La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella è una delle chiese che furono costruite sul colle Celio su rovine romane, alla confluenza di strade antiche e di postazioni militari.
Nel VII secolo infatti sorse come piccolo oratorio sui resti della caserma della V coorte dei Vigili, corpo di polizia urbana preposto alla vigilanza notturna e alla prevenzione degli incendi, istituito da Augusto nel 6 a.C.
L'appellativo "in Domnica" si pensa possa avere diverse derivazioni:
- da "dominicum", ovvero "del Signore", in quanto con questo nome venivano
indicati nell'antichità i luoghi di culto cristiani
- da una donna di nome Ciriaca, il cui nome significherebbe "appartenente al
Signore", la quale abitava nei pressi della chiesa
- dai "praedia dominica", ovvero dai terreni sui quali si edificò la chiesa, aree
che nel VII secolo erano di pertinenza imperiale
La chiesa è conosciuta anche come "Santa Maria alla Navicella" in quanto davanti al suo ingresso è posta la copia cinquecentesca del Sansovino di una scultura in miniatura di una galera romana, collocata qui già in età antica.
"navicella" |
Era probabilmente un ex-voto ad Iside, protettrice de naviganti, offerto dai marinai egizi di passaggio a Roma o dai marinai della flotta di Capo Miseno (i quali risiedevano nei Castra Misenatium), che si occupavano di manovrare il velarium che proteggeva dal sole e dalle intemperie gli spettatori presenti agli spettacoli che si svolgevano nel Colosseo.
La scultura più moderna invece, in marmo bianco e travertino, fu eseguita su committenza del titolare della chiesa, il cardinale Giovanni de' Medici (figlio di Lorenzo il Magnifico), divenuto Papa con il nome di Leone X.
"navicella" |
A questo scopo è stata inserita in un bacino basso che ha sul fondo un mosaico in ciottoli fluviali con rappresentazioni di pesci e imbarcazioni.
Sulle facciate dei lati minori del basamento sono posti gli stemmi di Papa Leone X.
Ritorniamo alla storia della chiesa, che nacque appunto nel VII secolo come oratorio dove i diaconi prestavano assistenza ai poveri.
abside: affresco (XVII sec.) e mosaico (IX sec.) |
mosaico del catino absidale |
Vi è anche una scritta:
“Questa casa prima era stata ridotta in rovine, ora scintilla perennemente decorata con vari metalli e la sua magnificenza splende come Febo nell’universo che mette in fuga le tenebre della tetra notte. O Vergine, il probo vescovo Pasquale ha fondata per te questa aula regale che deve rimanere splendida nei secoli.”
mosaico dell'arco absidale |
Più in basso vi sono rappresentati Mosè ed Elia (che rappresentano la Trasfigurazione).
La basilica beneficiò dei restauri attuati dai cardinali della famiglia de' Medici, titolari della chiesa: Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico (divenuto poi Papa Leone X), Giulio, figlio di Giuliano de'Medici (divenuto poi Papa Clemente VII), e Ferdinando figlio di Cosimo de' Medici (divenuto poi Granduca di Toscana).
Leone X nel XVI secolo affidò ad Andrea Sansovino la realizzazione della facciata rinascimentale.
facciata con portico della Basilica di Santa Maria in Domnica |
Il timpano porta gli stemmi di Innocenzo VIII e dei cardinali Giovanni e Ferdinando de' Medici.
Il campanile a vela è invece del 1714 e contiene una campana antichissima (1288).
navata centrale della Basilica di Santa Maria in Domnica |
E' diviso in tre navate da due file di nove colonne di spoglio con capitelli corinzi diversi (16 in granito grigio e 2 in granito rosa di Assuan), che formano dieci arcate ai due lati della navata centrale.
colonne in granito della Basilica di Santa Maria in Domnica |
abside ed altare maggiore |
Venne anche eseguito il fregio sopra le finestre della navata centrale da Piero Bonaccorsi (detto Perin del Vaga), con leoni (richiamo al nome del committente Leone X), putti e insegne medicee (anello, diamante e tre piume), su disegno di Giulio Romano.
Anche il soffitto ligneo a cassettoni dipinti suddiviso in lacunari è di quest'epoca (1565).
soffitto ligneo con al centro lo stemma mediceo |
Oltre allo stemma mediceo sono raffigurati una nave (dedica a Leone X), un'arca come un tempietto eucaristico, i simboli degli evangelisti e le raffigurazioni delle Litanie di Maria.
Il soffitto venne ridipinto nel XIX secolo.
lacunari del soffitto ligneo con Litanie mariane, tempietto e stemma mediceo |
Del XVII secolo è invece l'affresco di Lazzaro Baldi posto sotto il mosaico del catino absidale.
affresco dell'abside (Lazzaro Baldi) |
L'affresco è un'allusione alla origine come diaconia della chiesa.
Nelle lunette laterali sono raffigurati: Zaccaria con ai piedi S.Giovanni Battista (lunetta sinistra) e l'angelo che ispirò il racconto del Vangelo a S.Giovanni Evangelista (lunetta destra).
Nel 1700/1730 furono aperte le finestre delle navate laterali.
Gli affreschi a motivi floreali e scritte delle Litanie alla Vergine Maria della navata centrale furono eseguiti da Alessandro Mantovani, Giovanni Brunelli e Luigi Roncati nel 1876.
affreschi sopra le pareti della navata centrale |
controfacciata con cantoria e organo |
Orario: 8.30/12.30 16.30/19.30
CONCLUSIONI
Questa basilica è una delle chiese più gettonate a Roma per i matrimoni.
Saranno la sua luminosità, il suo mosaico paleocristiano, il suo soffitto a cassettoni, o la vicinanza a Villa Celimontana o al Colosseo dove poter scattare foto, che convincono molti a pronunciare qui il fatidico "Sì".
Certamente è una basilica bella e antica, forse non tra le mie preferite a Roma...ma in una città con tante chiese (volendo visitarne una al giorno, un anno non basterebbe per visitarle tutte), la concorrenza è grande!
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