Spesso le città non stupiscono solo per le loro bellezze artistiche, ma anche per le proposte enogastronomiche che si possono scoprire visitando, anche solo per poche ore, monumenti e chiese.
E' il caso di Treviso che ci ha stupito favorevolmente anche per la sua cucina.
Voglio quindi condividere con chi leggerà questo post la nostra esperienza culinaria trevigiana, parlando di alcuni indirizzi da noi visitati.
Primo
step gastronomico: trovare un locale per celebrare il rito dell'aperitivo, un momento della giornata che nel Veneto e quindi anche a Treviso prende il significato di una vera tradizione carica di storia e cultura.
A Treviso i locali dove poter degustare i cosiddetti "
ombre e cicchetti", mangiare, bere e chiacchierare, si chiamano
Osterie (gli equivalenti dei
bàcari veneziani).
Qui si possono ordinare panini, taglieri, frittini, "
cicchetti" caldi o freddi, accompagnati da "
ombre", un piccolo bicchiere di vino locale, o da un bicchiere di Prosecco, o da uno
Spritz.
Il nome "cicchetto" derivererebbe dalla parola latina "ciccus", ovvero "piccola quantità".
La parola "ombra" invece verrebbe dalla tradizione dei mercanti di Venezia di posizionare i loro banchi di mescita di vini all'ombra del campanile di S.Marco.
Così anche noi, arrivata l'ora del pranzo, siamo andati a cercare uno di questi tipici locali nel centro storico di Treviso.
OSTERIA HOSTARIA DAI NANETTI
Vicolo Broli 2
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Hostaria ai Nanetti |
GIUDIZIO
In un vicolo vicino
Piazza dei Signori si trova questo locale d'altri tempi, una vera istituzione in città, un po' osteria e un po' negozio di alimentari.
Era una rivendita di formaggi e mescita di vino già dalla fine dell'Ottocento, e sembra essere stata la seconda licenza in città.
In questo piccolo locale con salumi appesi al soffitto, bottiglie di vino e attrezzi agricoli appesi alle pareti, non vi sono posti a sedere, ma qualche punto d'appoggio che magicamente viene estratto dal mobile lungo una parete.
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bancone |
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vetrina dell locale |
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bottiglie esposte nel locale |
E' famoso per i suoi panini preparati al momento, della misura e con quel che si vuole (porchetta, mortadella, soppressa, coppe, formaggi tipici e sott'olii), da giovani cordiali.
E poi si può scegliere un bicchiere di vino tra le numerose bottiglie.
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tagliere di salumi e formaggi tipici, cestino di pane e due bicchieri di Prosecco |
Un modo divertente e rilassante per mischiarsi tra gli eterogenei avventori locali e vivere un momento di convivialità.
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Molti non sanno che il "
Tiramisù", icona della gastronomia italiana, parola conosciuta in 23 lingue, la quinta parola italiana più conosciuta al mondo, e la prima tra i dolci, è nato proprio a Treviso.
Il suo nome derivererebbe dal dialetto "Tireme sù".
Si racconta infatti che questo dolce nacque in una casa di piacere, per "tirare un po' sù" i clienti!
In effetti una porzione di Tiramisù equivale a 500 calorie.
I suoi ingredienti sono infatti energetici: il mascarpone, che si ottiene dall'acidificazione della panna, le uova e i biscotti Savoiardi.
I biscotti Savoiardi venivano già adoperati in una preparazione contadina a base di tuorlo d'uovo sbattuto, zucchero e caffè, chiamata "sbatudin", come ricostituente per puerpere, anziani e convalescenti.
C'è chi sostiene che alcuni ingredienti siano stati introdotti nella preparazione di questo dolce durante le lotte risorgimentali come rivolta contro gli Austriaci: i biscotti Savoiardi, che furono inventati in Piemonte da un cuoco della corte di Amedeo di Savoia in onore dei reali di Francia, il mascarpone di origine lombarda.
I Trevigiani che emigrarono all'estero nel secondo dopoguerra contribuirono poi alla diffusione della ricetta fuori del confine italiano e a fare del
Tiramisù un dolce così popolare, proposto in tantissimi ristoranti del mondo.
La versione disidratata e sotto vuoto di questo dolce, per ovviare alla gravità, è arrivata addirittura nello spazio nel 2013 e nel 2019 insieme all'astronauta e comandante Luca Parmitani.
Per iniziare il nostro percorso culinario a Treviso vi porterò proprio nel locale che ha ricevuto dall'
Accademia del Tiramisù il titolo di inventore di questo dolce.
RISTORANTE LE BECCHERIE
http://www.lebeccherie.it/
Piazza Ancilotto 9
0422 540871
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Le Beccherie |
GIUDIZIO
Fu in questo ristorante, membro dell'
Associazione Locali Storici d'Italia (dove nell'Ottocento i patrioti tenevano le loro riunioni segrete), che nel 1972 Roberto "Loli" Linguanotto propose ai clienti la sua ricetta del "Tiramisù".
Oggi sono cambiati i proprietari e gli chef ma si continua a proporre la ricetta codificata, alla quale recentemente è stata anche confermata l'autenticità dall'
Associazione del Tiramisù.
Questo ristorante si trova in pieno centro, dove un tempo si teneva il mercato dei macellai, in dialetto "
becher" da cui deriva il nome del ristorante.
Si trova in una piazzetta vicina al
Palazzo dei Trecento, dove volendo si offre la possibilità di pranzare o cenare all'aperto nella buona stagione.
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tavoli all'aperto |
Varcando la porta d'ingresso ci si trova nella zona aperitivo.
Si è subito piacevolmente colpiti dall'ambiente curato e moderno, dagli accenni industriali, con pareti color petrolio, tavoli in legno, sedie in stoffa e lampade in rame.
Particolare è il lampadario realizzato con forme per budini e dolci.
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l'angolo della sala con lampadario in rame con stampi per dolci |
Il nostro tavolo era posizionato vicino alla vetrata che affaccia sul canale di Buranelli.
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tavoli con affaccio sul canale |
Abbiamo notato subito la gentilezza e la professionalità del personale, attento ma non invadente.
I piatti da noi ordinati sono stati all'altezza delle nostre aspettative, ben realizzati, originali e ben impiattati.
Un bonus alla proposta di differenti tipi di pane della casa.
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vari tipi di pane, focaccia e grissini |
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degustazione di olio |
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mise en bouche: mousse di ricotta di pecora al limone e cetriolo |
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"Miseria e nobiltà": ostriche e fagioli con maionese all'ostrica |
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crudo di branzino con emulsione di ciliege e cetriolo |
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Riso con piselli, tamarindo e gamberi S.Spirito |
Non siamo particolarmente amanti del
Tiramisù, ma non abbiamo potuto esimerci dall'assaggiarlo nella versione "tradizionale" e "sbagliata", con una preparazione spugnosa al posto dei biscotti Savoiardi e una mousse al caffè ...abbiamo dovuto ricrederci e abbiamo trovato ottime entrambe le versioni!
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Tiramisù "Tradizionale" |
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Tiramisù "Sbagliato" |
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dolcetti con il caffè |
In sintesi: un indirizzo sicuramente da consigliare.
😋
RISTORANTE ANTICA TORRE
http://mtn-group.it/antica-torre/
Via Inferiore 55
0422 583694
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Antica Torre |
GIUDIZIO
Il ristorante, posto nel centro storico, vicino al
Duomo, prende il nome dalla torre duecentesca che lo ospita.
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ingresso del ristorante |
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sala ristorante |
E' un locale elegante e al tempo stesso rustico: pavimento in cotto, pareti con mattoni a vista, travi in legno, sedie in pelle, pochi tavoli ben apparecchiati e ben distanziati.
La nota floreale è data da piante coltivate in ampolle di vetro che pendono dal soffitto e piccole composizioni sui tavoli.
Tutta questa cura nei dettagli, insieme ad un gradevole sottofondo musicale, rende l'ambiente intimo e rilassante.
Il sottotitolo del ristorante è "Racconti di cucina", ed è proprio questo che lo chef vuole proporci, un racconto tra ingredienti stagionali assemblati non casualmente, dove tradizione e innovazione si fondono dando vita a piatti ben equilibrati, non banali e ben impiattati.
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cestino di pani e grissini |
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mise en bouche: "suggestione in pasta fillo con sedano rapa" |
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Tacos di piovra |
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Capesante "alla Norma" |
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Pil pil di baccalà su "pappa di pomodoro" |
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Tartare di tonno rosso scottata con mango e peperoni |
Anche qui abbiamo assaggiato il
Tiramisù ma in una versione rivisitata partenopea, dove cubetti di torta caprese (al posto dei classici
biscotti Savoiardi) fanno da base alla schiuma di mascarpone e ad una salsa al cioccolato.
Ottimo!
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pre-dessert |
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Tiramisù: "Un Napoletano a Treviso" |
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Sbriciolata di mele con Pan di Spagna all'Alkermes, crema di yogurt e menta...fuori |
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...e dentro |
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Sbriciolata accompagnata da Passito di Pantelleria |
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Tiramisù accompagnato da Recioto |
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dolcetti con il caffè |
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...e infine un amaro |
A questo poi s'aggiungono la cortesia e la professionalità delle persone che lavorano in sala, sempre pronte a rispondere alle nostre domande curiose e a consigliare gli abbinamenti giusti di vino o liquori nella vasta proposta di etichette proposte.
😋
RISTORANTE ODEON ALLA COLONNA
http://www.odeonlacolonna.it
Vicolo Rinaldi 3
0422 541012
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Ristorante Odeon alla Colonna |
GIUDIZIO
Mi sento di recensire questo ristorante da noi visitato soprattutto per la romantica
location posta vicino al
Ponte S.Francesco.
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terrazza fluviale sotto il portico di Palazzo Rinaldi |
Si trova infatti ospitato sotto il portico ad archi ogivali di uno dei tre edifici che compongono
Palazzo Rinaldi, residenza di una nobile famiglia a cui appartenne il conte Tita Rinaldi, uomo raffinato e allo stesso tempo capace di divertirsi a organizzare memorabili scherzi, una sorta di "marchese del Grillo" trevigiano.
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Palazzo Rinaldi |
Sembra che a partire dal 1600 sia stata aperta ininterrottamente una locanda-osteria dove si riunivano numerosi artisti.
Il locale prenderebbe il nome da una colonna posta al centro di un salone.
Abbiamo potuto cenare sotto il portico esterno del palazzo, affrescato con putti acrobati e festoni, che affaccia sul
Cagnan Grande, dove continuano a girare le due ruote di un antico mulino.
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Cagnan Grande e mulino |
Sull'acciotolato della terrazza fluviale si cena a lume di candela, su tavoli in legno dalla
mise en place vivacizzata da bicchieri di colore diversi, godendo di un'atmosfera di altri tempi.
Non per niente venne qui girato negli anni '70 lo sceneggiato televisivo "Leonardo" con protagonista Philippe Leroy.
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terrazza fluviale by night |
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mise en place e ingresso del locale |
All'interno del locale vi sono sale dagli alti soffitti con travi a vista e all'ingresso un ampio bancone.
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sala d'ingresso |
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soffitto con travi e colonne |
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bancone |
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particolari della sala |
Il servizio è attento ma un po' sbrigativo, tipico dei locali turistici.
La cucina è quella tradizionale con alcuni spunti innovativi, i piatti buoni ma non straordinari.
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Spaghetti freddi con salmone e trota al limone |
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Tagliatelle al caffè con gamberi e mandorle |
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Tartare di trota salmonata con mela verde e sedano |
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Catalana di sgombro |
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Gelato al frutto della Passione |
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Tortino al cioccolato |
CONCLUSIONI
Devo proprio dire che la buona cucina di Treviso ci ha sorpreso piacevolmente.
I locali che abbiamo avuto l'occasione di visitare hanno espresso la voglia di offrire piatti tradizionali e stagionali, nei quali però non manca la rivisitazione e la creatività.
Direi che Treviso merita di essere conosciuta non solo per le bellezze artistiche che conserva e per le immagini che i suoi corsi d'acqua regalano, ma anche come tappa enogastronomica per conoscere il nostro Paese.
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