giovedì 4 marzo 2021

Firenze: la Basilica di Santa Maria Novella

Una delle più importanti chiese in stile gotico della Toscana si trova a Firenze, è la Basilica di S.Maria Novella

Basilica di S.Maria Novella

Dodici frati domenicani alla guida di frate Giovanni da Salerno giunsero a Firenze da Bologna nel 1219, e si fermarono fuori dalle mura cittadine vicino all'antico Oratorio di S.Maria delle Vigne risalente al X secolo, che venne poi a loro assegnato.

La piccola chiesa occupava un'area ortogonale a quella dell'attuale basilica, con il coro posto dove si trova oggi la Sagrestia e la facciata posta al centro dell'attuale navata maggiore. 

Nel 1279 i frati decisero di ampliare la chiesetta e il 18 ottobre di quell'anno venne posata la prima pietra. 

La chiesa venne chiamata "S.Maria Novella" perché era posta su quei terreni che sino a poco tempo prima erano rimasti incolti (la popolazione aveva preferito infatti trasferirsi altrove per problemi di sicurezza), che ora erano invece tornati di nuovo ad essere coltivati, e per questo chiamati" terrae novellae". 

I lavori in stile gotico cistercense continuarono fino al 1367 sotto la direzione di architetti domenicani: progettata da fra' Sisto da Firenze e da fra' Ristoro da Campi, vide partecipare alla realizzazione fra' Iacopo Passanti e venne ultimata (parte del convento e campanile) da fra' Jacopo di Talento da Nipozzano e Benci di Cione Dami.

Venne consacrata da papa Martino V il 7 settembre 1420.
facciata della Basilica di S.Maria Novella

In origine la facciata era nuda. Grazie al lascito di Turino Baldese, nel 1350 la parte inferiore della facciata fu poi ricoperta da marmi bianchi e neri che disegnavano archetti e riquadri, sino a livello del cornicione.

decorazione a riquadri e archetti della parte inferiore della facciata, avelli e portale gotico laterale
Furono anche incastonati sei avelli, ovvero sei tombe di illustri cittadini fiorentini poste sotto archi a sesto acuto.
avello della facciata

Gli avelli erano decorati con due stemmi familiari dei defunti, separati dalla croce del popolo fiorentino. Lo stemma gentilizio compariva anche sull'arco e spesso all'interno di questo erano realizzati dipinti di Santi.

La facciata fu provvista anche dei due portali gotici laterali con rivestimento marmoreo a bande bianche e verde scuro

L'oculo della facciata fu realizzato nel 1367.

Il rivestimento della facciata fu poi completato tra il 1458 e il 1470 grazie al finanziamento di Giovanni di Paolo Rucellai, il quale incaricò l'architetto Leon Battista Alberti di progettare l'armonica facciata che ancor oggi possiamo ammirare.

Il nome del benefattore e la data di conclusione dei lavori si posson ben leggere sotto il timpano con cui la facciata termina:

" IOHA(N) NES ORICELLARIUS PAV(LI) F(ILIUS) AN(NO) SAL(VTIS) MCCCCLXX"

iscrizione sotto il timpano: nome del benefattore e data della terminazione della facciata

CURIOSITA': nell'iscrizione è scritto "ORICELLARIUS" per indicare la famiglia Rucellai. Il nome della casata infatti derivererebbe dalla pianta dell'oricello, un lichene dal quale si estraeva un colorante che unito all'urina permetteva di tingere di rosso-violaceo i panni di lana con i quali si arricchirono i Rucellai.

Leon Battista Alberti, influenzato dalla filosofia platonica, adottò le figure geometriche del cerchio, del quadrato, del triangolo e del rettangolo per ideare il suo impianto architettonico. 

L'architetto realizzò una facciata che potesse ben armonizzarsi con il rivestimento già esistente.

Nella parte inferiore, tra due pilastri terminali della facciata, sono inserite quattro colonne che sorreggono un cornicione con l'emblema araldico di Giovanni Rucellai: vele spiegate con sartie al vento, che si può trovare anche riproposto sui pilastri angolari della facciata.

emblema araldico di Giovanni Rucellai sul pilastro angolare e sul cornicione della facciata: vele spiegate e sartie al vento / stemma Rucellai in pietra: leone rampante e fasciato increspato

L'Alberti realizzò tra le due colonne centrali il classicheggiante portale centrale ad arco con due pilastri con capitelli corinzi. 

Sulla chiave di volta dell'arco del portale centrale è posto lo stemma della famiglia Rucellai. 

Sul fregio dell'architrave del portale centrale sono stati realizzati gli emblemi di Cosimo il Vecchio de' Medici (mazzocchio con tre piume) e di Piero de' Medici (anello diamantato con due piume).

fregio dell'architrave del portale centrale: emblemi di Cosimo e Piero de' Medici

Le lunette dei tre portali furono dipinte nel 1616 da Ulisse Cocchi.

Nella lunetta del portale laterale sinistro è raffigurato Melchisedech con i pani, nella lunetta del portale centrale è dipinto S.Tommaso d'Aquino in preghiera davanti al Crocifisso (sullo sfondo la processione del Corpus Domini che inizia davanti alla Basilica di S.Maria Novella), mentre nella lunetta del portale laterale destro è raffigurato Aronne con la manna.

lunetta portale sinistro: Melchisedech con i pani (Ulisse Cocchi - 1616)

lunetta portale centrale: S.Tommaso d'Aquino in preghiera davanti al Crocifisso (Ulisse Cocchi - 1616)

lunetta portale laterale destro: Aronne con la manna (Ulisse Cocchi - 1616)
La parte superiore della facciata è simile ad un tempietto tetrastilo.
parte superiore della facciata

Al di sopra del primo cornicione è appoggiata una fascia a riquadri. Sopra la fascia quattro mezzi pilastrini reggono un cornicione. Al centro dei due mezzi pilastrini si trova l'oculo, la cui ghiera riporta nuovamente gli emblemi della famiglia Rucellai. La decorazione tra i pilastrini è composta da 16 specchiature in marmo decorate da tre diversi disegni.

La facciata è poi coronata da un timpano triangolare al cui centro si trova un sole raggiante, simbolo del convento e del quartiere di S.Maria Novella.                                        

Per poter rendere meno accentuata la differenza di altezza tra la navata centrale e le navate laterali, Leon Battista Alberti realizzò ai lati dell'oculo  due "orecchie", due grandi volute ornate da rosoni ad intarsio marmoreo. La voluta destra però fu decorata solo nel 1920.

particolare della facciata: voluta sinistra

particolare della facciata: voluta destra (1920)

A sinistra del portale laterale sinistro si trova incastonata nella facciata un'armilla equinoziale formata da due cerchi in bronzo, realizzata nel 1572 dal frate domenicano Ignazio Danti, astronomo e cartografo granducale, per misurare la posizione del sole durante gli equinozi.

armilla equinoziale (Ignazio Danti - 1572)
Lo stesso Danti realizzò nel 1574 il quadrante astronomico in marmo posto alla destra del portale laterale destro. Il quadrante possiede tre gnomoni per calcolare l'ora a partire dal sorgere del sole, dal tramonto e dal mezzogiorno.
quadrante astronomico (Ignazio Danti - 1574)

quadrante astronomico (Ignazio Danti - 1574)

CURIOSITA': con questi due strumenti Danti potè calcolare la differenza tra il calendario giuliano (all'epoca ancora usato) e il vero anno solare. I suoi calcoli portarono ad annullare nel 1582 alcuni giorni passando dal 4 ottobre direttamente al 15 ottobre e si passò ad usare il calendario gregoriano.

A sinistra della facciata s'intravvede il campanile cuspidato romanico costruito nel 1332/1333 sulla base di un'antica torre di guardia per l'avvistamento degli incendi.

campanile della Basilica di S.Maria Novella

Il campanile (alto 68,80 m) è traforato da bifore e trifore a tutto sesto distribuite su tre piani ed è decorato da archetti pensili.

campanile visto dal Chiostro Verde del Convento di S.Maria Novella

Alla destra della facciata si trova il Cimitero del convento dove furono sepolti i membri delle famiglie più importanti di Firenze. Lungo il muro di cinta del cimitero si susseguono altri avelli, che danno anche il nome alla via che li costeggia.

avelli lungo il muro del Cimitero
avelli del muro del Cimitero lungo Via degli Avelli

ingresso del Cimitero lungo Via degli Avelli

CURIOSITA': anche Domenico Ghirlandaio trovò l'ultima dimora in uno degli avelli lungo il fianco della chiesa.

CURIOSITA': Giovanni Boccaccio ha ambientato in uno di questi avelli una novella del suo Decamerone (Giornata VIII - Novella IX).

La visita della Basilica di S.Maria Maggiore è a pagamento: l'attuale ingresso alla chiesa avviene attraversando il Cimitero (con ingresso a destra della facciata) e, dopo aver pagato il biglietto, dal portale che si trova sul fianco destro della chiesa.
interno della basilica (verso il presbiterio)

interno della basilica (verso la controfacciata)

L'interno della Basilica di S.Maria Novella, primo esempio di architettura gotica a Firenze, è a pianta a croce latina commissa (è quindi a forma di T).

La chiesa è divisa in tre navate da pilastri polistili con capitelli a foglie. I pilastri  sorreggono archi a sesto acuto che dividono le navate in sei campate. 

pilastri polistili e campate della navata laterale sinistra

I pilastri man mano che dalla controfacciata ci si avvicina al transetto diminuiscono la loro distanza, creando un effetto che fa sembrare la chiesa più lunga.

Le volte a crociera che coprono le navate sono sottolineate da costoloni con decorazione bicroma a fasce bianco-verdi.

volte a crociera costolonate e oculi della navata centrale

La luce penetra nelle navate laterali da finestroni gotici dalle vetrate moderne raffiguranti gli Apostoli realizzate da Giuseppe Fattori, mentre la navata centrale presenta una serie di oculi. 

una delle finestre gotiche della basilica

La chiesa era inizialmente divisa da una specie di iconostasi che separava i fedeli dai religiosi, decorata con quattro altari.

L'iconostasi venne eliminata da Giorgio Vasari quando tra il 1565 e il 1571 eseguì lavori di restauro commissionati da Cosimo I de' Medici.

Il pavimento in marmo bianco e nero della chiesa ha sostituito durante i restauri ottocenteschi (1857/1861) l'antico pavimento costellato di lapidi sepolcrali, corrispondenti alle sepolture poste al di sotto della pavimentazione.

Esempi di sepolture del XIV secolo si possono vedere sotto lastre di vetro nel pavimento: scale di accesso e gradoni in cotto dove veniva posta la salma.

esempio di sepoltura pavimentale del XIV secolo

esempio di sepoltura pavimentale del XIV secolo

Sul pavimento della navata centrale si può notare anche il disegno di una meridiana ideata, ma non portata a termine, da Ignazio Danti.

linea della meridiana

ellissi della meridiana

Il frate domenicano praticò due fori stenopeici o gnomoni, uno nel rosone della controfacciata e uno nel marmo della facciata, per permettere alla luce di entrare e colpire le ellissi sulla linea in ottone della meridiana nei giorni degli equinozi e dei solstizi tramite lo gnomone del rosone, e il solstizio d'inverno e gli equinozi tramite lo gnomone della facciata.

Nella navata centrale, sopra gli scalini che separano il presbiterio dal resto della chiesa, è appeso a 4,5 m d'altezza il grande Crocifisso che Giotto dipinse tra il 1288 e il 1289, quando aveva circa venti anni.

Crocifisso (Giotto - 1288/1289)
Il Crocifisso, una tavola dipinta a tempera e oro, misura 578 X 406cm.

E' un'opera d'arte rivoluzionaria, è l'approfondimento e l'innovazione del modello iconografico del Christus Patiens (Cristo sofferente), un Cristo che appare più umano.

Crocifisso (Giotto - 1288/1289)

Originariamente il Crocifisso era posto probabilmente sull'iconostasi, rivolto verso i fedeli. Fu poi spostato in controfacciata sopra al portale centrale nel XVI secolo e qui rimase sino al 1937.

La nostra visita della chiesa inizia dalla controfacciata per poi continuare nella navata destra.
controfacciata della Basilica di S.Maria Novella

Sulla controfacciata, partendo da destra, si trovano in alto la lapide sepolcrale di Pietro Kulely, opera di manifattura fiorentina, in basso la lapide sepolcrale di Michelangelo Giannetti di Barga, opera di manifattura fiorentina.
in alto: lapide sepolcrale di Pietro Kulely (manifattura fiorentina - 1870 ca.) / in basso: lapide sepolcrale di Michelangelo Giannetti di Barga (manifattura fiorentina - XVIII sec.)

Tra il portale laterale sinistro e il portale centrale è posto un affresco con un'Annunciazione che sovrasta una Natività, un'Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo, opera di Pietro di Miniato.

Annunciazione / Natività / Adorazione dei Magi / Battesimo di Cristo (Pietro di Miniato - XIV sec.)

Sopra al portone centrale è collocato un affresco raffigurante un Presepio realizzato da Sandro Botticelli. 
portale centrale

Presepio (Sandro Botticelli - 1475 ca.)

L'affresco di Botticelli tornò alla luce nel 1860 dietro l'altare che occupava lo spazio tra il portale centrale e quello sinistro, dove oggi è collocata un'Annunciazione di Sante di Tito.

Annunciazione (Sante di Tito - 1592)

A sinistra del portale laterale destro si trova la lapide sepolcrale di Bernardo Vecchietti, opera di manifattura fiorentina.

lapide sepolcrale di Bernardo Vecchietti (manifattura fiorentina - 1655 ca.)

La vetrata dell'oculo con la raffigurazione dell'Incoronazione della Vergine, sopra al portale centrale, venne realizzata nel 1335 circa su disegno di Andrea di Bonaiuto da Firenze dai Frati Umiliati e dal pittore stesso.

oculo: Incoronazione della Vergine (Frati Umiliati su dis.Andrea di Bonaiuto da Firenze - 1365 ca.)
Lungo le navate laterali vi sono sei altari, uno addossato ad ogni campata (tranne nella terza campata della navata sinistra).

Percorrendo la navata destra, il primo altare è l'Altare del Martirio di S.Lorenzo.

Sull'altare si trova il Martirio di S.Lorenzo dipinto da Girolamo Michetti.

Martirio di S.Lorenzo (Girolamo Michetti - 1573)

A destra dell'altare si trova il Monumento sepolcrale di Ippolito Venturi realizzato da Stefano Ricci, lo stesso artista che ha scolpito il Monumento sepolcrale di Anna Maria Testard Venturi posto a sinistra dell'altare.

Monumento sepolcrale di Ippolito Venturi (Stefano Ricci - 1817)

Monumento sepolcrale di Anna Maria Testard Venturi (Stefano Ricci - 1817)
______

Presso il primo pilastro della navata laterale destra si trova un'acquasantiera costituita da una colonnina di mischio rosso e da un catino in marmo bianco, di manufattura francese. Sul bordo del catino appare la scritta "Da Monpelieri  Bellozzo e Bartolo mi fe’ venire per tener acqua da benedire" e l'anno MCCCCXXII che indicano che l'acquasantiera fu portata a Firenze da Montpellier da ser Bellozzo Bertoldo nel XV secolo.

acquasantiera (manifattura francese - 1412)
_______

Il secondo altare è l'Altare di S.Michele Arcangelo e di S.Jacopo.

Sull'altare è posta la Nascita di Gesù di Giovanni Battista Naldini.

Nascita di Gesù (Giovanni Battista Naldini - 1573)

A destra dell'altare è posto il Monumento sepolcrale della beata Villana delle Botti, (il cui corpo riposa sotto l'Altare dei Santi Cosma e Damiano nella quarta arcata della navata di sinistra), opera di Bernardo Rossellino (viso della beata), Antonio Rossellino (Angelo sinistro), e di Desiderio da Settignano (Angelo destro), mentre al lato sinistro vi è il Monumento sepolcrale del beato Giovanni da Salerno (fondatore e primo priore del convento di S.Maria Novella il cui corpo riposa sotto l'Altare maggiore), realizzato da Vincenzo Danti.
Monumento sepolcrale del beato Giovanni da Salerno (Vincenzo Danti - 1571)
Monumento sepolcrale della beata Villana delle Botti (Bernardo Rossellino/ Antonio Rossellino / Desiderio da Settignano - 1451)
______

Nella terza campata sono stati posti due affreschi ritrovati: uno raffigura S.Tommaso d'Aquino, realizzato da Stefano di Ricco e ritrovato nel 1858 dietro il terzo altare della navata laterale destra, l'altro raffigura la Cacciata di Gioacchino dal tempio e l'Incontro alla Porta Aurea, opera di Andrea di Cione detto Orcagna, rinvenuti sulla parete sopra l'altare della terza campata della navata destra.

a sinistra: S.Tommaso d'Aquino (Stefano di Ricco - XIV sec.) / a destra: Cacciata di Gioacchino dal tempio / Incontro alla Porta Aurea (Andrea di Cione detto Orcagna - 1345 ca.)

In prossimità del terzo pilastro della navata si trova la cosiddetta acquasantiera Bordoni, un manufatto in marmo del 1302 composto da un catino e da una colonna decorata con arcatelle in bassorilievo, nelle quali si trovano raffigurati una lupa rampante e un bordone (bastone da pellegrino), emblemi araldici della nobile famiglia Bordoni.

acquasantiera Bordoni (1302)
Sul bordo del catino è scritto il nome di colui che donò l'acquasantiera, Pagno di Gherardo Bordoni, e l'anno di donazione alla chiesa. L'acquasantiera venne portata nel 1867 al Museo del Bargello per essere meglio custodita, ma è tornata nella basilica recentemente.

_______

Il terzo altare è l'Altare della Purificazione di Maria.

Di Giuseppe Naldini è la Presentazione di Gesù al tempio posta sull'altare.

Presentazione di Gesù al tempio (Giuseppe Naldini - 1577)

 In questa campata si apre anche il portale laterale della basilica.

______

Il quarto altare è l'Altare di S.Tommaso di Canterbury.

Un'altra opera di Giovanni Battista Naldini è posta sull'altare: la Deposizione di Gesù dalla croce.

Deposizione di Gesù dalla croce (Giovanni Battista Naldini - 1572)

Alla sinistra dell'altare si trova il Monumento sepolcrale di Tommaso Minerbetti (ambasciatore e podestà di Pisa), realizzato da manifattura fiorentina.
Monumento sepolcrale di Tommaso Minerbetti (manifattura fiorentina - XVI sec.)

Sul lato destro dell'altare è posto il Monumento sepolcrale di Ruggero Minerbetti, di Silvio Cosini.

Monumento sepolcrale di Ruggero Minerbetti (Silvio Cosini - 1530)

Alla sinistra del Monumento sepolcrale di Ruggero Minerbetti si trova un'acquasantiera in marmo bianco dalla forma a navicella del XV secolo, commissionata dal ricco mercante  Bartolomeo Cederni.
acquasantiera (XV sec.)
______

Il quinto altare è l'Altare della Resurrezione di Lazzaro.

Sull'altare si trova l'opera di Iacopo Coppi detto il Meglio che raffigura la Predicazione di S.Vincenzo Ferrer

Predicazione di S.Vincenzo Ferreri (Iacopo Coppi detto il Meglio - 1573/1574)
In una nicchia a destra dell'altare si trovano le statue moderne in legno della Madonna del Rosario e di S.Domenico
Madonna del Rosario e S.Domenico (scultore italiano - 1938)

Sopra alla nicchia si trova il Monumento sepolcrale di Giuseppe del Rosso, di scultore fiorentino (1830/1835).

Dall'altro lato dell'altare, sopra al confessionale, vi è il Monumento sepolcrale di Cosimo Rossi Melocchi, opera ottocentesca di scultore fiorentino.

Monumento sepolcrale di Cosimo Rossi Melocchi (scultore fiorentino - 1820/1825)
_____

Il sesto altare è l'Altare di Raimondo di Penafort.

Sull'altare è posta l'opera di Iacopo Ligozzi raffigurante S.Raimondo di Penafort resuscita un fanciullo.

S.Raimondo di Penafort resuscita un fanciullo (Iacopo Ligozi - 1620/1623)

A destra dell'altare si apre la porta della Cappella della Purità detta volgarmente Cappella della Pura (aperta al pubblico per la preghiera con ingresso dal Cimitero, ma non dalla chiesa). 

La cappella venne costruita dalla famiglia Ricasoli nel 1474 per custodire l'immagine miracolosa della Madonna col Bambino e S.Caterina che si trovava raffigutata nell'avello della famiglia Della Luna (l'ultimo della fiancata della chiesa). Oggi la cappella ha un aspetto neoclassico dovuto al restauro ottocentesco.

Sopra alla porta della Cappella della Pura si trova un Crocifisso su croce dipinta: il Crocifisso è opera di scuola tedesca mentre la croce dipinta è di scuola inglese. 

Crocifisso su croce dipinta (Crocifisso di scuola tedesca - 1320/1340 / croce di scuola inglese - 1270/1280)
Dall'altra parte dell'altare è posto il Monumento sepolcrale di Giovanni Ricasoli (vescovo di Pistoia e Cortona), opera di Romolo di Taddeo da Fiesole.
Monumento sepolcrale di Giovanni Ricasoli (Romolo di Taddeo da Fiesole - 1592/1595)

Sopra al monumento sepolcrale si trova il busto commemorativo del cardinale Agostino Bausa (arcivescovo domenicano di Firenze), opera di Cesare Zocchi.

busto commemorativo del cardinale Agostino Bausa (Cesare Zocchi. - 1904)
______

Siamo giunti nel transetto orientale.

Sulla parete destra si trovano alcune sepolture: 

in basso: Monumento sepolcrale del patriarca Giuseppe di Costantinopoli (manifattura fiorentina - 1440 ca.) / Patriarca Giuseppe con due Angeli (pittore fiorentino - 1590/1592) - in alto: Monumento sepolcrale di Aldobrandino Cavalcanti (scultore fiorentino - 1280/1290)
 - il Monumento sepolcrale del patriarca Giuseppe di Costantinopoli (morto a Firenze durante il Concilio di Firenze tenutosi nel 1439), opera di manifattura fiorentina con ritratto dipinto del Patriarca Giuseppe tra due Angeli, di pittore fiorentino.

- il Monumento sepolcrale di Aldobrandino Cavalcanti (vescovo domenicano di Orvieto), di scultore fiorentino

- il Monumento sepolcrale di Tedice Alliotti de' Visdomini, di scultore fiorentino.

in alto a destra: Monumento sepolcrale di Tedice Alliotti de' Visdomini (scultore fiorentino - 1336/1350 ca.) - in basso: busto di Sant'Antonino (scultore fiorentino - 1460/1470) - sul portale: Madonna col Bambino e Santi (aiutante di Duccio da Buoninsegna - 1285 ca.)

Sempre sulla stessa parete si trova il busto di Sant'Antonino (arcivescovo domenicano di Firenze), opera di scultore fiorentino e sul portale una Madonna col Bambino e Santi, realizzata da un aiutante di Duccio da Buoninsegna.
_____

La cappella in testata del transetto orientale è la Cappella Rucellai (in restauro durante la nostra visita), dedicata a S.Caterina di Alessandria e costruita tra il 1320 e il 1330.

Essendo ad un livello più alto rispetto a quello della chiesa, vi si accede tramite una breve scala, ai piedi della quale si trova il Monumento sepolcrale di Paolo Rucellai di scultore fiorentino (XVI secolo). 

A destra della scala si trova la lapide commemorativa del cardinale Agotino Bausa (manifattura fiorentina - 1899).

Decorano la Cappella Rucellai affreschi trecenteschi rinvenuti recentemente, attribuiti al Maestro della Santa Cecilia.

Sull'altare si trova dal 1955 la statua trecentesca della Madonna col Bambino di Nino Pisano (che era posta in precedenza sul sarcofago di fra' Aldobrandino Cavalcanti), che è andata a sostituire la Madonna in trono col Bambino tra gli Angeli di Duccio di Buoninsegna, nota anche come Maestà di S.Maria Novella o Madonna Rucellai che era stata collocata qui dal 1600 (oggi custodita alle Gallerie degli Uffizi). Quest'opera era stata commissionata dai Laudesi, una confraternita che si riuniva in questa chiesa a cantare le lodi alla Vergine.

Madonna in trono col Bambino tra gli Angeli (Duccio di Buoninsegna - 1285 - Gallerie degli Uffizi)

Davanti all'altare si trova la lastra tombale di fra' Leonardo Dati (maestro generale dei domenicani), la cui statua giacente in bronzo venne realizzata nel 1427 da Lorenzo Ghiberti.

Sulla parete sinistra si trova una tavola raffigurante il Martirio di S.Caterina d'Alessandria, realizzata da Giuliano Bugiardini aiutato forse da Michelangelo (suo maestro) e dal Tribolo. 

Sulla sinistra della cappella, in una nicchia ha trovato posto un Presepio in gesso di manifattura italiana.

Presepio (manifattura italiana - XX sec.)

Al di sopra del Presepio si trova il Monumento sepolcrale di fra' Corrado Gualfreducci della Penna (vescovo domenicano di Fiesole), opera di scultore fiorentino.
Monumento sepolcrale di fra' Corrado Gualfreducci della Penna (scultore fiorentino - 1312/1342)
______

La Cappella Maggiore è affiancata da ambo i lati da due cappelle: la cappella a destra del transetto orientale è la Cappella Bardi.

La cappella, appartenuta inizialmente alla congregazione dei Laudesi, venne ceduta nel 1333 a Riccardo de' Bardi, il quale la fece affrescare con scene della Vita di S.Gregorio Magno, il papa Santo a cui la cappella è dedicata. Gli affreschi delle pareti sono stati attribuiti a Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi, mentre le lunette sono state realizzate da Duccio di Buoninsegna. 

Sulla lunetta della parete sinistra è raffigurato S.Gregorio tra i due flabelliferi. Più in basso a sinistra è dipinto S.Gregorio Magno febbricitante detta i Dialoghi, mentre a destra l'Imperatore Traiano e la vedova.

Parete sinistra - nella lunetta: S.Gregorio tra i due flabelliferi (Duccio di Buoninsegna - 1285 ca.) / in basso a sinistra: S.Gregorio Magno febbricitante detta i Dialoghi / in basso a destra: Imperatore Traiano e la vedova (attr.Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi - XIV sec.)

Sulla parete di fondo sono raffigurati: Un Angelo appare a S.Gregorio Magno (a sinistra) e l'Elemosina di S.Gregorio Magno (a destra).

Parete di fondo - a sinistra:  Un Angelo appare a S.Gregorio Magno / a destra:  Elemosina di S.Gregorio Magno (attr.Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi - XIV sec.) - sull'altare: Madonna e Misteri del Rosario (Giorgio Vasari - 1569)

Sulla lunetta della parete destra è raffigurato Cristo in trono tra gli Angeli. Nella fascia inferiore sono dipinti S.Gregorio è ritrovato da popolo per essere eletto papa (a sinistra) e S.Gregorio Magno benedicente in trono tra i vescovi (a destra). 

Parete destra - nella lunetta: Cristo in trono tra gli Angeli (Duccio di Buoninsegna - 1285 ca.) / in basso a sinistra: S.Gregorio è ritrovato da popolo per essere eletto papa / in basso a destra: S.Gregorio Magno benedicente in trono tra i vescovi (attr.Pseudo Dalmasio o Dalmasio di Iacopo Scannabecchi - XIV sec.) - bifora (manifattura fiorentina - 1280/1285)

Sempre sulla parete destra si trovano anche una duecentesca bifora di manifattura fiorentina, appartenuta probabilmente all'antica Chiesa di S.Maria delle Vigne.                      

La volta è stata decorata a stucco da Marcantonio Pandolfi su disegno di fra Benedetto Grilli, e con un affresco rappresentante S.Domenico in gloria di Piero Dandini.

stucchi della volta della Cappella Bardi (Marcantonio Pandolfi su dis. fra' Benedetto Grilli - 1708) / S.Domenico in gloria (Piero Dandini -1708)

La cappella fu poi dedicata a S.Domenico e successivamente alla Madonna del Rosario.

Sull'altare dal paliotto in marmi intarsiati si trova l'opera di Giorgio Vasari la Madonna e i Misteri del Rosario. Quest'opera era inizialmente posta sull'altare nella terza campata della navata laterale sinistra, e copriva la Trinità del Masaccio.

La cancellata in ferro battuto che chiude la cappella è stata realizzata da Giuseppe Arrigoni nel XVII secolo.

Il bassorilievo in pietra trecentesco posto sul pilastro destro raffigura Riccardo de' Bardi inginocchiato davanti a S.Gregorio.

_______

La cappella posta tra la Cappella Bardi e la Cappella Maggiore è la Cappella di Filippo Strozzi.

Il ciclo di affreschi che decora la cappella fu commissionato da Filippo Strozzi a Filippino Lippi e realizzato tra il 1489 e il 1502.

Gli affreschi raffigurano le Storie delle vite dei Santi Filippo e Giovanni Evangelista: a S.Giovanni Evangelista era dedicata la cappella, mentre S.Filippo era il Santo protettore del committente.

Sulle vele della volta sono raffigurati Quattro Patriarchi dell'Antico Testamento: Adamo, Noè, Abramo e Giacobbe. I costoloni che dividono le vele sono decorati a monocromo con volute, mezzelune (l'emblema della famiglia Strozzi), mascheroni, palmette. 

volta della Cappella di Filippo Strozzi: Adamo / Noè / Abramo / Giacobbe (Filippino Lippi - 1489/1502)

Sulla lunetta della parete sinistra è raffigurato il Martirio di S.Giovanni Evangelista, mentre sulla parete sinistra è dipinta la scena di S.Giovanni Evangelista resuscita Drusiana a Efeso.  

CURIOSITA': nel gruppo di personaggi raffigurati a destra alcuni hanno identificato Selvaggia Gianfigliazzi, la vedova di Filippo Strozzi, con le figlie Cristina, Alessandra e Lucrezia

affreschi sulla parete sinistra della Cappella di Filippo Strozzi (Filippino Lippi - 1489/1502)

lunetta parete sinistra: Martirio di S.Giovanni Evangelista (Filippino Lippi - 1489/1502)

parete sinistra: S.Giovanni Evangelista resuscita Drusiana a Efeso (Filippino Lippi - 1489/1502)

Sulla parete di fondo è raffigurato un Arco onorario con le figure della Fede, della Carità e Angeli trionfali.
parete di fondo: Arco onorario con le figure della Fede, della Carità e Angeli trionfanti (Filippino Lippi - 1489/1502) / vetrata finestra: Madonna col Bambino / S.Giovanni Evangelista e S.Filippo  (dis.Filippino Lippi)

Nella lunetta della parete destra è raffigurato il Martirio di S.Filippo Apostolo, in cui compaiono, nel gruppo dei personaggi di sinistra, il committente e suo figlio. Sulla parete è invece raffigurata la scena di S.Filippo Apostolo scaccia il drago davanti al tempio di Marte a Hierapolis.

affreschi della parete destra della Cappella di Filippo Strozzi (Filippino Lippi - 1489/1502)
lunetta parete destra: Martirio di S.Filippo Apostolo (Filippino Lippi - 1489/1502)

parete destra: S.Filippo Apostolo scaccia il dragio davanti al tempio di Marte a Hierapolis (Filippino Lippi - 1489/1502)

Anche la vetrata della finestra, in cui sono raffigurati la Madonna col Bambino, lo stemma della famiglia Strozzi e S.Giovanni Evangelista e S.Filippo, fu disegnata da Filippino Lippi.

Dietro l'altare è stato posto il Monumento sepolcrale di Filippo Strozzi, opera in porfido con bassorilievo in marmo di Madonna col Bambino, ghirlanda di rose e Angeli in volo, realizzata da Benedetto da Maiano (1491/1498). Venne anche realizzato per il monumento il busto di Filippo Strozzi, che la famiglia volle tenere invece nel proprio palazzo, e che venne venduto nel 1878 al Museo del Louvre.

________

Si è giunti ora davanti alla Cappella Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta.

Cappella Maggiore (Cappella Tornabuoni)
Nel 1347 la cappella venne affrescata dall'Orcagna, ma gli affreschi si persero a causa di un incendio.

La cappella viene chiamata anche Cappella Tornabuoni dalla famiglia che commissionò il ciclo d'affreschi che la decora.

Il nuovo ciclo d'affreschi, che aveva come tema la Vita della Vergine e di S.Giovanni Battista, fu realizzato tra il 1485 e il 1490 da Domenico Ghirlandaio e collaboratori: i fratelli David e Benedetto, il cognato Sebastiano Mainardi e l'allora adolescente Michelangelo Buonarroti.

Le scene, inquadrate da finte architetture, vanno lette dal basso all'alto. 

Sulle due pareti laterali della cappella gli affreschi sono stati realizzati su tre fasce, e ogni fascia è composta da due scene. sopra queste scene è poi stata dipinta una lunetta.

Scene della Vita della Vergine sono raffigurate sulla parete sinistra:  

parete sinistra della Cappella Tornabuoni: Vita della Vergine (Ghirlandaio e aiuti - 1485/1490)
 - in basso: Cacciata di Gioacchino perché sterile (a sinistra) / Natività di Maria (a destra)
in basso: Cacciata di Gioacchino perché sterile (a sinistra) / Natività di Maria (a destra)
- al centro: Presentazione al tempio (a sinistra) / Sposalizio della Vergine (a destra)

- in alto: Natività di Cristo (a sinistra) / Strage degli Innocenti (a destra)

in basso: Presentazione al tempio (a sinistra) / Sposalizio della Vergine (a destra)
- il alto: Natività di Cristo (a sinistra) / Strage degli Innocenti (a destra)

 - lunetta: Morte e Assunzione della Vergine.

lunetta: Morte e Assunzione della Vergine

Scene della Vita di S.Giovanni Battista sono raffigurate sulla parete destra:

parete destra della Cappella Tornabuoni: Vita di S.Giovanni Battista (Ghirlandaio e aiuti - 1485/1490)


- in basso: Apparizione dell'Angelo a Zaccaria (a destra) / Visitazione (a sinistra)

in basso: Apparizione dell'Angelo a Zaccaria (a destra) / Visitazione (a sinistra)

- nel centro: Nascita del Battista (a destra) / Zaccaria, diventato muto, scrive il nome da imporre al figlio (a sinistra)

- in alto: Predicazione del Battista (a destra) / Battesimo di Cristo (a sinistra)

in basso: Nascita del Battista (a destra) / Zaccaria, diventato muto, scrive il nome da imporre al figlio (a sinistra) - in alto: Predicazione del Battista (a destra) / Battesimo di Cristo (a sinistra)

- lunetta: Banchetto di Erode.

lunetta: Banchetto di Erode

Le scene raffigurate sulla parete di fondo sono:

- a sinistra (dal basso verso l'alto): Giovanni Tornabuoni (il committente) / Annunciazione / Miracolo di S.Domenico

parete di fondo (dal basso verso l'alto): Giovanni Tornabuoni (il committente) / Annunciazione / Miracolo di S.Domenico

- a destra (dal basso verso l'alto): Francesca di Luca Pitti (moglie del committente) / S.Giovanni Battista nel deserto / Martirio di S.Pietro da Verona
parete di fondo (dal basso verso l'alto): Francesca di Luca Pitti (moglie del committente) / S.Giovanni Battista nel deserto / Martirio di S.Pietro da Verona

CURIOSITA': tra le figure dipinte negli affreschi si sono individuati i ritratti di alcuni pittori (il Ghirlandaio stesso, suo fratello David, il cognato Sebastiano Mainardi e Alessio Baldovinetti) e quelli di illustri personaggi dell'epoca (Angiolo Poliziano, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino).

Sulla volta della cappella furono dipinti i Quattro Evangelisti.

volta della Cappella Tornabuoni

volta: S.Matteo

volta: S.Marco

volta: S.Luca

Domenico Ghirlandaio disegnò anche le tre vetrate della cappella, realizzata da Agolanti.

vetrate della Cappella Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

Nella vetrata sinistra sono raffigurati (partendo dall'alto): S.Pietro Apostolo, S.Giovanni Battista, S.Domenico e lo stemma Tornabuoni

vetrata sinistra (dall'alto): S.Pietro Apostolo / S.Giovanni Battista (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

vetrata sinistra (dall'alto): S.Domenico /stemma Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

Nella vetrata centrale sono raffigurati (dall'alto in basso): Madonna della cintola, Circoncisione di Gesù, Madonna della Neve (fatto miracoloso accaduto a Roma alla Basilica di S.Maria Maggiore). 

vetrata centrale (dall'alto verso il basso): Madonna della cintola / Circoncisione di Gesù (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

vetrata centrale: Madonna della Neve (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

Nella vetrata destra sono raffigurati (dall'alto in basso): S.Paolo Apostolo, S.Lorenzo, S.Tommaso d'Aquino e lo stemma Tornabuoni.
vetrata destra (dall'alto verso il basso): S.Paolo Apostolo / S.Lorenzo (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

vetrata destra (dall'alto verso il basso): S.Tommaso d'Aquino / stemma Tornabuoni (Alessandro Agolanti su dis.Ghirlandaio - 1491)

L'altare neogotico in marmo bianco fu realizzato su disegno di Enrico Romoli e scolpito da Egisto Rossi tra il 1858 e il 1861. 

altare maggiore (Egisto Rossi su dis.Enrico Rossi - 1858/1861)

Nel paliotto vennero scolpite le figure allegoriche della Carità, Fortezza, Prudenza e Religione e i pannelli che raffigurano il Beato Giovanni da Salerno che riceve la chiesa e il convento di S.Maria Novella dal cardinale Ugolino e S.Domenico che prega

altare maggiore (Egisto Rossi su dis.Enrico Rossi - 1858/1861)

Il ciborio è decorato con malachite e lapislazzuli. Giuseppe Fattori dipinse sul timpano della porticina Cristo risorto tra due Angeli.

timpano del ciborio: Cristo risorto tra due Angeli (Giuseppe Fattori - 1858/1861)

Sotto l'altare si trova l'urna del beato Giovanni da Salerno, fondatore del Convento di S.Maria Novella

Nel 1324 fu posta sull'altare la tavola dell'Incoronazione della Madonna di Bernardo Daddi, oggi conservata alla Galleria dell'Accademia.

Incoronazione della Madonna (Bernardo Daddi - 1338/1340 - Galleria dell'Accademia)

Sull'altare è posto oggi il Crocifisso attribuito al Giambologna, donato dall'Accademia delle Belle Arti.

Crocifisso (attr.Giambologna - inizi XVI sec.)

Crocifisso (attr.Giambologna - inizi XVI sec.)

Giovanni Gargiolli, su disegno di Giorgio Vasari, compose nel XVI secolo il coro ligneo usando le spalliere intarsiate (postergali) del precedente coro, disegnate e realizzate da Baccio d'Agnolo alla fine del XV.

coro (Giovanni Gargiolli su dis.Giorgio Vasari - 1567/1570) / postergali (Baccio d'Agnolo -1485/1490 )

coro (Giovanni Gargiolli su dis.Giorgio Vasari - 1567/1570) / postergali (Baccio d'Agnolo -1485/1490)

postergale del coro (Baccio d'Agnolo -1485/1490)

postergale del coro (Baccio d'Agnolo - 1485/1490)

Il leggìo ligneo posto al centro del coro è detto "badalone" e venne realizzato alla fine del XVI secolo. 

leggìo "badalone" (fine XVI sec.)

Ai lati della cappella si trovano due candelabri tortili porta ceri pasquali: quello a sinistra è stato scolpito da Pietro di Giovanni Tedesco alla fine del XIV secolo, quello destra è stato realizzato da Giovanni Battista Giovanozzi nel XIX secolo.

candelabro tortile (Giovan Batttista Giovinozzi - XIX sec.)
______

La cappella posta nel transetto occidentale, a sinistra della Cappella Maggiore, è la Cappella Gondi.

Cappella Gondi

La cappella è dedicata a S.Luca in quanto il 18 ottobre 1259 venne qui celebrata la posa della prima pietra della chiesa.

Le decorazioni geometriche scolpite, i teschi in bassorilievo, i sedili in marmo bianco, le colonnine in marmo nero, le specchiature in porfido, risalgono al 1503, quando venne commissionato il progetto di decorazione a Giuliano da Sangallo dalla famiglia Gondi, ma venne terminata solo la parete di fondo. Le pareti laterali vennero realizzate su progetto di Benedetto da Rovezzano tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.

decorazione parete di fondo (su dis.Giuliano da Sangallo - XVI sec.) / decorazione pareti laterali (su dis.Benedetto da Rovezzano - XVI/XVII sec.)

La precedente decorazione era costituita da affreschi: alcuni lacerti trecenteschi raffiguranti i Quattro Evangelisti, realizzati da maestranze greco-bizantine, si trovano ancora sulla volta.

volta della Cappella Gondi: Quattro Evangelisti (maestranza greco-bizantina - 1270/1280)

La vetrata con lo stemma della famiglia Gondi (due mazze ferrate in Croce di Sant'Andrea) è stata realizzata nel XIX secolo.

vetrata: stemma famiglia Gondi (XIX sec.)

E' conservato sull'altare di questa cappella il famoso Crocifisso realizzato da Filippo Brunelleschi, unica scultura lignea del grande architetto. Fu donato alla chiesa dall'artista nel 1443.
Crocifisso (Filippo Brunelleschi - 1410/1415)
Si racconta che questo Crocifisso fu la risposta ad una sfida che l'amico Donatello lanciò al Brunelleschi. 

Brunelleschi aveva infatti definito un "contadino" il Cristo scolpito da Donatello conservato nella Cappella Bardi di Vernio nella Basilica di S.Croce, e Donatello lo sfidò a fare di meglio. Quando Donatello vide il Crocifisso del Brunelleschi, per la sorpresa e la meraviglia, fece cadere le uova che portava in grembo.

Crocifisso (Donatello - 1408/1408 - Cappella Bardi di Venio - Basilica S.Croce)

______

La seconda cappella a sinistra della Cappella Maggiore è la Cappella Gaddi, dedicata a S.Girolamo.

Fu questa la prima cappella con decorazione incrostata a commisso di marmi e pietre dure realizzata a Firenze. 

La famiglia Gaddi incaricò Giovanni Antonio Dosio, discepolo di Michelangelo, di idearne l'architettura.

Alessandro Allori ha dipinto nella volta Storie della Vita di S.Girolamo con Virtù e altre figure allegoriche

Storie della Vita di S.Girolamo con Virtù e altre figure allegoriche (Alessandro Allori - 1577)

Sull'altare si trova una tavola del Bronzino raffigurante la Resurrezione della figlia di Giaro

Resurrezione della figlia di Giaro (Bronzino - 1570/1572)

Sotto l'altare riposa fra' Remigio de' Girolami, oratore della Repubblica e discepolo di Tommaso d'Aquino.

CURIOSITA': dal frate teorico domenicano Dante apprese gli insegnamenti di Tommaso d'Aquino.

Sulla parete destra si trova la Tomba del cardinale Taddeo Gaddi decorata con il bassorilievo in marmo bianco dello Sposalizio della Vergine Maria, opera di Giovanni Bandini. 

Tomba del cardinale Taddeo Gaddi / Sposalizio della Vergine Maria (Giovanni Bandini - 1576/1577)

Sulla parete sinistra si trova la Tomba del cardinale Niccolò Gaddi decorata con il bassorilievo in marmo bianco della Presentazione di Maria al tempio, anche questa opera di Giovanni Bandini.

Tomba del cardinale Niccolò Gaddi / Presentazione di Maria al tempio (Giovanni Bandini - 1576/1577)

Le vetrate con raffigurazioni di grottesche e dello stemma della famiglia Gaddi furono realizzate da artisti fiamminghi nel XVI secolo. 

vetrata con stemma della famiglia Gaddi (artisti fiamminghi - 1578/1580)

_______

La cappella della testata del transetto occidentale (simmetrica alla Cappella Rucellai del transetto orientale) è la Cappella Strozzi di Mantova.

Cappella Strozzi di Mantova

La cappella, sopraelevata rispetto al pavimento della chiesa, è dedicata a S.Tommaso d'Aquino ed è appartenuta a quel ramo della casata Strozzi che fu esiliato a Mantova nel XV secolo.

La cappella venne fatta costruire da Rosso di Geri Strozzi nel 1335 e fatta affrescare da Tommaso di Rossello Strozzi (per espiare le sue colpe d'usuraio) dal pittore Nardo di Cione (fratello dell'Orcagna) tra il 1350 e il 1357.

Sulla parete destra della cappella è raffigurato il Purgatorio (in alto) e l'Inferno (in basso).

parete destra: Purgatorio (in alto) / Inferno (in basso) - (Nardo di Cione - 1350/1357)

Sulla parete sinistra è rappresentato il Paradiso.
parete sinistra: Paradiso (Nardo di Cione - 1350/1357)

Sulla parete di fondo vi è affrescato il Giudizio Universale.

parete di fondo: Giudizio Universale (Nardo di Cione - 1350/1357) / polittico (Andrea di Cione - 1357)

CURIOSITA': nella rappresentazione del Giudizio Universale è ritratto anche Dante.

Nelle vetrate della cappella sono state disegnate dallo stesso Nardo di Cione le raffigurazioni di S.Tommaso d'Aquino e la Madonna col Bambino.

vetrata della Cappella Strozzi di Mantova: Madonna col Bambino (in alto) / S.Tommaso d'Aquino (dis.Nardo di Cione)

Sono stati attribuiti a Giovanni del Biondo le raffigurazioni dei Dottori della Chiesa (Girolamo, Agostino, Ambrogio e Gregorio) raffigurati negli intradossi d'entrata della cappella, e S.Tommaso d'Aquino e le Virtù cardinali dipinte nella volta a crociera.

volta della Cappella Strozzi di Mantova: S.Tommaso d'Aquino / Virtù cardinali (Nardo di Cione - 1350/1357)

Sull'altare si trova il polittico a cinque scomparti con raffigurato il Redentore che presenta le chiavi a S.Pietro e un libro a S.Tommaso d'Aquino, con Madonna, Giovanni Battista e Santi (S.Michele Arcangelo, S.Caterina d'Alessandria, S.Paolo, S.Lorenzo), dipinto nel 1357 da Andrea Orcagna. Le tre scene della predella raffigurano la Messa di S.Tommaso d'Aquino, S.Pietro salvato dalle acque e la Morte di Enrico II.

Sotto le scale che conducono alla cappella si trova una piccola cappella sepolcrale un po' infossata contenente le sepolture di alcuni membri della famiglia Strozzi , tra le quali quella del beato Alessio di Iacopo di Strozza degli Strozzi (frate domenicano e priore del Convento di S.Maria Novella). I due Profeti scolpiti sull'arcata del sepolcro sono opera di scultore fiorentino del XIV secolo.

sepolcro Strozzi: Profeti (scultore fiorentino - XIV sec.)

La sepoltura è circondata da un affresco trecentesco che raffigura una Deposizione e Santi, opera di Agnolo Gaddi.

Deposizione (Agnolo Gaddi - 1375/1395)

Santi (Agnolo Gaddi - 1375/1395)

Santi (Agnolo Gaddi - 1375/1395)

Tra la Cappella Strozzi di Mantova e la Sagrestia si trova la piccola cappella campanaria d'Ognissanti, ricavata nel vano di base del campanile.

Cappellina campanaria di Ognissanti

scala del campanile nella Cappellina campanaria di Ognissanti

La cappellina, che venne fatta erigere e decorare da Albizzo di Nardo di Giunta dei Rucellai, conserva affreschi trecenteschi dipinti da artisti della cerchia di Lippo di Benivieni.

S.Cristoforo (Maestro delle Effigi domenicane - 1335)

Annunciazione (cerchia di Lippo di Benivieni - 1310 ca.)

S.Giovanni Evangelista e S.Luca  (cerchia di Lippo di Benivieni - 1310 ca.)

Battesimo di Cristo (cerchia di Lippo di Benivieni - 1310 ca.)

Sopra alla porta della cappella si trova l'affresco dell'Incoronazione della Vergine tra Angeli e Santi di anonimo fiorentino (1335 ca.) e un grande orologio affrescato (XVIII secolo) con due distici di Agnolo Poliziano. Accanto alla porta vi è invece un'acquasantiera in marmo con stemma della famiglia Rucellai, realizzata da Giovanni di Pietro del Ticcia.

acquasantiera (Giovanni di Pietro del Ticcia - 1443/1448)

_______

Si può quindi accedere alla Sagrestia il cui ingresso monumentale seicentesco si trova sulla parete sinistra del transetto occidentale.

Sagrestia

La Sagrestia venne costruita nel 1380 circa sulla parte terminale dell'antica Chiesa di S.Maria delle Vigne come Cappella dell'Annunciazione da Andreola di Iacopo Acciaiuoli in onore del marito Mainardo Cavalcanti, gran siniscalco del regno di Napoli.

La stessa vedova nel 1386 fece poi realizzare da don Leonardo de Simone su disegno di Niccolò di Pietro Gerini la grande trifora della cappella in cui sono raffigurati l'Annunciazione (parte centrale), la Natività del Battista e il Presepe (nella parte bassa), le Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (parti laterali).

Annunciazione / Natività del Battista / Presepe (dall'alto in basso della parte centrale della trifora) / Storie di S.Giovanni Battista e dei Profeti Elia e Isaia (nelle parti laterali della trifora) - (Niccolò di Pietro Gerini e don Leonardo di Simone - 1386/1390 / Natività: Ulisse de Matteis - XIX sec.)

Le volte a crociera fanno parte del periodo gotico della costruzione, ma sono state decorate nell'Ottocento.

volta a crociera della Sagrestia

decorazione di un costolone della volta (XIX sec.)

Sulla controfacciata della cappella si trovano due lavabi: il lavabo a destra in marmi policromi venne realizzato da Gioacchino Fortini nel Settecento, mentre il lavabo a sinistra in terracotta invetriata e marmo è un'opera quattrocentesca di Giovanni della Robbia, con pila del catino realizzata da scultore fiorentino. 

controfacciata della Sagrestia

lavabo (Giovanni della Robbia - 1499) / pila di marmo (scultore fiorentino - XV sec.)

lavabo (Gioacchino Fortini - 1733/1734)

Il Crocifisso posto sulla porta d'ingresso è opera quattrocentesca di Maso di Bartolomeo, mentre la croce fu realizzata da manifattura fiorentina nel Settecento. Il Crocifisso era posto sull'altare che era stato addossato alla Trinità del Masaccio (terza campata della navata laterale sinistra).

La targa posta sotto il Crocifisso ricorda il Sepolcro di Mainardo Cavalcanti demolito nel 1734.

Nelle due cornici tonde appese sopra ai lavabi sono stati raffigurati da Iacopo Vignali i Santi Francesco e Domenico e i Santi Bonaventura e Tommaso.

a sinistra: Santi Francesco e Domenico (Iacopo Vignali - 1621/1622) / al centro: Crocifisso (Maso di Bartolomeo - XV sec.) - croce (manifattura fiorentina - 1773) - targa che ricorda il sepolcro demolito di Mainardo Cavalcanti / a destra: Santi Bonaventura e Tommaso (Iacopo Vignali - 1621/1622)

Sulla parete di fondo della Sagrestia si trovano l'altare, opera del Maestro Iacopo Scalpellino (sul quale era stato posto il polittico dell'Annunciazione e Santi di Giovanni del Biondo - oggi alla Galleria dell'Accademia) e un armadio delle Reliquie realizzato su disegno di Bernardo Buontalenti dal Maestro Lessandro, Bracci da Pelago e Ludovico Buti.

altare (Maestro Iacopo Scalpellino - 1584) / armadio delle Reliquie (su dis. Bernardo Buontalenti dal Maestro Lessandro, Bracci da Pelago e Ludovico Buti - 1582/1584)

L'armadio è decorato da Giovanni Battista Perini con le raffigurazioni di S.Domenico, l'Annunciazione e S.Tommaso d'Aquino.

armadio delle Reliquie: S.Domenico / Annunciazione / S.Tommaso d'Aquino (Giovanni Battista Perini - 1693)
Gli Angeli e i fregi dorati sopra l'armadio sono opera di scultore fiorentino del XVII secolo.

armadio delle Reliquie: Angeli e fregi dorati (scultore fiorentino -1625/1640)

Gli armadi e i banconi settecenteschi delle pareti laterali sono in radica di noce ed ebano.

armadio e banconi (Guerrino Veneziani - 1734) / a sinistra: S.Vincenzo Ferreri risuscita un uomo a Salamanca (Pier Dandini - XVIII sec.) / a destra: Crocifissione con le virtù secondo Sant'Anselmo (Giorgio Vasari - 1567)
Le tele appese sopra agli armadi raffigurano S.Vincenzo Ferreri risuscita un uomo a Salamanca (Pier Dandini), la Crocifissione con le virtù secondo Sant'Anselmo (Giorgio Vasari),il  Battesimo di Gesù (Giovanni Stradano - 1572) e la Conversione di S.Paolo (Sebastiano di Giovanni di Piero Vini - 1575).

________

Si passa ora a percorrere la navata laterale sinistra.
Il sesto altare (dalla controfacciata) è l'Altare di S.Giacinto.

Sull'altare è posta l'opera di Alessandro Allori La Visione di S.Giacinto.

Visione di S.Giacinto (Alessandro Allori - 1596)
Alla destra dell'altare si trova il Monumento sepolcrale di Anna Pandolfini, opera ottocentesca di scultore fiorentino.  

Monumento sepolcrale di Anna Pandolfini (scultore fiorentino - 1802)

________

Il quinto altare è l'Altare di S.Caterina da Siena.

Sull'altare è posto il cinquecentesco Tabernacolo di S.Caterina da Siena, scolpito e dorato, a piccoli riquadri con le raffigurazioni di Santi (Bernardino Poccetti) e Storie di S.Caterina da Siena (Francesco Botti), realizzato in legno da Domenico Atticciati su disegno di Michelangelo Bandelli. La statua di S.Caterina da Siena è stata realizzata in cartapesta da scultore italiano nell'Ottocento. 

Tabernacolo di S.Caterina da Siena (Domenico Atticciati su dis.Michelangelo Bandelli - 1596 / dipinti: Bernardino Poccetti - 1596 / Francesco Botti - 1688) / statua S.Caterina da Siena: scultore italiano - 1860/1870)

Sovrastano il tabernacolo l'organo con cantoria in pietra in stile neogotico, realizzata su disegno di Enrico Romoli. La cantoria originaria era stata realizzata in marmo alla fine del XV secolo da Baccio d'Agnolo (oggi è conservata al South Kensington Museum di Londra).

in alto: organo / cantoria (su dis.Enrico Romoli - 1861)

A sinistra dell'altare è posto il Monumento sepolcrale e busto di Zanobi del Rosso, opera di Giovanni Battista Giovannozzi.

Monumento sepolcrale e busto di Zanobi del Rosso (Giovanni Battista Giovannozzi - 1817)

A destra dell'altare si trova invece il Monumento sepolcrale e busto di Ignazio del Rosso, opera anch'essa di Giovanni Battista Giovannozzi.

Monumento sepolcrale e busto di Ignazio del Rosso (Giovanni Battista Giovannozzi - 1817)

_______

Il quarto altare è l'Altare dei Santi Cosma e Damiano.

Sull'altare è posta l'opera di Giorgio Vasari Risurrezione di Cristo e i Santi Cosma e Damiano, S.Giovanni Battista e Andrea.

Risurrezione di Cristo e i Santi Cosma e Damiano,Giovanni Battista e Andrea (Giorgio Vasari - 1568)

Alla destra dell'altare è posta l'opera David del Ghirlandaio e aiuti S.Lucia con il committente.

S.Lucia con il committente (David del Ghirlandaio - 1494)

_______

Nella terza campata al posto dell'altare si trova l'affresco della Trinità del Masaccio.

Trinità (Masaccio - 1424/1425)

L'affresco è un capolavoro dell'arte rinascimentale. Masaccio ha sperimentato con quest'opera l'uso della prospettiva, aiutato forse sul disegno da Filippo Brunelleschi. 

I committenti, forse i coniugi Berto di Bartolomeo e la moglie Franca (parenti di fra' Benedetto di Domenico di Lenzo), sono ritratti alla stessa grandezza delle altre figure presenti nell'affresco.

particolare della Trinità (Masaccio - 1424/1425)

Quando tra il 1565 e il 1571 la chiesa venne rimaneggiata con l'intervento di Giorgio Vasari, l'affresco del Masaccio venne coperto da un altare su cui era collocata la Madonna del Rosario del Vasari. L'affresco fu poi ritrovato e dopo essere stato segato fu spostato sulla  controfacciata della chiesa (tra il portale centrale e il portale laterale orientale (1860). Quando poi si decise nel 1952 di riposizionarlo nella sua sede originaria, venne alla luce anche l'affresco sottostante che raffigura su un sarcofago la Morte, un memento mori ("ricordati che devi morire").

particolare della Trinità (Masaccio - 1424/1425)

Sopra lo scheletro si legge infatti:"IO FU’ GIÀ QUEL CHE VOI SETE, E QUEL CH’I’ SON VOI ANCO SARETE".

CURIOSITA': questa è l'ultima opera che Masaccio realizzò: morì infatti improvvisamente a soli 27 anni...

______

Sul pilastro che separa la terza e la seconda campata si trova il pulpito realizzato da Giovanni di Pietro del Ticcia su disegno di Filippo Brunelleschi.

pulpito (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

pulpito (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

Il pulpito in marmo poggiante su un capitello capovolto fu commissionato da fra' Andrea Rucellai nel 1443.

Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano scolpì a bassorilievo i quattro pannelli che lo compongono: Annunciazione, Adorazione, Presentazione di Gesù al tempio, Assunzione di Maria.

particolare del pulpito: Annunciazione (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

particolare del pulpito: Adorazione (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

particolare del pulpito: Presentazione di Gesù al tempio (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

particolare del pulpito: Assunzione di Maria (Giovanni di Pietro del Ticcia su dis.Filippo Brunelleschi - 1443/1448)

Gli ornamenti vennero realizzati da Giuliano di Nofri e Bartolo d'Antonio. Nel Settecento il pulpito venne lumeggiato in oro.

CURIOSITA': da questo pulpito fra' Domenico Tommaso Cacciani lanciò le prime accuse contro le scoperte galileiane (21 dicembre 1614).

_________

Il secondo altare è l'Altare di S.Antonino.

Sull'altare è posta l'opera di Alessandro Allori Gesù al pozzo con la Samaritana

Gesù al pozzo con la Samaritana (Alessandro Allori - 1575)

A sinistra dell'altare ha trovato posto un'Annunciazione di Neri di Bicci.

Annunciazione (Neri di Bicci - 1455)
________

Il primo altare è l'Altare del Battesimo di Gesù.

Sull'altare è oggi posta l'opera di Santi di Tito raffigurante la Resurrezione di Lazzaro, che ha sostituito il Battesimo di Gesù di Giovanni Strada (oggi posto in Sagrestia).


 

Resurrezione di Lazzaro (Santi di Tito - 1576)

Alla sinistra dell'altare è posto il Monumento sepolcrale di Francesco Fontani, realizzato da Giuseppe Spedolo.

Monumento sepolcrale di Francesco Fontani (Giuseppe Spedolo - 1821)

Alla destra del'altare è invece collocato il Monumento sepolcrale di Antonio Strozzi, opera di Andrea Ferrucci, Silvio Cosini (Madonna col Bambino) e Maso Boscoli (Angeli).

Monumento sepolcrale di Antonio Strozzi (Andrea Ferrucci, Silvio Cosini (Madonna col Bambino) e Maso Boscoli (Angeli) - 1524)
 

La lunga ed interessante visita della Basilica di Santa Maria Novella è giunta al termine...ora rimane da completare l'itinerario museale all'interno del convento con il Chiostro Verde, il Cappellone degli Spagnoli, la Cappella degli Ubriachi, il Refettorio, il Chiostro Grande, e il Dormitorio..ma questo leggendo il prossimo post.

ATTENZIONE: a causa dell'emergenza per il COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero essere soggetti a modifiche. Consultare il sito:

www.smn.it/it/visita/

Costo: 7.50€

CONCLUSIONI                                                                                                                            Si può proprio dire che visitare la Basilica di S.Maria Novella sia come visitare un importante museo, un susseguirsi di opere d'arte importanti che hanno in molti casi portato innovazione nella storia dell'arte italiana. Hanno infatti reso degno di ammirazione questo edificio di culto architetti, pittori e scultori tra i più celebri della storia dell'arte: Giotto, Filippo  Brunelleschi, Filippino Lippi, il Ghirlandaio, e anche un giovane Michelangelo, che con le loro opere ci hanno lasciato uno spaccato della loro epoca. 




4 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il bellisimo reportage

Raffaella ha detto...

Grazie!

Anonimo ha detto...

Complimenti per la bellissima descrizione ed un ottimo commento scritto.

Raffaella ha detto...

Grazie!

Posta un commento