giovedì 1 febbraio 2024

Lanzarote: il Parco Nazionale Timanfaya


Lanzarote è un'isola vulcanica. Si formò infatti grazie ad eruzioni vulcaniche, che l'hanno ricoperta per il 75% di lava e ceneri.
vulcano 

distesa di lava

distesa di lava

distesa di lava

distesa di lava

distesa di lava

distesa di lava

Per salvaguardare il patrimonio geologico che caratterizza l'isola, si è creato nel 1974 il Parco Nazionale Timanfaya, dichiarato poi nel 1993 Riserva della Biosfera dall'Unesco.

Parco Nazionale Timanfaya

Parco Nazionale Timanfaya

Parco Nazionale Timanfaya

Il Parco Nazionale Timanfaya, l'unico parco a carattere geologico dei 15 parchi nazionali spagnoli, comprende il quadrante Sud-Ovest dell'isola ed è circondato su tre lati dal Parco dei Vulcani, mentre il quarto lato è lambito dall'oceano. Occupa una superficie di 5.107 ettari,

Nel XVIII secolo l'isola fu spettatrice della più grande eruzione vulcanica della storia umana.

Già dal 1720 iniziarono le prime avvisaglie di una imminente catastrofe geologica, a causa di ripetuti terremoti, ma fu il 1 settembre del 1730 il giorno che segnò il vero cambiamento dell'isola: in una sola notte vennero seppelliti 9 villaggi, tra cui Timanfaya, il villaggio che dà nome al parco.

Per sei anni, sino al 16 aprile 1736, le eruzioni vulcaniche continuarono la loro opera distruttrice, cancellando 15 villaggi. Si racconta che l'eruzione terminò quando gli abitanti del villaggio di Tinajo portarono in processione la statua della Vergine, chiamata poi "Vergine dei Vulcani".

Durante quegli anni furono espulsi 48 milioni di mq di lava e cenere. Quella che un tempo era la zona più fertile dell'isola fu ricoperta da uno strato di 6/10 m di materiale vulcanico. 

cratere vulcanico

cratere vulcanico

paesaggio vulcanico

paesaggio vulcanico

Gli abitanti di questa zona dell'isola furono costretti ad abbandonare tutto e a trasferirsi in parte nel Nord dell'isola, mentre altri emigrarono a Gran Canaria, a Cuba, in Messico, e altri ancora fondarono in Texas l'attuale città di San Antonio.

I vulcani si risvegliarono ancora meno di un secolo dopo, il 31 luglio 1824, con una colata di 14 kmq, caratterizzata da lava molto fluida e da colonne d'acqua bollente.

Il Parco Nazionale Timanfaya comprende 1/4 del territorio interessato dalle eruzioni del XVIII secolo, e si può visitare tramite tre sentieri: due percorsi sono percorribili a piedi (un itinerario litorale autoguidato lungo 9 km e l'itinerario di Tremesana guidato di 4 km), mentre il terzo solo in autobus senza possibilità di scendere (14 km).

Se optate come la maggior parte dei visitatori per l'itinerario in autobus, dovete recarvi all'entrata dell'attrazione chiamata Montanas del Fuego sulla strada LZ-67.

insegna: "Montanas del Fuego"

"Timanfaya", nome dato al vulcano più alto del parco, nella lingua guanche dei nativi dell'isola significava "Montagne di fuoco", "Montanas del Fuego" il nome appunto dato all'attrazione turistica.

Il logo creato dall'artista César Manrique per questa attrazione è il cosiddetto "El Diablo", uno spiritello che secondo le antiche popolazioni guanches determinava le eruzioni vulcaniche dell'isola.

"El Diablo"

Il biglietto d'ingresso dà diritto al parcheggio, alle dimostrazioni geotermiche e al percorso in autobus lungo la cosiddetta Ruta de los Volcanes.
Ruta de los Volcanes
 
Una volta varcato l'ingresso bisogna percorrere un tratto di strada per raggiungere il cosiddetto Isolotto di Hilario (Islote de Hilario), il cuore turistico del parco.

Isolotto di Hilario

Isolotto di Hilario

CURIOSITA': L'altura prende il nome da un eremita che visse qui 50 anni insieme al suo dromedario (improbabile perché il dromedario non è un animale così longevo). L'isolotto era chiamato originariamente dai nativi "Tinecheide", ovvero "Monte dell'Inferno".

Anche se siamo arrivati all'orario di apertura del sito, abbiamo passare molto tempo in fila prima di poter raggiungere il parcheggio!

coda di auto

coda di auto

Scesi dalla macchina, gli addetti al parco ci hanno indirizzato verso il primo autobus in partenza (uno ogni 15/20 minuti).

Lungo una stretta striscia d'asfalto, il cui tracciato è stato progettato da César Manrique, si percorrono alcuni chilometri tra le meraviglie create dalla forza della Natura, immersi in un paesaggio brullo, secco, desolato, a volte rossastro, altre volte giallo e arancione, quasi privo di vegetazione, che ha poche caratteristiche di quello terrestre, ma bensì dà l'illusione di essere su un pianeta come Marte.

i colori del parco vulcanico


i colori del parco vulcanico

i colori del parco vulcanico


i colori del parco vulcanico

i colori del parco vulcanico

i colori del parco vulcanico

i colori del parco vulcanico

licheni sulla lava

rada vegetazione sul terreno vulcanico

I paesaggi variano a seconda dei materiali vulcanici di cui il terreno è ricoperto: s'incontrano distese di lava di diversi tipi, distese di lapilli, o di ceneri. 

distesa di lava

distesa di lapilli



distesa di ceneri

Un audio sull'autobus fornisce spiegazioni in spagnolo, inglese e tedesco, sulla storia delle eruzioni, sul resoconto di padre Andrés Lorenzo Curbello, curato di Yaiza e testimone oculare del fenomeno eruttivo.

sull'autobus della Ruta de los Volcanes

sull'autobus della Ruta de los Volcanes

Vengono fornite anche notizie di cosa si può vedere dai finestrini: la Valle della Tranquillità coperta dalle piogge di cenere che hanno formato dune e dove nessuna pianta o animali può vivere, la Caldera del Corazoncillo che seppellì il villaggio di Timanfaya ed è il più grande cratere (è profondo 100 m), e il cono di degassaggio chiamato Manto de la Virgen perché somiglia ad un mantello nero.

lava e cratere

Manto de la Virgen

panorama con villaggio all'orizzonte

cratere vulcanico

Valle della Tranquillità


caldera

Il racconto ha come colonna sonora musiche di Richard Wagner, Ludwig van Beethoven e di Richard Strauss. 

Ogni tanto l'autobus si ferma per dare la possibilità di scattare foto dai finestrini (ricordo che è vietato scendere dal mezzo), e a questo riguardo si consiglia di sedersi sul lato destro dell'autobus per avere una migliore visuale.

Dopo circa 45 minuti l'autobus ritorna all'Isolotto di Hilario

Qui la visita del sito continua con alcune dimostrazioni ad opera degli addetti al parco. Non bisogna dimenticare infatti che l'attività vulcanica è dormiente, e qui ci si trova sopra ad una camera magmatica (4 km dalla superficie).

Questa anomalia geotermica viene qui mostrata dal personale del Parco tramite forni naturali e geyser artificiali: viene introdotto in un piccolo abisso un po' di paglia e questa prende subito fuoco, e versando dell'acqua in un tubo di ferro conficcato per 12 m nel terreno questa in pochi secondi bolle e viene espulsa per 3 metri d'altezza, impressionando il pubblico. Se poi accetterete di correre il rischio di scottarvi, potrete prendere in mano lapilli bollenti presi dal terreno sottostante.

paglia che prende fuoco


tubi conficcati nel terreno

"geyser" artificiali

"geyser" artificiali

Queste dimostrazioni sono state ideate da Jésus Soto, collaboratore di César Manrique.

Dalla terrazza dell'Isolotto di Hilario il panorama è bellissimo.

panorama dalla terrazza dell'Isolotto di Hilario

panorama dalla terrazza dell'Isolotto di Hilario

Sull'Isolotto di Hilario si trovano anche un negozio di souvenir e il ristorante El Diablo progettato da César Manrique, realizzato e completato nel 1970 dall'architetto Eduardo Caceres.

ristorante "El Diablo"

Il ristorante ha una pianta circolare, come la forma di un "soco", la buca scavata per far crescere le viti, circondata da un un murato a secco.

Le pareti a vetro della struttura permettono di poter godere di un paesaggio incantevole. Le lampade ai muri hanno la forma di pentole.

Al centro del ristorante si trova il cosiddetto "Giardino Morto", un'istallazione formata da un albero secco e da ossa di dromedario.

"Giardino Morto"

Questa composizione artistica ricorda sempre la leggenda dell'eremita Hilario che visse con il dromedario e che piantò un albero di fichi che non poteva dare frutti.

Una caratteristica di questo ristorante è il proporre carne, pollo e pesce cotti su una particolare griglia il cui calore proveniente da un vulcano spento. Il forno, profondo 5 metri, raggiunge una temperatura di 250° C.

forno geotermico

pollo ad arrostire al calore del vulcano

_________

Prima o dopo aver visitato le Montanas del Fuego, consiglio di visitare il Centro Visitatori di Timanfaya, posto al confine tra il Parco Nazionale Timanfaya e il Parco dei Vulcani, sulla LZ-67 a circa 4 km a Nord dell'ingresso al Parco Nazionale Timanfaya, nei pressi di Mancha Blanca.

Centro Visitatori di Timanfaya

Centro Visitatori di Timanfaya

strumenti per la rivelazione dell'attività vulcanica

La bassa costruzione, quasi nascosta, inaugurata nel 1996, ospita una mostra e un programma audiovisivo che spiegano il fenomeno della vulcanologia, fornendo informazioni sulla geodinamica e sua geologia.

plastico dell'area vulcanica di Lanzarote

Isole Canarie

All'esterno dell'edificio si può passeggiare tra la lava lungo una passerella in legno e vedere sullo sfondo il vulcano Caldera Blanca.

passerella all'esterno del Centro Visitatori del Timanfaya

vulcani visti dal Centro Visitatori di Timanfaya


Orario: lunedì/domenica   9.00/16.45

Costo: GRATIS

_________

Un'alternativa alle possibilità di visitare a piedi o in autobus il Parco Nazionale Timanfaya è quello di scoprirlo a dorso di dromedario. 

Echadero de Camellos

A pochi chilometri dalle Montanas de Fuego, lungo la strada LZ-67, si trova un parcheggio auto e l'Echadero de Camellos, una stazione di questi animali che non sono, come dice il nome cammelli, ma bensì dromedari. Una piccola parte del parco è visitabile durante una passeggiata che dura 20 minuti.

carovana di dromedari

Orario: lunedì/domenica   9.00/15.00 

Costo: 12 € per due persone


https://cactlanzarote.com/centro/montanas-del-fuego/

https://www.miteco.gob.es/es/parques-nacionales-oapn/red-parques-nacionales/parques-nacionales/timanfaya/guia-visitante/mancha-blanca.html

Orario: lunedì/domenica   9.30/17.00   ultima entrata 15.45

Costo: 12 €

ATTENZIONE: se si ha intenzione di visitare anche alcuni o tutti gli altri siti realizzati da César Manrique sull'isola, si possono acquistare biglietti cumulativi più convenienti (durata 6 mesi dall'acquisto e 14 giorni dal primo accesso - nota bene: non dà accesso prioritario):

3 siti  23,50  €

4 siti  29 €

6 siti  35 €

CONCLUSIONI                                                                                                                         E' incredibile come un paesaggio inospitale dove crescono poche specie vegetali (a volte solo i licheni) e dove possono vivere solo poche specie animali, possa affascinare e colpire per una così straordinaria bellezza. Non a caso in questo ambiente quasi extraterrestre si sono venuti ad allenare gli astronauti della NASA e dell'ESA per tentare nuove imprese."Timanfaya" è il soprannome dato al sito di atterraggio su Marte del rover Perseverance. Non c'è da stupirsi poi se il regista Stanley Kubrik abbia voluto girare qui alcune scene del suo famoso film "2001 Odissea nello spazio" (1968).

Nessun commento:

Posta un commento