Percorrendo la
Riviera del Brenta si possono ammirare e visitare alcune tra le più belle ville venete.
Una sola è la villa progettata da Andrea Palladio, ma anche le altre non mancano di stupire per la loro architettura.
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approdi della Riviera del Brenta posti davanti a Villa Pisani |
Tra le tante ville quella che affascina maggiormente per la sua grandezza e fastosità è certamente Villa Pisani, non a caso per questo considerata la piccola Reggia di Versailles della Riviera del Brenta.
Villa Pisani, detta anche "La Nazionale" e oggi sede di un
Museo Nazionale, si trova a Stra in provincia di Venezia.
La villa venne fatta costruire nel XVIII secolo dall'antica e nobile famiglia veneziana Pisani di Santo Stefano.
Questa famiglia ricoprì le più alte cariche della Repubblica veneziana: Alvise Pisani fu ambasciatore alla Corte del Re Sole (padrino di uno dei suoi figli), ambasciatore presso Anna d'Inghilterra e divenne il 114°doge di Venezia nel 1735.
CURIOSITÀ: per omaggiare questa sua elezione la villa aveva originariamente 114 stanze.
Oggi la villa consta di 168 stanze, di cui 30 visitabili con arredi e dipinti originali.
La famiglia Pisani aveva qui alcune proprietà, sulle quali era già stato eretto un edificio di un certo pregio con giardino, che venne poi demolito per costruirvi la villa attuale.
Inizialmente fu chiamato Girolamo Frigimelica De' Roberti a progettare un nuovo parco e i suoi elementi architettonici, ancor prima dell'edificio residenziale che vediamo oggi.
Alvise e Almorò Pisani incaricarono il Frigimelica di progettare anche la villa, ma a causa della morte dell'architetto (1732), il progetto fu rielaborato da Francesco Maria Preti.
Iniziati nel 1721 i lavori di costruzione furono terminati nel 1735, mentre le decorazioni pittoriche proseguirono fino al 1756.
Alvise Pisani aveva la passione di giocare alle carte e questo portò la famiglia ad indebitarsi.
Per questo si decise di vendere la villa nel 1807 a Napoleone Bonaparte re d'Italia per la cifra di 1.901.000 lire venete.
Napoleone aveva visitato la villa insieme alla moglie Josephine Beauharnais nel 1798 e se ne erano innamorati.
Ma Napoleone dopo l'acquisto vi venne sono due volte.
La villa infatti fu donata al figliastro Eugenio Beauharnais, Viceré dello Stato Lombardo-Veneto dal 1807 al 1814.
Vennero quindi apportati alla villa degli ammodernamenti, e vennero creati due appartamenti, uno per il Viceré e uno per la Viceregina Amalia di Baviera.
Nel 1814, per gli eventi storici e il cambiamento della geografia politica, la villa passò agli Asburgo e divenne il luogo di villeggiatura dell'Imperatrice d'Austria Maria Anna Carolina.
Nel 1866 il Veneto venne annesso al Regno d'Italia e la villa divenne proprietà dello Stato (non entrò nei beni dei Savoia), e fu trasformata in museo nel 1884.
Furono ospitate in villa alcune teste coronate: il re di Spagna Carlo V, il re di Napoli Ferdinando II (1815), lo zar di Russia Alessandro I (1822), il re di Grecia Ottone (1837).
Visitarono la villa anche Richard Wagner, Gabriele D'Annunzio con Eleonora Duse (a Villa Pisani D'Annunzio ambientò il suo romanzo "Il Fuoco"), fu qui organizzato il primo incontro tra Mussolini e Hitler (1934), e Pier Paolo Pasolini vi girò il film "Il Porcile".
Oggi noi "comuni mortali" possiamo visitare la villa in quanto Museo Nazionale.
La
facciata principale è rivolta verso il Brenta.
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facciata principale di Villa Pisani |
L'edificio a pianta rettangolare ha il corpo centrale più alto.
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facciata del corpo centrale di Villa Pisani |
Il piano inferiore a bugnato del corpo centrale è sormontato da una balconata retta da quattro
Erme maschili affiancate da trofei.
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Erme maschili della facciata principale di Villa Pisani |
Sopra la balconata si elevano otto semicolonne di ordine corinzio che reggono il cornicione ornato da festoni con fiori, sostenuti da Putti.
Tra le semicolonne vi sono al primo piano grandi finestre con archi a tutto sesto.
La finestra centrale è più alta e affiancata da due finestre rettangolari sormontate da bassorilievi.
Al secondo piano vi sono porte finestre con balaustre.
Sopra il cornicione un timpano triangolare ornato da statue acroteriali.
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ala laterale orientale della facciata |
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parte terminale dell'ala orientale |
Le ali laterali simmetriche della facciata principale sono divise da doppie lesene ioniche alternate a finestre con timpano triangolare o curvo.
Agli estremi della facciata si trovano due corpi leggermente aggettanti sormontati da timpani: a ovest era collocata una chiesetta, ad est il ricovero degli attrezzi.
Al piano terreno vi sono finestre con timpano arcuato, al primo piano finestre con timpano triangolare.
Terrazzi e tetti sono decorati da statue.
Il parco di
Villa Pisani è cinto da mura (di cui la facciata della villa fa parte), nelle quali si aprono
monumentali portali e griglie che fanno intravvedere il parco.
Alle estremità della facciata principale si trovano infatti due portali con cancelli.
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portale Est della facciata principale |
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portale Ovest della facciata principale |
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particolare della cancellata del portale Ovest |
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varco con griglia delle mura della villa |
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varco con griglia delle mura della villa |
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varco con griglia delle mura della villa |
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varco con griglia delle mura della villa |
Uno di questi portali si chiama
Cancello del Belvedere.
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Cancello del Belvedere |
E' infatti affiancato da due colonne corinzie su cui si avvolgono due scale a chiocciola in ferro che conducono a una terrazza con loggia timpanata centrale.
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colonna corinzia con scala per accedere alla terrazza del portale |
La
facciata retrostante della villa, rivolta verso il parco, è più semplice: è scandita da lesene ioniche, anche nel corpo centrale, e le finestre non presentano timpani.
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facciata posteriore di Villa Pisani |
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corpo centrale della facciata posteriore di Villa Pisani |
Ma ora entriamo all'interno della villa.
All'interno dell'edificio si trovano due cortili gemelli separati dal corpo centrale.
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uno dei due cortili |
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decorazioni a monocromo tra le finestre del loggiato al primo piano del cortile |
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cortile visto dall'alto |
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ambulacro di un cortile con lesene bugnate e passaggio tramite colonne con l'atrio |
Nel corpo centrale un
porticato con colonne libere bugnate, che funge da atrio, unisce l'ingresso principale con il giardino posto sul retro e sorregge la
Sala da ballo.
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atrio colonnato |
Nell'atrio con colonnato si trovano statue di nobili veneziani in stile classicheggiante.
Tra queste anche quella di
Andrea Pisani di Francesco Bertos.
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statue poste lungo il colonnato dell'atrio |
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statue poste lungo il colonnato dell'atrio |
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statua di Andrea Pisani (Francesco Bertos) |
Si sale al piano nobile tramite lo
Scalone in pietra d'Istria, con soffitto decorato con le
Allegorie della Fama e della Virtù da Jacopo Guarana.
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Scalone di Villa Pisani |
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soffitto dello Scalone: Allegoria della Fama e della Virtù (Jacopo Guarana) |
Ci attende un'
enfilade di stanze comunicanti tra loro e affiancate da un corridoio che gira intorno ai perimetri dei due cortili.
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enfilade di stanze del piano nobile |
La prima stanza del percorso museale è la
Sala del Trionfo delle Arti (stanza 113).
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Sala del Trionfo delle Arti |
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Sala del Trionfo delle Arti |
Le decorazioni della sala e il soffitto sono stati realizzati da Giambattista Crosato.
Sul soffitto è raffigurata l'
Allegoria del Trionfo delle Arti con la raffigurazione della
Fama della famiglia Pisani rappresentata dal suo stemma retto da putti, accompagnata dalla
Liberalità e dalle personificazioni delle
Arti (Scultura, Musica, Poesia e Pittura), della
Storia e del
Tempo.
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decorazioni e soffitto della Sala delle Arti: Allegoria del Trionfo delle Arti (Giambattista Crosato) |
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soffitto della Sala delle Arti: Allegoria del Trionfo delle Arti (Giambattista Crosato) |
Sulla parete con le finestre vi sono cinque quadri a tema mitologico realizzati da Pietro Liberi e Nicolò Bambini.
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parete con dipinti a tema mitologico della Sala del Trionfo delle Arti |
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Leda e il Cigno |
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Diana ed Endimione |
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Venere e Cupido |
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Giunone |
Il
Paesaggio marino della parete frontale è opera di Giovanni Ismann.
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Paesaggi marino (Giovanni Ismann) |
I dipinti più grandi sulle pareti destra e sinistra raffigurano
Paesaggi arcadici.
Bartolomeo Nazzari ha realizzato i
Ritratti posti al di sotto dei dipinti più grandi.
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Paesaggio arcadico |
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Paesaggio arcadico e piccoli Paesaggi |
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Ritratti (Bartolomeo Nazzari) |
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Ritratti (Bartolomeo Nazzari) |
Al di sopra e ai lati di questi dipinti più grandi vi sono
Paesaggi attribuiti a Marco Ricci, Francesco Zuccarelli, Bartolomeo Pedon e Giuseppe Zais.
Al centro della sala vi è un bacile portafiori in rame (XIX secolo).
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bacile portafiori (XIX sec.) |
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La sala successiva è la
Sala del Trionfo di Bacco (stanza 112)
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Sala del Trionfo di Bacco |
Anche questa sala, destinata molto probabilmente alla musica, venne decorata per le scene di figura da Jacopo Guarana.
Le partizioni decorative vennero invece realizzate da Pietro Visconti (1762) con temi riguardanti il
Mito di Bacco.
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decorazioni con scene del Mito di Bacco |
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decorazioni con scene del Mito di Bacco |
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decorazioni con scene del Mito di Bacco |
Nel soffitto sono raffigurate le
Nozze di Bacco e Arianna.
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Nozze di Bacco e Arianna |
Alle pareti sono dipinti:
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Sileno che cavalca l'elefante accanto al toro
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Sileno che cavalca l'elefante accanto al toro |
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Satiro con zampe caprine
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Satiro con zampe caprine |
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Baccanti con Centauro dal corpo equino
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Baccanti con Centauro dal corpo equino |
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particolare delle Baccanti con Centauro dal corpo equino |
Tra le finestre è dipinto un
Concerto.
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Concerto |
Accanto alla finestra è dipinta una
Statua di Apollo.
Il biliardo e gli arredi neoclassici facevano parte dell'appartamento napoleonico.
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La sala d'angolo seguente è stato lo
Studio di Engenio Beauharnais (stanza 111).
Con questa sala inizia l'
Appartamento vicereale, dove si sovrappongono interventi del XVIII e del XIX secolo.
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Studio di Eugenio Beauharnais |
Lo studio è' arredato con mobili in ciliegio in stile neoclassico: una scrivania, un tavolo scrittoio, due librerie con ante a specchio, sedie e poltroncine, paracamino e caminiera.
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scrittoio e libreria (XIX sec.) |
Al centro del soffitto è stata dipinta da Giuseppe Borsato una campitura esagonale decorata con corone d'alloro, festoni fioriti, stelle, grifoni, lire e aquile imperiali a monocromo.
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soffitto dello Studio di Eugenio Beauharnais |
La tappezzeria non è originale ma venne realizzata, su modello originale in stile impero, in epoca fascista in occasione della visita di Hitler.
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Segue la
Sala da Pranzo o Pompeiana (stanza 110).
Questa era una sala di rappresentanza atta ad accogliere gli ospiti.
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Sala da Pranzo o Pompeiana |
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Sala da Pranzo o Pompeiana |
La decorazione della sala è ispirata al mondo classico.
Sulle pareti sono state raffigurate da Giuseppe Borsato e Pietro Moro divinità e personaggi dell'antichità.
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decorazione di una parete: Giove, Giunone, Mercurio e un eroe |
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decorazione di una parete: una fanciulla frena la biga di un guerriero |
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decorazione di una parete: Minerva con tre guerrieri |
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sovrapporta: Putti con corona d'alloro |
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sovrapporta: Putti con elmo e spada |
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soffitto della Sala da Pranzo o Pompeiana |
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La sala seguente è la
Camera da letto di Eugenio Beauharnais e della moglie Amalia di Baviera (stanza 107), arredata con mobili neoclassici (1811) realizzati per la maggior parte da Giovanni Casadoro.
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Camera da letto di Eugenio Beauharnais e Amalia di Baviera |
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alcova con letto a baldacchino |
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camino con specchiera |
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scrittoio intarsiato in legno ebanizzato e madreperla |
Sulle pareti vi sono appesi i ritratti del viceré e della consorte.
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Ritratto di Amelia di Baviera |
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Ritratto di Eugenio Beauharnais |
Nella camera si trova anche il ritratto di Maria Anna Carolina di Savoia che divenne imperatrice d'Austria dopo aver sposato Ferdinando I.
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Ritratto di Maria Anna Carolina di Savoia |
La tappezzeria chiamata "indiana" dal gusto esotico è settecentesca ed è stata recuperata in epoca austriaca dopo che nell'Ottocento era stata ricoperta da una carta da parati azzurra e rosa.
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tappezzeria "indiana" |
Anche originariamente questa sala era una camera da letto, ma nell'Ottocento vennero aggiunte decorazioni neoclassiche: pilastri con capitelli compositi, gli ornati sul soffitto e i genietti alati sulle sovrapporte.
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genietti alati |
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genietti alati |
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soffitto della Camera da letto |
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Ai lati dell'alcova della
Camera da letto vi sono due porte: quella destra conduce tramite una scala al piano inferiore dove si trova una sala un po' segreta, che viene aperta al pubblico solo con visita guidata: il
Bagnetto della Viceregina Amalia Beauharnais.
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Bagnetto della Viceregina Amalia Beauharnais |
L'entrata ai visitatori avviene però dall'esterno dell'edificio, nella sua facciata Ovest.
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ingresso al Bagnetto |
Consta di due ambienti comunicanti decorati con finti tendaggi e finte colonne scanalate alle pareti, e piccole raffigurazioni di gusto neoclassico sul soffitto.
Lo zoccolo delle pareti è in finto marmo.
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decorazione neoclassica alle pareti del Bagnetto |
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finti tendaggi tra finte colonne |
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particolare dei capitelli delle finte colonne |
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figure alate e coroncine d'alloro |
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decorazione del soffitto del Bagnetto |
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decorazione del soffitto del Bagnetto |
Il
Bagnetto conserva su un basamento la vasca da bagno in pietra dotata di seduta e ancora di rubinetti per l'acqua calda e fredda.
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vasca da bagno |
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vasca da bagno |
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rubinetti della vasca da bagno |
IMPORTANTE: la visita guidata
commentata comprende anche altre due sale del pian terreno, decorate nel Settecento e l'ascesa alla terrazza delle
Scuderie.
La visita è a numero chiuso e bisogna prenotarsi nell'aula didattica al piano terra.
Durata: 45/60 minuti
Orari: di solito il sabato e la domenica ad orari prestabiliti
vedere il sito
https://polomusealeveneto.beniculturali.it/eventi-e-mostre/i-luoghi-segreti-al-museo-nazionale-di-villa-pisani-stra
Costo: 5€
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Riprendiamo il percorso di visita classico.
Dopo la
Camera da letto si visita la
Cappella di Palazzo (stanza 106).
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Cappella di Palazzo |
L'
oratorio della villa dedicato alla Madonna del Rosario fu consacrato nel 1739, ma si trovava al piano terra, nell'angolo Sud-Ovest dell'edificio: permetteva l'accesso anche agli abitanti di Stra.
Nel 1808 fu spostato nell'attuale collocazione e divenne la
Cappella di Palazzo, dedicata a Sant'Antonio e a S.Prosdocimo.
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soffitto della Cappella di Palazzo |
Gli affreschi a monocromo realizzati nel XVIII secolo da Francesco Simonini erano stati occultati e solo dopo un recente restauro sono ricomparsi.
I temi trattati non hanno quindi nulla di sacro.
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Una carovana di soldati si appresta a raggiungere l'accampamento (Francesco Simonini - XVIII sec.) |
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Momento di sosta della carovana di soldati (Francesco Simonini - XVIII sec.) |
L'altare con bassorilievo marmoreo raffigurante una
Pietà è ottocentesco e proviene da una chiesa demolita di Venezia.
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altare della Cappella di Palazzo |
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Pietà |
La statua della
Madonna del Rosario è stata scolpita da Giovanni Bonazza nel Settecento.
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Madonna del Rosario (Giovanni Bonazza - XVIII sec.) |
Il
lavamano con rubinetto a forma di drago, con motivi
rocaille e intagli dorati, è settecentesco.
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lavamano |
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particolare del lavamano |
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La sala seguente è chiamata
Sala dei Dogi (stanza 105).
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Sala dei Dogi |
In questa sala, entro cornici in stucco, trovano posto medaglioni che la famiglia Pisani ha collezionato nel Seicento e nel Settecento.
Sulle pareti destra e sinistra della sala sono raccolti
120 medaglioni in marmo con l'effige dei Dogi di Venezia corredati dei nomi.
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medaglioni con effigi di Dogi |
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medaglioni con effigi di Dogi |
Sulle pareti della finestra e di fondo della sala sono appesi i
Ritratti di imperatori romani e condottieri, insieme ad alcuni bassorilievi.
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Ritratti di Imperatori romani e condottieri |
Su mensole prendono posto busti virili, busti di bambini, teste antiche...
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mensole con busti e rilievi |
La sala è arredata con mobili del XVIII secolo.
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La sala che segue viene chiamata
Sala del Giudizio di Paride (stanza 104).
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Sala del Giudizio di Paride |
Le
acqueforti lungo le pareti della sala illustrano vedute del giardino e della villa.
Furono realizzate nel 1792 a Parigi da Pierre Nicolas Ransonnette.
Sopra al
camino in marmo settecentesco sono appesi
medaglioni scolpiti.
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camino (XVIII sec.) |
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medaglioni della Collezione Pisani |
I mobili presenti nella sala sono del XVIII secolo.
Sul soffitto Jacopo Amigoni ha dipinto la tela che raffigura il
Giudizio di Paride.
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Giudizio di Paride |
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Il
Salotto Rosso o Sala di lettura è l'ambiente che segue così chiamato dal colore della tappezzeria novecentesca che ricopre pareti e divani.
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Salotto Rosso o Sala di lettura |
Il soffitto è stato ripartito in stucco nel Settecento.
L'arredamento è in stile impero.
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La sala seguente non ha nome, ma viene solo chiamata
Stanza 102.
Nel Settecento era adibita a
Biblioteca.
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Stanza 102 |
Oggi la sala raccoglie alcune stampe.
Il comò ottocentesco con finti cassetti posto sulla parete di fondo si può trasformare in letto.
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Anche la stanza seguente è chiamata solo con il suo numero:
Stanza 100.
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Stanza 100 |
Nel Settecento era anche allora una
Camera da letto, decorata da quadri di soggetto allegorico di Rosalba Carriera.
Della scuola della pittrice vi è oggi una
Madonna vicino al letto.
L'allestimento della sala è quello che nel 1856 accolse Francesco V duca di Modena nipote di Maria Anna Carolina d'Austria.
Tra gli arredi ottocenteschi della sala si trova oltre al letto, ai comodini, al comò, agli scrittoi, anche arredi da bagno (un portacatino, un portasciugamani, un
bidet).
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Stanza 100 |
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arredi da bagno |
Francesco Battiglioni ha realizzato i dipinti a soggetto sacro posti sulle pareti.
Dello stesso autore è la
Veduta di una sala da concerto (parete destra).
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a sinistra: Madonna (scuola di Rosalba Carriera) /a sinistra: Veduta di una sala da concerto (Francesco Battiglioni) |
L'incisione della
Veduta della scala dei Giganti (del
Palazzo Ducale a Venezia) è del XIX secolo.
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a destra della foto: Veduta della scala dei Giganti (XIX sec.) |
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Si è giunti alla
Sala da Pranzo (stanza 99).
Gli arredi sono settecenteschi.
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Sala da Pranzo |
Sopra le
credenze laccate, poste lungo le pareti opposte, sono poste le piattaie che espongono piatti e compostiere.
Alcuni pezzi sono della
Manifattura di Antonibon di Nove.
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credenza laccata con piattaia |
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credenza laccata con piattaia |
Le stampe appese alle pareti raffigurano
Ritratti di Procuratori veneziani del XVII e XVIII secolo, realizzati da famosi artisti.
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Ritratti di Procuratori veneziani |
Sulla tavola apparecchiata per dodici con piatti di porcellana di Cozzi, con cristalleria e vetri di Murano, posate d'argento massiccio, spicca il bellissimo
centrotavola neoclassico in alabastro dove otto Menadi danzano intorno al Tempio di Bacco.
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tavola apparecchiata con stoviglie originali |
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particolari dell'apparecchiatura |
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centrotavola in alabastro |
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centrotavola in alabastro |
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Dopo la
Sala da Pranzo si visita la
Stanza 98 arredata con mobili di epoche diverse, ma così composta nel 1895.
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Stanza 98 |
Il tavolo circolare e il
busto di Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone, provengono dalle regge di Parma e Piacenza.
Arrivarono a
Villa Pisani in epoca sabauda.
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busto di Maria Luigia d'Austria |
Alle pareti sono appese alcune
litografie che ritraggono alcuni Dogi veneziani.
Sulla parete di fondo vi sono alcune stampe celebrative di membri della famiglia Pisani.
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stampe celebrative alle pareti |
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Siamo arrivati a metà percorso, avendo terminata la visita dell'ala occidentale della villa.
Ci troviamo nel corpo centrale nella
Stanza 97, posta anche in comunicazione con la grande
Sala da Ballo, e speculare alla
Stanza 69 che si trova oltre questa.
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Stanza 97 |
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Stanza 97 |
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Stanza 97 |
In queste tre sale, e nei corridoi che fiancheggiano i cortili, sono stati posizionati 24 busti con i loro piedistalli originali, provenienti dalle
Procuratie, la residenza in
Piazza S.Marco a Venezia dei Procuratori e quindi anche del procuratore Alvise Pisani che qui custodiva questa sua collezione.
I busti di questa sala raffigurano le
Quattro Stagioni e sono opere attribuite a Giacomo Antonio Ponsonelli.
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Primavera (attr.Giacomo Antonio Ponsonelli) |
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Estate (attr.Giacomo Antonio Ponsonelli) |
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Autunno (attr.Giacomo Antonio Ponsonelli) |
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Inverno (attr.Giacomo Antonio Ponsonelli) |
Le scene affrescate a monocromo sulle pareti sono state realizzate da Francesco Simonini, come quelle dipinte nelle altre tre sale, collocate al centro di ogni ala, che scandiscono la struttura assiale dell'edificio.
In questa sala l'artista ha dipinto il
Ballo campestre e l'
Intrattenimento galante in giardino.
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Intrattenimento galante in giardino (Francesco Simonini) |
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Ballo campestre (Francesco Simonini) |
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Entriamo quindi nell'ala Nord-orientale dell'edificio con la
Sala delle Virtù (stanza 96).
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Sala delle Virtù |
La sala, per il parato a festoni e cornici vegetali su un finto tessuto, veniva chiamata nel Settecento "Sala verde".
Le partizioni affrescate sono state realizzate da un'artista vicino ad Andrea Urbani.
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partizioni decorative |
Il ciclo di tele dipinte a olio, incassate nella parete e incorniciate, raffigurano le
Allegorie delle Arti.
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Musica (Giovan Battista Mariotti) |
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Poesia (Giovan Battista Mariotti) |
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Pittura (Pietro Antonio Novelli) |
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Geografia (Pietro Antonio Novelli) |
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Filosofia (Pietro Antonio Novelli) |
Jacopo Guarana ha affrescato il soffitto con l'
Amore incoronato dall'Immortalità.
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soffitto: Amore incoronato dall'Immortalità (Jacopo Guarana) |
Nell'affresco compaiono le tre
Virtù teologali e le
Virtù cardinali di
Fortezza e
Temperanza.
La figura allegorica appoggiata alla piramide rappresenta la
Gloria dei Principi.
La scritta sul piedistallo "HINCH GLORIA GENTIS" vuole alludere all'esercizio virtuoso dell'Onore a cui la casata nobile deve attendere.
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Si passa ora nella
Sala dei pannelli cinesi (stanza 95).
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Sala dei pannelli cinesi |
L'allestimento della sala come lo vediamo oggi risale al 1895 quando furono qui riuniti i
pannelli che decoravano le sale cinesi settecentesche poste al pian terreno, create da Alvise Pisani sensibile al fascino dell'esotico di moda a quell'epoca.
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pannelli cinesi |
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pannelli cinesi |
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pannelli cinesi |
I pannelli sono costituiti da carta incollata su tela.
Furono realizzati a Canton nel 1747.
Raffigurano strumenti tradizionali che si potevano trovare nel camerino di un erudito cinese: oggetti per scrivere, dipingere, far musica, misurare il tempo e lo spazio, giocare o svolgere pratiche rituali.
Degli 89 pannelli originali ne sono qui esposti solo 13, mentre nei magazzini di Palazzo Ducale a Venezia ne rimangono altri 36.
L'arredamento della sala è in parte dell'epoca della famiglia Pisani, mentre altri mobili sono del periodo napoleonico.
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La sala seguente è la
Sala della Musica (stanza 94).
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Sala della Musica |
Il
fortepiano che si trova in questa sala è stato fabbricato nell'Ottocento dalla
Manifattura Kramer di Vienna.
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fortepiano ( Manifattura Kramer di Vienna) |
Un pittore veneto del '700 ha affrescato sulle pareti le cornici a motivi
rocaille violetti con tralci vegetali, nelle quali hanno trovato posto
acquerelli che raffigurano fiori, realizzati nel Settecento.
Anche l'arredamento è ottocentesco.
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motivi a rocaille della Sala della Musica |
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acquarelli con fiori alle pareti |
CURIOSITÀ: Questi acquerelli sono stati citati da Gabriele D'Annunzio nel suo romanzo "Il Fuoco", ambientato a
Villa Pisani.
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L'ambiente seguente è chiamato
Stanza 91.
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Stanza 91 |
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Stanza 91 |
Questa sala è stata chiamata dai primi del Novecento la "
Stanza della Contessa di Mirafiori" in quanto si riteneva che qui il re Vittorio Emanuele II avesse soggiornato insieme alla moglie morganatica nota anche come "la Bella Rosina".
Per questo è qui esposta la riproduzione di suo abito, indossato da lei in una foto che la ritrae insieme al re.
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riproduzione di un abito della Contessa di Mirafiori |
La decorazione del soffitto a motivi vegetali stilizzati è del XVIII secolo.
Di primo Ottocento è l'arredamento, come anche i servizi da tè in porcellana veneta.
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decorazione settecentesca del soffitto |
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mobilio ottocentesco |
I quattro dipinti appesi alle pareti sono di Francesco Zuccarelli: tre
Paesaggi e una
Caccia al cervo.
Il Ritratto di una bambina probabilmente della famiglia Pisani è attribuito ad Alessandro Longhi.
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tre Paesaggi (Francesco Zuccarelli) |
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a destra: Caccia al cervo (Francesco Zuccarelli) |
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La sala seguente è chiamata
Sala di Vittorio Emanuele II (stanza 89).
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Sala di Vittorio Emanuele II |
E' questa l'unica stanza che conserva il passaggio dei Savoia a
Villa Pisani.
La sala fu così allestita per ospitare il re Vittorio Emanuele II nel 1865.
Fu arredata con mobili di epoca precedente in quanto era intenzione dei Savoia vendere la villa.
Le
tappezzerie cinesi settecentesche appartenevano ai Pisani e furono utilizzate nell'Ottocento per ricoprire il divano e la poltrona.
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tappezzeria cinese settecentesca |
Il
letto a padiglione è invece del XIX secolo.
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letto a padiglione |
Il
Ritratto di Vittorio Emanuele II appeso alla parete è di F.Canella.
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Ritratto di Vittorio Emanuele II (F.Canella) |
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La stanza che segue è la
Sala delle Vedute (stanza 88).
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Sala delle Vedute |
Architetture illusorie e prospettive scandite da finti pilastri ionici con trabeazioni sulle quali si attorcigliano tralci d'edera decorano ad affresco le pareti di questa sala.
Queste
Vedute di Paesaggi sono state ricreate tra il 1760 e il 1770 da un autore rimasto ignoto.
Settecentesco è anche l'arredo della sala.
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Vedute di Paesaggi |
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Vedute di Paesaggi |
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Si passa ora nella
Sala delle Battaglie (stanza 87) arredata con mobili di metà Settecento.
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Sala delle Battaglie |
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soffitto della Sala delle Battaglie |
Anche per questa sala Francesco Simonini ha realizzato a monocromo due grandi scene di
Battaglie.
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Scena di battaglia (Francesco Simonini - 1750/1760) |
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Scena di battaglia (Francesco Simonini - 1750/1760) |
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La sala che segue è chiamata
Stanza 85.
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Stanza 85 |
Durante il periodo napoleonico (1811/1813) questa stanza faceva parte insieme alle altre dell'ala orientale della villa dell'
Appartamento dei Principini, i quattro figli del Viceré Eugenio Beauharnais e di Amalia di Baviera.
Questa in particolare era una delle due stanze della primogenita Josephine (futura regina di Svezia), era la sua camera da letto.
Sono presenti in questa sala la culla in seta dei principini, un cavallino in legno e una poltroncina per bambini.
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particolare della raffigurazione sul soffitto della stanza |
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Nella
Stanza 84 hanno trovato posto alcuni mobili intarsiati di epoca napoleonica realizzati nella bottega di Giuseppe Maggiolini.
La poltroncina con braccioli a forma di grifo è invece opera di Giovanni Casadoro.
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Stanza 84 |
Alle pareti vi sono due tele che raffigurano
Fabbriche diroccate e obelisco e un
Paesaggio con fabbriche diroccate e colonne.
L'artista che le ha realizzate è dell'ambito di Marco Ricci.
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Si è giunti ora alla cosiddetta
Camera di Napoleone (stanza 81).
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Camera di Napoleone |
Napoleone in effetti dormì in questa stanza solo il 28 novembre e il 13 dicembre 1807.
Ma l'arredamento realizzato da Giuseppe Casadoro è quello allestito per accogliere il Viceré Eugenio Beauharnais.
L'architetto Luigi Canonica ha forse progettato il
letto a baldacchino sormontato dalla figura di
Amore-Cupido e dalla "N" di Napoleone.
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letto a baldacchino |
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letto a baldacchino |
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Amore-Cupido |
La decorazione a palmette è opera di Giuseppe Borsato e Pietro Moro.
Giovanni Carlo Bevilacqua ha realizzato le pitture murali con medaglioni e riquadri a monocromo che imitano antichi bassorilievi con
Storie di Amore e Psiche.
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Giove dona l'immortalità a Psiche e proclama le nozze di Amore e Psiche al cospetto degli dei (Carlo Bevilacqua) |
L'orologio è di manifattura francese.
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orologio (manifattura francese) |
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Accanto alla camera da letto si trova una
Stanza da bagno preceduta da un
Gabinetto per pettinarsi (stanza 73-74), realizzati durante il periodo napoleonico.
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Stanza da bagno |
Il
Gabinetto per pettinarsi è stato decorato con eleganti cornici da Giuseppe Borsato e da medaglioni con figure all'antica a chiaro scuro su fondo dorato realizzati da Carlo Bevilacqua.
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decorazione con medaglioni del Gabinetto per pettinarsi |
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porta d'accesso alla Stanza da bagno |
La decorazione nella
Stanza da bagno (visibile attraverso la porta), realizzata da Giuseppe Borsato o Pietro Moro, è composta da un fregio in cui sono raffigurati
Tritoni e
Nereidi.
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fregio con Tritoni e Nereidi della Stanza da bagno |
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particolare del fregio |
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particolare del fregio |
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particolare del fregio |
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decorazione figurata al centro di una parete della Stanza da bagno |
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decorazione figurata al centro di una parete della Stanza da bagno |
Incassata nel pavimento della sala si trova la vasca da bagno in pietra levigata, accessibile tramite alcuni gradini.
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vasca da bagno |
Sono presenti in questo ambiente un lavamano a ribalta con specchio, tripodi e un
bidet.
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mobili da toilette della Stanza da bagno |
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bidet |
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Si procede il percorso visitando la cosiddetta
Sala di Maria Anna Carolina (stanza 72).
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Sala di Maria Anna Carolina |
Carlo Bevilacqua ha realizzato la decorazione pittorica figurata del soffitto di questa sala, mentre l'equipe di Giuseppe Borsato si è occupata degli ornati.
Sono raffigurate 14
danzatrici e lunette con
Amorini.
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soffitto della Sala di Maria Anna Carolina |
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particolare della decorazione del soffitto: Danzatrici |
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particolare della decorazione del soffitto: Danzatrice |
Giuseppe Casadoro realizzò alcuni dei pezzi d'arredamento in stile neoclassico presenti in questa sala.
I tavolini da gioco intarsiati di questa sala furono realizzati a Milano da Giuseppe Maggiolini.
Anche l'apparato tessile è neoclassico.
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tavolini da gioco (Giuseppe Maggiolini) |
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La sala che segue è chiamata la
Sala delle Dame (stanza 71).
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Sala delle Dame |
Anche in questa sala i tavoli da gioco sono stati realizzati a Milano da Giuseppe Maggiolini.
L'orologio è di manifattura francese, mentre i vasi in alabastro sono italiani.
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tavolini da gioco nella Sala delle Dame |
I lavori di adeguamento della decorazione della villa allo stile imperiale iniziarono nel 1811 da questa stanza ad uso delle dame dell'imperatrice.
Al centro di ogni quadratura Carlo Bevilacqua si è ispirato alle fanciulle danzanti delle case di Ercolano e Pompei per raffigurare le sue
Ore.
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Le Ore |
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Le Ore |
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Le Ore |
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Le Ore |
Su una parete non poteva mancare la raffigurazione di
Apollo.
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Apollo |
Sul soffitto in piccoli tondi alternati ad aquile imperiali sono rappresentati gli dei dell'Olimpo.
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soffitto della Sala delle Dame |
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particolare del soffitto |
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particolare del soffitto |
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particolare del soffitto |
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La
Stanza 70 è il vestibolo d'accesso all'
Appartamento Imperiale.
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Stanza 70 |
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soffitto della Stanza 70 |
L'ambiente fu decorato da Carlo Bevilacqua e Giuseppe Borsato nel 1811.
Sono affrescate figurine di divinità mitologiche al centro di grandi partiture.
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Mercurio e Giove |
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Ganimede rapito da Giove |
Giovanni Casadoro ha realizzato gli arredi di questa sala.
Il lampadario di cristallo è ottocentesco.
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arredi neoclassici della Stanza 70 |
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La
Stanza 67 è una delle quattro stanze assiali della villa che abbiamo già incontrato, per le quali Francesco Simonini ha realizzato il suo ciclo di affreschi a monocromo.
Anche questa sala funge da anticamera alla
Sala da Ballo.
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Stanza 67 |
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soffitto della Stanza 67 |
Nelle scene raffigurate in questa stanza sono rappresentati un cavaliere in partenza e un brindisi per il ritorno di un cavaliere.
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Partenza di un cavaliere dall'accampamento (Francesco Simoncini) |
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Brindisi per il ritorno di un cavaliere (Francesco Simoncini) |
All'ingresso della sala sono collocati il busto del'
Imperatore Vitellio e l'
Allegoria del Riso di Giusto Le Court.
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Imperatore Vitellio (Giusto Le Court) |
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Allegoria del Riso (Giusto Le Court) |
L'altra coppia di busti è stata realizzata da Bernardo Falconi.
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busto di Schiavo (Bernardo Falconi) |
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busto di Alessandro (Bernardo Falconi) |
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Siamo arrivati alla sala clou della villa: la
Sala da Ballo (stanza 114).
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Sala da Ballo |
Il soffitto della sala è stato affrescato da Giambattista Tiepolo con l
'Apoteosi della Famiglia Pisani (1761/1762).
Il grande affresco misura 2350 X 1350 cm.
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soffitto della Sala da Ballo |
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Apoteosi della Famiglia Pisani (Giambattista Tiepolo - 1761/1762) |
Nell'affresco compare il committente Ermolao Alvise III detto
Luigi Pisani, Procuratore di S.Marco, ritratto insieme ai suoi
figli (tra i quali il primogenito
Alvise Pisani), alle
Virtù e a personaggi allegorici:l'
Italia, l'
Europa e
Venezia (alcuni critici hanno visto Marina Pisani Sagredo, moglie di Andrea Pisani, nei panni dell'
Allegoria di Venezia).
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particolare dell'Apoteosi della Famiglia Pisani: Venezia, Italia ed Europa |
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particolare dell'Apoteosi della Famiglia Pisani |
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particolare dell'Apoteosi della Famiglia Pisani: Luigi Pisani e i suoi figli |
CURIOSITÀ: Questo capolavoro del Tiepolo, il più grande affresco realizzato dall'artista in un edificio privato, rischiò di essere distrutto durante l'ammodernamento della villa durante il periodo napoleonico.
Lavorarono alla decorazione della sala anche i figli di Giambattista Tiepolo, Lorenzo e Giandomenico (gli otto finti rilievi dipinti a monocromo grigi su fondo oro del ballatoio), e il pittore Pietro Visconti (finte architetture).
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Allegoria dell'Agricoltura |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Allegoria della guerra |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): La vigilanza |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Il commercio |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Pace |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Scena di sacrificio |
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finto rilievo dipinto a monocromo (Giandomenico Tiepolo): Minerva con le Arti e le Scienze |
Sulle finte architetture sono stati raffigurati
Satiri e Satiresse.
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Satiro e Satiressa |
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Satiro e Satiressa |
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Satiro e Satiressa |
Il
ballatoio in legno intagliato dorato con volute rococò accoglieva l'orchestra.
Venne realizzato da Pietro Danieletti e Giuseppe Casa, come anche i quattro
lampadari in legno dorato e metallo.
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ballatoio (Pietro Danieletti e Giuseppe Casa) |
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ballatoio (Pietro Danieletti e Giuseppe Casa) |
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lampadario in legno dorato e metallo (Pietro Danieletti e Giuseppe Casa) |
I
busti di divinità dell'Olimpo sono opera di Giusto Le Court.
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Non rimane che percorrere il
Corridoio che corre intorno ai cortili.
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tratto di Corridoio |
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tratto di Corridoio |
Troviamo affrescate alle pareti numerose
Vedute reali e di fantasia realizzate tra il 1760 e il 1765 da Giuseppe Zais: paesaggi campestri popolati da contadini, porti di mare, giardini all'italiana, bastioni di città, mulini, castelli...
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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particolare di una Veduta (Giuseppe Zais) |
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particolare di una Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
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Veduta (Giuseppe Zais) |
Vi è qui esposta anche una
portantina in legno laccato, in stile impero, realizzata da Giovanni Casadoro su disegno di Giuseppe Borsato per il Viceré Eugenio Beauharnais.
Lo stemma del Regno lombardo-veneto fu aggiunto successivamente dai Savoia divenuti proprietari della villa.
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portantina di Eugenio Beauharnais |
Sono anche qui esposti alcuni
busti posti su piedistalli di autori diversi.
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busti lungo il corridoio |
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Flora (autore anonimo) |
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Cerere (autore anonimo) |
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Arianna (attr.Clemente Molli) |
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Regina (autore anonimo) |
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Per chi come noi sceglie di fare la visita aggiuntiva che comprende la terrazza delle
Scuderie e il
Bagnetto di Amalia, ha la possibilità di visitare anche due sale del pian terreno poste vicino all'ingresso principale della villa, chiamate
stanze del "Marmorino" per la decorazione a stucco che imita il marmo risalente all'epoca della famiglia Pisani.
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sala settecentesca |
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soffitto di una sala settecentesca |
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decorazione di una sovrapporta |
http://www.villapisani.beniculturali.it/
Orari: martedì/domenica 29 ottobre 2019/ 31 marzo 2020 9.00/18.00
Costo: 7,50€ solo PARCO
10€ PARCO + VILLA + MOSTRA
CONCLUSIONI
Villa Pisani, oggi divenuta il
Museo Nazionale di Villa Pisani, è la villa più grande costruita nel Veneto.
Le numerose stanze che la compongono, tutte ancora arredate, alcune con mobili della famiglia Pisani, altre con arredi fabbricati durante il periodo napoleonico e solo due allestite durante il periodo sabaudo, costituiscono un percorso di visita molto interessante.
Ho deciso di dividere in due post la descrizione di questa villa spettacolare: questo post dedicato agli interni della villa e un altro al parco con i suoi annessi.
Vi invito quindi a leggere anche l'altro post per farvi venire la voglia di visitare questa villa che, come le altre ville costruite lungo le rive del Naviglio del Brenta, hanno mantenuto un fascino particolare.
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