sabato 8 ottobre 2016

Roma: il Piano Nobile di Palazzo Spada


Dopo aver visitato esternamente il palazzo, il Cortile storico e internamente la Galleria Spada e la celebre Prospettiva (Colonnata) del Borromini, per poter completare la visita di questo bellissimo palazzo, non resta che farsi accompagnare nelle sale che compongono il Piano Nobile.

Oggi queste sale ospitano il Consiglio di Stato.

L'ingresso avviene nel Cortile storico, di cui vi ho parlato nel post "Roma: Palazzo Spada".

Tramite lo scalone d'onore si sale al piano nobile.

scalone d'onore
Un corridoio, illuminato da una grande vetrata con veduta sul giardino, è il primo ambiente che s'incontra.

corridoio d'ingresso
corridoio d'ingresso
Busti di alcuni dei Presidenti del Consiglio di Stato, foto e i nomi di coloro che si sono succeduti alla stessa Presidenza riempiono le pareti di questo corridoio.

busti dei Presidenti del Consiglio di Stato
motto in latino "NEC FLECTOR NEC FRANGOR" (Né mi piego, né mi spezzo") del Consiglio di Stato
nomi dei Presidenti del Consiglio di Stato
Il primo Presidente è stato Re Carlo Alberto di Savoia nel 1831 che ha ristabilito il Consiglio di Stato con l'Editto di Racconigi.
Nel corridoio si trova anche la poltrona sulla quale sedeva quando presiedeva alle riunioni.

poltrona di Re Carlo Alberto di Savoia

Si accede poi al Corridoio dei Bassorilievi, così chiamato per gli otto rilievi in marmo e due in stucco presenti sulle pareti.

Corridoio degli Bassorilievi
Dedalo che costruisce la vacca per Pasifae (epoca imperiale) e Ritratto di Paolo Spada (1646 Giuliano Finelli)
Anfione e Zeto (epoca imperiale)
Paride prima del Giudizio, con Amore e la mandria di buoi (epoca imperiale)
Morte di Ofelte stritolato dal serpente (epoca imperiale)
Adone ferito (epoca imperiale) e Busto di Urbano VIII Barberini (Bernini)
Saluto di Paride e Enone, il dio-fiume Cebreno e la città di Troia con le navi che approdano (epoca imperiale)
Ulisse e Diomede nell'atto di trafugare il Palladio dal tempio della dea a Troia (epoca imperiale)
Bellerofonte fa abbeverare alla fonte il cavallo alato Pegaso (epoca imperiale)
Adone ferito riposa circondato da docili cani (epoca imperiale)
Perseo libera Andromeda (epoca imperiale) - Busto di Bernardino Spada (scuola romana XVII sec.)
I bassorilievi furono ritrovati nel XVI secolo a formare rivoltati i gradini d'accesso alla Chiesa di S.Agnese fuori le mura.

La Madonna col Bambino, posta su una delle pareti corte del corridoio, è di Pietro Bernini.

Madonna col Bambino (Pietro Bernini)
Nella volta a botte del corridoio è stata dipinta nel 1644  da Giovanni Battista Magni su indicazioni del matematico Padre Emmanuel Maignan una meridiana catottrica o "a riflessione".

volta del Corridoio dei Bassorilievi con meridiana catottrica
finestrella e luce riflessa sulla meridiana catottrica
particolare della meridiana catottrica
La luce entra da una finestrella e tramite uno specchio catottrico si riflette sulle linee tracciate sulla volta.

linee della meridiana catottrica
decorazione della meridiana (Giovan Battista Magni)
tabelle per la lettura della meridiana: tabella con i simboli dei pianeti (a destra)
tabelle per la lettura della meridiana
Un'altra meridiana catottrica la si può trovare a Roma nel convento della Chiesa di Trinità dei Monti, opera dello stesso Padre Maignan.
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Dal Corridoio dei Bassorilievi si può accede a sinistra a due sale.

La più grande è la Sala di Alessandro Magno, sala che prende il nome dall'affresco che rappresenta il grande condottiero nell'atto di ricevere le corone d'oro.

Sala di Alessandro Magno
Alessandro Magno nell'atto di ricevere le corone d'oro
Le decorazioni della sala più grande sono state realizzate da Girolamo Siciolante, detto il Sermoneta, ed aiuti.

Scena di battaglia tra Romani e Cartaginesi
Scena di battaglia tra Romani e Cartaginesi / Cariatide
Erme
Scena di battaglia tra Romani e Cartaginesi
Scena di battaglia tra Romani e Cartaginesi / Cariatidi
Figura Allegorica ed Erma (Girolamo Siciolante detto il Sermoneta)
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La sala accanto, adibita oggi a Camera di Consiglio, è Sala di Amore e Psiche.

Sala di Amore e Psiche
soffitto della Sala di Amore e Psiche
Il fregio con episodi della Storia di Amore e Psiche, intervallati a figure nude, è attribuito a Pellegrino Tibaldi.

Carite ascolta il racconto di Amore e Psiche
Processione dello sposalizio di Psiche
Psiche adorata come una divinità
Psiche con la lampada guarda Amore che dorme
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Per la seguente Galleria degli Stucchi il Cardinale Capodiferro trasse ispirazione dalla Galleria di Francesco I a Fontainebleau.

Galleria degli Stucchi
La galleria è un tripudio decorativo, con tele e affreschi tra decorazioni a festoni, altorilievi di ignudi che reggono cornici e busti posti in nicchie.
E' davvero una sorpresa stupefacente!

Galleria degli Stucchi
particolare degli stucchi della galleria
Sulle pareti Giulio Manzoni ha dipinto ad olio, tra gli stucchi di ignudi, festoni e motivi decorativi, un complesso pensiero allegorico neoplatonico sul tema della Fama, dell Giustizia e dell'Amore: Danae e la pioggia d'oro (sopra la porta d'accesso alla Sala di Callisto), l'Allegoria della Fama, l'Allegoria della Bellezza sapiente, l'Allegoria della Temperanza, l'Allegoria della Scienza, l'Allegoria del Tempo che svela la Verità, e l'Allegoria della Giustizia.

Allegoria della Scienza (1551 Giulio Mazzoni)
Allegoria della Bellezza Sapiente (1551 Giulio Mazzoni)
Allegoria del Tempo che svela la Verità (1551 Giulio Mazzoni)
Allegoria della Fama (1551 Giulio Mazzoni)
Allegoria della Giustizia (1551 Giulio Mazzoni)
Allegoria della Temperanza (1551 Giulio Mazzoni)
Danae e la pioggia d'oro (1551 Giulio Mazzoni)
I primi due quadri delle pareti lunghe e quello sopra l'altra porta andarono perduti nel costruire una scala e sostituiti già nel XVI secolo da rappresentazioni di eroine dell'antichità: Lucrezia, Sofonisba e Cleopatra

Lucrezia
Sofonisba
Cleopatra

Sulla volta sempre Giulio Mazzoni ha dipinto Narciso alla fonte, Morte di Adone e al centro Ratto di Ganimede.

volta della Galleria degli Stucchi
particolare della decorazione della volta della Galleria degli Stucchi
Morte di Adone (1551 Giulio Mazzoni)
Narciso alla fonte (1551 Giulio Mazzoni)
Ratto di Ganimede (1551 Giulio Mazzoni)
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Segue la cosiddetta Sala di Callisto, l'anticamera del Presidente.

Sala di Callisto
soffitto della Sala di Callisto
Le decorazioni del soffitto e del fregio delle pareti sono attribuite a Giulio Mazzoni e alla sua bottega.

Inserite in cornici di stucco sono rappresentate scene del Mito di Callisto.

Callisto fugge alla vista di Diana
Giove e Callisto
Diana scopre la gravidanza di Callisto

Sulle pareti della sala sono appese le tele che raffigurano Giuditta con la testa di Oloferne di Guido Reni (1625/1630) e Morte di Lucrezia attribuita a Guido Reni o di Anonimo del XVII secolo.

Morte di Lucrezia (Anonimo - XVII sec./ attr. Guido Reni)
Giuditta con la testa di Oloferne (1625/1630 Guido Reni)
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L'ambiente seguente viene chiamato Sala di Achille per le pitture del fregio che raffigurano scene della vita dell'eroe greco.

Sala di Achille
Giulio Mazzoni ha qui dipinto la Nascita di Achille, Achille educato da Chirone, Teti affida Achille a re Licomede, Ulisse smaschera Achille.

Achille educato da Chirone (Giulio Mazzoni)
Nascita di Achille (Giulio Mazzoni)
Ulisse smaschera Achille (Giulio Mazzoni)
Teti affida Achille a re Licomede (Giulio Mazzoni)
Sul fregio le scene si alternano agli stemmi con cane e colonna fiammeggiante del Cardinale Girolamo Capodiferro.

stemma del Cardinale Girolamo Capodiferro
 Sul soffitto altri episodi mitologici.

soffitto della Sala di Achille
Teti e Proteo
Nella sala è esposta la tela Penitenza del figliol prodigo di Angelo Caroselli (XVII secolo).

Penitenza del figliol prodigo (XVII sec. Angelo Caroselli)
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La sala seguente è chiamata Sala dei Fausti Romulei.

Sala dei Fasti Romulei
Giulio Mazzoni ha realizzato il fregio con la Battaglia tra Romani e Sabini, la Corsa delle bighe, il Ratto delle Sabine, intramezzati dalle rappresentazioni delle Virtù.
 
Corsa delle bighe (Giulio Mazzoni)
Ratto delle Sabine (Giulio Mazzoni)
Battaglia tra Romani e Sabini (Giulio Mazzoni)
Sulla volta sono stati dipinti episodi della Storia romana, motivi decorativi e grottesche da Luzio Luzi.

soffitto della Sala dei Fasti Romulei con episodi di Storia romana (Luzio Luzi)
Tra le tele sulle pareti della sala si trovano il Ratto di Europa di Francesco Albani (1638/1639) e Cristo che caccia i mercanti dal Tempio di Niccolò Tornioli (XVII secolo).

Ratto di Europa (Francesco Albani 1638/1639)
Cristo che caccia i mercanti dal Tempio (Niccolò Tornioli XVII secolo)
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Dalla Sala dei Fasti Romulei si può accedere alla piccola Cappella, da poco restaurata.

Cappella
Giulio Mazzoni (o un Anonimo romano del XVI secolo), ha realizzato le decorazioni della volta con gli Evangelisti e le Storie della Vita della VergineNascita della Vergine, Presentazione della Vergine al Tempio, Annunciazione, Sposalizio della Vergine, Visitazione, Nascita di Gesù, Circoncisione di Gesù.
Nelle due lunette: Nascita di Maria e Nascita di Gesù.

volta con Scene della Vita della Vergine ed Evangelisti
volta della Cappella: Annunciazione
volta della Cappella: Presentazione di Maria al Tempio
volta della Cappella: Sposalizio di Maria
volta della Cappella: Visitazione
lunetta della Cappella: Nascita di Gesù
lunetta della Cappella: Nascita di Maria
volta della Cappella: Circoncisione di Gesù
S.Marco Evangelista

S.Luca Evangelista

S.Matteo Evangelista

S.Giovanni Evangelista
 Il programma iconografico segue quello della Cappella Paolina in Vaticano, che era appena stata realizzata da Michelangelo per papa Paolo III Farnese (secondo alcuni il cardinale era figlio illegittimo del papa).

Strage degli Innocenti
 Nell'affresco della Fuga in Egitto il papa viene rappresentato nelle vesti di S.Giuseppe, come colui che porta la Chiesa (rappresentata dalla Madonna), in salvo dalle critiche protestanti mosse nel Concilio di Trento.

Fuga in Egitto
Nell'affresco ad olio su muro dell'Adorazione dei Magi si vuole riconoscere nel personaggio con i capelli rossi lo stesso cardinale.

Adorazione dei Magi
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La penultima sala visitabile è la Sala delle Quattro Stagioni o Sala degli Elementi.

Sala delle Quattro Stagioni o degli Elementi
Questa sala, decorata da Giulio Mazzoni, prende il nome dalle quattro rappresentazioni delle Stagioni, due su ogni lato lungo della sala.

Primavera
Inverno


Estate
Autunno









































La sala è anche chiamata Sala degli Elementi per l'Allegoria dell'Acqua, l'Allegoria dell'Aria, l'Allegoria della Terra e l'Allegoria del Fuoco qui raffigurate.

Allegoria dell'Acqua
Allegoria del Fuoco
Allegoria dell'Aria
Allegoria della Terra
Nello zoccolo delle pareti Liborio Coccetti nel XVIII secolo ha dipinto nove scene mitologiche.

zoccolo: Scena mitologica
La decorazione plastica della sala è costituita a telamoni, motivi vegetali e figure alate.

particolari decorativi della Sala delle Quattro Stagioni
particolari decorativi della Sala delle Quattro Stagioni
particolari decorativi della Sala delle Quattro Stagioni
Nel soffitto si possono notare il giglio farnesiano e le tre lune intrecciate.
Sono questi i simboli d Orazio Farnese, nipote minore di Papa Paolo III, e di Diana di Francia, figlia di Enrico II (Diana-Selene).
Questa decorazione ricorda il matrimonio avvenuto nel 1552 tra i due giovanissimi (lui quindici anni e lei nove!), combinato grazie alla diplomazia dell Cardinale Girolamo Capodiferro.

soffitto della Sala delle Quattro Stagioni: lune intrecciate e gigli farnesiani
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L'ultimo ambiente della visita al Piano Nobile di Palazzo Spada è lo spettacolare  Salone delle Adunanze Generali, o Salone di Pompeo.

Salone di Pompeo
Salone di Pompeo
Questo salone di rappresentanza è stato decorato nel 1665 con raffigurazioni a monocromo, con prospettive illusionistiche e trompe l'oeil dai quadraturisti  Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna: un doppio finto loggiato poggia su un finto basamento, dietro le colonne appaiono alcune figure e su una finta balaustra poggia in bilico una gabbietta per uccelli...
Finti specchi di marmo, balaustre, mensole, telamoni, cariatidi, stemmi...

Lo sguardo vaga alla ricerca di dove la realtà si fonde con l'illusione, e cerca di carpire ogni particolare del salone ingannato dal realismo delle finte decorazioni.  

illusione architettonica del Salone di Pompeo
trompe l'oeil, illusioni architettoniche e monocromi del Salone di Pompeo
particolari decorativi e illusionistici del Salone di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo
trompe l'oeil nella Sala di Pompeo






















Sempre gli stessi artisti hanno dipinto Virtù e Scene Storiche (l'Incoronazione di Carlo Magno, la Donazione di Costantino, la Contessa Matilde di Canossa paladina della Chiesa contro Enrico IV e il Cardinale Egidio Albornoz che consegna a Papa Urbano V di ritorno da Avignone un carro con le chiavi delle città sottomesse di nuovo alla Chiesa).

monocromo con Scena storica: Incoronazione di Carlo Magno
monocromo con Scena storica: Donazione di Costantino
monocromo con Scena storica: Il Cardinale Egidio Albornoz che consegna a Papa Urbano V di ritorno da Avignone un carro con le chiavi delle città sottomesse alla nuova Chiesa
monocromo con Scena storica: la Contessa Matilde di Canossa paladina della Chiesa
Virtù
Stemmi gentilizi della famiglia Spada, figure allegoriche e motivi decorativi sono rappresentati sulle pareti.

stemma della famiglia Spada
Un enorme lampadario pende dal centro del soffitto a cassettoni dipinti riccamente decorato e con stemma della famiglia Spada.

soffitto del Salone di Pompeo
lampadario del salone
stemma della famiglia Spada al centro del soffitto del Salone di Pompeo
In questa sala è stata collocata la grande statua di Pompeo Magno (alta 3m), ritrovata nel 1552 in Via de' Leutari (vicino al Palazzo della Cancelleria), sotto le cantine di due caseggiati limitrofi.

Gneo Pompeo Magno
I proprietari dei due caseggiati rivendicavano ognuno il diritto di acquisire la statua, uno perché la sua casa si trovava sopra la testa della statua di Pompeo, e l'altro perché la sua casa poggiava sul corpo.
Il giudice chiamato in causa decise di tagliare la statua in due.
Il Cardinale Girolamo Capodiferro avvertì Papa Giulio III, il quale fece estrarre la statua per sé e dopo aver dato 500 scudi ai pretendenti, ne fece dono al cardinale suo amico.

Gneo Pompeo Magno
Questa statua in marmo pario proveniva dall'Hecatostylum ("portico dalle cento colonne"), il portico situato dietro la scena del Teatro di Pompeo (62 a.C.).
Pompeo Magno regge nella mano sinistra un mappamondo ed ha il braccio destro proteso.
Al momento del ritrovamento la statua mancava di un braccio e di due dita della mano, e presentava una testa rifatta in antico.
La testa fu restaurata togliendole la corona.

Si tramandava che Giulio Cesare cadde ai suoi piedi pugnalato dai congiurati le idi di marzo del 44 a.C.
Il portico del teatro, che si trovava dietro il Tempio della Fortuna nell'Area Sacra di Largo Argentina (oggi davanti al Teatro Argentina), veniva infatti utilizzato a volte come luogo di riunione del Senato (Curia di Pompeo).

CURIOSITÀ': nella realtà fu veramente tagliata la testa a Gneo Pompeo Magno, dopo essere stato fatto uccidere dal re d'Egitto Tolomeo.
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La visita accompagnata al Piano Nobile del palazzo prevede la visione di solo alcuni degli ambienti che lo compongono.
Queste sono alcune delle sale che durante la nostra visita sono rimaste escluse:

- la Sala del Perseo il cui fregio è attribuito a Pellegrino Tibaldi

- la Sala di Enea nella quale Luzio Luzi ha dipinto Episodi dell'Eneide e grottesche nella volta

- la Sala delle Muse dove Liborio Coccetti ha realizzato nel XVIII secolo le nove Muse

- la Sala di Diana con Diana sul cocchio dipinta nella volta dallo stesso artista

- la Sala di Apollo sulle cui pareti Liborio Coccetti ha dipinto le figure e nella volta Apollo guida il Carro del Sole, Apollo e Marsia e Apollo e Dafne.



ATTENZIONE: le visite al Piano Nobile di Palazzo Spada sono consentite solo con prenotazione con email sul sito:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/Sportellodelcittadino/Storiaearte/sedecds/index.html

Orario:  II e III sabato del mese
              9.00/13.00    (ultima entrata alle 12.00)


CONCLUSIONI
Che piacevole sorpresa la visita di questo palazzo!
Palazzo Spada si può davvero definire uno scrigno prezioso che racchiude veri gioielli d'arte, tra quelli esposti nella Galleria Spada e quelli che il Piano Nobile conserva.
Un consiglio: organizzate la vostra visita per tempo, facendo coincidere i giorni e gli orari di apertura dei tre siti visitabili (cortile storico, Galleria e Piano Nobile).




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