Il
Duomo di Treviso, dedicato a S.Pietro Apostolo, sorge nel centro storico della città, vicino all'antico ingresso occidentale del
Cardo della città romana.
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Duomo, Battistero e campanile |
Fanno parte del complesso del
Duomo il
Battistero o Chiesa di S.Giovanni Battista con il
Campanile, il
Palazzo del Vescovado, la
Curia Vescovile, le
Canoniche Vecchie e le Canoniche Nuove.
Nell'area tra il
Duomo e il
Battistero vi è stato poi sino al Settecento il
Camposanto.
Per questo il complesso venne chiamato dallo scrittore Giovanni Comisso:
"Piccolo Vaticano".
La prima cattedrale di Treviso sorse tra XI e XII secolo sulle fondamenta di un tempio paleocristiano (fondato come la tradizione vuole da S.Prosdocimo), il cui battistero di forma circolare (10m circa di diametro), aveva forse riutilizzato un'aula circolare poliabsidata (aveva infatti sette larghe esedre), appartenuta ad un edificio termale romano, con
pavimento a mosaico del IV secolo d.C.
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disegno dei resti del pavimento a mosaico paleocristiano (IV sec.) |
Questo pavimento a mosaico era diviso in tre fasce concentriche e decorato con pesci e molluschi, animali terrestri tra cui il pavone (simbolo della vita eterna), viticci e grappoli con amorini e con una testa inghirlandata di donna che rappresenta una stagione, coppie di delfini con code intrecciate ad un tridente. Si trova oggi in
Via Canoniche: noi lo abbiamo trovato purtroppo coperto dalla sabbia che lo protegge durante la cattiva stagione...ma eravamo già in estate!
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palazzi che si affacciano sul mosaico pavimentale paleocristiano |
Questa prima chiesa fu restaurata o riedificata in epoca longobarda (VI secolo), sotto Felice, primo vescovo di Treviso.
Cattedrale e
Palazzo Vescovile vennero restaurati dal vescovo Rotario poco dopo l'anno Mille.
In questa occasione venne mutato l'orientamento dell'edificio e venne ricostruito in forme romanico-padane.
Era una chiesa a pianta basilicale a tre navate divise da due colonne alternate ad un pilastro (per un totale di 10 campate), con presbiterio rialzato diviso in tre navate, e con una copertura a capanna.
La facciata presentava bifore cieche, un rosone e un protiro con
leoni stilofori in marmo rosso di Verona, che si trovano oggi ai lati della scalea odierna.
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leone stiloforo (XII sec.) |
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leone stiloforo (XII sec.) |
Gli
stipiti e la lunetta del portale romanico furono ricomposti e posizionati nel 2005 nella parte interna del portone principale.
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controfacciata del Duomo con portale romanico |
Nella lunetta ad arco vi è scolpito
Cristo Redentore in trono tra due
Santi dipinti.
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lunetta del portale con Cristo Redentore in trono affiancato da due Santi dipinti |
Il portale è decorato da un motivo a spirale in marmo, in cui sono
incastonate formelle (sei in ognuno dei due stipiti), scolpite a
bassorilievo con
Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo.
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formelle dello stipite del portale romanico: Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo |
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formelle dello stipite del portale romanico: Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo |
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posizionamento del portale in controfacciata all'interno del Duomo |
Nello stesso periodo venne realizzata sotto l'abside la
cripta, replica in scala minore di quella della
Basilica di S.Marco a Venezia.
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cripta del Duomo |
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cripta del Duomo |
La cripta è divisa in tre navate da 68 colonne marmoree con capitelli di recupero (VIII/IX secolo), e coperta da volte a crociera.
Quattro pilastri sorreggono il presbiterio della cappella maggiore.
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colonne della cripta |
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colonne della cripta |
Due pilastri ottagonali in marmo rosso di Verona, a base ottagonale di epoca longobarda, introducono la cappella principale.
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pilastri di marmo di Verona che introducono alla cappella principale della cripta |
Qui viene conservata l'
arca con i resti di S.Liberale (IV secolo), patrono di Treviso, che dopo essere stato un soldato romano, si era convertito al Cristianesimo ed aveva vissuto da eremita.
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cripta: urna e statua quattrocentesca di S.Liberale |
Sotto l'arca si conserva ancora oggi un pavimento in piastrelle di
maiolica policroma veneziana, a motivi vegetali, realizzato nel XVI
secolo.
Sulle pareti e sulle volte della cripta si trovano lacerti di affreschi dell' XI/XIV secolo.
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
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affreschi della cripta |
Nella
Cappella in cornu Evangelii si ritrovano affreschi seicenteschi con immagini sacre e una decorazione a grottesche sulla volta.
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Cappella in cornu Evangelii della cripta |
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decorazione ad affresco della Cappella in cornu Evangelii della cripta |
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decorazione ad affresco della Cappella in cornu Evangelii della cripta |
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decorazione a grottesche della Cappella in cornu Evangelii della cripta |
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decorazione a grottesche della Cappella in cornu Evangelii della cripta |
Una cappella è dedicata alla
Madonna di Loreto.
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cripta: Cappella della Madonna di Loreto |
Sono conservati nella cripta anche le tombe dei vescovi diocesani.
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lapide tombale dell'arcivescovo Augusto Zacco |
Il pavimento della
cripta presenta resti di mosaici romanici in cui sono raffigurati animali mostruosi.
La chiesa romanica venne infatti decorata con mosaici pavimentali da Uberto nel 1141, come riporta un'iscrizione pavimentale rinvenuta durante i restauri settecenteschi del presbiterio.
Nel Quattrocento vennero aggiunte le cappelle laterali e venne addossato alla facciata, al posto del protiro romano, un portico gotico a sette archi che occupava l'intera larghezza della facciata.
Poi vennero realizzate le cappelle absidali rinascimentali da Pietro Lombardo e dai figli Antonio e Tullio.
Nel 1760 la chiesa venne demolita e ricostruita in forme neoclassiche su progetto di Giordano Riccati.
Vennero mantenute le cappelle absidali rinascimentali e la cripta romanica, ma andarono perdute molte opere d'arte.
Vennero anche realizzate nel Settecento le sette
cupole che coronano l'edificio: cinque lungo la navata centrale e due sulle cappelle absidali laterali.
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cupole e absidi del Duomo |
Sino al 1930 tutte le cupole, tranne una, rimasero coperte esternamente da strutture murarie e da coperture in legno con tegole.
Le cupole si presentano invece oggi rivestite in rame e presentano lanterne sommitali.
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due cupole dell'asse centrale del Duomo e cupola della Cappella del Santissimo |
Le cupole si possono vedere guardando la
fiancata Nord della chiesa.
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facciata Nord del Duomo |
Qui si possono anche notare parte della muratura con lesene ed archetti della costruzione romanica, l'esterno dalle linee rinascimentali della
Cappella del Santissimo in pietra d'Istria, e un bassorilievo di
Baccante danzante inglobato nella muratura esterna della
Cappella Maggiore quattrocentesca.
Il bassorilievo era forse appartenuto ad un monumento funerario di epoca romana.
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bassorilievo romano con Baccante (I sec.)
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Spostandosi sulla triangolare
Piazza Duomo ci troviamo davanti la
facciata del
Duomo.
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facciata del Duomo |
Il
protiro neoclassico,
preceduto da un'ampia scalinata, sostituì il portico gotico nel 1836.
Venne realizzato su progetto di Francesco Bomben e Gaspare Petrovich.
E' costituito da sei colonne con capitelli ionici.
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colonne ioniche del pronao del Duomo |
L'interno della chiesa è neo-rinascimentale: l'architetto Giordano Riccati ha ripreso le linee rinascimentali della cappella maggiore quattrocentesca e delle due cappelle absidali laterali.
Sulla superficie a marmorino spiccano le membrature grigio chiaro.
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navata centrale del Duomo |
L'interno della chiesa è diviso in tre navate da piloni compositi che reggono alternativamente cupole e volte a botte.
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una cupola |
La chiesa presenta cappelle laterali e tre cappelle absidali.
Sul primo pilastro della
navata destra (partendo dall'ingresso), si trova la scultura di
S.Giovanni Battista, opera di Alessandro Vittoria (XVI secolo).
Sul secondo pilastro vi è l'altorilievo in marmo raffigurante la
Visitazione, opera di Lorenzo Bregno (1510 ca.).
Le due opere erano originariamente poste nella
Chiesa di S.Francesco.
Nella navata destra si trova l'
altare del Beato Enrico da Bolzano, che conserva in una teca le spoglie del copatrono di Treviso vissuto nel XIII secolo.
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Altare del Beato Enrico da Bolzano |
Segue la
Cappella della Madonna.
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Cappella della Madonna |
Sull'altare è posta al centro una statua lignea di
Maria Ausiliatrice, opera moderna di Ferdinand Stuflesser.
Le due statue in marmo di Scuola veneta che la fiancheggiano, raffigurano
S.Liberale e
Sant'Antonio abate, e furono realizzate nel XVI secolo.
A fine navata alcuni gradini conducono al
Vestibolo dell'Annunziata.
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Vestibolo dell'Annunziata e Cappella dell'Annunziata |
Sulle pareti di questo ambiente si trovano alcune opere pittoriche.
Sulla
parete sinistra: l'
Assunzione di Maria di Domenico Capriolo (1521), la
Madonna del Fiore di Gerolamo Aviano detto Girolamo da Treviso il Vecchio (1487),
S.Lorenzo e Santi (1562) e l'
Adorazione dei Pastori (1557 ca.) di Paris Bordone.
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S.Lorenzo e Santi (Paris Bordone - 1562) |
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Madonna del Fiore (Girolamo da Treviso il Vecchio - 1487) |
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Adorazione dei Pastori (Paris Bordone - 1557 ca.) |
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Assunzione di Maria (Domenico Capriolo - 1521) |
Sulla
parete destra del vestibolo troviamo la trecentesca
Arca sepolcrale del vescovo Castellano Salomone, opera veneziana con influenze toscane.
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Arca sepolcrale del vescovo Castellano Salomone (artista veneziano - XIV sec.) |
La
Cappella dell'Annunziata o
Cappella Malchiostro venne fatta realizzare nel 1519 dal canonico Broccardo Malchiostro che ne voleva fare il suo mausoleo.
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Cappella dell'Annunziata |
La cappella in stile rinascimentale è chiusa da balaustra in pietra traforata.
Quadrata e con cupola, venne progettata da Tullio e Antonio Lombardo.
Venne affrescata da Giovanni Antonio De' Sacchis detto il Pordenone che dipinse l'
Adorazione dei Magi e la
Visitazione (parete sinistra), il
Sogno di Augusto e la Sibilla Albunea e gli
Apostoli Pietro e Andrea (catino absidale)
S.Liberale (parete destra),
Santi e Dottori della Chiesa (pennacchi della cupola).
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S.Liberale (il Pordenone - 1520) |
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in basso: Adorazione dei Magi (il Pordenone - 1520) /in alto: Visitazione (il Pordenone - 1520) / busto del vescovo Bernardo De' Rossi (attr. Andrea Briosco detto il Riccio - 1520 ca.) |
Nell'affresco sono raffigurati il vescovo Bernardo De' Rossi (che impersonifica il re più giovane), il canonico Malchiostro e il podestà di Treviso Priamo Da Lezze.
CURIOSITÀ: Si racconta che la
Visitazione fu dipinta da il Pordenone in una sola giornata.
Anche la cupola era stata affrescata dall'artista con il
Padre Eterno, ma venne distrutta durante il bombardamento aereo del 7 aprile 1944.
In una nicchia del tamburo è posto un
busto del vescovo Bernardo De' Rossi in terracotta .
La pala d'altare dell'
Annunziata fu dipinta da Tiziano Vecellio.
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altare della cappella con Pala dell'Annunziata (Tiziano Vecellio) |
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Pala dell'Annunziata (Tiziano Vecellio - 1521/1523) |
CURIOSITÀ: Nella scena dell'
Annunciazione compare sul fondo la figura del committente Broccardo Malchiostro.
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Accanto alla
Cappella dell'Annunziata si trova la
Cappella Maggiore, dedicata all'Immacolata Concezione di Maria.
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Cappella Maggiore |
E' stata realizzata nel 1488 su progetto di Pietro Lombardo e figli, su commissione del vescovo Giovanni Dacre detto Zanetto.
La cappella in stile rinascimentale è a pianta quadrata sormontata da una cupola emisferica.
Pietro Lombardo e i figli realizzarono anche il
Monumento sepolcrale del vescovo Zanetto posto sulla parete sinistra (1486).
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Monumento sepolcrale del vescovo Zanetto (Pietro Lombardo e figli - 1486) / Storie della Chiesa Trevigiana (Ludovico Seitz - XIX sec.) |
Sulla parete opposta si trova il
Monumento a papa Alessandro VIII Ottoboni, opera barocca di Giovanni Bonazza (1693).
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Monumento a papa Alessandro VIII Ottoboni (Giovanni Bonazza - 1693) / Storie della Chiesa Trevigiana (Ludovico Seitz - XIX sec.) |
Fiancheggiano questi due monumenti nel coro quattro opere tardo-ottocentesche di Ludovico Seitz che raffigurano
Storie della Chiesa Trevigiana (1888), tra le quali
Il Beato Enrico fa la carità ai poveri e
S.Liberale predica contro gli Ariani.
Sulla parete sinistra sopra agli stalli lignei Biagio Biagetti ha affrescato l'
Apoteosi di S.Pio X (1914/1915).
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Apoteosi di S.Pio X (Biagio Biagetti - 1914/1915) |
Nel catino absidale è stata raffigurata da Antonio Beni l'
Immacolata.
Sul fondo della cappella si trova l'antico
altare maggiore con al di sopra l'
Arca dei Martiri Teonisto, Tebra e Tebrata con i loro busti in marmo biacco ad altorilievo su specchi di mamo nero.
L'arca è attribuita a Tullio Lombardo (1506).
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sul fondo: antico altare con Arca dei Martiri Teonisio, Tebra e Tebrata / Crocifisso (XVI sec.)/ cattedra episcopale (Mario Rudelli - 2000) / in primo piano: altare con urna del beato Enrico da Bolzano (1315) |
Sull'altare è appeso un
Crocifisso ligneo del primo Cinquecento.
L'
altare usato invece per le celebrazioni è stato ricavato dall'urna che conteneva le spoglie del beato Enrico da Bolzano (1315).
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altare con l'urna del beato Enrico da Bolzano |
Cattedra episcopale e
ambone sono opera dello scultore Mario Rudelli (2000).
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A sinistra della
Cappella Maggiore, al termine della
navata sinistra, si trova la
Cappella del Santissimo Sacramento.
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Vestibolo e Cappella del Santissimo |
Questa cappella fu commissionata dal vescovo Bernardo De' Rossi tra il 1501 e il 1514 ai "tajapria" (in dialetto veneziano "tagliapietra") Maria Antonio e Pietro.
La cappella è rivestita in marmo greco.
Vi si trovano nelle nicchie dell'abside e delle pareti le sculture del
Redentore, di due
Angeli, di S.Pietro e di
S.Paolo, realizzate da Giambattista e Lorenzo Bregno.
L'
altare, ricostruito con frammenti nel 1948, è decorato da
Angeli.
Lorenzo Bregno ha realizzato a bassorilievo gl
i Evangelisti nei pennacchi della cupola.
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Cappella del Santissimo: Redentore, due Angeli, S.Pietro e S.Paolo (Giambattista e Lorenzo Bregno - XVI sec.) |
Nel catino absidale della cappella è stato affrescato
Cristo Pantocratore da Pier Maria Pennacchi (1511).
Il
vestibolo che precede la cappella ospita la
tomba del vescovo Niccolò Franco, in pietra d'Istria e marmo, attribuita ad Antonio Maria da Milano (1501), e alcune tele cinque e seicentesche di Antonio Zanchi e Francesco Bassano.
Sulla parete sinistra vi è anche una
cornice di ciborio scolpita del XIV secolo.
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parete sinistra del Vestibolo della Cappella del Santissimo (in basso a sinistra della foto): cornice di ciborio (XIV sec.) / Tomba del vescovo Niccolò Franco (Antonio Maria da Milano - 1501) |
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Sul primo altare che s'incontra percorrendo la
navata sinistra, andando verso l'ingresso della chiesa, si trova la pala di
S.Giustina tra i Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria e donatore, opera di Francesco Bissolo (1530 ca.).
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altare di S.Giustina |
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S.Giustina tra i Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria e donatore (Francesco Bissolo - 1530 ca.) |
L'altare seguente, realizzato nel 1630, è opera di Giovanni Maria da Cannaregio.
Sull'altare si trova un
tabernacolo architettonico marmoreo ornato di bronzi, opera di Matteo Carneri.
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secondo altare con tabernacolo architettonico (Matteo Carneri) |
Sul secondo pilastro si trova la statua in marmo di una
Madonna col Bambino attribuita a Tommaso Lombardo o al Sansovino (XVI secolo).
Sul primo pilastro la statua di
S.Sebastiano di Lorenzo Bregno.
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Affianca il
Duomo l'edificio romanico del
Battistero o
Chiesa di S.Giovanni Battista, che per secoli ha ospitato l'unico fonte battesimale della città.
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Battistero di S.Giovanni Battista |
La sua pianta basilicale rettangolare ad unica navata fa pensare che in origine fosse una chiesa.
Venne costruito in mattoni nell'VIII secolo su resti di edifici più antichi e rifatto in forme romaniche nell'XI/XII secolo, poco prima della costruzione del
Duomo romanico.
Il muro di fondazione visibile su
Calmaggiore include infatti materiali romani (blocchi di pietra bianca e una lapide).
E' documentata nel 1030 la traslazione dei corpi di S.Fiorenzo e S.Vendemiale dal Battistero alla cripta del Duomo.
L'aspetto attuale in forme romaniche lo si deve al restauro novecentesco.
Esternamente presenta lesene con archetti pensili binati e un'abside sporgente.
La
facciata è divisa in cinque scomparti da lesene raccordate da coppie di archetti pensili con mensoline scolpite.
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facciata del Battistero |
Nella facciata si trovano una trifora ad archetti tondi e colonnine lapidee, sormontata da un rilievo trecentesco, e il portale originale ad arco a tutto sesto con i battenti intagliati trecenteschi, preceduto da una doppia rampa di scale.
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trifora della facciata del Battistero sormontata da rilievo trecentesco
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portale con battenti trecenteschi |
Ai lati del portale sono stati infissi due
fregi lapidei romani a motivi vegetali del III/IV secolo.
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facciata del Battistero: fregio romano (III/IV sec.) |
Sul fianco destro dell'edificio si trova un altro ingresso preceduto da scalinata a base semicircolare e apertura strombata ad arco ribassato.
Sul fianco sinistro del
Battistero, parallelo a
Calmaggiore, si trova addossato un
sarcofago paleocristiano del VI secolo, decorato con una croce in rilievo, nel quale venne rinvenuto un piccolo corredo funerario (un pettine, una crocetta pettorale e fili di broccato di una piccola veste).
Si pensa sia forse appartenuto ad una bambina nobile longobarda di sette anni.
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sarcofago paleocristiano (VI sec.) |
Tra il
Battistero e il
Campanile si trova la facciata con scala esterna della
Scuola del Santissimo (XVI secolo), che tre le due finestre del primo piano era decorata con un affresco del
Cristo Risorto realizzato nel 1517 da Tiziano (oggi quasi del tutto scomparso).
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fianco destro del Battistero con Scuola del Santissimo (tra Battistero e Campanile) |
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ingresso laterale del Battistero |
Una nicchia sul fianco dell'edificio è ancora decorata con un affresco tardogotico di un pittore vicino a Gentile da Fabriano.
L'affresco rappresenta
S.Giovanni Battista, Angeli e i Santi Cristoforo e Giacomo (XV secolo).
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S.Giovanni Battista, Angeli, S.Cristoforo e S.Giacomo (pittore vicino a Gentile da Fabriano - XV sec.) |
All'interno del
Battistero si trovano un
fonte battesimale in marmo rosso di Verona (XVI sec.) e affreschi duecenteschi nelle due absidiole laterali:
Madonna in trono col Bambino accompagnata da un Santo e una Santa e
Vergine col Bambino in trono con l'Arcangelo Gabriele e un Santo vescovo.
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Su
Calmaggiore, affianco al
Duomo e alle spalle del
Battistero, svetta il
campanile.
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Battistero e Campanile |
Originariamente il campanile era una torre della famiglia Tempesta, annessa al loro palazzo.
I
membri di questa famiglia acquisirono la carica di "avogari", ovvero
amministratori del vescovo ed è per questo che la torre era nota come Torre degli "avogari" del vescovo (XII/XIII secolo).
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campanile del Duomo |
La torre crollò nel 1222 e venne ricostruita aggiungendovi la cella campanaria.
Il campanile è rimasto incompiuto: si racconta che furono i dogi di Venezia a non permettere che questo campanile superasse in altezza il campanile della
Basilica di S.Marco a Venezia.
La massiccia torre presenta un paramento a vista, un basamento in pietra e ogni facciata è scompartita in tre da quattro lesene.
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basamento in pietra del campanile |
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Dietro le absidi del
Duomo si apre un passaggio pedonale che separa la chiesa dalle costruzioni delle cosiddette
Canoniche Vecchie (VIII/IX secolo) e
Canoniche Nuove (XII/XIII secolo), dove venivano ospitati i canonici della cattedrale.
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a sinistra: edificio romanico (fine 1100) / a destra: ingresso di Via delle Canoniche
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Canoniche Vecchie |
Tra le
Canoniche Vecchie e le
Canoniche Nuove vi è un
poiolus canonicorum, ossia un piccolo ponte coperto e sopraelevato, costruito nel 1195 e rifatto nel 1215, che unisce i due edifici.
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stemma dei canonici della cattedrale
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bifora delle Canoniche |
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Via delle Canoniche e Poiolus canoncorum (XIII sec.) |
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Poiolus canoncorum (XIII sec.) |
Nelle
Canoniche Vecchie viene ospitato il
Museo Diocesano di Arte Sacra, mentre nelle
Canoniche Nuove si trova la
Biblioteca Capitolare (in parte distrutta al bombardamento del 7 aprile 1944).
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portale delle Canoniche Vecchie e accesso al Museo Diocesano di Arte Sacra |
Passando attraverso il cosiddetto
Sottoportico del Vescovo, passaggio coperto con due volte a crociera sulle cui chiavi di volta si trovano gli stemmi del vescovo Barbaro accompagnati da decorazioni floreali ad affresco con melagrane, si può ritornare nella
Piazza del Duomo.
Il
Sottoportico del Vescovo fa parte del
Palazzo Vescovile o
Vescovado, l'edificio di quattro piani che si trova a destra del
Duomo.
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da sinistra: Duomo, Torre del Vescovo e Palazzo Vescovile |
Questo palazzo, residenza vescovile dove vennero ospitati imperatori e papi, e dove il 22 luglio 1329 morì Cangrande I della Scala, ha origini antiche (forse duecentesche).
Venne rifatto poi dal vescovo Ermolao Barbaro nel Quattrocento.
La facciata e il salone del primo piano vennero affrescati nel Cinquecento dalla bottega di Paolo Veronese.
Benedetto Caliari, fratello di Paolo Veronese, dipinse sulla facciata a monocromo le
Virtù.
Le decorazioni a graffito vennero invece realizzate nel XX secolo.
La fascia sottogronda presenta una decorazione a conchiglie.
Il portale d'accesso con arco tondo è in pietra, inquadrato da colonne doriche che sorreggono un architrave con triglifi e metope.
Al centro della facciata si trova un balcone con poggiolo traforato in stile barocco, con colonne ioniche e architrave che inquadrano la portafinestra, sormontata da un oculo ovale decorato con volute e conchiglie.
La parte sporgente dell'edificio, limitrofa con la facciata del
Duomo, è quel che resta di una torre medievale: la
Torre del Vescovo.
Sempre sulla piazza si erge il
Palazzo della Curia Vescovile.
Costruito nel XV secolo, il palazzo venne bombardato nel 1944 e poi ricostruito.
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portale del Palazzo della Curia Vescovile |
E' un edificio a due piani il cui ingresso presenta un portale in pietra sormontato da specchiatura con chiavi incrociate.
La decorazione a bugnato risale al XX secolo.
Orari Duomo: feriali 7.15/12.00 15.30/18.30
festivi 8.00/13.00 15.30/20.00
CONCLUSIONI
Nelle chiese grandi e piccole di ogni città sono racchiuse grandi opere d'arte.
Il
Duomo di Treviso è un luogo dove ritrovare capolavori di artisti molto noti che hanno dato un grande contributo alla storia dell'arte italiana.
E' dunque importante per questo, e per conoscere la storia di questa città, visitare questo luogo di culto centenario.
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