domenica 1 novembre 2020

La Fontana del Nettuno: la più antica fontana pubblica di Firenze


Le piazze di molte città italiane sono adorne di fontane che hanno come soggetto Nettuno, dio delle acque e del mare: a Trieste si trova quella realizzata da Giovanni Mazzoleni, in Piazza Duomo a Trento quella di Francesco Giongo da Lavarone, a Messina l'opera di Giovanni Angelo Montorsoli, a Roma in Piazza Navona quella di Giacomo Della Porta, a Napoli quella realizzata sotto la direzione di Domenico Fontana posta in Piazza Municipio, a Bologna quella del Giambologna (di cui ho già pubblicato un post).
Anche a Nettuno, cittadina laziale che del dio romano porta il nome, naturalmente si trova una Fontana del Nettuno.


Il soggetto sembra quindi essere stato da sempre molto "gettonato".. e a Firenze?

Fontana del Nettuno
A Firenze fu Cosimo I de' Medici a far costruire una Fontana del Nettuno, la prima fontana pubblica della città, e scelse proprio il dio delle acque della mitologia romana. 

Fontana del Nettuno
Inizialmente la scelta dell'artista incaricato di realizzare l'apparato scultoreo della fontana cadde su Baccio Bandinelli, lo scultore preferito da Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, anche se il secondo e ultimo duca della Repubblica di Firenze avrebbe preferito scegliere Benvenuto Cellini.
Ma la morte impedì a Baccio Bandinelli di intraprendere l'opera.
Fu così indetto nel 1559 un concorso al quale aderirono con i loro progetti i più famosi artisti dell'epoca, tra i quali Benvenuto Cellini, Vincenzo Danti, il Giambologna e Bartolomeo Ammannati.

Fu il progetto di quest'ultimo artista a vincere il concorso, scelto perché meglio degli altri celebrava il potere di Cosimo I e i successi sul mare dei Fiorentini (e quindi dei Medici), come la fondazione dell'Ordine di Santo Stefano (ordine militare religioso che combatteva in mare le incursioni turche), la progettazione del porto di Livorno e la presa di Siena.

Il luogo destinato ad accogliere la fontana fu Piazza della Signoria, vicino all'angolo Nord-occidentale di Palazzo Vecchio, all'estremità sinistra dell'Arengario in cui sono posizionati il Marzocco e la Giuditta e Oloferne, opere di Donatello.

Piazza della Signoria (da sinistra): Statua equestre di Cosimo I de' Medici (Giambologna), Fontana del Nettuno (Ammannati e Giambologna), Marzocco (Donatello), Giuditta e Oloferne (Donatello)
I lavori per la realizzazione della fontana incominciarono il 10 marzo del 1563 e per poter far lavorare l'Ammannati nei pressi della collocazione dell'opera, fu tamponata un'arcata della vicina Loggia della Signoria attrezzandola a studio.

L'inaugurazione della fontana, non del tutto terminata (componevano l'opera la vasca, la statua del Nettuno e due figure in laterizio che ebbero breve vita), avvenne il 18 dicembre 1565 in occasione delle nozze di Francesco I de' Medici, figlio e successore di Cosimo I, con la diciasettenne Giovanna d'Austria.

Ma la fontana fu completata solo nel 1577.

La Fontana del Nettuno non ha goduto di un immediato e positivo successo, e così l'artista che l'ha realizzata.
Anzi di lui si diceva:
"Ammannato, Ammannato che bel marmo t'hai sciupato".
Il basamento della fontana è decorato con quattro valve di conchiglia in pietra alternati a due scalini che permettono di accedere alla vasca ottagonale centrale.

basamento della Fontana del Nettuno decorato con valva di conchiglia
Al centro di una vasca della fontana vi è la statua del Nettuno, realizzata in marmo di Carrara così candido che all'epoca dell'inaugurazione valse alla scultura l'appellativo di "Biancone" (anche per sottolineare che a prima vista colpiva più il colore del marmo che la bellezza dell'opera), nome con il quale ancor oggi viene comunemente chiamata.
Nettuno ha i lineamenti di Cosimo I. 

Il "Biancone"
Ai piedi di Nettuno vi sono tre Tritoni che suonano le tibie (strumenti a fiato), dalle quali  zampilla l'acqua.
 
Nettuno e i Tritoni
Sul piedistallo su cui è posto Nettuno sono raffigurate Scilla e Cariddi, le ninfe che secondo le leggende furono trasformate nei due mostri marini che vivevano nello stretto di Messina.

Nettuno con due Tritoni su piedistallo con raffigurazione di Scilla e Cariddi
La statua del dio si erge su un cocchio trainato da quattro cavalli che escono dall'acqua: due sono di marmo bianco e due di marmo mischio rosato.

Nettuno su un cocchio trainato da quattro cavalli
due cavalli in marmo di diverso colore
i cavalli della Fontana del Nettuno by night
i cavalli della Fontana del Nettuno by night
Le ruote del carro sono decorate con le ruote celesti con i segni zodiacali, in modo da simboleggiare il trascorrere del tempo.

ruota del carro con ruota celeste e segni astrologici
Sul bordo della vasca vi sono poi alcune statue in bronzo realizzate dal Giambologna: Oceano (il Titano figlio di Urano e Gea), Nereo (la divinità del mare tranquillo, figlio di Gea e di Ponto, sposo di Doride e padre delle Nereidi), Doride (la ninfa oceanina madre delle Nereidi), Teti (la più bella delle Nereidi, madre di Achille), Satiri e Fauni.

Fontana del Nettuno: Oceano e un Satiro (Giambologna)
Fontana del Nettuno: Teti  (Giambologna)
Fontana del Nettuno: Nereo e due Satiri (Giambologna)
Fontana del Nettuno: Doride e due Fauni (Giambologna)
Fontana del Nettuno: un Satiro (Giambologna)
Una statua di un Fauno, quella di fronte all'angolo di Palazzo Vecchio, fu rubata nei giorni di Carnevale del 1830: si racconta che la statua fu mascherata e prelevata da un gruppo di persone anch'esse mascherate, e da allora se ne persero le tracce.
L'anno seguente Francesco Pozzi realizzò la copia del Fauno che ancora oggi sostituisce l'originale del Giambologna.

copia della statua di Fauno originale (Francesco Pozzi - 1831)

L'acqua della fontana zampilla da 70 bocche.
L'acqua fu portata a Piazza della Signoria con un acquedotto (in parte sotterraneo), dalla Fonte della Ginevra (o Baluardo a S.Giorgio), la sorgente vicina a Porta S.Giorgio nel settore Sud-Ovest di Firenze.
L'acquedotto dopo aver attraversato l'Arno sul Ponte di Rubaconte (l'attuale Ponte delle Grazie), scorreva sotto Via de' Benci e, attraverso Piazza Peruzzi, arrivava alla fontana.

La fontana fu usata come lavatoio nel XVI secolo, e per l'uso improprio che se ne faceva e per i vandalismi subiti, si decise nel 1592 di recintarla con una ringhiera.
Una targa del 1720 affissa sulla parete esterna di Palazzo Vecchio informava che chiunque avesse usato la fontana come immondezzaio o per altri usi non appropriati sarebbe stato multato o sottoposto al supplizio dei tratti della fune.

targa sul muro perimetrale di Palazzo Vecchio che vieta l'uso improprio della Fontana del Nettuno
Ma gli atti di vandalismo hanno continuato a colpire la fontana e la statua di Nettuno nei secoli.
Nel 1848 la statua fu colpita dalle cannonate sparate dall'esercito dei Borboni.
Nel 2005 un uomo staccò una mano del Nettuno sul quale si era arrampicato.

CURIOSITA': una lapide in granito rosso con la scritta in bronzo, posta sulla pavimentazione della piazza a pochi passi dalla fontana, ricorda che il 23 maggio 1498 proprio in questo punto fu impiccato e bruciato sul rogo il famoso frate e predicatore domenicano Girolamo Savonarola, insieme a due suoi confratelli,  Domenico Buonvicini e Silvestro Maruffi. 

Ritratto di Girolamo Savonarola (Fra' Bartolomeo - 1498/1499 - Museo di S.Marco)

Supplizio di fra' Girolamo Savonarola in Piazza della Signoria (Ignoto pittore fiorentino del XV/XVI sec. - Museo di S.Marco)

Supplizio di Savonarola (Ignoto pittore fiorentino del XV sec. - Museo di S.Marco)

targa sul pavimento di Piazza della Signoria che ricorda l'esecuzione di Savonarola e di due suoi confraterlli

CURIOSITA': la Fontana del Nettuno di Piazza della Signoria non è l'unica fontana dedicata a Nettuno che si può trovare a Firenze: vi è infatti anche una Fontana del Nettuno, opera di Lorenzo Stoldo, posta nei Giardino di Boboli di Palazzo Pitti

Fontana del Nettuno (Lorenzo Stoldo - Giardino di Boboli)


CONCLUSIONI
La fontana è stata recentemente restaurata e oggi gode del suo antico splendore. Il momento in cui la Fontana del Nettuno dona a Piazza della Signoria la sua immagine più scenografica è quando di notte la luce artificiale che l'illumina evidenzia il contrasto del candore delle sue sculture e i riflessi dei suoi bronzi, e nel silenzio notturno lo spumeggiare dell'acqua fa da colonna sonora allo splendore delle forme.

Fontana del Nettuno by night
Fontana del Nettuno by night
particolare della Fontana del Nettuno by night

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