venerdì 18 gennaio 2013

Il castello di Foix e i Catari

                 

I castelli denominati catari sono quelle fortificazioni che sono state le protagoniste di numerosi assedi durante la Crociata degli albigesi del XIII secolo, .
Erano in realtà villaggi fortificati con una cortina in pietra e con un torrione, posti in cima a colline rocciose.

I principali centri del catarismo furono Albi, Tolosa e Carcassone (di cui ho parlato nei post "Albi: la rossa" e "Blu, viola, rosa: i colori di Toulouse" di ottobre 2012 e "Carcassone: opera di restauro esemplare di Violet le Duc" settembre 2012).

I più importanti castelli catari furono: Montsegur, Pulvert, Puilaurens, Queribus, Peyrepertuse e Lastours.

Il catarismo è un fenomeno del XII/XIV secolo diffusosi nella Francia del sud-est (ma anche in Italia), nato dal bisogno di credere e di vivere diversamente la religione.

Nacque in contrapposizione alla corruzione della Chiesa dell'epoca.
Per i suoi seguaci bisognava liberarsi dal potere del male che governava il mondo terreno, e la Chiesa che aveva accettato il potere e la ricchezza aveva di conseguenza accettato il male, e quindi non risultava più utile.

Il modello ideale di chiesa catara era quello descritto dai Vangeli e dagli Apostoli.
I catari non avevano bisogno di riconoscere una guida che fissasse un'ortodossia comune.
Per loro non esisteva nessun edificio sacro e la loro vita era basata sul rigore morale, sulla carità, la povertà e l'umiltà.
Per queste idee erano accettati dalla gente ed è per questo il catarismo si diffuse molto velocemente.

Il loro credo era l'esistenza di Dio come del Diavolo, del Bene e del Male, che avevano pari dignità.
Ricercavano la purezza e loro si chiamavano catari o uomini puri: il loro nome deriva dal termine greco "katharos" che significa "puro".
Forse la loro origine deriva dalla setta dei Bogomil sviluppatasi in Bulgaria nel X secolo e diffusasi poi con i cavalieri di ritorno dalle Crociate.

Rifiutavano i sacramenti della Chiesa tranne una sorta di battesimo spirituale per gli adulti, il"Consolamentum", impartito nell'età in cui ci si avvicinava alla morte e serviva per liberarsi dal peccato.
Chi riceveva il Consolamentum diveniva un "Perfetto", mentre gli altri erano i "Credenti".

Credevano nella reincarnazione da 1 a 9 volte per coloro che non avevano ricevuto il loro battesimo spirituale, per poter diventare "buoni cristiani".


Papa Innocenzo III


L'atteggiamento anticlericale del catarismo lo portò ad un reazione dura della Chiesa che si sentiva minacciata dal suo diffondersi.
Il Papa Alessandro III condannò come eretici i catari, stessa accusa che fecero Innocenzo III e Onorio III.
L'assassinio del legato pontificio Pierre de Castelnau, fu la causa scatenante della Crociata che Innocenzo III lanciò contro i catari nel 1208.
Rappresentò una crociata di cristiani contro cristiani.



Simon de Montfort







I nobili francesi presero le armi guidati dall'abate Arnaud Amaury, desiderosi in questo modo di estendere il proprio dominio su terre considerate fertili.


Nel maggio 1209 i crociati alla testa di Simon de Montfort presero Bezier ed uccisero l'intera popolazione: 20.000 persone furono bruciate.
Alcuni catari con dei cristiani si erano rifugiati nella chiesa della Madeleine, e i soldati crociati chiesero al loro comandante come potessero riconoscere gli eretici per ucciderli.




 La risposta di Simon de Montfort fu: 

                            "Uccideteli tutti, Dio li riconoscerà".

                   
Nell'agosto 1209 capitolò anche Carcassone, e Simon de Monfort fece cadere tutte le fortezze dove si rifugiavano i catari.
Nel 1213 vinse le armate alleate di Pietro II d'Aragona e di Raimondo VI conte di Tolosa.
Questa crociata fu chiamata anche "la guerra dei castelli" che risultò una vera guerra territoriale.

Durante l'assedio di Tolosa nel 1218 le donne di questa città presero a sassate le truppe crociate e Simon de Monfort morì per una pietra lanciatagli.
Fu allora che il re Luigi VIII promosse una nuova offensiva.
Raimondo VII conte di Tolosa fu costretto a firmare il Trattato di Meaux.
Il Papa Gregorio IX per porre fine all'eresia creò l'Inquisizione, un tribunale sotto la responsabilità dei domenicani che avvalendosi della tortura, faceva confessare gli eretici.

prigionieri catari a Carcassone
Montsegur, il simbolo del Catarismo, dove si erano rifugiati gli ultimi catari, capitolò nel 1244, e qui furono bruciati 200 seguaci.

Alla fine la contea di Tolosa fu annessa al Regno Francese nel 1271.

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castello di Foix

Il castello di Foix chiamato "il castello inespugnabile" perché non cedette mai agli assalti, si trova nella valle dell'Ariège nella regione Midi-Pirenei.
In un primo tempo questa collina formata da roccia calcarea era stata occupata dai romani.

valle dell'Ariege

torri del castello
 
Un castello fu edificato nel X secolo e si componeva di una sola torre e da mura.
Tra il XII e il XIV secolo furono costruiti una seconda torre quadrata con un edificio che collegava le torri.
La terza torre che si costruì nel XV secolo era di forma rotonda.

torre quadrata

Nel 1034 divenne la sede della contea.
Subì numerosi assedi tra cui quello di Simon de Monfort nel 1221. 

panorama dalla torre più alta
 torre del XV secolo























Philippa la contessa di Foix fu una sacerdotessa catara.
Divenne il centro della resistenza occitana e rifugio dei catari perseguitati, che capitolarono nel 1272.
Filippo l'Ardito fece una spedizione contro il conte di Foix che non voleva riconoscerlo come re di Francia.


terrazza del castello

Nel XIV secolo fu ridecorato in stile gotico fiammeggiante dal conte  Gaston Febus, che fu anche l'ultimo conte che abitò il castello.
Divenne in seguito una caserma, poi una prigione sino al 1864.

interno della torre

Nel XVII secolo ha ospitato un ricevimento in onore del conte di Treville, capitano dei Moschettieri del re Luigi XIII.

reperto museale
Paul Boeswidwald, genero di Violet le Duc, restaurò il castello, di cui rimaneva solo un quarto della costruzione originaria, eliminando gli edifici penitenziari.


collezione d'armature del museo

Oggi la fortezza è la sede di un museo dipartimentale, che mostra armi e armature medievali, la sala delle guardie, la vita quotidiana durante il medioevo, e un letto che si dice fosse appartenuto ad Enrico IV.


letto di Enrico IV
 www.sesta.fr
Orario: ottobre/dicembre      10.30/12.00   14.00/17.30  chiuso il martedì
             gennaio                     10.30/12.00   14.00/17.30  sabato/domenica
             febbraio/aprile          10.30/12.00   14.00/17.30  chiuso il martedì
             maggio                      10.30/12.00   14.00/17.30  lunedì/venerdì
                                               10.00/12.00   14.00/18.00  sabato/domenica/festivi
             giugno e settembre   10.00/18.00
             luglio/agosto             10.00/18.30
Costo 4,60€



La cittadina che sorge ai piedi dl castello è il capoluogo del più piccolo dipartimento francese.
Si trova abbastanza vicino al confine con la Spagna e con il Principato di Andorra.

chiesa di S.Volusien vista dal castello
facciata della chiesa di St.Volusien




Un oratorio fondato da Carlomagno divenne poi l'abbazia di Saint-Volusien nel 849, espletando il voto del conte di Foix Roger II di costruire una nuova chiesa al suo ritorno dalla Prima Crociata dedicandola al santo.
S.Volusien era il VII vescovo di Tours che fu martirizzato vicino a Foix nel 495, vittima della repressione dei Visigoti.
Nel 1104 i canonici agostiniani presero possesso dell'abbazia.
Della chiesa romanica non rimangono che la cripta e il portale, e alcuni tratti bassi dei muri della navata.


portale romanico della chiesa




Fu distrutta nel 1580 insieme al chiostro durante le guerre di religione, e le reliquie del santo furono bruciate.
I lavori di ricostruzione in stile gotico meridionale furono terminati nel 1670.

All'interno a tre navate con transetto in gres ocra, si trova un altare rinascimentale in marmo policromo ed un organo del 1869.
Il coro è poligonale  e presenta cappelle rettangolari.
 
navata della chiesa di St.Volusien




altare policromo
navata e organo della chiesa





















Vi si trova anche una "Messa nel Sepolcro" in terracotta dipinta, una copia del XIX secolo dell'originale del XVI secolo che si trova al Metropolitan Museum di New York. 

"messa in Sepolcro"
Alcuni resti dell'antica chiesa sono esposti nel museo all'interno del castello, tra i quali c'è anche un capitello che illustra il martirio di St-Volusien.

capitello del martirio di St-Volusien

La città che si sviluppò intorno all'abbazia divenne fiorente, lo testimoniano alcune case à pan de bois che si trovano lungo le sue vie.

casa à pan de bois

una via con veduta del castello


CONCLUSIONI
Dovendo essere obbiettivi ci aspettavamo un po' di più da questo castello descritto dalle guide in maniera molto positiva.
Indubbiamente colpisce la maestosità dell'insieme architettonico, ma molto è frutto di ricostruzione.
Inoltre anche gli interni non offrono una giustificata visita.
Ci aspettavamo una maggiore focalizzazione sul suo passato durante la Crociata degli Albigesi.




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