Che passiamo pochi giorni o soltanto qualche ora in una piccola località o in una grande città, cerchiamo sempre di assaggiare qualche piatto della cucina locale, e a volte la sua rielaborazione moderna se possibile.
Così è successo a Vicenza...nella nostra spasmodica ricerca di vedere più bellezze architettoniche possibili della città, abbiamo ritagliato un po' di tempo anche per il suo "lato culinario".
La prima specialità che viene in mente pensando alla cucina locale è certamente il "baccalà", il re della cucina vicentina.
Fu il ricco e nobile mercante Pietro Querini nel XV secolo a scoprire il "baccalà", o meglio lo "stoccafisso", dato che i Vicentini intendono per "baccalà" il merluzzo ("Gadus Morhua"), pescato nelle isole settentrionali norvegesi, fatto essiccare ai venti del Nord per mesi (per "baccalà" nelle altre regioni d'Italia s'intende invece il merluzzo sotto sale).
Ritratto di Pietro Querini |
Pietro Querini infatti era il Signore dell'isola di Candia (l'antico nome dell'isola di Creta), dove produceva il vino Malvasia, che esportava nelle Fiandre....e dal "baccalà" parte il nostro piccolo viaggio gastronomico.
In uno dei suoi viaggi mercantili marittimi naufragò con il suo veliero e oltre a perdere il prezioso carico che trasportava, perse anche molti membri del suo equipaggio.
I superstiti riuscirono ad approdare su un'isola deserta dell'arcipelago norvegese delle Lofoten, dove per giorni si sfamarono con molluschi, fino a quando gli abitanti di un'isola vicina vennero in loro aiuto.
Ospite per mesi dei suoi soccorritori, Querini conobbe lo stoccafisso, alimento che essendo essiccato, era adatto ai lunghi viaggi e che, pur essendo nutriente, era considerato "magro" e adatto ai 200 giorni di astinenza dalla carne sanciti dal Concilio di Trento, molto osservati all'epoca nel Veneto dove il nobil uomo, una volta tornato, fece conoscere questo cibo...
SOTOBOTEGA
Il Bistrot del Baccalà
IL CEPPO
Corso Andrea Palladio 196
http://www.gastronomiailceppo.com/
negozio gastronomico Il Ceppo / bistrot Sotobotèga |
E' questo un apprezzato negozio di gastronomia posto lungo il corso principale di Vicenza, che conduce ai palladiani Teatro Olimpico e Palazzo Chiericati.
dehor de Il Ceppo |
interno del negozio gastronomico Il Ceppo |
interno del negozio gastronomico Il Ceppo |
La ricetta del baccalà di questo locale è stata premiata dalla "Venerabile Confraternita del Baccalà alla Vicentina".Noi abbiamo passato la nostra pausa pranzo gourmet nel bistrot che si trova, come dice il nome del locale, nel "sotobotèga", nell'ex cantina.
l'ambiente sotterraneo del bistrot con volta in mattoni |
bottiglie e... |
...ancora bottiglie |
"Poker d'Assi" |
Abbiamo poi concluso il nostro pasto con un delizioso dessert estivo, accompagnando il tutto con un buon vino.
insalata e sorbetto di pesche con spruzzo di grappa e basilico |
😋
Il viaggio gastronomico continua con un altro prodotto veneto: il "Prosecco", il vino prodotto in Veneto e Friuli Venezia Giulia più esportato all'estero.
Quest'anno le colline del Prosecco di Conegliano Veneto e Valdobiadene (Treviso), zone produttrici di questo vino, sono state inserite nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Ecco quindi un indirizzo vicentino che già il nome ricorda questo prodotto...
LA PROSECCHERIA
Enoteca Veneta
Corso Antonio Fogazzaro 25
0444 1803152
www.laproseccheria.it
La Proseccheria - Enoteca Veneta |
Questo piccolo locale del centro storico, posto davanti ad uno dei palazzi palladiani, il Palazzo Braga, è un wine-bar dove poter stuzzicare qualcosa di buono accompagnato da uno (o più calici) di "Prosecco", ma non solo, dato il numero elevato di bottiglie da poter scegliere, e non solo del territorio.
tavoli alti nell'interno del locale |
tavoli all'aperto de La Proseccheria |
"spunciotti" veneti (con baccalà mantecato, burrata e acciughe, crudo e fichi) |
Data la stagione calda abbiamo poi preso un piatto di pomodori e mozzarella e un piatto di prosciutto e fichi, che quando vengono composti con prodotti eccellenti, sono l'ideale per una pausa pranzo leggera.
Il tutto accompagnato da un ottimo vino del territorio.
prosciutto crudo al vino e fichi |
pomodori e mozzarella di bufala |
😋
Per continuare la nostra degustazione di piatti vicentini abbiamo scelto un locale storico dove assaggiare un altro piatto tradizionale :i "Bìgoi co' l'ànra", i "bigoli" con sugo d'anatra.
I "bigoli" sono una pasta fresca fatta uova e farina che prende il nome da "bigo" cioè "baco", in quanto è un formato di pasta simile nell'aspetto a vermicelli, realizzati con il "bigolaro", un torchio manuale usato per trafilarla.
L'abbinamento di questa pasta con il sugo d'anatra risalirebbe al Seicento.
Le famiglie dei territori soggetti a Venezia preparavano il sugo con l'anatra che era a disposizione dai primi giorni di ottobre per festeggiare la Madonna della Vittoria (divenuta poi la Madonna del Rosario), festa istituita per ringraziare la Vergine della vittoria riportata contro i Turchi il 7 ottobre 1571 nella battaglia di Lepanto tra Lega Santa e l'Impero Ottomano.
AL PESTELLO
Contra' S.Stefano 3
0444 323721
Al Pestello |
E' questo un ristorante del centro storico.
Ero convinta che essendo una bottega storica che esercita dai primi anni del 1900 si respirasse quell'atmosfera un po' d'altri tempi.
Invece l'arredamento non ha nulla che faccia classificare tale questo ristorante, e anzi l'ho trovato piuttosto anonimo (tanto è vero che non abbiamo scattato neanche una foto!).
Forse l'illuminazione andrebbe rivista, i tavoli sono troppo ravvicinati, l'angolo con affresco bucolico e le cornici bianche appese alle pareti non bastano a dare tono al locale.
E' vero che era una serata infrasettimanale, ma i tavoli occupati compreso il nostro erano solo tre.
Il menù è scritto in dialetto, ma è comprensibile.
Vi sono elencati piatti della tradizione e piatti più innovativi.
Buoni i bigoli con il sugo d'anatra, decisamente troppo il peperoncino nei paccheri con sugo di pesce.
Buono il coniglio, mentre il pesce cotto a bassa temperatura un po' meno.
bìgoi co' l'àrna |
paccheri con sugo di pesce |
coneio con polenta (coniglio con polenta) |
filetti di pesce cotti a bassa temperatura |
😋
Per assaggiare i prodotti dell'orto che questa regione produce, in un locale dall'atmosfera rustica e romantica che la campagna sa offrire, ci siamo spostati fuori dalla città.
MOLIN VECIO
Via Giaroni 116
0444 585168
Caldogno
http://www.molinvecio.it/
Molin Vecio |
Immerso nella vegetazione della campagna, sulla riva di un laghetto e il rumore della ruota di un mulino ad acqua, si trova questa trattoria-ristorante posta a una decina di chilometri da Vicenza.
ruota del mulino |
L'esistenza di un mulino ad acqua nei possedimenti dei Caldogno è attestata nel 1520.
Alla ruota per la produzione della farina bianca per i ricchi proprietari, si aggiunsero nel tempo altre due ruote per la macina del mais e la produzione di farina gialla per le famiglie meno agiate.
Divenne importante per la produzione di una miscela per uccelli.
Nel 1932 al posto di una macina venne montato un mulino a cilindri, che è in mostra in una delle sale del locale.
Un mulino elettrico viene invece messo in funzione nel 1944.
L'attività produttiva cessa nel 1966.
mulino a cilindri |
saletta con stufa |
due salette comunicanti |
pentolame, acquaio e stufa |
litografie del mondo contadino |
tavoli all'aperto |
tavoli all'aperto |
vellutata di zucchine alla menta e concassè di pomodoro |
carpaccio di salmerino e polpettine di persico con salsa in agrodolce |
fritto di fiori ed erbe dell'orto |
risotto alle erbe officinali |
ravioli di borragine e trota fumè |
crostata di ciliege con gelato alla vaniglia |
vasetto cremoso alle nocciole e crumble al cacao |
vino "Durello" prodotto nella provincia vicentina |
😋
E "dulcis in fundo"...una pasticceria!
ANTICA PASTICCERIA SORARU'
Piazzetta Andrea Palladio 17
Antica Pasticceria Sorarù |
tavolini all'aperto dell'Antica Pasticceria Sorarù |
ingresso dell'Antica Pasticceria Sorarù |
interno dell'Antica Pasticceria Sorarù |
bancone bar |
antichi scaffali con vasi di dolcetti |
vista sulla Basilica Palladiana dall'interno della pasticceria |
Il nome deriva dal particolare topografico di un paesino posto ai piedi della Marmolada nel bellunese, paese d'origine della famiglia dei proprietari: "sora" stà per "sopra" e "rù" per "fiume di montagna".
Si viene colpiti subito dalla sua antica insegna e dalle vetrine nelle quali sono esposti i suoi dolci, primo tra tutti il plumcake, realizzato in tre formati.
vetrina della pasticceria con esposizione dei suoi plumcake |
Questo dolce di origine tedesca e poi diffusosi nei paesi anglosassoni, prevedeva tra i suoi ingredienti, come dice il nome, le prugne, ma nel tempo la ricetta a base di farina, uova, zucchero e uova si è modificata.Noi non abbiamo degustato sul posto le sue specialità, ma abbiamo acquistato uno dei suoi plumcake per la nostra colazione al rientro a casa.
Il vero nome di questo dolce che oggi ha sostituito le prugne con l'uvetta e la frutta candita, dovrebbe essere "pound cake" (dove "pound" stà per l'unità di peso "libra" = 450gr), in quanto la dose dei suoi ingredienti principali dovrebbe essere la stessa.
Un buon dolce, realizzato con ingredienti di qualità.
CONCLUSIONI
Ogni città possiede una sua peculiare cultura gastronomica, e non si può dire di conoscere una città senza aver cercato ed assaggiato quelli che sono i suoi piatti tipici, ognuno dei quali si porta dietro la sua storia, a volte anche centenaria.
Cerchiamo sempre di trovare il tempo per poter degustare i prodotti che una regione produce e di provare i locali che offrono piatti realizzati con queste materie prime.
Il nostro viaggio in caso contrario risulterebbe per noi incompleto...e vi dirò, esperimentare e conoscere non ci dispiace affatto!
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