domenica 11 ottobre 2020

Bologna: la Basilica di S.Giacomo Maggiore


Nel centro storico di Bologna sorge la Basilica di S.Giacomo Maggiore.

La basilica, dall'aspetto romanico all'esterno, e gotico e tardo rinascimentale con sovrastrutture barocche all'interno, venne costruita dagli Eremitani di Sant'Agostino tra il 1267 e il 1315.

La facciata è la parte più antica della chiesa.

facciata della Basilica di S.Giacomo Maggiore
La facciata ha un tetto a due spioventi con coronamento in cotto decorato con bacini maiolicati.
Culmina con un'edicola contenente una statua di S.Giacomo Maggiore.

E' tagliata longitudinalmente da due lesene semicircolari affiancate da due lunghe bifore con pluteo e archi trilobati.
Le finestre ogivali sono decorate da ornati di gusto veneziano in pietra d'Istria.
Il rosone (ripristinato nel 1954), manca del traforo in marmo.

In facciata sono state realizzate nei primi anni del 1300 quattro arche sepolcrali architravate, che presentano resti degli antichi affreschi.
E' qui rimasto anche un sarcofago del XIV secolo.

arca sepolcrale della facciata
arca sepolcrale della facciata
Il portale fu scolpito da un allievo di Ventura da Bologna.
Nell'affresco della lunetta del portale è raffigurato S.Giacomo Apostolo, opera di un certo Ludovico (1524).
Davanti al portale vi sono due leoni stilofori che facevano parte dell'antico protiro.

portale della Basilica di S.Giacomo Maggiore /leoni stilofori / lunetta con S.Giacomo Apostolo
A destra della facciata si trova l'ingresso all'antico Convento degli Agostiniani, divenuto dal 1805 sede del Conservatorio di Musica "Gian Battista Martini".
Qui insegnarono o furono studenti Giacomo Rossini, Gaetano Donizetti, Ottorino Respighi, Ferruccio Busoni, Giuseppe Martucci...
A destra dell'ingresso del convento vi è la Tomba di Annibale Coltelli (XVI secolo), notaio che aveva nella chiesa una sua cappella (Cappella II).

ingresso del Convento degli Agostiniani oggi Conservatorio di Musica "Gian Battista Martini" / a destra: Tomba di Annibale Coltelli (XVI sec.)
A sinistra della facciata, per tutto il fianco sinistro della chiesa e parallelo a Via Zamboni, corre un portico rinascimentale fatto costruire da Giovanni II Bentivoglio e da Virgilio Malvezzi tra il 1477 e il 1481.

portico rinascimentale sul fianco della chiesa
portico rinascimentale con ingresso laterale della chiesa
Si attribuisce la realizzazione del portico a Tommaso Filippi.

raccordo tra la chiesa e il portico
Il portico è composto da 36 colonne scanalate e rudentate con capitelli pseudo corinzi in arenaria e pulvini, sormontate da una trabeazione con fregio con rilievi in terracotta che raffigurano teste imperiali di profilo, inserite in conchiglie.
Il portico è coperto da volte a crociera.

colonne e volte del portico
portico rinascimentale lungo Via Zamboni
architrave con fregio del portico (frontale su Piazza Giuseppe Verdi)
fregio dell'architrave del portico
Sotto il portico furono realizzate nel Duecento 9 arche sepolcrali a sesto acuto, molte delle quali affrescate (alcuni affreschi staccati si conservano nell'interno della chiesa).

arche sepolcrali sotto il portico
Nel fronte su Piazza Rossini il portico è sormontato da un trittico nel quale sono stati affrescati la Vergine, Sant'Agostino e S.Giacomo.

frontale del portico (Piazza Rossini): Vergine, Sant'Agostino e S.Giacomo
Essendo il manto stradale di Via Zamboni in discesa verso Piazza Rossini, il pavimento del portico, che è in piano, si trova più in alto del livello stradale.
 
Il portico venne costruito per raccordare la chiesa con l'Oratorio di S.Cecilia posto nel retro della chiesa.
La chiesa parrocchiale di S.Cecilia era preesistente alla Chiesa di S.Giacomo Maggiore.
La chiesa passò poi agli Eremitani nel 1333 e venne ricostruita nel 1359.
L'Oratorio venne rimpicciolito e decorato con un ciclo di affreschi sulla Vita di S.Cecilia e S.Valeriano, per iniziativa di Giovanni II Bentivoglio tra il 1505 e il 1506.
Autori degli affreschi furono il Francia, Lorenzo Costa e poi Amico Aspertini, e forse anche Giovan Maria Chiodarolo e Cesare Tamaroccio.
Nella volta e sulle pareti del corridoio d'accesso all'Oratorio vi sono i resti di affreschi cinquecenteschi.

corridoio d'accesso all'Oratorio di S.Cecilia
affresco cinquecentesco della volta del passaggio
Orario Oratorio: ottobre/maggio         10.00/13.00  14.00/18.00
                           giugno/settembre      10.00/13.00  15.00/19.00
Costo: GRATIS

Il portico costruito nel 1590 a ridosso dell'abside della Chiesa di S.Cecilia, fu demolito nel 1906, lasciando in mostra alcuni elementi murati della facciata della chiesa, tra i quali il rosone e quattro finestre tonde.
Si possono notare anche i muri merlati della seconda cerchia di mura (Cerchia dei Torresotti).

facciata della Chiesa di S.Cecilia e suo campaniletto / Mura merlate della seconda cerchia di mura cittadine (Cerchia dei Torresotti - XII sec.)
Il campanile della Basilica di S.Giacomo Maggiore fu innalzato nel 1336.
Venne terminato il II ordine di finestre nel 1449.
Altri due ordini e la cella campanaria vennero aggiunti nel 1470

campanile della Basilica di S.Giacomo Maggiore
Il campanile è alto 55m. ed è traforato da finestre binate.
Termina con quattro lesene corinzie che incorniciano i grandi finestroni della cella campanaria e con un architrave.


Si entra nella basilica dall'ingresso laterale che si apre sotto il già citato portico di Via Zamboni.
L'interno a navata unica è a pianta quadrangolare.
interno della basilica (verso l'altare maggiore)
interno della basilica (verso la controfacciata)
Inizialmente la chiesa aveva una cappella di testata con abside poligonale affiancata da due cappelle quadrate.
Poi furono realizzate tra il 1331 e il 1343 la tribuna (presbiterio, abside e coro), ingrandendo la cappella maggiore, e le cappelle radiali, costruendo un deambulatorio.
La chiesa venne quindi consacrata nel 1343.

deambulatorio e cappelle radiali
Tra il 1483 e il 1498 venne realizzata una nuova copertura a tre volte a vela e una cupola, che andavano a sostituire la copertura a capriate originale.
Per far ciò vennero addossati otto pilastri alle pareti dividendo in quattro spazi la chiesa, e coprendo il primo (davanti alla cappella dell'altare maggiore) con una cupola, e gli alti tre con le volte a vela.
Nel 1495 le botteghe del Francia e del Costa affrescarono nelle volte S.Nicola da Tolentino, Sant'Agostino e S.Giacomo Maggiore.

Tra il 1493 e il 1499 vennero costruite le cappelle lungo i due fianchi della chiesa, negli spazi tra i pilastri: tre cappelle per ogni arcata longitudinale, divise da lesene.

tre cappelle laterali racchiuse nello spazio tra due pilastri
Sopra gli archivolti delle cappelle fu realizzata una trabeazione a balaustra, sulla quale furono poi sistemati in epoca barocca vasi e statue in stucco che raffigurano Cristo, la Vergine e gli Apostoli.

statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statue e vasi sulla trabeazione a balaustra
statuee vasi  sulla trabeazione a balaustra
Nel 1562 la cupola crollò a causa di un fulmine e venne ricostruita da Antonio Morandi detto il Terribilia.

cupola
Nel 1665 l'interno della chiesa venne intonacato e dipinto di bianco.
Nel 1686 nel soffitto del coro vennero create due finte volte a vela e una conchiglia in stucco, coprendo così le nervature gotiche e le finestre ogivali.
Nel 1723 vennero aperte lungo i fianchi della chiesa alcuni finestroni al posto delle monofore che erano state chiuse per stabilità dopo un terremoto.

Ma veniamo alla descrizione delle cappelle della Basilica di S.Giacomo Maggiore che sono davvero molte: in totale vi sono 35 cappelle, numerate a partire dal lato destro della chiesa, iniziando da quella più vicina all'ingresso della facciata.
La Cappella I (Cappella della Compagnia della Consolazione) è dedicata alla Madonna della Consolazione, e si trova nella controfacciata.

Cappella della Madonna della Consolazione
L'ancona di legno dorato di Antonio Dardani è del XVIII secolo e racchiude la Beata Vergine della Consolazione, un dipinto su tavola copia di Guido Reni dell'affresco sottostante della scuola del Francia del XV secolo.

ancona (Antonio Dardani - XVIII sec.) / Beata Vergine della Consolazione (copia di Guido Reni da affresco del XV sec.)
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La Cappella II (Cappella Coltelli) è dedicata a S.Monica.
E' stata decorata nel XIX secolo con ornati da Onofrio Zanotti.
Sant'Agostino e S.Monica di Antonio Rossi è la pala che occupa lo spazio sopra l'altare.

Cappella di S.Monica
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La Cappella III (Cappella Malvezzi) è dedicata a S.Giovanni da S.Facondo.

Cappella di S.Giovanni di S.Facondo
Giovanni Battista Albertoni ha realizzato gli ornati e le figure di S.Onofrio e del Beato Piriteo Malvezzi.

La pala d'altare è opera di Giacomo Cavedoni e raffigura Cristo che appare a S.Giovanni da S.Facondo.
Il riquadro superiore raffigura S.Luca.
La predella è opera di Prospero Ghelli.

Cristo che appare a S.Giovanni da S.Facondo (Giacomo Cavedoni - 1620)
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La Cappella IV è dedicata a S.Paolo.

Cappella di S.Paolo
Sull'altare Ercole Procaccini ha dipinto la Caduta di S.Paolo.

Caduta di S.Paolo (Ettore Procaccini - 1573)
Le statue di Sant'Antonio da Padova e di S.Francesco di Paola sono opera di Giuseppe Mazza (1704).
Giuseppe Gamberini ha dipinto le figure a monocromo mentre nella volta i Puttini sono stati realizzati da Giulio Mazzoni.
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Sul pilastro tra la IV e la V cappella si trova la Memoria di Isotta Manzoli Bentivoglio con un ritratto in marmo policromo della donna, morta nel 1622.

Memoria di Isotta Manzoli Bentivoglio (XVII sec.)
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La Cappella V (Cappella Pepoli) è dedicata a S.Rita da Cascia.

Cappella di S.Rita da Cascia
Sull'altare si trova la pala Cristo che appare a S. Rita coi Santi Francesco e Piriteo Malvezzi, opera di Galgano Perpignani (1734).

Bruno Boari ha disegnato l'inquadratura in marmi.
Gian Battista Graziani ha realizzato gli ornati (XVIII secolo).

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La Cappella VI (Cappella della Compagnia dei Gargiolari) è dedicata a Sant'Antonio Abate.
Angelo Michele Colonna e Giacomo Alboresi si sono occupati di dipingere prospettive e ornati sulle pareti della cappella.

Cappella della Compagnia dei Gargiolari
E' di Bartolomeo Passerotti la pala d'altare raffigurante la Madonna e i Santi Agostino, Stefano, Giovanni Battista, Antonio abate e Nicolò, con i committenti coniugi Brigola.
Il paliotto dell'altare è in scagliola.

Madonna e i Santi Agostino, Stefano, Giovanni Battista, Antonio abate e Nicolò, con i committenti coniugi Brigola (Bartolomeo Passerotti - 1565)
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Sull'altare della Cappella VII (Cappella Orsi) si trova la pala L'Elemosina di Sant'Alessio, dipinta da Prospero Fontana.

altare: L'Elemosina di Sant'Alessio (Prospero Fontana - 1576) / parete sinistra: Beato Simone da Todi (Pietro Fancelli - 1833)
L'urna sull'altare conserva le spoglie di Simone da Todi, monaco agostiniano morto nel 1322 a Bologna.

Anche il Coro degli Angeli e due Storie di Sant'Alessio raffigurati sulla volta sono opera di Prospero Fontana.
Il dipinto che raffigura il Beato Simone da Todi sulla parete sinistra è opera di Pietro Fancelli (1833).
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La Cappella VIII (Cappella Malavolta-Scardovi) è dedicata a S.Giovanni Evangelista.

Innocenzo Francucci da Imola ha realizzato la pala d'altare lo Sposalizio mistico di S. Caterina e i Santi Giuseppe, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Maddalena.
Nel peduccio della predella è stato raffigurato dallo stesso artista un Presepe.
La cornice che li racchiude è stata realizzata da Andrea Marchesi da Formigine.

Sposalizio mistico di S. Caterina e i Santi Giuseppe, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Maddalena / Presepe (Innocenzo Francucci da Imola - 1536) - cornice (Andrea Marchesi da Formigine)
Innocenzo Francucci realizzò precedentemente anche gli affreschi laterali.
Di Alfonso Lombardi è la realizzazione della Tomba di Giovanni Battista Malavolta.
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La Cappella IX (Cappella Bianchetti) è stata progettata e decorata nel 1574 da Tommaso Laureti.
Sulla volta sono stati affrescati i Dottori della Chiesa.

Cappella Sant'Agostino
volta della Cappella Sant'Agostino: Dottori della Chiesa (Tommaso Laureti - 1574)
La pala d'altare raffigura I Gloriosi Funerali di Sant'Agostino.

I Gloriosi Funerali di Sant'Agostino ((Tommaso Laureti - 1574)
Le due statue presenti nella cappella raffigurano S.Gregorio Papa e S.Ludovico re.

S.Gregorio Papa
S.Ludovico re





















 
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La Cappella X (Cappella Guidalotti) fu decorata nel 1602 per volere di Bartolomeo Dondini.
Il S.Rocco infermo consolato da un Angelo posto sull'altare è opera di Ludovico Carracci.

S.Rocco infermo consolato da un Angelo (Ludovico Carracci - 1602)
Francesco Brizio ha decorato la volta e le pareti con S.Francesco e S.Giovanni Battista.

S.Giovanni Battista (Francesco Brizio)
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La Cappella XI (Cappella Malvasia) è dedicata a S.Michele Arcangelo.

Cappella Malvasia
La cappella fu fatta decorare con stucchi e dipinti dalla famiglia Malvasia nel 1562, su probabile disegno di Lorenzo Sabbatini, che realizzò i quattro Evangelisti della cupola e i quattro Dottori latini delle pareti.

cupola della Cappella Malvasia : Evangelisti (Lorenzo Sabbatini)
Dottori della Chiesa latini (Lorenzo Sabbatini - 1565/1570)
Dottori della Chiesa latini (Lorenzo Sabbatini - 1565/1570)
La pala d'altare Madonna col Bambino, S.Giovannino, S.Michele e il diavolo fu eseguita dalle mani di Lorenzo Sabbatini e del suo allievo Denijs Calvaert (S.Michele e il diavolo).

Madonna col Bambino, S.Giovannino, S.Michele e il diavolo (Lorenzo Sabbatini e Denijs Calvaert)
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La Cappella XII è la Cappella Poggi, dedicata a S.Giovanni Battista.

Cappella Poggi
E' il nunzio apostolico in Spagna e poi cardinale Giovanni Poggi che la fece costruire come sua futura sepoltura (morì nel 1556).
Il progetto, la decorazione e gli affreschi sono di Pellegrino Tibaldi (1552/1555).

S.Giovanni che battezza le folle (Pellegrino Tibaldi)
Concezione del Battista (Pellegrino Tibaldi)
 La pala d'altare con il Battesimo di Gesù è di Prospero Fontana (1561).

Battesimo di Gesù (Prospero Fontana - 1561)
Nella volta entro gli ottagoni sono raffigurati in stucco i quattro Evangelisti, e in ovali la Natività del Battista, La danza di Salomè, la Decapitazione del Battista Il suo capo portato al banchetto (Prospero Fontana su disegno di Pellegrino Tibaldi).
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Si entra quindi nel peribolo con le sue cappelle radiali.
La Cappella XIII (Cappella Castagnoli-Zanetti) è stata realizzata tra due pilastri del campanile.
Oggi dalla cappella si può accedere al cortile della Sacrestia.
Sulla porta è posta una Trinità con Santi di Gian Battista Bertusio (XVII secolo).

Trinità con Santi (Gian Battista Bertusio - XVII secolo)
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La cappellina dedicata a S.Chiara da Montefalco (Cappella Cartari-Cavazzoni), di recente ritrovamento, conserva un'opera di Mario Righetti raffigurante Cristo che appare a S.Chiara da Montefalco (1625).

Cristo che appare a S.Chiara da Montefalco (Mario Righetti - 1625)
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La Cappella XIV (Cappella Calcina) è dedicata ai Santi Cosma e Damiano.

Cappella dei Santi Cosma e Damiano
Sulle pareti della cappella sono posti gli affreschi staccati con Episodi della Vita di Santa Maria Egiziaca, dipinti  nella seconda metà del Trecento da Cristoforo da Bologna .

in basso: Viatico di S.Maria Egiziaca / Comunione di S.Maria Egiziaca (Cristoforo da Bologna - seconda metà del XIV sec.)
in alto: Conversione di S.Maria Egiziaca / S.Maria Egiziaca venera la Santa Croce / in basso: S.Maria Egiziaca e Zosimo si benedicono reciprocamente / S.Maria Egiziaca lievita nell'aria (Cristoforo da Bologna - seconda metà del XIV sec.)
Comunione di S.Maria Egiziaca / S.Maria Egiziaca cammina sulle acque (Cristoforo da Bologna - seconda metà del XIV sec.)
Di Paolo Veneziano è il Polittico con Santi ed episodi della vita di S.Nicola da Tolentino posto sull'altare.
Manca della porzione centrale, sostituita da una reliquia della Croce.

Polittico con Santi ed episodi della vita di S.Nicola da Tolentino (Paolo Veneziano - 1345)
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La Cappella XV (Cappella Cari) è dedicata alla Santa Croce.

Cappella della Santa Croce
Secondo le guide sull'altare della cappella si sarebbe dovuto trovare un Polittico di Jacopo di Paolo (1420), ma durante la nostra visita vi abbiamo trovato un S.Girolamo della bottega del Guercino.

Il Polittico e il Crocifisso, sempre Jacopo di Paolo, che si doveva trovare (sempre secondo le guide), nel perilobo, sono invece ornamento della Cappella dell'Altare Maggiore (Cappella XXIV).

Sulla parete sinistra della cappella vi è un Crocifisso di Simone dei Crocifissi (1370).

Crocifisso (Simone dei Crocifissi - 1370)
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La Cappella XVI (Cappella Cantofoli-Diolaiti) è una piccola cappellina dedicata a Sant'Anna.

Sant'Anna che insegna a leggere alla Vergine, con S.Gioacchino e Angeli (Giambattista Grati - 1705)
Giambattista Grati è l'autore della pala d'altare in cui è raffigurata Sant'Anna che insegna a leggere alla Vergine, con S.Gioacchino e Angeli.
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La cappella XVII (Cappella Malvezzi) è dedicata a S.Lorenzo.

Cappella S.Loresnzo
Sull'altare della cappella si trova il Transito di S.Giuseppe, copia di bottega di Giuseppe Maria Crespi (1712).

Transito di S.Giuseppe (copia di bottega di Giuseppe Maria Crispi - 1712)
Gli affreschi a monocromo delle pareti con l'Apparizione della Vergine del Buon Consiglio sono opera di anonimo del Settecento.
Sono stati posti in questa cappella anche gli affreschi staccati di arche sepocrali di fine XIII secoolo.

pareti: affrseschi monocromi: Apparizione della Vergine del Buon Consiglio (anonimo del XVIII sec.) / affreschi staccati da arche sepolcrali (XIII sec.)
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Sulla parete di fronte alla cappella si trova il Sarcofago Fava in terracotta policroma, appartenuto a Nicolò Fava (filosofo morto nel 1439) e a Nicolò Fava (medico morto nel 1483).

Sarcofago Fava (anonimo del XV sec.)
A destra del Sarcofago Fava si trova il Monumento di Alessandro Fava, morto a 19 anni nella Battaglia di Lepanto.

Monumento di Alessandro Fava (anonimo del XVI sec.)
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La Cappella XVIII (Cappella Manzoli) è dedicata a S.Bartolomeo.

Cappella S.Bartolomeo
E' una cappella barocca, opera di Giuseppe Mazza (1681).
Sulla parete di fondo in una nicchia vi è la statua di S.Bartolomeo affiancata dalle statue di S.Niccolino Manzoli e di S.Giuliana Banci.

Gli altorilievi delle pareti laterali raffigurano la Decollazione di S.Nicolino e S.Giuliana riceve la comunione da S.Petronio.
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La Cappella XIX è la famosa Cappella Bentivoglio, dedicata dal 1339 ai Santi Apostoli Giovanni e Andrea.

Cappella Bentivoglio
E' questo uno dei capolavori del primo rinascimento bolognese.
Questa capella del corpo radiale del deambulatorio della basilica fu acquistata nel 1445 da Annibale Bentivoglio e fu fatta terminare dal figlio Giovanni II.
Sulla cancellata si legge che Giovanni II Bentivoglio dedicò la cappella a S.Giovanni Apostolo e alla Vergine.

Questa cappella gentilizia aveva lo scopo di celebrare la gloria dei Bentivoglio, che per un secolo hanno dominato la scena a Bologna (1401/1506).

L'architetto Pagno di Lapo Portigiani da Fiesole fu incaricato di rimodellare la cappella già esistente (1463/1468).
E' una cappella che sembra prendere ispirazione dalle opere di Brunelleschi.
La cappella quadrangolare è sormontata da un tamburo con lucernari e cupola, impostato su lunette e pennacchi.

cupola della Cappella Bentivoglio
Lorenzo Costa fu l'artefice della maggior parte della decorazione pittorica, che fa uso soprattutto delle tonalità dei colori araldici dei Bentivoglio: il blu e il rosso.

Nella lunetta centrale Costa ha dipinto la Visione dell'Apocalisse (ma il Pastore a destra della raffigurazione è stato dipinto da Felice Cignani),  e nella lunetta sinistra ha realizzato  tre Apostoli (le lunette furono ultimate da un anonimo).
Nella lunetta destra gli Apostoli e Madonna con Bambino e Angeli sono opera di in anonimo.

Sempre Costa ha dipinto due mezzi busti dei tondi dei pennacchi.

lunetta centrale: Visione dell'Apocalisse (Lorenzo Costa) - Pastore (Felice Cignani)
lunetta destra: Apostoli e Madonna con Bambino e Angeli (autore anonimo)
lunetta sinistra: Angeli e Apostoli (a destra: Lorenzo Costa / a sinistra: anonimo)
Il presbiterio è sorretto da colonne di marmo rosso.

presbiterio della Cappella Bentivoglio
 Sul frontale ai lati dell'arco del presbiterio Felice Cignani ha dipinto un'Annunciazione.

frontone del presbiterio della Cappella Bentivoglio: Annunciazione (Felice Cignani)
La pala d'altare con la Madonna in trono col Bambino, S.Giovanni, S.Sebastiano, Sant'Agostino e S.Floriano è stata dipinta da Francesco Francia nel 1494.
La cornice che racchiude la pala è opera di Andrea Marchesi da Formigine.

Madonna in trono col Bambino, S.Giovanni, S.Sebastiano, Sant'Agostino e S.Floriano (Francesco Francia - 1494)
Nella lunetta del presbiterio vi è una Pietà dipinta da un artista anonimo.

Pietà (artista anonimo)
Ai lati del presbiterio sono stati forse raffigurati dal Tamaroccio Sant'Agostino, S.Francesco d'Assisi, S.Giorgio e S.Girolamo.

Sant'Agostino (attr.Tamaroccio)
S.Francesco d'Assisi (attr.Tamaroccio)
S.Girolamo (attr.Tamaroccio)
S.Giorgio (attr.Tamaroccio)
 La parete destra della cappella è divisa in due riquadri.

parete destra della Cappella Bentivoglio
Nel riquadro di sinistra (il primo ad essere stato dipinto), sono raffigurati La Madonna in trono con i membri della famiglia Bentivoglio.
Sono ritratti Giovanni II Bentivoglio, la moglie Ginevra Sforza e i loro undici figli (Camilla, Bianca, Francesca,Violante, Laura, Isotta, Eleonora, Ermete, Alessandro, Anton Galeazzo e Annibale).
Questa pala venne commissionata da Giovanni II come ex voto per essere scampato alla congiura ordita dalla famiglia Malvezzi (con l'aiuto dei Marescotti e di Lorenzo il Magnifico), conclusa il 27 novembre 1488.

Madonna in trono col Bambino e la famiglia Bentivoglio (Lorenzo Costa)
Nel secondo riquadro erano stati ritratti gli Antenati di Giovanni Bentivoglio, oscurati dal Monumento di Annibale Bentivoglio a cavallo realizzato nel 1458 da un artista che ricorda nello stile le opere di Donatello.

Monumento di Annibale Bentivoglio a cavallo (anonimo - 1458)
Sui due riquadri della parete sinistra sono raffigurati il Trionfo della Fama e il Trionfo della Morte, realizzati da Lorenzo Costa nel 1490 con riferimenti mitologici, biblici, storici e danteschi.

parete sinistra della Cappella Bentivoglio
 Seguono il carro della Fama personaggi della famiglia Bentivoglio.

Trionfo della Fama (Lorenzo Costa - 1490)
Nel Trionfo della Morte è raffigurata la prima stanza del "Trionfo della Morte" del Petrarca in cui la Castità e le sue compagne incontrano la Morte, dopo aver sconfitto Amore.
Nella parte destra del dipinto sono raffigurate due figlie di Giovanni II, Isotta e Laura: come Laura del Petrarca, Laura Bentivoglio rappresenta un esempio di adulazione.
Trionfo della Morte (Lorenzo Costa - 1490)
La cappella conserva anche alcune parti del suo pavimento originale (1489) in piastrelle maiolicate formato da esagoni smaltati in bianco dipinti di viola, verde e azzurro, con ornamenti e stemmi della famiglia Bentivoglio.
Le piastrelle furono realizzate nella bottega dei della Robbia.

pavimento maiolicato con stemma dei Bentivoglio (bottega della Robbia - 1489)
ricostruzione dei disegni delle piastrelle maiolicate
Sul pilastro destro dell'ingresso della cappella c'è l'effige a bassorilievo in marmo di Giovanni II Bentivoglio, forse realizzata da Francesco Francia.

pilastro della Cappella Bentivoglio con l'effige di Giovanni II Bentivoglio (attr. Francesco Francia)
Sul muro di fronte alla Cappella Bentivoglio si trova la Tomba di Anton Galeazzo Bentivoglio, laureatosi in Diritto e Priore del Consiglio dei Giuristi, padre di Annibale Bentivoglio, morto nel 1435.

Tomba di Anton Galeazzo Bentivoglio (Jacopo della Quercia - 1438)
Il monumento funebre è opera di Jacopo della Quercia.
Sono raffigurati Anton Galeazzo giacente, una Lezione universitaria, la Madonna col Bambino, S.Pietro, S.Paolo e le Virtù Cardinali.
Le statuine di S.Paolo e della Giustizia furono realizzate dagli aiuti del maestro e le due mensole sono opera di Pagno di Lapo.
Sotto il monumento è ritratto ad affresco S.Giacomo Apostolo (anonimo bolognese del XVI secolo).

sarcofago della Tomba di Anton Galeazzo Bentivoglio (Jacopo della Quercia - 1438)
S.Giacomo Apostolo (anonimo bolognese del XVI sec.)
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La Cappella XX (Cappella Catari-Gandolfi), ha sull'altare un'opera di anonimo del XVI secolo raffigurante S.Pietro, S.Paolo e S.Sigismondo re.

S.Pietro, S.Paolo e S.Sigismondo re (Anonimo del XVI sec.)
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La Cappella XXI (Cappella Malvezzi-Ranuzzi), è dedicata a S.Margherita.

Madonna e Santi (Lavinia Fontana - 1589 )
Oggi sull'altare si trova una Madonna e Santi, opera di Lavinia Fontana, ma prima vi era un affresco raffigurante  S.Giacomo alla Battaglia di Clavijo realizzato da Jacopo di Francesco (oggi conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna).
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La Cappella XXII (Cappella Malvezzi), è dedicata al Beato Riniero.

Beata Vergine, le Sante Caterina e Lucia e il Beato Riniero (Denijs Calvaert - 1598)
Sull'altare è posta la tela raffigurante la Beata Vergine, le Sante Caterina e Lucia e il Beato Riniero, opera di Denijs Calvaert.
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La Cappella XXIII (Cappella Paleotti) è dedicata a S.Giovanni Battista.
 
Vergine con S.Francesco e S.Benedetto (Bartolomeo Cesi - fine '500)
Sull'altare della cappella è posta la pala della Vergine con S.Francesco e S.Benedetto di Bartolomeo Cesi.
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Sul muro di fronte a queste ultime cappelle del peribolo vi sono affreschi dipinti nei primi del 1600 realizzati da Cesare Baglioni con Domenico degli Ambrogi.

peribolo davanti alla Cappella Bentivoglio
affresco del peribolo (Cesare Baglioni e Domenico degli Ambrogi - primi del 1600)
affresco del peribolo (Cesare Baglioni e Domenico degli Ambrogi - primi del 1600)
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Si esce ora dalla zona del peribolo e si passa a visitare la Cappella XXIV corrispondente al presbiterio con l'altare maggiore.

Cappella dell'Altare Maggiore
La cappella è appartenuta dal 1574 alla famiglia Riario (il loro stemma è effigiato nell'arco trionfale).
Dell'altare in marmo cinquecentesco ne rimangono solo alcuni frammenti incorporati nei fianchi dell'altare attuale.

altare maggiore con i resti dell'altare cinquecentesco
Francesco Albertoni nel 1686 ristrutturò la cappella coprendo di stucchi barocchi la conchiglia dell'abside.

conchiglia dell'abside con stucchi barocchi
Inoltre disegnò la cornice dorata (realizzata da Paolo Ulmelli) per il trittico di Tommaso Laureti che raffigura la Resurrezione di Cristo tra i Santi Giacomo e Agostino, realizzato nel 1574.

Trittico con la Resurrezione di Cristo tra i Santi Giacomo e Agostino (Tommaso Laureti - 1574) / cornice (Paolo Ulmelli su dis.di Francesco Albertoni -- XVII sec.)
Trittico con la Resurrezione di Cristo tra i SantiGiacomo e Agostino (Tommaso Laureti - 1574) / cornice (Paolo Ulmelli su dis.di Francesco Albertoni -- XVII sec.)
Trittico con la Resurrezione di Cristo tra i Santi Giacomo e Agostino (Tommaso Laureti - 1574) / cornice (Paolo Ulmelli su dis.di Francesco Albertoni -- XVII sec.)
Sull'altare abbiamo trovato il Polittico con l'incoronazione della Vergine di Jacopo di Paolo (1420).

Polittico con l'Incoronazione della Vergine (Jacopo di Paolo - 1420)
Nella parte alta è raffigurata una Crocifissione, con a sinistra l'Angelo Annunciante e S.Caterina d'Alessandria, e a destra la Vergine Annunziata e la Maddalena.
Nella parte bassa del polittico nella zona centrale vi è l'Incoronazione della Vergine, affiancata a sinistra da S.Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate, e a destra da S.Lorenzo e S.Marco.

Dall'alto pende il Crocifisso di Jacopo di Paolo.

Crocifisso (Jacopo di Paolo) / sull'arco: stemma famiglia Riario / Annunciazione
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A destra e a sinistra del presbiterio, si trovano le due cantorie dell'organo a canne settecentesco.

cantoria e organo destro
cantoria e organo sinistro

Si visitano poi le cappelle del lato sinistro della chiesa.

La Cappella XXV (Cappella Casali-Loiani) è dedicata a S.Caterina d'Alessandria.

Martirio di S.Caterina d'Alessandria (Tiburio Passerotti - 1577)
La pala d'altare di Tiburzio Passerotti (figlio di Bartolomeo Passerotti) raffigura il Martirio di S.Caterina d'Alessandria (1577).
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La Cappella XXVI (Cappella Sassoni Campana) è dedicata a S.Nicola di Bari.

La Beata Vergine e S.Nicola di Bari con le fanciulle (Ercole Procaccini - 1582)
La pala d'altare con La Beata Vergine e S.Nicola di Bari con le fanciulle è stata realizzata da Ercole Procaccini.
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La Cappella XXVII (Cappella Magnani) è decorata con rilievi a stucco.

Presentazione di Gesù al Tempio (altare) / S.Lorenzo (parete sinistra) / Padre Eterno e due Sibille (volta) - (Orazio Sommacchini - 1575)
Sull'altare, la pala della Presentazione di Gesù al Tempio è di Orazio Somacchini, come anche le raffigurazioni di S.Lorenzo e di Sant'Elena dipinti ai lati.
Nella volta sempre lo stesso artista ha raffigurato il Padre Eterno e due Sibille e sulle paraste S.Francesco d'Assisi e S.Giovanni Battista.
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La Cappella XXVIII (Cappella Bonsoni-Boari) è dedicata a S.Nicola da Tolentino.

Cappella di S.Nicola da Tolentino
Antonio Dardani ha realizzato nel Settecento il frontale, mentre Cesarino Vincenzi nel 1950 ha realizzato al di sopra il Cuore di Gesù
Sull'altare si trova la statua di S.Nicola da Tolentino.
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La Cappella XXIX (Cappella Manzini) è dedicata a Sant'Orsola.

Cappella di Sant'Orsola
La pala d'altare di Sant'Orsola e le sue compagne è un'opera attribuita inizialmente a Biagio Pupini e poi a Giacomo Raibolini, figlio di Francesco detto il Francia.
Il sottoquadro raffigura l'Apostolo S.Giuda Taddeo.

Sant'Orsola e le sue compagne (attr. Biagio Pupini o Giacomo Raibolini - 1550 ca.)
In questa cappella si trova anche il Monumento funebre di Girolamo Bono (filosofo e medico).

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La Cappella XXX (Cappella Vitali-Belluzzi).

Elemosina di S.Tommaso da Villanova (Pietro Fancelli)
Pietro Fancelli è l'artista che ha realizzato l'opera Elemosina di S.Tommaso da Villanova, posta sull'altare.
Nel sottoquadro è raffigurato S.Nicola da Tolentino di anonimo del XVII secolo.

Sulle pareti laterali un artista anonimo ha dipinto il Beato Giovanni Bono (a sinistra) e il Beato Matteo Dini (a destra).
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Nel vano che segue, tra la Cappella XXX e la Cappella XXXI, Gabriele Fiorini ha realizzato in stucco nel 1605 il Monumento funebre del cardinale Girolamo Agucchi.

Monumento funebre del cardinale Girolamo Agucchi (Gabriele Fiorini - 1605)
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La Cappella XXXI (Cappella Crescimbeni) è dedicata a S.Girolamo.

Cappella di S.Girolamo
Sull'altare si sarebbe dovuto trovare un S.Girolomo, una copia dal Guercino di un artista della sua bottega, che invece abbiamo trovato nella Cappella XV del peribolo.
Al suo posto un altorilievo con raffigurazione del Santo.

S.Girolamo
Nel sottoquadro è raffigurata la Madonna del Rosario.

sottoquadro: Madonna del Rosario
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La Cappella XXXII (Cappella Magnani) è dedicata a S.Guglielmo d'Aquitania.

Cappella di S.Guglielmo d'Aquitania: Vergine e i Santi Guglielmo d’Aquitania, Cecilia e Agata  (Tommaso Laureti- 1589 ca.)
La Vergine e i Santi Guglielmo d’Aquitania, Cecilia e Agata di Tommaso Laureti è posta sull'altare all'interno di un'ancona dorata.
Nel sottoquadro è raffigurato il Beato Antonio da Amandola (anonimo del XVII secolo).

Gianfranco Brezzi detto il Nosadella è forse l'artista che ha dipinto sulle pareti S.Procolo e S.Floriano, e sulla volta il Beato Giovanni Lana e S.Chiara da Montefalco.
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La Cappella XXXIII (Cappella Bavosi) è chiamata Cappella della Cena del Signore.

Cappella della Cena del Signore
La Cena del Signore raffigurata entro un'ancona dorata è una copia del quadro di Federico Barocci (1609).

Cena del Signore (copia da Federico Barocci - 1509)
Gli affreschi della volta e delle pareti con Elia e Melchisedech sono stati eseguiti da Giacomo Cavedoni (1615).
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La Cappella XXXIV (Cappella Duglioli) è dedicata all'Angelo Custode.

Cappella dell'Angelo Custode
La pala d'altare con l'Angelo Custode è opera di Domenico degli Ambrogi.

Il Padre Eterno, S.Lucia e S.Cristoforo raffigurati sulle pareti e nella volta sono opera di Cesare Baglioni.
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La Cappella XXXV (Cappella Malvezzi) custodisce un Crocifisso del XV secolo, incorniciato da una cornice dorata realizzata da Paolo Ulmelli (1684).

Crocifisso (XV sec.) / ancona (Paolo Ulmelli - 1684)
La lunga visita della basilica termina qui.


Orari chiesa: lunedì/venerdì                  8.00/12.00   15.30/18.30
                      sabato/domenica/festivi   8.30/12.00   15.30/18.30

Orari Cappella Bentivoglio:   apertura il sabato          8.30/12.30


CONCLUSIONI
Nella Basilica di S.Giacomo Maggiore si mescolano storia, arte e cultura.
E' un mix armonioso di elementi romanici, gotici, rinascimentali e barocchi.
Credo che sia un di quei siti da visitare con calma e con la dovuta attenzione, per non perdersi la bellezza delle numerose opere d'arte che conserva.


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