Un'altra delle ville realizzate da Andrea Palladio entrata nel 1996 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco si trova in provincia di Treviso, a Fanzolo di Vedelago, vicino a Castelfranco Veneto: è
Villa Emo.
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modellino di Villa Emo (Palladio Museum - Vicenza) |
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prospetto di Villa Emo (Palladio Museum - Vicenza) |
La villa prende il nome dalla famiglia che la fece costruire e nelle cui proprietà rimase per quasi 450 anni.
La famiglia Emo, proveniente dalla Grecia o da Vicenza, si era stabilita a Venezia nel X secolo, ed era entrata nel patriziato veneziano già dal 1297 (vi rimasero fino al 1797 anno della caduta della Repubblica).
Nel XIV secolo un ramo della casata si spostò nell'entroterra veneto, acquistando terreni nella podesteria di Castelfranco.
Fu Leonardo Emo senior che introdusse nel 1518 in queste terre (e per la prima volta nel Veneto), la coltivazione del granoturco, che incrementò la ricchezza famigliare.
Leonardo Emo, uomo molto eloquente, fece una brillante carriera politica nelle magistrature civili e militari.
Fu invece Leonardo Emo
junior, che aveva ereditato dal nonno Leonardo
senior la
tenuta agricola nel trevigiano, a chiedere ad Andrea Palladio di
realizzare la sua residenza che, terminata prima del 1570, divenne il fulcro dell'azienda
agricola che si estendeva a Nord della
Via Postumia, antica strada romana.
L'ordinata trama del territorio agricolo circostante (derivata dalla
centuriazione di età romana), con tracciati ortogonali sottolineati da
filari di pioppi, strade e viali, divenne lo sfondo per le prospettive
palladiane.
L'inizio della costruzione della villa si posiziona cronologicamente tra il 1556 e il 1559.
Andrea Palladio, come per la coeva e non distante
Villa Maser, adottò un modello di villa-fattoria ispirata all'architettura antica.
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facciata anteriore di Villa Emo |
Vista dall'alto la tenuta si sviluppa lungo due direttrici perpendicolari: la villa
(orizzontale) e un viale che un tempo era alberato (verticale).
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direttrici di Villa Emo |
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direttrice orizzontale della villa |
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direttrice verticale vista dalla loggia del corpo centrale |
Anche qui il grande architetto progettò un'architettura sobria adatta alle esigenze agricole, ma nello stesso tempo rappresentativa.
La villa ha un prospetto simmetrico: un corpo centrale padronale affiancato da due barchesse porticate.
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corpo centrale affiancato dalle barchesse |
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scorcio del corpo centrale e della barchessa orientale |
Ognuna delle due
barchesse è ritmata da 11 arcate a tutto sesto poggianti su pilastri con basi e capitelli costituiti da dadi parallelepipedi.
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barchessa occidentale |
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arcate del portico della barchessa orientale |
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portico della barchessa orientale e sul fondo quello della barchessa occidentale |
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porticato della barchessa orientale visto da una stanza del corpo centrale |
Originariamente, come previsto nel progetto del Palladio, le barchesse erano separate dal corpo centrale da tre campate.
Nel Settecento, quando si volle trasformare la villa in residenza nobiliare dove passare le vacanze, le barchesse furono unite al corpo centrale forse da Francesco Muttoni.
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pianta di Villa Emo (Palladio Museum - Vicenza) |
Le
barchesse, destinate agli usi agricoli, terminano con torri più elevate adibite a
colombare,
dove si allevavano piccioni per scopo alimentare o vendita.
Nello stesso periodo si realizzò nella barchessa occidentale un
oratorio a pianta rettangolare dedicato a S.Giovanni Battista.
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portale con timpano in pietra dell'Oratorio di S.Giovanni Batista (a destra della foto) |
Il portale dell'oratorio è architravato e presenta un timpano in pietra, sormontato da una nicchia.
Sul tetto della barchessa si trova una piccola campana.
Il primo piano della barchessa orientale non è visitabile, come anche tutta l'ala occidentale.
Per accedere al piano nobile del corpo centrale si passa attraverso
tre sale del piano terra della barchessa orientale.
In queste sale con camini sono appese alle pareti alcune tele a soggetto paesaggistico con cornici in stucco.
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sale a cannocchiale del piano terra della barchessa orientale |
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sala del piano terra della barchessa orientale |
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sala del piano terra della barchessa orientale |
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sala del piano terra della barchessa orientale |
Il
corpo centrale, aggettante rispetto alle barchesse, è a pianta quadrata.
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facciata del corpo centrale di Villa Emo |
Presenta infatti in facciata un pronao classico tetrastilo di ordine dorico, con colonne in laterizio intonacato.
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colonne doriche del pronao |
Il frontone triangolare è decorato con due
Vittorie alate che reggono lo stemma gentilizio degli Emo.
E' opera di Alessandro Vittoria.
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frontone della facciata: Vittorie alate e stemma Emo (Alessandro Vittoria) |
Le finestre sono prive di cornici.
Davanti alla facciata è posta una rampa d'accesso in pietra, larga come il pronao (
unicum nell'opera palladiana), utilizzata per essiccare i prodotti al sole e facilitarne il trasporto nei granai.
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rampa d'accesso |
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rampa d'accesso |
Internamente il corpo centrale è suddiviso su tre piani: piano terra con le cucine, piano nobile abitazione del signore, e sottotetto a uso della servitù e granaio.
Dopo aver attraversato nella barchessa orientale le tre stanze del piano terra già citate, si sale al piano nobile del corpo centrale.
Gli interni del piano nobile sono divisi in tre sezioni: due sezioni laterali identiche composte da tre stanze ognuna, e una parte centrale composta da loggia, vestibolo e salone che si affaccia sulla campagna del retro della villa.
Oltre alla simmetria precisa e le proporzioni matematiche applicate nell'architettura del Palladio, ci attende ora lo sfarzoso ciclo di affreschi a soggetto mitologico realizzato da Giambattista Zelotti, seguace del Veronese, realizzato probabilmente per il matrimonio di Leonardo Emo con Cornelia Grimani celebrato il 12 giugno 1565.
Nel ciclo pittorico, diviso in tre registri (basamento, zona centrale e fregio), sono stati raffigurati episodi pagani tratti dalle "Metamorfosi" di Ovidio, ma anche episodi della Storia romana e soggetti cristiani.
Sono rappresentate le allegorie che esaltano il controllo delle passioni e le pratiche delle virtù coniugali.
Salite le scale che conducono al piano nobile, sembra accoglierci il
trompe-l'oeil di un
Moro che esce da una porta.
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trompe-l'oeil di un Moro |
Il percorso di visita in senso antiorario inizia entrando nel cosiddetto
Camerino delle grottesche orientale, che occupa una posizione simmetrica rispetto al Camerino delle grottesche occidentale.
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Camerino delle grottesche orientale |
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Camerino delle grottesche orientale |
Il
camerino è così chiamato perché si trova nella zona orientale del piano nobile e perché le sue pareti sono decorate a grottesche.
Nella parete Ovest è raffigurata l'
Allegoria della Bilancia, mentre sulla parete Est sono rappresentati il
Tempo e la
Poesia.
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decorazione a grottesche con Allegoria della Bilancia della parete Ovest del Camerino delle grottesche orientale
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Nei due riquadri delle pareti Nord e Sud compaiono raffigurazioni uguali, ma in posizione invertita sulla parete opposta.
Sono rappresentati i
simboli terrestri (di
Proserpina) e i
simboli acquatici (di
Anfitrite).
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Allegoria dell'Acqua con Anfitrite |
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Allegoria della Terra con Proserpina |
Il
soffitto del
camerino è originale ed è composto da tabelle in legno decorate con pitture.
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soffitto in legno (XVI sec.) con lampada (XVIII sec.) del Camerino delle grottesche orientale |
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Sulla destra del
Camerino delle grottesche orientale (a settentrione della villa) si accede alla
Stanza di Venere (simmetrica rispetto alla
Stanza di Ercole).
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Stanza di Venere |
Finte cornici inquadrano le finestre e le porte della stanza.
Le parete sono suddivise da finte colonne ioniche, il cui basamento è decorato da marmo dipinto.
E' finto anche l'architrave a cornici sottili.
Protagonista delle decorazioni pittoriche di questa stanza è Venere.
Sulla parete che conduce al salone principale della villa, è raffigurato il
busto di Venere a monocromo.
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busto a monocromo di Venere (sulla porta a destra della foto) |
Sulle altre pareti vi sono dipinte tre grandi scene che illustrano il
mito di Venere a partire dal caminetto dove
Venere è ferita da Amore, poi
Venere dissuade Adone dalla caccia (entro l'arcata a Nord della parete occidentale), e infine
Venere sostiene Adone morente (nell'arcata meridionale della parete occidentale).
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Venere è ferita da Amore |
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Venere dissuade Adone dalla caccia |
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Venere sostiene Adone morente |
Due
Vittorie alate sono rappresentate nei pennacchi degli archi.
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pennacchi: Vittorie alate |
In una finta
cartouche posta sopra alla porta verso il Camerino delle grottesche è dipinto
S.Girolamo penitente, che induce a pensare al pentimento e alla penitenza coloro che si lasciano travolgere dai sensi come Venere.
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S.Girolamo penitente |
Il
camino con cornice in marmo rosso e maioliche decorate con motivi geometrici in giallo, bianco e azzurro è cinquecentesco.
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camino della Stanza di Venere (XVI sec.) |
Il
lampadario in vetro di Murano è del XVIII secolo.
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lampadario di vetro di Murano della Stanza di Venere (XVIII sec.)
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Si passa ora nel
Salone Centrale, un ambiente a pianta quadrata posto a settentrione della villa.
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Salone Centrale: parete Ovest |
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Salone Centrale: parete Est |
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Salone Centrale: parete Nord |
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Salone Centrale: parete Sud |
Le pareti sono dipinte con finte colonne scanalate corinzie.
Le porte d'accesso alle altre due sale si trovano negli intercolumni.
Sopra queste due porte sono raffigurati episodi della storia romana tratti dalla raccolta "Exempla" dello scrittore latino Valerio Massimo:
Scipione restituisce al padre e al fidanzato la principessa prigioniera (parete occidentale) e
L'uccisione di Virginia (parete orientale).
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Scipione restituisce al padre e al fidanzato la principessa prigioniera |
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L'uccisione di Virginia |
Sono questi due episodi esempi del "buon governo" e del "mal governo".
Nelle finte nicchie sono raffigurati a monocromo: sulla parete orientale
Giove (che rappresenta l'elemento "fuoco") e
Giunone (che rappresenta l'elemento "Aria"), mentre sulla parete occidentale
Nettuno (che rappresenta l'elemento "Acqua") e
Cibele (che rappresenta l'elemento "Terra").
Figure di
Prigioni
sono dipinti sotto le raffigurazioni di queste divinità/elementi, per
ricordare i successi militari di alcuni membri della famiglia Emo.
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Nettuno e Prigione |
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Cibele e Prigione |
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Giunone e Prigione |
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Giove e Prigione |
Sul sottostante basamento sono dipinti a monocromo
Scene di Trionfi romani.
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Scena di trionfo romano |
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Scena di trionfo romano |
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Scena di trionfo romano |
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Scena di trionfo romano |
Due finte colonne corinzie, con timpano decorato con due figure femminili distese
Allegorie della Pace e della Prudenza, sembrano sostenere l'arcata che mette in comunicazione nella parete meridionale il
Salone Centrale con il
Vestibolo.
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Allegorie della Pace e della Prudenza |
Ai lati delle colonne, dipinte a monocromo violetto, sono raffigurati
L'amore di Apollo per Dafne (che simboleggia la vittoria della castità sulla passione dei sensi) e la
Gara poetica tra Apollo e Pan (che simboleggia la vittoria della ragione sui sensi).
Sotto due monocromi sono dipinte due finte finestre nei cui timpani sono raffigurati a monocromo i
busti di Antonino Pio e Giulio Cesare.
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monocromo con L'amore di Apollo per Dafne e busto di Antonino Pio |
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monocromo con Gara poetica tra Apollo e Pan e busto di Giulio Cesare |
Anche sulla parete Nord nei timpani sono dipinti i
busti di Ottaviano e Pompeo.
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busto di Pompeo |
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busto di Ottaviano |
Sulla parete Nord si trova appeso lo
stemma ligneo intagliato, dorato a foglia d'oro e dipinto, che un tempo era collocato sullo specchio poppiero della nave ammiraglia di Angelo Emo.
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stemma famiglia Emo |
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Dal
Salone Centrale si può accedere alla
Stanza di Ercole, posta nella parte occidentale del corpo centrale della villa.
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Stanza di Ercole |
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Stanza di Ercole |
Anche questa sala è decorata con finte colonne ioniche scanalate poste su un basamento decorato a finto marmo.
Anche finestre e porte presentano finte cornici.
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Stanza di Ercole |
La sala, decorata con scene delle gesta di
Ercole per trasformarsi da uomo in dio (tratte dalle Metamorfosi di Ovidio), presenta tre grandi raffigurazioni.
Sulla parete orientale si trovano
Ercole abbraccia Dejanira e
Ercole scaglia in mare Lica.
Sulla parete occidentale
Ercole sul rogo.
A monocromo nei pennacchi degli archi vi sono stati raffigurate le personificazioni dei
Fiumi.
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Ercole abbraccia Dejanira |
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Ercole scaglia in mare Lica |
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Ercole sul rogo |
Sopra la porta che conduce al
Salone Centrale è raffigurata l'
Allegoria della Fama, attorniata dagli attributi di Ercole.
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Allegoria della Fama |
Sopra la porta che conduce al
Camerino delle grottesche occidentale è dipinta una finta
cartouche con la raffigurazione sacra del
Noli me tangere.
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Noli me tangere |
Il
camino cinquecentesco ha una cornice in marmo viola ed è foderato da maioliche a motivi geometrici viola, bianchi e blu.
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camino della Stanza di Ercole (XVI sec.) |
Nella stanza si trova un
pianoforte in radica di noce costruito nel XIX secolo a Vienna da Ludwig Schnabel, appartenuto alla famiglia Testani.
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pianoforte Ludwig Schnabel (XIX sec.) |
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Segue il
Camerino delle grottesche occidentale.
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Camerino delle grottesche occidentale |
Simboli di questo ambiente, decorato come l'analogo orientale a grottesche, sono il
Fuoco o vaticinio e l'
Aria o Priapo.
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Fuoco |
Anche in questo camerino è raffigurata la grottesca della
Bilancia (parete orientale rivolta verso il vestibolo), del
Tempo (parete orientale) e della
Poesia (parete occidentale).
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grottesca della Bilancia |
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grottesca del Tempo |
Anche qui il soffitto del camerino è originale ed è composto da tabelle in legno decorate con pitture.
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soffitto in legno (XVI sec.) con lampada (XVIII sec.) del Camerino delle grottesche occidentale |
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Proseguendo il percorso antiorario si entra nella
Stanza delle Arti, nella zona meridionale dell'ala occidentale della villa.
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Stanza delle Arti |
Sulle pareti sono raffigurate sei
Allegorie delle Arti.
Nella parete settentrionale:
Allegoria dell'Astronomia e
Allegoria dell'Architettura.
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parete settentrionale: Allegoria dell'Astronomia (a sinistra) e Allegoria dell'Architettura (a destra)
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Allegoria dell'Astronomia |
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Allegoria dell'Architettura |
Nella parete orientale:
Allegoria della Musica e
Allegoria della Scultura.
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parete orientale: Allegoria della Musica (a sinistra) e Allegoria della Scultura (a destra)
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Allegoria della Musica
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Allegoria della Scultura |
Nella parete meridionale:
Allegoria della Poesia e
Allegoria della Pittura.
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parete meridionale: Allegoria della Poesia (a sinistra) e Allegoria della Pittura (a destra)
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Allegoria della Poesia
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Allegoria della Pittura |
Putti che giocano a cavalcioni su ghirlande di fiori e frutta decorano il fregio della stanza, sorretto da finte colonne corinzie scanalate.
Anche qui il basamento e le cornici delle finestre e delle porte sono in finto marmo.
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fregio con Putti |
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fregio con Putti |
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fregio con Putti |
Inoltre al centro della parete orientale è raffigurata a monocromo l'
Allegoria dell'Estate, mentre al centro della parete occidentale, sopra al camino, è raffigurata a monocromo l'
Allegoria dell'Inverno.
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Allegoria dell'Inverno |
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Allegoria dell'Estate |
Sulla parete settentrionale è raffigurata in un quadretto una
Sacra Famiglia: l'esercizio delle arti permette di far vivere i valori famigliari.
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Sacra Famiglia |
Anche i questa stanza si trovano un
lampadario di vetro di Murano e un
caminetto cinquecentesco con cornice in marmo e foderato in maioliche.
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lampadario di vetro di Murano della Stanza delle Arti (XVIII sec.) |
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caminetto della Stanza delle Arti (XVI sec.) |
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Si accede quindi alla
Loggia, una sorta d'ingresso al piano nobile per chi saliva direttamente dalla rampa posta di fronte, e attraversava gli spazi tra le quattro colonne doriche.
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Loggia |
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rampa d'accesso alla Loggia e prospettiva verso l'ingresso della villa |
Le pareti della
Loggia sono anch'esse affrescate.
Quattro finte colonne doriche scandiscono la parete settentrionale: due di esse affiancano la porta d'accesso alla villa.
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porta d'accesso alla villa e prospettiva verso la campagna sul retro |
In un rettangolo posto sopra la porta è raffigurata
Cerere.
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Cerere |
Affiancano
Cerere in due conchiglie il
busto di Giunone e il
busto di Callisto.
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busto di Giunone |
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busto di Callisto |
Dal II libro delle Metamorfosi di Ovidio è tratto il
Mito dell'amore tra Giove e la ninfa Callisto raffigurato sulle pareti orientale e occidentale.
Sulla parete occidentale è raffigurato
Giove che seduce Callisto, mentre sulla parete orientale è rappresentato
Giunone che punisce Callisto tramutandola in orsa.
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parete occidentale: Giove che seduce Callisto e ingresso alla Stanza delle Arti |
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parete orientale: Giunone che punisce Callisto e ingresso alla Stanza di Io |
La
Loggia ha un
soffitto ligneo a cassettoni decorati da rosoni.
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soffitto a cassettoni lignei della Loggia |
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pavimento della Loggia |
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particolare del pavimento della Loggia |
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Alla destra della
Loggia, nell'ala orientale della villa,
si trova la
Stanza di Giove e Io.
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Stanza di Giove e Io |
La stanza è scandita da finte colonne corinzie su basamento in finto marmo, e anche in questo ambienti sono finte le cornici di porte e finestre.
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Stanza di Giove e Io |
Il tema degli affreschi della stanza, l'
Amore tra Giove e Io, è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.
Nella parete settentrionale sono raffigurati
Giove seduce Io e
Giove tramuta Io in giovenca.
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Giove seduce Io |
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Giove tramuta Io in giovenca |
Sulla parete meridionale troviamo
Giunone consegna Io ad Argo e
Mercurio addormenta Argo.
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Giunone consegna Io ad Argo |
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Mercurio addormenta Argo |
CURIOSITÀ: se osservate bene il piede di Io della scena in cui la ninfa viene sedotta da Giove, noterete che ha sei dita.
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particolare del piede a sei dita di Io |
Nella parete occidentale
Mercurio decapita Argo e
Giunone scopre l'uccisione di Argo.
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Mercurio decapita Argo |
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Giunone scopre l'uccisione di Argo |
Dipinte a monocromo troviamo nella parete orientale sopra il caminetto l'
Allegoria della Primavera, e l'
Allegoria dell'Autunno dipinta sulla parete occidentale.
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Allegoria della Primavera |
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Allegoria dell'Autunno |
Sulla parete meridionale è raffigurato il
busto di Giunone dipinto a monocromo.
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busto di Giunone |
Nel quadretto sopra la porta che conduce nella parete settentrionale al camerino delle grottesche orientale è dipinto un
Ecce Homo.
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Ecce Homo |
Il
camino con cornice grigia, e maioliche decorate con figure, scene di mesi e mestieri in bianco, azzurro, è cinquecentesco.
Molto bello è il
lampadario in vetro di Murano.
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lampadario di vetro di Murano (XVIII sec.) |
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Rimane da visitare solo il
Vestibolo posto in posizione centrale rispetto agli altri ambienti: da qui si può infatti accedere ai due
Camerini, al
Salone Centrale e alla
Loggia.
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Vestibolo |
Sulle pareti laterali troviamo due porte, di cui solo una è vera e porta ai disimpegni, mentre l'altra è dipinta.
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porta finta e porta vera su una delle pareti laterali del Vestibolo |
Nei locali di disimpegno sono collocate due scale: in quello occidentale vi è una scala in legno che conduce al soppalco, nel disimpegno orientale è invece collocata una scala a chiocciola per scendere nelle cucine o salire nel sottotetto adibito a granaio e alloggio della servitù.
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scala a chiocciola |
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scala a chiocciola |
In due finte nicchie sono raffigurate due finte statue in bronzo che rappresentano l'
Allegoria della Concordia coniugale e l'
Allegoria della saggia amministrazione dei beni domestici.
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Allegoria della Concordia coniugale |
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Allegoria della saggia amministrazione dei beni domestici |
Nella volta a botte del
Vestibolo è dipinto un pergolato con al centro un
Amorino alato con rose rosse (simbolo della passione) e bianche (simbolo della purezza).
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volta del Vestibolo |
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volta del Vestibolo con Amorino alato |
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particolare del pavimento del Vestibolo |
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Recandosi sulla parte posteriore della villa si può notare quanto più semplice sia questa facciata.
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facciata posteriore del corpo centrale della villa |
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facciata posteriore della villa con corpo centrale e barchessa occidentale terminante con colombara |
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giardino Nord |
La doppia
scala che dal giardino posteriore porta al
Salone Centrale non è una scala originaria.
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doppia scala d'accesso al Salone Centrale del piano nobile |
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scala posteriore |
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affaccio sul giardino posteriore |
Da qui si vedono anche i 26 comignoli allineati su tetto.
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comignoli sul tetto della barchessa |
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comignoli sul tetto della barchessa |
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ingresso alla colombara orientale |
Ritornando sulla parte anteriore del giardino della villa si vede la sua attuale sistemazione in
parterre con aiuole geometriche delineate da siepi, e decorate da statue lungo i viali e da grandi vasi agli angoli dei
parterre.
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scorcio del giardino con siepi e statue |
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scorcio del giardino con siepi e statue |
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viale con statue |
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parterre con statue |
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parterre con statue |
Queste statue del XVI secolo furono collocate negli anni Venti del XX secolo e provengono da un'altra proprietà ereditata da Carlo Emo Capolista,
Villa Contarini Vernier.
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Flora |
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Bacco |
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Venere |
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grande vaso ornamentale |
Il cognome Capodilista venne aggiunto nel 1810 da Leonardo Emo a quello della sua famiglia in quanto, in seguito al matrimonio con Beatrice Capolista, aveva ereditato tutte le ricchezze del suocero.
Durante la prima guerra mondiale la villa fu la sede del Comando inglese e ospedale militare, mentre durante la seconda guerra mondiale fortunatamente non fu requisita per scopi militari.
Tra gli illustri personaggi che vennero ospitati in villa ci furono il futuro Edoardo VIII e la futura regina d'Italia Maria Josè.
Ultimo proprietario della famiglia Emo fu Marco Emo Capodilista.
La villa venne venduta nel 2004 alla Banca di Credito Cooperativo...e recentemente è stata venduta ad un privato.
CURIOSITÀ: sono stati girati a
Villa Emo il film "Don Giovanni" diretto da Joseph Lesey e il film "Il gioco di Ripley" diretto da Liliana Cavani.
https://www.villaemo.org/
Orari: aprile/settembre lunedì/venerdì 10.00/18.00 sabato, domenica e festivi 10.00/18.00
ottobre/marzo lunedì/venerdì 10.00/17.30 sabato, domenica e festivi 10.00/17.30
Costo: 10€ villa + parco
1,50€ parco
CONCLUSIONI
Anche
Villa Emo è un viaggio nella bellezza dell'arte.
Non mi stancherei mai di visitare le ville progettate da Andrea Palladio e decorate da altrettanti valenti artisti suoi contemporanei.
Ogni stanza ti stupisce per la sua ricchezza pittorica, contrapposta alla linearità delle formule riproposte dal grande architetto nelle sue opere.
Villa Emo è il punto d'arrivo di Andrea Palladio, della ricerca di una nuova tipologia di residenza in campagna, dove in un linguaggio nuovo ispirato all'architrettura antica, il grande architetto ha tradotto in forme nuove le necessità di una vita agreste.
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