Dopo avervi parlato della storia e dell'architettura della
Certosa di S.Martino, in questo post vi porterò negli ambienti della certosa, da noi visitati, adibiti a sezioni museali.
Esistono infatti altre sezioni non sempre accessibili, visitabili solo con apertura programmata.
Lascerò il piacere di visitarle a chi di voi avrà più tempo da dedicare alla visita della certosa di quanto ne abbiamo avuto noi.
Dopo aver visitato il
Cortile Monumentale e la
Chiesa, dal successivo
Chiostro dei Procuratori si può accedere all'
Androne delle Carrozze.
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Androne delle Carrozze |
Questo spazio è stato allestito nel 1886, quando fu anche pavimentato e coperto.
Sulle pareti si trovano
stemmi vicereali e reali, come lo
Stemma dei Borbone delle Due Sicilie fregiato dal collare dell'Ordine di S.Gennaro, un tempo posto sull'ingresso di
Castel Nuovo.
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sulla parete destra: stemmi vicereali e reali |
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sulla parete sinistra: stemma dei Borbone delle Due Sicilie con il collare dell'Ordine di S.Gennaro |
E' qui esposta la
Colonna della Vicaria, un'antica colonna romana un tempo posta su una base quadrata di pietra all'ingresso di
Castel Capuano e alla quale venivano legati e esposti senza pantaloni i debitori nel XVII/XVIII secolo.
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Colonna della Vicaria |
Al centro di questo passaggio che conduce alla
Spezieria, al
Quarto del Priore, alla terrazza panoramica e alla
Sezione Navale, hanno trovato posto due
carrozze:
- una "
berlina di Corte" costruita per i Borbone nel 1804, usata da Ferdinando II e Maria Cristina di Savoia
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"Berlina di Corte" (1804) |
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"Berlina di Corte" (1804) |
- un'antica "
carrozza di gala" in legno dorato con placche dipinte, sete e velluti, commissionata tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento dal
Tribunale di S.Lorenzo e utilizzata dai membri del Consiglio cittadino degli Eletti e dal clero per particolari cerimonie religiose come il Corpus Domini.
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"carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.) |
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"carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.) |
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particolari della "carrozza di gala" (XVII/XVIII sec.) |
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Dall'
Androne delle Carrozze si accede sulla sinistra al
Quarto del Priore, l'appartamento privato del capo della comunità monastica certosina.
Facevano parte di questo appartamento la
cella e l'
oratorio privato del Priore e del Vicario, la
Biblioteca, lo
Studiolo, una
loggia coperta e
sale di rappresentanza dove si trovava un'importante
Quadreria.
Le opere d'arte qui esposte sono solo una minima parte della raccolta preesistente, in gran parte confiscata dai Francesi nel 1806 e in parte dispersa.
Ecco le opere che si possono vedere percorrendo le sale dell'ala dell'appartamento che dall'
Androne delle Carrozze arriva alla
Loggia.
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lastra sepolcrale terragna di Beatrice de Ponciaco (autore ignoto - XV sec.- dalla Chiesa della Certosa) |
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Madonna col Bambino in trono (ambito di Niccolò di Tommaso e Andrea Vanni - XIV sec.) |
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Madonna col Bambino (ignoto seguace di Tino di Camaino - XIV sec.) |
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frammento di pilastrino con i Santi Pietro e Paolo (Bottega di Pacio e Giovanni Bertini - XIV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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Vergine col Bambino (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
Nell'opera seguente, un trittico del XV secolo di ignoto autore napoletano, a cui manca la parte centrale, sono raffigurati i fondatori della Certosa
Roberto d'Angiò e
Carlo d'Angiò in vesti da Re Magi nei
recti, e nei
versi un
Angelo Annunciante e la
Vergine Annunciata.
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trittico (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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Roberto d'Angiò in veste di Re Mago (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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Carlo d'Angiò in veste di Re Mago (ignoto autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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Vergine Annunciata (ignot autore napoletano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
Proseguendo...
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parti di un polittico: Adorazione dei Pastori / Resurrezione (ignoto maestro catalano - XV sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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S.Martino divide il mantello col povero (Protasio Crivelli - XV/XVI sec. - dalla Chiesa della Certosa) |
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Madonna col Bambino e i SS.Giovanni Battista e Giovanni Evangelista / in alto: Crocifissione / S.Michele Arcangelo / S.Giorgio (Jean Bourdichon - 1494 - dalla Chiesa della Certosa) |
Si entra ora in una sala che un tempo era un cortile aperto.
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sala che prima era un cortile aperto |
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sala che prima era un cortile aperto |
Qui sono raccolte opere importanti come una
Deposizione di Andrea Lilli, la
Vergine col Bambino e S.Giovannino, un'opera scultorea di Pietro Bernini con base di Cosimo Fanzago, un altorilievo che si trovava sul portale d'ingresso della Certosa (oggi vi è collocata una copia), raffigurante
S.Martino che divide il mantello col povero, opera di Pietro Bernini, il
Monumento funebre di Carlo Gesualdo cavaliere gerosolimitano opera di Girolamo Santacroce, ricomposto da Cosimo Fanzago e rimaneggiato da Nicola Tagliacozzi Canale, e la
Vergine col Bambino e S.Lorenzo dipinta da Bernardino Cesari, fratello del Cavalier d'Arpino.
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Deposizione (Andrea Lilli - dalla controfacciata della Chiesa della Certosa) |
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Vergine col Bambino e S.Giovannino (Pietro Bernini - dal cortile interno del Quarto del Priore) |
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Vergine col Bambino e S.Giovannino (Pietro Bernini - dal cortile interno del Quarto del Priore) con base di Cosimo Fanzago |
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S.Martino che divide il mantello col povero (Bernardino Cesari - dall'ingresso della Certosa) |
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Monumento funebre di Carlo Gesualdo cavaliere gerosolimitano (Girolamo Santacroce - dalla Chiesa della Certosa) |
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Vergine col Bambino e S.Lorenzo (Bernardino Cesari - dal Quarto del Priore) |
Le quattro tele con ognuna un
Putto con Simbolo della Passione sono di Belisario Corenzio.
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Putti con Simboli della Passione (Belisario Corenzio) |
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Putti con Simboli della Passione (Belisario Corenzio) |
Le opere che sono esposte nell'ambiente che segue sono state realizzate da Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello .
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a sinistra: Il Preside Timoteo, diventato cieco, implora la guarigione del Santo Vescovo Gennaro / a destra: S.Gennaro illeso nella fornace ardente (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632 - dal Quarto del Priore) |
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A sinistra: S.Gennaro e compagni condannati agli orsi nell'Anfiteatro di Pozzuoli / a destra: I Santi Gennaro, Festo e Desiderio in catene davanti al cocchio del Preside Timoteo vengono tradotti da Nola a Pozzuoli (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632 - dal Quarto del Priore) |
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Cristo Portacroce (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Foresteria) |
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S.Lorenzo (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Foresteria) |
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L'Assunta (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - dalla Chiesa della Certosa) |
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Madonna col Bambino e S.Giovannino (Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello - 1632) |
Nella volta dell'ambiente seguente, lo
Studiolo del Priore, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro ha affrescato
un
Paesaggio con S.Bruno (al centro) e nelle lunette un
Paesaggio con Sant'Agostino e un
Paesaggio con S.Girolamo.
Le
figure monocrome con ghirlande di fiori sono opera di Giovanni Maria Bottalla.
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volta: Paesaggio con S.Bruno / Paesaggio con Sant'Agostino (Micco Spadaro) / Figure monocrome con ghirlande di fiori (Giovanni Maria Bottalla)
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Alle pareti sempre di Micco Spadaro sono le tele
Monaci Certosini in adorazione del Crocifisso, la
Vergine col Bambino e S.Giovannino con accanto S.Giuseppe, l'
Adorazione dei Pastori e
S.Bruno, S.Barbara e Isidoro Agricola.
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Monaci Certosini in adorazione del Crocifisso (Micco Spadaro - XVII sec.) |
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Vergine col Bambino e S.Giovannino con accanto S.Giuseppe (Micco Spadaro - dal Quarto del Priore) |
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Adorazione dei Pastori (Micco Spadaro - dalla Foresteria) |
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S.Bruno, S.Barbara e Isidoro Agricola (Micco Spadaro - XVII sec.) |
All'angolo tra le due ali del
Quarto del Priore si apre una
Loggia con un magnifico panorama sulla città, il golfo di Napoli e i sottostanti
Giardini del Priore.
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Loggia del Quarto del Priore |
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Panorama dalla Loggia: Giardini del Priore e golfo di Napoli |
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Panorama dalla Loggia: Capri |
La volta della
Cappella del Quarto del Priore è stata affrescata da Micco Spadaro con un'
Assunta con Angeli.
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Assunta con Angeli (Micco Spadaro) |
Si può ammirare poi il busto di
S.Bruno in bronzo argentato e dorato di Cosimo Fanzago e Biase Monte.
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S.Bruno (Cosimo Fanzago e Biase Monte - 1638 - dalla Chiesa della Certosa) |
Nella volta della sala seguente (sala 14) Micco Spadaro ha dipinto il
Battesimo di Cristo circondato da quattro
Paesaggi con gli Eremiti Paolo, Onofrio, Antonio Abate e Gerolamo.
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volta della sala 14 (Micco Spadaro) |
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particolare della volta: Battesimo di Cristo (Micco Spadaro) |
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particolare della volta: Paesaggio (Micco Spadaro) |
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particolare della volta: Paesaggio (Micco Spadaro) |
In questa sala sono presenti alcune tele di artisti del XVIII secolo.
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Incontro di Giacobbe e Rachele al pozzo (Francesco De Rosa detto Pacecco - XVII sec.) |
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Martirio di S.Sebastiano (Micco Spadaro - XVII sec. - dalla Foresteria) |
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Sacra Famiglia (Andrea Vaccaro - XVII sec. - dal Quarto del Priore) |
La sala seguente (sala 15), l'ultima del percorso di visita del
Quarto del Priore accessibile senza visita programmata, ha la volta affrescata con un
Paesaggio in cui si vede l'altura di S.Martino sulla quale ancora non è stata costruita la
Certosa.
Si può invece notare che re Carlo d'Angiò tiene in mano il modellino della
Certosa.
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volta della sala 15 |
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particolare della volta della sala 15: Paesaggio con re Carlo d'Angiò |
In questa sala hanno trovato posto alcune tele del XVIII secolo insieme a mobili coevi di arte napoletana.
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Madonna col Bambino (Francesco Solimena - XVIII sec.) |
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S.Giovanni Battista (Pacecco De Rosa - dalla Foresteria) |
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S.Barbara (ambito di Francesco Guarino - dal Quarto del Priore) |
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Deposizione (Pacecco De Rosa - dal Quarto del Priore) |
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La Maddalena (Andrea Vaccaro - XVII sec. - dal Quarto del Priore) |
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Vergine col Bambino (Pacecco De Rosa - dal Quarto del Priore) |
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Adorazione dei Pastori (Andrea Vaccaro ) |
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La Maddalena (Andrea Vaccaro - da Quarto del Priore) |
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cassettone del XVIII sec. (arte napoletana) |
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Non potendo proseguire oltre verso la
Loggia coperta, la
Biblioteca, l'
Anti-Biblioteca, l'
Oratorio privato e gli altri ambienti visitabili con apertura programmata, si ritorna sui propri passi sino all'
Androne delle Carrozze, dove si trova l'ingresso della
Sezione Navale.
La
Sezione Navale è allestita in due ambienti dall'alto soffitto con capriate in legno lamellare che ricordano lo storico arsenale di Napoli.
Al centro del primo ambiente si trova la "
Gran Lancia" detta anche "
Gondola" a 24 remi, costruita con legno di quercia e di abete intagliato e dorato, lunga 19,30m, larga 2,90m e alta 2,40m.
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"Gran Lancia" (Maestranze dell'Arsenale di Napoli - XVIII sec.) |
Questa imbarcazione fu probabilmente donata a re Carlo di Borbone dagli
Eletti della Città tra il 1738 e il 1759, e fu trasporta qui dalla
Regia Darsena di Posillipo nel 1875.
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"Gran Lancia" (Maestranze dell'Arsenale di Napoli - XVIII sec.) |
Una
coppia di Sirene con cornucopie regge lo specchio di poppa con al centro lo stemma municipale tra le raffigurazioni di
Sebeto (il fiume che bagnava l'antica Neapolis) e di
Minerva.
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poppa della "Gran Lancia": Sirene con cornucopie |
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poppa della "Gran Lancia": stemma municipale affiancato da Sebeto e Minerva |
Intorno al timone a forma di
testa barbuta (forse di
Nettuno), vi sono raffigurate tre
Sirene:
Leucosia,
Ligia e
Partenope, e la scena del
Ratto di Europa.
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poppa della "Gran Lancia": timone a forma di testa barbuta / decorazioni: tre Sirene e Ratto di Europa |
La polena è rappresentata da un'altra
coppia di Sirene alate che reggono lo stemma municipale.
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prua della "Gran Lancia": Sirena alata |
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prua della "Gran Lancia": Sirene alate con stemma municipale |
Tra il 1772 e il 1784 Felice Fischetti decorò con l'
Allegoria dell'Agricoltura e la raffigurazione dei
Quattro Venti (
Borea, Zefiro, Euro e
Austro), il baldacchino della "Gran Lancia".
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baldacchino della "Gran Lancia": Allegoria dell'Agricoltura e i Quattro Venti (Felice Fiscetti - 1772/1784) |
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decorazione delle fiancate della "Gran Lancia" |
Sono esposti anche i modellini di cantiere di fregate, cannoniere, navi a elica e a vapore.
Tra questi il modellino del
Brigantino Principe Carlo (realizzato da Felice Sabatelli nel 1828), un modellino di
barca bombardiera.
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modellino del "Brigantino Principe Carlo" (Felice Sabatelli - 1828) |
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piano di stiva del "Brigantino Principe Carlo" |
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modello di "barca bombardiera" |
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coppia di tronetti da battello (manifattura napoletana - XIX sec.) |
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Il varo del Vascello "Vesuvio" nel cantiere di Castellammare (Salvatore Fergola) |
Al centro dell'altro ambiente troviamo la "
Lancia Reale di Umberto I di Savoia" a 14 vogatori, in legno intarsiato, varata nel 1889.
E' questa uno degli ultimi esemplari di barche a remi da parata e cerimonia pubblica.
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"Lancia Reale Umberto I" |
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"Lancia Reale Umberto I": |
Il baldacchino, sorretto da un
Sirena con lo stemma sabaudo, è decorato con figure allegoriche delle
Arti Liberali e Meccaniche, sorrette da mostri marini.
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baldacchino della "Lancia Reale Umberto I" |
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baldacchino della "Lancia Reale": Sirena con lo stemma sabaudo |
Ritratti di grandi navigatori sono posti in corrispondenza delle colonnine del baldacchino.
La poppa e il bordo delle fiancate sono decorate con
granchi e conchiglie.
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"Lancia Reale Umberto I": decorazioni con conchiglie e granchi / Ritratti di grandi navigatori |
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poppa della "Lancia Reale Umberto I" |
A prua vi é un'
aquila coronata con stemma sabaudo crociato e coronato.
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prua della "Lancia Reale Umberto I": aquila coronata con stemma sabaudo |
Il timone è a forma di
drago marino.
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"Lancia Reale Umberto I": timone a forma di drago marino |
Nelle vetrine lungo le pareti troviamo il modello della
Corazzata Re Umberto e della
Corazzata Regina Margherita affondata a Valona durante la Prima Guerra Mondiale, e
armi bianche e armi da fuoco adoperate in marina.
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modello di cantiere della "Corazzata Re Umberto" (Maestranze di Castellammare di Stabia - 1884) |
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modello di cantiere della "Corazzata Regina Margherita" |
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armi da fuoco e armi bianche della Regia Marina |
Una rampa nel secondo ambiente condurrebbe al soppalco.
Uso il condizionale perché in realtà al momento della nostra visita il passaggio era interdetto (?!).
Qui avremmo potuto vedere il "
Caicco turco" in salice intagliato, dipinto e dorato, donato alla fine del Settecento a Ferdinando IV di Borbone dal sultano Selim III, una collezione di
strumenti di navigazione e un'
esposizione di nodi in uso nella
Regia Marina borbonica.
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Nel
Corridoio del Fanzago, che unisce il
Chiostro dei Procuratori con il
Chiostro Grande, è posto di fronte all'ingresso del
Refettorio l'ingresso delle antiche
Cucine.
In questi ambienti oggi è allestita la
Sezione Presepiale del
Museo, la più importante raccolta pubblica italiana di "Presepi napoletani" settecenteschi e ottocenteschi.
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Sezione Presepiale |
Si parte con i presepi più antichi, a grandezza naturale, con figure lignee policrome.
Nella prima sala troviamo 14 delle 41 figure intagliate che componevano il
Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara, commissionato nel 1478 da Jacobello Pipe, aromatario del duca di Calabria, agli scultori Pietro e Giovanni Alomanno.
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478) |
Le figure qui raccolte rappresentano la
Madonna,
S.Giuseppe, il
bue, l'
asino, sei
Angeli, due
Profeti, due
Sibille (di cui una è da identificare con la
Persica perché nelle mani tiene il rotolo nel quale si preannuncia la nascita miracolosa).
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): la Madonna e la Sibilla Persica |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): S.Giuseppe |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Angeli musicanti |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Profeta, Sibilla e Angelo |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Profeta e Angelo |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): Sibilla Persica |
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Presepe della Chiesa di S.Giovanni a Carbonara (Pietro e Giovanni Alomanno - 1478): il Bue e l'Asino |
Nella stessa sala si trovano altre figure di presepi in legno scolpito, tra le quali la rappresentazione della
Vergine puerpera donata dalla regina di Napoli Sancia di Maiorca alle clarisse di S.Chiara.
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S.Giuseppe e la Vergine (Pietro Alamanno / Francesco Felice - dalla Chiesa dell'Annunziata) |
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Vergine puerpera (autore ignoto - XIV sec. - dalla Chiesa di S.Chiara) |
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S.Giuseppe e la Vergine (Giovanni da Nola - dalla Chiesa di S.Giuseppe al Rione Luzzatti) |
Nella sala seguente vi sono teche in cui sono esposte le figure presenti nei presepi divise per temi:
Re Magi, venditori di frutta, verdura, carne, salumi e formaggi, mendicanti, bande di musicanti, animali.
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animali e guardiani |
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servi orientali |
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Re Mago a cavallo (Nicola Vassallo / Lorenzo Mosca -XVIII sec. - donazione Perrone) |
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Re Mago a cavallo (Nicola Vassallo / Lorenzo Mosca -XVIII sec. - donazione Perrone) / alabardiere moro (Giuseppe Sanmartino - XVIII sec. - donazione Perrone) |
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figure orientaleggianti |
Della
Collezione Perrone fanno parte le cosiddette "
scarabattole", teche in cui sono esposte
Natività, che includono le figure della
Madonna col Bambino, S.Giuseppe e pochi altri personaggi, con iconografia tratta del Vangelo di S.Luca, l'
Osteria e l'
Annuncio dei Pastori.
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"scarabattola" con Natività (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
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particolare della "scarabattola" con Natività (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
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"scarabattola" con Osteria (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
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particolare della "scabattola" con Osteria (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
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"scarabattola" con Gruppo di Pastori con capre (Collezione Perrone - artigiani napoletani - XVIII/XIX sec.)
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Un'altra "scarabattola" con
Natività proviene dalla
Cappella di S.Giuseppe della Certosa.
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"scarabattola" con Natività (dalla Cappella di S.Giuseppe della Certosa - XVIII sec.) |
Un
Presepe in stucco è stato realizzato in un guscio d'uovo.
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Presepe in un guscio d'uovo (autore ignoto - XIX sec.) |
Ci sono anche due presepi di piccole dimensioni, uno in terraglia bianca e uno in avorio.
Il
Presepe in avorio raffigura l'
Adorazione dei Pastori acquistato nel 1900.
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Presepe in avorio: Adorazione ai Pastori |
Il
Presepe in terraglia bianca, sempre con un'
Adorazione dei Pastori, è stato realizzato nella prima metà dell'Ottocento dalla fabbrica di ceramica Giustiniani su modelli settecenteschi.
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Presepe in terraglia bianca: Adorazione dei Pastori |
Importante è anche il
Presepe Ricciardi con il suo corteo di Orientali.
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Presepe Ricciardi |
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Presepe Ricciardi: Natività e Re Magi |
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Presepe Ricciardi: Pastori |
Ma il pezzo
clou del
Museo è il
Presepe Cuciniello, il nucleo più antico delle collezioni settecentesche, donato nel 1879 dall'architetto e commediografo Michele Cuciniello.
|
Presepe Cuciniello (XVIII sec.) |
Il masso presepiale in legno, sughero, terracotta e cartapesta è opera di Luigi Farina.
L'architetto Fausto Niccolini si occupò dell'illuminazione con alternanza di alba. pieno giorno, tramonto e notte.
Dello scenografo Luigi Masi è la pittura del paesaggio e della calotta del cielo.
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particolare del Presepe Cuciniello: Re Magi e banda di musicanti |
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particolare del Presepe Cuciniello: Natività |
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particolare del Presepe Cuciniello: Taverna |
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particolare del Presepe Cuciniello: teoria di Angeli |
Nella finta grotta che ospita il presepe si arriva a contare 800 pezzi tra animali, "pastori" e accessori.
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particolare del Presepe Cuciniello: banda di musicanti orientali |
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particolare del Presepe Cuciniello: Taverna con musicisti |
______
Prima di guadagnare l'uscita della
Certosa di S.Martino, abbiamo avuto un piccolo assaggio della
Sezione Ottocento allestita negli ambienti adiacenti al
Giardino delle donne, al piano terra della
Foresteria della certosa (la visita di questa sezione infatti proseguirebbe al piano superiore).
Queste le opere d'arte, molte delle quali in gesso bronzato, qui conservate:
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Il principe Don Vincenzo Ruffo con i figli (Eduard Louis Dubufe) |
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Salvator Rosa (Achille D'Orsi) |
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La Religione nel deserto - L'Idilio (Achille D'Orsi) |
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Gioacchino Murat (Giovan Battista Amendola - bozzetto eseguito per il Palazzo Reale ) |
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Ritratto di Francesco Mastriani (Filippo Cifariello) |
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Maternità (Filippo Cifariello) |
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La Giumenta (Giuseppe Renda) |
http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/certosa-e-museo
Orari: giovedì/martedì 8.30/19.30 (mercoledì CHIUSO)
domenica e i giorni festivi chiusura alle 17.00
ATTENZIONE Ci sono alcune sezioni visitabili solo con apertura programmata
Costo: 6€
Visitare la
Certosa di S.Martino e le varie sezioni del museo allestito al suo interno non è molto facile.
Infatti solo alcune parti sono sempre aperte:
la
Chiesa senza accesso alla navata ed ambienti annessi (coro, parlatorio, capitolo e sacrestia), i
Chiostri, i
Giardini (i giardini chiudono un’ora prima del tramonto), la
Sezione Presepiale, il
Quarto del Priore (fino alla loggia), l'
Androne delle Carrozze, la
Spezieria e la
Sezione Navale (fino alle ore 14.00)
mentre
alcune sezioni sono visitabili solo con apertura programmata:
Ore 10:30: Itinerario certosino
Museo dell'Opera della Certosa e
prolungamento del Quarto del Priore
Ore 11:30:
Sezione teatrale
Ore 12:30: Itinerario storico
Immagini e memorie della Città e del Regno
Ore 15:30: Itinerario vedute della città
Ottocento napoletano e Collezione Alisio
Ore 16:30: Itinerario storico
Immagini e memorie della Città e del Regno
CONCLUSIONI
Anche
se per questioni di tempo non siamo riusciti a vedere con una sola
visita tutto ciò che questa certosa offre, credo che sia importante sia
dal punto culturale che per quello artistico, avere la possibilità di
conoscere questo sito di Napoli.
Forse per poterlo visitare
interamente meriterebbe un'intera giornata, ma Napoli offre moltissimi
luoghi interessanti e bisogna purtroppo, non vivendo in questa città,
distribuire il tempo a disposizione.
Se ci sarà un nostro nuovo viaggio a Napoli, troveremo il tempo per visitare ancora questo scrigno di capolavori soprattutto barocchi, sperando che in futuro siano accessibili nuovamente i sotterranei gotici.
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