Lungo la Riviera Berica, a Sud-Est di Vicenza, appena fuori le mura cittadine, sorge l'icona delle ville palladiane:
Villa Almerico Capra-Valmarana detta "La Rotonda".
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La Rotonda |
E' la più celebre delle ville progettate da Andrea Palladio e come i capolavori del grande architetto è stata inserita nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
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una delle quattro facciate de La Rotonda |
Anche se lo stesso architetto nel libro secondo, capitolo terzo de "I Quattro Libri dell'Architettura" l'inserisce nella sezione che dedica ai "Palazzi di città", è concepita per essere in rapporto con la realtà rurale.
La villa infatti, posta su un piccolo colle, domina i campi coltivati ma anche la città.
Nel 1566 Andrea Palladio, quando aveva 58 anni, progettò quest'edificio per il conte e canonico Paolo Almerico che voleva costruire una residenza dove ritirarsi alla fine della sua carriera ecclesiastica trascorsa a Roma alla corte papale (fu referendario apostolico di Pio IV Medici e Pio V Ghislieri).
Ma né l'architetto né il committente videro la villa terminata perché morirono prima della fine dei lavori.
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modello in legno de La Rotonda (Palladio Museum) |
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prospetto de La Rotonda |
Fu infatti Vincenzo Scamozzi che nel 1606 portò a termine con qualche modifica il progetto palladiano: la
cupola semisferica pensata dal Palladio fu infatti sostituita da una cupola ribassata a gradoni sormontata da una lucerna, che richiama quella del
Pantheon di Roma (anch'esso chiamato "La Rotonda").
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cupola de La Rotonda |
Questo è uno dei primi esempi di cupola nell'architettura residenziale in Occidente.
Inoltre si attribuiscono allo Scamozzi anche le parti rustiche (
barchesse) della villa, progettata inizialmente senza gli annessi che poi ospitarono i contadini, le stalle e i granai.
La Rotonda, modello di proporzioni ideali, appare come una "villa-tempio" a pianta centrale (intersezione di un quadrato con una croce greca).
La pianta è ruotata di 45° ed è orientata con gli spigoli rivolti verso i punti cardinali, per consentire ad ogni stanza di poter godere di una uguale esposizione al sole.
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due facciate de La Rotonda |
La villa presenta quattro
facciate identiche: i quattro
pronai che costituiscono gli ingressi alla villa sono costituiti da sei colonne ioniche sormontate da frontoni ornati da statue (Giovanbattista Albanese).
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pronao de La Rotonda |
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pronao de La Rotonda |
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un pronao con frontone decorato con statue (Giovanbattista Albanese) |
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un pronao con frontone decorato con statue (Giovanbattista Albanese) |
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colonne ioniche |
I voltatesta dei pronai sono aperti da arcate.
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voltatesta di un pronao |
Le pareti dei frontoni sono affiancati da finestre rettangolari.
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finestra rettangolare sulla parete dei frontoni |
Le facciate sono precedute da scalinate con poggi decorati con statue (Lorenzo Rubini).
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scalinata di un pronao |
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statua (Giambattista Albanese) sul poggio della scalinata |
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statua (Giambattista Albanese) sul poggio della scalinata |
Vincenzo Scamozzi forò le scalinate per permettere di accedere al basamento, ma nel Settecento i tagli furono eliminati e vennero invece aperti sul fianco delle scalinate arcate per accedere al basamento.
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scalinata di un pronao |
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ambienti nel basamento |
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ambienti nel basamento |
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ambienti nel basamento |
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ambienti nel basamento |
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ambienti nel basamento |
La villa è costituita infatti da un
basamento nel quale erano alloggiati i servizi (cucine, dispense, lavanderia e cantine), da un
piano nobile e da un piano
attico, originariamente adibito a "luogo per passeggiare" e poi a granaio, ma che venne infine tramezzato da Francesco Muttoni (1725/1740), per crearvi un appartamento di dodici camere e quattro salotti.
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volte in mattoni che ricoprono gli ambienti del basamento |
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una porta negli ambienti del basamento |
La planimetria interna è costituita da una sala centrale circolare inscritta in un quadrato, che si prolunga verso l'esterno con quattro corridoi.
Intorno alla sala centrale di rappresentanza sono disposte le stanze periferiche: una grande rettangolare ad ogni angolo, affiancata da una più piccola e più bassa con sovrastante mezzanino.
Nei quattro spazi di raccordo col salone sono state posizionate le scale a chiocciola (due sono del Palladio), per mettere in comunicazione i piani dell'edificio.
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pianta de La Rotonda (Palladio Museum) |
Non potendosi purtroppo scattare foto negli interni della villa, non mi soffermerò a descriverne le decorazioni pittoriche e plastiche costituite da statue, stucchi e affreschi con raffigurazioni di soggetti mitologici o religiosi, e allegorie profane.
C'è comunque da dire che è una vera meraviglia!
Sono stati gli artefici di queste opere decorative Lorenzo e Agostino Rubini, Bartolomeo Ridolfi, Giambattista Albanese, Ruggero Bascapè, Domenico Fontana, Bernardino India, Eliodoro Forbicini, Alfonso Canera, e Alessandro Vittoria.
La cupola da Alessandro Maganza (1591).
Il salone centrale fu affrescato da Louis Dorigny (XVIII secolo) in occasione delle nozze di Marzio e Cecilia Capra.
I pavimenti della villa sono in "battuto veneziano" (cocciopesto, calce e graniglia di marmi colorati) o in mattonelle esagonali.
L'ingresso principale della villa si trovava verso il fiume, mentre oggi si accede alla villa da quello che un tempo era l'ingresso di servizio: infatti il viale attuale d'accesso è costeggiato a sinistra da un muro con
statue (attribuite a O.Marinali) e a destra dagli ambienti annessi alla villa con arcate a bugnato.
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attuale viale d'ingresso (verso la villa) |
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attuale viale d'ingresso (verso l'uscita) |
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ingresso attuale visto dalla villa |
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statua del viale d'accesso alla villa |
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statua del viale d'accesso alla villa |
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statue del viale d'accesso alla villa |
La villa è circondata da giardini adornati statue.
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giardini che circondano la villa |
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giardini della villa |
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terrazza nei giardini della villa |
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pozzo nei giardini della villa |
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nicchia con rilievo nella parte del giardino rivolta verso il bosco |
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nicchia con statua nei giardini della villa |
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statua nel giardino della villa |
L'
Ercole che uccide il leone posta in una nicchia addossata alla barchessa è attribuita al Marinali.
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Ercole che uccide il leone (attr.Marinali) |
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Ercole che uccide il leone (attr.Marinali) |
Sul lato Sud-Ovest la villa confina con il bosco.
Dopo la morte di Paolo Almerico (1589) la villa passò al suo figlio naturale Virginio Bartolomeo che ben presto la vendette a Odorico e Mario Capra (1591), che appunto fecero ultimare i lavori di costruzione a Vincenzo Scamozzi e fecero imprimere il loro nome e porre il loro stemma sulla facciata Nord-Ovest della villa.
Nel 1848 durante l'assedio austriaco la villa fu danneggiata dalle truppe serbe al servizio degli Austriaci.
Dal 1911 la proprietà è passata alla famiglia Valmarana.
Davanti al cancello d'ingresso della villa si trova la
Cappella della Rotonda, costruita come oratorio privato da Girolamo Albanese per volere di Marzio Capra tra il 1645 e il 1663.
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facciata della Cappella vista dal viale d'accesso a La Rotonda |
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cancello d'accesso alla Cappella |
Nelle volontà testamentarie di Paolo Almerico vi era quella che fosse costruita una cappella.
Successivamente la cappella è stata inglobata nel parco della vicina
Villa Valmarana ai Nani.
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facciata della Cappella con stemma Valmarana |
CURIOSITÀ: Il regista Joseph Losey ha girato nella villa alcune scene del suo "Don Giovanni".
http://www.villalarotonda.it/it/homepage.htm
Orari: estivo (marzo/novembre)
mercoledì e sabato interno ed esterni 10.00/12.00 15.00/18.00
martedì, giovedì, venerdì e domenica solo esterni 10.00/12.00 15.00/18.00
lunedì CHIUSO
invernale (novembre/marzo)
martedì/domenica solo esterni 10.00/12.00 14.30/17.00
lunedì CHIUSO
Costo: 5€ solo l'esterno
10€ esterno + interno
NO FOTO negli interni
ATTENZIONE
Non si può parcheggiare lungo la strada che conduce alla villa.
Parcheggiare alla stazione di servizio (
Viale Riviera Berica 46) e proseguire per 5 minuti a piedi.
Il biglietto si può pagare solo in
cash.
CONCLUSIONI
La bellezza classica e la geometria perfetta di questo capolavoro indiscusso di Andrea Palladio, hanno fatto di
Villa Almerico Capra-Valmarana una delle costruzioni più famose dell'architettura moderna e un modello per le successive generazioni di architetti.
A partire dall'architetto Inigo Jones, che fu uno dei protagonisti del culto palladiano in Inghilterra, il "palladianismo" si diffuse presto nel mondo.
Hanno infatti subìto l'influsso dell'architettura del Palladio la
Casa Bianca di Washington,
Villa Pisani a Lonigo,
Chiswick House a Londra,
Mereworth Castle nel Kent, e
Monticello nella tenuta del presidente Thomas Jefferson in Virginia.
2 commenti:
Enjoyed your story. Thank you so much!
Thank you for reading
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