sabato 2 agosto 2014

La "Regina Viarum": la Via Appia Antica (IV/V miglio)


"Minus est gravis Appia tardis"
ovvero:
"La via Appia è meno faticosa per chi se la prende comoda"
                                                Orazio - Satire  

Dopo un post dedicato al tratto urbano della Regina Viarum, poi un altro post dedicato al suo primo tratto extraurbano, questo post riguarderà il tratto più "monumentalizzato" dell'Appia Antica, quello che parte subito dopo la Tomba di Cecilia Metella sino all'incrocio con via Erode Attico e via Tor Carbone.




Lungo la strada consolare infatti è un susseguirsi di monumenti funerari di ogni tipo e costruiti con diverse tecniche, eretti dall'età repubblicana a quella tardo imperiale.
Se ancora se ne possono ammirare le costruzioni affiancate da pini e cipressi, lo si deve al lavoro di restauro di Luigi Canina.
Anche Canova partecipò al recupero dei frammenti architettonici, statue e lastre iscritte disperse lungo la strada, inserendoli in piccoli monumenti.  

ruderi antichi lungo la via Appia
Lungo questo tratto di Via Appia si possono anche ammirare ancora in loco, dopo più di 2300 anni, lunghi tratti di strada lastricata, con basoli che recano i segni dell'usura prodotta dai carri.


strada lastricata originale
basoli consumati dalle ruote dei carri
La passeggiata riprende dove un tempo era posta la colonnina del III miglio della via Appia Antica.

Il primo monumento sulla sinistra dopo via di Cecilia Metella si intravede oltre le recinzioni private: è la Torre di Capo di Bove.

Torre di Capo di Bove
Si tratta dei resti di un sepolcro a edicola o a torre a più piani, in calcestruzzo.
Su di esso è posta un'iscrizione che attesta gli studi trigonometrici fatti dall'astronomo Angelo Secchi nel 1865.

iscrizione sulla Torre di Capo di Bove
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ingresso al Complesso di Capo di Bove
Ci troviamo ora di fronte ad una delle ultime acquisizioni della Soprintendenza Archeologica (2002) sulla via Appia: il Complesso di Capo di Bove/Archivio Antonio Cederna (N°222).

ingresso al sito
All'interno degli 8.600 m² di area verde si trova una costruzione a tre piani degli anni '50, con annesso un edificio più basso, costruito inglobando nelle murature elementi architettonici pertinenti l'area antica circostante.

villa del Complesso di Capo di Bove

elementi antichi nelle murature
elementi antichi nelle murature



















Dopo l'acquisizione sono stati fatti degli scavi davanti alla casa e si è trovato un impianto termale appartenuto ad una grande villa o a una confraternita nel II secolo d.C.
Le terme sono state in uso sino al IV secolo.

terme di Capo di Bove
terme di Capo di Bove
Sono venuti alla luce, in un'area di 1500 m², una decina di ambienti con mosaici, frammenti di marmo, intonaco dipinto, tuboli di terracotta, monete, un dado da gioco in osso, aghi di osso per le acconciature.

mosaici delle Terme di Capo di Bove
mosaico con tralci di vite delle terme di Capo di Bove
 Un ritrovamento importante è una lastra di marmo con una scritta in greco...

..."Regilla luce della casa"
che rappresenta la testimonianza che quest'area faceva parte del Triopio, luogo commemorativo creato da Erode Attico dopo la morte di sua moglie Annia Regilla, su quelle terre dell'Appia Antica che un tempo gli aveva portato in dote la stessa moglie.

Biblioteca e Archivio Antonio Cederna
La cisterna che alimentava le terme si trova sotto la costruzione abitativa che ospita mostre fotografiche e l'Archivio e la Biblioteca di Antonio Cederna, giornalista che si è battuto per la tutela dell'Appia Antica e fondatore di Italia Nostra.

Orario: 10.00/16.00  
un sepolcro a torre
             10.00/18.00  la domenica con ora legale
Costo:   GRATIS
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Dopo seguono due sepolcri a torre.










Segue un tratto di strada costeggiata da entrambi i lati dall'ingresso, monumentale o più semplice, di belle ville.




Al N°187 sulla sinistra vi è una proprietà privata all'interno della quale si trova il Mausoleo degli Equinozi.

ingresso al Mausoleo degli Equinozi
Mausoleo degli Equinozi
Questo sepolcro sotterraneo del II secolo a.C. a pianta quadrata è soggetto a fenomeni luminosi: i raggi del sole entrando da una finestra a bocca di lupo nei giorni dell'Equinozio di Primavera (21 marzo) e di Autunno (21 settembre), illuminano il centro del pavimento.

disegni del Mausoleo degli Equinozi
L'Associazione IL BUCRANIO qui ubicata organizza visite in questi due giorni dell'anno con "Refrigerium", una degustazione di cibi della cucina de'antica Roma, ispirata ai banchetti che era in uso consumare sui sepolcri degli defunti in epoca romana.
Alcuni anni fa abbiamo partecipato qui ad uno di questi incontri, ma non in occasione dei solstizi.
Una visita interessante sia sul lato archeologico che culinario.
www.bucranio.altervista.org
Il prossimo appuntamento è il 20 e il 21 settembre alle ore 14.00.
Costo : 15€
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Si incontra ora sul lato destro il Casale Torlonia (N°240) seguito dal Forte Appio, con mausoleo sormontato da una torre.

Casale Torlonia
mausoleo con torre nel Forte Appio
Poi, proseguendo sul lato opposto s'incontrano due altri sepolcri a torre: la Tomba del Liberto Marco Servilio Quarto e la Tomba di Seneca.

Tomba del Liberto Marco Servilio Quarto
Il primo, come si deduce dall'iscrizione, fu fatto costruire dal liberto a sue spese.
E' un pilastro in  laterizi e tufelli, con affissi frammenti decorativi e l'iscrizione, restaurato da Canova.

Tomba del Liberto Marco Servilio Quarto
La Tomba di Seneca prende il nome invece dal poeta e precettore di Nerone che al IV miglio aveva una villa.
Anche questo pilastro fu restaurato da Canova ma sono andati perduti (o meglio rubati!) i frammenti che erano stati qui riuniti: dei tanti leoncini ne rimane uno solo!

Tomba di Seneca
unica decorazione con leoncino rimasta sulla Tomba di Seneca
In questo punto si trovava la colonnina del IV miglio.

Sul lato opposto della strada dopo un'epigrafe di Gneo Bebio Tampilo (da noi non trovata!), un Mausoleo con busto di statua acefala ai piedi e l'iscrizione della famiglia Turania, vi è un calco in gesso (l'originale in marmo è conservata al Museo Nazionale Romano) di una stele funeraria con altorilievo di età repubblicana: un Rilievo Eroico.
Raffigura un giovane nudo con la clamide su una spalla e una corazza ai piedi, ritratto in atteggiamento eroico.
Mausoleo con busto di statua acefala
iscrizione della famiglia Turania
Rilievo Eroico
Ritorniamo ad osservare il lato sinistro della via, troveremo un Mausoleo Circolare di età imperiale in calcestruzzo, su basamento quadrato.
L'interno sotterraneo ha quattro nicchie per sarcofagi e copertura a volta.

Mausoleo Circolare
In questo tratto della via consolare si incontrano sulla sinistra una bella villa con resti antichi nelle murature e nel giardino, e sulla destra un casolare.

Villa sulla via Appia

giardino di villa

elementi architettonici antichi riutilizzati

casolare sulla via Appia
Dopo un piccolo mausoleo a camera in blocchi di opera quadrata in tufo e laterizio, segue il Sepolcro dei Figli di Sesto Pompeo Giusto, un pilastro (realizzato da Canova) sul quale è apposta una epigrafe in versi, in esametri, nella quale Sextus Pomponius Iustus ricorda i figli morti prematuramente.

piccolo mausoleo
Sepolcro dei Figli di Sesto Pompeo Giusto
Sullo stesso pilastro trova collocazione un frammento di sarcofago raffigurante due coniugi in una valva.

Tomba dei Figli di Sesto Pompeo Giusto
Su questo lato (un po' arretrati rispetto alla strada), si trovano anche i resti del Tempio di Giove, una costruzione in laterizio posta su di un podio e con absidi sui tre lati.

Tempio di Giove
Sul lato destro dell'Appia, in una proprietà privata, si trova il Sepolcro di S.Urbano, una tomba a tempietto in laterizi, posto su un alto podio e con gradinata, nella quale si pensava fosse stato sepolto Papa Urbano (III secolo d.C.), il successore di S.Callisto.
In realtà il monumento è posteriore (IV secolo).

ingresso alla proprietà privata con sepolcro di S.Urbano
Qui sono venuti alla luce i resti della Villa Marmenia, una domus appartenuta alla matrona Marmenia, che si era convertita al Cristianesimo.
I resti di questa villa abbracciano più fasi edilizie e temporali.

Rimanendo su questo lato della strada s'incontrano in successione:
- la Tomba dei Licini, un nucleo di calcestruzzo con un epigrafe che ne attesta  l'attribuzione;

Tomba dei Licini
iscrizione della Tomba dei Licini (deturpata da scritte di imbecilli!)
- il cosiddetto Monumento Dorico, un sepolcro ad ara di età sillana, con fregio dorico, con metope decorate con rosette, vasi e un elmo (restaurato da Canina);

Monumento Dorico
- la Tomba di Ilario Fusco, un frontone triangolare realizzato da Canina, sul quale è stato inserito un calco (l'originale è al Museo Nazionale Romano) rappresentante i busti di cinque personaggi defunti,; in una nicchia centrale vi sono una coppia di coniugi (30 d.C.) rapresentati mentre compiono il gesto della Dextrarum Iunctio, culmine del rito nuziale, accompagnati da una giovane (forse la figlia).

Tomba di Ilario Fusco
Nelle nicchie laterali vi sono invece figure maschili.
L'attribuzione del nome di questo monumento era data da una epigrafe oggi scomparsa.
personaggi della Tomba di Ilario Fusco
- due Colombari in laterizio

primo colombario
secondo colombario
interno del secondo colombario
- la Tomba di Tiberio Claudio Secondino, progettata da Canina, raccoglie frammenti architettonici, ed è sormontata da due basi per statue, che un tempo accoglievano le raffigurazioni dei defunti.


Tomba di Tiberio Claudio Secondino
Questa era la tomba di una famiglia di liberti dell'imperatore Claudio (I secolo d.C.), e vi erano sepolti il capofamiglia Tiberio Claudio Secondino (un esattore di banca, messo e copista), sua moglie Flavia Irene e due figli della coppia.

- la Tomba di Quinto Apuleio con frammento di lacunare in travertino, di un soffitto.

Tombadi Quinto Apuleio
particolare della Tomba di Quinto Apuleio
- un Sepolcro a Tempietto, i cui ruderi nella parte posteriore sono ancora ben conservati.

Sepolcro a Tempietto

Sepolcro a Tempietto

finestra del piano alto del Sepolcro a Tempietto
Di forma rettangolare, a due piani, poggiava su un alto podio al quale si accedeva tramite una scalinata.
Al primo piano venivano celebrati i riti funebri, mentre dalla parte posteriore si accedeva alla camera funeraria, ricavata nel podio.
decorazioni fate con laterizi







Per la costruzione si adoperarono, come si usava nel II secolo per creare effetti cromatici decorativi, laterizi di due colori.

retro del Sepolcro a Tempietto
- il Mausoleo dei Rabiri, una tomba a forma di ara del I secolo d.C. (ricostruita da Canina), con una copia (l'originale è al Museo di Palazzo Massimo alle Terme) di un rilievo raffigurante i busti con le iscrizioni funebri di Usia Prima sacerdotessa di Iside (con i simboli del culto egizio) del I secolo d.C., e di due liberti (C.Rabirius Hermodorus e di sua moglie Rabiria Demaris) di un certo Rabirio Postumo (banchiere e mercante), del I secolo a.C..

Mausoleo dei Rabiri
rilievo con busti del Mausoleo dei Rabiri
 - un Sepolcro a Torre, un nucleo in calcestruzzo formato da più blocchi decrescenti sovrapposti, con porta ad arco.

Sepolcro a Torre
Sepolcro a Torre
- La Tomba dei Festoni, una tomba ad ara (I secolo a.C.), in peperino,  coronata da pulvini e maschera di medusa, così detta per il fregio in rilievo che raffigura putti che reggono un festone.

Tomba dei Festoni
decorazione della Tomba dei Festoni
- la Tomba del Frontespizio, tomba a torre (nucleo in calcestruzzo) alla quale fu aggiunto nell'800 un timpano triangolare e il calco di un rilievo (l'originale è al Museo Nazionale Romano) costituito da quattro busti: al centro una coppia nell'atto di celebrare il matrimonio (Dextrarum Iunction) e ai lati due personaggi, un uomo e una donna più giovani, probabilmente i figli (I secolo a.C.).
Tomba del Frontespizio
particolari della Tomba del Frontespizio
Sul lato opposto si susseguono tre sepolcri a camera.

un sepolcro a camera 
resti dell'interno di un sepolcro a camera
sepolcro a camera
Poco lontana dalla strada si trova una tomba quadrangolare a forma di arco quadrifronte.

CONCLUSIONI
Siamo qui arrivati al bivio tra via Erode Attico e via Tor Carbone, dove finisce la mia passeggiata descrittiva di un tratto ricco di reperti assemblati da illustri architetti, che hanno cercato di far recuperare dignità e visibilità a questi preziosi monumenti, in quel periodo dimenticati e lasciati all'incuria e alla depredazione.
Ma ancora la Via Appia Antica regala altri piccoli e grandi monumenti sepolcrali e residenze nelle sue miglia successive, che saranno oggetto di altri post.
...e il viaggio continua

3 commenti:

ra.pedonesi@gmail.com ha detto...

Ops come non detto.Scusa Raffaella

ra.pedonesi@gmail.com ha detto...

Scusami Raffaella ma, a seguito delle ricerche sulla tomba dei Licinii, non riesco a sapere il secolo di appartenenza.Tu sai qualcosa? Io credo si tratti di una tomba del I sec.a C.Tu cosa ne pensi? Potrebbero essere di Caio Licini Macro e del figlio Caio Licinio Calvo?? S.O.S.

Raffaella ha detto...

Rodolfo purtroppo mi cogli impreparata! Non credo di poterti aiutare e aggiungere più notizie di quante trovi sul post.

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