domenica 12 gennaio 2020

Riviera del Brenta: Villa Foscarini Rossi e il Museo della Calzatura


Durante gli anni d'oro della Repubblica della Serenissima, lungo la Riviera del Brenta sorsero numerose ville di famiglie nobili veneziane che, con un breve tragitto in burchiello (la tipica imbarcazione fluviale veneziana trainata a terra da uomini o animali), potevano raggiungere le loro dimore di vacanza.

Anche la famiglia Foscarini, per poter ostentare il suo prestigio ai propri ospiti, fece costruire la sua villa a Stra (tra Padova e Venezia), nelle vicinanze della prestigiosa Villa Pisani.
 
Tra i membri della nobile famiglia ci furono un Capitano da Mar, Jacopo Foscarini, che condusse la flotta veneziana alla vittoria nella battaglia di Corfù, e un Doge, Marco Foscarini eletto nel 1762, letterato e grande appassionato di coralli, che qui fece costruire un laboratorio del corallo (abbattuto dopo la sua morte).

Nel Cinquecento questa villa era di proprietà dell'imprenditore e diplomatico Francesco Bernardo, che dopo essersi conquistato la stima della corte inglese di Enrico VIII, partecipò ai negoziati che portarono alla pace di Ardres (1546) tra Inghilterra e Francia, e divenne in seguito podestà di Vicenza. 

Nel 1602 Jacopo Foscarini fece ristrutturare la dimora.
Furono invece Andrea e Alvise Foscarini che fecero ricostruire, sulla fondazione cinquecentesca, la loro villa in stile palladiano tra il 1617 e il 1635, su probabile progetto di Francesco Contini.

Nel 1773 fu ospitato nella villa Gaspare Gozzi, amico e segretario del Doge Marco Foscarini, che qui scrisse "Il Sermone".

Fanno parte del complesso architettonico di Villa Foscarini Rossi tre edifici: la Casa padronale (oggi sede del Museo della Calzatura), la Barchessa o Foresteria (adibita ad ospitare ricevimenti e meeting), e le Scuderie (oggi abitazione privata dei proprietari).

Il fronte principale della villa affaccia sulla Strada Nazionale che costeggia la Riviera del Brenta.

facciata principale di Villa Foscaini Rossi
La facciata principale, con alto zoccolo a finto bugnato gentile, presenta nella parte centrale un pronao ionico tetrastilo aggettante, sormontato da un timpano triangolare coronato da statue.
Particolari sono i quattro obelischi posti sul tetto delle ali laterali della facciata della villa.
 
pronao con statue acroteriali di Villa Foscaini Rossi
colonne ioniche del pronao
Nell'Ottocento la villa passò alla famiglia Negrelli: l'ingegnere Luigi Negrelli fu colui che progettò il taglio del Canale di Suez.
La famiglia nobile veronese dei Negrelli fece rimaneggiare la villa padronale dall'architetto Giuseppe Jappelli, aggiungendo due terrazze balaustrate simmetriche ed eliminando la scalinata sulla facciata e il piano ammezzato (adeguando così l'altezza del piano terra alle altezze del piano nobile).

decorazione pittorica dell'interno della Casa padronale
scale e pavimentazione della Casa padronale
decorazione del salone centrale della Casa padronale
Durante questo periodo neoclassico furono decorate con affreschi da allievi di Giuseppe Jappelli anche la sala "gotica" e la sala "egizia" della villa.

Sala Egizia

Sulla destra della facciata si trova l'ingresso carrabile con atrio (dal quale si entra per la visita).

ingresso e atrio di Villa Foscaini Rossi
La facciata rivolta verso il parco della villa presenta anch'esso un pronao centrale al piano nobile, però non aggettante, e semicolonne ioniche anche al piano terra.
Questa facciata non ha neanche lo zoccolo a finto bugnato.

facciata sul giardino di Villa Foscaini Rossi
Nei 700mq interni della Casa padronale è stato allestito dal 1995 il Museo della Calzatura.

Visitare questo particolare museo significa intraprendere un viaggio nella storia del costume e della moda calzaturiera dalla metà del Novecento ad oggi.
Questa zona del Veneto vanta una tradizione di produzione della calzatura antica di sette secoli.
La prima confraternita dei "Calegheri e Zavateri", nacque infatti a Venezia nel 1268 con sede in S.Tomà.
Nel 1797 a causa della dominazione napoleonica gli artigiani veneziani dovettero lasciare Venezia e si spostarono lungo la Riviera del Brenta.
Nel 1898 poi, grazie a Giovanni Luigi Volton, nacque a Stra il primo complesso calzaturificio industrializzato in Italia.

Nelle sale del piano terra e del piano nobile della Casa padronale sono raccolte due mostre permanenti: le "Calzature d'Autore", un'esposizione di 1500 calzature femminili di lusso frutto di 50 anni di produzione della Rossimoda che ha realizzato scarpe per famosi stilisti, e una collezione di opere d'arte moderne (stampe di Andry Warhol e bozzetti di stilisti), collezionate da Luigino Rossi, proprietario della villa e presidente del calzaturificio Rossimoda.
Dal 2003 il calzaturificio Rossimoda e la villa appartengono al gruppo finanziario del lusso LVMN (Louis Vuitton).


Si viene accolti da una piccola collezione di calzature veneziane del Settecento e dell'Ottocento.
Ci sono anche mocassini degli Indiani d'America e scarpe da cerimonia giapponesi.

collezione di scarpe antiche
collezione di scarpe antiche
Poi sono esposte vere opere d'arte create dai più grandi stilisti di moda per i quali la Rossimoda ha concretizzato i modelli.

collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
collezione del Museo della Calzatura
Si possono ammirare: la scarpa di Yves Saint Laurent disegnata per Marlene Dietrich negli anni '50, la scarpa invisibile di Ferragamo realizzata nel 1947 usando filo sintetico, la scarpa con il tacco sospeso di Fendi, le ballerine "Topolino" di Marc by Marc Jacobs, la scarpa Porche Design con suola che copia il battistrada del copertone Pirelli P6, il sandalo Donna Karan indossato da Sharon Stone nel film Basic Instinct 2 (2006).







Non manca la ricostruzione di una bottega artigianale.

bottega artigianale di un ciabattino
tavolo del modellista
_____

Sulla destra della Casa padronale si trova invece la Barchessa o Foresteria, nata come rimessa per gli attrezzi e trasformata per accogliere i "foresti", gli ospiti.

Barchessa vista dall'esterno della villa
Barchessa
La Barchessa fu costruita su progetto di Vincenzo Scamozzi.
Consta di un corpo centrale, occupato dal Salone delle feste, affiancato da due ali comprendenti due appartamenti, unite da un porticato passante alla sansovina.

una saletta della Barchessa
soffitto in legno decorato di una sala della Barchessa
Le arcate del portico sono inquadrate da lesene tuscaniche.

portico della Barchessa
Al piano superiore si trova una lunga mansarda con finestroni ovoidali e coperta da capriate.

Il Salone delle feste (170mq) fu decorato ad affresco nel 1652 in occasione delle nozze di Giambattista Foscarini e Chiara Soranzo.

Salone delle feste
Domenico Bruni si occupò di realizzare a trompe l'oeil architetture e prospettive, e Pietro Liberi raffigurò Scene mitologiche e le Allegorie della Pace e della Guerra.

Sulle pareti si legge "Domini.../ De Bruni / ...rixia.../ pectivus" che integrato dice "Domini De Brunis Brixianus, prospectivus" ovvero "Domenico De Bruni, bresciano, autore delle prospettive".

finte colonne
finta balaustra
finto timpano con stemmi
finte colonne con finti capitelli
trompe l'oeil con finto loggiato del soffitto
trompe l'oeil del soffitto
Sul soffitto è raffigurata la Celebrazione della Famiglia Foscarini.
Da destra in senso sono raffigurate l'Ospitalità, la Fama, lo Splendore del Nome, la Gloria e l'Onore.
Sopra a tutte queste figure si trova l'Eternità che ha il compito di tramandare ai posteri le Virtù della famiglia Foscarini.

Celebrazione della Famiglia Foscarini
Su una parete della sala è raffigurata l'Allegoria della Pace: sono rappresentate lungo una scalinata tre figure femminili che invitano ad osservare un'Accademia di donne sotto un porticato.
Sulla terrazza posta sopra al porticato vi sono altre sette figure femminili anch'esse con significati allegorici.

Allegoria della Pace
In tempo di Pace infatti fioriscono le Arti e le Scienze che devono avere sempre come fine ultimo la ricerca della Verità (raffigurata come una donna nuda) attraverso un corretto uso di Teoria (raffigurata come una donna giovane) e Pratica (raffigurata come una donna matura).

Allegoria della Pace
Pratica e Teoria sono raffigurate con un compasso in testa: Teoria in abiti sontuosi scende le scale e ha le punte del compasso rivolte verso l'alto, Pratica invece sale le scale, ha le punte del compasso verso il basso e veste abiti più dimessi.

Nell'Allegoria della Guerra, posta sulla parete opposta, Marte, sotto le sembianze di un cavaliere, scende dall'Olimpo sulla terra.
Dottrina (raffigurata come una donna d'età matura), Eloquenza (vestita di rosso) e Verità (una fanciulla nuda) cercano di convincerlo a non combattere.

Allegoria della Guerra
Allegoria della Guerra
CURIOSITÀ: Si racconta che il pittore Pietro Liberi e Chiara Foscarini ebbero una liaison amorosa: riprodusse infatti nei minimi particolari in questi affreschi la donna.

Durante la seconda guerra mondiale la foresteria venne bombardata: si perse l'ala Est che venne più tardi ricostruita.

Usciti nel giardino della villa si scorgono sul fondo le Scuderie forse progettate da Giorgio Massai.

Scuderie
Il giardino di 10.000 mq era originariamente un brolo, un'area coltivata con orto e frutteto.
Fu Giuseppe Jappelli a ristrutturarlo nell'Ottocento creando un parco all'inglese con bosco e laghetto.

giardino con pozzo

CURIOSITÀ: Non poteva mancare una leggenda legata alla villa...si dice che nelle notti del solstizio d'estate degli anni terminanti con 0 o 5 si aggiri per la villa aprendo porte e finestre il fantasma di Emma, nobildonna veneziana che qui soggiornò per alcune settimane.


http://www.villafoscarini.it/
Orario:                    lunedì/venerdì                    9.00/13.00  14.00/18.00
aprile/ottobre          sabato                               14.30/18.00
                                domenica e festivi            11.00/17.00
novembre/marzo     CHIUSO nel fine settimana
CHIUSO dal Natale all'Epifania
Costo: 7€


CONCLUSIONI
Sono numerose le antiche ville lungo la Riviera del Brenta, ma Villa Foscarini Rossi è l'unica ad aver al suo interno un museo che ripercorre la storia della calzatura femminile di lusso, che è divenuta un'eccellenza italiana nel mondo.
Un percorso museale che desta stupore per l'eleganza e l'estrosità dei modelli esposti e fa sognare ogni donna.

Nessun commento:

Posta un commento