sabato 3 febbraio 2018

Sirmione: le Grotte di Catullo


Sulla punta della penisola, con la quale Sirmione si allunga nel Lago di Garda, sorgono ancora oggi i ruderi di una maestosa villa di epoca romana, nota come "Grotte di Catullo".

foto aerea della penisola di Sirmione con le Grotte di Catullo
 La villa prende il nome del poeta romano che a Sirmione possedeva una villa.

busto dedicato a Catullo in Piazza Carducci
Di Gaius Valerius Catullus non si hanno molte notizie anagrafiche.
Nacque a Verona (allora nella Gallia Cisalpina), forse nell'84 a.C., da una ricca e importante famiglia, che aveva proprietà a Sirmione.
In giovane età Catullo si trasferì a Roma, dove si fece conoscere per le sue doti poetiche e dove incontrò Clodia, da lui chiamata nelle sue poesie Lesbia, amore e tragedia della sua vita.
Fu uno dei più noti rappresentanti della scuola dei Neoteori (ovvero dei Poeti Nuovi).
La sua unica opera, il Liber Catullianum, è composta da 116 carmi, venti dei quali sono dedicati a Lesbia (Clodia). Nel 57 a.C. lasciò Roma per seguire il proconsole Gaio Memmio in Bitinia e allontanarsi dai suoi dispiaceri amorosi.
Nel 56 ritornò nella villa di famiglia a Sirmione, dove passò due anni in solitudine, dopo aver rotto i suoi rapporti con Clodia.
Da li a poco morì, quando aveva solo trent'anni (forse nel 54 a.C.).
Questo sito archeologico prende il nome dal grande poetata, da quando fu riscoperta la sua opera nel rinascimento.

Infatti Catullo parla del suo ritorno a Sirmione nel carme XXXI:
"Con che allegria piena e serena ti rivedo,
 Sirmione, più bella di tutte le isole e penisole
 che Nettuno solleva dal mare immenso
 e dalle liquide trasparenze dei laghi..." 

versi di Catullo lungo la strada che porta al sito archeologico
Ma gli scavi archeologici hanno confermato che la costruzione della villa risale al periodo che va dalla fine del I secolo a.C. all'inizio del I secolo d.C. (età augustea), quindi in un'epoca posteriore alla morte di Catullo.

Quindi, anche se si è accertata la presenza di alcuni ambienti antecedenti alla villa nel settore meridionale, abbandonati e rasi al suolo, l'appartenenza della villa al poeta latino è ancor oggi solo ipotetica.

Nella villa si è trovato però un frammento di affresco che raffigura un giovane con veste togata, che regge in mano un rotolo (che lo farebbe identificare con un letterato).
In questa raffigurazione si è voluto identificare Catullo, mettendola in confronto con una analoga ritrovata nella Casa con Biblioteca di Pompei.

ipotetico ritratto di Catullo in un frammento di affresco della villa
possibile ritratto di Catullo nella Casa della Biblioteca a Pompei

Il nome dì "grotte" invece deriva dal fatto che i vani della villa, crollati e ricoperti di vegetazione, avevano assunto un aspetto di caverne, di grotte.

plastico dei ruderi della villa romana
pianta della penisola di Sirmione e posizione della villa romana
E' questa  una delle maggiori ville romane di carattere signorile che si conservano nell'Italia settentrionale.

ricostruzione ipotetica della villa romana
foto aerea dei resti delle Grotte di Catullo
La villa occupa un'area di circa 7 ettari in posizione panoramica, all'estremità della penisola, entro un vasto uliveto di 1500 piante.
I primi scavi dell'area risalgono al 1801.
Fu il generale napoleonico La Combe St-Michel a condurli.
Il sito venne poi scavato in maniera scientifica dal conte Giovanni Girolamo Orti Manara alla metà dell'Ottocento.
Altri scavi vennero effettuati negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.
pianta del percorso di visita all'interno del sito archeologico delle Grotte di Catullo
La villa è stata costruita seguendo principi di simmetria e assialità.

ricostruzione ipotetica della villa romana (vista da ovest)
La villa ha una forma rettangolare (167 x 105m), con avancorpi sui lati brevi (Nord e Sud), corrispondenti agli ambienti residenziali.
E' stata costruita in alcune parti su tre livelli, in altre su due e nel settore meridionale su un unico piano.

piante dei tre livelli della villa
L'ingresso della villa, di cui rimangono pochi resti, era posto nell'avancorpo meridionale, mentre sull'avancorpo settentrionale vi era una grande terrazza-belvedere.

foto aerea del settore meridionale della villa
ricostruzione del settore meridionale con ingresso della villa
Nel settore sud-occidentale della villa venne costruito in un secondo tempo (fine I secolo d.C/inizio II secolo d.C.), un complesso termale che occupò un'area di 800mq.

resti del complesso termale
Di questo complesso rimane una piscina, di forma rettangolare, identificabile forse con il tepidarium, che probabilmente era riscaldata da un ipocausto.
Tramite 12 aperture era in comunicazione con l'intercapedine che la circondava e con il prefurnio.
Alcuni gradini posti nell'angolo nord-est, permettevano di immergersi nella vasca.

piscina (forse del tediparium)
da sinistra: piscina, intercapedine della piscina e ingresso del criptoportico degli stucchi
intercapedine della piscina
La vasca del frigidarium aveva invece una pavimentazione a mosaico a tessere nere con fasce bianche.

Accanto alla piscina vie era il cosiddetto criptoportico degli stucchi, un passaggio di servizio, leggermente in discesa, scavato nella roccia, usato per il trasporto del combustibile verso la caldaia.
Viene così chiamato perché al suo interno vennero ritrovati frammenti di stucchi decorativi in rilievo con elementi figurativi e vegetali.

ingresso del criptoportico degli stucchi
criptoportico degli stucchi
E' qui presente una cisterna (detta "bagno"),  per le riserve d'acqua, una delle quattro esistenti nella villa.

cisterna
Nel settore sud-orientale, intorno all'atrio, vi erano ambienti residenziali che si sono poco conservati: i materiali furono asportati dopo il crollo subito dalla villa nel III secolo, e quest'area divenne terreno agricolo.
Questi ambienti avevano mosaici a disegni semplici.

resti degli ambienti residenziali del settore sud-orientale
Per superare il forte dislivello della roccia che scende verso il lago furono creati, per circa 2/3 della lunghezza del lato occidentale, una serie di vani paralleli ciechi (di cui si sono mantenuti i muri laterali), decrescenti verso sud, dove il piano della roccia si alzava.
Questi ambienti vennero chiamati impropriamente "botteghe".
La loro copertura a volta sorreggeva una lunga terrazza scoperta.

andamento degli strati della roccia sul lato occidentale della villa
"botteghe" nel settore occidentale della villa
"botteghe"
Un'eguale passeggiata scoperta vi era sul lato orientale della villa, ma in questo lato le fondazioni poggiavano direttamente sulla roccia.

tracciato della passeggiata scoperta
Sui lati lunghi (est e ovest), a fianco delle terrazze scoperte, correvano lunghi porticati (oggi scomparsi), aperti verso il lago, per poter guardare il panorama tra le colonne con capitelli corinzi non finiti, stuccati e dipinti.

sezione ricostruttiva est-ovest (vista da sud)
ricostruzione ideale: sezione trasversale sud-ovest
panorama sul lago
panorama sul lago
panorama sul lago
Sul lato occidentale, il loggiato era costruito su un criptoportico (per passeggiate coperte), diviso in due navate, con volte in tufo (crollate ma ancora in parte visibili), con arcate poggianti su pilastri con capitelli di ordine tuscanico, posti sull'asse longitudinale dell'ambiente.
Il criptoportico era decorato con affreschi e stucchi in rilievo.

ricostruzione prospettica del portico e del criptoportico nel settore occidentale della villa (vista da sud)
criptoportico
criptoportico (con capitelli e basi di ordine tuscanico posti a terra)
criptoportico (visto da sud)
resti dei pilastri del criptoportico (nel settore settentrionale della villa)
criptoportico (visto da nord)
I capitelli e le basi di colonne con capitelli di ordine corinzio (oggi posti nel criptoportico), appartenevano al portico superiore e crollarono nel vano sottostante.

capitelli corinzi del porticato sovrastante il criptoportico (oggi nel criptoportico)
Nella parte centrale della villa vi era un grande spazio aperto (circa 4000mq), di forma rettangolare (giardino), circondato su ogni lato da un porticato e diviso al suo interno da vialetti e aiuole.
Oggi è coltivato ad olivi.

ricostruzione della parte centrale della villa con peristilio
giardino villa/uliveto
giardino villa/uliveto
In questo giardino, oggi occupato da un uliveto, è stata trovata la testa di Dioscuro (II secolo d.C.), conservata nel museo del sito archeologico.

testa di Dioscuro (II sec.d.C. - Museo Archeologico delle Grotte di Catullo)
Una grande cisterna (lunga 47m), era completamente interrata e ricoperta da un pavimento in opus spicatum.
Divideva la zona residenziale dal peristilio, il grande cortile circondato da portici.

pavimento in opus spicatum della Grande Cisterna sotterranea

Nel settore settentrionale della villa si trovano i resti più imponenti dell'edificio, in alcuni punti alti 12m.

settore settentrionale della villa
settore nord-orientale della villa
settore nord-orientale della villa
resti del settore settentrionale della villa
resti del settore settentrionale della villa
resti del settore settentrionale della villa
resti del settore settentrionale della villa
 Il cosiddetto "grande pilone" è l'elemento di fondazione più considerevole della villa.

Grande Pilone
Grande Pilone
Era questa la zona residenziale con gli ambienti più rappresentativi.

zona nord-occidentale della villa
zona nord-occidentale della villa
zona nord-occidentale della villa
zona nord-occidentale della villa
zona nord-occidentale della villa
E' rimasto in sito, protetto da una tettoia, un frammento della decorazione parietale che abbelliva un ambiente della zona nord-ovest della villa.

resto di un affresco
L'avancorpo settentrionale aveva un fronte porticato, con al centro una sala belvedere che affacciava su una grande terrazza (crollata già in antico).

ricostruzione del settore settentrionale della villa con terrazza panoramica con velario (vista da nord)
La terrazza era coperta probabilmente da un velario: sono presenti elementi di sostegno.

elementi di sostegno del velario
Le parti del pavimento in mattoncini della terrazza collassata e della volta in tufo del sottostante ambiente si trovano nella cosiddetta "Aula dei Giganti".

Aula dei Giganti
Aula dei Giganti
Aula dei Giganti
Scendendo al piano intermedio dell'avancorpo settentrionale ci si trova nel lungo corridoio, lungo il quale si affacciano 12 stanzette (cubicula).
Il lungo corridoio era in comunicazione con il criptoportico e sosteneva anche un porticato presente sul fronte della villa, collegato con quelli orientale e occidentale.

lungo corridoio (visto da sud)
lungo corridoio
lungo corridoio e cubicula
All'estremità est del lungo porticato si trova una grande sala con una grande finestra chiamata "trifora del Paradiso".

ambiente con "trifora del Paradiso" (visto dall'esterno della villa)
panorama dalla "trifora del Paradiso"
Dal lungo corridoio partivano poi due rampe in discesa che facevano accedere al livello inferiore (ambienti di servizio).

una rampa di scale tra il livello intermedio e il livello inferiore della villa
una rampa di scale tra il livello intermedio e il livello inferiore della villa
una rampa di scale tra il livello intermedio e il livello inferiore della villa
ambienti di servizio
ambiente di servizio
Tra gli ambienti di questo livello si trova la cosiddetta "grotta del cavallo",con volta a botte, oggi magazzino per i reperti della villa.

"Grotta del Cavallo"
Un'altra scalinata conduceva fuori dall'edificio, verso il lago.

zona nord-orientale esterna della villa
Dal "grande pilone", recandosi verso l'uscita, si possono notare dei tratti di mura di cinta difensiva di tarda età imperiale (IV/V secolo d.C.), costruita con materiali di recupero provenienti dalla villa.

"Grande Pilone" e mura tardoromane
mura tardoromane
mura tardoromane

Un visita merita il Museo del sito archeologico.

teca con rinvenimenti di epoca preistorica
teca con rinvenimenti di epoca romana
teca con rinvenimenti di epoca romana
teca con rinvenimenti di epoca romana
teca con rinvenimenti di epoca romana
teca con rinvenimenti di epoca longobarda
teca con rinvenimenti di epoca longobarda
Sono qui raccolti reperti archeologici dalla preistoria al medioevo, rivenuti sul Lago di Garda e soprattutto quelli rinvenuti durante gli scavi di questa villa romana.

mosaico di una villa a Desenzano (IV sec.d.C.)
resti di plutei medievali
sarcofago ( VI/VII sec.d.C.)
colonna e capitello delle Grotte di Catullo
teca con rinvenimenti delle Grotte di Catullo
Della villa romana si trovano frammenti di affreschi: una decorazione parietale del III stile pompeiano, di elevato livello qualitativo, sia tecnico che stilistico.

pannello con frammenti di affresco della villa
pannello con frammenti di affresco della villa
pannello con frammenti di affresco della villa
pannelli con frammenti di affresco della villa
pannelli con frammenti di affresco della villa
pannello con frammenti di affresco della villa
frammenti di affreschi della villa
frammenti di affreschi della villa
Nel III secolo d.C. si ebbe una distruzione violenta della villa  (si sono ritrovate tracce d'incendio), alla quale non seguirono restauri o rifacimenti.
Tra il IV e il V secolo la villa divenne una necropoli (si sono trovate circa 70 sepolture).
Nel V secolo l'avancorpo settentrionale della villa venne inglobato nel sistema difensivo di Sirmione.
In età tardoantica subì poi spogliazioni delle parti architettoniche e decorative.

ATTENZIONE: il sito archeologico si può raggiungere solo a piedi (circa 1km di passeggiata), o nei mesi estivi con un trenino elettrico (a pagamento), che parte da Piazza Piatti (vicino alle Terme di Catullo).
 
 http://www.grottedicatullo.beniculturali.it/index.php?it/150/la-villa-romana
 Orari: inverno    martedì/sabato            8.30-17.00 (area archeologica) 8.30-19.30 (Museo)
                            domenica e festivi      8.30-14.00
            estate       martedì/sabato            8.30-19.30
                            domenica e festivi      9.30-18.30
Costo: 6€

CONCLUSIONI
I ruderi di questo sito archeologico, per la loro maestosità e per lo spettacolare panorama sul lago che da questa zona della penisola di Sirmione si può godere, hanno attirato i visitatori di tutte le epoche e ancor oggi sono meta di turisti.
I resti dell'elegante e maestosa villa di epoca romana sono stati in passato visitati anche da letterati e pittori, archeologi e personaggi illustri, che hanno descritto l'amenità del luogo, come per esempio Teofilo Folengo, Isabella d'Este (che visitò la villa due volte), Andrea Palladio (che studiò gli elementi costruttivi della villa), e Napoleone.
Questo sito pieno di fascino ci piacerebbe pensarlo abitato da Catullo, ma certamente se non di lui, ha potuto rendere piacevole il soggiorno di chi ha voluto la costruzione di questa particolare residenza.



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