lunedì 3 marzo 2014

La Valle d'Itria: Locorotondo


Per una breve introduzione generale alla Valle d'Itria vi rimando al mio post "Puglia: la Valle d'Itria".
In questo post parlerò in particolare di "Locus Rotundus", ovvero Locorotondo.

Corso XX Settembre a Locorotondo

Questo bel borgo della Valle d'Itria, nella Murgia dei Trulli, si trova nella provincia di Bari.
Il suo nome deriva dalla forma del suo abitato posto su una collina, con viuzze concentriche.
Dal XII secolo fino al 1834 infatti venne chiamato "Luogorotondo".

tetti a "cummerse"





Arrivando a questo borgo, considerato uno dei "Borghi più belli d'Italia", non si può non notare la sua forma rotondeggiante, fatta di case addossate con tetti "a punta"(cummerse) ricoperti di pietre calcaree (chiancarelle).


balcone fiorito a Locorotondo

Sin da lontano colpisce il bianco sfavillante della calce delle sue abitazioni che fa da sfondo all'architettura dei suoi monumenti.


Questa terra fece parte del monastero benedettino di S.Stefano sino al 1385, anno in cui fu occupata dal duca di Atene Gualtieri VI di Brienne.
Divenne un possedimento dei Del Balzo Orsini alla fine del '300 e per gran parte del '400 rimase di questa famiglia.
Passata ai baroni Borrassa fu venduta ai duchi Caracciolo di Martina Franca nel 1645 e rimase proprietà di questa famiglia sino all'inizio dell'800.



Nel borgo si incontrano chiese e palazzi affiancati da case adornate di fiori.
I vicoli e le viuzze s'intersecano, e lungo essi s'infila una leggera brezza...il mare dista solo 15 km.
La passeggiata panoramica lungo il perimetro del borgo viene non a caso chiamata "lungomare".

via

vicolo
vicolo
via

A ridosso della cinta muraria si trova la chiesa dell'Addolorata con facciata in stile neoclassico, con lesene e marcapiano.
Il portale porta la data della sua costruzione: 1855.
Nel timpano si trova lo stemma dell'Addolorata: un cuore trafitto da uno stiletto e negli angoli le statue della Sibilla Delfica e della Sibilla Eritrea.
Il campanile ha una guglia a bulbo.

chiesa dell'Addolorata
una sibilla sulla facciata della chiesa dell'Addolorata
La visita al borgo può partire da Piazza Vittorio Emanuele II dopo aver varcato quel che resta della Porta Napoli, abbattuta nel XIX secolo.

Piazza Vittorio Emanuele
La piazza ottocentesca, costruita dopo l'unità d'Italia, costeggia l'antico castello scomparso e porta sul pavimento lo stemma della città.
In fondo alla piazza si trovano case con tetto a cummerse, chiuse da una struttura muraria in pietra calcarea con arco ad ogiva.

Palazzo Aprile-Ximenes
Si affaccia sulla piazza l'ottocentesco Palazzo Aprile-Ximenes dal caratteristico colore rosso pompeiano.

cappella della Madonna del Soccorso

Sulla vicina piazzetta della Madonna del Soccorso si trova la cappella della Madonna del Soccorso del XVI/XVII secolo fatta costruire dal barone Giovanni Giacomo Borrassa.
Sulla facciata bianca si distinguono degli elementi architettonici in pietra locale.
Sul potale si trova lo stemma del barone circondato da cartiglio.
Il campanile è a vela.

stemma baronale e campanile a vela

Nelle vie di Locorotondo si trovano le testimonianze del suo passato nei portali, nei fregi e nelle iscrizioni latine dei suoi palazzi.

In via Morelli, sotto archi rampanti, al N°6 si trova un portale del seicento con la scritta "Pulsate et aperietur vobis MDCCXVI " ovvero "Bussate e vi sarà aperto"e la data1716, mentre al N° 4 una finestra del 1541.

via Morelli 6
via Morelli 4
Il Vecchio Palazzo Comunale, oggi biblioteca civica, si trova in via Morelli.
Nel settecento ospitava l'Università, era quindi la sede del parlamento locale.

Palazzo Comunale
Nel 1819 fu costruita la Torre Civica, una torretta con orologio proveniente dalla Chiesa Madre e nel 1870 vi fu aggiunta una edicoletta circolare a colonnine tuscaniche.

Torre Civica
Torre Civica
Torre Civica






















Accanto al Palazzo Comunale si trova il Palazzo Morelli in stile barocco.
La facciata del XVIII secolo è caratterizzata da mensole e balaustre in pietra con tocchi in rosso pompeiano.

Palazzo Morelli e Torre Civica
decorazioni di una finestra di Palazzo Morelli




mensola e balcone di Palazzo Morelli

Su di esse balconcini in ferro battuto a petto d'oca, per permettere un tempo alle dame con gonne con cerchi e crinoline di affacciarsi al balcone.
Il portale riccamente decorato posto all'estremità sinistra della facciata porta lo stemma di famiglia, un elefante che sorregge una torre, e un mascherone antropomorfo con ghigno.

portale di Palazzo Morelli
Centro del borgo è Piazza Fra Giuseppe Andrea Rodio.

piazza Fra Giuseppe Andrea Rodio
Qui, di fronte alla chiesa principale di Locorotondo, si trova la cosiddetta "casa agreste", una casa dal tetto a cummerse e dal cornicione con processione di uomini, donne e animali nella campagna.

cornicione della "casa agreste"
Chiesa Madre

La Chiesa Madre, dedicata a S.Giorgio Martire, fu costruita tra il 1790 e il 1825 su due chiese precedenti dedicate allo stesso Santo.
Sul timpano della facciata neoclassica si trova la raffigurazione di "S.Giorgio e il Drago" e le statue di S.Paolo e di S.Pietro.

facciata della Chiesa Madre



decorazioni della facciata della Chiesa Madre
timpano con S.Giorgio e il Drago
Il campanile alto 47 m. è decorato con le statue delle Tre Marie e della Veronica.

Torre campanaria della Chiesa Madre
Torre campanaria della Chiesa Madre






















La chiesa ha una pianta a croce greca sormontata da una cupola centrale alta 35 m.
Nella Cappella del Sacramento si trova un altare barocco con doppi pilastri con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, la cosiddetta Bibbia Pauperum, formata da 42 riquadri.

Accanto alla Chiesa Madre sorge l'ottocentesca Chiesa dell'Annunziata.
La facciata bianca ha lunghe monofore.

chiesa dell'Annunziata
Si dice che S.Rocco passò per il borgo nel 1700 circa, liberandolo dalla peste.
Per questo è il secondo patrono di Locorotondo e a lui si dedica in estate un festival pirotecnico e viene portata in processione la sua statua custodita nella Chiesa di S.Rocco costruita nel 1710.
chiesa dello Spirito Santo






Lungo Corso XX Settembre si trova la piccola chiesa dello Spirito Santo costruita nel 1683, come riporta la lunetta nella trabeazione del portale.
La facciata semplice ha un campanile a vela ed un piccolo rosone.
Il tetto è coperto da chiancarelle.










Un altro luogo di culto è la Chiesa della Madonna della Greca costruita fuori dalle mura e poi inglobata in esse.
E' la più antica chiesa di Locorotondo (VII/VIII secolo).
Fu voluta dal principe di Taranto Pirro del Balzo nel 1100.

La chiesa è in stile romanico-gotico.
La sobria facciata ha un rosone del XX secolo, riproduzione di quello medievale, e le statue di S.Pietro e di S.Paolo.

L'interno in stile gotico è a tre navate con volte a crociera.
In essa è custodito un polittico rinascimentale della "Madonna delle Rose" e un gruppo scultoreo di "S.Giorgio e il Drago".


RISTORANTE                      U CURDUNN
                                             www.ristoranteucurdunn.it
                                             via Dura 19
                                             080 431 1433

Ristorante U'Curdunn
GIUDIZIO
Perdendoci nei vicoli di Locorotondo siamo arrivati per caso davanti all'entrata di questo ristorantino con alcuni tavoli all'esterno.
In dialetto barese "u curdunn" significa "Locorotondo".


 


Entrati nel locale dai bassi soffitti voltati in mattoncini imbiancati a calce, abbiamo apprezzato subito l'atmosfera rustico-elegante dell'ambiente molto curato, con tavoli e sedie in legno e decorato con oggetti che richiamavano i lavori dei campi.
Molto studiata è l'illuminazione e attenta la mise en place.

sala ristorante
sala ristorante
sala ristorante
Il menù è composto da piatti tipici, eseguiti con materie prime di ottima qualità.
I piatti sono ben eseguiti e presentati con creatività.
Buonissimi gli antipasti di prodotti caseari della zona.
Da non mancare il purè di fave bianche con cicorietta ed erbe di campo con cipolla e "cornetti" (piccoli peperoni fritti) e le orecchiette con le braciole.

antipasto di latticini locali e bicchiere di Locorotondo Bianco DOC
purè di fave e cicoriette
orecchiette con le braciole
Da sottolineare la gentilezza e l'attenzione del proprietario, che pur essendo un po' tardi per il pranzo e nonostante il locale fosse già pieno, ha accettato di accoglierci e consigliarci i suoi piatti.
Davvero un ottimo indirizzo ed una sorpresa gradita.

CONCLUSIONE
Nel dedalo di stradine che costituiscono l'aglomerato di Locorotondo è piacevole camminare senza meta osservando la vita che trascorre senza fretta, le vecchine sedute fuori dagli usci vestite di nero, i vasi ricolmi di gerani o petunie, i panni stesi alle finestre che sventolano al vento e al sole, e il candore dei muri delle case intersecate tra loro.
E poi è piacevole anche entrare in un'enoteca e sorseggiare il vino Locorotondo Bianco DOC, dal bouquet delicato, accompagnato magari da taralli ai semi di finocchio.

                                            

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"E poi è piacevole anche entrare in un'enoteca e sorseggiare il vino Locorotondo Bianco DOC, dal bouquet delicato, accompagnato magari da taralli ai semi d'anice" ma non erano di finocchio i semi???

Raffaella ha detto...

Hai perfettamente ragione...i taralli pugliesi sono ai semi di finocchio!
Chiedo scusa e correggo subito!
Grazie Anonimo

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