mercoledì 18 marzo 2020

Padova: la Loggia e l'Odèo Cornaro


A Padova, molto vicino alla Basilica del Santo, si trovano la Loggia e l'Odèo Cornaro che hanno fatto parte, in epoca rinascimentale, di un complesso di edifici e giardini.

Alvise Cornaro aveva ereditato la proprietà posta sulla via che lambisce il lato sinistro della basilica dallo zio materno, il sacerdote Alvise Angelieri, presso il quale si era trasferito a vivere quando era quindicenne, e trasformò l'ampia corte retrostante questa dimora in un luogo di ritrovo per intellettuali ed artisti, tra i quali Pietro Bembo, Giangiorgio Trissino e Andrea Palladio.
Teatro, poesia, letteratura e musica si poterono esercitare e fondere qui in un unico luogo.

Ritratto di Alvise Cornaro (Tintoretto - Palazzo Pitti - Firenze)
Alvise Cornaro, discendente di un'antica famiglia veneziana, fu un gentiluomo letterato, che si occupò di idraulica e agricoltura, fu teorico dell'architettura e mecenate di artisti e scienziati.
Sono sopravissuti sino ai tempi nostri i due edifici della Loggia e dell'Odèo, mentre la casa padronale di Alvise Cornaro e l'edificio che chiudeva la corte sono stati demoliti.

Si ha accesso al sito tramite l'atrio di Palazzo Giustiniani.

La Loggia, ideata per rappresentazioni teatrali, fu progettata dall'architetto Giovanni Maria Folconetto nel 1524.

Loggia Cornaro
E' stata realizzata in pietra di Nanto, una piccola città dei Colli Berici in provincia di Vicenza.

interno della Loggia con arcate della facciata
interno della Loggia con arcate della parete posteriore
Amico di Cornaro, Falconetto condivideva con lui l'interesse per l'antichità classica.
La Loggia, ispirata all'arco trionfale romano, costituiva una sorta di frons scenae per le rappresentazioni teatrali all'aperto.

Tra gli amici della "corte" di Alvise Cornaro vi era anche Angelo Beolco, chiamato qui a mettere in scena le sue opere.
Angelo Beolco detto il Ruzzante (per il personaggio che interpretava di contadino padovano, sensuale famelico e poltrone), componeva commedie in dialetto padovano che portavano in scena la vita quotidiana della gente comune, con le sue gioie e disperazioni, insieme all'ipocrisia dei potenti.
Il suo primo spettacolo fu rappresentato a Palazzo Foscari a Venezia dopo una cena in onore di Federico Gonzaga.
L'esigua elevazione della scena (solo tre scalini) creava molta intimità tra spettatori e attori.

scalini semicircolari dell'ingresso alla Loggia
L'apparato decorativo della Loggia è stato attribuito inizialmente a Giovanni Mosca e poi a Giovanni Dentone.
In origine la Loggia era costituita dal solo loggiato inferiore a cinque arcate a tutto sesto di ordine tuscanico.

La luce dell'arco centrale è maggiore di quella degli archi laterali e presenta intorno alla chiave di volta decorata con un mascherone due Vittorie alate.

arcata centrale della Loggia
mascherone e Vittorie alate dell'arcata centrale della Loggia
I sottarchi presentano una decorazione a rosette entro riquadri.

decorazione a rosette dei sottarchi
Le arcate sono separate da pilastri e colonne posti sopra alti basamenti.
Il primo ordine è concluso da una trabeazione con decorazioni a triglifi e metope alternati a bucrani e patere.

colonne su alti basamenti, pilastri e architrave con decorazione con metope, triglifi, patere e bucrani
Si pensa che il secondo ordine ionico della Loggia sia stato realizzato successivamente.

secondo ordine ionico della Loggia
Le due finestre con timpano ricurvo e le tre finestre con timpano triangolare sono separate da lesene.
Tre statue raffiguranti Apollo, Venere Celeste e Diana sono poste in tre nicchie rettangolari.
Le statue furono realizzate da Zuan Padovano detto da Milan.

Diana
Venere
Apollo
L'interno della Loggia è stato decorato alla romana con affreschi e stucchi dai figli di Falconetto, Ottaviano e Provolo.
Il significato allegorico degli affreschi è ancora poco comprensibile.

decorazione ad affreschi e stucchi dell'interno della Loggia (Provolo e Ottaviano Falconetto)
decorazione ad affreschi e stucchi dell'interno della Loggia (Provolo e Ottaviano Falconetto)
Al centro della volta è raffigurata una donna sospesa in aria con due incudini attaccate ai piedi.
Raffigurerebbe il "Castigo di Giunone" punita da Giove, e metterebbe in guardia contro i pericoli della seduzione e contro la natura pericolosa della donna.

volta: Castigo di Giunone
In un altro riquadro è raffigurato Perseo a cavallo che simboleggerebbe la Virtù eroica dell'uomo.

volta: Perseo
Nel terzo riquadro della volta è dipinto un Gigante fulminato da Giove che rappresenterebbe l'Allegoria della passione punita.

volta: Gigante fulminato da Giove
Agli angoli della volta, racchiusi in ovali, sono raffigurate in rilievo quattro donne che probabilmente rappresentano le Quattro Stagioni.

particolare della decorazione della Loggia: figure femminili entro ovali
particolare della decorazione della Loggia: figure femminili entro ovali
particolare della decorazione della Loggia: figura femminile
Sul lato Nord sono raffigurati a stucco su fondo scuro in tondi le divinità dal cui nome viene quello di alcuni pianeti: Saturno, Venere, Diana-Luna e Marte.

particolare della decorazione della Loggia: Diana-Luna
particolare della decorazione della Loggia: Marte
particolare della decorazione della Loggia: Saturno
particolare della decorazione della Loggia: Venere
 Sul lato Sud invece vi sono rimaste le poco decifrabili raffigurazioni di Giove, Mercurio e il Sole.

particolare della decorazione della Loggia: Sole
A questi tondi con stucchi si alternano ottagoni con raffigurazioni dell'Amore terrestre.

ottagono: Amore terrestre
ottagono: Amore terrestre
ottagono: Amore terrestre
ottagono: Amore terrestre
ottagono: Amore terrestre
ottagono: Amore terrestre
La Loggia aveva due avancorpi ad arcate perpendicolari ad essa: si è conservato solo quello destro che la collega all'Odèo.
Sul lato della corte ortogonale a quello chiuso dalla Loggia fu infatti costruito nel 1530 l'Odèo.

Odèo Cornaro
In età greco-romana l'odèon o odèo era un piccolo teatro destinato ad audizioni musicali (si ricordano quelli costruiti ad Atene, a Pompei, ad Aosta, ad Efeso e ad Epidauro), anche l'Odèo Cornaro fu dedicato alla musica, oltre che ai dibattiti e alle conversazioni erudite.
Fu infatti anche la sede dell' "Accademia degli Infiammati" fondata nel 1540 da Daniele Barbaro, Leone Orsini e Ugolino Martelli.

La facciata è articolata su due piani.

facciata dell'Odèo
Al piano terra, in una nicchia centrale preceduta da gradini concavi, si apre l'ingresso ad arco decorato nella chiave di volta con un mascherone e nei pennacchi da due Vittorie alate.

ingresso in una nicchia dell'Odèo
scalini concavi dell'ingresso dell'Odèo
mascherone della chiave di volta e Vittorie alate dell'ingresso dell'Odèo
L'ingresso è affiancato da due finte finestre nelle quali hanno trovato collocazione due statue: a sinistra l'Allegoria del Sole-Giorno, a destra l'Allegoria della Luna-Notte.

Allegoria del Sole-Giorno
Allegoria della Luna-Notte
Al piano superiore si trova invece un loggiato coperto da una volta a botte.

piano superiore con loggiato dell'Odèo
facciata laterale dell'Odèo
L'interno, ispirato alla Villa di Marco Terenzio Varrone a Cassino, presenta una sala a pianta ottagonale circondata da piccole stanze laterali.

Varcato l'ingresso ci si trova in un corridoio con la volta a botte suddivisa in riquadri geometrici e decorata da stucchi.

ambiente voltato d'ingresso
volta dell'ambiente d'ingresso: decorazione a stucco
volta dell'ambiente d'ingresso: decorazione a stucco
Nella parte alta delle due pareti lunghe si trovano raffigurazioni a monocromo.

monocromo dell'ambiente d'ingresso
monocromo dell'ambiente d'ingresso
La sala centrale, con pareti rettilinee alternate a quattro nicchie, è coperta da una volta ad ombrello decorata da grottesche su fondo chiaro.

sala circolare dell'Odèo
sala circolare dell'Odèo
ingresso della sala circolare
nicchia con paesaggio
nicchia con paesaggio
nicchia con paesaggio
nicchia con paesaggio
decorazione delle nicchie della sala centrale con mascherone aquila nella conchiglia e Vittorie alate nei pennacchi
decorazione delle nicchie della sala centrale con mascherone, aquila nella conchiglia e Vittorie alate nei pennacchi
E' questo il primo esempio a Padova di questa decorazione che si stava diffondendo dopo la scoperta a Roma della Domus Aurea di Nerone.

 volta ad ombrello della sala centrale
decorazione a "grottesche" della volta ad ombrello della sala centrale
decorazione a "grottesche" della volta ad ombrello della sala centrale
decorazione a "grottesche" della volta ad ombrello della sala centrale
A realizzare gli affreschi, dal simbolismo ermetico, legati alla pratica alchimistica e ai riti del mondo contadino, fu Gualtiero Padovano.

Oltre alla flora e fauna locale sono raffigurati satiri, putti, vasi, motivi a "candelabro" e figure incappucciate di indovini.

Gli stucchi, che comprendono anche motivi religiosi cristiani, vennero invece realizzati dai figli di Falconetto e da Tiziano Minio (1534/1537).

stucchi della sala centrale
stucchi della sala centrale
stucchi della sala centrale
stucchi della sala centrale
Altri due bracci voltati partono dalla sala centrale e terminano con finestre.
Anche le volte di questi due ambienti sono decorate con stucchi ed affreschi.

volta del braccio sinistro
volta del braccio sinistro
Ortogonale al braccio sinistro si trova un passaggio dalla volta decorata ad affresco con un pergolato di vite.

decorazione dell'ambiente voltato: Apollo
decorazione dell'ambiente voltato: Bacco e Satiri
decorazione con pergolato della volta
Le sue pareti sono decorate da raffigurazioni a monocromo, e le sovrapporte con monocromi che raffigurano da una parte Apollo e dall'altra Bacco e Satiri.

monocromo
monocromo
Dal braccio destro una scala conduce al piano superiore.

braccio destro
decorazione della volta del braccio destro
monocromo del braccio destro
monocromo del braccio destro
scala posta nel braccio destro
Oltre questi piccoli ambienti troviamo altre quattro sale poste simmetricamente rispetto alla sala centrale: due sono poste lateralmente all'ingresso e con affaccio sulla corte, due sono poste nel retro dell'edificio con accesso dalla sala centrale.
Le quattro sale laterali furono decorate anche con paesaggi ideali attribuiti al pittore olandese Lambert Sustris.

particolare della volta della sala a destra dell'ingresso con paesaggio
particolare della volta della sala a destra dell'ingresso con paesaggio
particolare della volta della sala a destra dell'ingresso con paesaggio
particolare della volta della sala a destra dell'ingresso con paesaggio
decorazione a stucco della parte centrale della volta della sala a destra dell'ingresso
volta della sala a sinistra dell'ingresso decorata con stucchi
volta della sala a sinistra dell'ingresso decorata con stucchi
volta della sala a sinistra dell'ingresso decorata con stucchi
volta della sala a sinistra dell'ingresso decorata con stucchi
volta della sala a sinistra dell'ingresso decorata con stucchi
parete della sala a sinistra dell'ingresso: Madonna che allatta

passaggio d'accesso alle sale sul retro dell'edificio dalla sala centrale
sala con finte colonne e paesaggi
sala con finte colonne e paesaggi
sala con finte colonne e paesaggi
sala con finte colonne e paesaggi
volta con stucchi e grottesche della sala con finte colonne e paesaggi
particolare della volta della sala con finte colonne e paesaggi
particolare della volta della sala con finte colonne e paesaggi
particolare della volta della sala con finte colonne e paesaggi
parte centrale della volta della sala con finte colonne e paesaggi
sala con decorazioni a grottesche in rosso pompeiano
sala con decorazioni a grottesche in rosso pompeiano
sala con decorazioni a grottesche in rosso pompeiano
sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano
particolare della volta della sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano
particolare della volta della sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano
particolare della volta della sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano
particolare della volta della sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano
parte centrale della volta della sala con decorazioni a grottesche in rosso pompeiano
parete della sala con decorazioni a "grottesche" in rosso pompeiano: Madonna col Bambino
Non vi sono caminetti che potessero riscaldare gli ambienti, ma il riscaldamento necessario per una corretta acustica di un luogo destinato alla musica fu assicurato da un impianto nel pavimento come era usato dagli antichi romani (ipocausto).

CURIOSITÀ: Alvise Cornaro era tanto legato a Falconetto e al Ruzzante che chiese di essere sepolto vicino ai due amici da lui ospitati nella sua residenza per anni.
Alvise Cornaro fu anche il trisnonno di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna al mondo ad aver ottenuto un Dottorato in filosofia.

Sino al 1968 l'Odèo era abitato dalla contessa Giulia Giusti del Giardino, che non avendo eredi lo lasciò al Comune.
Alcune stanze erano state addirittura subaffittate ad un pediatra che ne aveva fatto il suo studio medico.


http://www.latorlonga.it/loggia-e-odeo-cornaro
Orario: novembre/gennaio   martedì/venerdì    10.00/13.00
                                             sabato/domenica   10.00/13.00    15.00/18.00
            febbraio/ottobre       martedì/venerdì    10.00/13.00
                                             sabato/domenica   10.00/13.00    16.00/19.00
Visite accompagnate ogni 30'
CHIUSO i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, 1 maggio
Costo: 3€
GRATIS: se si acquista la PADOVA CARD (48 ore 16€ - 72 ore 21€)


CONCLUSIONI
La Loggia è la prima realizzazione del "teatro all'antica" teorizzato poi da Andrea Palladio e da Vincenzo Scamozzi.
Fu anche la prima volta a livello europeo che un privato costruì per sé stesso un edificio con una destinazione culturale ed artistica.
La Loggia e l'Odèo Cornaro meritano certamente di essere visitati perché sono uno dei più prestigiosi monumenti architettonici del Rinascimento Veneto e per essere un angolo di Padova suggestivo e di un'elegante bellezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente molto interessante

Raffaella ha detto...

Grazie!

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