lunedì 12 febbraio 2018

Torino: il Museo Egizio (seconda parte)


Siamo scesi al primo piano del palazzo e nella prima grande sala sono esposti i reperti provenienti dal sito di Deir el-Medina, un villaggio costruito intorno al 1500 a.C. e abbandonato nel 1100 a.C.
Il villaggio sorse sotto Tutmosi I e fu ampliato sotto Tutmosi III, Horemheb e i primi sovrani ramessidi.


Il villaggio era abitato da quei lavoratori specializzati (disegnatori, pittori, scalpellini, e personale direttivo), che erano addetti alla costruzione delle tombe dei faraoni del Nuovo Regno nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine, posti poco distanti dal luogo dove questi uomini risiedevano con le loro famiglie.
Erano lavoratori che sapevano scrivere e leggere, e da questo sito provengono numerosi papiri.

Il Papiro satirico o "Papiro erotico di Torino" è l'unico papiro trovato fino ad oggi che affronta l'argomento dell'erotismo: ha da un lato rappresentazioni di animali umanizzati (alcuni suonano l'arpa, altri il flauto, e gatti presidiano una fortezza) e dall'altro dodici scene erotiche caricaturali.

Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Questo papiro, nascosto in epoca vittoriana perché considerato scandaloso, misura 3,20m.

Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1186/1070 a.C.)
Il Papiro del cosiddetto "Stato civile" di Deir el-Medina è una sorta di censimento degli abitanti del villaggio dove sono citati la casa di ogni abitante e la parentela degli altri inquilini che vi abitano.

papiro recante il cosiddetto "Stato civile" di Deir el-Medina (Nuovo regno - XX Dinastia - 1129/1110 a.C.)
Lo scriba della necropoli era incaricato di scrivere il "Giornale della necropoli" dove erano annotati i lavori giornalieri svolti nella necropoli di Tebe, le presenze e le assenze degli artigiani, le paghe, le merci e i fornitori che giungevano al villaggio, e la ridistribuzione del grano.

Giornale della necropoli (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1129/1110 a.C.)
Lo scriba Amennakht ha realizzato le didascalie e il disegno del Papiro con la pianta della tomba di Ramesse IV.
 
Papiro con la pianta della tomba di Ramesse IV (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1156/1149 a.C.)
Provengono dal villaggio di Deir el-Medina molti ostraka figurati, schegge di calcare o ceramica usati per scrivere, sui quali compaiono disegni liberi dagli schemi classici che ricorrono nelle tombe o sui munumenti egizi.

ostraka figurati
ostrakon raffigurate una ballerina in posizione acrobatica (Nuovo Regno - XIX/XX Dinastia - 1291/1076 a.C.)
Ariete del dio Amon davanti a una tavola d'offerta con fiori di loto (Nuovo Regno - XIX/XX Dinastia - 1292/1070 a.C.)
il faraone Ramesse III nell'atto di sottomettere un nemico (Nuovo regno - XX Dinastia - 1191/1076 a.C.)
frammento di stele incompiuta offerta dal sacerdote della Sede della verità Mahu, alle divinità Amon, Mut e Meretseger (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1191 a.C.)
In una teca di questa sala sono racccolti oggetti che testimoniano le festività religiose che si svolgevano al villaggio, rivolte soprattutto ad Amon-Ra (che aveva il suo grande tempio a Luxor), e a Ptah patrono degli artigiani, ma includendo anche divinità non tebane.

a sinistra: statua del portastendardi Penbuy (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1279/1213 a.C.)/a destra: statuetta di portainsegna ( (Nuovo Regno - XIX/XX Dinastia - 1292/1070) / papiro con il calendario delle festività del tempio di Montu ad Armant (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1190/1076 a.C.)
statua del portainsegna Ramose (Nuovo Regno - XIX/XX Dinastia - 1292/1076 a.C.)/ Naos votivo di Kasa (sorta di cappella portatile dipinta - Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
statua di Penmernabu che offre un naos sormontato da una testa di ariete (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
Molti erano gli dei che tutelavano e proteggevano la casa: Tuaret (la dea proteggeva i nuovi nati e favoriva la fertilità), Renenutet (dea delle messi e nutrice degli dei), Bes (che scacciava gli spiriti malvagi),...
statuetta di Tuaret dedicata dal disegnatore Parahotep (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
stele con la dea Renenutet
Come patroni del villaggio venivano venerate anche le effigi di Amenhotep I e di sua madre la regina Ahmose Nefertari, che venivano anche portate in processione.

statua cultuale di Amenhotep I (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C. )
statuette votive di Ahmose Nefertari (Nuovo Regno - XIX/XX Dinastia - 1292/1076 a.C. )
in alto a destra: stele del re Amenofi I e della madre Ahmose Nefertari (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1186 a.C.)
Molti gli oggetti di uso quotidiano rinvenuti nel villaggio di Deir el-Medina.

oggetti di uso quotidiano
piccole scope, sandali
reti da pesca, strumenti per la cucitura
Molti sono invece gli attrezzi di lavoro dei lavoratori e decoratori delle pareti delle tombe: scalpelli di metallo, magli in legno, fili a piombo, squadre di legno, ceselli in rame, colori..

oggetti appartenuti ai decoratori di Deir el-Medina
stele dedicata a Ra-Harakhty da parte dello scultore Ipy (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
stele dedicata da Parahotep, servitore della sede della verità, ad Amon-ra di Ipet, Meretseger e Amenhotep I (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
stele dedicata al dio Khonsu dal disegnatore Nebra (Nuovo regno - XX Dinastia - 1292/1190 a.C.)  / frammento di pigmento blu
La necropoli di Deir el-Medina scavata da Ernesto Schiapparelli ha portato alla luce le tombe degli abitanti del villaggio.
Faceva parte delle sepolture una cappella, un ambiente dipinto e con soffitto a volta, esternamente a forma piramidale, per il culto funerario offerto dai viventi.
Sono state trovate steli,  statuette del defunto con steli e pyramydion (cuspidi della cappella).
 
reperti dalle cappelle della necropoli di Deir el-Medina
pyramidion di Ramose (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
statua stelofora
statua di Pendua, servitore della Sede della verità, e della moglie Nefertari (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
retro della statua di Pendua e della moglie Nefertari (Nuovo Regno - XIX Dinastia - 1292/1190 a.C.)
Una delle cappelle funerarie  rinvenute da Schiapparelli a Deir el-Medina nel 1906 fu la Cappella di Maya.
Cappella di Maya
Le pareti di questa cappella sono state realizzate con mattoni di fango e paglia e poi intonacate.
Successivamente fu affrescata a secco con colori di origine minerale vegetale.
Gli affreschi furono staccati dalle pareti con la tecnica "a strappo" e portati in Italia.

affreschi della Cappella di Maya
affreschi della Cappella di Maya
affreschi della Cappella di Maya
Probabilmente Drovetti, ottanta anni prima, aveva ritrovato nello stesso sito la stele detta dello "scriba dei contorni" Maia, dove vengono ritratti Maya e sua moglie Tamit che rendono omaggio alle divinità della necropoli Osiride e Hathor, e i loro numerosi figli che portano offerte ai genitori.

stele funeraria dello "scriba dei contorni", Maya (Nuovo Regno - XVIII/XIX Dinastia - 1336/1292 a.C.)

Nei cortili antistanti le cappelle funerarie della necropoli degli artigiani del villaggio di Deir el-Medina vi era un pozzo che conduceva alla stanza sepolcrale del defunto, dove oggetti di uso quotidiano costituivano il corredo funebre.

oggetti ritrovati nelle tombe degli artigiani di Deir el-Medina
Venivano considerate guardiane delle necropoli Meretseger (dispensatrice di conforto, e di giudizio e pene) e Hathor (responsabile di accogliere i defunti nell'Aldilà e ofrir loro il latte dell'immortalità).

rappresentazioni della dea Meretseger
stele dell'artigiano Minhotep in adorazione delle divinità funerarie Osiride, Annubi e Hathor "signora dell'Occidente" (Nuovo Regno - XVIII Dinastia - 1336/1292 a.C.)

Tra le tombe scoperte da Schiapparelli nel 1906 la più importante fu la Tomba di Kha e della moglie Merit.
E' questa la tomba non regale più ricca fin ora ritrovata.
La tomba rimasta inviolata sino al ritrovamento italiano, apparteneva a Kha, personaggio d'alto rango vissuto tra il 1450 e il 1380 a.C., che dirigeva la costruzione delle tombe dei sovrani.
Kha conobbe tre faraoni: Amenhotep II, Tutmosi IV e Amenhotep III.

La mummia di Kha, morto come la moglie all'età di 60 anni circa, era posta all'interno di due sarcofaghi e una cassa di legno.
Il sarcofago intermedio era ricoperto di lamine d'oro e stucco.
Al di sopra del sarcofago vi erano appaggiate due ghirlande di fiori di loto e il papiro con il Libro dei Morti.  

sarcofago intermedio di Kha
particolare del sarcofago intermedio di Kha
Il sarcofago interno di Kha non presenta resina nera, mentre l'intera superficie è ricoperta da lamina d'oro.
sarcofago interno di Kha
particolare del sarcofago interno di Kha
La mummia di Merit, moglie di Kha, è stata rinvenura coperta da una maschera funeraria in cartonnage di lino, dorata e con decorazioni in pasta vitrea blu.

maschera funeraria di Merit
Merit era posta all'interno di un sarcofago, che probabilmente era stato preparato per Kha, ma adoperato per lei forse perché morta improvvisamente.
Questo sarcofago era composto da una cassa coperta da resina nera con figure ed iscrizione in foglie d'oro, e coperchio invece interamente dorato.

sarcofagi interno di Merit
Il sarcofago mummiforme era posto poi in un altro sarcofago quadrangolare in sicomoro, ricoperto da catrame.

sarcofago cassiforme di Merit
Il ricchissimo corredo, che riporta nomi regali, è composto da diciassette tuniche, vesti, biancheria intima (tra i quali 60 perizomi con iniziali), avanzi di cibo fossilizzato, due letti, sgabelli, tavole per il gioco della senet, parrucche, strumenti di misurazione, suppellettili, unguentari, vetri per profumi e bistro, vasellame in ceramica, metallo e pietra... 

anfore per lo stoccaggio di vino, farina e volatili della Tomba di Kha e Merit
recipienti per le bevande della Tomba di Kha e Merit
forme diverse di pani
cibi fossilizzati della Tomba di Kha e Merit
cibi fossilizzati della Tomba di Kha e Merit
forme di pani fossilizzati della Tomba di Kha e Merit
combustibile animale (sterco)
stoffe della Tomba di Kha e Merit
cofanetto per i prodotti di bellezza di Merit
stoffe della Tomba di Kha e Merit
tuniche invernale ed estiva di Kha
letto di Merit  con poggiatesta  della Tomba di Kha e Merit
letto di Kha con poggiatesta della Tomba di Kha e Merit
sgabelli della Tomba di Kha e Merit
anelli per caviglie
cubito in legno dorato donato a Kha da Amenhotep II (per le misure lineari pari a 52 cm)
vasetti unguentari, per il profumo e per il kohl
sedia, ushabti con modellini di sargofagi e statuetta di Kha
ceste con funi di lino
parrucca di Merit di capelli veri
anello di Merit
scatola per il gioco della senet
cofanetto con la rappresentazione di Kha e Merit che ricevono offerte da un figlio
contenitore per parrucca, contenitore per prodotti di bellezza, paniere con il necessario per il cucito
oggetti personali di Kha
perizomi di Kha
Sono state trovate nella Tomba di Kha e Merit due copie del Libro dei Morti.
Il papiro misura 14m.

Libro dei Morti della Tomba di Kha
particolare del Libro dei Morti della Tomba di Kha

Si prosegue ora la visita di un'altra sala: la Galleria dei sarcofaghi.
Sono qui raccolti i sarcofaghi compresi tra il Terzo Periodo Intermedio e l'Epoca Tarda, provenienti dalla Collezione Drovetti e dagli scavi condotti da Schiapparelli nella Valle delle Regine.

Galleria dei sarcofaghi
Appartiene al Terzo Periodo Intermedio il set di sarcofaghi (sarcofago esterno, sarcofago interno e falso coperchio) appartenuto allo scriba Butehamon.
Butehamon apparteneva ad un'illustre famiglia di scribi e letterati.

sarcofaghi dello scriba Betehamon (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
falso coperchio dello scriba Betehamon (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
coperchio del sarcofago esterno  dello scriba Betehamon (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
casse del sarcofago esterno e del sarcofago interno (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
Papiro magico di Betehamon e benda per portare il papiro magico
particolare del sarcofago di Betehamon
Sul lato interno del coperchio interno e del falso coperchio una iscrizione in ieratico riporta il "Rituale dell'apertura della bocca", che serviva a rianimare la mummia.

iscrizione in ieratico all'interno del falsocoperchio del sarcofago
 
Un altro set di sarcofaghi appartiene alla cantatrice di Amon, Tabakenkhonsu.
La defunta è raffigurata con le mani in altorilievo.
Sul fondo della cassa è raffigurata la dea del cielo Nut.

sarcofago della cantatrice Tabakenkhonsu (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
coperchio del sarcofago della cantatrice Tabakenkhonsu (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)
casse dei sarcofaghi della cantatrice Tabakenkhonsu (Terzo Periodo Intermedio - XXI Dinastia - 1060/1050 a.C.)


Particolarità del sarcofago della cantatrice di Amon, Tamutmutef è la rappresentazione della donna in abiti quotidiani, e raffigurando in alto rilievo gli arti e la plissettatura delle vesti.


coperchio del sarcofago della cantatrice di Amon, Tamutmutef (Terzo Periodo intermedio)


Il sarcofago del sacerdote-uab Khonsumes è un esempio del riuso dei sarcofagi di epoca precedente.
La metà inferiore del coperchio e del falso coperchio è suddivisa in riquadri posti ai lati di una o più colonne di testo ("decorazione a tabella").


coperchio del sacerdote-uab Khonsumes
sarcofago del sacerdote-uab Khonsumes
particolare del sarcofago del sacerdote-uab Khonsumes
"decorazione a tabella" del sarcofago del sacerdote-uab Khonsumes
In una teca sono presenti ushabti con la cassetta che li conteneva, quattro statuette in cera rappresentanti i quattro figli di Horus e alcuni scarabei del cuore.

ushabti di Horemakhbit e cassetta per contenerli
scarabei del cuore, ushabti e stele di Neskhonsupakhered, cantante di Amon, in adorazione di Ra-Harakhty
statuette dei quattro figli di Horus

La Galleria dei sarcofaghi si congiunge alla sala dedicata alla Valle delle Regine, posta all'estremità della necropoli tebana, dove erano sepolte le regine, i principi, le  principesse, i dignitari e i membri della corte (XVIII/XX Dinastia - 1539/1076 aC.).

In granito è il frammento del coperchio del sarcofago del principe Khaemuaset, uno dei figli di Ramesse III.
Imita nella forma quella di un cartiglio reale. 

coperchio del sarcofago del principe Khaemuaset (Nuovo Regno - XX Dinastia - 1187/1149 a.C.)
La sua tomba fu riutilizzata nel Terzo Periodo Intermedio e il suo corredo funebre è andato disperso.


come è stata trovata la tomba del principe Khaemuaset
tomba del principe Khaemuaset svuotata dai sarcofagi e dalle mummie che l'avevano occupata nel Terzo Periodo Intermedio
Dalla riutilizzata Tomba di Khaemuaset provengono alcuni sarcofaghi esposti in questa sala, appartenuti a due diverse famiglie.
In un'unica teca sono raggruppati i tre sarcofaghi di Tadiaset, Iuefdi e Harua (B).
Tadiaset-tahekat (della quale rimane solo il coperchio del sarcofago), è il membro più anziano di una di queste due famiglie, ed è la madre di Iuefdi e di Harua.


coperchio del sarcofago di Tadiaset (XXV/XXVI Dinastia)
sarcofago di Iuefdi
sarcofago di Harua
In un'altra teca il sarcofago di Nesimendjam, figlio di Tadiaset-tahekat, ha conservato una mummia avvolta in un telo funerario tinto di rosso.
Nesimendjam è il primo membro della famiglia ad essere stato "coltivatore del fiore di loto di Amon" e sul suo sarcofago compaiono i tre momenti del viaggio nell'oltretomba.

sarcofago di Nesimendjam (XXV Dinastia - VII sec.a.C.)

Il sarcofago di Harua (A) apparteneva al figlio di Nesimendjam.
La decorazione di questo sarcofago è detta "a colonna unica": una singola colonna di testo che riporta una formula d'offerta, il nome e il titolo del proprietario.
Se si guarda l'interno del sarcofago si nota la raffigurazione di tre dee: Iside, Nefti e Nut.
Al suo interno vi erano conservati una mummia e paramenti sacri.

coperchio del sarcofago di Harua (A) con decorazione "a colonna unica" (XXV/XXVI Dinastia)
particolare del sarcofago di Harua (A)
mummia di Harua (A)
Il sarcofago di Mentuirdis, anch'esso "coltivatore del fiore di loto di Amon", conservava il corpo di un membro dell'altra famiglia che andò ad occupare la tomba collettiva.
 
cassa del sarcofago esterno e sarcofago intermedio di Mentuirdis
particolare del coperchio del sarcofago intermedio con decorazione "a colonna unica"
Sul fondo del sarcofago esterno sono rappresentati la "Dea del sicomoro", e  più in basso il dio Ptah-Socar-Osiride con la dea Maat, circondati da un serpente.
I due coperchi presentano una decorazione "a tabella" (quello interno), e "a colonna unica" (quello intermedio).
Il sarcofago interno è decorato internamente con la raffigurazione della dea "dell'Occidente" (il coperchio) e con il pilastro djed (l'alveo).

coperchio del sarcofago interno
interno del coperchio del sarcofago interno con la raffigurazione della dea "dell'Occidente"
alveo del sarcofago interno

Il sarcofago di Hor è un esempio di sarcofago definito "qeresu": ha una forma rettangolare a colonnette, con coperchio voltato che rappresenta il cielo e la cassa che rappresenta il regno terreno di Osiride.
Intorno alla cassa è dipinto un cordone di divinità insieme a testi con la formula d'offerta.

sarcofago di Hor
Dal Terzo Periodo Intermedio il corpo del defunto veniva avvolto da reticelle funerarie formate da perline cilindriche in faience.
Le reticelle venivano legate tramite cordoncini e lacci alle bende della mummia.
Su di esse venivano poi posti degli amuleti.

reticella con scarabeo alato e figure dei quattro figli di Horus
perline di reticelle funebri
scarabei e decorazioni in faience
Purtroppo i reperti provenienti dalla tomba più famosa scoperta da Schiapparelli nella Valle delle Regine nel 1904, la Tomba di Nefertari, la moglie preferita di Ramesse II, erano al momento della nostra visita in mostra al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Durante gli scavi condotti da Schiapparelli nella Valle delle Regine, oltre alla Tomba di Nefertari, vennero alla luce le tombe della principessa Ahmose (una delle sepolture più antiche nella Valle delle Regine) e di un dignitario, anch'esso chiamato Ahmose.

Nella tomba della principessa Ahmose (figlia del faraone Seqenenra Taa II) oltre alla sua mummia, vennero ritrovati numerosi frammenti di un telo funerario, della grandezza originale di 4m X 1m, che avvolgeva la defunta.
E' l'esempio più antico di telo funerario iscritto con le formule del Libro dei Morti (XVII Dinastia).

mummia della principessa Ahmose
resti di trecce di parrucca e sue decorazioni
frammenti del telo funerario con iscritte le formule del Libro dei Morti della Tomba della principessa Ahmose
Nella teca accanto si trova la mummia di Imhotep, visir e governatore della città di Tebe, tutore dei figli del re, vissuto durante il regno di Tutmosi I (1493/1482 a.C.).
In alcuni contenitori di legno dipinto di bianco sono stati trovati i resti imbalsamati di anatre, cosce e costate di bovino.

mummia di Imhotep
corredo funebre di Imhotep: contenitori bianchi con resti alimentari imbalsamati

Si entra ora nella sala in cui sono raccolti reperti risalenti all'Epoca Tarda, quel periodo della storia egizia (VIII/IV secolo a.C.), in cui si alternarono al governo dinastie indigene a occupanti stranieri: Nubiani, Assiri e Persiani.
Questo periodo storico finisce con la conquista dell'Egitto da parte di Alessandro Magno (332 a.C.).
Gli oggetti esposti in questa sala provengono dalla collezione Drovetti.
La sala è divisa in tre aree tematiche: arte, religione e corredo funerario.

Le divinità egizie potevano avere un culto ufficiale o privato, regionale o adorate in tutto il paese.

statuette di divinità con culto privato (Bes, Tuaeret, Ptah Pateco), Iside piangente, reliquiari di Osiride, steli magiche
in alto: vasi di Bes / in basso base di statua magica, statue magiche
Gli Egizi mummificavano anche gli animali.
Vi erano infatti divinità che s'incarnavano in animali: per questo alcuni esemplari venivano allevati in templi dedicati a queste divinità, e dopo la morte imbalsamati e messi in sarcofagi.
Questi animali venivano sepolti in necropoli degli animali sacri.
Altre mummie di animali erano invece offerte votive, che i pellegrini portavano ai templi.
Anche gli animali domestici venivano mummificati per fare compagnia ai padroni nell'Aldilà.

animali sacri
sarcofago per falco con mummia (Epoca Tarda - 722/332 a.C.)
gatti imbalsamati
babbuino imbalsamato
pesci e coccodrillo imbalsamati


sarcofago per gatto con mummia
Nel corredo funebre dele tombe dell'Epoca Tarda si ritrovano: statuette della divinità funeraria sintretistica Ptah-Sokar-Osiride, vasi conopi contenenti visceri del defuntoo anche "finti", 401 ushebty ritrovati talvolta nelle loro cassette contenitori, e cartonnages.

corredo funerario
ushebty
pettorali ed elementi decorativi
statuette della divinità funeraria Ptah-Sokar-Osiride
vasi canopi
I cartonnages sono maschere funerarie, o involucri di mummia, costituiti da strati di papiro e tela, stuccati e dipinti.
Sulle spalle e sul petto sono decorati in modo da simulare il collare usekh, sotto il quale è raffigurato Amon-Ra, con corpo di avvoltoio e le ali spiegate.

cartonnages
Durante l'Epoca Tarda si fece molto uso di amuleti messi tra le bende delle mummie dei defunti, per preservare l'integrità dei corpi, permettendo così il passaggio nell'Aldilà.
L'efficacia dell'amuleto era dettata dal colore e dal materiale con il quale veniva realizzato.
posizione degli amuleti tra le bende di una mummia
 
Sono presenti in questa sala le mummie delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret, contenute in sarcofagi antropoidi, a loro volta inseriti in sarcofaghi esterni rettangolari a colonnette (qeresu).


sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret
sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret
sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret (in alto: aveo del sarcofago esterno con raffigurazione di Iside e Nefti con il disco solare adorato da due babbuini)
sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret
sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret
sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret

Nella sala sono anche esposi sarcofaghi in pietra.

coperchio del sarcofago di Ibi, sovrintendente del Sud, sovrintendente dei sacerdoti di Tebe, e grande intendente della divina adoratrice Aba (Epoca Tarda - XXVI Dinastia - 664/610 a.C.)
sarcofago del visir Gemenefherbak (Epoca Tarda - XXVI Dinastia - 664/525 a.C.)
sarcofago del visir Gemenefherbak (Epoca Tarda - XXVI Dinastia - 664/525 a.C.)
Per testimoniare l'arte dell'Epoca Tarda sono qui raccolte alcune sculture di funzionari, che venivano esposte spesso nei cortili dei templi. 
I materiali usati per le sculture sono diversi, scelti in particolare per il loro colore a volte simbolico.


statuaria di Epoca Tarda
statua di Merenptah (Epoca Tarda - XXV/XXXI Dinastia - 722/332 a.C.)
lastra di rivestimento parietale con scena di spremitura del fiore di loto (Epoca Tarda - 722/332 a.C.)
stele dedicata ad Osiride da Shepenupet, figlia di Osorkon, primo sacerdote di Amon (Epoca Tarda - XXV Dinastia - 722/664 a.C.)


Si passa poi a visitare la sala dedicata all'Epoca Tolemaica.
Dopo la morte di Alessandro Magno l'impero da lui conquistato fu spartito tra suoi generali: nel 306 Tolomeo si proclama re dell'Egitto, dando origine alla dinastia tolemaica, che terminerà con CleopatraVII nel 30 a.C.

In questo periodo storico riuscirono a coesistere sia le tradizioni indigene che quelle straniere.
Nacquero così anche nuove divinità e manifestazioni artistiche.
I Tolomei erano di lingua e cultura greca, si fanno ritrarre sia in stile greco ellenistico che come faraoni.

in primo piano: statua di Petimuthes in "abito persiano" (Epoca Tolemaica - regno di Tolomeo X - 107/88 a.C.)
in basso a sinistra: due raffigurazioni di Tolomeo II con nemes (come sovrano egizio) e con diadema che trattiene i capelli (come re greco)
busto di regina tolemaica con parrucca lunga e tre cobra urei sulla fronte (Epoca Tolemaica - II secolo a.C.)
a sinistra: regina ellenistica (Epoca Tolemaica - III secolo a.C.)
Arpocrate (Epoca Tolemaica - 332/330 a.C.)
Molti sono i beni di lusso importati dall'élites di origine greca: bronzi, vetri, ceramica da tavola e oggetti con lavorazione tipica ellenica.

oggetti d'arte greca
lucerne in ceramica a stampo o in bronzo
capitello hathorico quadrifronte (Epoca Tolemaica - 332/330 a.C.)
parete di cassettina lignea decorata con figure di re e divinità in paste vitree (Epoca Tolemaica - 332/330 a.C.)
statuetta di Iside-Afrodite con alta corona di piume (fine Epoca Tolemaica/inizio Epoca Romana - II secolo a.C./I secolo d.C.)
Anche le pitture delle sepolture di questo periodo storico sono in uno stile misto egizio-greco, mentre le credenze sul rituale funerario e il corredo delle tombe rimangono inalterati.

reperti provenienti dalle tombe d'Epoca Tolemaica
mummia di bambino completa di maschera e cartonnage dipinto (EpocaTolemaica/Epoca Romana - I secolo a.C/II secolo d.C..)
stele di Piamon morto annegato e divinizzato come Osiride (Epoca Tolemaica - 332/330 a.C.)
sarcofago antropoide in legno con tracce di decorazione e mummia maschile con cartonnage dipinto e dorato (Epoca Tolemaica/Epoca romana - 332 a.C./395 d.C.)
frammento del sarcofago di Djedthotiuefankh (Epoca Tolemaica - 332/305 a.C.)
coperchio del sarcofago dello scriba regale Shepmin (Epoca Tolemaica - IV secolo a.C.)

A Deir el-Medina furono ritrovate due giare ancora sigillate contenenti 53 papiri in demotico e in greco, datati tra il 188 e il 10 a.C., dell'archivio di una famiglia di sacerdoti.
I papiri erano avvolti in pezze di tessuto e trattavano atti notarili, documenti amministrativi e registrazioni contabili.
Nel sito della guarnigione militare di Gebelein furono trovate più di 600 ostraca in demotico e greco con testi riguardanti questioni quotidiane.

papiri e ostraca in demotico e greco
Lungo le pareti della sala sono anche esposti papiri di Libri dei Morti.

Libri dei Morti
particolare del Libro dei Morti
particolare del Libro dei Morti
particolare del Libro dei Morti: psicostasia (pesatura dell'anima)
particolare del Libro dei Morti: psicostasia (pesatura dell'anima)
particolare del Libro dei Morti
particolare del Libro dei Morti

Nell'ultima sala del primo piano sono esposti reperti appartenenti all'Epoca Romana e all'Epoca Tardoantica.


Con la sconfitta nella battaglia di Azio, l'Egitto venne a fa parte dell'impero romano nel 31 a.C.
Vengono introdotte le leggi e le monete romane.
Come lingua appare accanto al greco anche il latino, e con l'affermarsi del Cristianesimo s'impone la lingua "copta": lettere dell'alfabeto greco integrate con alcune derivanti dai segni della scrittura demotica.  
Il culto di alcune divinità egizie (Iside e Serapide in modo particolare), si diffondono invece anche a Roma.
Nel 642 d.C. l'Egitto viene conquistato dagli Arabi che cambiano notevolmente la cultura, la religione e lingua locale.


statua di un leone simbolo solare e cristiano (fine Epoca Romana/Epoca Bizantina - IV/VI secolo d.C.)
piede votivo che calza un sandalo romano, dedicato a Iside e Serapide serpentiformi e ad Apocrate (Epoca Romana - II/III secolo d.C.)/ sfinge (Epoca Romana - 30 a.C. /395 d.C.)
stele bifronte con Serapide, Iside e Arpocrate (Epoca Romana - I/II secolo d.C.)
stele bifronte con Serapide, Iside e Arpocrate (Epoca Romana - I/II secolo d.C.)
sarcofago femminile antropomorfo con defunta che tiene in mano una corona di giustificazione, consegnata alle anime che escono vittoriose da giudizio divino (Epoca Romana - I/II secolo d.C.)


Alcuni oggetti esposti di Epoca Bizantina riportano il simbolo della croce.

lucerna con putto (Epoca Bizantina - 395/642 d.C.)
statuetta di santo cavaliere con croce (Epoca Bizantina - 395/642 d.C.)
lucerna con impugnatura ad anello (Epoca Bizantina - 395/642 d.C.)
stele con santo cavaliere con berretto frigio, S.Teodoro l'Orientale (Civiltà copta - VII/VIII secolo d.C.)
steli funerarie (Civiltà Copta o Bizantina)

Lo stile delle decorazioni funerarie in Epoca Romana subisce l'influenza dell'arte classica.
I sarcofagi sono sempre meno decorati.
L'immagine della dea del cielo Nut è a volte accompagnata dai segni zodiacali greco-romani.
Le maschere delle mummie e i cartonnages sono sempre più realistici.
Appaiono maschere in gessi e ritratti a encausto (pittura a cera fissata a caldo) su tavole di legno.


maschere funerarie e sarcofago
frammento di maschera di mummia maschile con in mano una spiga e dei rami, sul petto una scena di mummificazione (tarda Epoca Romana - III secolo d.C.)

maschere funerarie
ritratti di mummie, pittura a encausto (Epoca Romana - I/II secolo d.C.)
E' presente nella sala il sarcofago del bambino Petamenofi, morto a 4 anni 8 mesi e 10 giorni (118/123 d.C.), a Tebe.

mummia di Petamenofi (Epoca Romana - II secolo d.C.)
sarcofago di Petamenofi (Epoca Romana - II secolo d.C.)
particolare del coperchio del sarcofago di Petamenofi (Epoca Romana - II secolo d.C.)
Sono esposti anche frammenti di tuniche di Epoca Romana e di Civiltà Copta.

frammenti di tessuto: scollo e carrè di tunica da bambino, tabula di lino e lana
frammenti di tuniche
frammento
tunica
decorazioni tessili
Nelle teche si trovano manufatti di età romana in bronzo (lampade, stoviglie, chiavi, arnesi da lavoro...), vetro (coppette e piatti da portata, pissidi, ampolle per unguenti e oli), ceramica (recipienti in "terra sigillata", anfore, giare, marmitte, bicchieri, piatti...), terracotta (lucerne e incensieri).

oggetti di Epoca Romana
oggetti di Epoca Romana
Elementi architettonici di Epoca Romana, Epoca Bizantina ed Epoca Islamica sono affissi alle pareti.

stele funeraria con una croce in una ghirlanda (fine Epoca Bizantina/inizio Epoca Islamica - VI/VIII secolo d.C.)/blocco ad altorilievo con due leoni e fregio con toro portato al sacrificio (Epoca Romana/Epoca Bizantina - 30 a.C./642 d.C.)/scultura in forma di testa grottesca (Epoca Bizantina - 395/642 d.C.)
Non rimane che scendere lo scalone del palazzo per proseguire la visita al piano terra.


http://www.museoegizio.it/
Orario: lunedì                      9.00/14.00
             martedì/domenica   9.00/18.30
Costo: 15€

CONCLUSIONI
Il Museo Egizio di Torino è uno straordinario sito culturale, e bisogna visitarlo con la consapevolezza che non basterebbe un'intera giornata per poter apprezzare l'importanza di ogni singolo oggetto esposto...la visita non è ancora finita, ma forse ora arriva la parte più spettacolare dell'esposizione museale ... nel prossimo post!



Nessun commento:

Posta un commento