domenica 12 marzo 2017

Roma: infiniti spazi nella Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola


Se siete alla ricerca di spazi in cui l'occhio possa essere ingannato da finte prospettive che creano spazi infiniti o costruzioni irreali, raddoppiando le proporzioni e creando immagini grandiosamente scenografiche, recatevi allora nella Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, il luogo giusto per trovare tutto questo.

Questa chiesa si trova in Campo Marzio, dove un tempo sorgeva il Tempio di Iside e il quartiere egizio.
La Mostra dell'Acqua Vergine si trovava proprio dove poi sorse la facciata della chiesa.

La chiesa s'affaccia su una piazza racchiusa da edifici settecenteschi, progettati da Filippo Raguzzini e realizzati tra il 1727 e il 1728, che creano una sorta di quinta di un teatro rococò.



palazzi settecenteschi antistanti la chiesa
La costruzione della chiesa è legata a quella del Collegio Romano, voluto da Sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, e modellato sull'Università di Parigi.

Ignazio di Loyola (1491/1556), era un nobile spagnolo, che da giovane ricevette un'educazione cavalleresca e religiosa, e condusse una vita cortigiana e sregolata.
Ferito ad una gamba da una palla di cannone a Pamplona, durante la convalescenza lesse testi sacri che lo condussero all'abbandono della vita militare e alla conversione.
A Monserrat depose le armi davanti alla Vergine.
Si ritirò a vivere in una grotta, poi visitò la Terra Santa.
Compirà poi i sui studi a Parigi, e con alcuni compagni fonderà la Compagnia del Gesù a Roma, mandando missionari in tutto il mondo a convertire gl'infedeli.

La Chiesa della SS Annunziata, prima cappella del Collegio Romano, fu costruita su progetto di Giovanni da Perugia tra il 1562 e il 1564 per volere della marchesa Vittoria Frangipane, vedova di Camillo Pardo Orsini, che donò ai Gesuiti un complesso immobiliare presso la Chiesa di S.Macuto, a patto che venisse portata a termine la chiesa.
La chiesa era a navata unica, con quattro cappelle laterali, e l'abside era stata decorata da Federico Zuccari e dai suoi aiuti.

Un frammento della decorazione absidale, rappresentante la Vergine annunciata, è posto tra la Cappella Ludovisi e l'altare dedicato a S.Luigi Gonzaga nel transetto destro.

Vergine annunciata (Federico Zuccari e aiuti)
Divenuta troppo piccola per le necessità del Collegio (vi erano infatti 2000 studenti nel 1591), nel 1626 la Chiesa dell'Annunziata fu quasi del tutto demolita.
Rimangono della cappella universitaria la navata e il suo lato destro, ridotti a cereria (un deposito per suppellettili sacre).

Papa Gregorio XV, che aveva studiato nel Collegio Romano, incaricò il nipote il cardinale Ludovico Ludovisi, di occuparsi della costruzione della nuova cappella universitaria.

Il progetto fu affidato, sotto la supervisione di Carlo Maderno, al padre gesuita Orazio Grasso, architetto, matematico e astronomo, che insegnava nel Collegio.
Poi l'opera fu portata a termine da Antonio Sasso.

La decorazione iniziale fu affidata a Pierre de Lattre che eseguì gli affreschi della volta della sacrestia, i sei dipinti per le cappelle laterali e un finto altare sulla parete interna dell'abside.

La facciata della chiesa, probabilmente opera di Alessandro Algardi, è divisa in due ordini.

facciata della Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola
L'ordine inferiore, scandito da colonne e paraste binate, presenta tre portali d'ingresso, sormontati da timpani curvilinei con festoni.
Il portale centrale è affiancato da due colonne con capitelli corinzi e da due nicchie vuote.


L'ordine superiore, sempre scandito da colonne e paraste, presenta una finestra centrale, due nicchie vuote e grandi volute laterali
Un timpano con la croce, con sei candelabri e lo stemma Ludovisi, corona la facciata.


L'interno della chiesa (lunga 81,5m, larga 43m e alta 30m), è a croce latina, con presbiterio absidato e sei cappelle laterali (tre per lato).
 
navata e controfacciata della chiesa
Nella controfacciata si trovano le statue della Religione e della Magnificenza che reggono la lapide che commemora l'apertura della chiesa (1650).
Sono opere di Alessandro Algardi.

controfacciata: Religione e Magnificenza (A.Algardi)/lapide commemorativa dell'apertura della chiesa
Dello stesso artista sono anche i putti, i festoni e gli stemmi Ludovisi e Ludovisi Pamphilj (Nicolò Ludovisi aveva sposato Costanza Pamphilj), posti sopra gli archi delle cappelle.

putti, festoni e stemma (Alessandro Algardi)
putti, festoni e stemma (Alessandro Algardi)
putti, festoni e stemma (Alessandro Algardi)
Colonne appoggiate a pilatri sorreggono tre arcate in marmo rosso sui due lati lunghi della navata.

arcate laterali della navata

L'affresco della volta della navata, che rappresenta la Gloria di Sant'Ignazio e l'attività missionaria svolta in tutto il mondo dalla Compagnia del Gesù, è un capolavoro del padre gesuita Andrea Pozzo, realizzata tra il 1691 e il 1694.

Gloria di Sant'Ignazio (Andrea Pozzo)
Questo è uno degli affreschi più vasti al mondo (750m²) e fu dipinto in tre anni.

Il tema dominante è il fuoco come luce e calore spirituale che ha origine da Dio.
Al centro di un'architettura dipinta, sono rappresentati Cristo e Sant'Ignazio, in una gloria di Angeli e Santi dell'Ordine.

Un raggio dalla croce di Cristo colpisce il cuore di Sant'Ignazio, dal quale altri raggi s'irradiano verso i quattro continenti e verso uno specchio retto da angeli e con il monogramma di Cristo IHS.

particolare della volta: angelo con specchio e monogramma IHS
particolare della volta: un raggio dalla croce di Cristo colpisce il cuore di Sant'Ignazio, dal quale altri raggi s'irradiano verso i quattro continenti
I continenti sono rappresentati da giovani donne sedute su animali:

- Europa con scettro e corona seduta sopra un cavallo

volta: Europa
- Asia con lo sguardo verso il cielo è posta sopra un cammello

volta: Asia
- Africa una donna di colore con capelli crespi è posta sopra un coccodrillo

volta: Africa
 - America con corona di piume, cavalca un puma.

volta: America
In basso le impersonificazioni delle eresie e delle idolatrie precipitano verso l'abisso.

particolare della volta: le eresie e le idolatrie precipitano verso l'abisso
Per poter ammirare al meglio la volta affrescata bisogna mettersi sul disco giallo disegnato sul pavimento della navata.

punto d'osservazione per la volta
La decorazione del presbiterio fu realizzata tra il 1685 e il 1688 da Andrea Pozzo con tre affreschi tra finte colonne scanalate diritte su una superficie curva e cornici dorate in stucco.

presbiterio
Sono rappresentati tre momenti della vita di Sant'Ignazio e dell'Ordine:

- sull'altare la Visione di Sant'Ignazio a La Storta (sulla via Cassia)

- a destra Sant'Ignazio accoglie S.Francesco Borgia nella Compagnia di Gesù

- a sinistra l'Invio di S.Francesco Saverio nelle Indie.

decorazione ad affresco del presbiterio: Invio di S.Francesco Saverio nelle Indie (a sinistra) - Visione di Sant'Ignazio a La storta (al centro) - Sant'Ignazio accoglie S.Francesco Borgia nella Compagnia di Gesù (a destra)
Nella volta e nel catino absidale sono rappresentati l'Assedio di Pamplona e il ferimento del Santo, e la Gloria di Sant'Ignazio attraverso la cui intercessione gli appestati vengono guariti.

catino del presbiterio: Gloria di Sant'Ignazio attraverso la cui intercessione gli appestati vengono guariti - volta del presbiterio: Assedio di Pamplona e ferimento del Santo
Nell'ovale sorretto da due angeli sul cornicione, vi sono scritte le parole dette da Cristo a Ignazio nel 1537 in località La Storta:
"EGO VOBIS ROMAE PROPITIUS ERO"
 "A Roma vi sarò propizio".
Sulle pareti laterali dell'abside si trova l'organo a tre tastiere (1935) posto su cantorie barocche.

Sempre di Andrea Pozzo è la finta cupola prospettica.
 
finta cupola prospettica
La tela circolare con diametro di 17m fu dipinta nel 1685.
Nell'800 l'incendio di un catafalco la danneggiò.
Fu rifatta da Francesco Manno sui disegni antichi.
Successivamente fu squarciata dall'esplosione della polveriera di Monteverde nel 1891.
Rimase aperta fino al 1963, anno in cui fu restaurata da Giuseppe Cellini.

modellino della finta cupola prospettica
particolare del modellino della finta cupola prospettica
particolare del modellino della finta cupola prospettica
Nei pennacoli della cupola Andrea Pozzo affrescò i personaggi biblici che trionfarono sui nemici d'Israele, simboli della lotta di Sant'Ignazio verso i vizi e gli errori: Giuditta, David, Sansone e Jiale.

Giuditta (Andrea Pozzo)
Jiale (Andrea Pozzo)
Sansone (Andrea Pozzo)
David (Andrea Pozzo)
Un altro disco di giallo antico sul pavimento indica il punto dal quale osservare la finta cupola.

punto d'osservazione per la finta cupola
Le cappelle laterali sono intercomunicanti.
La prima cappella a destra è la Cappella di S.Cristoforo, dedicata a S.Stanislao Kotska.

Cappella di S.Cristoforo: La Vergine col Bambino e i Santi Stanislao Kotska e Francesco Regis (scuola romana del '700)
L'altare settecentesco con angeli in stucco presenta due colonne scanalate di giallo antico.
La pala d'altare opera di scuola romana del '700, rappresenta La Vergine col Bambino e i Santi Stanislao Kotska e Francesco Regis.

In questa cappella si trova il modellino in scala 1:200 costruito con vari legni pregiati del Tempio di Cristo Re, una sola grande chiesa che riunisce uomini di ogni confessione e religione.


modellino de Tempio di Cristo Re
particolare del modellino de Tempio di Cristo Re
L'autore dell'opera che simboleggia la pace universale, è l'ebanista napoletano Vincenzo Pandolfi.

La seconda cappella a destra è la Cappella di S.Giuseppe o Cappella Sacripante, disegnata da Nicola Michetti e realizzata a spese del cardinale Giuseppe Sacripante.
particolare del modellino de Tempio di Cristo Re

Cappella di S.Giuseppe o Cappella Sacripante
La pala rappresenta il Transito di S.Giuseppe, ed è opera di Francesco Trevisani.

Transito di S.Giuseppe (Francesco Trevisani)
Nella cupola la Gloria di S.Giuseppe è opera di L. Garzi.
Nei peducci della cupola Francesco Trevisani ha dipinto Quattro episodi della vita di S.Giuseppe.
Nella lunetta destra Francesco Trevisani ha dipinto L'ultima comunione di S.Luigi, mentre nella lunetta a sinistra Giuseppe Chiari ha rappresentato La beata Lucia da Narni riceve le stimmate.

cupola, peducci e lunetta della Cappella di S.Giuseppe
La terza cappella a destra è la Cappella di S.Gioacchino.

Cappella di S.Gioacchino
La pala d'altare rappresenta Gioacchino offre la Madonna a Dio, opera attribuita a Stefano Pozzi (allievo di Carlo Maratta).
Nel 1923 fu qui deposto il corpo di S.Roberto Bellarmino, padre spirituale di S.Luigi Gonzaga.

Gioacchino offre la Madonna a Dio (attr. Stefano Pozzi)

Nel transetto destro l'altare è dedicato all'Eucarestia e a S.Luigi Gonzaga, figlio di Ferrante Gonzaga, morto di peste nel 1591 a 23 anni.

Fu eretto nel 1698 su disegno di Andrea Pozzo a spese del marchese Scipione Lancellotti.

L'altare è formato ai lati da quattro colonne tortili di verde antico.
Alla sommità del timpano dell'altare si trovano le raffigurazioni della Purezza (a destra) e della Penitenza (a sinistra), virtù di S.Luigi, realizzate da Pierre Legros come anche gli angeli ai lati dell'urna in lapislazzuli con le reliquie del Santo.
L'angelo di destra tiene in mano una corona di fiori e spinge con un piede un globo di lapislazzuli, simbolo della gloria del mondo, mentre l'angelo di sinistra ha ai piedi una corona simbolo del principato a cui il Santo rinunciò.

La pala in marmo sull'altare di Pierre Legros raffigura la Gloria di S.Luigi Gonzaga.
I due angeli in marmo sulla balaustra sono invece opera di Bernardino Ludovisi.

altare di S.Luigi Gonzaga con Gloria di S.Luigi ((Pierre Legros) e angelo (B.Ludovisi)
altare di S.Luigi Gonzaga con Gloria di S.Luigi ((Pierre Legros) e con angelo (B.Ludovisi)
Nella volta è raffigurata la Visione di S.Maria Maddalena de' Pazzi con l'ascesa al cielo di S.Luigi di Andrea Pozzo.

Visione di S.Maria Maddalena de' Pazzi con l'ascesa al cielo di S.Luigi (Andrea Pozzo)
Ai lati della finestra la Visione della Madonna e la Prima Comunione di S.Luigi (Andrea Pozzo).


La cappella a destra del presbiterio è la Cappella Ludovisi che prende il nome dalla famiglia che ha costruito la chiesa.

Cappella Ludovisi
stemma Ludovisi di papa Gregorio XV
Qui si trova il monumento funebre di papa Gregorio XV Ludovisi e del cardinale Ludovico Ludovisi, realizzato da Pierre Legros (1709/1717).

monumento funebre di papa Gregorio XV con statue allegoriche della Fama (in alto) e della Religione e della Munificenza (ai lati dell'urna) - Pierre Legros
sepolcro della famiglia Ludovisi/Boncompagni
Pierre Etienne Monnot è l'artista che ha eseguito le due figure allegoriche alate con tromba che rappresentano la Fama.
Poste ai lati dell'urna, sempre dello stesso autore vi sono la Religione e la Munificenza.

Il ritratto nel medaglione del monumento funebre rappresenta il cardinale Ludovico Ludovisi.

Sui pilastri angolari sono poste in nicchie le statue in stucco delle virtù cardinali di Camillo Rusconi (1685/1686): Fortezza, Giustizia, Prudenza e Temperanza.

Temperanza (C.Rusconi)
Prudenza (C.Rusconi)



Giustizia (C.Rusconi)
Fortezza (C.Rusconi)








































Alla sinistra del presbiterio si trova la Cappella di S.Ignazio, vestibolo della Sacrestia.

vestibolo Sacrestia
La statua in gesso di S.Ignazio è opera di Camillo Rusconi, modello di quella in marmo realizzata per la Basilica Vaticana.

S.Ignazio
Le statue allegoriche in stucco sono invece di Francesco Nuvolone, Simone Giorgini, Antonio Lavaggi e Francesco Rinaldi.


Nel transetto sinistro l'altare è dedicato alla SS.Annunziata e a S.Giovanni Berchmans, ed è opera di Francesco Cerroti (1749).

transetto sinistro
L'urna contiene infatti le spoglie di S.Giovanni Berchmans, studente in filosofia del Collegio Romano, morto giovane nel 1621.
Il suo corpo fu qui trasferito nel 1873.
L'urna è opera di F.Viti e V.Bruno (1873), su disegno di Virginio Vespignani.

urna con le spoglie di S.Giovanni Berchmans
La pala marmorea rappresenta l'Annunziata ed è opera di Filippo della Valle.

pala marmorea dell'Annunciata (Francesco della Valle)
Le statue in stucco sul timpano dell'altare rappresentano la Carità e l'Umiltà e sono state realizzate insieme agli angeli da Pietro Bracci.

angelo (Pietro Bracci)
angelo con corona di spine (Pietro Bracci)
Nella volta vi è rappresentata l'Assunzione di Maria di Andrea Pozzo.

volta del transetto sinistro: Assunzione di Maria (volta - Andrea Pozzo) - Natività di Cristo e Presentazione della Vergine al Tempio (ai lati della finestra - L.Mazzanti)
Ai lati della finestra Ludovico Mazzanti ha raffigurato la Natività di Cristo e la Presentazione della Vergine al Tempio (XVIII secolo), e nelle lunette ha invece rappresentato i Profeti David e Geremia.


La terza cappella a sinistra è la Cappella del Crocifisso, dove si trova un crocifisso del XVIII secolo e alcuni reliquiari.

Cappella del Crocifisso

La seconda cappella a sinistra è la Cappella di S.Francesco Saverio.

Cappella di S.Francesco Saverio
Sono stati rappresentati da Pierre de Lattre S.Francesco Saverio e S.Francesco Borgia.


La prima cappella a sinistra è la Cappella di S.Gregorio Magno.
La pala d'altare di Pierre de Lattre rappresenta S.Gregorio Magno e un altro Santo.
 
S.Gregorio Magno e un altro Santo (Pierre de Lattre)
www.santignazio.gesuiti.it
Orari: lunedì/sabato          7.30/19.00
           domenica e festivi   9.00/19.00

CONCLUSIONI
La Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola esprime molto bene il desiderio del Barocco di stupire l'osservatore.
Con i suoi affreschi a trompe-l'oeil Andrea Pozzo, specialista nel realizzare illusioni ottiche, ha saputo ingannare il visitatore con finte architetture che hanno ampliato ulteriormente gli spazi di questa chiesa.
L'altezza della chiesa viene raddoppiata dall'illusorio sfondamento della volta della navata, una tela dipinta crea una finta cupola, la parete concava dell'abside sembra poligonale...capolavori che davvero rapiscono!


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