venerdì 8 novembre 2019

"Assaggi gastronomici" a Vicenza


Che passiamo pochi giorni o soltanto qualche ora in una piccola località o in una grande città, cerchiamo sempre di assaggiare qualche piatto della cucina locale, e a volte la sua rielaborazione moderna se possibile.
Così è successo a Vicenza...nella nostra spasmodica ricerca di vedere più bellezze architettoniche possibili della città, abbiamo ritagliato un po' di tempo anche per il suo "lato culinario".

La prima specialità che viene in mente pensando alla cucina locale è certamente il "baccalà", il re della cucina vicentina.

Fu il ricco e nobile mercante Pietro Querini nel XV secolo a scoprire il "baccalà", o meglio lo "stoccafisso", dato che i Vicentini intendono per "baccalà" il merluzzo ("Gadus Morhua"), pescato nelle isole settentrionali norvegesi, fatto essiccare ai venti del Nord per mesi (per "baccalà" nelle altre regioni d'Italia s'intende invece il merluzzo sotto sale).

Ritratto di Pietro Querini
Pietro Querini infatti era il Signore dell'isola di Candia (l'antico nome dell'isola di Creta), dove produceva il vino Malvasia, che esportava nelle Fiandre.
In uno dei suoi viaggi mercantili marittimi naufragò con il suo veliero e oltre a perdere il prezioso carico che trasportava, perse anche molti membri del suo equipaggio.
I superstiti riuscirono ad approdare su un'isola deserta dell'arcipelago norvegese delle Lofoten, dove per giorni si sfamarono con molluschi, fino a quando gli abitanti di un'isola vicina vennero in loro aiuto.
Ospite per mesi dei suoi soccorritori, Querini conobbe lo stoccafisso, alimento che essendo essiccato, era adatto ai lunghi viaggi e che, pur essendo nutriente, era considerato "magro" e adatto ai 200 giorni di astinenza dalla carne sanciti dal Concilio di Trento, molto osservati all'epoca nel Veneto dove il nobil uomo, una volta tornato, fece conoscere questo cibo...
...e dal "baccalà" parte il nostro piccolo viaggio gastronomico.


SOTOBOTEGA
Il Bistrot del Baccalà
IL CEPPO
Corso Andrea Palladio 196                                                                           
http://www.gastronomiailceppo.com/                                                                           

negozio gastronomico Il Ceppo / bistrot Sotobotèga

GIUDIZIO
E' questo un apprezzato negozio di gastronomia posto lungo il corso principale di Vicenza, che conduce ai palladiani Teatro Olimpico e Palazzo Chiericati.

dehor de Il Ceppo
Già dall'esterno le sue vetrine attirano gli occhi dei buongustai con molti prodotti tipici e piatti della cucina vicentina e non, da poter gustare sul luogo o da asporto.

interno del negozio gastronomico Il Ceppo
interno del negozio gastronomico Il Ceppo
La ricetta del baccalà di questo locale è stata premiata dalla "Venerabile Confraternita del Baccalà alla Vicentina".  
Noi abbiamo passato la nostra pausa pranzo gourmet nel bistrot che si trova, come dice il nome del locale, nel "sotobotèga", nell'ex cantina.

l'ambiente sotterraneo del bistrot con volta in mattoni
Seduti ai pochi tavoli e sedie trasparenti, si possono degustare buoni piatti, attorniati da moltissime bottiglie di vino e dalle volte palladiane in mattoni dell'edificio del 1700, posando i piedi su una lastra di vetro sotto la quale corre un'antica strada romana, che congiungeva Genova ad Aquileia, intersecata qui da una strada medievale.

bottiglie e...
...ancora bottiglie
Grazie ai consigli del gentilissimo ed esperto personale, abbiamo optato per quello che viene chiamato "Poker d'Assi", ovvero quattro modi di declinare il "baccalà": crocchette di baccalà fritte, baccalà "mantecato", baccalà in insalata e baccalà alla vicentina accompagnato da polenta.

"Poker d'Assi"
Il piatto permette di degustare questo prodotto nei diversi modi di preparazione, e di far scoprire al meglio la sua versatilità.
Abbiamo poi concluso il nostro pasto con un delizioso dessert estivo, accompagnando il tutto con un buon vino. 

insalata e sorbetto di pesche con spruzzo di grappa e basilico
Un ottimo approccio alla cucina vicentina e soprattutto al "baccalà".

                                                               
                                                                                  😋
Il viaggio gastronomico continua con un altro prodotto veneto: il "Prosecco", il vino prodotto in Veneto e Friuli Venezia Giulia più esportato all'estero.
Quest'anno le colline del Prosecco di Conegliano Veneto e Valdobiadene (Treviso), zone produttrici di questo vino, sono state inserite nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco. 
Ecco quindi un indirizzo vicentino che già il nome ricorda questo prodotto...


LA PROSECCHERIA
Enoteca Veneta
Corso Antonio Fogazzaro 25
0444 1803152
www.laproseccheria.it

La Proseccheria - Enoteca Veneta
GIUDIZIO
Questo piccolo locale del centro storico, posto davanti ad uno dei palazzi palladiani, il Palazzo Braga, è un wine-bar dove poter stuzzicare qualcosa di buono accompagnato da uno (o più calici) di "Prosecco", ma non solo, dato il numero elevato di bottiglie da poter scegliere, e non solo del territorio.

tavoli alti nell'interno del locale
Per chi ama mangiare all'aperto vi sono anche alcuni tavoli davanti all'ingresso posto su una via pedonale. 


tavoli all'aperto de La Proseccheria
Specialità del locale, che ci è stata proposta e che ha appagato pienamente il nostro palato, sono gli "spunciotti" veneti, tartine di eccellente pane di diverso tipo, guarnite di prodotti tipici regionali, dal baccalà ai formaggi e salumi di qualità.

"spunciotti" veneti (con baccalà mantecato, burrata e acciughe, crudo e fichi)
Una nota di merito il foglio di cellophane trasparente tra il tagliere e gli "spunciotti", che denota una certa cura nel garantire l'igiene della presentazione.

Data la stagione calda abbiamo poi preso un piatto di pomodori e mozzarella e un piatto di prosciutto e fichi, che quando vengono composti con prodotti eccellenti, sono l'ideale per una pausa pranzo leggera.
Il tutto accompagnato da un ottimo vino del territorio.

prosciutto crudo al vino e fichi
pomodori e mozzarella di bufala
Un buon indirizzo che consiglio, tra una visita e l'altra dei tanti monumenti e chiese da scoprire in questa città. 


                                                                                      😋 

Per continuare la nostra degustazione di piatti vicentini abbiamo scelto un locale storico dove assaggiare un altro piatto tradizionale :i "Bìgoi co' l'ànra", i "bigoli" con sugo d'anatra.
I "bigoli" sono una pasta fresca fatta uova e farina che prende il nome da "bigo" cioè "baco", in quanto è un formato di pasta simile nell'aspetto a vermicelli, realizzati con il "bigolaro", un torchio manuale usato per trafilarla.
L'abbinamento di questa pasta con il sugo d'anatra risalirebbe al Seicento.
Le famiglie dei territori soggetti a Venezia preparavano il sugo con l'anatra che era a disposizione dai primi giorni di ottobre per festeggiare la Madonna della Vittoria (divenuta poi la Madonna del Rosario), festa istituita per ringraziare la Vergine della vittoria riportata contro i Turchi il 7 ottobre 1571 nella battaglia di Lepanto tra Lega Santa e l'Impero Ottomano.


AL PESTELLO
Contra' S.Stefano 3
0444 323721

Al Pestello
GIUDIZIO
E' questo un ristorante del centro storico.
Ero convinta che essendo una bottega storica che esercita dai primi anni del 1900 si respirasse quell'atmosfera un po' d'altri tempi.
Invece l'arredamento non ha nulla che faccia classificare tale questo ristorante, e anzi l'ho trovato piuttosto anonimo (tanto è vero che non abbiamo scattato neanche una foto!).
Forse l'illuminazione andrebbe rivista, i tavoli sono troppo ravvicinati, l'angolo con affresco bucolico e le cornici bianche appese alle pareti non bastano a dare tono al locale.
 
E' vero che era una serata infrasettimanale, ma i tavoli occupati compreso il nostro erano solo tre.

Il menù è scritto in dialetto, ma è comprensibile.
Vi sono elencati piatti della tradizione e piatti più innovativi.
Buoni i bigoli con il sugo d'anatra, decisamente troppo il peperoncino nei paccheri con sugo di pesce.
Buono il coniglio, mentre il pesce cotto a bassa temperatura un po' meno.

bìgoi co' l'àrna
paccheri con sugo di pesce
coneio con polenta (coniglio con polenta)
filetti di pesce cotti a bassa temperatura
La nostra scelta questa volta non ha soddisfatto a pieno le nostre aspettative, mi aspettavo qualcosa di più.


                                           😋

Per assaggiare i prodotti dell'orto che questa regione produce, in un locale dall'atmosfera rustica e romantica che la campagna sa offrire, ci siamo spostati fuori dalla città.


MOLIN VECIO
Via Giaroni 116
0444 585168
Caldogno
http://www.molinvecio.it/

Molin Vecio
GIUDIZIO
Immerso nella vegetazione della campagna, sulla riva di un laghetto e il rumore della ruota di un mulino ad acqua, si trova questa trattoria-ristorante posta a una decina di chilometri da Vicenza.

ruota del mulino
L'esistenza di un mulino ad acqua nei possedimenti dei Caldogno è attestata nel 1520.
Alla ruota per la produzione della farina bianca per i ricchi proprietari, si aggiunsero nel tempo altre due ruote per la macina del mais e la produzione di farina gialla per le famiglie meno agiate.
Divenne importante per la produzione di una miscela per uccelli.
Nel 1932 al posto di una macina venne montato un mulino a cilindri, che è in mostra in una delle sale del locale.
Un mulino elettrico viene invece messo in funzione nel 1944.
L'attività produttiva cessa nel 1966.
mulino a cilindri
Questa location bucolica, mantenuta nei secoli, oggi offre la possibilità di passare una bella serata in un ambiente affascinante e accogliente, dove si è circondati da oggetti della vita contadina: stufe, pentolame, pesanti ferri da stiro e litografie che ricordano le tradizioni del mondo contadino.

saletta con stufa
due salette comunicanti
pentolame, acquaio e stufa
litografie del mondo contadino
Nella bella stagione anche gli esterni offrono angoli romantici accompagnati dal rumore dell'acqua che ancor oggi muove l'antica ruota.

tavoli all'aperto
tavoli all'aperto
I piatti proposti nel menù provengono dalla cucina tradizionale, elaborati con ingredienti che provengono dall'orto, dal frutteto e dall'acqua dolce del posto.

vellutata di zucchine alla menta e concassè di pomodoro
carpaccio di salmerino e polpettine di persico con salsa in agrodolce
fritto di fiori ed erbe dell'orto
risotto alle erbe officinali
ravioli di borragine e trota fumè
crostata di ciliege con gelato alla vaniglia
vasetto cremoso alle nocciole e crumble al cacao
vino "Durello" prodotto nella provincia vicentina
Un luogo che certamente merita una visita, per sentirsi fuori dal tempo ed assaporare piatti cucinati semplicemente, ma col sapore di una volta, quel sapore di una solida cultura contadina.


                                                                                     😋
E "dulcis in fundo"...una pasticceria!

ANTICA PASTICCERIA SORARU'
Piazzetta Andrea Palladio 17

Antica Pasticceria Sorarù
E' questo un locale storico della città, posto nella piazzetta adiacente la Basilica Palladiana, dirimpetto alla statua del grande architetto Andrea Palladio.

tavolini all'aperto dell'Antica Pasticceria Sorarù
ingresso dell'Antica Pasticceria Sorarù
E' un locale piccolino, con un solo tavolo all'interno, mentre nella bella stagione sono posti diversi tavolini all'esterno, ma quello che lo rende particolare è il suo arredamento ottocentesco in legno e stucco dorato, sulle cui scaffalature sono allineati vasi in vetro trasparente ricolmi di dolcetti e caramelle.

interno dell'Antica Pasticceria Sorarù
bancone bar
antichi scaffali con vasi di dolcetti
vista sulla Basilica Palladiana dall'interno della pasticceria
E' infatti un locale che è in attività da più di 150 anni, e i proprietari vi lavorano da tre generazioni.
Il nome deriva dal particolare topografico di un paesino posto ai piedi della Marmolada nel bellunese, paese d'origine della famiglia dei proprietari: "sora" stà per "sopra" e "rù" per "fiume di montagna".

Si viene colpiti subito dalla sua antica insegna e dalle vetrine nelle quali sono esposti i suoi dolci, primo tra tutti il plumcake, realizzato in tre formati.

vetrina della pasticceria con esposizione dei suoi plumcake
Questo dolce di origine tedesca e poi diffusosi nei paesi anglosassoni, prevedeva tra i suoi ingredienti, come dice il nome, le prugne, ma nel tempo la ricetta a base di farina, uova, zucchero e uova si è modificata.
Il vero nome di questo dolce che oggi ha sostituito le prugne con l'uvetta e la frutta candita, dovrebbe essere "pound cake" (dove "pound" stà per l'unità di peso "libra" = 450gr), in quanto la dose dei suoi ingredienti principali dovrebbe essere la stessa.
Noi non abbiamo degustato sul posto le sue specialità, ma abbiamo acquistato uno dei suoi plumcake per la nostra colazione al rientro a casa.
Un buon dolce, realizzato con ingredienti di qualità.


CONCLUSIONI
Ogni città possiede una sua peculiare cultura gastronomica, e non si può dire di conoscere una città senza aver cercato ed assaggiato quelli che sono i suoi piatti tipici, ognuno dei quali si porta dietro la sua storia, a volte anche centenaria.
Cerchiamo sempre di trovare il tempo per poter degustare i prodotti che una regione produce e di provare i locali che offrono piatti realizzati con queste materie prime.
Il nostro viaggio in caso contrario risulterebbe per noi incompleto...e vi dirò, esperimentare e conoscere non ci dispiace affatto!

        

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