sabato 24 agosto 2019

Napoli: il Museo Nazionale di S.Martino


Dopo avervi parlato della storia e dell'architettura della Certosa di S.Martino, in questo post vi porterò negli ambienti della certosa, da noi visitati, adibiti a sezioni museali.
Esistono infatti altre sezioni non sempre accessibili, visitabili solo con apertura programmata.
Lascerò il piacere di visitarle a chi di voi avrà più tempo da dedicare alla visita della certosa di quanto ne abbiamo avuto noi.

Dopo aver visitato il Cortile Monumentale e la Chiesa, dal successivo Chiostro dei Procuratori si può accedere all'Androne delle Carrozze.

Androne delle Carrozze
Questo spazio è stato allestito nel 1886, quando fu anche pavimentato e coperto.
Sulle pareti si trovano stemmi vicereali e reali, come lo Stemma dei Borbone delle Due Sicilie fregiato dal collare dell'Ordine di S.Gennaro, un tempo posto sull'ingresso di Castel Nuovo.

sulla parete destra: stemmi vicereali e reali
sulla parete sinistra: stemma dei Borbone delle Due Sicilie con il collare dell'Ordine di S.Gennaro
E' qui esposta la Colonna della Vicaria, un'antica colonna romana un tempo posta su una base quadrata di pietra all'ingresso di Castel Capuano e alla quale venivano legati e esposti senza pantaloni i debitori nel XVII/XVIII secolo.

Colonna della Vicaria
 Al centro di questo passaggio che conduce alla Spezieria, al Quarto del Priore, alla terrazza panoramica e alla Sezione Navale, hanno trovato posto due carrozze:
- una "berlina di Corte" costruita per i Borbone nel 1804, usata da Ferdinando II e Maria Cristina di Savoia

"Berlina di Corte" (1804)
"Berlina di Corte" (1804)
- un'antica "carrozza di gala" in legno dorato con placche dipinte, sete e velluti, commissionata tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento dal Tribunale di S.Lorenzo e utilizzata dai membri del Consiglio cittadino degli Eletti e dal clero per particolari cerimonie religiose come il Corpus Domini.

"carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.)
"carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.)
particolari della "carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.)
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Dall'Androne delle Carrozze si accede sulla sinistra al Quarto del Priore, l'appartamento privato del capo della comunità monastica certosina.

Facevano parte di questo appartamento la cella e l'oratorio privato del Priore e del Vicario, la Biblioteca, lo Studiolo, una loggia coperta e sale di rappresentanza dove si trovava un'importante Quadreria.

Le opere d'arte qui esposte sono solo una minima parte della raccolta preesistente, in gran parte confiscata dai Francesi nel 1806 e in parte dispersa.

Ecco le opere che si possono vedere percorrendo le sale dell'ala dell'appartamento che dall'Androne delle Carrozze arriva alla Loggia.

lastra sepolcrale terragna di Beatrice de Ponciaco (autore ignoto - XV sec.- dalla Chiesa della Certosa)
Madonna col Bambino in trono (ambito di Niccolò di Tommaso e Andrea Vanni - XIV sec.)
Madonna col Bambino (ignoto seguace di Tino di Camaino - XIV sec.)
frammento di pilastrino con i Santi Pietro e Paolo (Bottega di Pacio e Giovanni Bertini - XIV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Vergine col Bambino (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Nell'opera seguente, un trittico del XV secolo di ignoto autore napoletano, a cui manca la parte centrale, sono raffigurati i fondatori della Certosa Roberto d'Angiò e Carlo d'Angiò in vesti da Re Magi nei recti, e nei versi un Angelo Annunciante e la Vergine Annunciata.

trittico (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Roberto d'Angiò in veste di Re Mago (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Carlo d'Angiò in veste di Re Mago (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Vergine Annunciata  (ignot autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Proseguendo...

parti di un polittico: Adorazione dei Pastori / Resurrezione (ignoto maestro catalano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa)
S.Martino divide il mantello col povero (Protasio Crivelli - XV/XVI sec. - dalla Chiesa della Certosa)
Madonna col Bambino e i SS.Giovanni Battista e Giovanni Evangelista / in alto: Crocifissione / S.Michele Arcangelo / S.Giorgio (Jean Bourdichon - 1494 - dalla Chiesa della Certosa)
Si entra ora in una sala che un tempo era un cortile aperto.

sala che prima era un cortile aperto
 sala che prima era un cortile aperto
 Qui sono raccolte opere importanti come una Deposizione di Andrea Lilli, la Vergine col Bambino e S.Giovannino, un'opera scultorea di Pietro Bernini con base di Cosimo Fanzago, un  altorilievo che si trovava sul portale d'ingresso della Certosa (oggi vi è collocata una copia), raffigurante S.Martino che divide il mantello col povero, opera di Pietro Bernini, il Monumento funebre di Carlo Gesualdo cavaliere gerosolimitano opera di Girolamo Santacroce, ricomposto da Cosimo Fanzago e rimaneggiato da Nicola Tagliacozzi Canale, e la Vergine col Bambino e S.Lorenzo dipinta da Bernardino Cesari, fratello del Cavalier d'Arpino.

Deposizione (Andrea Lilli - dalla controfacciata della Chiesa della Certosa)
Vergine col Bambino e S.Giovannino (Pietro Bernini - dal cortile interno del Quarto del Priore)
Vergine col Bambino e S.Giovannino (Pietro Bernini - dal cortile interno del Quarto del Priore) con base di Cosimo Fanzago
S.Martino che divide il mantello col povero (Bernardino Cesari - dall'ingresso della Certosa)
Monumento funebre di Carlo Gesualdo cavaliere gerosolimitano (Girolamo Santacroce - dalla Chiesa della Certosa)
Vergine col Bambino e S.Lorenzo (Bernardino Cesari - dal Quarto del Priore)
Le quattro tele con ognuna un Putto con Simbolo della Passione sono di Belisario Corenzio.

Putti con Simboli della Passione (Belisario Corenzio)
Putti con Simboli della Passione (Belisario Corenzio)
Le opere che sono esposte nell'ambiente che segue sono state realizzate da Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello .

a sinistra: Il Preside Timoteo, diventato cieco, implora la guarigione del Santo Vescovo Gennaro / a destra: S.Gennaro illeso nella fornace ardente (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632 - dal Quarto del Priore)
A sinistra: S.Gennaro e compagni condannati agli orsi nell'Anfiteatro di Pozzuoli  / a destra: I Santi Gennaro, Festo e Desiderio in catene davanti al cocchio del Preside Timoteo vengono tradotti da Nola a Pozzuoli (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632 - dal Quarto del Priore)
Cristo Portacroce (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Foresteria)
S.Lorenzo (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Foresteria)
L'Assunta (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Chiesa della Certosa)
Madonna col Bambino e S.Giovannino (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632)
Nella volta dell'ambiente seguente, lo Studiolo del Priore, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro ha affrescato un Paesaggio con S.Bruno (al centro) e nelle lunette un Paesaggio con Sant'Agostino e un Paesaggio con S.Girolamo.
Le  figure monocrome con ghirlande di fiori sono opera di Giovanni Maria Bottalla.

volta: Paesaggio con S.Bruno / Paesaggio con Sant'Agostino  (Micco Spadaro) / Figure monocrome con ghirlande di fiori (Giovanni Maria Bottalla)
Alle pareti sempre di Micco Spadaro sono le tele Monaci Certosini in adorazione del Crocifisso, la Vergine col Bambino e S.Giovannino con accanto S.Giuseppe, l'Adorazione dei Pastori e S.Bruno, S.Barbara e Isidoro Agricola.

Monaci Certosini in adorazione del Crocifisso (Micco Spadaro - XVII sec.)
Vergine col Bambino e S.Giovannino con accanto S.Giuseppe (Micco Spadaro - dal Quarto del Priore)
Adorazione dei Pastori (Micco Spadaro - dalla Foresteria)
S.Bruno, S.Barbara e Isidoro Agricola (Micco Spadaro - XVII sec.)

All'angolo tra le due ali del Quarto del Priore si apre una Loggia con un magnifico panorama sulla città, il golfo di Napoli e i sottostanti Giardini del Priore.

Loggia del Quarto del Priore
 Panorama dalla Loggia: Giardini del Priore e golfo di Napoli
 Panorama dalla Loggia: Capri

La volta della Cappella del Quarto del Priore è stata affrescata da Micco Spadaro con un'Assunta con Angeli.

Assunta con Angeli (Micco Spadaro)
Si può ammirare poi il busto di S.Bruno in bronzo argentato e dorato di Cosimo Fanzago e Biase Monte.

S.Bruno (Cosimo Fanzago e Biase Monte - 1638 - dalla Chiesa della Certosa)
 Nella volta della sala seguente (sala 14) Micco Spadaro ha dipinto il Battesimo di Cristo circondato da quattro Paesaggi con gli Eremiti Paolo, Onofrio, Antonio Abate e Gerolamo.

volta della sala 14 (Micco Spadaro)
particolare della volta: Battesimo di Cristo (Micco Spadaro)
particolare della volta: Paesaggio (Micco Spadaro)
particolare della volta: Paesaggio (Micco Spadaro)
In questa sala sono presenti alcune tele di artisti del XVIII secolo.

Incontro di Giacobbe e Rachele al pozzo (Francesco De Rosa detto Pacecco - XVII sec.)
Martirio di S.Sebastiano (Micco Spadaro - XVII sec. - dalla Foresteria)
Sacra Famiglia (Andrea Vaccaro - XVII sec. - dal Quarto del Priore)

La sala seguente (sala 15), l'ultima del percorso di visita del Quarto del Priore accessibile senza visita programmata, ha la volta affrescata con un Paesaggio in cui si vede l'altura di S.Martino sulla quale ancora non è stata costruita la Certosa.
Si può invece notare che re Carlo d'Angiò tiene in mano il modellino della Certosa.

volta della sala 15
particolare della volta della sala 15: Paesaggio con re Carlo d'Angiò
In questa sala hanno trovato posto alcune tele del XVIII secolo insieme a mobili coevi di arte napoletana.

Madonna col Bambino (Francesco Solimena - XVIII sec.)
S.Giovanni Battista (Pacecco De Rosa - dalla Foresteria)
S.Barbara (ambito di Francesco Guarino - dal Quarto del Priore)
Deposizione (Pacecco De Rosa - dal Quarto del Priore)
La Maddalena (Andrea Vaccaro - XVII sec. - dal Quarto del Priore)
Vergine col Bambino (Pacecco De Rosa - dal Quarto del Priore)
Adorazione dei Pastori (Andrea Vaccaro )
La Maddalena (Andrea Vaccaro - da Quarto del Priore)
cassettone del XVIII sec. (arte napoletana)
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Non potendo proseguire oltre verso la Loggia coperta, la Biblioteca, l'Anti-Biblioteca, l'Oratorio privato e gli altri ambienti visitabili con apertura programmata, si ritorna sui propri passi sino all'Androne delle Carrozze, dove si trova l'ingresso della Sezione Navale.

La Sezione Navale è allestita in due ambienti dall'alto soffitto con capriate in legno lamellare che ricordano lo storico arsenale di Napoli.

Al centro del primo ambiente si trova la "Gran Lancia" detta anche "Gondola" a 24 remi, costruita con legno di quercia e di abete intagliato e dorato, lunga 19,30m, larga 2,90m e alta 2,40m.

"Gran Lancia" (Maestranze dell'Arsenale di Napoli - XVIII sec.)
Questa imbarcazione fu probabilmente donata a re Carlo di Borbone dagli Eletti della Città tra il 1738 e il 1759, e fu trasporta qui dalla Regia Darsena di Posillipo nel 1875.

"Gran Lancia" (Maestranze dell'Arsenale di Napoli - XVIII sec.)
Una coppia di Sirene con cornucopie regge lo specchio di poppa con al centro lo stemma municipale tra le raffigurazioni di Sebeto (il fiume che bagnava l'antica Neapolis) e di Minerva.

poppa della "Gran Lancia": Sirene con cornucopie
poppa della "Gran Lancia": stemma municipale affiancato da Sebeto e Minerva
Intorno al timone a forma di testa barbuta (forse di Nettuno), vi sono raffigurate tre Sirene: Leucosia, Ligia e Partenope, e la scena del Ratto di Europa.

poppa della "Gran Lancia": timone a forma di testa barbuta / decorazioni: tre Sirene e Ratto di Europa
La polena è rappresentata da un'altra coppia di Sirene alate che reggono lo stemma municipale.

prua della "Gran Lancia": Sirena alata
prua della "Gran Lancia": Sirene alate con stemma municipale
Tra il 1772 e il 1784 Felice Fischetti decorò con l'Allegoria dell'Agricoltura e la raffigurazione dei Quattro Venti (Borea, Zefiro, Euro e Austro), il baldacchino della "Gran Lancia".

baldacchino della "Gran Lancia": Allegoria dell'Agricoltura e i Quattro Venti (Felice Fiscetti - 1772/1784)
decorazione delle fiancate della "Gran Lancia"
Sono esposti anche i modellini di cantiere di fregate, cannoniere, navi a elica e a vapore.
Tra questi il modellino del Brigantino Principe Carlo (realizzato da Felice Sabatelli nel 1828), un modellino di barca bombardiera.

modellino del "Brigantino Principe Carlo" (Felice Sabatelli - 1828)
piano di stiva del "Brigantino Principe Carlo"
modello di "barca bombardiera"
coppia di tronetti da battello (manifattura napoletana - XIX sec.)
Il varo del Vascello "Vesuvio" nel cantiere di Castellammare (Salvatore Fergola)

Al centro dell'altro ambiente troviamo la "Lancia Reale di Umberto I di Savoia" a 14 vogatori, in legno intarsiato, varata nel 1889.
E' questa uno degli ultimi esemplari di barche a remi da parata e cerimonia pubblica.

"Lancia Reale Umberto I"
"Lancia Reale Umberto I":
Il baldacchino, sorretto da un Sirena con lo stemma sabaudo, è decorato con figure allegoriche delle Arti Liberali e Meccaniche, sorrette da mostri marini.

baldacchino della "Lancia Reale Umberto I"
baldacchino della "Lancia Reale": Sirena con lo stemma sabaudo
Ritratti di grandi navigatori sono posti in corrispondenza delle colonnine del baldacchino.
La poppa e il bordo delle fiancate sono decorate con granchi e conchiglie.

"Lancia Reale Umberto I": decorazioni con conchiglie e granchi / Ritratti di grandi navigatori
poppa della "Lancia Reale Umberto I"
A prua vi é un'aquila coronata con stemma sabaudo crociato e coronato.

prua della "Lancia Reale Umberto I": aquila coronata con stemma sabaudo
Il timone è a forma di drago marino.

"Lancia Reale Umberto I": timone a forma di drago marino

Nelle vetrine lungo le pareti troviamo il modello della Corazzata Re Umberto e della Corazzata Regina Margherita affondata a Valona durante la Prima Guerra Mondiale, e armi bianche e armi da fuoco adoperate in marina.

modello di cantiere della "Corazzata Re Umberto" (Maestranze di Castellammare di Stabia - 1884)
modello di cantiere della "Corazzata Regina Margherita"
armi da fuoco e armi bianche della Regia Marina
Una rampa nel secondo ambiente condurrebbe al soppalco.
Uso il condizionale perché in realtà al momento della nostra visita il passaggio era interdetto (?!).
Qui avremmo potuto vedere il "Caicco turco" in salice intagliato, dipinto e dorato, donato alla fine del Settecento a Ferdinando IV di Borbone dal sultano Selim III, una collezione di strumenti di navigazione e un'esposizione di nodi in uso nella Regia Marina borbonica.
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Nel Corridoio del Fanzago, che unisce il Chiostro dei Procuratori con il Chiostro Grande, è posto di fronte all'ingresso del Refettorio l'ingresso delle antiche Cucine.
In questi ambienti oggi è allestita la Sezione Presepiale del Museo, la più importante raccolta pubblica italiana di "Presepi napoletani" settecenteschi e ottocenteschi.

Sezione Presepiale
Si parte con i presepi più antichi, a grandezza naturale, con figure lignee policrome.

Nella prima sala troviamo 14 delle 41 figure intagliate che componevano il Presepe della Chiesa di  S.Giovanni a Carbonara, commissionato nel 1478 da Jacobello Pipe, aromatario del duca di Calabria, agli scultori Pietro e Giovanni Alomanno.

Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478)
Le figure qui raccolte rappresentano la Madonna, S.Giuseppe, il bue, l'asino, sei Angeli, due Profeti, due Sibille (di cui una è da identificare con la Persica perché nelle mani tiene il rotolo nel quale si preannuncia la nascita miracolosa).

Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): la Madonna e la Sibilla Persica
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): S.Giuseppe
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Angeli musicanti
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Profeta, Sibilla e Angelo

Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Profeta e Angelo
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Sibilla Persica
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): il Bue e l'Asino
Nella stessa sala si trovano altre figure di presepi in legno scolpito, tra le quali la rappresentazione della Vergine puerpera donata dalla regina di Napoli Sancia di Maiorca alle clarisse di S.Chiara.

S.Giuseppe e la Vergine (Pietro Alamanno / Francesco Felice - dalla Chiesa dell'Annunziata)
Vergine puerpera (autore ignoto - XIV sec. - dalla Chiesa di S.Chiara)
S.Giuseppe e la Vergine (Giovanni da Nola - dalla Chiesa di S.Giuseppe al Rione Luzzatti)
Nella sala seguente vi sono teche in cui sono esposte le figure presenti nei presepi divise per temi: Re Magi, venditori di frutta, verdura, carne, salumi e formaggi, mendicanti, bande di musicanti, animali.

animali e guardiani
servi orientali
Re Mago a cavallo (Nicola Vassallo / Lorenzo Mosca -XVIII sec. - donazione Perrone)
Re Mago a cavallo (Nicola Vassallo / Lorenzo Mosca -XVIII sec. - donazione Perrone) / alabardiere moro (Giuseppe Sanmartino - XVIII sec. - donazione Perrone)
figure orientaleggianti
Della Collezione Perrone fanno parte le cosiddette "scarabattole", teche in cui sono esposte Natività, che includono le figure della Madonna col Bambino, S.Giuseppe e pochi altri personaggi, con iconografia tratta del Vangelo di S.Luca, l'Osteria e l'Annuncio dei Pastori.

"scarabattola" con Natività (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
particolare della "scarabattola" con Natività (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
"scarabattola" con Osteria (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
particolare della "scabattola" con Osteria (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
"scarabattola" con Gruppo di Pastori con capre (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
Un'altra "scarabattola" con Natività proviene dalla Cappella di S.Giuseppe della Certosa.

"scarabattola" con Natività (dalla Cappella di S.Giuseppe della Certosa - XVIII sec.)
Un Presepe in stucco è stato realizzato in un guscio d'uovo.

Presepe in un guscio d'uovo (autore ignoto - XIX sec.)
Ci sono anche due presepi di piccole dimensioni, uno in terraglia bianca e uno in avorio.

Il Presepe in avorio raffigura l'Adorazione dei Pastori acquistato nel 1900.

Presepe in avorio: Adorazione ai Pastori
Il Presepe in terraglia bianca, sempre con un'Adorazione dei Pastori, è stato realizzato nella prima metà dell'Ottocento dalla fabbrica di ceramica Giustiniani su modelli settecenteschi.

Presepe in terraglia bianca: Adorazione dei Pastori
Importante è anche il Presepe Ricciardi con il suo corteo di Orientali.

Presepe Ricciardi
Presepe Ricciardi: Natività e Re Magi
Presepe Ricciardi: Pastori
Ma il pezzo clou del Museo è il Presepe Cuciniello, il nucleo più antico delle collezioni settecentesche, donato nel 1879 dall'architetto e commediografo Michele Cuciniello.

Presepe Cuciniello (XVIII sec.)
Il masso presepiale in legno, sughero, terracotta e cartapesta è opera di Luigi Farina.
L'architetto Fausto Niccolini si occupò dell'illuminazione con alternanza di alba. pieno giorno, tramonto e notte.
Dello scenografo Luigi Masi è la pittura del paesaggio e della calotta del cielo.

particolare del Presepe Cuciniello: Re Magi e banda di musicanti
particolare del Presepe Cuciniello: Natività 
particolare del Presepe Cuciniello: Taverna
particolare del Presepe Cuciniello: teoria di Angeli
Nella finta grotta che ospita il presepe si arriva a contare 800 pezzi tra animali, "pastori" e accessori.

particolare del Presepe Cuciniello: banda di musicanti orientali
particolare del Presepe Cuciniello: Taverna con musicisti
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Prima di guadagnare l'uscita della Certosa di S.Martino, abbiamo avuto un piccolo assaggio della Sezione Ottocento allestita negli ambienti adiacenti al Giardino delle donne, al piano terra della Foresteria della certosa (la visita di questa sezione infatti proseguirebbe al piano superiore).
Queste le opere d'arte, molte delle quali in gesso bronzato, qui conservate:

Il principe Don Vincenzo Ruffo con i figli (Eduard Louis Dubufe)
Salvator Rosa (Achille D'Orsi)
La Religione nel deserto - L'Idilio (Achille D'Orsi)
Gioacchino Murat (Giovan Battista Amendola - bozzetto eseguito per il Palazzo Reale )
Ritratto di Francesco Mastriani (Filippo Cifariello)
Maternità (Filippo Cifariello)
La Giumenta (Giuseppe Renda)


http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/certosa-e-museo
Orari:  giovedì/martedì  8.30/19.30   (mercoledì CHIUSO)
            domenica e i giorni festivi chiusura alle 17.00
ATTENZIONE Ci sono alcune sezioni visitabili solo con apertura programmata
Costo:  6€
Visitare la Certosa di S.Martino e le varie sezioni del museo allestito al suo interno non è molto facile.
Infatti solo alcune parti sono sempre aperte:
la Chiesa senza accesso alla navata ed ambienti annessi (coro, parlatorio, capitolo e sacrestia), i Chiostri, i Giardini (i giardini chiudono un’ora prima del tramonto), la Sezione Presepiale, il Quarto del Priore (fino alla loggia), l'Androne delle Carrozze, la Spezieria e la Sezione Navale (fino alle ore 14.00)

mentre alcune sezioni sono visitabili solo con apertura programmata:
Ore 10:30: Itinerario certosino
Museo dell'Opera della Certosa e prolungamento del Quarto del Priore
Ore 11:30: Sezione teatrale
Ore 12:30: Itinerario storico
Immagini e memorie della Città e del Regno
Ore 15:30: Itinerario vedute della città 
Ottocento napoletano e Collezione Alisio
Ore 16:30: Itinerario storico
Immagini e memorie della Città e del Regno

CONCLUSIONI 
Anche se per questioni di tempo non siamo riusciti a vedere con una sola visita tutto ciò che questa certosa offre, credo che sia importante sia dal punto culturale che per quello artistico, avere la possibilità di conoscere questo sito di Napoli.
Forse per poterlo visitare interamente meriterebbe un'intera giornata, ma Napoli offre moltissimi luoghi interessanti e bisogna purtroppo, non vivendo in questa città, distribuire il tempo a disposizione.
Se ci sarà un nostro nuovo viaggio a Napoli, troveremo il tempo per visitare ancora questo scrigno di capolavori soprattutto barocchi, sperando che in futuro siano accessibili nuovamente i sotterranei gotici.

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