccolti frammenti di affreschi staccati dalla distrutta
Chiesa di S.Guglielmo, uno dei monasteri più grandi di Ferrara.
|
S.Gismonda, S.Tommaso e Santa Libera (Chiesa di S.Guglielmo) |
|
Preghiera nell'orto di Getsemani (XIV secolo - Chiesa di S.Guglielmo) |
|
Circoncisione (XV secolo - Chiesa di S.Guglielmo) |
|
S.Francesco riceve le stimmate (XV secolo - Chiesa di S.Guglielmo) |
La
Sala di Davide e Golia prende il nome dal riquadro centrale della volta a padiglione, nel quale sono rappresentati i due personaggi biblici, realizzati da Sebastiano Filippi detto il Bastianino.
|
Sala di Davide e Golia |
|
Davide e Golia (Bastianino) |
Lungo le pareti corre un fregio a grottesche affrescato dalla bottega dei Filippi.
Il fregio diviso in due ordini: in quello superiore vi sono rappresentate figure femminili alate che suonano due trombe e nastri, mentre in quello inferiore sono dipinti festoni e pietre preziose.
|
fregio lungo le pareti della Sala di Davide e Golia (bottega dei Filippi) |
La
Sala di Davide e Golia comunica con la sala attigua tramite un'apertura incorniciata da un affresco.
|
passavivande (dalla parte della Sala di Davide e Golia) |
|
passavivande (dalla parte del Salone d'Onore) |
Era questo un passavivande quando questi ambienti erano la foresteria del convento.
In questa sala si trovano frammenti di affreschi staccati provenienti dalla perduta
Chiesa di Sant'Andrea.
|
Santo vescovo (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
S.Chiara da Montefalco (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
S.Caterina d'Alessandria (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
Angelo annunciante e Santa (XIII secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
S.Giacomo della Marca (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
Sant'Agostino (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
Vergine Annunciata (XIII secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
Santa monaca (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
|
Figura stante (XVI secolo - Chiesa di Sant'Andrea) |
Si entra poi nel
Salone d'Onore che sovrasta la
loggia grande del Cortile d'Onore.
|
Salone d'Onore |
Il salone presenta un soffitto ligneo a losanghe quattrocentesco.
|
soffitto a losanghe del Salone d'Onore |
Le pareti sono decorate con grottesche rinascimentali affrescate dalla bottega dei Filippi (Camillo e il figlio Sebastiano detto il Bastianino), terminate dalla bottega di Ludovico Settevecchi.
Sono raffigurate scene della mitologia classica, dei dell'Olimpo, nastri, maschere, festoni, girali fitoformi, farfalle, cardellini e cavallette.
|
grottesche del Salone d'Onore |
|
grottesche del Salone d'Onore |
Queste decorazione sono state volute dal cardinale Ippolito II d'Este, fratello di Ercole II.
|
Cardinale Ippolito II d'Este |
Sulla cappa del camino con elementi in cotto del salone è dipinto lo stemma della famiglia d'Este.
Tra le grottesche vi è invece lo stemma con aquila bianca in volo del cardinale e il suo motto:
"AB INSOMNI NON CUSTODITA DRACONE".
|
stemma e motto di Ippolito II d'Este |
|
stemma estense sulla cappa del camino |
|
camino del Salone d'Onore |
Sono in questo salone esposti frammenti di affreschi staccati dall'ex
Chiesa di S.Caterina Martire.
|
Santi e Giudizio finale (ciclo del Giudizio Universale - XIV sec. - Chiesa di S.Caterina Martire) |
|
Santi e Dottori della Chiesa (ciclo del Giudizio Universale - XIV sec. - Chiesa di S.Caterina Martire) |
|
Santi e Dottori della Chiesa (ciclo del Giudizio Universale - XIV sec. - Chiesa di S.Caterina Martire) |
|
Crocefissione (1350 - Chiesa di S.Caterina Martire) |
La
Sala della Scimmietta prende il nome dalla rappresentazione di questo animale sul cinquecentesco camino in cotto.
|
Sala della Scimmietta |
|
camino cinquecentesco in cotto |
|
scimmietta dalla quale prende il nome la sala |
Il soffitto il legno presenta riquadri policromi.
|
soffitto a riquadri policromi della Sala della Scimmietta |
La sala è anch'essa decorata con un fascione a grottesche cinquecentesche.
|
grottesche: pappagallo |
|
grottesche: uomini-leopardo |
Sono rappresentati pappagalli, tacchini, falchi, pavoncelle e fagiani.
Uomini-leopardo, uomini-tigre e uomini-leone sono rappresentati nell'atto di combattere ai lati degli animali.
|
grottesche: tacchino, pavoncella e uomini-leone |
|
grottesche: falco |
Sono esposti in questa sala gli affreschi provenienti dall'ex
Oratorio dei Battuti Bianchi.
|
Ascensione della Vergine (XIV sec. - Serafino de' Serafini da Modena - Oratorio dei Battuti Bianchi) |
|
Cattura di Cristo (XIV sec. - Oratorio dei Battuti Bianchi) |
|
sinopia degli Apostoli dormienti (XIV sec.Oratorio dei Battuti Bianchi) |
|
sinopia della Testa di Cristo (XIV sec. - Oratorio dei Battuti Bianchi)
|
|
figura stante (Palazzo Paradiso di Alberto V d'Este) |
Da qui si può passare ad una sala più piccola, decorata con un fascione di color verde con festone, che dà all'ambiente il nome di
Sala Verde.
|
Sala Verde |
|
soffitto e decorazione della Sala Verde |
Qui sono riuniti rilievi in pietra di tema religioso.
|
Madonna col Bambino (XV sec. - Chiostro della Certosa: monumento funebre) |
|
Madonna in trono col Bambino (XV sec. - Chiostro piccolo della Certosa) |
|
Madonna del latte (1700/1720 Giuseppe Maria Mazza - Certosa di Ferrara: tomba famiglia Avogli) |
|
Madonna col Bambino (Donatello e bottega - XV sec.) |
|
Madonna col Bambino (XV sec. - dalla finta facciata della Chiesetta in Via Borso 42) |
|
S.Pietro, Madonna in trono col Bambino e Santo genuflesso, S.Paolo (XIV sec. - Convento di S.Domenico) |
|
Madonna col Bambino (XVI sec. - Convento di S.Maria della Consolazione) |
|
Deposizione di Cristo nel sepolcro (attr. Alfonso Lombardi - XVI sec. - Chiesa del Gesù) |
L'ultima sala del percorso di visita è lo
Studiolo di Giovanni Romei.
|
soffitto ligneo dello Studiolo |
E' un ambiente piccolo e raccolto, con un soffitto ligneo a cassettoni decorato con xilografie su carta a fondo verde.
Sono raffigurate in ogni riquadro quattro teste femminili poste intorno ad una rosetta centrale.
|
decorazione del soffitto |
Il disegno del soffitto è forse opera di Francesco del Cossa.
Anche qui sono raccolte alcune sculture.
|
a sinistra: Antonino Pio / a destra: Marco Agrippa (XV sec. - voluto dal duca Ercole I per la Torre di Rigobello - dalla serie di dodici effigi di grandi Romani) |
|
Imperatore romano (XVI sec. - Palazzo dei Diamanti) |
|
Ecce Homo (XVI sec. - Chiostro piccolo della Certosa) |
Appartiene alla dimora anche un secondo cortile minore (non nel percorso di visita), costruito successivamente al
Cortile d'Onore.
Casa Romei, dopo la soppressione del Convento del Corpus Domini al quale era stata donata, servì come alloggio nel 1872 ai profughi per le alluvioni del Reno.
Nel1895 il Comune di Ferrara aveva deciso di demolirla per le sue condizioni critiche.
Fu invece acquistata dal Demanio di Stato (1898), per poi andare incontro ad un periodo d'abbandono.
Dopo alcuni restauri, nel 1953 venne musealizzata e accolse le raccolte degli affreschi staccati da chiese di Ferrara e da alcuni edifici cittadini.
CURIOSITÀ: proprio davanti a
Casa Romei venne ucciso il 6 giugno 1508 con 22 pugnalate Ercole Strozzi, poeta e confidente di Lucrezia Borgia.
Una lapide lungo il muro esterno della casa ne ricorda l'assassinio.
Di fronte a
Casa Romei si trova il
Palazzo Estense detto di Renata di Francia (oggi sede dell'
Università degli Studi).
Deve il suo nome a Renata di Francia duchessa di Ferrara, moglie di Ercole II, che abitò qui dopo l'allontanamento dalla residenza del Castello avvenuto a causa della sua fede calvinista.
.
|
Palazzo Estense detto di Renata di Francia |
Orario: domenica/mercoledì 8.30/14.00
giovedì/sabato 14.30/19.30
Costo: 3€
GRATIS: prima domenica del mese
CONCLUSIONI
Per chi è interessato alla storia e all'arte di Ferrara
Casa Romei è una tappa essenziale per conoscere un esempio di dimora signorile quattrocentesca.
Le sue decorazioni pittoriche e i soffitti lignei ancora ben conservati fanno immergere nell'atmosfera di quell'epoca, fatta di momenti privati e anche di momenti pubblici nei quali mostrare la propria ricchezza e il proprio potere.
Un vero gioiellino per gli amanti della bellezza artistica rinascimentale.
2 commenti:
Gentilissima Raffella, grazie del prezioso servizio su Casa Romei. Mancano due spazi straordinari,il giardino segreto e le salette delle tramezze dipinte, usualmente aperti al pubblico (per motivi di sicurezza) solo il venerdì dalle 15 alle 18 e durante eventi speciali, in presenza dei volontari del gruppo archeologico ferrarese che li valorizzano, grazie ad una convenzione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio. Su google e su https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194760-d2284450-Reviews-or320-Museo_di_Casa_Romei-Ferrara
Grazie per la precisazione...purtroppo la mia visita non si è svolta di venerdì e perciò non ho potuto completare la mia conoscenza del sito.
Potrebbe essere una buona ragione per tornare a Ferrara!
Posta un commento